Per un ambientalismo working-class
Convergenza delle lotte ed ecologia della speranza nel caso GKN.
Tutto quel che muove il fentanyl
Da dove partire per comprendere la crisi da oppioidi sintetici negli Stati Uniti?
Mauricio Wacquez, militante in niente
Un profilo dello scrittore cileno antiautoritario a oltranza, anticlericale furibondo, dandy impenitente.
Calcolo e atmosfera
La pittura di Julie Mehretu.
Abitare la Milano delle Olimpiadi
Qual è il costo della costruzione del Villaggio Olimpico per chi vive nei quartieri limitrofi?
A cosa servono le idee sbagliate
Di errori marchiani e grandi scoperte: un estratto da L’epoca delle idee cadute dal pero.
Veltroneide
La narrativa al servizio del revisionismo storico.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.