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Siria: una fonte credibile?

di Ben Norton

Appelli per il cambiamento di regime in Siria stanno di nuovo riempiendo l’etere e il presidente Trump ha detto che sta valutando ulteriori interventi militari nel paese.

(Aggiornamento: dopo la pubblicazione di questo articolo gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco missilistico contro un aeroporto del governo siriano che l’ISIS ha successivamente sfruttato).

Canali mediatici hanno gettato benzina sul fuoco della guerra. Una delle voci chiave a favore dell’intervento occidentale amplificata dalle reti giornalistiche industriali è Shajul Islam, un medico della provincia siriana di Idlib controllata da al-Qaeda.

Islam ha accusato il governo siriano di aver condotto un attacco chimico contro civili. Dozzine di canali mediatici importanti hanno citato le sue affermazioni, pur ammettendo che esse non sono state verificate indipendentemente.

Contemporaneamente queste pubblicazioni giornalistiche hanno mancato di rivelare un dettaglio cruciale a proposito del medico: è stato accusato in tribunale di aver sequestrato giornalisti in Siria.

Nell’ottobre del 2012 Shajul Islam è stato arrestato in Gran Bretagna e accusato di aver rapito due fotografi, uno britannico e uno olandese. E’ stato accusato aver offerto cure mediche al gruppo estremista jihadista salafita che teneva in ostaggio i giornalisti.

La causa è alla fine crollata e le accuse contro Islam sono state lasciate cadere perché l’accusa non è stata in grado di produrre prove dalle vittime, che erano i testimoni chiave. Il procuratore ha detto che ciò è servito “a frustrare il processo dal punto di vista dell’incriminazione”.

John Cantlie, uno dei giornalisti che Islam era accusato di aver rapito, non è stato in grado di comparire al processo perché era ancora in ostaggio. Era stato brevemente liberato nel luglio del 2012 ma era stato presto sequestrato di nuovo, questa volta dall’ISIS. Cantlie è stato tenuto in ostaggio insieme con James Foley, il giornalista statunitense decapitato davanti alla telecamera da Mohamed Emwazi, un combattente straniero londinese dell’ISIS.

Il fratello minore di Islam, Razul, risulta essere entrato in Siria da volontario come combattente straniero nei ranghi dell’ISIS.

In qualche momento del 2016 Shajul Islam è tornato clandestinamente in Siria e oggi lavora a Idlib.

AlterNet ha in precedenza ha dettagliato come Idlib sia il “cuore” di al-Qaeda, come hanno riconosciuto persino guru falchi che hanno ripetutamente sollecitato un ulteriore intervento militare in Siria.

Nessuno di questi fatti ha impedito a grandi canali giornalistici di citare le affermazioni di Islam e post sui media sociali nei loro articoli sul presunto attacco chimico di Idlib, tra cui CBS News,  Fox News, McClatchy,  Daily Beast, Voice of America, New York Daily News,  New York Post, CBC, Politico,  Independent, Vocativ, Bellingcat, Euronews, Middle East Eye, Mirror, Metro, Daily MailSun  e UNILAD.

NBC News e Middle East Eye hanno pubblicato interi profili di Islam senza identificare le accuse del passato contro di lui.

Persino canali mediatici di destra filo-Trump che in passato si erano opposti a un cambiamento di regime a guida USA in Siria hanno improvvisamente cambiato idea, ora che il presidente è a bordo. Anche PJ Media e Western Journalism hanno citato acriticamente Shajul Islam senza fornire alcun contesto.

In un altro servizio NBC News ha affermato di aver parlato con Islam, che ha descritto come “un chirurgo londinese volontario in un ospedale appena fuori da Idlib”. La NBC ha aggiunto di “non essere stata in grado di verificare sul campo le diverse versioni”.

La maggior parte dei servizi, analogamente, fornisce solo una frase di contesto su Islam, segnalando che egli è stato “addestrato in Gran Bretagna e ora lavora nella Siria settentrionale”. Nessuno ha menzionato le accuse di rapimento.

Numerosi canali mediatici che oggi diffondono acriticamente le affermazioni non verificate di Islam hanno in precedenza riferito il fatto che egli è stato un tempo accusato di aver collaborato con un gruppo estremista in Siria.

 

Presunto attacco chimico

Come AlterNet ha riferito in precedenza al-Qaeda in Siria e altri gruppi estremisti ribelli hanno costruito un regime iper-repressivo a Idlib. Jihadisti salafiti hanno condotto una pulizia etnica di minoranze etniche e religiose dell’area, mettendo contemporaneamente al bando la musica e istituendo un violento regime teocratico in cui le donne accusate di adulterio sono giustiziate pubblicamente. Amnesty International ha documentato il ricorso da parte di gruppi jihadisti salafiti a esecuzioni sommarie, torture, sequestri di persona e violenze settarie nella provincia.

Il 4 aprile un presunto attacco chimico a Idlib ha ucciso dozzine di civili. I dettagli a proposito dell’incidente sono nebulosi. Staffa de Mistura, l’inviato speciale dell’ONU per la Siria ha segnalato in una conferenza stampa dopo l’attacco: “Non abbiamo ancora nessuna conferma ufficiale o affidabile”.

Federica Mogherini, altro rappresentante della UE per gli affari esteri e la politica della sicurezza, ha analogamente affermato: “Anche noi non abbiamo alcuna prova al momento”.

Una dichiarazione dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche non ha indicato i colpevoli e ha segnalato di avere “in corso la raccolta e l’analisi di informazioni”.

Tuttavia il governo statunitense, che ha speso miliardi negli ultimi anni per armare e addestrare ribelli dediti a rovesciare il leader siriano Bashar al-Assad, ha immediatamente affermato che il governo siriano aveva usato armi chimiche, un’accusa respinta dai governi siriano e russo.

I media non hanno perso tempo nel salire a bordo e a far eco alle affermazioni del governo statunitense. Shajul Islam è diventato una fonte chiave dell’accusa che il governo siriano aveva usato il gas sarin contro civili.

Nei video spesso citati pubblicati da Islam sui media sociali egli ha apertamente sollecitato un maggior intervento straniero in Siria e ha reiterato gli argomenti cardine cui hanno per anni fatto eco i sostenitori del cambiamento di regime.

“Vi sollecitiamo a esercitare pressione sul vostro governo, a esercitare pressione su chiunque, perché ci aiuti”, ha detto Islam. “Sto cercando di promuovere consapevolezza in modo che le persone ci aiutino e sostengano il nostro lavoro e ci offrano le attrezzature di cui abbiamo bisogno per salvare vite”.

Islam ha anche affermato che il presunto attacco chimico è solo uno di una serie di incidenti simili, insistendo: “Questi attacchi con il gas continuano ogni giorno e nessuno fa nulla per fermare questi attacchi con il gas”.

Ha cercato di spaventare i civili dell’occidente dichiarando: “Ora è la popolazione civile della Siria; presto sarà la popolazione civile degli Stati Uniti, in una metropolitana o altrove”. In realtà esperti riconoscono che l’affiliato di al-Qaeda in Siria, al-Nusra, la forza più potente tra i ribelli del paese (nella sua forma ribattezzata) costituisce la vera minaccia ai civili dell’occidente, non il governo siriano.

Le affermazioni di Islam non sono state verificate indipendentemente ed egli ha detto in un video che a causa di preoccupazioni per la sicurezza non era in grado di condividere la sua localizzazione.

 

Notizie mediatiche fuorvianti

Grandi reti giornalistiche hanno dimostrato una simile assenza di scetticismo quando si è trattato di riferire su altri temi a proposito della Siria. Ambigui “attivisti” e gruppi ribelli dediti a rovesciare il governo siriano, alcuni collegati ad al-Qaeda, sono spesso citati come fonti in servizi mediatici.

L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR) è forse la principale fonte di informazioni e spesso è descritto dai media come un “gruppo di monitoraggio”. Tuttavia persino il New York Times, che frequentemente attinge alle affermazioni del SOHR, ha riconosciuto che “è virtualmente un’attività individuale”, gestita nella casa di un uomo di una cittadina dell’Inghilterra che non si reca in Siria da più di un decennio.

Analogamente grandi reti giornalistiche come la CNN hanno ripetutamente citato Bilal Abdul Kareem, un propagandista delle milizie jihadista in Siria che si è incorporato in un affiliato di al-Qaeda, come un supposto osservatore indipendente della guerra.


Ben Norton è un giornalista del Progetto Grayzone di AlterNet. Potete seguirlo su Twitter a @BenjaminNorton
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