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Russia, il dito punta verso Kiev

di Fabrizio Casari

La paternità dell’assalto terroristico a Mosca è ancora da assegnare. Il presidente Putin si è rivolto alla nazione (e all’Occidente) assicurando che la Russia saprà scoprire e punire i responsabili senza nessun riguardo. L’attentato appare a tutti gli effetti una risposta destabilizzatrice alla vittoria politica delle elezioni della settimana scorsa, e proprio per questo mette nel mirino i peggiori nemici di Mosca, com’è ovvio che sia.

Gli Stati Uniti sono gli unici che sin dal primo momento successivo all’attentato si sono detti certi della responsabilità dell’Isis ma davvero non si capisce sulla base di quali certezze.

Mosca però ha proceduto a 14 arresti - dei quali 4 autori diretti dell’azione terroristica - che non sembrano confortare la tesi statunitense. Uno, di nazionalità tagika, avrebbe già iniziato a confessare ammettendo di essere stato reclutato con denaro per compiere il massacro e avrebbero riferito di reclutamento, importi ricevuti e modalità operative simili, confermando come si ignorassero gli uni con gli altri. I racconti degli arrestati che vengono fatti filtrare dal Cremlino, e che indicano in mercenari sconosciuti tra loro gli autori, confermerebbero quindi l’inconsistenza della pista Isis.

Ma l’Isis c’è ancora? E quali sono le sue fazioni? E dispongono della forza militare necessaria a una simile operazione? Qualcuno, evidentemente informatissimo, si spinge nel dettaglio scrivendo che gli autori sarebbero dell’Isis-Khorasan, attivo nel Caucaso. Ma le scorie rimanenti dell’Isis contano sui propri militanti e non su mercenari che, sconfitto in Siria e senza il denaro di Ryad non saprebbe nemmeno come pagare.

Conviene chiedersi perché gli USA hanno indicato con tanta certezza nell’Isis gli autori della barbarie. Diciamo intanto che questa dinamica per la quale gli USA precedono lo stesso Isis nelle sue rivendicazioni lascia come minimo riflettere sull’autenticità delle stesse. Qualcosa - e forse più di qualcosa - stona nel racconto della CIA. L’Isis puntualmente appare quando va rivendicato ciò che nessuno può avere interesse a rivendicare.

Nel caso odierno la rivendicazione è stata minima, senza l’abituale ausilio di video e di capi inneggianti, mentre qualunque fazione del Califfato per diversi motivi avrebbe tutto l’interesse a ingigantire siffatte prove di forza nel cuore dei suoi nemici. In ragione di ciò, anche se non fossero stati loro, in presenza di un simile regalo di orrore ma dall’evidente tornaconto propagandistico, non avrebbero avuto interesse a smentire per evidenti ragioni politiche e di propaganda. Li avrebbe accreditato infatti di efficienza militare, visto che sarebbero in grado di colpire i due peggiori nemici contro i quali hanno combattuto in Siria, ovvero Russia e Iran.

L’Isis torna comodo a ogni passaggio della guerra contro la Russia e l’Iran. Il terrorismo senza colpevoli, figlio di una sigla ormai di fatto scomparsa dopo la sconfitta in Siria, disarticolatasi in diverse fazioni, identificabili con le diverse aree geografiche dal Caucaso all’Afghanistan al Pakistan, è già sorto all’attenzione del mainstream mondiale con l’attentato di Kherman, in Iran, nel 2023, anch’esso non privo di dubbi nella rivendicazione. In comune, sotto il profilo operativo, i due attentati hanno l’esecuzione a cura di un piccolo numero di assassini vestiti in uniformi militari che irrompono e aprono il fuoco su chiunque gli capiti a tiro. Anche in quel caso, gli USA si dissero certi della responsabilità dell’Isis, nonostante il ritardo della rivendicazione e il fatto che non venne confermata dalle indagini.

In realtà, dietro questa sigla che, come nel caso dell’attentato in Iran, presenta modalità di rivendicazione molto diverse e di molto minor impatto di quelle storiche dell’Isis, c’è da dubitare sia della sua effettiva esistenza che della capacità di effettuare le operazioni terroristiche in terra straniera e, nello specifico, in due paesi che nel controllo del territorio non hanno nulla da imparare.

 

I sospetti sull’Ucraina

Le modalità di fuga dei terroristi poi arrestati non hanno certo fatto intravvedere l’idea del martirio sunnita, anzi. Ma è chiaro che senza disporre di velivoli, percorrere gli 841 chilometri necessari per raggiungere il confine con l’Ucraina è impresa difficilissima se non si hanno facilitazioni logistiche nel percorso, e passarlo indenni diventa impossibile se non viene aperta una finestra che favorisca l’esfiltrazione, come ha denunciato Putin.

L’Ucraina, ovviamente, rifiuta qualunque assunzione di responsabilità. Non può e non vuole far altro, dato che le ripercussioni che ne verrebbero sia da parte dei russi che dai suoi stessi alleati occidentali sarebbero disastrose per Kiev. Le reazioni russe chiuderebbero la fase dell’operazione militare speciale che prevede di non colpire obiettivi politici, in persone e strutture nella capitale. L’Occidente vedrebbe difficile il proseguire con gli aiuti a un governo che si macchia di un simile terrore e le rispettive opinioni pubbliche europee e statunitensi, già stanche di un appoggio costoso quanto inutile a un regime cleptomane, obbligherebbero a una marcia indietro nel sostegno politico, militare e finanziario, almeno pubblicamente.

Ovviamente gli Usa sono corsi a ribadire l’estraneità di Kiev, col chiaro intento di tutelare quel che resta del governo ucraino e i suoi interessi, ma nonostante il controllo di CIA e Pentagono sulle strutture militari e paramilitari ucraine, così come sulle organizzazioni dei mercenari NATO e di compagnie private da essa contrattate, non può certo garantire oltre ogni ragionevole dubbio l’estraneità ucraina. Del resto, prendendo in esame i precedenti, si può facilmente riscontrare come Kiev non abbia mai rivendicato le sue azioni terroristiche in Russia, esibendo sempre identico sdegno verso le accuse russe. Peccato che poi, dopo diversi mesi, le indagini abbiano dato ragione a Mosca.

Fu così con Denis Kireyev, il negoziatore ucraino assassinato. Kiev diede la colpa ai russi ma a fine 2022 le indagini pubblicate dalla stampa occidentale indicarono in Kiev la responsabilità. Poi l’esplosione del ponte di Kearch in Crimea, nell’Ottobre del 2022. I russi accusarono direttamente il capo dell’intelligence ucraina, Kirill Budanov, di esserne l’organizzatore. Kiev si disse estranea ma nei mesi successivi, in seguito anche alla pubblicazione di alcuni leak di intelligence, la responsabilità dei servizi segreti ucraini nell’attacco si delineò chiaramente. E ancora il secondo attacco allo stesso ponte nel Luglio del 2023, stesso copione con Kiev che nega ma poi è costretta a tacere. Per non parlare del gasdotto, fatto saltare dalla NATO che incolpò i russi.

Quindi il terrorismo a Mosca. Il 20 agosto del 2022 viene collocato esplosivo sotto la macchina di Daria Duguina, giornalista e colpevole di essere figlia di Alexander Duguin, ideologo nazionalista russo, presumibilmente obiettivo dei terroristi. Mosca accusa i servizi ucraini e Kiev smentisce indignata; addirittura parla di frange interne al FSB. Ma due mesi dopo il New York Times riporta voci di alto livello dei servizi statunitensi che si dicono certi della responsabilità ucraina, specificando che se fossero stati previamente consultati avrebbero tentato di fermare l’operazione.

Gli USA sanno perfettamente come operano i servizi ucraini perché li dirigono insieme agli inglesi ed è fortemente dubbio che vi possano essere azioni senza il consenso di Langley o del MI-6. La tattica di Kiev è usare il terrorismo e negare di farlo. Ma le strade dell’attentato portano a Kiev e la rivendicazione posticcia dell’Isis serve a non alienare il consenso degli europei adesso che la guerra è entrata nella fase più dura, che trasformerà la dimensione dell’operazione militare speciale in guerra, con tutto ciò che questo comporta nell’utilizzo della forza.

Comments

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Giovanni Nicola De
Wednesday, 27 March 2024 19:23
Mi associo convintamente ad Enrico nell'apprezzare il commento di Alfred: come sempre incisivo, efficace e arguto ( cfr: "...che i russi la piantino di dare al mondo il dispiacere di vederli continuare a vivere e prosperare"). Concordo con le sue ipotesi e aggiungo: è un gesto intimidatorio e teso a screditare lo Stato. Eseguito da quattro feroci scalzacani, ingaggiati per pochi spiccioli. Talmente scalzacani da essersi fatti catturare ( e pestare) dopo poche ore, a bordo di un'auto comprata(!) pochi giorni prima. Senza essere dei fan di Occam, è l'ipotesi più probabile e razionale. L'unica variante, che accredita ulteriormente questa ricostruzione, è che la strage dovesse in realtà essere compiuta qualche giorno prima, il 15, in coincidenza con le elezioni, per meglio intimidire i cittadini russi, insieme ai tanto sospirati ( dalla Nato) incidenti alle urne e alle manifestazioni di dissenso partorite da menti occidentali e reclamizzate dalla inconsolabile vedova di Navalny.
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Paolo
Tuesday, 26 March 2024 12:30
...questavolta CIA, MI-6 e Intelligence Ucraina "l'hanno fatta fuori del vasino"...
NON VOGLIO PERDERE LA PACE!!!!...."contro il nemico “in casa nostra”: la priorità è ABBATTERE IL CENTRO DESTRA ALLE ELEZIONI EUROPEE !!!
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enrico
Monday, 25 March 2024 22:52
Dimenticavo di fare i miei complimenti ad Alfred del quale ho apprezzato molto il post subito prima del mio
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enrico
Monday, 25 March 2024 22:50
"L’Occidente vedrebbe difficile il proseguire con gli aiuti a un governo che si macchia di un simile terrore e le rispettive opinioni pubbliche europee e statunitensi, già stanche di un appoggio costoso quanto inutile a un regime cleptomane, obbligherebbero a una marcia indietro nel sostegno politico, militare e finanziario, almeno pubblicamente"
Secondo me sbagliato, purtroppo. Addirittura di innocenza naif.
Chi decide cosa la gente pensa (non cosa si vorrebbe che pensi, ma proprio cosa effettivamente pensa) qui in occidente è il mainstream mediatico. Ne ha la conoscienza tecnica e ne ha i mezzi, quindi lo fa (da noi da almeno sei anni in maniera totale).
Si propaganderà la versione più conveniente per la chiamata alle armi, e LA GENTE CI CASCHERA', trascinando da brava mandria di buoi anche chi si era accorto dell'inganno: e questo è il perchè dovremmo fare controinformazione attiva, senza adagiarsi sull'autocompiacimento di aver capito come stanno davvero le cose.
Il futuro lo vedo quantomai fosco.
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Alfred
Monday, 25 March 2024 20:27
Non so quali siano le dinamiche di questo attentato. Quante altre persone coinvolte, con i soldi di chi, con l'appoggio di quali servizi.
Tengo a riposo la mente in attesa che i russi neutralizzino la struttura in loco.
Sulla struttura eventualmente estera se la giocheranno in altri modi. Alcuni facilmente intuibili.
Detto questo e per non sprofondare nella paranoia e nel complottismo passo ai ricordi.
Ricordo che l'idea venduta a reti unificate in occidente per motivare noi al bottino post crollo russo e gli ucraini alla pugna era: la Russia collassera' per contrasti interni, fame, miseria e crisi economica, basteranno le sanzioni, gli ucraini spareranno per fare scena.
Niente di questo si e' verificato ... che ora si cerchi di innescare queste dinamiche con il terrore? In questo caso l'attentato potrebbe essere un inizio e se il governo con l'89% dei consensi non garantisce protezione ... vedrai che ...
Non sara' cosi, ma vuoi che i soliti non coltivino l'illusione? Se hanno aspettato per due anni che crollasse per crisi interna, questo e altro (tipo brindisi e balli di felicita' nell'attesa).
Ricordo che per il nord stream sono stati minacciati i tedeschi (i loro governi) ed e' stato platealmente promesso che in caso di guerra non s'aveva da fare.
Sono saltati per opera dello spirito santo e per causare danni alla Russia che invero li ha pagati, ....ma non e' crollata.
Vuoi che adesso si siano convinti che dalle infrastrutture e' meglio passare ai costruttori-finanziatori delle medesime? N'do ciapa ciapa tanto sono tutti uguali.
Ovvio
...sempre con l'aiuto di uno o piu spiriti santi e sempre nell'attesa messianica che i russi la piantino di dare al mondo il dispiacere di vederli continuare a vivere e prosperare.
O il terrorismo (anche quello dell'isis vera, finta, falsa o ipotetica) ha altre finalita' nei confronti di chi viene colpito? Gruppo umano o nazione che sia?
Se voi vedete altro sarei curioso di saperlo. Poi si puo' discutere sulla liceita' o meno, ma lo scopo e' sempre molto evidente.
Com'era quel detto di Pasolini? Io so, ma non ho le prove?
Io non so, non ho le prove, ma sono perfettamente in grado di leggere certe dinamiche e vedere in che direzione va il fumo sospinto dalle intenzioni manifestate, in occidente (e non solo), ai quattro venti da decenni.
Sicuramente meno raffinato e sintetico di Pasolini, mi devo accontentare, scusate

Ps... e se anche non fosse quello che vedo, ma altro e imponderabile, mi assolvo con serenita' perche' anni di odio verso i russi (alimentato dalle nostre oligarchie) sono un motivo sufficiente per sospettare le peggio cose
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