Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 28 marzo 2024

Zardins Magnetics di giovedì 28 marzo 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

“Aaron ha cambiato per sempre il tessuto del vostro essere. Per il resto della vostra vita dovrete lottare pensando cosa sacrificherete per la liberazione degli altri”.
Aaron Bushnell nel ricordo di chi lo ha conosciuto e gli è stato vicino.
Considerazioni a partire dal testo Califfato e barbarie

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
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Ieri sera occupato il rettorato della Sapienza contro la complicità con Israele

Ieri sera, lunedì 25 marzo, collettivi studenteschi  hanno occupato il Rettorato della Sapienza, un’azione contro la complicità con Israele: fuori la rettrice, Antonella Polimeni, da Med-Or, fondazione di Leonardo Spa, no alla partecipazione al bando del Maeci, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, basta accordi con università israeliane e filiera bellica.

Oggi alle 12 è previsto al pratone della Sapienza un <Contro Senato accademico> dato che per le 14 si svolgerà al Rettorato la riunione del Senato Accademico ufficiale.

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Oggi alle ore 17/ a fianco di tuttx Le/i compagnx sotto processo, detenutx, ricercatx

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 21 maggio 2024

Zardins Magnetics di giovedì 21 marzo 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Alfredo resta al 41bis. Lo Stato regola i suoi conti sulla pelle di un anarchico torturato

✓ Forti parole da dentro, per l’azione

✓ Sempre con la Palestina nel cuore, aggiornamenti e iniziative

✓ Non si è mai troppo poch* per lottare per la libertà

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
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Allarme Rosso 6/ Cybersicurezza Nazionale 17-18 aprile 2024

Quello a cui il potere dà importanza è anche quello che il potere teme.

Il 17 e 18 aprile prossimi si terrà qui a Roma, all’Auditorium della Tecnica, viale Umberto Tupini 65, la 12a Edizione della Cyber Crime Conference, che riunirà a Roma esperti e aziende leader nel mondo della sicurezza informatica. https://www.ictsecuritymagazine.com/eventi/cybercrimeconference2024

In attesa di https://italy.cybertechconference.com/it

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18 marzo/ Omaggio alla Comune di Parigi

Omaggio alla Comune di Parigi (18 marzo-28 maggio 1871)

«Non fatemi grazia, perché se dovessi un giorno recuperare la libertà, sarebbe per vendicare le vittime da voi sacrificate»
Louise Michel davanti al Consiglio di guerra del Governo di Francia, 1871

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Oggi alle 15 a Roma corteo per la Palestina!

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Dall’Irlanda alla Palestina

Dall’Irlanda alla Palestina

di Nicoletta Poidimani https://www.nicolettapoidimani.it/?p=2166

Belfast, murale in solidarietà ai prigionieri politici palestinesi e irlandesi

In tutte le iniziative sulla Palestina a cui ho partecipato negli ultimi mesi – che si trattasse di cortei, presentazioni di libri o altro – non ho mai sentito nominare nemmeno lontanamente un aspetto che negli anni ‘70 e ’80 era chiarissimo a chi si occupava sia di Palestina che di Irlanda del Nord: la profonda impronta britannica che caratterizza il dominio e l’oppressione sionista.

Non mi riferisco solo al mandato britannico e alla “dichiarazione Balfour”, che ormai dovrebbero essere arcinoti anche ai sassi e sui quali, quindi, non sto a soffermarmi. Quello che, invece, mi sembra sfuggire è il legame tra la storia e le pratiche del dominio britannico in Irlanda e il dominio sionista nei territori palestinesi.

Non posso scrivere qui un trattato al riguardo, né indagare in profondità le complesse relazioni tra i servizi segreti britannici – in particolare MI5 – e il Mossad. Cercherò, piuttosto, di riportare le linee essenziali della mia riflessione in fieri, rimandando per gli approfondimenti alla lettura dei testi citati e all’infinito materiale che si può trovare in rete.

Mappa dei Plantations

Colonialismo d’insediamento
Ancora oggi in Irlanda – in particolare nelle 6 contee ancora sotto dominio britannico – canti e murales sono tra i principali veicoli della memoria storica. Dal bellissimo – se pure consunto dal tempo – murale di Belfast Otto secoli di occupazione, otto secoli di resistenza a You’ll Never Beat the Irish – cantata a squarciagola in ogni occasione – note e colori raccontano la storia di una popolazione indomita e la sua plurisecolare resistenza all’occupazione britannica.

Mappa storica dei Plantations

Se le prime tracce del dominio militare possono essere individuate nel 12° secolo, è con il Plantation of Ireland che comincia, nella seconda metà del ‘500, il vero e proprio colonialismo britannico di insediamento che vide confiscati ai capitribù irlandesi i loro territori per consegnarli al controllo e al possesso dei British tenants di religione protestante, anche allo scopo di prevenire e reprimere le ribellioni delle popolazioni locali – eclatante il caso del Plantation dell’Ulster e della costruzione, tra il 1613 e il 1618 della città fortificata di Derry.
Lo sviluppo dei Plantations ricorda senza dubbio, se pure con le dovute differenze, la strategia della sottrazione di territorio ai palestinesi cominciata coi kibbutz.

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Women in Struggle a Parma il 16 marzo|

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 14 marzo 2024

Zardins Magnetics di giovedì 14 marzo 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ No alla videoconferenza, no alla sorveglianza speciale, no alla sorveglianza sociale

✓ “La malattia mentale può anche essere l’inizio di una critica – pratica della propria vita”. In ascolto di una scheggia radiofonica degli anni ’70

✓ La Palestina e l’arma del genere e della sessualità

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
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Giovedì e venerdì a Trento contro il G7!

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Sorveglianza sociale e sorveglianza speciale

SORVEGLIANZA SOCIALE E SORVEGLIANZA SPECIALE

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A dicembre il tribunale di sorveglianza di Napoli, su richiesta firmata dal questore di Napoli Maurizio Agricola, ha disposto l’applicazione della misura di sorveglianza speciale per Zac (ora prigioniero nel carcere di Terni) per due anni e sei mesi con le seguenti restrizioni: di non allontanarsi dall’abitazione senza preventivo avviso dell’autorità di sorveglianza, di non uscire prima delle 7 e non rientrare dopo le 20, di non associarsi “abitualmente” a persone condannate o preposte a misura di prevenzione o sicurezza, di non accedere a esercizi pubblici e di pubblico trattenimento, vivere onestamente rispettando le leggi, non detenere né portare armi, darsi alla ricerca di un lavoro, non partecipare a pubbliche riunioni, di portare sempre con sé la carta di permanenza, di presentarsi ogni domenica, o comunque a ogni invito, all’autorità preposta alla
sorveglianza. A ciò si aggiunga una cauzione di 3000.00 euro da versare come garanzia, ma frazionabile in cinque comode rate.
La misura sarà eseguita non appena Zac uscirà dal carcere, a prescindere dall’esito del processo per 280 bis e 270 quinques, che intanto continua.
Ad oggi, la guerra contro il nemico interno si è sovrapposta irrimediabilmente a quella contro il nemico esterno, in un unico movimento per l’accumulo di predominio politico, economico e culturale che va innanzitutto a svantaggio delle popolazioni e degli oppositori.
In questo quadro l’accorpamento della magistratura antimafia e antiterrorismo (2015) ha generato una macchina strapotente che si autoalimenta con sempre nuove inchieste e mezzi a disposizione per sorvegliare sempre più persone o far credere di farlo, con l’obiettivo di instillare la paura e fare il vuoto intorno a chi viene colpito più direttamente.
Contro ogni distinzione tra colpevoli e innocenti, che è puro arbitrio dell’inquisizione democratica, sostenere le ragioni della rivolta e le identità messe sotto attacco, è una questione di autodifesa collettiva. Gli strumenti repressivi sempre più duri che vengono usati contro determinate categorie di persone sono destinati ad espandersi. L’ampliamento del regime del 41 bis, la storia recente dello strumento repressivo del 270 (associazione sovversiva), l’imputazione di Zac per 270 quinquies (autoaddestramento), il pacchetto sicurezza, il decreto Caivano, l’estensione della sorveglianza e della carcerazione a tutti i livelli, ne sono un esempio. Su questa stessa scia, i sindacati autorganizzati
vengono accusati di associazione a delinquere, la lotta dei disoccupati organizzati diventa
estorsione, gli scontri in strada puniti con l’aggravante camorristica, le pubblicazioni o gli striscioni censurati con l’accusa di istigazione a delinquere o apologia di terrorismo.
Anche l’estensione delle misure di prevenzione e del dispositivo della “sorveglianza speciale” –storicamente usate per punire poveri, briganti e antifascisti – è una delle tante conseguenze della fusione di apparati antimafia e antiterrorismo e della necessità di equiparare l’armamentario di guerra contro la criminalità organizzata e quello (mediatico, giuridico, linguistico) contro i dissidenti. Non è un caso che nell’odierno stato di emergenzialità permanente queste misure vengano richieste e elargite automaticamente e parallelamente all’accusa di terrorismo – come nel caso di Zac – o anche ben prima. Basta essere costretti in una delle categorie costruite, col linguaggio e col diritto, come “socialmente pericolose”, per vedere le proprie residuali “libertà”, già di per sé
forme illusorie del sistema democratico, ulteriormente ristrette dalla sfilza di obblighi e divieti prescritti dalle misure di prevenzione. Questo sistema è storicamente espressione di una radicata cultura del sospetto e della tendenza, fin dalla colonizzazione del Sud Italia, a trasformare le questioni sociali, gli ideali e le lotte in problemi giudiziario-criminali.
Fino ai nostri giorni, quando l’obbligo di dimora, il domicilio coatto, il coprifuoco, il divieto di frequentare luoghi pubblici e di intrattenimento, che sono l’armamentario dispiegato dalle misure di prevenzione, sono stati oggetto di una sperimentazione di massa in tempi di guerra contro un nemico invisibile, quando il terrorista era un virus, e tutti indiscriminatamente, dovevano mettersi al riparo seguendo le regole di distanziamento sociale, umano e politico.
La morale securitaria che connota il XXI secolo e il terrorismo di Stato che opera attraverso l’apparato mediatico e giudiziario antiterroristico porteranno all’estensione su scala sempre più ampia di questi strumenti già impugnati contro gli oppositori del passato, grazie all’indeterminatezza costitutiva della norma e all’attuale momento storico. Tradendo i presupposti dello stesso (raccapricciante) diritto borghese, nato sul principio (comunque di impossibile applicazione se laddove c’è Stato non c’è libertà) che il corpo dovesse restare “libero” fino all’accertamento in sede processuale di una presunta colpevolezza (che non è già vero nel caso della carcerazione preventiva), le misure di prevenzione avvinghiano alle loro catene di carta intere categorie di persone senza alcun bisogno di processare degli atti come reati, perché a essere “rea” è già solo la personalità, l’ambiente, la condotta, l’idea. Questi dispositivi di psicopolizia, del resto, non sono volti a punire “reati”, ma a evitare che possano verificarsi, perciò impongono sequele di processi alle intenzioni, o meglio, ai pensieri potenzialmente trasformabili in atti… prima che si
trasformino in atti. La sorveglianza speciale, quindi, è potenzialmente elargibile a chiunque, persino (si veda il decreto Caivano) a degli adolescenti. Un mezzo strapotente.
La criminalità organizzata di Stato che ha ipotecato le nostre vite al capitale sembra avere campo sempre più largo per reprimere il dissenso e per poter eseguire il prelievo necessario alla ristrutturazione capitalistica in corso, resa possibile dalla transizione digitale. Questa neoschiavitù, in cui ogni corpo è diventato una miniera da cui estrarre dati, è la più infame delle estorsioni. Continua a leggere

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8 marzo 2024/ FPLP/ La guardiana del sogno e lo scudo della rivoluzione

Poster del PFLP per la Giornata Internazionale della Donna “L’8 marzo, La donna palestinese La guardiana del sogno e lo scudo della rivoluzione”

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 7 marzo 2024

Zardins Magnetics di giovedì 7 marzo 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Aggiornamenti sulle lotte contro la società della sorveglianza, la detenzione amministrativa e tutte le galere, la fabbrica delle espulsioni, il patriarcato, l’intelligenza artificiale, tutte le frontiere, il capitalismo e il colonialismo… E mai finisce

✓ “Discorrendo di rivoluzione”  E. Malatesta 23 novembre 1922

Ascolta la diretta:
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7 marzo al fianco della resistenza palestinese!

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