Kim Gordon dalla fine del noise al soundcloud rap
Il racconto di The Collective, un disco spiazzante immerso nella forma breve ed esplosa di una trap iperconcettuale.
Toni Negri: un’autoanalisi della sinistra italiana
Sul marxismo atipico del teorico e militante.
Arti in lotta
Un estratto da Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica.
Per un ambientalismo working-class
Convergenza delle lotte ed ecologia della speranza nel caso GKN.
Eros della guerra
I movimenti di emancipazione al tempo della guerra, un estratto da Le condizioni economiche per la pace di Emiliano Brancaccio.
Tutto quel che muove il fentanyl
Da dove partire per comprendere la crisi da oppioidi sintetici negli Stati Uniti?
Mauricio Wacquez, militante in niente
Un profilo dello scrittore cileno antiautoritario a oltranza, anticlericale furibondo, dandy impenitente.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.