Print Friendly, PDF & Email

nucleocomunista

Controffensiva ucro-NATO: bestiale e sanguinaria scommessa che l'imperialismo perderà

di Nucleo Comunista Internazionalista

ucraina tank russia afpIn tutta evidenza siamo alla soglia di un passaggio cruciale nel braccio di ferro armato in Ucraina fra le forze Nato/Occidente collettivo e imperialista contro quelle dello Stato russo. Vogliamo fissare qualche “concetto” di ordine generale sull’imminente cosiddetta “controffensiva” Ucro-Nato, sul senso del suo previsto e preventivato esito cioè il massacro di quanti più uomini possibile. Già iniziata secondo i puntuali report del compagno Paolo Selmi (1) che segnalano in 1725 i soldati ucraini morti (mandati al massacro) nel primo giorno (16 maggio) della kontrastup, “dal febbraio 2014 ad oggi la giornata peggiore”!

Mykhailo Podolyak, consigliere politico di Zelensky che ha accompagnato il quisling nel suo gran tour europeo afferma al Corriere della Sera (13 maggio) che ”da questa fase dipenderà anche la sicurezza globale e il processo politico in Europa”. Il consigliere del quisling di Kiev così tratteggia i contorni della stra-annunciata e strombazzata “controffensiva” che dovrebbe ricacciare indietro i russi verso i confini violati il 24 febbraio 2022: “Bisogna capire che non si tratta di una singola battaglia ma che si svolge nell’arco di una settimana. No, certo che no. Una controffensiva è composta di un gran numero di azioni diverse in numerose direzioni che si svolgeranno in un periodo di tempo prolungato”.

Qualcuno, forse, si fa leggermente prendere troppo la mano. Forse e leggermente: da una delle gazzette mainstream più filo-atlantiche (“diretta-news” dal sito de la Repubblica 13 maggio) leggiamo addirittura:

ora 01.04 - Ucraina, l'arsenale di Kiev è pronto a sfondare: “Putin non ha tempo”.

In tutti i piani di scenario elaborati dai partner occidentali di Kiev per valutare l'esito della controffensiva, anche nei più prudenti, il risultato è sempre lo stesso: secondo quanto riferiscono a Repubblica fonti Nato, il presidente russo Vladimir Putin "ha pochi giorni per convincersi a trattare" risparmiando a se stesso e al suo Paese una grave sconfitta, ed evitando una carneficina di russi e ucraini.

Adagio Biagio! Ci sentiamo intanto di dire a questi signori ed alla fitta muta di analoghi idrofobi “anti Putin” cioè anti-russi cioè filo imperialisti, fitta in particolare di “dem-progressisti” compresa una discreta schiera e gamma di cosiddetti “antagonisti di sinistra” (molti dei quali, guarda il caso, già complici e collaborazionisti della sinistra triade Draghi-Speranza-Figliuolo al tempo del green-pass e dell’apartheid “sanitaria”): Adagio Biagio!

La gran patriota tricolore e capo di governo Giorgia Meloni afferma, in piena sintonia con i suoi simili e compari leader dell’Europa democratica e imperialista, che “l’Ucraina sta combattendo anche per noi, essa difende anche la nostra libertà” e che quindi è necessario il massimo sostegno ad una guerra che è di “liberazione dell’aggredita Ucraina” ed allo stesso tempo guerra per “la nostra sicurezza e la nostra libertà”.

Nostro primo “concetto”. Noi riteniamo che la gran patriota Meloni non stia affatto spudoratamente mentendo ma affermi effettivamente una verità, valida in linea di “principi ideali” e di interessi materiali non solo per la sua parte politica e sociale ma valida per tutta la comunità nazionale (e sovranazionale: Occidente collettivo) in quanto comunità-capitale. Valida e condivisa da tutto un arco politico e sociale, democratico e patriottico.

Per intenderci e ad esempio: un arco che affascia le centinaia di migliaia di Alpini che hanno appena finito di sfilare militarmente inquadrati nella loro tradizionale e festosa adunata ad alto grado patriottico ed etilico, rendendo onore fra le altre autorità al “loro” (e della Nato) Generale Francesco Figliuolo, patrioti tipo i seicento e passa uomini d’affari e capitani di industria riuniti a fine aprile dal governo in vista della “ricostruzione dell’Ucraina” cioè della spartizione della torta ucraina, all’opposto polo sociale patrioti del tipo di un Maurizio Landini per dire, il quale senz’altro saprà svolgere egregiamente il suo mestiere, una volta messa al sicuro manu militarila nostra libertà”, magari anche “chiamando alla lotta” i milioni di “suoi associati” e rappresentati per una socialmente equa ripartizione di quella fetta di torta.

Insomma, discorso valido per l’intera affasciata comunità-capitale: burro e cannoni. I cannoni sono necessari se si vuole il burro. Niente di nuovo, giusta e dura legge capitalistica ribadita dalla Meloni in nome “di tutti”.

Nel riquadro riassumiamo in estrema sintesi il contenuto della “libertà” e della “sovranità” ucraine violate a mano armata dall’iniziativa russa del 24 febbraio 2022 e che l’imperialismo vorrebbe ripristinare.

Libertà di:

- di appropriazione a prezzi stracciati dell’apparato produttivo-industriale del paese da parte del capitale occidentale

- di appropriazione e gestione della sua forza lavoro una parte della quale libera, cioè forzata, all’emigrazione di massa

- di manomissione in particolare dei corpi delle donne essendo l’Ucraina divenuta un vero e proprio Hub europeo della “procreazione assistita” cioè dell’utero in affitto

- di trasformazione del paese in paese-cavia riempito di decine e decine di micidiali bio-laboratori

- forse la più emblematica fra le libertà: di appropriazione della terra nelle mani dei noti e soliti briganti. Appropriazione della terra agricola, la fertilissima “terra nera” ucraina trattata (svenduta) al… “libero” mercato. Dati riferiti al luglio 2021: il prezzo medio per ettaro di terreno agricolo era di circa 960 $ (26.000 grivne al cambio dell’epoca), per paragone il prezzo medio della terra agricola italiana molto meno fertile di quella ucraina si aggira attorno ai 20/30.000 euro per ettaro!

- di intossicare ideologicamente la popolazione attraverso la miscela dei pestiferi “valori” del democratico occidente (giusto il recente riconoscimento a Zelensky dell’European Charlemagne Prize!), del più viscerale e odioso nazionalismo spinto al razzismo antirusso e del nazismo straccione delle bande di minorati mentali organizzati e armati fino ai denti

- di aderire all’UE e alla Nato quale migliore garanzia a protezione della… “sovranità nazionale” di un paese con i suoi uomini le sue donne i suoi figli del presente e delle generazioni future completamente ipotecato.

Volendo esprimere con una sola parola questo vero e proprio trionfo della libertà possiamo dire: prostituzione, completa prostituzione fisica, materiale e morale del paese. Il fatto che una tale completa prostituzione sia stata tollerata ed accettata (in realtà subita) dalla maggioranza della popolazione deriva dallo schiacciante rapporto di forza a favore del capitale a livello internazione e comunque non sposta di una virgola il giudizio sull’orrore, per quanto “democraticamente ratificato”, in se stesso.

Secondo “concetto”. Legando a doppio mandato “la loro libertà”… e “la nostra” a quella di Zelensky e del suo regime, gli attuali governanti dell’Occidente collettivo, specie quelli europei, legano la loro sorte… e la nostra a quella, molto precaria, del quisling ucraino. Il tracollo del regime di Kiev significa quindi, quasi automaticamente, l’innesco di un terremoto politico e sociale di magnitudo formidabile. Per paradosso essi possono fare affidamento… su Putin cioè sulla borghesia patriottica russa la quale se certo non accetta di diventare borghesia compradora né la disgregazione dello Stato russo, altrettanto certamente intende evitare ogni e qualsiasi scatenamento di terremoti sociali. Putin e i russi ne sanno qualcosa in fatto di terremoti sociali e politici: alla larga! Dio ce ne scampi e liberi! Solo se le provocazioni imperialiste occidentali armate e non armate arrivassero davvero a varcare una soglia critica per la stabilità del governo e dello Stato, allora e solo allora Mosca reagirà con tutta la sua forza compresa quella nucleare. In quella evenienza, a cui noi non crediamo di essere giunti né che si giunga, il discorso è chiuso. The end, per tutti.

Non siamo al momento del miserère e del requiem ma ancora e ben dentro il tempo oscuro della grande tribolazione in cui però ci sentiamo “di annunciare” il terzo nostro “concetto”.

La fratelloitaliota Presidente del Consiglio oltre ad affermare una verità valida per l’insieme della affasciata e democratica comunità-capitale si è anche sbilanciata in una scommessa piuttosto impegnativa, evidentemente sicura che non sia un azzardo: “Noi scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina”!

Dal basso della nostra presente nullità vogliamo idealmente, per così dire notificare, alla signora Meloni e a tutti i suoi simili e compari “scommettitori” il seguente “concetto”:

La vostra è una scommessa del tutto azzardata. Voi vi illudete di (ri)mettere le mani sulla torta ucraina. Semmai, forse e soltanto, dovrete rassegnarvi a condividerla con “il nemico e tiranno” russo cioè con la borghesia russa. Semmai, forse e soltanto. Dall’alto del vostro potere, dei vostri denari, delle vostre armi ed anche, lo riconosciamo, dell’indubbio consenso che attualmente vi sorregge, avete tuttavia sbagliato il vostro calcolo. Voi, sfilza di “ricostruttori” e investitori dalla Black Rock in giù, che vi leccate i baffi pregustando la torta ucraina da inghiottire fra i cumuli delle distruzioni e in un lago di sangue, dovrete abbassare la cresta se non andarvene con la coda fra le gambe. Il che, certo, vi renderà ancora più feroci, più famelici, più isterici.

Tanto è quanto. Certo al puro limone. Altrimenti vorrebbe dire che saremmo tutti quanti automaticamente trasformati in larve umane, in zombie. Schiavi del capitale che a questo punto giustamente meritano di essere trattati da larve e cavie umane. Così non sarà perché già oggi non è così. Lo ha dimostrato quella massa non addomesticata di uomini e donne che ha resistito in questi anni di emergenza e di terrore “sanitario” persino qui dentro le metropoli occidentali e imperialiste. Persino qui dentro! Nonostante tutto e nonostante la attuale evidente condizione di impotenza.

Mattarella, la Russia vuole portare le tenebre in Europa

Insieme difendiamo la nostra comune visione del mondo ICE

(ANSA) - ROMA, 11 MAG - "Oggi, Norvegia e Italia sono unite nella lotta contro le tenebre che l'insensata aggressione della Federazione Russa all'Ucraina cerca di portare nel nostro continente…

Quarto “concetto”. Quale è il senso, quale “la strategia” in cui si inserisce la imminente o già iniziata controffensiva Ucro-Nato? Dal nostro angolo di visuale, se non siamo alla vigilia di una guerra totale e di sterminio contro la Russia, allora il suo bestiale e sanguinario “senso strategico” consiste proprio nel prevedibile e previsto esito delle operazioni di “controffensiva” ossia nella “pura e semplice” eliminazione di quanti più uomini possibile. Quanti più uomini saranno uccisi, eliminati, tanto meno rischiosa e complicata potrà essere la successiva trattativa per la cosiddetta “sicurezza globale” di cui parla il consigliere politico del quisling.

E’ una “strategia” dettata dalla dinamica stessa delle cose, dalle forze storiche che sono state suscitate nella presente catastrofe capitalistica mondiale. (2) E’ una sanguinaria “strategia” imposta dalle ruote dentate dell’imperialismo dentro il quale meccanismo certamente agiscono le volontà delle rotelle umane. Bisogna inoltre considerare tutte le forze storiche suscitate e presenti in campo anche se solo latenti e “in potenza”: uccidere, eliminare quanti più uomini possibile per rimuovere, eliminare il potenziale di forza latente e pericolo letale per la famosa “sicurezza globale” cioè per l’ordine borghese costituito, pericolo letale rappresentato anche dagli uomini ridotti e costretti ad essere belve, ridotti e costretti allo stato di robot omicidi. Poiché questa stessa massa umana ridotta a belva e robot può tramutarsi in forza umana rivoluzionaria. La profonda intelligenza storica della borghesia mondiale conosce e fiuta, senz’altro meglio di noi, il pericolo per essa mortale di questa potenziale trasmutazione e rovesciamento, e le cancellerie borghesi – cioè tutte le cancellerie di questo mondo – ne tengono conto.

A questo “inimmaginabile” proposito sputiamo infine l’ultimo rospo.

Ci è stato chiesto da alcuni nostri amici e attenti lettori che diavolo sia questa Comune di cui spesso parliamo nei nostri scritti in relazione all’Ucraina che ovunque in verità, essendo La Comune e la lotta per la sua instaurazione per via ovviamente rivoluzionaria la nostra concreta prospettiva. Campa cavallo, si dirà nella migliore delle ipotesi. Ma non importa. Ed allora: in mezzo ai macelli fratricidi in terra ucraina e quant’altri orrori del presente, che cos’è e da dove sbuca fuori questa fantomatica e “impossibile” Comune?

Ebbene noi pensiamo che in terra ucraina e altrove possano crearsi e si stiano creando le condizioni materiali per la più sorprendente, imprevista e inimmaginabile delle soluzioni. Quella che straccia ogni trattativa e “gestione controllata” della crisi fra le parti in causa. Temuta come la peste da tutte le parti in causa. La Comune appunto.

Il suo materializzarsi non deriva da nessuna “spinta ideale” né “spinta cosciente”. Niente di “ideale”, niente di “cosciente”. E’ il movimento di masse di uomini stravolti dalle sofferenze, sradicati dalla “normalità” che sotto la sferza di una condizione di “vita” (economica, politica, morale) divenuta insopportabile e senza prospettive credibili di “ritorno alla normalità”, sono sospinti all’azione e ad uscire dai ranghi e “di senno” anche e se vogliamo dal punto di vista del “buon senso” e del “realismo” borghese.

Portati alla disperazione, possono sfuggire dal controllo degli apparati statali. Possono con uno scatto di lotta far saltare per aria le trame imbastite sulla loro pelle e con la loro pelle dalle cancellerie borghesi. E tramite la loro azione sollevarsi dallo stato bestiale in cui sono stati precipitati e versano.

Possono ritrovare nella lotta contro l’ordine costituito e le schiere degli scherani e pretoriani, le necessarie energie morali e spirituali. Assurgere allo stato di uomini coscienti e combattenti per la conquista e la difesa di un proprio reale spazio di libertà. Questa Comune, ovunque si sprigioni, sarà “la nostra patria”. Questo è ciò che, detto come possiamo, intendiamo per La Comune ed il suo possibile materializzarsi. Chiamatela pure, se volete, allucinazione.

Ad ogni modo, alla soglia di un passaggio cruciale, riaffermiamo il nostro schieramento politico: contro il “nemico in casa nostra” cioè contro l’imperialismo democratico tricolore, europeo e dell’Occidente collettivo e la Nato suo braccio armato. Per la sua sconfitta, la più netta e cocente possibile.


Note
(1) I report quotidiani dal fronte curati dal compagno Paolo Selmi si trovano sul sito (homepage) di Sinistra in Rete. Ne riportiamo un paio del 13 e del 15 maggio:
ATTACCO DI IERI NOTTE A CHMEL’NICKIJ: UN PRIMO BILANCIO
Un conteggio approssimativo dei danni si aggira intorno ai 200-220 milioni di euro di armamenti NATO andati in fumo, tra cui LEOPARD, blindati MARDER, sistemi di collegamento satellitare, e altri armamenti tedeschi, USA, danesi… e pure giapponesi, riporta il voenkor Steshin, trasmettendo anche un video sul fungo generato da una delle esplosioni:…che riporta che da uno dei depositi colpiti (il n° 649 dell’aeronautica militare ucraina) è partita un ESPLOSIONE che è stata registrata dai SISMOLOGI, pari a 3,4 gradi della scala RICHTER. Il sospetto che vi fossero MISSILI della contraerea ucraina, fra cui molti PATRIOT, è forte. Non saranno stati tutti Patriot, ma non saranno stati nemmeno tutti raudi o minerva, per fare quella scossa. Infine, ormai l’isteria collettiva ce l’hanno altri, al punto che qualcuno parla di PROIETTILI PER CARRI ARMATI, fra cui PROIETTILI ALL’URANIO IMPOVERITO, e pure STORM SHADOW.
https://t.me/boris_rozhin/85758
E qui qualcuno di quei deficienti che ha ammassato (E QUESTO È L’UNICO DATO CERTO!) così tanti armamenti, munizioni, missili, e altro materiale esplosivo in depositi contigui l’uno all’altro e noti ai russi sin dai tempi dell’URSS, forse dovrebbe al popolo ucraino qualche spiegazione.
Anche perché l’esperienza jugoslava e irachena se la ricordano tutti. E tutti sanno che se a esplodere è un deposito di proiettili contenenti uranio impoverito, tali polveri possono spandersi ovunque. Quindi o c’erano, e qualcuno dovrebbe dare spiegazioni sul fatto che fossero stoccate in depositi non sufficientemente protetti, in aree popolate peraltro, o non c’erano, e calmare la situazione.
Ma il dovere di ogni ucraino, secondo la NATO, è morire per lei, che rappresenta la “causa superiore”, senza se e senza ma, fino all’ultimo
URANIO IMPOVERITO A CHMEL’NIC’KIJ
Prova del nove. Questo sito registra la radioattività ucraina:
https://www.saveecobot.com/radiation-maps#11/49.4559/27.1156/gamma
E’ già piazzato su CHMEL’NIC’KIJ (Хмельницький)
Dai 120 nanosievert/anno registrati il 12/05
E’ passato ai 140 del 13/05
Che erano ancora 131 alle 21:00 del 14/05
https://t.me/boris_rozhin/85761
Poi la polvere di uranio si sparge e si diffonde. Sul posto operano squadre di operatori per misurare la radioattività sul territorio:
https://t.me/voenkorKotenok/47575
Gli stessi che non ebbero alcuno scrupolo a BOMBARDARE, si, a BOMBARDARE la ZAES, la centrale atomica più grande d’Europa, non hanno avuto alcuno scrupolo a STOCCARE proiettili all’uranio impoverito in depositi assolutamente inidonei a tale tipo di stoccaggio di materiale radioattivo. Insieme ad altre, altissime, concentrazioni di tritolo e altri materiali esplosivi. Carne da cannone. Fino all’ultimo ucraino.
(2) Vedi il nostro “Questa guerra mondiale in fieri: alcuni rudimentali punti di orientamento” pubblicato in due puntate sul sito di Pane e Rose-Partito e Classe.

* * * *

PICCOLA DOCUMENTAZIONE

Da SouthFront: : https://southfront.org/two-dimensions-of-war-in-ukraine/

L'UCRAINA HA RICEVUTO 200 MISSILI STORM SHADOW, NE RICEVERÀ ALTRI 400

L'Ucraina ha ricevuto missili da crociera Storm Shadow dal Regno Unito e dovrebbe riceverne altri 400 nel prossimo futuro, secondo fonti di notizie ucraine il 14 maggio.

Lo Storm Shadow è un missile da crociera anglo-francese a bassa osservabilità, a lungo raggio, lanciato dall'aria, sviluppato dal 1994 da Matra e British Aerospace, e ora prodotto da MBDA.

Il missile è dotato di un sistema di navigazione inerziale assistito da GPS con un sistema di corrispondenza del profilo del terreno. Per la guida terminale, il missile è dotato di un sistema di correlazione dell'area di mappatura della scena a infrarossi per immagini. La portata massima della Storm Shadow è di 560 chilometri. Tuttavia, si pensa che l'Ucraina abbia ricevuto la versione da esportazione declassata con un'autonomia di 250 chilometri.

I governi britannico e ucraino non hanno confermato i numeri riportati dalle fonti di notizie ucraine, che potrebbero essere nient'altro che speculazioni.

I numeri sono estremamente alti considerando la stima delle scorte di missili del Regno Unito. Il quotidiano Independent nel 1996 ha stimato che l'ordine per la Royal Air Force fosse compreso tra 700 e 1.000 missili.

Secondo quanto riferito, l'aeronautica ucraina ha integrato lo Storm Shadow sui suoi cacciabombardieri Su-24 di epoca sovietica, che hanno la capacità di trasportare il missile da crociera da 1.300 kg.

Con un prezzo di 2 milioni di sterline per una singola Storm Shadow, la consegna di 600 missili all'Ucraina costerebbe al Regno Unito fino a 1,2 miliardi.

Il primo uso segnalato di Storm Shadow da parte di Kiev è stato il 12 maggio , quando due missili hanno colpito le fabbriche nella città di Luhansk. Il giorno successivo, il 13 maggio , almeno uno Storm Shadow ha colpito il vecchio edificio dell'accademia degli affari interni in città, segnando il secondo attacco con il missile a lungo raggio.

Annunciando la consegna dello Storm Shadow alla Camera dei Comuni l' 11 maggio , il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha affermato che i missili "consentiranno all'Ucraina di respingere le forze russe basate sul territorio sovrano ucraino". Funzionari occidentali hanno detto alla CNN lo stesso giorno che il Regno Unito ha ricevuto assicurazioni da Kiev che questi missili saranno utilizzati solo all'interno del territorio sovrano ucraino e non all'interno della Russia.

La Russia ha affermato che i suoi militari forniranno "una risposta adeguata" per la consegna dei missili, senza fornire alcun dettaglio.

In un'apparente risposta agli attacchi missilistici sulla città di Luhansk, l'esercito russo ha due grandi depositi di munizioni delle forze di Kiev vicino alle città di Khmelnitsky e Ternopil nell'Ucraina occidentale con missili da crociera e droni suicidi il 12 e 13 maggio .

La Russia ha diverse opzioni per neutralizzare la minaccia rappresentata dallo Storm Shadow, dal dispiegamento di ulteriori sistemi di difesa aerea a lungo raggio, come l'S-400, nella zona delle operazioni militari speciali, alla distruzione dei rimanenti cacciabombardieri Su-24 dell'Ucraina e dei cacciabombardieri appena consegnati missili a terra.

SouthFront.org 14 maggio 2023

GERMANY ANNOUNCES LARGEST AID PACKAGE TO KIEV WITH TANKS, HOWITZERS & AIR DEFENSE SYSTEMS

On May 13, Germany announced that it would supply Kiev forces with a military aid package worth nearly $3 billion, marking Berlin’s largest pledge in military aid since the start of the Russian special military operation in Ukraine.

The German Ministry of Defence said in a statement that the package will include 30 additional Leopard 1A5 main battle tanks, 20 new Marder infantry fighting vehicles and more than 100 other smaller armored vehicles, as well as 200 surveillance drones, four new IRIS-T SLM air defense systems with 12 IRIS-T SLS launchers, numerous anti-aircraft missiles and 18 wheeled howitzers, possibly RCH-155, along with ammunition.

With this valuable contribution of urgently needed military material, we are once again showing that Germany is serious about its support,” Germany’s Defense Minister Boris Pistorius said.

We all wish for a speedy end to this terrible war waged by Russia against the Ukrainian people, which is contrary to international law. Unfortunately, this is not yet in sight. Germany will therefore provide all the help it can – as long as it takes,” Pistorius added.

The military aid package was announced ahead of a visit by Ukrainian President Volodymyr Zelensky, who will reportedly hold high-level talks in Berlin and receive the European Charlemagne Prize on May 14.

The new weapons promised by Germany will not change the balance of power in favor of Ukraine. However, they will prolong the conflict in the country.

Germany moved from being the main opponent of arming the Kiev regime, to one of its biggest military supporters. Berlin has supplied Kiev forces with billions worth of weapons, military equipment and ammunition since the start of the Russian special military operation last year.

da: : https://southfront.org/kiev-lies-us-suffers-losses-russian-missiles-destroyed-patriot-system-other-targets-in-kiev/

On the morning of May 16, the Russian Ministry of Defence reported:

Last night, the Armed Forces of the Russian Federation launched a massive strike with high-precision long-range air and sea-based weapons at the locations of the AFU units, as well as storage sites for ammunition, weapons and military equipment delivered from Western countries.

The target of the strike has been achieved. All assigned objects are hit.

A high-precision strike by a hypersonic missile system “Kinzhal” in the city of Kiev hit the Patriot anti-aircraft missile system manufactured by the United States.

da SouthFront, 15 maggio: https://southfront.org/borrell-admits-kiev-regime-would-last-mere-days-without-western-support/

Josep Borrell, il massimo diplomatico dell'Ue ( anche se le sue dichiarazioni sono spesso tutt'altro che diplomatiche ), ha recentemente rilasciato una serie di ammissioni schiette, affermando che “Kiev crollerebbe in pochi giorni se il sostegno militare degli alleati dovesse improvvisamente prosciugarsi”. La prima volta che ne ha parlato è stato all'inizio di maggio, in un'intervista rilasciata a EuroNews gestita dall'UE :

"L'Ucraina soccomberà all'invasione delle forze russe 'nel giro di pochi giorni' senza il sostegno militare dei paesi occidentali, ha detto venerdì [5 maggio] Josep Borrell, capo della politica estera dell'Unione europea, insistendo sul fatto che l'attuale situazione all'interno della guerra- un paese lacerato non è favorevole all'avvio di colloqui di pace formali".

Numerosi funzionari russi hanno ripetutamente messo in guardia l'Occidente politico dal procedere con tali politiche, anche prima che Mosca fosse costretta a lanciare la sua operazione militare speciale (SMO). Tuttavia, le loro suppliche caddero nel vuoto, provocando enormi perdite per il regime di Kiev sotto attacco . Anche allora, l'Occidente politico si rifiutò di negoziare con la Russia. La giunta neo-nazista ha perso quasi tutte le sue forze pre-SMO, ma nemmeno questo è bastato a convincere la NATO a considerare almeno una soluzione pacifica. Al contrario, il massiccio complesso militare-industriale dell'alleanza belligerante (in particolare quella statunitense) ha visto in questa un'opportunità perfetta per una manna senza precedenti.

“…questo non è il momento per conversazioni diplomatiche sulla pace. È il momento di sostenere militarmente la guerra”, lo ha ammesso lo stesso Borrell, aggiungendo: “Se volete la pace, spingete la Russia a ritirarsi. Spingi la Russia a fermare la guerra. Non dirmi di smettere di sostenere l'Ucraina, perché se smetto di sostenere l'Ucraina, sicuramente la guerra finirà presto… …Non possiamo semplicemente finire perché (se lo facciamo) l'Ucraina non è in grado di difendersi e deve arrendersi. E le truppe russe saranno [sul] confine polacco e l'Ucraina diventerà una seconda Bielorussia. Vuoi questo tipo di fine della guerra? NO."

Tali ammissioni inaspettatamente dirette non sono certamente necessarie per la Russia, poiché la sua leadership ne è consapevole sin dal primo giorno. Tuttavia, sono importanti per i cittadini dei paesi dell'UE. Il fatto che le loro economie stiano essenzialmente attraversando un disfacimento come non accadeva da quasi un secolo deve essere spiegato in qualche modo. E, sorprendentemente, per una volta un alto funzionario dell'UE ha detto la verità. La sua motivazione per farlo è certamente in discussione, ma almeno ha detto la parte tranquilla ad alta voce, che è molto più di quello che fa di solito la stragrande maggioranza dei funzionari occidentali. Per la maggior parte, ripetono a pappagallo la stessa narrazione sulla “massiccia sovraperformance” del loro regime fantoccio preferito .

Borrell ha ribadito questi punti diversi giorni fa durante un'intervista con i media spagnoli. Durante un intervento trasmesso da La Sexta il 10 maggio, ha nuovamente sottolineato che senza tutte le armi, i fondi e le munizioni fornite dall'occidente politico, in particolare Usa e Nato, la giunta neonazista avrebbe perso “immediatamente”.

"Il conflitto tra Russia e Ucraina può essere concluso in pochi giorni", ha insistito Borrell durante l'intervista al programma El Intermedio, aggiungendo : "So come porre fine alla guerra immediatamente - smettere di fornire aiuti militari all'Ucraina e l'Ucraina [dovrà] arrendersi in pochi giorni. Ecco fatto, la guerra è finita.

Borrell ha poi ammesso apertamente che “non sarebbe stato il risultato che l'UE e le altre nazioni occidentali volevano”. Ha poi affermato che “una fine immediata del conflitto a tali condizioni vedrebbe l'Ucraina occupata e trasformata in un paese fantoccio privato delle sue libertà”. Borrell ha poi chiesto (retoricamente) se questo fosse "il modo in cui volevamo che la guerra finisse".

L'idea che l'Occidente politico sia essenzialmente in guerra con la Russia non è certo la prima volta che alti funzionari dell'UE/NATO danno tali ammissioni. L'anno scorso, Annalena Baerbock ha dichiarato apertamente che "siamo in guerra con la Russia" , la prima volta dalla brutale invasione nazista dell'Unione Sovietica che un alto funzionario tedesco ha pronunciato pubblicamente tali parole. Considerando la portata della vera e propria guerra per procura della NATO contro la Russia , in senso stretto dal punto di vista legale, affermazioni come queste possono facilmente essere considerate una dichiarazione ufficiale di guerra . È solo grazie allo stoicismo e all'approccio razionale/realpolitik di Mosca che nessuna risposta ufficiale è stata data a tali sfacciati atti di guerra.

Add comment

Submit