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contropiano2

La Francia va alla guerra. Forse, però, non sa…

di Francesco Dall'Aglio

Il Macron-gate (è un termine stupido, scusatemi) si arricchisce di nuovi particolari. I rappresentanti dei partiti d’opposizione sono stati convocati all’Eliseo e ne sono usciti, come diciamo noi qui nell’Iperborea, “carichi di meraviglie“.

Secondo Fabien Roussel, il segretario del Partito Comunista francese, Macron ha dichiarato che “non ci sono più linee rosse, non ci sono più limiti” all’impegno francese, il tutto mentre Macron mostrava su una carta dei freccioni che rappresentavano le truppe russe in marcia verso Kiev e Odessa, ossia uno scenario “che non possiamo permettere” (e sulla possibilità che i francesi avessero intenzione di farsi un giro da quelle parti ero stato facile profeta, non ci voleva chissà che).

Marine Tondelier, segretaria di “Les Écologistes”, ha riferito invece che Macron, dopo aver detto che Putin “chiaramente non ha limiti“, ha affermato che “dobbiamo dimostrargli che anche noi non abbiamo limiti“.

Infine, Manuel Bompard, coordinatore del gruppo operativo nazionale di “La France Insoumise”, ha dichiarato “di essere arrivato preoccupato [all’incontro con Macron] e di essere andato via ancora più preoccupato“.

Resta da capire, al di là della risposta ovvia di Medvedev (che col suo solito stile ha detto che se la Francia non ha più linee rosse nei confronti della Russia vuol dire che la Russia non ha più linee rosse nei confronti della Francia – e non ha tutti i torti, dato che le guerre si fanno almeno in due, di solito) – che cosa intenda Macron con tutti questi paraustielli (altro termine iperboreo).

Sébastien Lecornu, il Ministro della Difesa francese, ha affermato che non c’è alcun progetto di mandare truppe in Ucraina, il ministro degli Affari esteri Stéphane Séjourné ha detto che al limite si tratterà di mandare personale addetto allo sminamento o alla cybersecurity, e in un’intervista al Corriere della Sera.

Jean-Noël Barrot, Ministro per l’Europa, ha dichiarato che “dobbiamo fare di tutto per impedire alla Russia di vincere questa guerra. È il senso stesso del concetto di ambiguità strategica. Ambiguità strategica significa che non sveliamo al nostro avversario che cosa faremo, ma che cosa siamo pronti a fare“, per poi parlare subito dopo anche lui solo di cybersecurity e sminamento, e soprattutto dichiarare che “il nostro imperativo è contrastare le intenzioni imperialiste del regime di Putin, non fare la guerra alla Russia“, in sintonia con Biden che, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione di stanotte, ha sempre e solo parlato di Putin, mai di Russia (tranne un bellissimo “Putin of Russia“.

Insomma, non abbiamo idea di quello che faremo ma “Putin of Russia” può star sicuro che faremo qualcosa – forse, vedremo.

Però, battute a parte, la Francia sta davvero muovendosi in senso anti-russo. Macron e Sandu (“Sandu of Moldova“, la chiamerebbe Biden) hanno firmato un accordo di cooperazione sulla sicurezza: “nei prossimi mesi” la Francia invierà una missione militare a Chisinau per addestrare l’esercito moldavo.

Stesso discorso per l’Armenia, dove la Francia ha già inviato materiale militare (di qualità piuttosto scadente) e dove continua la retorica antirussa di Pashinyan, che vorrebbe lasciare il CSTO (ma si guarda bene dal farlo finché il confronto con l’Azerbaijan continua) e vuole che i militari russi lascino l’aeroporto di Zvarnots, dove si trovano a seguito dell’accordo del 1992.

E a proposito di Armenia e Azerbaijan, ieri ad Ankara si sono incontrati il Ministro della Difesa turco Yashar Güler e il suo omologo azero, Zakir Hasanov, per discutere della LORO cooperazione militare e della “sicurezza regionale“. Poi Hasanov, trovandosi, ha incontrato anche il capo di Stato Maggiore turco e si è fatto un giretto per le istallazioni militari turche e qualche fabbrica di materiale bellico.

Resta da chiedersi cosa farebbe la Francia se le ostilità tra Armenia e Azerbaijan dovessero riaccendersi, considerando che anche la Turchia è un membro della NATO, che l’Azerbaijan è diventato un fondamentale fornitore di gas “buono” per l’Unione Europea, e che in una guerra che coinvolgesse tutti gli attori regionali i francesi si troverebbero schierati con l’Iran.

La mia opinione? Non farebbe assolutamente niente.

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Caregnato S.
Sunday, 17 March 2024 18:29
Mini-mac si blocca con sogni di gloria pensando di essere un Big-mac. Avendo un esercito scassato, una scarsa capacità militar industriale, non gli restano che le cortine fumogene e qualche war-game. È un bimbetto che gioca con le forbici. Proprio perché bimbetto è pericoloso e non conosce il termine de' rapage. Pensate in che mani siamo!
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Alfred
Saturday, 16 March 2024 21:55
Ps ... scusate lo sfogo, ma ho patito e patisco veramente il mondo di principessine e principessini italici e non. I miei anziani mi hanno insegnato altro su principi e principessine.... anche in musica
https://m.youtube.com/watch?v=88HlmZpdzXQ&pp=ygUXY2Fuem9uaSBjb250cm8gaSBzYXZvaWE%3D
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Alfred
Saturday, 16 March 2024 21:27
Resta da chiedersi cosa farebbe la Francia se le ostilità tra Armenia e Azerbaijan dovessero riaccendersi, considerando che anche la Turchia è un membro della NATO, che l’Azerbaijan è diventato un fondamentale fornitore di gas “buono” per l’Unione Europea, e che in una guerra che coinvolgesse tutti gli attori regionali i francesi si troverebbero schierati con l’Iran.
La mia opinione? Non farebbe assolutamente niente.
.......
Non sono piu sicuro di niente. Mi piacerebbe, vorrei non facessero niente ... sarebbe gia' qualcosa.
Purtroppo si pensa sempre di agire e non di essere agiti. Ci sono situazioni in cui si finisce senza ufficialmente avere deciso. Possono essere situazioni ampiamente provocate come il caso del conflitto in Ucraina o anche no.
Il fatto che stiano siglando patti alla luce del sole e forse anche di sera a letto, in giose copule guerresche non promette niente di buono.
Tutto puo' essere indotto in nazioni piene di giovani cresciuti come principessine e principini (mai sentiti gli appellattivi di interi nuclei familiari su figliolanza da 0 a trent'anni? Debitamente documentati in 20 e passa anni di smatphone come sostituti di realta') con incamerati sogni narcisisti e principeschi laddove la vita al massimo offre lavori di merda e miseria.
Hanno rifilato (socializzato) i sogni di presunte classi alte, hanno attentamente privatizzato Poteri e beni. Adesso le nostre classi dirigenti (che gli dei ci perdonino) nel ruolo di esattori passano all'incasso e per noi plebe principizzata dai social forse ci saranno le trincee. Un bagno di realta' per prinicipini, principessine e relativi parentadi abbienti o con le pezze al culo.
Si, ho avuto una sbornia di zuccherosita' intorno a pargoli bellissimi e amabili, ma circondati da reti parentali che non lasciano in pace attimi della loro vita, li riempiono di complimenti e attese (social in prevalenza, tra influencer e influencer) che disorienterebbero chiunque nel presente e nel futuro.
Se fossi vissuto in una di queste situazioni (non mi sono sembrate poche, visto tutto l'indotto) tra puberta' e adolescenza mi sarebbe piaciuto fare la rivoluzione contro queste gabbie e ... non sarebbe stato facile.
Generazioni piu anziane ci hanno passato un senso spietato della realta'. Molti della mia generazione avevano nonni sopravissuti alle guerre. Nessuno mi ha mai dato del principino e sono felice di essere stato amato per la mia e nella mia condizione di realta'. Larga parte della mia generazione forse ha pensato che i tempi dei nonni fossero defunti, per sempre. Anticaglie davanti a un mondo rosa e azzurro di nuovi pargoli destinati a futuri patinati, televisivi. No, non li disprezzo o giudico (troppo tardi), penso, purtroppo che per una grossa parte della societa', quella che vedo intorno, entrare in guerra potrebbe essere social, fare la guerra per niente social e mortale, uscirne vivi o in buone condizioni impossibile.
Li vedo anche io i ragazzi che manifestano, non dubitate, li vedo e spero che sappiano rendersi conto di dove vivono prima di diventare le ennesime sardine.
Oggi butta cosi', spero che sia un mio limite e che il mondo sia altro.
Spero che tutti voi siate circondati da altro.
Saluti
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