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lantidiplomatico

La tendenza alla guerra contro la Cina, con il pretesto di Taiwan

di Daniele Burgio, Massimo Leoni e Roberto Sidoli

I fatti si rivelano molteplici e indiscutibili, anche prendendo in esame solo i primi mesi del 2023.

“Duecento militari statunitensi risultano ormai presenti ufficialmente a Taiwan dall' inizio dell'anno. Gli Stati Uniti aumentano le loro truppe a Taiwan Saliranno dalle 30 di un anno fa a 100-200, con l’obiettivo di addestrare le forze armate dell’isola a resistere alla minaccia cinese. Gli Stati Uniti stanno considerevolmente aumentando il numero di truppe dispiegate a Taiwan. Nello specifico, stanno quadruplicando il numero attuale per rafforzare un programma di addestramento per le forze armate dell’isola in risposta a una crescente minaccia da parte della Cina. Secondo i funzionari americani, nei prossimi mesi gli Stati Uniti dispiegheranno sull’isola tra le 100 e le 200 truppe, rispetto alle 30 circa presenti un anno fa. L’aumento delle forze militari espanderà un programma di addestramento che il Pentagono si è premurato di non rendere pubblico, in quanto gli Stati Uniti lavorano per fornire a Taipei le capacità necessarie per difendersi senza provocare Pechino.”

L'alto rappresentante dell'Unione Europea, J. Borrell, ha proposto a sua volta nell' aprile di quest'anno che tutte le marine militari della UE pattuglino proprio lo stretto di Taiwan.

LONDRA – “Navi militari dell’Unione Europea dovrebbero pattugliare lo stretto di Taiwan, per proteggere l’isola dalla Cina nella disputa tra i governi di Pechino e di Taipei. Lo afferma Josep Borrell, l’Alto rappresentante della Ue per gli affari esteri e la sicurezza, in un articolo pubblicato stamane dal Journal Du Dimanche. Un intervento a favore di un maggiore ruolo per l’Europa unita, a fianco dell’America, in difesa di Taiwan.”

Rispondendo come al solito positivamente alle richieste dell'imperialismo USA, a fine aprile il disastroso governo Meloni ha già inviato una nave militare italiana verso il Mar Cinese Meridionale, mentre simultaneamente è stato annunciato che la marina italiana invierà vicino a Taiwan una squadra navale, inclusa la portaerei Cavour, verso la fine del 2023.

 

“Aiuto agli Usa per Taiwan: navi da guerra italiane verso la Cina

Anche l'Italia in campo in una delle partite più delicate dello scenario geopolitico, quella che vede la Cina determinata a riconquistare l'isola di Taiwan con la forza. Su richiesta degli Stati Uniti avvieremo nuovi pattugliamenti navali e missioni militari nel Pacifico. Washington chiama, Roma risponde. "Quando nei giorni scorsi il capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone è andato a Washington per incontrare l’omologo Mark Milley, ovviamente si è parlato della riunione di Ramstein del gruppo di contatto per aiutare Kiev, dove l’Italia dà un supporto significativo alle difese aeree", ricostruisce Repubblica. Ma sul tavolo c'era anche la preoccupazione degli Usa per le manovre cinesi a Taiwan "anche perché Xi ha ordinato ai suoi militari di essere pronti a invadere l’isola entro il 2027".

Così gli americani hanno chiesto agli alleati di mandare un segnale a Pechino "sul piano politico e militare", si legge nell'articolo. In cosa consiste? La Morosini, nave della classe Pattugliatori Polivalenti d’Altura, è già partita ai primi di aprile per una campagna di cinque mesi in Estremo oriente che la porterà in Giappone, Corea del Sud, Vietnam, India e nel Mar Cinese Meridionale, dove Pechino sta costruendo da tempo basi. Il sottocapo di Stato Maggiore della Marina italiana, Giuseppe Berutti Bergotto, inoltre, ha annunciato recentemente che tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 la Marina invierà una squadra portaerei che comprende la Cavour e il suo cacciatorpediniere di scorta, una fregata e un rifornitore di squadra, nella regione dell’Indo-Pacifico, fino al Giappone.

In aggiunta il Comando Operativo di Vertice Interforze ha già inviato una missione esplorativa a Seul e Tokyo, per definire la possibile partecipazione a esercitazioni terrestri con nuclei delle forze speciali, e un tour degli F35 italiani entro la fine dell’anno in Giappone, Corea e Singapore. Insomma, la guerra in Ucraina compatta la Nato, e l'Italia è chiamata a fornire il suo contributo ben oltre l'area del Mediterraneo.”

Come è purtroppo già avvenuto molte altre volte in passato, inoltre, il 28 aprile un aereo militare statunitense da pattugliamento del tipo Poseidon è passato in modo provocatorio sopra lo stretto di Taiwan.

“Tensione Usa-Cina, aereo militare Poseidon degli Usa sorvola lo stretto di Taiwan".

Il teatro orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese ha dichiarato di avere monitorato il passaggio di un aereo da pattugliamento marittimo statunitense e denuncia frequenti "azioni provocatorie" da parte degli Stati Uniti. Gli Usa: "Passaggio in conformità col diritto internazionale".

Nuove tensioni tra Cina e Stati Uniti nei cieli dopo che un aereo statunitense è passato sopra lo Stretto di Taiwan. Il teatro orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese ha dichiarato di avere monitorato il passaggio di un aereo da pattugliamento marittimo statunitense P-8A Poseidon e di aver "organizzato aerei da combattimento per seguire e monitorare l'aereo statunitense durante tutto il processo".

 

La Cina: "Da Usa azioni provocatorie"

"Negli ultimi tempi navi e aerei da guerra statunitensi hanno spesso effettuato azioni provocatorie, dimostrando pienamente che gli Stati Uniti sono un perturbatore della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan e creano rischi per la sicurezza nello Stretto di Taiwan", si legge in una nota del teatro orientale dell'Epl a firma del portavoce Shi Yi, sottolineando che "le truppe del teatro mantengono sempre un alto livello di allerta e difendono risolutamente la sovranità e la sicurezza nazionale, nonché la pace e la stabilità regionali".

Sul piano diplomatico, la presidente separatista Tsai Ing- Wen nell' aprile di quest'anno ha incontrato lo speaker della Camera degli Stati Uniti, venendo accolta con tutti gli onori in terra americana.

“Taiwan, al via il viaggio della presidente Tsai. La risposta della Cina: "Se avrà contatti con McCarthy reagiremo con determinazione"

Tsai Ing-wen in partenza dal Taoyuan International Airport Tsai Ing-wen in partenza dal Taoyuan International Airport.

La tappa che irrita maggiormente Pechino è quella del ritorno, a Los Angeles il 5 aprile. In California Tsai dovrebbe - anche se non c'è ancora una conferma ufficiale - incontrare lo speaker della Camera Usa.”

Che fare contro la spinta alla guerra di una frazione importante dell'imperialismo occidentale?

Innanzitutto chiarire a livello di massa, come ha già fatto anche il genio dei Pink Floyd Roger Waters, Taiwan, è parte della Cina.

“Roger Waters sta con la Cina: "Taiwan ne fa parte, andate a studiare se non lo sapete"

La leggenda del rock in un'intervista alla Cnn commenta la questione Taiwan spiegando che la comunità accetta le ragioni cinesi dal 1948. E non risparmia la guerra in Ucraina

Roger Waters sta con la Cina: "Taiwan ne fa parte, andate a studiare se non lo sapete"CNN

"Taiwan non è circondata dalla Cina, Taiwan è parte della Cina: è scritto in un trattato riconosciuto a livello internazionale sin dal 1948, prendilo e leggilo!", risponde piccato Roger Waters durante un'intervista esclusiva alla Cnn. Il breve video che riprende la leggenda del rock sottolineare le ragioni cinesi sulla questione Taiwan, viene molto commentato sui social.”

Infatti l'isola venne abitata dai cinesi fin dal 1200, mentre già nel 1335 la dinastia Yuan istituì alcuni organismi per Taiwan.

Nel 1662 la popolazione locale insorse contro i colonialisti olandesi, che da alcuni decenni occupavano l'isola, cacciandoli e riunendosi alla madrepatria; la lingua usata a Taiwan è il mandarino e tutta la sua cultura risulta di matrice cinese.

Non solo: anche la fortissima forza politica di opposizione di Taiwan, il Kuomintang, riconosce l'appartenenza alla Cina di Taiwan.

Non solo: con la risoluzione 2758 del 1971, l'ONU ha dichiarato chiaramente che nel mondo sussiste una sola Cina, e che Taiwan risultava parte integrante della Cina.

Non solo: almeno sul piano formale, persino il presidente americano Biden ha riconosciuto più volte, durante gli ultimi due anni, il principio dell'esistenza "di una sola Cina", mentre sempre a livello ufficiale gli USA hanno interrotto i loro rapporti diplomatici con Taiwan nel 1972, aprendo invece una propria ambasciata a Pechino.

“Escono dall'ambiguità strategica stabilita nel 1972 da Nixon e Kissinger con Mao Zedong

Gli Usa si schierano con Taiwan.

Il viaggio della Pelosi non è un caso ma è stato voluto.

Parecchi segnali indicano che gli Stati Uniti intendono porre fine alla loro politica di «ambiguità strategica» nei confronti di Taiwan. Com'è noto, con tale politica Washington s'impegna a riconoscere l'esistenza di «una sola Cina», aderendo quindi ai desiderata di Pechino. Al contempo, però, intende mantenere lo status quo, chiedendo alla Repubblica Popolare di non compiere atti di forza contro l'isola. L'ambiguità strategica pone agli americani problemi di grande portata. Dopo aver spostato la loro ambasciata a Pechino a seguito della visita di Nixon e Kissinger a Mao Zedong nel 1972, i rapporti diplomatici ufficiali con Taiwan furono interrotti, lasciando a Taipei un semplice ufficio di rappresentanza. La mossa si rivelò molto utile per staccare la Cina comunista dall'Unione Sovietica, che, a quel tempo, era la principale rivale degli Usa.”

Come notò giustamente Roger Waters, conoscere la storia diventa uno strumento indispensabile per smascherare i fautori occidentali della guerra contro la Cina, prendendo a pretesto Taiwan.

Comments

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Massimo
Sunday, 28 May 2023 13:05
Roger Waters:
"La mia recente performance a Berlisno ha attratto attacchi in mala fede da coloro che vogliono intimidirmi e silenziarmi perché sono in disaccordo con le mie visioni politiche ei miei principi morali.

Gli elementi della mia performance che sono stati oggetto di critica sono molto chiaramente una affermazione in opposizione del fascismo, ingiustizia e bigottismo in tutte le sue forme. Tentativi di dipingere questi elementi come qualcosa di diverso sono falsi e politicamente motivati. La rappresentazione di un demagogo fascista squilibrato è una particolarità dei miei spettacoli dai tempi di "The Wall" dei Pink Floyd del 1980.

Ho passato la mia intera vita a parlare contro l'autoritarismo e l'oppressione ovunque si manifesti. Quando ero piccolo dopo la guerra, il nome di Anne Frank ricorreva spesso nella nostra casa, come monito di quello che accade quando il fascismo è lasciato incontrollato. I miei genitori hanno combattuto il nazismo durante la seconda guerra mondiale, con mio padre che ha pagato il prezzo più alto.

Senza preoccuparmi delle conseguenze degli attacchi contro di me, continuerò a condannare l'ingiustizia e tutti coloro che la portano avanti."
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Daniele
Sunday, 28 May 2023 13:03
Roger Waters risponde al fango mediatico con questo comunicato ufficiale
27 Maggio 2023 09:00

Con un comunicato ufficiale sui suoi social, Roger Waters risponde alle incredibili speculazioni e alla tonnellata di fango gettato contro di lui dopo l'esibizione a Berlino. Ad uno dei pochissimi artisti mondiali ad avere il coraggio di sfidare il sistema oppressivo e totalitario in cui viviamo; ad un Gigante in un mare di nani - soprattutto se pensiamo al desolante panorama artistico italiano - va tutta la solidarietà e la vicinanza de l'AntiDiplomatico.



pic.twitter.com/RdxCXZY0Gn

— Roger Waters ? (@rogerwaters) May 26, 2023
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Alfred
Monday, 22 May 2023 20:24
Che bella cosa la geopolitica e la geostrategia, peccato che troppo spesso ci si dimentichi l'economia e le sue dinamiche piuttosto pesanti che a volte giustificano le guerre

Non si tratta neanche di articoli nuovissimi
Cito
È questo ecosistema, arricchito da centinaia di PMI specializzate, il punto di forza dell’industria taiwanese. E TSMC dovrà imparare a farne a meno costruendo nuove fabbriche lontano da casa, sotto la pressione degli alleati di Taiwan, preoccupati che l’industria elettronica mondiale sia troppo dipendente da questo territorio minacciato dalla Cina. Due siti sono in costruzione: uno stabilimento ottico in Giappone, in collaborazione con Sony, e uno stabilimento di lavorazione negli Stati Uniti, nello stato dell’Arizona ecc
https://www.startmag.it/mondo/tsmc-guerra-tecnologica-stati-uniti-cina/
Articolo dello scorso ottobre che si rifa a un intervento di le monde.
Nessun suggerimento sui vantaggi collaterali per gli Usa a seguito dell'aumentata tensione a Taiwan?
Gli Usa davvero stanno bullizzando la Cina o stanno mandando nel panico il capitalismo avanzato di Taiwan?.... che sta esportando, per 'sicurezza', in Usa e paesi "amici" (viene da ridere a pensare al giappone come paese amico di un qualunque cinese, sia pure di Taiwan ...) ..
https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/chip-le-mosse-di-tsmc-e-nvidia-nella-tech-war-usa-cina/
Ohibo'
Si potrebbe sospettare qualcosa di analogo in riferimento a IRA ... le cosidette politiche antinflazione che hanno messo in allarme non solo Macron
https://it.euronews.com/my-europe/2023/01/19/dalla-danimarca-lallarme-fuga-delle-aziende-ue-per-la-legge-usa-sullinflazione

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/stati-uniti-europa-lira-della-discordia-120410

https://www.affarinternazionali.it/la-risposta-dei-paesi-europei-allinflation-reduction-act/

Non sono un esperto, ma gli Usa a meno che non lancino pezzi di wall street dalle finestre o ordigni nucleari (se sono riusciti a fare adeguata manutenzione con aiuto di tecnologie cinesi ..) non sono in grado di reggere un conflitto con Cina o Russia e forse neanche con potenze minori.
Biden ha detto che vuole essere rieletto per finire il lavoro iniziato. Se c' e' un lavoro che ha iniziato (anche con scaltrezza, ma sicuramente al prezzo di sangue umano delocalizzato) con un certo successo e' quello di creare panico nei cagnoloni del suo cortile Nato o affini con il vantaggio (che andrebbe quantificato) di un nuovo inizio (spera) di industrializzazione avanzata sul suolo Usa.
Eviteranno come la peste qualsiasi confronto con paesi pesantemente armati tipo Russia e Cina prima di un ripristino industriale degno di questo nome su suolo Usa.
Sono buoni?
No, gli Usa, semplicente, in questo momento non possono permetterselo. Possono solo sperare che nazioni succubi, ma con tecnologia e capitali forti parcheggino il grosso di brevetti, tecnologie e apparato produttivo in Usa.
Poi si vedra'
Anche perche' e' una guerra contro il tempo, prima che quella nazione (gli Usa) si sfaldi in preda a una guerra civile .. di qualsiasi origine, dal confronto razziale a trump o ad altri deliri.
https://www.rivistailmulino.it/a/una-nuova-guerra-civile-americana
https://www.limesonline.com/cartaceo/come-avverra-la-prossima-secessione

Lo so, suono come un qualsiasi mago de noartri, ma, per favore, ... quando si parla di tutto sto svolazzare di navi e navette minacciose sulle coste di una nazione che produce corazzate con la stessa facilita' con cui da noi si producono utilitarie ... date una scorsa all'ammuina e vedete cosa davvero si muove tra economia e tecnologie ... come vantaggi collaterali, sia chiaro.. non era mia intenzione pensare che gli Usa mancano di Rambo o che la marina italiana su quelle navi che pattugliano lo stretto sia a corto di superpoteri e di superuomini.
Ce li vedo i cinesi che tremano...
Brrr
Lamentarsi e lanciare minacce e avvertimenti e' altra cosa.
... che Tmsc delocalizzi in Usa una certa incazzatura ... credo l'abbia provocata e quando daranno risposte concrete temo ci sorprenderanno, senza armi e ... non piacevolmente

Ps: di Taiwan agli Usa e alleati, fatte salve le eccellenze tecnologiche e i capitali ... non frega niente e spenderanno solo parole fiorite oltre a suggestive coreografie di guerra. Nessuna nazione tra Usa, Italia, Nato e resto del mondo manifesta intenzione di riconoscere una nazione che si chiama Taiwan ... chissa' cosa vuol dire ...
se vi e' sfuggito andate a vedere quanti e quali microbi geopolitici riconoscono Taiwan ...
ragioniamoci sopra ... ehm ... anche oerche' i taiwanesi non sono stupidi e credo che la cosa parli anche a loro
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Alfred
Monday, 22 May 2023 20:58
Parecchi segnali indicano che gli Stati Uniti intendono porre fine alla loro politica di «ambiguità strategica» nei confronti di Taiwan.

Vero nel 2022 gli usa hanno cambiato di un po' le loro prese di posizione (e chissa' a fronte di quali concessioni da parte di Taiwan), ma senza accettare Taiwan come nazione a parte. Di fatto se riconoscessero la nazione taiwan non farebbero in tempo a impedire la presa dell'isola da parte cinese. Molto piu semplice fare ambigue concessioni, tenere la Cina in allarme, svuotare Taiwan delle sue tecnologie (su base volontaria e solo per salvare i suoi tesori ... ovviamente) poi, alla fine, riconoscere8 la nazione e lasciare che la Cina la distrugga e si privi del poco che resta...
Se voi foste dei pirati o liberi battitori o sotto qualche bandiera ... non fareste lo stesso? ... scusate, da piccolo leggevo Salgari ... devo avere subito dei traumi ..

https://www.rsi.ch/news/mondo/Una-sola-Cina-cosa-significa-16200763.html
Negli ultimi anni Washington non ha ufficialmente cambiato la sua posizione ufficiale riguardo a Taiwan, ma ha lanciato segnali contrari alla politica di ambiguità strategica perseguita negli ultimi decenni. La scheda informativa sui rapporti bilaterali pubblicata sul sito del Dipartimento di Stato è stata corretta nel 2022 e si apre con un riferimento all'importanza dell'isola come partner commerciale e scientifico e ai valori democratici in comune. Vi si precisa che la Casa Bianca "non sostiene l'indipendenza di Taiwan" ma nel contempo sparisce ogni riferimento diretto alla politica di "una sola Cina", a profitto di un riferimento indiretto ai documenti su cui era fondata e che abbiamo citato in precedenza. Ecc ecc
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