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Lo sbarramento al 5%, il Richiamo Permanente della Foresta Centrosinistra e una "sinistra" che ci obbliga a votare Grillo per dispetto anche se ci fa vomitare: sempre lo stesso errore

di Stefano G. Azzarà

Ieri dalla Germania, dalla redazione di "Junge Welt", mi chiedevano se ci fossero già reazioni alla nuova legge elettorale con sbarramento al 5% da parte dei comunisti e delle sinistre.

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Ho spiegato che queste ultime sono d'accordo con lo sbarramento perché vogliono schiantare ogni concorrenza e preparare l' accordo con il PD dopo il voto.

Mentre in difficoltà sono i comunisti, i quali sinora non si sono espressi perché non vogliono farsi terra bruciata attorno. Non tanto nell'eventualità di essere imbarcati anche loro nel costruendo listone con Vendola, Pisapia, D'Alema e mostri destrorsi consimili, visto che non li prenderebbero mai, quanto nella non meno perversa speranza di staccare Fratoianni con l'ex SEL e allearcisi.

L'intesa sullo sbarramento al 5% e sulla spartizione della rappresentanza parlamentare, in realtà, Fratoianni in realtà l'ha approvata un attimo dopo Grillo. Tutto questo dovrebbe provocare uno scatto d'orgoglio e di dignità in ciò che rimane della sinistra e fornire l'occasione per portare finalmente a una ridefinizione dei confini politici ai quali siamo abituati: le forze complementari al PD (SI, Pisapia) con il PD, Grillo beato con la sua banda di mentecatti, la sinistra con la sinistra.

Erede del suo maestro di imbrogli Vendola, Fratoianni sta cercando di costruirsi un miserabile monopolio della rendita di posizione, stroncando nella culla ogni vagito di autonomia e ribadendo l'eternità della prospettiva del centrosinistra in Italia. E cioè in questo caso l'inevitabilità dell'alleanza con Pisapia, il quale si allea con D'Alema, il quale poi cercherà di condizionare il PD, fino ad allearsi con Renzi per fermare Berlusconi o Salvini o Grillo e così via. In un perpetuo Gioco dell'oca che vediamo ripetersi da oltre 20 anni e che ci ha condotti dove stiamo.

Vale la pena aspettarlo, per farsi dire di no e rimanere con un pugno di mosche in mano? Oppure è meglio impegnarsi da subito per costruire un campo autonomo della sinistra, seminando oggi per il domani?

Comments

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Riccardo
Sunday, 04 June 2017 17:15
L'unica risposta è l'ultima frase. Le altre sono già state percorse in lungo e in largo e si vedono gli effetti oggi. Adesso anche basta,
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