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ilsimplicissimus

Pape satàn, pape satàn Aleppo

di ilsimplicissimus

La verità, di per sè assolutamente evidente, è questa: se la regione di  Aleppo viene riconquistata dall’esercito siriano, la guerra è finita e addio ai piani di Washington, (con Parigi e Londra in funzione di valletti) sulla sistemazione neocoloniale del medio oriente e delle zone petrolifere. Addio ai miliardi spesi per importare e armare terroristi raccolti un po’ dovunque, addio alle gite segrete di Mc Cain, agli altrettanto segreti stanziamenti del congresso, addio ai generali francesi in gita ai confini con la Turchia, addio alla falsa guerra contro l’Isis. Ma il fallimento di un’operazione dal cinismo agghiacciante che finora è costata un numero incalcolabile di morti e un’incalcolabile danno alla verità, soppressa da ogni tipo di bugie rischia di ripercuotersi su altri fronti, Ucraina in primis, Per questo si moltiplicano gli “errori” degli Usa  che attaccano apertamente le truppe siriane, salvo dire che si sono sbagliati, è per questo che è ricominciata senza sosta il “trattamento” mediatico che cerca di raccontare una verità completamente inventata a suon di vittime civili e di bambini morti sotto gli attacchi russi e siriani, di corrispondenze dai grandi alberghi o embedded, mentre spesso si tratta di scenari preparati ad hoc oppure si spacciano le bombe dei cosiddetti ribelli come quelle di Assad o non si ammette che i terroristi si facciano scudo dei civili, la scusa standard per le stragi occidentali. Per questo quando vedo l’orrido crapone del plagiario Saviano presentare, non a gratis evidentemente, un polpettone di Canal + che attraverso Vivendi è legata a Universal television, una delle più atroci  multinazionali dell’informazione Usa,  sulla propaganda dell’Isis mi vengono i brividi e mi viene da pensare che tutti hanno una loro Gomorra e qualcuno più degli altri.

Lo scopo della grande campagna pseudo umanitaria, mai accompagnata da così grandi grancasse mediatiche, è quello di far cessare gli attacchi russo siriani che stanno distruggendo le fila di un terrorismo camaleontico e ogni tempo, di un terrorismo crudele e mercenario che poi schizza le sue schegge impazzite negli scenari della vecchia Europa, per arrivare a una tregua in modo da far riorganizzare i tagliagole amici e aspettare che il nuovo presidente, preferibilmente la Clinton per l’oligarchia globalista, decida cosa fare. O meglio, decida come raggiungere l’obiettivo di mandare all’aria Assad e la Siria, perché gli Usa  non vogliono e non possono permettersi una sconfitta che metterebbe a rischio tutte i rapporti coloniali costruiti dal dopoguerra (vedi Arabia Saudita, una costruzione di servizio totalmente artificiale)  e soprattutto non quando l’avversario reale è la Russia. D’altra parte Mosca di certo non può cedere, non comunque con la situazione ucraina aperta. Quindi  una guerra globale è più vicina di quanto non si pensi o non si tema, anche perché le oligarchie cominciano ad avvertire il pericolo che il loro potere possa essere messo in discussione man mano che procede il degrado economico favorito dall’universo di teorizzazioni prive di senso che hanno organizzato e e pagato attraverso  un sistema accademico privato, centralizzato in Usa e proprietario . Quello che per sette miliardi di persone è una tragedia, per poche milioni è una chance.

Anzi secondo alcuni analisti, forze del potere grigio Usa starebbero pensando, in accordo e complicità con qualche fazione militare, di arrivare a un conflitto prima che la nuova amministrazione, magari anche quella del semi isolazionista Trump, possa cercare una qualche onorevole via d’uscita. Si tratta ovviamente di speculazioni indimostrabili e probabilmente esagerate nel senso che trasformano possibili umori e suggestioni, in piani e disegni, ma gli errori “impossibili” con la tecnologia attuale compiuti dall’aviazione Usa e sempre contro i siriani, inducono a pensare che da qualche parte esistono disponibilità al colpo di mano. Del resto non è certo difficile creare le condizioni per un un incidente, anzi a volte è persino facile inventarseli come quello celebre del golfo del Tonchino che diede inizio alla guerra del Vietnam e che non è mai avvenuto. Quindi dietro le foto da studio di un bambino ferito, si nascondono pericoli e visioni ben più feroci , viene implicata un’umanità ridotta a volgare spot e umiliata ogni verità.  E’ già propaganda di guerra.

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