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seminaredomande

Come sbarazzarsi anche del Balkan Stream

Verso un’altra più vicina Ucraina?

di Francesco Cappello

L’esito delle elezioni turche con la riaffermazione di Erdogan non era certo tra gli auspici statunitensi.

Il conflitto che si sta riaccendendo nella regione Serba del Kossovo pare giungere al momento giusto per poter affrontare e forse eliminare l’unica via sopravvissuta al gas doganale di provenienza russa verso l’Europa alimentante anche Serbia ed Ungheria (oltre a Bulgaria, Macedonia del nord, Romania, Grecia e Bosnia Erzegovina che ne usufruiscono).

La sezione serba del gasdotto Balkan Stream era stata inaugurata nel 2021 da Aleksandar Vučić. «E’ un giorno importante per la Serbia», aveva dichiarato il presidente pensando alla sicurezza energetica con prezzi del gas significativamente più bassi e alle entrate derivanti dai diritti di transito degli idrocarburi.

Il ramo del gasdotto Turkish Stream consente, infatti, il trasporto di gas naturale russo proveniente da Turchia e Bulgaria attraverso la Serbia fino all’Ungheria raggiungendo l’Europa attraverso l’Austria.

Ovviamente il trasporto di gas russo attraversante il Mar Nero risulta alternativo alle tradizionali infrastrutture energetiche del gas russo diretto verso l’Europa Occidentale attraverso l’Ucraina.

 

Europa sempre più eterodiretta

A pensar male, dopo il sabotaggio del North Stream, un vero e proprio atto di guerra a danno dell’Europa, ed in particolare della Germania e dell’Italia, diventa legittimo il sospetto che fomentare il conflitto che cova nell’area possa risultare funzionale al blocco traumatico di quest’ultima via per il gas doganale di provenienza russa. Si prenderebbero ben tre piccioni con una fava; si lascerebbero a secco Serbia ed Ungheria, recalcitranti verso i diktat USA|NATO|UE, nel mentre si completerebbe l’opera iniziata con sanzioni e sabotaggi, verso la completa messa fuori gioco della via di approvvigionamento dal nord, e la riduzione a zero delle forniture dalla Federazione russa verso l’Europa, così da lasciare pieno campo al gas naturale liquefatto di provenienza statunitense. Sappiamo che tutta la filiera del gas liquefatto non potrebbe affermarsi in presenza della disponibilità di gas doganale di provenienza russa. Avendo, infatti, costi di produzione e distribuzione assai più alti, esso sarebbe svantaggiato sul mercato perché non competitivo (1).

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Di fatto, la rete di distribuzione nell’area non piace agli USA: il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha definito il Balkan Stream «uno strumento del Cremlino» per aumentare la dipendenza energetica europea da Mosca.

Ricordiamo qui brevemente che il Kossovo fu strappato alla Serbia approfittando della maggioranza degli immigrati albanesi e del riconoscimento statunitense che sostenne la dichiarazione d’indipendenza dalla Serbia nella logica dell’allora incipiente espansione ad Est della NATO.

I recentissimi scontri sono seguiti all’imposizione di quattro sindaci kosovaro-albanesi eletti dal 3,4% della popolazione (2) poiché il resto degli abitanti tutti serbi hanno protestato disertando le urne.

I soldati della Kfor hanno piuttosto protetto i “sindaci” albanesi invisi al 96.7% della popolazione serba…

Kurti, il premier kosovaro, auspica vistosamente il coinvolgimento della Nato. L’escalation possibile con il coinvolgimento da una parte della polizia kosovara e dall’altra dell’esercito serbo potrebbe degenerare con l’intervento degli USA da una parte e della Russia dall’altra o forse l’unico obiettivo potrebbe consistere nell’approfittare del disordine generale del conflitto per far accidentalmente saltare in aria anche il Balkan Stream?


Note
(1) qui i miei articoli sul tema del GNLhttps://www.francescocappello.com/energia-gas-liquefatto/
(2) ANSA Kosovo: sindaci di etnia albanese eletti in Comuni serbi
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Comments

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Alfred
Thursday, 08 June 2023 15:31
Kurti vorrebbe il coinvolgimento della Nato per farla pagare a chi non gli piace (sorvoliamo sulla natura dei suoi voleri). I baltici e i polacchi vorrebbero che la Nato gli permettesse di vincere la Russia (nemico atavico e stagionato). Gli ucraini non sono nella Nato, ma vorrebbero entrarvi e sono disposti a farsi ammazzare pur di riuscire. I finlandesi e svedesi non si capisce perche' vogliono partecipare, ma lo scopriremo presto. Io vorrei imbiancare casa.... posso entrare nella Nato e avere un po' di imbianchini?, anche in mimetica.
Questo per dire che, per come e' raccontata, la Nato sembra il pozzo di san patrizio, ci entri nella speranza che il suo supposto apparato bellico (e il suo bellicismo) siano al tuo servizio.
Non capisco
Non capisco se chi guida le nazioni e' rincretino, prezzolato o in preda a invasamenti di qualche tipo.
Oppure mi e' sfuggito che la Nato e' improvvisamente diventata qualcosa d'altro rispetto a quella che ci ha regalato la strategia della tensione e ci ha messo sotto tutela e minaccia dalla sua fondazione sino a oggi. Non vogliono che noi abbiamo un gasdotto che ai Padroni (Usa) della Nato non sta bene? Noi italiani ne parliamo con loro dialetticamente? no, noi subito rinunciamo. Probabilmente non siamo i piu coglioni dal momento che altri nonostante i mugugni li hanno costruiti e poi splaf, mentre dei giovanotti ignoti facevano il bagno sono esplosi. Che cosa strana, forse era avanzato un po' del vecchio plastico dallo stragismo italiano.
Non si puo' dire che manchino di fantasia.
Insomma, se la Nato non ha cambiato natura non e' a kurti che dobbiamo badare o ai polacchi, baltici o ucraini (si, anche a loro che ci aggiungono il carico delle loro illusioni e delle loro frustrazioni), ma al loro Padrone.
Nessuno nella Nato agisce o prende decisioni se gli Usa non approvano. In caso lo facciano, a posteriori e a seconda delle convenienze, saranno osannati o creperanno con dolore.
Si, agli Usa da fastidio che la Russia sia popolata, come gli dava fastidio che in Usa ci fossero i pellerossa. I russi sono un ostacolo al libero e corretto uso di quelle terre, gli Usa saprebbero cosa farne (dubitiamo?). Che ci stanno a fare li i russi e tutti quelli un po' asiatici?
Questo lo abbiamo capito, bisogna vedere come intendono declinarlo non solo muovendo l' Ucraina (pedone? Torre? Regina? Ecc), ma tutte le pedine che hanno accorpato nella Nato.
Purtroppo queste pedine hanno delle illusioni. Anche ad altri capitava ...
Io vedo limiti strutturali alla espansione Nato/Usa e spero che tutti noi, (che siamo impoveriti e tramortiti dopo la costante guerra che conducono contro di noi classi inferiori) anche in assenza di rivoluzioni disertiamo sempre e con costanza le guerre per i loro interessi e sopra i nostri cadaveri.
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