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acacciadiguai

Ben svegliati! E grazie a Mattarella

di Giovanni Dall'Orto

img800 mattarella riflette sui dubbi europei 135170Gli italiani questa mattina si svegliano e “scoprono” che qualcuno attenta alla Costituzione. Fanno male, perché l’attentato dura da vent’anni, non da stamattina (ben svegliati, tesori!), ed ha visto perfino un tentativo sistematico di azzerarla da parte del PD, per fortuna bocciato da un referendum popolare.

Stamattina leggo di continuo deliranti richieste di “impeachment” di Mattarella, che mostrano come ormai la gente creda di vivere ad Hollywood, visto che una legge per farlo in Italia, semplicemente, non esiste (la messa in stato d’accusa per alto tradimento è altra cosa, e solo un idiota può sostenere che si applichi al caso presente).

Nel 2006 Silvio Berlusconi, per salvare i suoi compagni di merende presenti o futuri, in una delle sue tante leggi “ad personam” (che mica per caso i presidenti della Repubblica hanno firmato tutte senza mai fiatare!) modificò il codice penale, stabilendo che l’attentato alla costituzione fosse punibile solo a patto che avvenga “CON ATTI VIOLENTI”.

Mattarella non ha compiuto nessunissimo atto violento, QUINDI non è imputabile. Punto. Quando si invoca la Legge, il nostro primo dovere è conoscerla! Invocare l’applicazione di leggi che non esistono, è eversione della Legge, non sua difesa!

Aggiungiamo, a questo, un secondo falso mediatico: il Presidente della Repubblica non ha affatto nessun presunto “obbligo” (di cui invece leggo di continuo) di nominare un ministro. E’ prassi formale che egli non rifiuti mai, se non per motivi gravissimi (ma esistono precedenti su questo, uno dei quali riguarda Previti).

Certo, il suo dovere costituzionale sarebbe non fare mai politica partitica in prima persona, dato che rappresenta la nazione tutta e non una parte politica soltanto, tuttavia dopo Napolitano questa prassi è già stata ormai fatta a coriandoli. Voi che vi stracciate i vestiti ora, dove eravate quando Napolitano e Berlusconi e Renzi ballavano la giga sulla Costituzione?

L’articolo 92 della costituzione è comunque chiarissimo:

“Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”.

Leggete bene: il presidente del consiglio “propone”; il presidente della repubblica “nomina”. Il potere di nomina sta in capo al secondo, non al primo.

L’elemento anomalo nel nostro caso non sta quindi nel rifiuto di nominare un ministro, che è nelle sue prerogative, bensì nella decisione di scegliere de facto lui, attraverso un uomo di fiducia dei suoi padroni, i componenti del Consiglio dei ministri.

E che questo fosse il suo obiettivo fin dall’inizio lo rivela il fatto di averci messo dieci minuti fra la rinuncia di Conte e l’incarico a Cottarelli, il che implica che era tutto già preparato. Del resto sono mesi che i telegiornali, a reti unificate, lo indicano come l’Uomo della Provvidenza, come già accadde in precedenza con Monti. Cottarelli è l’uomo in cui il Capitale riveste la sua fiducia, e a cui dice: “In te mi sono compiaciuto”. Mica per altro piace al PD.

Visto che ormai si gioca, e finalmente!, a carte scoperte, invito tutti coloro che mi hanno dato fin qui del “complottista” e che da ieri sera come aquile dopo il telegiornale strillano al comblotto, e invito anche gli altri che non mi hanno mai accusato ma che non lo avessero ancora fatto, a dedicare qualche proficua giornata a spulciarsi alla buon’ora il blog di Alberto Bagnai, “Goofynomics”, che è da cinque anni che analizza quanto sta succedendo, ed ha previsto punto per punto, dettaglio per dettaglio, quello che sarebbe successo, ed è successo.

Perché il piano a cui obbedisce Matterella, quello della finanza globalizzatrice, è esplicito, è dichiarato, è visibile a chiunque lo voglia vedere.

Se poi magari dopo aver visto il blog vi volete pure leggere i suoi due libri “Il tramonto dell’Euro” e “l’Italia può farcela” (il secondo è di più facile lettura del primo: magari iniziate da quello) scoprirete perché Bagnai ha potuto comodamente profetizzare l’ovvio, che oggi è sotto gli occhi di tutti.

Perché per farlo bastava volerlo, e lui lo voleva, mentre coloro che lui attacca, no: per interesse economico personale – che è il loro interesse, non il vostro e mio.

Ultima considerazione. Con il pressapochismo che li contraddistingue, i grillini da anni strillano di volere un referendum sull’Euro, ossia su una scelta regolata da trattati internazionali su materia economica. La stessa Costituzione che Mattarella starebbe violando stabilisce però che non sono sottoponibili a referendum le leggi che fanno capo a trattati internazionali e quelle su materia economica. Un doppio motivo per cui il referendum sull’euro è solo una bufala grillina per i non eccessivamente svegli.

Ma ringraziamo tutti Mattarella, perché adesso il referendum sull’euro si farà. Si chiamerà “Elezioni politiche anticipate” ed avrà luogo entro l’autunno. Con un secondo round nel 2019, sotto il nome di “Elezioni europee” (ammesso e non concesso che ce le lasceranno votare, ovviamente).

L’unico problema che vedo è che per votare no all’euro toccherà votare per la Lega (e Salvini lo sa, mica per altro ha tenuto botta), ma spero sul fatto che asinistra qualcuno si accorgerà prima che sia troppo tardi, ossia da qui alle elezioni, che se non nasce una presa di posizione no euro anche asinistra, le prossime saranno le ultime elezioni a cui si candida una formazione dell’asinistra. Se la politica che spetterebbe all’asinistra la fa la destra, gli elettori di sinistra o non votano, o contribuiscono a portare il centrodestra al 60% di parlamentari.

La politica funziona così, signori.

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