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nicomaccentelli

Riflessioni su una sinistra di classe che sbaglia

di Nico Maccentelli

Quando leggo dei simili post, resto basito. In particolare questo passaggio:

“l’unica soluzione alla guerra tra Stati e alla degenerazione in senso autoritario della democrazia non è tifare per l’uno o l’altro dei blocchi di Capitale o degli oligarchi dominanti. Ma è l’ingresso in campo di un terzo attore: siamo noi, le classi popolari.”

Ora, dentro Potere al Popolo c’è chi sa bene come è iniziata questa guerra e chi l’ha iniziata. Sa bene perché ha pure spedito aiuti al Donbass, che la Russia è dovuta intervenire a fronte di un massacro permanente delle popolazioni russofone di quella regione. Sa bene che l’imperialismo a dominanza USA ha voluto e preparato questa guerra in una strategia di aggressione della Russia, di divisione di questa dal resto dell’Europa, di ridimensionamento e riduzione a bantustan dell’intera Unione Europea, il tutto per mantenere l’egemonia USA e del dollaro nel pianeta e contrastare quella che oggi è una realtà inarrestabile: il multipolarismo.

Dei marxisti non si mettono a fare discorsi idealistici e irrealistici, ma proprio perché essi rappresentano gli interessi generali delle classi popolari e un percorso praticabile al socialismo, ne individuano i vari passaggi politici, geopolitici e prendono posizione nella situazione concreta e non con questioni di principio portate a dogmi.

Se avessimo dovuto ragionare come fa oggi PaP nella guerra di Liberazione dal nazifascismo del ’43-’44, avremmo dovuto mettere sullo stesso piano imperialismo tedesco e imperialismo angloamericano e dire che non si tifa per l’uno o per l’altro: ma come in Donbass i nazi mettevano al muro la popolazione! E invece i comunisti e i socialisti ragionarono bene, presero posizione politica: e nella situazione concreta l’imperialismo angloamericano ci ha portato alla Liberazione. Senza di esso con stafava che ci liberavamo, o sarebbe stato un processo bellico di guerriglia molto più lungo e con molti morti in più.

Di cosa parlano i compagni di PaP, dunque?

Che senso ha sostenere le popolazioni del Donbass fatte a pezzi dai nazisti ucraini e poi non sostenerle nella loro sacrosanta guerra contro questi?

Questa scelta di campo a favore della Russia, che i marxisti fanno in assonanza con quelli russi, di una Russia che non è solo Putin, ma il suo popolo che ha valori profondi come la Sacra Guerra e la lotta al fascismo, la difesa di popolazioni russe fuori confine, non significa sposare Putin e il capitalismo oligarchico russo, così come i comunisti e socialisti durante la Resistenza sapevano benissimo che oltre oceano c’erano trust rapaci e sfruttatori e che la guerra che questi pescecani conducevano era per affermare i loro interessi imperialisti. Pertanto comunisti e socialisti non ne sposavano certo le ragioni.

Il mondo non si divide in buoni e cattivi, questo bisogna dirlo ai PaPisti, che l’idealismo (soprattutto di matrice cattolica) non ha nulla a che fare con la politica rivoluzionaria.

Certo, la guerra è brutta, sporca e cattiva e deve cessare non oggi, ma ieri. Certo, occorre lavorare perché si arrivi a un cessate il fuoco e a trattative. Ma in questo obiettivo non c’è solo un aspetto umanitario che logicamente è importante, ma un disegno politico che è consapevole del fatto che la cessazione delle ostilità senza che USA e NATO abbiano raggiunto i loro obiettivi significa un colpo mortale per l’egemonia imperialista a dominanza USA. Significa che l’affermazione o rafforzamento di quei popoli e paesi che vogliono il multipolarismo, nazioni che quasi sempre non sono buone, democratiche e un sacco alternative, apre alla possibilità di rompere la gabbia guerrafondaia dell’unipolarismo atlantista e far avanzare le lotte sociali e di classe. L’imperialismo va sconfitto, i rapporti generali di forza tra imperialismo e popoli, imperialismo e forme diverse di capitalismo non giunto alla sua fase suprema (Lenin), compreso quello burocratico cinese, vadano ribaltati: è un passaggio politico di portata mondiale fondamentale. Io penso che dei marxisti ragionino così e comprendano cosa sia la tattica e la strategia.

Le posizioni di PaP non hanno nulla di marxista, anzi, ne sono di ostacolo. Sono identiche a quelle dei cattolici e sulla fine della guerra e sulle trattative ci prendono solo per umanitarismo.

Inoltre ritengo molto più centrate le posizioni del PC della Federazione Russa, che è solidale ai fratelli del Donbass che quelle di questa non meglio precisata “sinistra” russa contraria alla guerra: ci vada lei a parlare con il battaglione Azov.

In definitiva il comunismo in Italia è stato rovinato dal cattocomunismo.

Ma non solo le sinistre radicali italiane. Basti solo vedere le posizioni di Melenchon in merito alla guerra e al suo sostegno alla “Resistenza” ucraina. Tutte queste sono posizioni reazionarie che arrivano a servire l’altro re di Prussia, l’imperialismo.

Alla fine l’europeismo borghese rientra dalla finestra.

Anche PaP approda all’equidistanza, mettendo sullo stesso piano i contendenti veri, così come fanno tutte quelle sx di classe che vedono imperialismo da una parte e dall’altra, parlando di imperialismo russo, e prendendo così a calci in culo evidentemente l’analisi leniniana sull’imperialismo. C’è troppa abitudine a ragionare superficialmente, su luoghi comuni che ti portano fuori strada.

Ma siamo sicuri che posizioni di questo tipo, alla fine dei conti, non siano espressione di visioni del mondo perfettamente funzionali a strategie più globali?

Altro che “terzo attore”!

Comments

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Giulio Bonali
Saturday, 01 July 2023 10:10
Pienamente d' accordo con la necessità di non fare di tutte le erbe un fascio (littorio?) e non lavarsene pilatescamente e ottusamente le mani.

Ma che la Russia non si trovi nella fase "suprema", imperialistica del capitalismo non mi pare sostenibile (a parte cose sostanziali anche se non eclatanti come il carattere monopolistico del suo capitalismo, la rapina di risorse naturali e la conquista "concorrenziale" ma anche mediante l' impiego di forza militare di mercati all' estero nonché l' esportazione di capitali, vedi le "spettacolari" e "vistosissime" prodezze dei "wagneriani" in Africa in combutta col governo Puti, non per questo non meritorio in Ucraina ovviamente); invece sulla Cina sospenderei addirittura il giudizio circa il fatto che si possa considerare ormai capitalistica tout court (e in tal caso sarebbe evidentemente monopolistica e imperialistica, anche se "relativamente debole e sulla difensiva"; cosa ovviamente da non ignorare affatto ma da tenere nel debito conto!) o piuttosto dittatura del proletariato facente larghe concessioni al nemico di classe, giustificate ed esatte dai rapporti di forza, anche sul terreno della struttura economica della società, in una sorta di NEP prolungata e "terribilmente vasta e profonda".

Dissento inoltre sulla valutazione del "cattocomunismo", almeno se inteso genericamente come convergenza, anche strategica, nella lotta e comune militanza partitica fra comunisti materialisti (dialettici o meno) e comunisti cattolici (e di altre religioni)e questo sia "visceralmente" perché in generale ritengo di gran lunga peggiore il "radicalfighettismo", sia più fondatamente e seriamente perché ritengo che (per schematizzare selvaggiamente):

Comunismo == socialismo scientifico (nel senso delle scienze umane, non delle scienze naturali ovviamente);

Scienza (umana) comunista == materialismo storico;

Fin dall' origine delle scienze moderne (vedi il caso particolarmente eclatante di Galileo fra i moltissimi altri) non é necessario essere filosoficamente ed epistemologicamente razionalisti e naturalisti conseguenti, materialisti ed atei per essere scientificamente "ferrati": per le contraddizioni che di fatto spessissimo caratterizzano l' animo umano, come si può ben essere ferrati nelle scienze naturali (e perfino grandissimi ricercatori e meritori fondatori di esse, come il grande pisano di cui sopra) pur credendo in Dio, così si può benissimo essere socialisti scientifici e padroneggiare benissimo la scienza umana del materialismo strico.

Mi scuso per la pignoleria, ma proprio l' adesione di fondo e convinta da parte mia a questa giustissimamente severa critica di certa autopensantesi "ultrasinistra" al servizio permanente effettivo del re di Prussia mi stimolano a precisare anche i miei limitati dissensi.

Grazie per l' attenzione,
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