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Notizie sull'operazione speciale condotta dall'esercito russo in Ucraina
In molti hanno notato che il “99%” è un topos pubblicitario dei prodotti antibatterici, i quali dichiarano appunto di poter eliminare il 99% dei batteri. Per la verità ci sono anche antibatterici più bravi dell’Iron Dome e dell’Arrow israeliani, infatti riescono a eliminare addirittura il 99,99% dei batteri. Magari è sufficiente quello 0, 01 a fregarti, ma bisogna sapersi accontentare. Mentre lo spot pubblicitario reclamizzava trionfalmente i successi del sistema di difesa israeliano e l’abbattimento del 99% dei missili e droni iraniani,...
Constatiamo che gran parte della sinistra stia guardando alla risposta militare dell’Iran nei confronti delle provocazioni armate di Israele secondo le valutazioni di Alessandro Orsini, che definisce il bombardamento dello Stato ebraico con centinaia di droni e missili come una colossale messinscena, suffragando questa deduzione con il fatto che la ritorsione della Repubblica Islamica all’azione terroristica di Israele a Damasco fosse stata preannunciata e comunicata. Solo che il famoso studioso di geopolitica non comprende la sostanza delle...
Gli euroausterici vaneggiano a reti unificate in merito al “buco da 200 miliardi nei conti pubblici” che sarebbe stato prodotto dal Superbonus. Naturalmente una prima risposta ovvia a questa affermazione è che sono stati emessi 200 miliardi di crediti fiscali, a fronte dei quali è stata però conseguita una crescita di PIL e di gettito. Parlare di “200 miliardi di buco” tiene conto di un elemento (i crediti emessi) ignorando l’altro (la crescita di gettito). Ma in realtà l’errore dell’affermazione è ancora più basilare. Immaginiamo che...
La nostra epoca non è certo contrassegnata dalla fine delle ideologie, dopo che, sbaragliata la concorrenza, la grande narrativa del pensiero unico gode di ottima salute; c'è invece da esitare sull'inconsistenza della tesi di Fukuyama della fine della storia giacché quella del mondo occidentale sembra aver trovato nel capitalismo un ancoraggio talmente saldo da impedire il benché minimo sommovimento capace di metterne in crisi gli ingranaggi. Anzi, il non funzionamento dell'attuale versione ultraliberista del capitale favorisce il rilancio...
Mentre Israele informa il mondo che risponderà all’attacco iraniano, anche se sembra in maniera tale da evitare la grande guerra (cosa tutta da vedere dal momento che l’Iran ha detto che, nel caso, risponderà), proponiamo l’analisi di Peter Akopov pubblicata su Ria Novosti che ci appare alquanto lucida, anche se forse un po’ troppo deterministica. C’è un imponderabile, dato anche dalla follia di cui hanno dato dimostrazione negli ultimi tempi i falchi Usa e israeliani, che andrebbe comunque tenuto presente. “Situazione sorprendente – scrive...
Lo scorso 16 marzo, il colonnello Amadou Abdramane, portavoce della giunta militare nigerina che nel luglio del 2023 aveva deposto il presidente Mohamed Bazoum, ha annunciato la revoca immediata dell’accordo che autorizzava lo stazionamento di personale statunitense sia civile che militare nel Paese. Conformemente all’intesa, siglata nel 2012, gli Stati Uniti avevano schierato nelle basi 101 (contigua all’aeroporto di Niamey) e 201 (situata nel centro del Paese e soggetta a una recente opera di ristrutturazione costata al Pentagono circa 100...
Atteniamoci ai fatti. La ritorsione iraniana per l’attacco israeliano all’ambasciata di Damasco è stata calibrata ed equilibrata. L’Iran non voleva la guerra con Israele (non la guerra aperta, e non ora), diversamente dal governo di Tel Aviv, che nel prosieguo della guerra – nella sua possibile espansione – vede l’unica chance di sfuggire al redde rationem interno, e magari persino un’opportunità di espandersi ancora. Pertanto Teheran si è mossa con calma, appellandosi al diritto internazionale (art.51 delle Nazioni Unite), e avendo cura di...
Si usa dire che stiamo precipitando verso una guerra mondiale “a pezzi”. Possiamo anche aggiungere che stiamo scivolando verso una “economia di guerra”? Alcuni prodromi, in effetti, si intravedono. Due caratteristiche sono tipiche di un’economia che tende verso la guerra: l’aumento del deficit pubblico per finanziare il riarmo e la spinta inflazionistica a danno dei salari. La mobilitazione delle finanze pubbliche per il rilancio della spesa militare è già in corso. I dati World Bank indicano che nell’ultimo decennio l’Unione europea ha...
Nel luglio 1934, H. G. Wells si recò a Mosca per intervistare Stalin. Il colloquio tra lo scrittore inglese e il leader bolscevico durò circa tre ore, alla presenza di un interprete, e il 27 ottobre successivo ne fu pubblicata la trascrizione integrale sul settimanale britannico The New Statesman and Nation. Il periodico aveva cominciato le pubblicazioni sotto questo nome tre anni prima, a seguito della fusione di due riviste appartenenti all’area della sinistra socialista e liberale inglese: The New Statesman, che era stata fondata nel 1913...
L’attacco iraniano sul territorio di Israele è stato un evento di portata storica e potenzialmente in grado di cambiare gli equilibri mediorientali nonostante le autorità dello stato ebraico e i governi occidentali stiano facendo di tutto per minimizzarne conseguenze e implicazioni. I danni materiali provocati da missili e droni della Repubblica Islamica sembrano essere stati trascurabili, anche se tutti ancora da verificare in maniera indipendente, ma il successo dell’operazione è senza dubbio da ricercare altrove. La premessa necessaria a...
Israele ha utilizzato i Territori occupati come la migliore vetrina del potenziale offensivo e di controllo dei sistemi d’arma e d’intelligence sviluppati dalle sue aziende di settore. È la tesi di Laboratorio Palestina, ultimo lavoro di Antony Loewenstein nel quale emerge il sostegno israeliano ad alcuni dei regimi più spietati degli ultimi settant’anni, e si denuncia come, paradossalmente, proprio questa capacità bellica e di controllo sono fattori determinanti nel ruolo centrale guadagnato dal Paese nella governance globale tanto da...
Dall’ipocrisia alla follia: disamina del suprematismo occidentale in Ucraina con la narrazione aggredito-aggressore imposta dalla maggioranza dei mezzi di comunicazione occidentali, quindi, senza affatto avere alcuna partecipazione ideale al putinismo, proverò a dimostrare, attraverso le dinamiche stesse della guerra, perché l’imperialismo occidentale è destinato a perderla e, prima questa sconfitta viene riconosciuta, minori saranno i danni per l’umanità. Il tratto fondamentale della strategia Nato in Ucraina è quello di utilizzare la...
Ieri è giunta l'attesa risposta iraniana al bombardamento israeliano del consolato iraniano di Damasco, che aveva ucciso tra gli altri il generale Haj Zahedi. L'Iran ha effettuato un attacco simultaneo con droni e missili in modo da saturare la poderosa difesa antiaerea israeliana. Missili hanno colpito due basi militari israeliane (monte Hermon e Novatim). Oggi l'autorità iraniana rivendica quei due obiettivi come primari, ma è abbastanza ovvio come questa rivendicazione abbia semplicemente la funzione di far coincidere gli obiettivi...
Per capire cosa succede a Gaza è necessario guardare cosa accade in Ucraina. Per quanto i politici italiani “autorevoli” ripetano i loro “atti di fede”, e ugualmente gli altri leader “nani” europei e i giornalisti a loro legati (ed entrambi proni esecutori dei loro padroni yankee), le loro dichiarazioni stizzite e altisonanti sono solo il riflesso della vittoria strategica del governo russo nel confronto con la NATO. Ancora non c’è la vittoria palese sul campo della Russia, ma quella strategica è già stata ottenuta, perché da più di venti...
B. Stiegler, filosofa politica francese, conduce in questa ricerca una genealogia del neoliberismo americano, sincronico all’ordoliberismo tedesco e quello poi più idealista di Hayek, versione americana meno conosciuto ma forse anche più influente. L’eroe negativo della storia è il mitico Walter Lippmann. Solo un “giornalista” come alcuni lo ritennero, in realtà politologo pieno e poi politico dietro le quinte, stratega di pratiche e pensiero, inventore di una versione americana della propaganda più sofisticata, delle pubbliche relazioni,...
Qual’è il rimedio delle classi dirigenti, politiche ed economiche (nel capitalismo liberista, tutt’uno) quando la crisi gli morde i calcagni? Il fugone nel fascismo, in qualsiasi nuova forma ritenuta adatta ai tempi. Oggi si presenta in veste psicomanipolatoria-tecnologica, ma senza mai rinunciare alla violenza fisica, a seconda dei casi pestaggi o mattanze. Ecco cosa hanno in comune i massacri dei nostri fratelli in lotta a Gaza e in Cisgiordania e le teste spaccate dai gendarmi agli studenti delle università italiane – vera eccellenza del...
Nell’analizzare gli ultimi sviluppi del conflitto mediorientale sono molti i rischi, o le tentazioni, che possono portare fuori bersaglio. Anche l’analisi di classe mostra qualche limite, se si fa attenzione al concreto della struttura sociale israeliana – quanto meno – dove ai “cittadini a pieno titolo dello Stato ebraico” (la definizione è stata assunta nella “legge fondamentale”, para-costituzionale) sono riservati tutta una serie di diritti e privilegi, anche in termini di posizioni lavorative, mentre il “lavoro bruto” o lo sfruttamento...
Il mondo intero è di nuovo con il fiato sospeso, per il terrore di una grande guerra che infiammi il Medio Oriente. L’attacco di ritorsione lanciato dall’Iran, nella lunga notte tra sabato e domenica, ha lasciato senza sonno Israele. Per cinque ore oltre 300 munizioni sono state scagliate contro il territorio israeliano. La rappresaglia per l’attacco dell’1 aprile a Damasco è arrivata dopo quasi due settimane, ampiamente annunciata, lenta ma imponente. Secondo le stime ufficiali riportate dal New York Times, l’Iran ha utilizzato 185 droni...
Molti neuroscienziati notano come il nostro cervello-mente si sia lungamente evoluto, quindi formato, alle prese con problemi vicini (fame, sete, sicurezza), immediati (giorno per giorno, ogni giorno) relativamente semplici (amico/nemico, sesso, utile/inutile), in gruppi piccoli tendenzialmente egalitari, relativamente isolati tra loro, in cui ognuno conosceva ogni altro. Oggi ci troviamo associati in gruppi enormi, di una certa densità territoriale che si estende ormai alla dimensione planetaria, in cui i più ci sono sconosciuti, dentro...
Nonostante sia palese che la guerra ucraina è persa, l’Occidente resta aggrappato ai dogmi neocon, incapace non solo di trovare, ma anche solo di pensare una exit strategy da una guerra disastrosa per Kiev e per l’Europa, che il conflitto sta degradando sia a livello economico che politico. Quest’ultimo aspetto inquieta e interpella sia perché denota un asservimento della Politica europea ai circoli neocon, dipendenza mai registrata in tale misura in precedenza, sia perché evidenzia il degrado delle dinamiche democratiche, dal momento che...
Le parole dovrebbero essere annoverate nell’elenco delle droghe pesanti, e purtroppo a chiunque può capitare di farsi ogni tanto una “pera” eccessiva. Il quotidiano neocon “il Foglio” si è approfittato del “trip” di uno dei padri costituenti, Umberto Terracini, per fargli fare una figuraccia postuma mettendo in evidenza alcune sue frasi poco felici in sostegno di Israele. Dopo averci ammonito sul fatto che anche Terracini considerava l’antisionismo una forma di antisemitismo, ci viene proposta una citazione nella quale il vecchio comunista...
Da questa parte del "mondo democratico occidentale", molti di noi si dibattono tra rabbia e la sensazione drammatica di impotenza nell'assistere allo sterminio in diretta di un intero popolo. A volte questo senso di frustrazione si trasforma in disagio somatizzato, in depressione (parlo per me e per gli amici e compagni con cui mi confronto ogni giorno). In altri casi, invece, rischia di generare reazioni di autoconservazione fatalista, ricerca del deus ex machina, rimozione. Eppure qualcosa si muove. Qualcosa possiamo fare. Una piccola...
1. Seguendo un copione creato a tavolino per ingannare la mente di chi si abbevera ai telegiornali della sera, gli Stati Uniti continuano a tirare il guinzaglio legato al collo del cagnolino d’oltremanica. Quel cagnolino era un tempo l’Impero britannico’, oggi solo un maggiordomo che esegue gli ordini dell’Impero Atlantico: tenere Julian Assange in prigione fino alla morte. Per la più grande democrazia al mondo – da esportare, se del caso, a suon di bombe e che ormai solo i politici europei (e italiani) credono sia tale – il rischio più...
Qualcuno parla di rischio di terza guerra mondiale davanti alla rappresaglia dell’Iran verso Israele, ma cari miei, una terza guerra mondiale sarebbe solo nucleare. Perciò, definitivamente distruttiva dell’umanità. Avete presente l’anime e il manga “Ken il Guerriero”? Lì, almeno, le armi nucleari sono state relativamente innocue: hanno distrutto il mondo, ma non hanno lasciato radiazioni. Ma nella realtà, una guerra di tale portata, ridurrebbe il mondo a una landa desolata radioattiva, invivibile. E per quanto noi siamo governati dai...
Il Governo è in difficoltà, è debole. Questo è il precipitato politico di un ragionamento che prende le mosse dalla scelta del Governo di approvare un Documento di economia e finanza (DEF) privo delle principali informazioni sulle tendenze della finanza pubblica e dei conseguenti effetti macroeconomici. Il DEF è il principale strumento di programmazione economica del Governo, serve a definire il quadro della finanza pubblica per l’anno in corso e per il successivo triennio. In pratica, con il DEF il Governo è chiamato a mettere nero su bianco...
Dopo l’oblio dell’attacco al Crocus da parte dei media d’Occidente, preoccupati solo di discolpare l’Ucraina dalle evidenti responsabilità, come peraltro accaduto varie volte in passato – a parte eccezioni che confermano la regola – per altre azioni oscure di Kiev, anche l’attacco di droni alla centrale atomica di Zaporizhzhia è passato sottotraccia, come qualcosa di marginale. L’attacco alla centrale di Zaporizhzhia e i topos delle guerre infinite E ciò nonostante la gravità dell’accaduto: se l’attacco fosse riuscito al 100% poteva creare...
Il senso di colpa domina incontrastato nella multiforme platea dei sentimenti umani. Senso di colpa per non essere abbastanza, per non aver superato l’esame, per non aver performato quanto desideravamo, per aver disatteso le aspettative, per non aver concluso un lavoro, per aver trascurato passioni e interessi, per aver manifestato rabbia, tristezza e paura, per gli errori commessi, per le azioni compiute, per una parola fuori posto, per non esserci stata, per aver mangiato, per aver risposto nervosamente, per quella carezza non data, quei...
Immancabili, come ogni anno, i dati Istat sull’andamento demografico del paese registrano un deciso segno meno”. Che non è grave soltanto in sé, ma soprattutto perché conferma una tendenza di lunghissimo periodo. Dal 1964 a oggi sono stati pochissimi gli anni in cui le nuove nascite sono state più numerose dell’anno precedente, ma anche a uno sguardo disattento balza agli occhi che la dimensione delle diminuzioni è sempre alta, mente i “rimbalzi” sono sempre appena percettibili. Il risultato finale, al 2023, non lascia dubbi: i nuovi nati...
‘Essere democratici è una fatica immane. Allora perché continuiamo a esserlo quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura?’. Così Michela Murgia, la scrittrice sarda recentemente scomparsa, nel suo pamphlet del 2018 dal titolo provocatorio: ‘Istruzioni per diventare fascisti’. Con una originale sapienza dialettica, com’era suo stile di comunicazione in ogni dibattito pubblico e nel relazionare sulle grandi ingiustizie e ineguaglianze che affliggono le società odierne, Michela Murgia, nel suo saggio, ci invita a sottoporci a...
I due anni della pestilenza da Covid-19 si sono rivelati una grande imprevedibile opportunità per testare il livello di ubbidienza che, si può ottenere applicando un regime disciplinare come lo è stato l’obbligo di vaccinarsi, appunto. La narrativa secondo la quale il barbaro no-vax e chi lo sostiene rappresentano il Male, e quindi vanno denigrati, censurati, emarginati, criminalizzati ha funzionato. Pertanto, lo stesso identico canone è stato applicato su una nuova dicotomia buono-cattivo nella politica internazionale. Stesso manicheismo,...
L’avesse compiuto, per dire, il Ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, un gesto come quello del suo omologo britannico David Cameron, recatosi in “visita di lavoro” da Donald Trump in USA, intrattenendosi – magari – in Germania, con Sahra Wagenknecht, per di più alla vigilia delle elezioni, il coro liberal avrebbe subitamente gridato alle «interferenze russe nei processi democratici dei paesi liberi». Ma fatto tra “alleati”, per di più di estrazione anglosassone, la cosa rientra nella normalità e, trattandosi della “democratica Ucraina...
Un’analisi di cosa succede e di cosa si prospetta in Medioriente, a partire dal genocidio in atto a Gaza, dalla rivolta generale palestinese, dallo scontro tra Stato Sionista e Asse della Resistenza in Libano, Siria, Iraq, Yemen, all’indomani dell’attacco israeliano all’ambasciata iraniana a Damasco. Una panoramica che parte dalla ritirata della FOI (Forza di Offesa Israeliana) dalla metà sud di Gaza, dopo sei mesi di offensiva del presunto “esercito più potente del Medioriente” che non è riuscito a controllare la Striscia, annientare Hamas e...
In vista della settimana di mobilitazione dei lavoratori all’interno dell’accademia italiana, proponiamo qui un resoconto delle linee d’intervento del movimento negli ultimi mesi, mettendo al centro i punti politici principali che stanno caratterizzando le proteste dei lavoratori e delle lavoratrici dell’università di concerto con i movimenti studenteschi. Si tratta di una riflessione che vuole essere un punto di partenza che ci porti allo sciopero del 9 aprile di tutto il mondo universitario, una data che deve essere un punto di partenza per...
Trent’anni dopo il genocidio in Ruanda, innescato dall’abbattimento dell’aereo privato su cui viaggiavano il presidente del Paese e il suo omologo del Burundi, e spacciato per l’esplosione di un conflitto etnico tra Hutu e Tutsi, si continua a discutere sulle cause del massacro di quasi un milione di persone. Dopo tre decenni, si evidenziano implicazioni che gettano una luce meno semplificata su quegli eventi drammatici: a cominciare dal ruolo delle grandi potenze che cercavano di accaparrarsi le enormi risorse strategiche nella regione dei...
È certamente corretto sostenere che le motivazioni che stanno spingendo Washington a mettere sotto assedio Pechino sono di natura economica. Paradossalmente questa tesi è stata infatti espressa indirettamente dalla stessa Segretario al Tesoro Yellen, in una intervista della settimana scorsa che non ha avuto la risonanza che avrebbe meritato nonostante anticipasse i temi che la stessa Yellen sta trattando con l'élite politica cinese nel suo viaggio diplomatico in corso in questi giorni. Di importanza capitale per comprendere la situazione a...
Pubblichiamo un estratto della prefazione del libro “Ucraina, Europa, mondo. Guerra e lotta per l’egemonia mondiale” di Giorgio Monestarolo (Asterios, Trieste, pp.106, euro 13). L’autore è ricercatore presso il Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Università della Svizzera italiana e docente di Storia e Filosofia al liceo Vittorio Alfieri di Torino. La prefazione è del generale Fabio Mini, che tra le altre cose è stato generale di Corpo d’Armata, Capo di Stato Maggiore del Comando NATO del Sud Europa e comandante della missione...
Volete uscire dal dominio neoliberista, volete allentare la morsa della gabbia d’acciaio capitalista, volete invertire l’allungamento in corso da decenni della scala sociale di cui tra l’altro vi è vietato l’uso per provare a scalarla. Avete idee di mondo migliore, più giusto, qualsiasi sia la vostra idea di “giusto”. Tutto ciò è politico. Ma la vostra società non è ordinata dal politico, è ordinata dall’economico. È l’economico il regolamento del gioco sociale, è lui a dettare scala di valori, premi, punizioni, mentalità e cultura comune. E...
Nelle Conferenze di La Paz, nel 1995, il teologo e filosofo argentino, tra i pionieri della Teologia della Liberazione e in esilio dalla sua patria durante il regime fascista sviluppa la sua attentissima lettura di Marx dal punto di vista rivendicato dell’esternità e del lavoro ‘vivo’; ovvero della persona effettiva, reale, completa. Questo, declinato nelle sue diverse forme, marginali e ‘poveri’, stati subalterni e periferici, è il tema centrale della filosofia e della prassi politico-culturale ed etica di Dussel. Proviamo, dunque, a...
Come ha potuto succedere? Che mostruosità! Tutte quelle armi che circolano! Ma in che tempi viviamo! Colpa dei genitori….Colpa della scuola…. Sono le esclamazioni dei manigoldi ipocriti che tendono a ottunderci il cervello mentre cerchiamo di farci capaci dell’enormità di un bambino di dodici anni che entra in classe con una pistola e spara e uccide suoi compagni. Si assembrano sugli schermi e nelle paginate psicologi, sociologi, esperti di ogni risma da un euro all’etto a disquisire sul fattaccio. E tutti, indistintamente, a mancare...
L’apparente moderazione dell’Iran di fronte all’aggressione israeliana non dovrebbe essere confusa con la debolezza. Teheran esercita costantemente pressioni su Tel Aviv attraverso i propri metodi, preparando attentamente il terreno per il disfacimento di Israele. «La leggenda narra che una rana posta in una pentola poco profonda piena d’acqua riscaldata su un fornello rimarrà felicemente nella pentola d’acqua mentre la temperatura continua a salire, e non salterà fuori anche se l’acqua raggiunge lentamente il punto di ebollizione e uccide la...
Crisi sistemica globale: lo shock cumulato delle tre "onde anomale" dell'estate 2009
GEAB Report n. 36
Come anticipato da LEAP/E2020 fin dall’Ottobre 2008, alla vigilia dell'estate 2009, la questione della capacità degli Stati Uniti e del Regno Unito di finanziare i loro deficit pubblici, oramai incontrollati, si è imposta come un fatto centrale nel dibattito internazionale, aprendo la via al doppio fenomeno di una cessazione dei pagamenti degli Stati Uniti e del Regno Unito, da qui alla fine dell'estate 2009.
Così, a questo stadio di sviluppo della crisi sistemica globale, contrariamente al discorso mediatico e politico attualmente dominante, l’equipe del LEAP/E2020 non ravvisa affatto una ripresa dopo l'estate 2009, né, d’altronde, nei dodici mesi a venire, (1). Al contrario, a causa dell'assenza di un trattamento di fondo dei problemi all'origine della crisi, riteniamo che l'estate 2009 vedrà la convergenza di tre "onde anomale" (2) particolarmente distruttrici che traducono il proseguimento dell'aggravamento della crisi e provocheranno degli sconvolgimenti storici da qui ai mesi di Settembre/Ottobre 2009. Come è successo dall'inizio di questa crisi, ogni regione del mondo non sarà beninteso toccata allo stesso modo (3); ma, per i nostri ricercatori, tutti senza eccezione conosceranno una forte degradazione della loro situazione da qui alla fine dell'estate 2009 (4). Questa evoluzione rischia così di prendere in contropiede numerosi operatori economici e finanziari tentati dall'euforizzazzione mediatica attuale.
In questo numero speciale "Estate 2009" del GEAB, la nostra equipe presenta naturalmente in dettaglio queste tre onde distruttrici convergenti e le loro conseguenze. E la nostra equipe descrive in conclusione le sue raccomandazioni strategiche (oro, immobili, buoni, azioni, divise) per evitare di essere spazzati da questa estate mortale.
Così, per LEAP/E2020, lontano dai "giovani germogli" ("green shoots") scorti da due mesi in tutti gli angoli delle tabelle statistiche (5) dai media finanziari internazionali, dagli esperti titolati ed dai politici che li ascoltano (6), ci sono dieci onde particolarmente distruttrici per il tessuto socioeconomico che vanno a convergere durante l'estate 2009, traducendo la prosecuzione dell'aggravamento della crisi e trascinando degli sconvolgimenti storici fin dalla fine dell'estate 2009, in particolare delle situazioni di cessazione di pagamenti da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito, entrambi al cuore del sistema globale in crisi: 1. l'onda della disoccupazione massiccia: tre date di impatto che variano secondo i paesi dell’America, dell’Europa, dell’Asia, del Medio Oriente e dell'Africa, 2. l'onda ch s’infrange con fallimenti in serie: Imprese, banche, Società immobiliare, Stati, regioni, città, 3. l'onda della crisi terminale dei Buoni del Tesoro US, del dollaro e della sterlina e del ritorno dell'inflazione.
Queste tre onde non sono in effetti successive come le onde scellerate chiamate le "tre sorelle" così distruttive; sono più pericolose perché sono simultanee, asincrone e non parallele. Perciò, il loro impatto sul sistema mondiale è generatore di uno smembramento in quanto lo raggiungono da diversi angoli, a differenti velocità, con forze variabili. La sola certezza a questo stadio, è che il sistema internazionale non è stato mai tanto debole e sguarnito di fronte ad una tale situazione: la riforma del FMI e delle istituzioni della governance mondiale annunciata al G20 di Londra resta lettera morta (7), il G8 somiglia sempre più ad un club moribondo di cui tutti si chiedono oramai che cosa può ben servire (8), la leadership americana non è che più l'ombra di sé stessa che tent disperatamente di conservare degli acquirenti per i suoi buoni del tesoro (9), il sistema monetario mondiale è in piena disintegrazione coi russi ed i cinesi che accelerano il loro gioco per posizionarsi nel dopo-dollaro, le imprese non vedono nessun miglioramento all'orizzonte ed aumentano i loro licenziamenti, gli Stati, sempre in numero maggiore, vacillano sotto il peso del loro debito accumulato per "salvare le banche" e dovranno avere a che fare con una serie di fallimenti a partire dalla fine dell'estate (10). Le banche, del resto che, dopo avere spillato ancora una volta il denaro ai risparmiatori creduloni grazie all'imbellettamento dei mercati finanziari orchestrato in queste ultime settimane, dovranno riconoscere che sono sempre più insolvibili a partire dalla fine dell'estate 2009.
Negli Stati Uniti come nel Regno Unito il colossale sforzo finanziario pubblico realizzato nel 2008 ed all’inizio 2009, a solo profitto delle grandi banche, ha raggiunto in particolare, un tale grado di impopolarità che era diventato impossibile nella Primavera 2009 prevedere nuove infusioni di fondi pubblici a vantaggio delle banche insolvibili (11). È diventato allora un imperativo quello di orchestrare un "bel racconto di fate" per spingere il risparmiatore medio ad iniettare i suoi propri fondi nel sistema finanziario. A colpi di "green shoots", di indici borsisti spinti verso l'alto senza fondamento economico reale e di "rimborsi anticipati di fondi pubblici", il collocamento è stato effettuato. Così, mentre i grandi investitori delle monarchie petrolifere o dei paesi asiatici (12), approfittando della manna, uscivano dal capitale delle banche in questione, una moltitudine dei nuovi piccoli azionisti entrava lì piena di speranza. Quando scopriranno che i rimborsi dei fondi pubblici sono solamente una goccia d’acqua rispetto a ciò che queste stesse banche hanno ottenuto in termine di aiuto pubblico, particolarmente per garantire i loro attivi tossici, e che, di qui a tre e a quattro mesi al massimo, come analizzato in questo GEAB N°36, queste stesse banche saranno di nuovo sul punto di crollare, constateranno, impotenti, che le loro azioni non valgono di nuovo più niente.
Intossicati dai finanzieri, i dirigenti politici del pianeta avranno di nuovo la sorpresa, dopo l'estate, di scoprire che tutti i problemi dell'anno passato andranno riemergendo, moltiplicati, perché non sono stati trattati, ma appena "nascosti" sotto le masse immense di denaro pubblico. Una volta dilapidato questo denaro dalle banche insolvibili, forzate a "salvare" i concorrenti in condizione peggiore di loro stesse, o nei piani di stimolo mal concepiti dell’economica, i problemi riemergeranno con più gravità. Per le centinaia di milioni di abitanti dell'America, dell’Europa, dell’Asia e dell'Africa, l'estate 2009 sarà una terribile transizione verso un impoverimento duraturo a causa della perdita del loro lavoro, senza prospettive di ritrovarne uno prima di due, tre o quattro anni, o a causa dell'evaporazione dei loro risparmi collocati direttamente in borsa, nei fondi pensione a capitalizzazione o degli investimenti bancari legati alla borsa o formulati in Dollari US o in Sterline britanniche; o a causa degli investimenti nelle imprese spinte ad aspettare disperatamente una ripresa che non verrà per molto tempo. ---------
Notes:
(1) Pas même de reprise sans emplois («jobless recovery ») comme essayent de nous le vendre
nombre d'experts. Aux Etats-Unis, au Royaume-Uni, en zone Euro, au Japon, ce sera une reprise
sans reprise (« recoveryless recovery »), une pure invention destinée à essayer de faire reconsommer
des consommateurs américains ou britanniques insolvables et à faire patienter le plus
longtemps possible les pays acheteurs de Bons du Trésor US et de Gilts britanniques (avant qu'ils
ne décident qu'il n'y a plus d'avenir pour leurs produits aux pays du Dollar et de la Livre).
(2) Les « vagues scélérates » sont des vagues océaniques très hautes, soudaines et qui étaient
considérées comme très rares, même si aujourd'hui on sait qu'elles apparaissent au cours de
pratiquement toutes les tempêtes d'une certaine importance. Les « vagues scélérates » peuvent
atteindre des hauteurs de crête à creux de plus de 30 mètres et des pressions phénoménales. Ainsi,
une vague normale de 3 mètres de haut exerce une pression de 6 tonnes/m². Une vague de tempête
de 10 mètres de haut peut exercer une pression de 12 tonnes/m². Une vague scélérate de 30 mètres
de haut peut exercer une pression allant jusqu'à 100 tonnes/m². Or, aucun navire n'est conçu pour
résister à une telle pression. Il existe aussi le phénomène des « trois soeurs ». Il s'agit de trois «
vagues scélérates » successives et d'autant plus dangereuses, car un bateau qui aurait eu le temps de
réagir correctement aux deux premières, n'aurait en aucun cas les possibilités de se remettre dans
une position favorable pour affronter la troisième. Selon LEAP/E2020, c'est à un phénomène de ce
type que le monde va être confronté cet été ; et aucun état (navire) n'est en position favorable pour
les affronter, même si certains sont plus en danger que d'autres comme l'anticipe ce GEAB N°36.
(3) LEAP/E2020 considère que ses anticipations sur l'évolution socio-économique des différentes
régions du monde publiées dans le GEAB N°28 (15/10/2008) sont toujours pertinentes.
(4) Ou, plus exactement, dans chacune des régions, la dégradation de la situation ne pourra plus être
masquée par des artifices médiatiques et boursiers.
(5) Il sera d'ailleurs intéressant, en matière de statistiques économiques américaines, de suivre les
conséquences de la révision par le Bureau of Economic Analysis des classifications et processus de
calcul qui interviendra le 31/07/2009. En général, ce type de révisions a pour résultat de rendre plus
complexe les comparaisons historiques et de modifier dans un sens favorable les statistiques
importantes. Il suffit pour s'en rendre compte de constater comment les révisions précédentes ont
permis de diminuer par 3 en moyenne le niveau d'inflation mesuré. Source : MWHodges, 04/2008.
(6)Les lecteurs du GEAB n'auront pas manqué de constater que ce sont exactement les mêmes
personnes, médias et institutions qui, il y a 3 ans, trouvaient que tout allait pour le mieux dans le
meilleur des mondes ; il y a 2 ans, qu'il n'y avait aucun risque de crise grave ; et il y a un an, que la
crise était sous contrôle. Donc des avis d'une très grande fiabilité !
(7) Sauf au niveau régional, où chaque entité politique s'organise à sa manière. Ainsi, profitant de
l'effacement politique du Royaume-Uni englué dans la crise financière, la crise économique et la
crise politique, l'UE est en train de mettre la City londonienne sous tutelle (source : Telegraph,
11/06/2009). L'été 2009 risque ainsi de mettre fin à 300 ans d'histoire d'une City toute puissante au
coeur du pouvoir britannique. A ce sujet, il faut lire le très instructif article de George Monbiot dans
The Guardian du 08/06/2009 et surtout prendre le temps de lire le brillant essai de John Lanchester
publié dans la London Review of Books du 28/05/2009 et intitulé « It's finished ».
(8) D'ailleurs qui se soucie encore des déclarations finales des G8, comme celle du G8 Finance du
13/06/2009 (source : Forbes, 13/06/2009), à un moment où chacun agit en fait de son côté :
Américains d'un côté, Canadiens et Européens de l'autre, Britanniques et Japonais au milieu, tandis
que les Russes jouent un jeu différent ?
(9) La mésaventure arrivée au Secrétaire d'Etat au Trésor américain, Timothy Geithner lors de son
récent discours aux étudiants en économie de l'université de Shanghai est à ce titre très instructive :
le public de l'amphithéâtre a éclaté de rire lorsqu’il s’est mis à expliquer doctement que les Chinois
avaient fait un bon choix en investissant leurs avoirs en Bons du Trésor et en Dollars US (source :
Examiner/Reuters, 02/06/2009) ! Or il n'est rien de pire pour un pouvoir établi que de susciter
l'ironie ou le ridicule car la puissance n'est rien sans le respect (de la part à l'ami autant que de
l'adversaire), surtout quand celui qui se moque est censé être « piégé » par celui qui est moqué. Cet
éclat de rire vaut, selon LEAP/E2020, de longues démonstrations pour indiquer que la Chine ne sent
pas du tout « piégée » par le Dollar US et que les autorités chinoises savent désormais exactement à
quoi s'en tenir sur l'évolution du billet vert et des T-Bonds. Cette scène aurait été impensable il y a
seulement douze mois, peut-être même il y a seulement six mois, d'abord parce que les Chinois
étaient encore dupes, ensuite parce qu'ils pensaient qu'il fallait continuer à faire croire qu'ils étaient
toujours dupes. Visiblement, à la veille de l'été 2009, cette préoccupation a disparu : plus besoin de
feindre désormais comme l'indique ce sondage de 23 économistes chinois publié le jour de l'arrivée
de Timothy Geithner à Pékin qui jugent les actifs américains « risqués » (source : Xinhuanet,
31/05/2009). Les mois à venir vont résonner de cet éclat de rire estudiantin…
(10) Et il n'y a pas qu'aux Etats-Unis que les actionnaires seront systématiquement lésés par l'état
sous prétexte de l'intérêt collectif supérieur, comme le montrent les pertes des fonds de pension qui
avaient investi dans les actions de Chrysler ou GM, ou les pressions de la Fed et du gouvernement
US sur Bank of America pour qu'elle cache à ses actionnaires l'état désastreux de Merrill Lynch au
moment de son rachat. Sources : OpenSalon, 10/06/2009 / WallStreetJournal, 23/04/2009. Au
Royaume-Uni, en Europe et en Asie, les mêmes causes produiront les mêmes effets. La « raison
d'état » est depuis toujours l'excuse la plus simple pour justifier toutes les spoliations. Et les crises
graves sont propices pour invoquer la « raison d'état ».
(11) En Allemagne, un problème similaire se pose du fait de l'élection nationale de Septembre
prochain. Après l'élection, les problèmes bancaires du pays feront la une des médias, avec plusieurs
centaines de milliards d'actifs à risque dans les bilans des banques notamment régionales. On est
loin de l'ampleur des problèmes des banques US ou britanniques, mais Berlin va sans aucun doute
devoir faire face à des faillites potentielles. Source : AFP/Google, 25/04/2009. Et aux Etats-Unis,
les banques aidées par l’état fédéral ont tout simplement diminué leurs prêts à l’économie alors
qu’elles étaient censées faire le contraire. Source : CNNMoney, 15/06/2009
Enrico Grazzini è giornalista economico, autore di saggi di economia, già consulente strategico di impresa. Collabora e ha collaborato per molti anni a diverse testate, tra cui il Corriere della Sera, MicroMega, il Fatto Quotidiano, Social Europe, le newsletter del Financial Times sulle comunicazioni, il Mondo, Prima Comunicazione. Come consulente aziendale ha operato con primarie società internazionali e nazionali.
Ha pubblicato con Fazi Editore "Il fallimento della Moneta. Banche, Debito e Crisi. Perché bisogna emettere una Moneta Pubblica libera dal debito" (2023). Ha curato ed è co-autore dell'eBook edito da MicroMega: “Per una moneta fiscale gratuita. Come uscire dall'austerità senza spaccare l'euro" ” , 2015. Ha scritto "Manifesto per la Democrazia Economica", Castelvecchi Editore, 2014; “Il bene di tutti. L'economia della condivisione per uscire dalla crisi”, Editori Riuniti, 2011; e “L'economia della conoscenza oltre il capitalismo". Codice Edizione, 2008
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