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mondocane

Le persone chiuse in casa, il pensiero chiuso in testa

di Fulvio Grimaldi

Caccia alle streghe e tripudio dei cortigiani

soldati legnoLo Zeitgeist dei pochissimi

Siccome la tendenza dominante, dai filosofi tedeschi chiamata Zeitgeist, spirito del tempo, è quella, dell’imbroglio, del raggiro, del complotto dei pochissimi ai danni dei tantissimi, i primi però con seguito di giullari, sicofanti, guardaspalle, chierici traditori e camerieri, noi ci affidiamo alla controtendenza della sincerità, onestà, libertà. Voci dissonanti che, pure, esistono, si vanno facendo largo tra le crepe della cospirazione. Che se dovessero prevalere, dovrebbero portarci un bellissimo giorno a un simil-processo di Norimberga. Processo in cui giudicare e condannare, certamente non all’impiccagione come l’originale, tutti coloro che hanno provato a fare al mondo un’inversione a U e così bloccare la storia dell’emancipazione umana. Ho scritto “simil-Norimberga”, dato che quell’episodio antigiuridico rappresenta un’aberrazione senza confronti: un processo di criminali di guerra vincenti a criminali perdenti. Il nostro processo sarebbe dei liberi e onesti ai ladri di verità e di onestà. Ladri a mero scopo di dominio e di profitto attraverso l’imposizione, ancora una volta, del dogma, del pensiero unico universale.

 

A la guerre comme à la guerre

Nei momenti di loro massima crisi, di credibilità prima ancora che di potere, i padroni ricorrono al mezzo estremo: la guerra. Ed è di guerra, di fronte, che straparlano i coloro che gestiscono l’attuale fase di attacco a quel poco che ci era rimasto di secoli di lotte di liberazione. E quando di guerra si parla, non solo appaiono sulla scena colonelli e truppe, ma i dissidenti, le voci alternative, diventano collusi col nemico Il nemico essendo non solo il Virus diventato, da normale fastidio, stragista e “nemico della vita”, ma tutti coloro, magari scienziati, che lo “sottovalutano”. Trattasi di disertori, traditori, il peggio del peggio, quelli che negli anni di Hitler in Germania praticavano la “Wehrkraftzersetzung”, la disintegrazione della Forza di Difesa.

Ecco, oggi abbiamo, in aggiunta ai tanti castigati perché topi fuggiti dalla tana e oppositori del distanziamento sociale per spinta di sopravvivenza, la peste infame dei disintegratori della Forza di Difesa. Quelli che, quando poteva, la Chiesa faceva ardere sui roghi a maggiore gloria di dio e del proprio dogma. Ora, oltre che con la superfetazione di forze dell’ordine, dobbiamo vedercela con i droni che fulminino, per ora con telecamere, domani, chissà, con gli Hellfire, i delinquenti che, addirittura in coppia, ancora insistono a contagiare il paese facendo più di 100 metri per strada (6000 euro di multa, sei mesi di carcere, 5 anni se vai in giro contagiato).

 

Rispunta Torquemada

Una strega ideale che, si parva licet componere magnis, sarebbe banale, ma non improprio, avvicinare a Giovanna d’Arco, e la da me ripetutamente citata Maria Rita Gismondo, direttore Microbiologia clinica e Virologia all’ospedale “Sacco” di Milano, il più rinomato, insieme allo Spallanzani di Roma. Questa, al pari di alcuni tra i più autorevoli virologi ed epidemiologi d’Europa, si è permessa di opporre al terrorismo, tipo “Saw”, che ci incuneava in cunicolo dopo cunicolo della paura, un minimo di dati corretti, a ridimensionamento del clown, appunto, di “Saw”, dimostrandoci alla mano di numeri di contagi, malati, morti, come ci trovassimo in poco più di una normale influenza stagionale. Influenza però stavolta precipitata nel deserto di una Sanità pubblica, un tempo attrezzata, oggi ridotta, a dispetto e a insulto di coloro che ci operano da combattenti e martiri, a qualcosa di meno di un lazzaretto seicentesco.

Contro Gismondo, che aveva detto saggiamente, in coro con le massime eccellenze europee: “Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia… non dobbiamo preoccuparci”, si sono concentrate le artiglierie di fango di un qualcosa che ricordiamo averci imposto, unici nel mondo, in nome della Scienza dall’ S maiuscola, una e trina (Big Pharma, OMS, Burioni), 12 vaccini fin dalla nascita e sputi in faccia a chi ne temeva le ricadute, peraltro denunciate da un’altra scienza, ovviamente con la s minuscola. Si tratta del “Patto Trasversale per la Scienza” (PTS) dei noti Burioni, Lopalco e Silvestri. Hanno diffidato legalmente (sic) una delle nostre più eminenti specialiste della materia, “per le gravi affermazioni sul Coronavirus, volte a minimizzare la gravità della situazione e non basate su evidenze scientifiche”. Che solo loro hanno. Se la vedranno in tribunale, dato che Maria Rita Gismondo ha risposto da par suo: ”Non torno indietro sulle mie dichiarazioni”. Quanto a voi, da chi andreste in caso di difficoltà respiratoria, da Gismondo, o da Burioni?

 

Bergamo, Brescia, caro vaccino

A proposito di vaccini, questa è davvero interessante. Bergamo ce l’hanno raccontata come Manzoni la Milano della peste. Siamo stati percossi dalle immagini di innumerevoli camion militari che portavano via bare a una a una. Qualcuno, tra cui questo blog, ha segnalato il dato che, con la regione più inquinata da particolato d’Europa, forse c’era già qualcosa nell’aria della Lombardia che facilitava l’infezione polmonare. Ora ne abbiamo un altro di possibili facilitatori (purchè il prof. Burioni non ci scorga, sennò altro che diffida legale). Nel gennaio del 2020, in una campagna lanciata dalle autorità, vengono vaccinate 34.000 persone contro la meningite, tra le quali 1.680 scolari direttamente nelle scuole e 2.414 lavoratori negli stabilimenti. Anche a Brescia 9.200 persone ricevettero il vaccino speciale, in aggiunta a 1.700 persone da parte di medici di base e pediatri, 1.000 scolari e 300 lavoratori, per un totale di 12.200 cittadini.

Gli scienziati del ramo ci dicono che un effetto collaterale del vaccino può essere la sindrome Guillain-Barré che nel 25% dei casi produce una paralisi della muscolatura respiratoria, i pazienti devono essere ventilati e la mortalità sale al 5,5%. Fatene quel che volete. Ma, oggi come oggi, non fatevi sentire. Verrà il tempo…

 

Il caudillo e i suoi cacicchi

Il “Modello Italia” che l’OMS propone al mondo intero lo dobbiamo ai comandanti di questa guerra. Una combriccola (classe dirigente sarebbe dire troppo) di feldmarescialli, generali, colonelli, sergenti, tutti delegati dell’OMS, a sua volta delegato di Big Pharma, impegnati a marcare di malato l’asintomatico (sano) e di morto per Covid-19 qualunque deceduto per qualunque patologia, sempre senza autopsia, ma comunque con un tampone che gli ha individuato, ma anche no, tra polmonite e diabete, un qualche virus influenziale. Siamo in guerra, tuonano da ogni schermo e titolo e dunque coprifuoco, stato d’assedio e legge marziale sono fisiologici, istituzionali e indispensabili.

Più che di generali, si tratta di nani da giardino, un po’ Pisolo, un po’ Brontolo, un po’ Gongolo, cui la nostra coltivata sudditanza ha concesso i galloni di ufficiale di giornata, ma che si rappresentano sulla scena come fossero i 300 di Leonida alle Termopili. Nanetti pasticcioni e incompetenti, galline tra le quali è scoppiato un mortaretto, che si accapigliano tra di loro a colpi di ordinanze alla rincorsa di chi colpisce più duro, un’armata Brancaleone che nemmeno l’esercito di Franceschiello.

E i gendarmi? Mentre noi guardiamo in strada, al passato e al presente e al futuro, da sbarre come quelle di Cagliostro nella Rocca di San Leo, tocca preservare la salute a coloro che si preoccupano di tenerci chiusi. A noi, ridotti a larve dalla mancanza di vitamina D che ci regala il sole, 4000 dobloni di multa e 6 mesi di sbarre. A loro, almeno 30 minuti al sole ogni giorno. Ecco il documento, ingranditelo:

carabinieri vitaminerid

 

Conte, chiudiamo la nazione, anche se metà non c’entra niente

Anche un incredibile premier che, quando ci sa mezzi abbioccati dall’ora, dagli schermi drogati di panzane e cretinerie, dal sonno, estenuati dalla paura, verso mezzanotte, con il mezzo che rappresenta Stato e governo, cioè sul suo profilo Facebook, ci fa sapere che la mattina dopo ci saranno tanti nuovi reati da farci trattare tutti da potenziali delinquenti. Una tecnica di comunicazione innovativa, rispettosa delle istituzioni, del parlamento degli eletti (che gli frega, mica è stato eletto, lui). Con un decreto nemmeno pronto, figuriamoci se discusso dalle assemblee con relativa assunzione di responsabilità costituzionale, l’ometto devoto a Padre Pio e a molto altro, mette sotto chiave tutti quelli che a lui e ai suoi soci mettono paura, cioè l’intero paese. E ora le ammende sono diventate di 4000 euro, il carcere di 6 mesi, e auto e moto da sequestro.

Avendo in mente chissachecosa, con il centrosud del paese addirittura sotto la media annuale delle infezioni virali, gli è parso opportuno mettere in lockout l’intero paese. Fuorchè le fabbriche e gli schiavi nei campi (a proposito, le ONG, le avete mai più sentite?). Guai a far sentire il Nord del 84% dei decessi, perchè sanitariamente scassato e inquinato come nemmeno Seveso, l’untore d’Italia. La Confindustria non voleva. E nemmeno coloro che sussurrano all’orecchio di Giuseppe Conte e che vogliono l’Italia Nuova. Magari un po’ demograficamente dimagrita, libera dal peso sui giovani di vecchietti deboli, malati e improduttivi. Vecchio sogno malthusiano e sorosiano, che oggi si materializza in tutto il mondo occidentale e di cui si fa interprete Barbara Spinelli, eurodeputata nella lista degli amici di Soros, quando sul Fatto Quotidiano descrive il “triage”, la scelta di far morire quelli con minore aspettativa di vita, come “scelta razionale, anche se terribile”, senza prenderne le distanze.

Comunque non c’è solo la falce del Covid-19. Nello stesso tempo in cui al virus sono stati attribuiti nel mondo 250 morti di vecchi, di fame sono morti nel mondo 25.000 neonati e minori. E non si tratta di dato solo stagionale. E quando il mutante avrà terminato il suo giro annuale, dei suoi effetti si continuerà a morire. Una megarecessione trascina con sé sempre un aumento di decessi per malattie, suicidi, tossicodipendenze, alcolismo, violenze domestiche e un generale peggioramento delle difese immunitarie. Come risaputo e provato, c’è già chi, producendo farmaci, se ne lecca i baffi.

 

Da Roberto I a Urbano VIII, andata e ritorno. L’inquisizione non muore

Come abbiamo ampiamente constatato e don Robertro Burioni ci ha ribadito, prima sbeffeggiando e poi minacciando una voce fuori campo (colpirne una per educarne cento), essere critici non è permesso. “La scienza non è democratica”, ha sentenziato, scambiando la materia con se stesso e se stesso con papa Urbano VIII (quello di Galileo). Eppure, né lui, né l’immenso coro che ci tempesta con l’ordine di stare in casa sennò ci fate morire tutti, hanno avuto da ridire quando si è saputo che la famigerata esercitazione USA-Nato Defender Europe 20 , della cui cancellazione aveva parlato la Merkel, dopotutto si farà. Un tantinello “ridimensionata” (qualche migliaio dei 40mila effettivi in meno, ma con masse di cingoli in terra, navi in mare e aerei in cielo), con tanto di militari di una dozzina di paesi belli mischiati e fraternizzanti nel segno dell’assalto alla Russia. Russia che, ipoteticamente, dovrebbe rifarsi sui popoli e beni europei, base dell’aggressione. Complimenti all’alleato e protettore.

 

Tutto il potere ai militari?

Del resto, il segretario Nato Jens Stoltenberg non aveva colto l’occasione per garantire che la Nato si sarebbe fatta parte attiva nella lotta al coronavirus? Ma non è che i generali Usa si preoccupano di promuovere, insieme al virus e alla guerra ai russi, solo in Europa il nuovo assetto che da queste mosse dovrebbe nascere. Ora che il coronavirus è tracimato alla grande anche negli USA, ecco che si ripresenta l’occasione, parzialmente sprecata dopo l’11 settembre 2001, nonostante il Patriot Act, le sette guerre, il terrorismo e tutto il resto. Secondo un articolo di Newsweek, uno dei più importanti settimanali americani, ripreso dall’Eurasia Daily, le autorità statunitensi hanno adottato misure per introdurre uno stato d’emergenza nel quale è previsto che il potere passi dal governo civile a quello militare. Tra le ipotesi per le quali ciò dovrebbe essere fatto, oltre a catastrofi naturali e diffuse insubordinazioni sociali, è stata ora inserita anche quella in cui una crisi da coronavirus dovesse incapacitare presidenza, governo e congresso. I piani di contingenza a ciò intesi sono pronti e si chiamano Octagon, Freejack e Zodiac. E danno ai militari, anche se subordinati e su base territoriale, il diritto di sostituirsi alle autorità civili. Il tutto è sotto il controllo di NORTHCOM, comando Nord delle FFAA statunitensi istituito dopo l’11/9. Mai più rivolte alla Berkley, mai più Pantere Nere, mai più studenti di Occupy Wall Street. E nemmeno Woodstock.

 

Russia, Cina, Cuba, grazie. USA non pervenuti. Ma Erri De Luca ahinoi sì.

Ci sono arrivati aiuti impensati, sebbene non impensabili. Medici specializzati e milioni di mascherine dalla Cina, 53 dei migliori medici e infermieri antivirus da Cuba e il carico più grosso, nove enormi IL-76 da trasporto russi con 100 specialisti di infezioni da virus, attrezzature di protezione e macchinari clinici, mezzi mobili per la bonifica di ambienti pubblici, strade e piazze. Dagli Usa, l’esercitazione “Defender Europe20 con il suo demenziale potenziale di virus. E sapete cosa ci ha fatto sapere Erri De Luca, uno dei patetici transfughi da Lotta Continua, l’ultimo movimento che abbia preoccupato i padroni?

L’autore molto supponente di mediocri poesie e di sciropposi libri autocelebrativi, grande cantore della Bibbia e dei suoi adepti confessionali e statali, avendo decantato tutto quello che si va facendo in nome della salvezza del paese, compresi i confusi che cantano inni dai balconi, le “misure di restrizione condivise e applicate con spirito civico di collaborazione, più che da minacce di sanzioni” (sic), si rifà a Sarajevo, altra gigantesca mistificazione. La città che anche lui frequentò in complicità con tutti i cattomiliziani del papa e collaborazionisti anti-serbi vari, co-distruttori della Jugoslavia. Una medaglia al merito Nato.

Definita avanguardia virtuosa l’Italia sderenata, disperata e passivizzata che abbiamo sotto gli occhi, messo da parte lo storico atlanto-sionismo, è arrivato a riconoscere gli aiuti da Cuba e dalla Cina. Ma non ha saputo contenersi dal deplorare la cinica mancanza di aiuti dalla Russia. Un De Luca che una volta di più ha pestato qualcosa di molto infettante.

Avrebbe potuto nettarsene, deplorando la stitichezza della Chiesa. Buddisti e valdesi, con il loro 8 per mille piuttosto povero, hanno donato per la lotta al virus una media del 22,33%. I cattolici del loro miliardo e 132 milioni hanno donato 10 milioni, anziché i 230 milioni che corrispondono alla percentuale degli altri. Su questo problema, che inerisce alla tradizione del grande tronco monoteistico, Erri tace.

 

Giullari, chierichietti, cortigiani e presstitute

Nel corso di questi mesi di “pandemia” ne abbiamo viste di tutti i colori, una più stupefacente dell’altra e se eravamo già da qualche tempo abituati a osservare che, come paese, come conglomerato europeo e loro vertici, avevamo raggiunto il fondo e stavamo addirittura scavando, non riusciamo ancora, fessi come siamo, a farcene una ragione.

Neanche oggi che ci si offre lo spettacolo, nel nome della salute, anzi, della vita, di una totale distruzione della privacy, di una riduzione della libertà e dell’autodeterminazione di individuo e comunità mai viste, neanche nel Ventennio. E di una moltitudine di soggetti che, trafelati, si precipitano a soccorrere, omaggiare, servire, il vincitore. Dagli schermi si affacciano le facce benevoli, solidali, ammiccanti, ammonenti, truccate, ipocrite, tutte indistintamente belline e autocompiaciute, di vip dello spettacolo, dello sport, del cinema, della stampa, del trash. Ci consigliano, pregano, intimano di stare in casa, di lavarci le mani, di non toccarci qua e là (tipo il prete dell’oratorio), di stare allegri, di fare tante belle cose tra tinello e cucina, di godersi la famiglia. Complici. Come non è possibile che non lo siano, se vogliono continuare a essere vip anche nel nuovo regime.

Gente che, arrivata al successo, prova un’attrazione gravitazionale verso le camere dell’eco dell’élite, dove si coltivano narrazioni che favoriscono lo status quo. Quello status quo che gli ha procurato fama e fortuna. Costoro non hanno niente a che fare con noi, gente normale, perché nessuno li tratta più normalmente e loro non hanno più idea di cosa sia la normalità. Si ritrovano tra ricchi e famosi e tra persone che coltivano interessi a stare con i ricchi e famosi. E’ un ambiente in cui le celebrità sono ansiose di credere a storie positive circa il sistema che le ha favoriti. Nelle loro vite non ci sono persone qualunque che gli diano un feedback, un’idea di cosa sia normale. Vivono nelle camere dell’eco dei decisori. Non ne va ascoltata neanche una parola.

 

Il telemedico

Da un po’ ci stanno magnificando le virtù della telemedicina. Di qualcuno che ti opera o ti cura senza mai averti visto in faccia o toccato la pancia. E’ servito a tagliare quegli ospedali di cui ora si lamenta la mancanza. Ho dovuto andare dal mio medico di base, un amico, per qualche ricetta e una visita. Sulla porta dell’ambulatorio, a sei metri di distanza, ottemperando alle prescrizioni governative del suo Ordine, mi ha bloccato. Niente visita e per le prescrizioni, solo telefonicamente. Poi me le manderà via mail. Siamo al tele-dottore, la negazione del rapporto medico-paziente, fatto di esami, sguardi, palpeggiamenti, ascolti, trentatrè e respiri. Come il telelavoro, chiamato dai burini smart working, come la telescuola, altrettanta negazione del rapporto-insegnante-alunni, fatto di sguardi, esami, scambi, contrasti, discussioni, comunanza. Tanto terrificante, dispotico e distopico che, vedrete, verrà mantenuto anche dopo. Come se le piattaforme non fossero già le più ricche, potenti e letali del mondo.

E, per finire in bellezza, guardate la data qui sotto: 1° gennaio 2018. E poi scegliete se ridere o piangere. E se dare la colpa al virus, o a qualcun altro.

Milano, terapie intensive al collasso per l’influenza: già 48 malati gravi molte operazioni rinviate, così titolava un articolo del Corriere della Sera del 10 gennaio del 2018. L’articolo riportava anche la difficoltà degli ospedali milanesi nel far fronte ai numerosi malati di influenza che dovevano far ricorso alle unità di terapia intensiva, in un periodo in cui il Coronavirus non era ancora apparso.

Prenotazioni sospese per le operazioni, medici e infermieri in ferie richiamati urgentemente in servizio e le complicazioni dell’influenza stagionale, le polmoniti che mandano in tilt i reparti di terapia intensiva degli ospedali milanesi: il San Raffaele, il Policlinico, il San Gerardo di Monza, e il San Matteo di Pavia, questo il quadro drammatico rappresentato da un articolo del Corriere della Sera di due anni fa.

Comments

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Franco Trondoli
Saturday, 04 April 2020 14:58
#7. Con rif.to allo scritto di lorenzo p., mi pare di poter dire che bisogna intendersi sulla questione. Che ci sia la certezza che sia il "Capitalismo" a potersi "rafforzare" è piuttosto evidente. Il Potere è Suo. Ma comunque rimane Suo il problema di legittimare sempre di più un Sistema Sociale che diventerà sempre più iniquo, ingiusto e portatore sempre maggiore di problematiche ambientali e sociali di ogni tipo. Quindi..credo che quando qualcuno vede la possibilità di indebolimento del Capitalismo, la considera intendendone anche il suo "rafforzamento" portatore di un peggioramento delle condizioni di vita. Peggioramento e Rafforzamento vanno letti, a mio parere, come due facce della stessa medaglia. Che poi il genere umano accetti pedissequamente la sua autodistruzione è una possibilità. Niente è da escludere. Anzi, la sua scomparsa dalla faccia della terra è data per certa. Questo non c'è bisogno di ricordarlo, credo, ai lettori di questo blog. In bocca al lupo.
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Mario M
Saturday, 04 April 2020 07:46
Caro Paolo, non nego che in alcune province del nord ci sia stato un anomalo aumento dei decessi; e, se in precedenza possa aver creduto o detto che era tutto normale, me ne scuso. Resta comunque la validità del dato aggregato da fonte ministeriale, http://www.deplazio.net/images/stories/SISMG/SISMG_COVID19.pdf , aggiornato al 24 marzo, che nega l'epidemia nazionale, e nega un aumento significativo dei decessi rispetto agli anni precedenti (fig 5, pag 10)

L'anomalia di queste province dovrebbe essere studiata e messa in correlazione anche con altri fattori: precedenti campagne vaccinali per anziani, polveri sottili prodotti da: industria, trasporti, riscaldamento, inceneritori; 5g, fanghi pericolosi sversati. C'è inoltre un altro elemento poco valutato, un possibile effetto iatrogeno: "...This leads to the use of invasive oxygenation, high dose corticosteroids and antiviral drugs. In this case, some populations of those diagnosed (e.g. in China) are older and sicker than the general population and much less able to withstand aggressive treatment. After the SARS panic had subsided doctors reviewed the evidence, and it showed that these treatments were often ineffective, and all had serious side effects, such as persistent neurologic deficit, joint replacements, scarring, pain and liver disease. "

https://madisonarealymesupportgroup.com/2020/03/16/does-the-coronavirus-exist/

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Lorenzo p,
hai ragione.... purtroppo. Dirò di più: il capitalismo ha bisogno, si rafforza con queste paure, per meglio soggiogare le persone e i popoli: AIDS, 11 Settembre, Greta, coronavirus
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Paolo Selmi
Saturday, 04 April 2020 01:24
Si, Mario
Provincia per provincia, dati ISTAT di oggi, variazioni dal 23/2 al 21/3:
BERGAMO:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/
BRESCIA:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/2/
COMO:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/3/
CREMONA:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/4/
LECCO:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/5/
LODI:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/6/
MANTOVA:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/7/
MILANO:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/8/
MONZA BRIANZA:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/9/
PAVIA:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/10/
SONDRIO:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/11/
VARESE:
https://www.varesenews.it/photogallery/report-istat-della-mortalita-lombardia/12/

Ancora: "Inchiesta mortalità: In provincia di Varese i decessi sono cresciuti del 52,9% " (Incrociando dati Istat con quelli forniti dalle anagrafi, Varesenews ha calcolato l'aumento dei decessi in 46 comuni del territorio nel mese di marzo 2020.)

" Ora, guardando a Varese, la media dei decessi degli ultimi cinque anni durante il mese di marzo era di 81 decessi l’anno. Nel 2020 ne sono stati registrati 101, con un incremento del 24,7%. Decisamente più significativo, invece, l’aumento visto a Busto Arsizio: da una media di 82,2 si è saliti a 179 decessi. Un numero più che raddoppiato, per un incremento del 117,8%.

Il totale provinciale parla invece di un passaggio da una media di 351 a 537 morti denunciate, con un aumento che sfiora il 53%. Se si limita il raffronto al solo 2019, il divario è ancora maggiore, visto che lo scorso anno nei comuni considerati le morti furono 333. Ancora una volta: l’aumento non riguarda necessariamente persone positive al Covid-19, ma riuscire a calcolare l’incremento dei decessi aiuta stimare l’ordine di grandezza dell’epidemia in provincia di Varese."
https://www.varesenews.it/2020/04/provincia-varese-decessi-cresciuti-del-529/916677/

IL CINQUANTATRE PERCENTO IN PIU' DI MORTI NELLA MIA PROVINCIA IN UN SOLO MESE, CON L'UNICA VERA FONTE INQUINANTE, L'AEROPORTO, DA OLTRE UN MESE CON VOLI CANCELLATI E TRAFFICO NULLO RISPETTO A QUELLO DI QUESTA ESTATE! E CON TUTTI O QUASI IN CASSA INTEGRAZIONE!

E TIENI PRESENTE, COME GIA' RIBADITO PIU' VOLTE, CHE ALLA MAGGIOR PARTE DI QUEI POVERI CRISTI IL TAMPONE NON LO HANNO NEPPURE FATTO, l'ambulanza non è neppure arrivata, non c'è stato nessun ricovero! E TI DIRO' DI PIU': STANDO IN CASA, ALTRI FAMILIARI HANNO CONTRATTO IL VIRUS, E NON TUTTI HANNO UNA SALUTE DI FERRO PER PASSARE LA FASE CRITICA E SVILUPPARE GLI ANTICORPI. QUINDI DECESSI CHE CHIAMANO ALTRI DECESSI. PERCHE' CI SI CONTAGIA, MARIO, CI SI CONTAGIA! E I NUMERI DEL CONTAGIO SONO ESPONENZIALI, SE NON SI RIESCE AD ARGINARE UN FOCOLAIO, A CONTENERLO, ma lo si lascia espandere.

GUARDA LA SPAGNA, CHE CI HA GIA' SUPERATO PER CONTAGI E TRA UN PO' CI SUPERERA' ANCHE PER VITTIME SE VA AVANTI COSI' (https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/04/03/coronavirus-oltre-mila-morti-spagna-supera-italia-per-contagi_l5sN1eDazV9cjVbzd7faCK.html)

Non si tratta, mi dispiace, di divergenze di opinioni, tipo se l'immunità di gregge funziona o no e a partire da quando e in quale proporzione. Ma di negare l'evidenza dei fatti. E, soprattutto, non avere alcun rispetto per chi non ce l'ha fatta, per chi sta lottando fra la vita e la morte, e per quegli EROI, ripeto, EROI, che stanno cercando di salvarli con tutte le loro forze, con turni massacranti, mettendo a repentaglio la loro vita, e non l'incolumità dei propri polpastrelli su una tastiera.

Non so quali conoscenze tu possa avere, di persone in carne ed ossa, che lavora in corsia, nei reparti, in una casa di riposo. Chiamali, per sentire come stanno, per farci due chiacchiere. E senti, dalla loro viva voce, se hanno mai vissuto una situazione del genere. Io l'ho fatto e lo continuo a fare. Sembra di essere in guerra. E' una guerra, in effetti, vista dai loro occhi. La guerra chi la fa non se la dimentica più. Mio nonno si ricordava ancora tutto e non ci dormiva ancora di notte. Lo stesso ho ritrovato nei racconti dei miei amici in corsia. Ma se non sei dentro alle cose non le potrai mai capire.

Non proseguo oltre, né andrò ulteriormente a intervenire: Ὁ ἔχων ὦτα ἀκούειν ἀκουέτω, fonti bene informate attribuiscono a qualcuno in una lingua che non era la sua.

Un caro saluto a tutti.
Paolo Selmi
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lorenzo p
Saturday, 04 April 2020 00:42
Dire fino a che punto il virus sia pericoloso o quanto sia da una parte sovrastimato o dall'altra sottostimato non cambia il fatto che verrà utilizzato da chi ha il potere e verrà subito da chi non ce l'ha. Sicuramente moriranno più poveri che ricchi, più lavoratori che padroni, mediamente saranno come sempre i più i deboli e gli emarginati a pagare il prezzo più alto qualunque esso sia. Quello che non capisco è che ci sia chi veda, in questa piccola o grande catastrofe che sia, una possibilità di indebolibilmento della struttura del capitalismo. Mi pare tutto l'opposto.
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Mario M
Friday, 03 April 2020 15:59
Questo è il documento del ministero della salute da cui è tratto il documento che ci ha inoltrato Carlo A:

http://www.deplazio.net/images/stories/SISMG/SISMG_COVID19.pdf

Se si va alla figura 5 riassuntiva, che si trova a pag 10, si vede che i decessi, per un campione significativo di città italiane, ancora non hanno raggiunto il picco che si era verificato nel 2017. Sbaglio qualcosa?
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paolo regolini
Friday, 03 April 2020 14:57
I numeri di Carlo sono significativi quantitativamente. Qualitativamente vanno interpretati.
Le morti nelle precedenti epidemie influenzali erano per la quasi totalità causate da patologie (polmonari) collaterali di origine batterica (non virale) che si accanivano sui soggetti più deboli.
Qui siamo in presenza di polmoniti virali interstiziali, di aggressività sconosciuta.
Mai state piene le terapie intensive come ora. Mai morti 73 medici in un mese. Etc. Etc.
Che poi l'assassinio ambientale di matrice neoliberista, il business dei vaccini e compagnia non siano manna, beh non è gran scoperta.Neppure che i padroni provino a girare il coltello nella piaga.
Se però volete divertirvi a negare l'evidenza, accomodatevi pure.
Ma non è un gioco divertente, intelligente meno ancora.
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Mario M
Friday, 03 April 2020 12:06
Grazie Carlo sia per il documento sia per la sintesi
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Carlo A.
Friday, 03 April 2020 09:59
Per quanto riguarda il numero dei morti per l'epidemia, il 2 aprile sono usciti i dati ISTAT relativi alla mortalità generale in Italia aggiornati al 24 marzo (http://www.salute.gov.it/portale/caldo/SISMG_sintesi_ULTIMO.pdf). Risulta che nel centro-sud non c'è stato un significativo aumento di morti, mentre nel Nord l'aumento è di circa il 90% cioè circa 700-800 morti in più rispetto all'atteso. I morti ufficiali per COVID in quella settimana erano 4300, cioè poco più di 600 al giorno. I dati reali sembrano sottostimare del 30-40% la mortalità reale.
Sono numeri paragonabili al picco dell'influenza del 2016-2017, per valutare la gravità dell'epidemia di COVID dobbiamo vedere per quanto tempo si manterranno su questi valori.
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Mario M
Friday, 03 April 2020 08:14
Paolo Regolini,

Io invece penso che Fulvio Grimaldi sia l'unico ad averci visto giusto, ad aver colto la portata devastatrice di questa falsa pandemia nei confronti di quel poco di democrazia che era rimasta in Italia e nel mondo. Ci vogliono impaurire: hanno iniziato con gli attentati dell'11 Settembre, proseguito con Greta e ora con questo pecoronavirus o coronacircus

In Italia la statistica dei decessi è di circa 650 mila all'anno, circa 1800 al giorno. Mi chiedo se questi recenti 800-900 morti al giorno con o per coronavirus si vanno a sommare ai 1800. È una valutazione che dovrebbe essere disponibile immediatamente. Ho fatto questa domanda ripetutamente, ma non ho ricevuto risposta.

Ci sono sì delle situazioni specifiche nel bresciano bergamasco, ma occorre valutare il contributo di importanti cofattori: polveri sottili da inceneritori, campagne vaccinali per anziani, 5g, fanghi sversati.
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paolo regolini
Thursday, 02 April 2020 17:55
A essere più realisti del re...
Fulvio non è quidam de populo, molto ha visto, molto sa, molto interpreta, sempre con un po' (troppo) di controdipendenza.
Benvenuto "provocatore".
Sul coronavirus, però, temo sia scappato per la tangente e direi che sta scadendo nel ridicolo.
Peccato
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