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contropiano2

Il North Stream? Vale ancora una polizza assicurativa…

di Claudio Conti

Tra dichiarazioni pubbliche e pratiche concrete, nella politica internazionale, lo scarto è sempre abissale. Ma questa volta appare così immenso da rasentare l’incredibile.

Nel pieno di una “guerra calda” che oppone l’Occidente neoliberista e la Russia, nel mentre si incrementano sanzioni per recidere il più possibile i legami economici tra i due “fronti”, alcune società di assicurazione rinnovano la copertura sull’infrastruttura che più di ogni altra rappresenta fisicamente cosa significa questa guerra: il North Stream.

Sì, proprio il gasdotto interrotto da un’esplosione provocata – secondo l’autorevole ricostruzione di Seymour Hersh, uno dei pochi giornalisti di inchiesta rimasti attivi – da commandos inglesi con l’aiuto norvegese.

A che serve rinnovare una polizza assicurativa su una struttura che gli Stati Uniti, prima ancora della guerra, volevano fosse chiusa? Perché mai delle società orientate esclusivamente al profitto dovrebbero accettare un rischio di esposizione (e rimetterci soldi) su qualcosa che è già stato parzialmente distrutto?

L’inchiesta condotta da Reuters sembra però confermare proprio questa fantascientifica ipotesi, che sta in piedi solo se il governo tedesco – o alcuni suoi esponenti di altissimo livello – ha dato l’ok. Lasciando così una porta aperta all’eventuale ripresa di “rapporti normali” con Mosca dopo un accordo di pace sufficientemente credibile.

In queste faccende, come sempre, “le fonti” che fanno circolare l’indiscrezione pretendono e ottengono l’assoluto anonimato.

Ma è praticamente certo che Allianz e Munich Re – le due principali compagnie tedesche – hanno rinnovato la copertura per il North Stream, considerando possibile il ripristino del suo funzionamento in tempi ragionevoli, e dunque meritevoli di questo “rischio di investimento”.

Già solo questa decisione – formalmente presa da “privati” – è in contraddizione totale con l’atteggiamento pubblico del governo tedesco. Il gasdotto è infatti stato costruito dalla russa Gazprom, tra i principali bersagli delle sanzioni. E la stessa Russia detiene il 51% delle azioni relative.

Evidente – e altre “fonti” anonime citate da Reuters lo confermano – che dal premier Sholz deve essere arrivato un via libera. Anche perché “alcuni degli azionisti tedeschi di Nord Stream sono favorevoli almeno a preservare il gasdotto danneggiato nel caso in cui le relazioni con Mosca migliorino”.

Tra le tante cose incredibili di questa vicenda c’è anche la presenza dei Lloyd’s di Londra tra i vecchi assicuratori dell’opera, ma anche tra quelli disponibili a riaprire la posizione.

Sia chiaro: che si mantenga una polizza attiva sul North Stream, ovviamente a prezzi stracciati vista la situazione mondiale e la chiusura del gasdotto, non vuol dire che sicuramente tutto tornerà come prima.

Vuol dire solo – ed è già molto – che questa ipotesi sia tra quelle da prendere in considerazione, e quindi che sia meritevole di un certo investimento finanziario.

Le variabili in gioco sono effettivamente moltissime. La contrarietà degli Stati Uniti alle forniture di gas russo all’Europa è abbastanza granitica e bipartisan (accomuna Trump e i democratici), ma l’evoluzione politica interna agli States potrebbe almeno stemperarla.

Un’evoluzione della guerra negativa per l’asse euro-atlantico ridurrebbe di molto il peso politico di Washington sulle decisioni che l’Europa dovrebbe prendere per far fronte alle sue necessità energetiche. E una fornitura certa, a prezzo contenuti, risolverebbe molte equazioni al momento incertissime.

E così via.

Quando i media insistono tanto sui “valori di civiltà” che giustificherebbero il sostegno a Kiev “fino alla vittoria” (la “pace giusta” di cui si riempiono la bocca Ursula von der Leyen & co.) forse è bene ricordare di quali “valori” si tratta.

Follow the money, e pure le assicurazioni. Qualcosa di più si capisce…

Comments

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Alfred
Tuesday, 11 April 2023 13:59
Se il resto del mondo con i suoi nein sta sfidando lo strapotere americano...
Niente sanzioni, affari con la Russia e chisenefregadell'ucraina a parte quei poveri coatti della Nato..
gli Usa che in altri tempi e singolarmente avrebbero messo a ferro e fuoco alcune realta'riottose a parte la sovvenzione della guerra in ucraina stanno, piu o meno, con le mani in mano, contando quante armi hanno in arsenale, quante possono usarne e, soprattutto, quante e in che tempi possono rimpiazzarne...
Taiwan? Taiwan e' una finta, ma la rpc non finge, aspetta che vengano fuori le carte e soprattutto aspetta le prossime elezioni a Taiwan
Per non parlare dell'andazzo finanziario e del dollaro..
Se voi foste tra quelli coatti e succubi della Nato ma un po' stufi (come governi e classi dirigenti) non pensereste che ... e' un buon momento per smarcarsi?
ci sta provando il povero Macron, butta la palla e ritratta, ma butta la palla e valuta le reazioni del padrone Usa (se lui non e' in grado altri valutano al suo posto)
Se sul north stream scommettono (io non lo farei, la germania non diventera' hub del gas in europa, piu probabile che i russi tendano a favorire la Turchia e forse anche l'Ungheria) significa che il capitalismo europeo si venderebbe l'ucraina e gli ucraini e potendo anche la polonia e i polacchi nel mercato degli schiavi per portare indietro le lancette della storia.
Non sara' cosi, di certo nel mondo si sta creando un baratro e in molti aspettano che gli Usa facciano quel piccolo passo che manca per spiaccicarsi sul fondo. No, non necessariamente c'e' una regia globale, ma ci sono grandi opportunita' per chi sapra' aspettare e aprofittarne.
Non e' detto che leuropa riesca a farcela, ma sicuramente c'e' chi si sta preparando.... o sta sperando

Ps: le ultime carte Usa segretissime che si leggono su internet ... non credete che saranno una bella scusa per uscire dal pantano ucraino (che lasceranno volentieri ai coglioni europei) perche' i loro preziosi piani sono stati spiatellati e devono ricostruire prima la sicurezza e poi i piani? Passera' del tempo come per la consegna dei carri armati ... purtroppo. Intanto va bene (come per i carrarmati) se va avanti la, ehm, germania con codazzo europeo al seguito...
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