Print Friendly, PDF & Email

contropiano2

Occidente contro resto del mondo: quando alzi la posta sai che non è a rischio zero

di Vincenzo Costa *

 

L’Occidente è stato tirato su a valori astratti e diritti universali, con l’idea che il mercato è il telos della storia. Visioni che oggi impediscono di leggere la storia, di capire ciò che accade. Il mondo sta andando in un’altra direzione.

 

Occidente contro resto del mondo

Borrell dice che ci sono gesti che distruggono il sistema di sicurezza internazionale. Credo sia l’unico a pensare che esista ancora qualcosa di simile. E mi piacerebbe pensare che lo dica per propaganda, e spero sia così, perché sarebbe tragico se lo credesse veramente. Avremmo uno sprovveduto, l’uomo sbagliato nel posto sbagliato.

Spero che sia solo propaganda, e che sappiano dove stiamo andando, che siano coscienti che si sta creando un fronte enorme: il resto del mondo contro l’Occidente.

Chi segue l’evoluzione in Africa sa come le potenze occidentali siano progressivamente estromesse, che tipo di legami e relazioni si stanno creando. La Francia è oramai un relitto del passato.

In Asia oramai è chiaro a tutti che si tratta di liberarsi dai ricatti occidentali, di seguire una via di modernizzazione che conti il meno possibile sull’occidente. E in meno di dieci anni l’arma usata di continuo, le sanzioni, avranno valore zero, mentre si potrebbero invertire i ruoli.

Non mi stupirei se in un futuro non troppo remoto fosse l’Europa ad essere sanzionata.

Le nuove forme di cooperazione internazionale hanno il senso di costruire un mercato con crescenti margini di autonomia dall’Occidente.

In Messico si nazionalizza il litio, il Brasile fa capire che, quale che sia il governo in carica, la direzione di politica estera non cambia, perché gli interessi nazionali restano gli stessi.

La Cina probabilmente inizierà a mandare armi alla Russia. I cinesi sanno che un crollo o anche un eccesso di difficoltà per Mosca sarebbe un pericolo per loro. Da un lato sanno che una volta liquidata la Russia toccherebbe a loro, e molti negli Usa premono per chiudere in un modo qualsiasi la partita con Putin per volgersi verso la Cina. Gioco spuntato.

La guerra in Ucraina ha chiarito alle due potenze asiatiche che insieme stanno e insieme cadono, almeno nel periodo dei prossimi decenni. Ma al di là di questo, una destabilizzazione asiatica come quella che vi sarebbe in caso di disgregazione della Federazione Russa sarebbe mortale per la Cina.

Del resto, la disgregazione della Federazione Russa resta una pia illusione. Le sanzioni avrebbero dovuto fare crollare l’economia russa, avrebbero dovuto ridurre nel giro di settimane o mesi la sua capacità bellica, i più scemi credevano vi sarebbe stato un golpe filoccidentale e che Putin sarebbe stato estromesso. Tutte scemenze, farneticazioni.

La realtà sta davanti a tutti. Sul lungo periodo favoriscono sviluppo interno e produzione nazionale, mentre il nostro PIL e i nostri risparmi ci salutano.

Il problema vero è che la classe dirigente occidentale è stata tirata su a valori astratti e diritti universali, con l’idea che il mercato è il telos della storia. Una classe dirigente e diplomatica incapace di comprendere le dinamiche storiche, i vincoli, i processi irreversibili, che crede ancora di essere negli anni ‘90, quando l’Occidente credeva di avere in mano le chiavi della storia e di poter essere il gendarme del pianeta.

Questi ancora hanno in mente le castronerie di Rawls sulle società liberali, quelle decenti e gli Stati fuorilegge. Scemenze che potevano avere un senso nel 1993 o 1999, ma che oggi sono foriere del disastro. Impediscono di leggere la storia, di capire ciò che accade.

La questione aperta è come si arriverà a un nuovo sistema di sicurezza europeo e mondiale.

Ci si può arrivare per la via del negoziato, che richiede una nuova concettualità, una diplomazia educata a comprendere il punto di vista degli altri, i movimenti storici, le costrizioni geopolitiche invece di rifarsi a schemi che il tempo ha usurato in breve. Oppure ci si arriverà con una tragedia immane.

Perché nessuno può più perdere, e il rischio è che la posta si alzi sempre un po’. E per dirla con Stoltenberg: quando alzi la posta sai che non è a rischio zero.

* da KulturJam

Comments

Search Reset
0
Alfred
Tuesday, 11 April 2023 18:34
Non mi stupirei se in un futuro non troppo remoto fosse l’Europa ad essere

...non e'sanzionata, ma si sta autosanzionando ...
Non solo con embarghi su materie prime che altri stanno comprando a piene mani e ci rivendono con triangolazioni e maggiorazioni, ma anche con il rifiuto di innovazione tecnologua (es 5G) perche' sviluppata dalla 'parte sbagliata'.
Attendo fiducioso anche un embargo dei pannelli solari efficienti prodotti in Cina e poi torniamo a riaprire tutte le miniere di carbone europee. Con buona pace di inquinamento e economia green.
A proposito dei cinesi che riforniscono di armi i russi. E'
probabile sia imbecillita' propagandistica. I cinesi sono importatori di armi russe, come prodotto finito e come brevetti da adattare alle loro esigenze. Se non erro lo ricordava anche Gianandrea Gaiani in una intervista.
Solo che la nostra propaganda la pone come linea rossa non valicabile e ci fa sopra autentici romanzi. Se i cinesi temessero che i russi non reggono la guerra ... chi impedisce a dieci milioni di cinesi (popolazione di una media citta') di chiedere asilo politico in Russia per andare nelle fabbriche di armi al posto dei russi o in prima linea se addestrati?
Oppure possono andare solo militari occidentali addestrati e ufficialmenre dimessi a guerreggiare con gli ucraini ? cinesi o altri popolo (coreani, vietnamiti ecc) non hanno forse il diritto di scegliere di farsi accogliere in Russia e farsi naturalizzare?. potrebbero sceglierlo anche per fare soldi o pensate che quelli internazionali sul fronte ucraino sono tutti a gratis?
Questo per dire che le porcate esistenti e possibili sono innumerevoli e che davvero quello che manca, soprattutto in Europa e' una classe politica e diplomatica all'altezza.
Al di la' di principi umani o di valore gli Usa stannobrilando all'europa, senza neanche troppi riguardi, le spese umane, economiche e di conseguenze catastrofiche sul territorio.
La Nato e' cosa loro, noi siamo i pupi della situazione.
Anche i cosidetti documenti segreti Usa ormai su internet supportano questa mia percezione,
GlibUsa si terranno in disparte per ricostruire la sicurezza e rifondare piani, con tempi biblici mentre nel frattempo i borrel e le von der continuano a venderci i vessilli e gli incitamenti di guerra.
Credo di essere masochista, ma volte rimpiango andreotti, craxi e paraculi vari, mi sembra avessero qualche neurone machiavellico a dispetto di questi inetti totali.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
marku
Monday, 10 April 2023 11:49
a mio parere
credere che uno qualsiasi dei faccendieri politiko/lobbysti occidentali e occidentalocentrici anglossassoni
possa anche per un solo momento
concepire la fine del mondo
occidentalocentrico
è una assurdità

chi ha creato un impero
basato sulla disuguaglinaza
lo schiavismo
e il massacra et impera
che si adopera
per sciogliersi per via negoziale?

è credibile?
è possibile?
è immagginabile?

se poi a scendere
si va ad impostare il discorso
negoziale
con gli €urokrati del malaffare
tangentizio
e poi
ancora più giù
con il sistema politiko/mafioso
italiota
oggi ottimamente rappresentato
dall'ideologo del mojito con vista sul ponte
e dalla fascistella della garbatella in draghi

è facilmente comprensibile
che bisogna prepararsi
a boicottare e disertare
la guerra interimperialistica

per la fondazione di un uomo nuovo
per la costruzione di mondo nuovo
su basi mai sperimentate
di un potere delle genti
plurale ed orizzontale
in un connubio
universalistico
con
Nostra Madre Terra

se vi par poco

CHE VIVA ROBESPIERRE
Like Like Reply | Reply with quote | Quote

Add comment

Submit