NONC'ÈDICHE
di Daniele Luttazzi
I paesi bollati da Twitter son tutti nemici degli USA. E qual è il ruolo dell’Aspi
Riassunto delle puntate precedenti: Facebook, Twitter, Google, TikTok e Reddit pullulano di ex-agenti Cia, Fbi e Nsa che pilotano il fact-checking favorendo l’agenda di Washington. Inoltre, le agenzie di fact-checking di Facebook (anche quella italiana, Open) sono tutte “certificate” dall’Ifcn, ovvero dal Poynter Institute, entrambi finanziati dal Ned, ovvero dalla Cia. Un risultato è che il fact-checking certificato non segnala mai la disinformazione online del governo Usa. Cia e Ned cercano di controllare anche la stampa e le agenzie giornalistiche, aiutate da fondazioni come la Luminate di Pierre Olmidyar e la Open Society di George Soros. Le porte girevoli fra agenzie di spionaggio, piattaforme social, media finanziati dal Ned, ambasciate Usa, think tank filo-Nato, industrie della Difesa, fondazioni filo-Usa, e governi occidentali sono la norma. La manipolazione del discorso pubblico tramite megafoni della politica di Washington mina la democrazia (l’informazione dovrebbe svolgere una funzione critica, non complice) e non aiuta a risolvere i conflitti globali.
Considerereste neutrale una piattaforma russa dove la moderazione dei contenuti fosse gestita da ex agenti Kgb? Ora prendiamo Twitter. Quali Paesi ha bollato come impegnati in campagne di disinformazione? Russia, Iran, Cina, Arabia Saudita, Venezuela, Egitto. Poi Cuba, Serbia, Bangladesh, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Ghana, Nigeria, Honduras, Indonesia, Turchia, Thailandia, Armenia, Spagna, Tanzania, Messico e Uganda. MacLeod: “Non si può non notare che sono quasi tutti nemici degli Usa. E che non ci sono gli Usa”. Twitter aggiunge ai tweet di giornalisti e di account russi, cinesi, iraniani e cubani dei disclaimer che mettono in guardia gli utenti, spiegando che quegli Stati controllano l’informazione. MacLeod: “Twitter non spiega come decide che certi giornalisti abbiano indipendenza editoriale e altri no. Di fatto, amplifica solo idee e narrazioni dei media occidentali”. Nel 2020, Twitter ha bandito 170.000 account perché stavano diffondendo “narrazioni geopolitiche favorevoli al Partito comunista cinese”. MacLeod: “Notare che Twitter non ha affermato che questi account fossero controllati dal governo. La semplice condivisione di quelle opinioni era motivo sufficiente per la cancellazione”. Dietro quella decisione di Twitter c’era l’Australian Strategic Policy Institute (Aspi), un think tank finanziato da vari governi (Australia, Giappone, Usa, Uk, Canada, Israele), dal Pentagono, da grosse aziende del ramo Difesa, da Microsoft e da Google. MacLeod: “L’Aspi diffonde propaganda anti-cinese ed è favorevole a un aumento delle tensioni con la Cina”. Twitter ha anche cancellato dozzine di account per una nuova violazione: “Minare la fiducia nell’alleanza Nato”. MacLeod: “La decisione era legata alla partnership con lo Stanford Internet Observatory, un think tank pieno di ex spie e funzionari statali Usa, guidato da un membro del ‘Collective Cybersecurity Center of Excellence’ della Nato”. Facebook invece ha una partnership col “Digital Forensics Research Lab” dell’Atlantic Council, il famigerato think tank Nato (Ncdc, 1° aprile) che, contribuendo a decidere quali contenuti promuovere o sopprimere, ha un’influenza significativa sui feed di notizie di 2,9 miliardi di utenti. In tutto il mondo, voci contro la guerra e contro l’establishment subiscono massicci cali di traffico su Facebook, che definisce il Forensic Lab i suoi “occhi e orecchie”, e ha assunto Ben Nimmo, ex Atlantic Council, come suo capo dell’intelligence. Dopodiché Nimmo tentò di influenzare le elezioni in Nicaragua: per favorire il candidato di estrema destra filo-Usa, cancellò da Facebook centinaia di voci di sinistra la settimana delle elezioni, sostenendo che fossero bot. MacLeod: “Quando quelle persone twittarono messaggi video per dimostrare che non erano bot, anche Twitter cancellò quegli account”.
Vedo ancora molto dei compagni molto attivi negli anni 90 e primi 2000 vivere in una sorta di "incanto", forse, spero, inconsapevole.
Alcuni anche "molto autorevoli".
Ed aderire o aver aderito ad esempio a tutta la campagna di complottismo e fake news cresciuta a dismisura durante il Covid.
Campagna figlia cmq della mediazione dei media e della stampa maggioritaria.
Quindi.. perché non ribadire certi concetti?
Si veda per fare un esempio "la Qdicomplotto" dei Su
Ming.