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Tutti contro la Commissione Ue. Esplode il caso degli sms segreti tra von der Leyen e Pfizer, l’imbarazzo di Bruxelles

Pubblicato il 22/02/2022 10:14 - Aggiornato il 27/05/2023 09:53

Messaggini al cellulare, come quelli che ci si scambia tra amici quotidianamente. Grazie ai quali, però, l’Europa avrebbe fissato l’accordo per l’acquisto di milioni di dosi di vaccini anti-Covid, pagate a peso d’oro. Continua a tenere banco il caso dei presunti sms tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e i vertici della multinazionale del farmaco Pfizer, un caso esploso ora anche al Parlamento di Strasburgo con tanto di interrogazione e richiesta di chiarimento in sede plenaria. Nel silenzio imbarazzato di un’Unione che, come sempre, fa della trasparenza una sua battaglia soltanto a parole, mai nei fatti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Una vicenda che ha avuto grande eco mediatico sulle pagine della stampa estera e che ha visto anche la Lega prendere posizione in queste ore, con gli europarlamentari Marco Campomenosi e Marco Zanni a chiedere risposte a von der Leyen tramite un comunicato ufficiale. Lo scandalo era venuto a galla per la prima volta nell’aprile del 2021, quando il New York Times aveva pubblicato un articolo descrivendo la trattativa per l’acquisto di vaccini Pfizer da parte dell’Ue attraverso uno scambio di messaggini. La testata aveva chiesto di aver accesso a quegli sms, ma Bruxelles aveva fatto nell’occasione orecchie da mercante.

Di recente è stato il mediatore europeo Emilie O’Reilly ad andare all’attacco della Commissione, chiedendo di rispettare quel principio di trasparenza tante volte sbandierato ai quattro venti. E spiegando: “Il modo ristretto in cui è stata trattata questa richiesta di accesso pubblico significa che non è stato fatto alcun tentativo di identificare se esistessero questi messaggi di testo. Ciò non soddisfa le ragionevoli aspettative di trasparenza e standard amministrativi nella Commissione”.

Si riuscirà mai ad arrivare fino in fondo in questa spinosa vicenda? Difficile dirlo. La Commissione si è impegnata a rispondere al difensore civico europeo O’Reilly entro la fine di aprile, ma non è scontato che il contenuto degli sms tra von der Leyen e il CEO di Pfizer Albert Bourla alla fine possa davvero diventare di dominio pubblico. Con buona pace di chi spera ancora di conoscere la verità, quando c’è l’Ue di mezzo.

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