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A cosa serve l’epiteto «negazionista» e quale realtà contribuisce a nascondere

di Wu Ming

negacionistaVideo “virali” del tizio o della tizia che gliele canta ai «negazionisti»; titoloni sul pericolo «negazionisti»; invettive contro i «negazionisti»; satira sui «negazionisti», grasse risate! I «negazionisti» sono ovunque, ed è colpa loro se le cose vanno male. Ecco allora i nostri eroi, i prodi che li contrastano, gettando loro guanti di sfida: «Vengano in terapia intensiva, i negazionisti!»

Sono sfide a nessuno, invettive contro fantasmi, colpi sparati nella nebbia. Chi sarebbero i «negazionisti»? Sì, esistono frange secondo cui la pandemia sarebbe finta, ma sono ultraminoritarie. In genere, nemmeno chi è aperto a fantasie di complotto su Bill Gates, i vaccini e quant’altro nega che sia in corso una pandemia e che il virus uccida. E allora di chi si sta parlando?

Il termine «negazionista» ha ormai una storia pluridecennale. Coniato negli anni Ottanta per definire personaggi come David Irving, Robert Faurisson o Carlo Mattogno, secondo i quali nei lager nazisti non sarebbero esistite camere a gas né sarebbe avvenuto alcuno sterminio sistematico di ebrei e altri prigionieri, in seguito è stato esteso a sempre più ambiti, diventando un’arma nelle culture wars del XXI secolo.

In Italia, negli ultimi quindici anni, se n’è appropriata la destra per accusare di «negazionismo» chiunque smontasse le sue narrazioni – bufale storiche incentrate su fantasie di complotto antislave – sulle «foibe» e l’«Esodo istriano-dalmata». In quel modo, mentre una narrazione risalente al collaborazionismo filonazista diventava “storia di Stato” con l’istituzione del Giorno del Ricordo, la destra poteva fingere di occupare il “centro” del dibattito sulla memoria storica. In parole povere, poteva denunciare gli “opposti estremismi”: c’è chi nega la Shoah e c’è chi “nega le foibe”, stessa roba.

E dato che – nonostante l’opposizione di gran parte delle storiche e degli storici – anche in Italia si è introdotta una legge «anti-negazionisti» (lo ha fatto il governo Renzi nel giugno 2016), a essere agitato è anche lo spettro dell’azione giudiziaria. È proprio di quest’anno una proposta di Fratelli d’Italia per estendere l’attuale legge ai «negazionisti dei massacri delle foibe».

L’effetto di framing è quello della Reductio ad Hitlerum: su qualunque tema e questione si attiva un implicito – e a volte esplicito – paragone con il negazionismo della Shoah, e tramite una catena di false equivalenze si accelera il ciclo della Legge di Godwin: in men che non si dica ti danno del nazista, perché se sei “negazionista” – poco importa riguardo a cosa – sei come i nazisti.

Da tempo l’uso del termine «negazionismo» segnala un buttarla in vacca, e sarà sempre più così, perché il termine incoraggia l’indolenza, si presta ad accuse pigre.

Quel che è più grave, il termine spinge verso la patologizzazione dei discorsi sgraditi e la psichiatrizzazione dell’avversario: se non sei d’accordo con me che la penso “come tutti” allora “neghi la realtà”, e chi nega la realtà è un folle o un demente, e coi folli o i dementi non si può ragionare.

Torniamo all’ossessione odierna per i «negazionisti del Covid»: andando a vedere, si scopre che «negazionista» è un epiteto scagliabile contro chiunque critichi l’irrazionalità e/o iniquità di un provvedimento o anche solo si mostri scettico sulla sua efficacia, chiunque smonti un esempio di mala informazione mainstream sul virus o reagisca sbuffando all’ennesimo titolo strumentale, chiunque ricordi le responsabilità del governo o dei governatori, chiunque rifiuti la narrazione dominante incentrata sull’«è colpa nostra, non ce la possiamo fare, gli italiani capiscono solo il bastone». Persino chi “indossa male” la mascherina si becca l’epiteto di «negazionista».

Il «negazionista» è il nuovo «quello che fa jogging».

 

Uno pseudo-concetto che fa danni

L’uso indiscriminato ha reso l’epiteto non solo di scarsa utilità per capire quali posizioni si stiano di volta in volta scontrando, ma lo ha reso proprio tossico.

Qualcuno ancora cerca di usare il termine in modo che produca senso. Nella migliore delle ipotesi, si brandisce un’arma concettuale spuntata; nella peggiore, si lancia un vero e proprio boomerang, perché l’effetto di framing è fortissimo e il termine genera inevitabilmente dicotomie, antinomie, pensiero binario.

Arma spuntata. Quando si parla di disastro climatico, dove pure un negazionismo – in senso stretto e in senso lato – è stato a lungo operante, godendo anche di finanziamenti da parte dell’industria dei combustibili fossili, l’accusa funziona sempre meno e sta diventando un cliché, un tic lessicale, una manifestazione di pigrizia, come già in altri ambiti. I negazionisti stanno da tempo ricalibrando i loro discorsi, oggi davvero poca gente sostiene che non sia in corso un surriscaldamento globale. Le argomentazioni speciose riguardano l’entità del fenomeno, le sue cause e il come farvi fronte.

Effetti boomerang e pensiero binario. Anche noi, in coda a un post di qualche settimana fa, abbiamo scritto che chi accusa chiunque di «negazionismo» è il più delle volte negazionista, perché nega ogni evidenza sull’irrazionalità dei provvedimenti e sulle responsabilità politiche nella gestione della pandemia. Un paradosso che abbiamo scelto di non sviluppare, perché sviluppandolo avremmo rilegittimato l’uso del termine e rafforzato un frame pericoloso. Ha provato invece a svilupparlo Giancarlo Ghigi in un articolo uscito sul sito di Jacobin Italia e intitolato «I due contagi».

Ghigi divide l’opinione pubblica in due schieramenti o due «tifoserie»: i negazionisti del morbo e i negazionisti del disciplinamento. L’articolo dice molte cose giuste, ma stabilisce dal principio una falsa omologia: almeno nella società italiana – ma crediamo valga per tutta l’Europa e gran parte dell’Occidente – i «negazionisti del morbo» sono un’infima minoranza, costantemente ingigantita al microscopio dai media e tirata in ballo per esecrare il dissenso, mentre il «negazionismo del disciplinamento» è maggioritario, impregna il discorso ufficiale e dà forma alla narrazione dei media filo-governativi.

Quando Ghigi esorta a «riconoscere il morbo come oggettività», di chi parla? Chi davvero non sta «riconoscendo il morbo come oggettività»? Quant’è utile stabilire un’omologia tra chi negherebbe l’esistenza del virus e chi prende sottogamba la gestione autoritaria e capitalistica dell’emergenza, se il primo atteggiamento è in gran parte effetto di una proiezione gigantografica mentre il secondo è ideologia dominante? Alla fine, l’esito è quello di riproporre gli “opposti estremismi”, con l’autore che si pone “nel giusto mezzo”. Come ci ha detto un compagno con cui abbiamo commentato il pezzo di Ghigi, «intuisco le buone intenzioni, ma si è come ubriacato della sua stessa dicotomia.»

Detto questo, ci è drammaticamente chiaro a chi pensasse Ghigi denunciando il «negazionismo del disciplinamento». Quest’ultimo gonfia il non-detto di una “sinistra”, anche e soprattutto “radicale” e “di movimento”, che in nome dell’emergenza – vissuta dal principio in modo subalterno – ha rinunciato a esprimere qualunque critica ai dispositivi in atto.

 

Lo s-piazzamento della «sinistra»

Con poche e lodevoli eccezioni, l’area politica che per inerzia abbiamo continuato a chiamare «il movimento» – un rado reticolo di centri sociali, collettivi universitari, radio indipendenti, librerie, cooperative e segmenti di sindacati di base – si è legata da sola mani e piedi. Lo ha fatto nel momento in cui ha deciso di sposare la narrazione colpevolizzante e securitaria imposta dalla «dittatura degli inetti», e questo è accaduto subito, prima ancora del 9 marzo.

Con l’autunno, l’area è rimasta spiazzata – anche in senso letterale: esclusa dalla piazza – dalle proteste e rivolte contro i dpcm, e adesso prova a far vedere che c’è anche lei, finendo per emettere proclami confusi, contraddittori, inefficaci. L’idea di fondo è ancora che si debba chiedere un «reddito di lockdown». Più è duro il «lockdown» – e lo si auspica duro, per stangare i furbetti dell’aperitivo e i genitori permissivi – più deve essere universale il reddito. La situazione immaginata corrisponde agli arresti domiciliari di massa con lo stato che ci versa un sussidio sul conto corrente.

A parte che questo è un incubo huxleyano, rivelatore di un’idea miseranda di vita umana, qualcuno dovrebbe spiegarci perché e per come ciò potrebbe o dovrebbe realizzarsi. Perché lo diciamo «noi»?

Chi davvero non ha reddito, da che mondo è mondo, si organizza per protestare, lottare e ottenerlo. L’ultima cosa che fa è accettare o addirittura chiedere d’essere recluso.

Qualche giorno fa abbiamo visto gli operai Fiom di Genova scendere in strada e arrivare anche all’attrito con la polizia per protestare contro i licenziamenti, che in teoria sono bloccati, ma fatta la legge trovato l’inganno. In molti luoghi di lavoro i lavoratori e le lavoratrici si organizzano ogni giorno per rivendicare il diritto di fare assemblee sindacali in presenza, negli spazi adeguati, perché i padroni – privati e pubblici – hanno iniziato a negarle o a declinare ogni responsabilità in caso di contagio: sei buono per andare a lavorare ma non per fare l’assemblea sindacale. I riders manifestano ormai con una certa frequenza, con flash mob per strada, cioè precisamente sul loro luogo di lavoro. I cosiddetti intermittenti della cultura e lavoratori dello spettacolo sono scesi in piazza in varie città per ricordare a tutti che stanno alla canna del gas. Per non guardare all’estero, dove abbiamo visto lotte di piazza importantissime in questi mesi pandemici, perfino in un paese devastato come gli USA, dove il movimento Black Lives Matter ha dato una spallata importante alla presidenza di Trump contribuendo a non farlo rieleggere.

Le lotte le puoi fare se ti prendi lo spazio e l’agibilità per farle, non se ti fai recludere.

Se invece il reddito è una rivendicazione puramente ideale, astratta, allora sì, va bene anche chiederlo dal divano.

Una “spia” di quanto sia astratto il discorso è che, nelle varie convocazioni e articolesse, si attacca retoricamente Confindustria mentre si fanno i salti mortali per non criticare l’esecutivo, i tempi, modi e contenuti dei dpcm, l’emergenza come metodo di governo.

Lo diciamo chiaro: se attacchi Confindustria e non il governo, non stai davvero attaccando Confindustria.

La narrazione colpevolizzante, il costante scarico delle responsabilità sui cittadini, la demonizzazione dell’aria aperta quando il contagio è sempre stato molto più probabile al chiuso, la chiusura di luoghi della vita pubblica e settori del mondo del lavoro dove il contagio era improbabile mentre se ne tengono aperti altri dove è probabilissimo… Tutto questo deriva a cascata dalla necessità, da parte del governo, di non ledere gli interessi di Confindustria. Bisogna far vedere che si fa qualcosa, che si chiude qualcosa, e si adottano provvedimenti cosmetici, apotropaici, diversivi. È così dal marzo scorso, da quando il governo si rifiutò di dichiarare zona rossa i comuni di Alzano e Nembro, in bassa val Seriana.

E così ci ritroviamo a subire il coprifuoco, misura che non ha alcuna giustificazione epidemiologica credibile ma serve a fare “penitenza”, come detto con ammirabile candore dall’immunologa Antonella Viola dell’Università di Padova:

«Il coprifuoco non ha una ragione scientifica, ma serve a ricordarci che dobbiamo fare delle rinunce, che il superfluo va tagliato, che la nostra vita dovrà limitarsi all’essenziale: lavoro, scuola, relazioni affettive strette.»

Se il focus della narrazione si è fissato sulla necessità di “fare penitenza”, è perché la responsabilità è stata stornata da chi ce l’aveva e dispersa verso il basso.

Ogni presa di posizione che rimanga reticente su questo, ogni ricorso a Confindustria come mero sparring-partner retorico, ogni discorso unicamente incentrato sul «reddito di quarantena» o analoghe formule, ogni tinteggiatura “rivoluzionaria” dell’esortazione a chiuderci in casa è per noi irricevibile. E reazionaria.

 

«Ne parliamo dopo»… quando?

La cosa che continua a stupirci, nelle tirate moralistiche dei “compagni per la reclusione domestica generalizzata e per la colpevolizzazione dei furbetti”, è quanto la facciano semplice, quanto prendano alla leggera – quasi alla leggiadra – l’idea mostruosa di azzerare la vita sociale a tempo indeterminato, quanto siano arrivati a trovare non solo necessaria ma augurabile e persino, implicitamente, rivoluzionaria l’immagine di milioni di persone blindate tra quattro pareti (ma ci sono i social, c’è Zoom, dài, che vuoi che sia!). Stupisce il fatto che non si pongano mai il problema di quanta sofferenza, quanta malattia mentale, quante esistenze triturate e rovinate, quanti passaggi di vita fondamentali perduti, quanta morte ci sia in questo scenario. Perché la morte non è solo la cessazione di un paio di funzioni-base dell’organismo.

I controlli fatti dopo la fine di #iorestoacasa (da maggio in poi) hanno riscontrato un aumento generalizzato di suicidi, violenze domestiche, femminicidi, vendite di psicofarmaci, depressione, ansia e disturbi alimentari tra bambini e adolescenti, azzardopatia, dipendenza da Internet e da video e molti altri disturbi. Per non parlare dei disturbi che causa e causerà l’aver perso il lavoro, l’attività, a volte la dignità.

Davvero siamo arrivati a credere che «salute» sia soltanto non prendersi il virus?

Davvero siamo arrivati a pensare che «vita» significhi così poco, e si riduca al non ammalarsi di Covid?

Com’è possibile che si sia giunti a dire che ora si deve pensare solo al virus e di tutto il resto della realtà sociale – forse – ne parleremo «dopo»? Ma «dopo» quando? Davvero si pensa che, se stiamo zitti e muti adesso, «dopo» potremo riprendere discorsi “radicali” come niente fosse? Ma dove, come? Con quale faccia?

Ecco allora che «negazionista» diventa chiunque non accetti di posporre la critica a «data da destinarsi», cioè alle calende greche.

L’uso dell’epiteto si accompagna a un altro espediente: chi attacca Confindustria in modo astratto e retorico – come escamotage per non criticare il governo che di Confindustria tutela gli interessi – accusa di «confindustrialismo» (!) chi invece, coerentemente, critica Confindustria e governo insieme.

Questo capovolgimento della realtà è reso possibile da un’accusa preliminare: quella di «pensare alla libertà individuale invece che alla tutela del prossimo». In base a tale falsa premessa, ogni critica dell’emergenza sarebbe «liberista». A molti si è piantata in testa l’idea che la libertà sia «individuale» e da lì non li smuoverà più nessuno. Nelle scienze cognitive si chiama «pregiudizio di ancoraggio».

La facile apologia di ogni restrizione – anche la più irrazionale e disonesta – sta mettendo in secondo piano, anzi, in terzo, decimo, centesimo piano la devastazione del legame sociale, lo smarrimento di massa, la schizofrenia nei rapporti tra le persone, ma chi lo fa notare… «difende l’individuo».

In realtà è il contrario, il vero individualismo è quello di chi accetta l’escamotage neoliberale per eccellenza, che magari prima della pandemia fingeva di rifiutare: quello di indicare in un comportamento individuale la soluzione a un problema che invece è sociale e sistemico, e va affrontato con l’azione collettiva.

Nel contesto dell’emergenza Covid, accettare questa premessa porta a imperniare il discorso sulla “virtù” individuale, sul fare penitenza dell’individuo, sul sacrificio personale da esibire per far vedere che si è più altruisti degli altri. In questo gioca anche un certo cattolicesimo – il più retrivo e ipocrita, quello descritto in alcuni racconti di G.A. Cibotto – che infatti è eruttato fuori dalla crepa aperta dall’emergenza e adesso scorre sui social, soprattutto tra chi dei «più deboli» – espressione con cui pure si riempie la bocca – dimostra spesso di infischiarsene. Basti vedere la scarsa o nulla attenzione nei confronti di bambini e adolescenti.

 

«Maligni amplificatori biologici»

In un post del 25 Aprile scorso, commentando la riapertura delle librerie e la prima visita di un paio di bambini alla libreria per ragazzi Giannino Stoppani di Bologna, scrivevamo:

«Questo momento di libertà è idealmente dedicato a chi per mesi ha dipinto i bambini come untori perfetti, potenziali omicidi dei loro nonni; a chi già prima della pandemia li definiva “maligni amplificatori biologici che si infettano con virus per loro innocui, li replicano potenziandoli logaritmicamente e infine li trasmettono con atroci conseguenze per l’organismo di un adulto” (Roberto Burioni, 31/03/2019); a chi ha scatenato il panico sociale contro di loro, spingendo i genitori a murarli vivi dentro casa, in certi casi rimandando perfino importanti visite mediche o terapie per loro essenziali. La pericolosità dei bambini è stata presa per oro colato, anche se i dati sul comportamento del Covid19 sono ancora contraddittori. Il 21 aprile scorso, il virologo dell’università di Padova Andrea Crisanti, che ha condotto lo studio sul focolaio di Vo’ Euganeo, ha fatto sapere che in quella comunità “i bambini sotto i 10 anni, seppure conviventi con infettati in grado di infettare, non si infettano. E se sono negativi non infettano”. […] Insomma, molti aspetti delle modalità di trasmissione di questo virus non sono ancora chiari, e sarebbe davvero paradossale se un domani dovesse emergere che abbiamo segregato i bambini più piccoli per niente, con un provvedimento dettato dal panico.»

Crisanti ha ribadito il concetto in un’intervista a Radio Capital di qualche giorno fa.

Anche un recente articolo apparso sulla rivista Nature conferma che i bambini entro i dieci anni non sarebbero infettivi e che in generale le scuole primarie non sono “punti caldi” per le infezioni da coronavirus.

Dunque abbiamo bruciato metà anno scolastico a una generazione per niente, tanto per chiudere qualcosa che non impattasse sull’economia. Perché dal punto di vista del capitale i giovanissimi sono come gli anziani: improduttivi (Toti dixit). Quindi sacrificabili.

Per i bambini campani è ancora così: niente scuola, mentre si chiama l’esercito a presidiare le strade, come durante un golpe, anziché a costruire ospedali da campo.

In Puglia, dopo la riapertura delle scuole, ordinata dal TAR il 6 novembre, l’assessore alla Salute Lopalco ha parlato di «un errore clamoroso». Repubblica e altri giornali locali hanno subito dato grande risalto ai dati dell’Asl, evidenziando che nella settimana della riapertura, dal 6 all’11 novembre, «il numero di positivi riscontrati in ambito scolastico nell’area metropolitana di Bari è passato da 132 a 243 casi». Ma un simile effetto immediato è tutto da dimostrare. Le scuole infatti, dove sono aperte, stanno funzionando come presidi sanitari, dove i positivi vengono individuati, tracciati, tamponati. Se, riaperte le scuole, aumentano i positivi, può trattarsi di contagi avvenuti proprio nella settimana di chiusura, quando i ragazzini non erano in aula, ma forse in luoghi meno sicuri.

Intanto teniamo gli adolescenti in DAD, dopo avere varato protocolli nazionali sulla gestione degli spazi scolastici e fatto investire denaro pubblico a governatori regionali e dirigenti per adeguarsi alle nuove normative. Soldi nostri buttati nel cesso.

Se fai notare tutto questo, però, sei «negazionista», e ti becchi l’attacco concentrico, i titoloni, i video virali, la memetica d’accatto, le invettive sui social, gli (ex-)amici che ti infamano.

Nel frattempo, è acclarato che:

■ l’Italia non aveva un piano pandemico aggiornato e il rapporto commissionato dall’OMS che denunciava il fatto è stato insabbiato;

■ durante l’estate il governo ha fatto poco o niente per arginare la tanto paventata seconda ondata (ma il ministro Speranza ha trovato il tempo di scrivere un libro intitolato Perché guariremo, la cui uscita in libreria è stata posticipata sine die);

■ in certe regioni le terapie intensive reggono bene, mentre in altre i malati di covid muoiono in corsia;

■ i tanto decantati metodi di “tracciamento” ipertecnologici sono andati in crisi nel giro di due settimane, tanto che nessuno ne parla nemmeno più; ecc.

Ma questo è l’Assurdistan, mica è lecito aspettarsi altro, no? Possiamo soltanto autoflagellarci, e insultare chi pretenderebbe meno inettitudine anziché essere trattato come una pezza da piedi.

Ecco cosa nasconde la «caccia al negazionista».

Comments

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Francesco zucconi
Thursday, 26 November 2020 00:29
Scrivere che le foibe sono una
bufala o far finta che non vi sia
stato l'esodo istriano degli italiani genera
veramente un'impressione di
superficialità estrema;
sembra confermare il difficile rapporto tra verità e comunismo...
Con queste premesse, comunque, si
sa già che non si va da nessuna parte...
o meglio, negando la verità,
si sta con questi negazionisti...
Dov'è il problema ad ammettere
che sulle foibe la destra patriottica ha ragione?
Questo mica giustifica
gli errori di molti funzionari
dello stato italiano dell'epoca fascista!
Basta con questa ideologia da subcultura
di sinistra speculare a quella di destra e
molto utile ai veri burattinai...anglosassoni...uffa!
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Gian Michele
Monday, 23 November 2020 10:34
Signor Mario, Lei mi sembra l'esatto contrario dei nostri governanti. Loro tendono ad impaurire la popolazione con norme a volte esagerate e poco utili, allo scopo di limitare le conseguenze di una diffusione di un virus a cui non ci siamo mai preparati. Lei, invece, minimizza le cose, ricama complotti assurdi (...le chiusure mirate allo scopo di far fallire la classe media. Si manda in malora una nazione e un'economia perché hanno fatto credere che l'alternativa è l'apocalisse...), si crea una realtà virtuale rassicurante: non metta la testa sotto la sabbia!
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Mario M
Sunday, 22 November 2020 21:18
Bastian contrario? Probabilmente lo sono, perché, all'opposto di Franco Trondoli, ho la tendenza a contrappormi alle persone.

Ma negazionista? cosa vuol dire? E' una etichetta che viene utilizzata per evitare il ragionamento, il pensiero. Come una volta, che, per rinunciare ad argomentare, si veniva accusati di essere comunisti o fascisti; oppure di essere statalisti o liberisti. Se proprio si vuole essere aderenti e conseguenti al termine, il negazionista è chi si rifiuta di ascoltare, chi nega il dialogo, il confronto.
Ho invitato a guardare le tabelle nei file dell'ISTAT, o i documenti dell'ISS per verificare che non c'è stata alcuna pandemia; ho invitato, sulla scorta dei suggerimenti di Stefano Montanari e altri, a fare una correlazione fra i decessi e la somministrazione delle vaccinazioni nei territori del bresciano e del bergamasco; a verificare il tipo di terapia a cui sono stati sottoposti gli sventurati.

Non avrei mai immaginato che gli organi di informazione ufficiali, coi vari virologi come rock star, riuscissero a intossicare, intontirle e narcotizzarle in modo pesante le menti delle persone, anche di quelle culturalmente attrezzate (sanno tutto e non capiscono niente). E quindi si accettano palesi demenzialità da un combinato di stato totalitario e di repubblica delle banane, come gli arresti domiciliari prima, e ora le museruole/bavagli/straccetti e le chiusure mirate allo scopo di far fallire la classe media. Si manda in malora una nazione e un'economia perché hanno fatto credere che l'alternativa è l'apocalisse. Per una falsa paura di morire si è veramente rinunciato a vivere.
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Enza
Sunday, 22 November 2020 14:26
Ricambio, Franco Trondoli.
È un piacere incontrare, in questi confronti, persone gentili e colte come lei.
Un grazie e trascorra una restante buona domenica.
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Paolo Selmi
Sunday, 22 November 2020 12:10
Grazie a te Franco!

In gamba! E salutami la tua Genova!
Come dite voi, "scinn'a a'a morte se g'ariva vivi"... ecco, cerchiamo di restarci e, mi raccomando, non facciam cadere le bagascie in mare (poverine! ... quando mi han spiegato l'origine del detto ho riso per mezz'ora!)

Ciao!

Paolo
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Franco Trondoli
Sunday, 22 November 2020 11:50
Permettetemi di ringraziare tutte e tutti. Grazie a Enza per i suoi bellissimi contributi. Un caro saluto a Michele e Paolo che non ho mai mancato di leggere molto volentieri, e continuerò a farlo, sapendo di trovare sempre degli orientamenti e delle notizie assolutamente importanti e rare. Adesso poi sul vaccino !!. Bravo Paolo Selmi, sei grande !!. Un saluto anche a Mario M. che è il lato profondamente distopico delle vicenda Covid, al quale mi uniscono i riferimenti agli scritti di Ivan Illich, autore geniale, secondo me da non dimenticare, al pari di Deleuze (per la critica alla dialettica Hegeliana). A Mario mi permetto di dire di tenere in considerazione quello che dice Michele Castaldo nel finale della nota #13 sulle masse. Scusatemi. Un abbraccio a tutti. Buona Fortuna.
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Paolo Selmi
Sunday, 22 November 2020 10:24
Grazie mille Enza,

prima pagina di google già trovate due ditte

https://www.cofieurope.it/
https://imarisiopietro.it/celle-frigorifere/

Nessuna, ovviamente, offre come servizio il -75. Occorrerà, anche in quel caso, progettare ingegnerizzare. E non dubito che si possa fare... ma progettare, ingegnerizzare, collaudare, mettere in produzione su ampia scala in due mesi fai prima a riconvertire mirafiori a fare carri armati. Almeno di quelli hanno ancora gli stampi di mezzo secolo fa...

Resta il business da prendere a ogni costo. Come fanno certe ditte di trasporti... "prendi il lavoro (e quota rasoterra)... poi si pensa!" Penso che con la fame di soldi che hanno oggi i capitalisti nostrani, Crosetto imprenditore compreso, anche se gli facessi vedere un po' di soldi e gli proponessi di mettere una rampa di lancio a Prosecco perché... basta Cape Canaveral e basta Bajkonur, ti risponderebbero in coro: "non c'è problema! avevo un nonno aviatore che mi ha spiegato tutto e in un mese andiamo sulla Luna!"

Quello che mi sconcerta è che dopo che avremo buttato, letteralmente buttato soldi, perché investiremo miliardi di euro per rifare ex-novo una catena del freddo in grado di traballare a -75 in maniera più o meno capillare, finita l'emergenza, gli usi civili di una simile tecnologia saranno nulli e, tutt'al più, li riconvertiremo usandoli per la conservazione a -20 creando doppioni sulla catena del freddo già esistente,

Ma quello che mi sconcerta ancor più è che le forze armate non hanno refrigerati a -75! Militarizzare la distribuzione serve fino a un certo punto... il problema principale come sarà risolto? Quello della RSA di provincia che aspetta le sue dosi? Con furgoni a -20 (civili requisiti???), ghiaccio secco dentro ovunque, e segno della croce.

Lo scenario è sempre più preoccupante.

Grazie mille Enza per l'aggiornamento sui francesi. Sulla Calabria hai perfettamente ragione. Ieri giravano in televisione il servizio sull'ospedale fantasma della Piana in Palmi, e mi è venuto in mente il mega ospedale fra Gallarate e Busto Arsizio che andrà ad abolire entrambi gli ospedali e che, ancora fantasma, ha già fatto i primi danni andando a eliminare alcuni servizi di quà e alcuni servizi di là, considerati "doppioni". Poi sento le notizie delle ambulanze in coda ai pronti soccorsi, della gente che muore perché non è prestata loro la prima assistenza, e non vedo nessuna inversione di tendenza.

Il mio migliore amico lavora in una RSA. A marzo mi diceva: teniamo duro perché se entra anche un solo positivo qui fa una strage. A ottobre è successo ed è riuscito a salvare gli ospiti soltanto perché le altre RSA han fatto rete e li hanno accolti tutti, così da poter curare quei pochi che erano invece risultati positivi e sono stati curati per tempo. Lo stesso NON è successo in un'altra RSA, dove è morta la mamma di un altro mio amico, insieme ad altri. A Gallarate c'è una struttura dei gesuiti, che una volta doveva essere una sede distaccata della loro università, e che oggi è diventata un pensionato. I miei l'altro giorno sono andati al cimitero per i miei nonni e mi hanno raccontato che in due settimane hanno aggiunto DIECI loro tombe (i gesuiti hanno una sezione a parte). Se sei Zlàtan, ti passa come sciacquetta. Se non sei Zlàtan, qualche problema comincia a portelo. Se DECISAMENTE non sei Zlàtan, prega chi vuoi di non beccartelo. Questa è l'idea che mi son fatto.

Grazie ancora, un abbraccio e buona domenica a tutti!

Paolo Selmi
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Mario M
Sunday, 22 November 2020 08:45
Quest'anno l'eccesso di mortalità è stato riscontrato pricipalmente nelle province di Bergamo e Brescia. (Mentre in Italia non si è verificato alcun fenomeno patologico di Rilievo) Alcuni hanno associato l'aumento nelle due province lombarde a una precedente e pesante campagna vaccinale rivolta agli anziani, fra questi c'è il farmacologo Stefano Montanari. Inoltre la dottoressa Maria Grazia Dondini ha anche denunciato l'arrivo a Febbraio di direttive ministeriali che ponevano in seria difficoltà gli operatori nella cura dei loro pazienti.

https://www.auretitalia.org/2020/11/18/ho-curato-i-pazienti-covid-dottoressa-maria-grazia-dondini/
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Enza
Sunday, 22 November 2020 08:41
Su Sinistra in rete, articoli che mettono in dubbio le spropositate e, mi si consenta, " scarcagnate" misure contro la falsa pandemia, che sarebbe più corretto definire sindemia, ce ne sono moltissimi. Ma , a me personalmente che intervengo di rado, è capitato di entrare in un dibattito in merito su questo articolo di Wu Ming. Ok. Cosa dice il collettivo riguardo ad un epiteto ( aggettivo esornativo o dispregiativo) che oggi viene usato e diretto contro chi esprime posizioni in controtendenza rispetto alla narrazione dominante di un virus pandemico e pericoloso quale sarebbe il Covid 19 ? L'excursus degli estensori dell'articolo, dopo i distinguo fra i negazionisti del morbo e negazionisti del disciplinamento (sociale), si chiede, in estrema sintesi, fino a quando sarà possibile tenere la gente sotto queste restrizioni e che si condensa, a mio parere, su questo passaggio : " Ecco allora che «negazionista» diventa chiunque non accetti di posporre la critica a «data da destinarsi», cioè alle calende greche."

Dunque il punto veramente dolente è il tempo indeterminato della cristallizzazione della vita sociale contro cui non ci sono, per ora, sollevazioni generalizzate e organizzate. E i danni riguardo a questo intruppamento di massa sono e saranno pesantissimi , peggio del virus che dovrebbero contenere e per dirla come Manzoni con il rischio che " il rimedio sia peggiore del male". E' una delle strategie del Potere/ Capitale ? Certo. Si sta usando il covid per fare ciò che in tempi normali sarebbe impossibile. Non credo ci possano essere tentennamenti al riguardo. Non sono la prima a pensarlo e a dirlo.Anzi , sono l'ultima ruota del carro sulla vexata quaestio.
Le finalità ? Non sono "salutistiche". Ribadisco : il caso Calabria è emblematico nelle sue grottesche pantomime. Farsi cogliere impreparati dopo le avvisaglie di marzo/aprile, indica da parte del governo o inettitudine o malafede. Ma il disastro della sanità è diffuso su tutto il territorio nazionale , così come quello dei trasporti e della Scuola( si legga l'ultimo accorato appello dei presidi su Repubblica ) . Parimenti ci si dovrebbe interrogare sui numeri inesatti e relativi offerti dal governo circa i morti, contagi, tamponi inefficaci e errati. Non volendomi allargare su questioni assai lunghe e complesse, salta all'occhio, che il tira e molla tra chiusure e aperture , i Dpcm a raffica, le dichiarazioni contrastanti e la mole di informazioni disorientanti e intimidatorie dei cosiddetti scienziati in televisione e sui media, in effetti qui da noi, Italia, servono ad un solo vero obiettivo, al netto del disciplinamento del gregge comune un pò a tutti i governi capitalisti, compreso quello cinese : nascondere le carenze, ritardi, tagli, la disorganizzazione, le inefficienze, i mancati investimenti in settori strategici di questo paese.
Chiudo il discorso e ne apro un altro per continuare quello di Paolo Selmi. Prima però devo ricordare una massima di uso comune nel mio parentado : "se non ti convince ciò che senti dagli altri, fidati della tua testa e di quanto tocchi con mano".
Per quanto mi riguarda , sulla letalità del covid, non ho riscontri allarmanti tra tutte le persone che conosco. Una signora sola purtroppo è deceduta per l'infezione da corovinarus, intervenuta in fase terminale a causa di un tumore invasivo e con metastasi diffuse. Per gli effetti della positività al covid, pochissimi dei miei amici, parenti, conoscenti, direi in un calcolo approssimativo, uno su mille, sono finiti in ospedale con polmonite interstiziale o bilaterale, curate senza bisogno di ricovero in terapia intensiva. Questo non significa dire che non esiste il virus, l'articolo lo chiarisce in premessa, ma fare i doverosi distinguo sui soggetti colpiti, condizioni di fragilità, tipo di cure , tempestività di diagnosi e terapie. Qui entra in gioco lo smantellamento e il pessimo funzionamento della medicina territoriale. Si vada a vedere il numero dei deceduti in Svezia non di covid ma a causa del covid ( distinzione fondamentale) e si scoprirà che sono molto pochi giacchè, in vista del contagio il cui approccio lì è stato di tipo sindemico e non pandemico, la sanità svedese ha avuto un consistente potenziamento. Non metto link perchè sono dati che si trovano in rete se si ha la pazienza di cercare. In parole povere :prevenire è meglio che curare.
A Paolo Selmi, a cui torno, suggerisco di dare un'occhiata a una notizia riportata dal Fatto Quotidiano , testata filogovernativa, sulla catena del freddo. Di questo problema enorme quanto un milione di grattacieli, ne parlano molto dei siti francesi sottolineando una cosa non irrilevante : il vaccino Pfizer, non risolutivo ( dice bene Crisanti) con secondo richiamo peraltro, ma anche quello di Moderna, per le bassissime temperature di cui necessitano per non deteriorarsi ( da -80° a-20°) impongono una logistica che neanche ai tempi dello sbarco in Normandia, con costi elevatissimi e impatto ambientale non indifferente, e in più con la quasi certezza che nei paesi a clima caldo come l'Africa e parti dell'Asia e America latina, non si riesca proprio a farlo arrivare per le loro temperature e grandi ostacoli infrastrutturali. Ma non finisce qui.
Un'area - oltre alla Desmon di Nusco- la cosiddetta Silicon Valley del freddo italiana, si è messa già in lizza per assicurare temperature ultrapolari per i vaccini anticovid: mi riferisco alle aziende del casalese. Guarda tu, il sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi, si è detto prontissimo con questa eccellenza del suo territorio su un rilancio social di Guido Crosetto ( entrambi di destra tra Berlusconi, Salvini e Meloni). Guido Crosetto, oltre ad essere un ex deputato di Fratelli d'Italia , carica a cui ha rinunciato, dal 2014 è presidente dell'Aiad /Confindustria ( Federazione Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza.). Ci siamo capiti ? Tra Campania e Piemonte, ne vedremo delle belle
Mi scuso per essere stata prolissa e insufficiente. Auguro una buona domenica a tutti.
Per Paolo un paio di link :

https://www.ilmonferrato.it/articolo/eLean3r_sUO2_bBp69A7Gg/vaccino-a-80-ci-pensano-le-aziende-del-freddo-casalesi

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/15/piano-vaccini-la-grande-sfida-per-la-catena-del-freddo-pfizer-collaborera-intelligence-ed-esercito-per-vigilare-e-somministrare/6004134/


Infine, una cosuccia : a Ursula von der Leyen, è stato chiesto perchè l'Ue si è precipitata ad acquistare 200 milioni di dosi di vaccino che diverranno 300 milioni, come da contratto con la Pfizer, che richiede temperature marziane e non ha atteso di fare un'attenta valutazione di altri che sono usciti pochi giorni dopo ? Della corsa sul filo di lana dei colossi di Big Pharma all'affare del secolo, l'Ue non poteva non sapere. Cosa ha risposto la signora. Niente. E' rimasta muta. come un pesce.
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Paolo Selmi
Saturday, 21 November 2020 21:53
Cari compagni,
ringrazio tantissimo Enza per avermi messo stamattina al corrente di un'informazione passata nei giorni scorsi e della quale non mi sono accorto.
C'è una ditta in Italia che afferma di essere a buon punto nell'elaborazione di una macchina del freddo che garantisce temperatura controllata a meno settantacinque e si trova a Nusco, provincia di Avellino.
Oggi non dovevo correre dietro a spedizioni e a noli mare e aereo impazziti, quindi ho svolto la seguente ricerca, che rappresenta la logica conclusione dei miei interventi precedenti (meglio, conclusione di puntata... qui ne vedremo delle belle). Il testo che segue è tratto dalla mia risposta, quindi chiedo scusa se passo dal discorso impersonale al tu, ecc. Ma proprio stasera, che Speranza ha annunciato una campagna di vaccinazione a gennaio "senza precedenti", faccio davvero fatica a prenderlo sul serio, se dovrà garantire un vaccino ancora "in perfetto ordine e stato", ovvero appena uscito dai -75°C, in fase di inoculazione. Se invece si accontenterà di iniettare "qualcosa"... allora si, va bene tutto a questo punto.

Mi limito a segnalare un riscontro, in questo senso, da una compagna tedesca, su come stanno risolvendo questo problema che è DI UNA GRAVITA' ENORME e di cui oggi nessuno parla a dovere qui.

--- inizio testo ---
Se ne parla non poco ora in Germania.
https://www.faz.net/aktuell/gesellschaft/gesundheit/coronavirus/kuehlcontainer-machen-corona-impfstoff-transport-erst-moeglich-17059466.html
Per garantire che il maggior numero possibile di persone possa ricevere il farmaco nel modo più efficace possibile, è prevista la creazione di centri di vaccinazione. Il trasporto del vaccino sarà probabilmente costoso perché, ad esempio, il vaccino della società Biontech di Magonza deve essere conservato a temperature di meno 70 gradi Celsius - le sfide in termini di infrastrutture e logistica sono di conseguenza grandi. I piccoli studi medici di medicina generale sarebbero sovraccarichi. A quanto pare, le forze armate tedesche devono anche aiutare il trasporto e la conservazione del vaccino. https://www.ndr.de/nachrichten/info/Impfzentren-Das-sind-die-Plaene-in-Norddeutschland,impfzentren102.html
Dal Nord al Sud al lavoro per creare i centri di vaccinazione e sembra quindi che la Bundeswehr svolga un ruolo centrale nel trasporto, la conservazione e nella vaccinazione.
--- fine testo ---
E stiamo parlando di Germania.

Ma torniamo a Nusco. Quando Enza mi ha parlato stamattina di Nusco, questo piccolo gioiello dell'Irpinia da 4000 abitanti con Ciriaco De Mita sindaco dal 2014... mi ha fatto scattare una molla che veramente non pensavo stamattina alzato dal letto vedere in azione. Una molla che ha visto partire una ricerca frenetica e su ampia scala, fino a individuare qualche punto nodale che qui riporto, E CHE A MIO MODESTO PARERE E' DECISAMENTE INQUIETANTE:

--- inizio testo ---

Prima osservazione: Nusco che diventa come il sole all'improvviso caput mundi... perché?

C'è una sezione del genio civile o, grammatica della fantasia al potere, un bunker nascosto tipo progetti segreti in mezzo ai monti dove entri e trovi i marziani col camice che parlano di acceleratori di particelle... con il nipote di De Mita? (penso che immagine peggiore non poteva venirmi in mente... )

No, nulla di tutto ciò. A Nusco c'è una ditta privata, la DESMON SPA.

https://www.desmonscientific.com/40-2/?lang=it

Guarda a destra... producono prodotti che arrivano, al massimo, a -40°C

Ma ora, come per magia, ci metteran sotto dei motori capaci addirittura di scendere fino a -86 °C!

https://www.nuovairpinia.it/2020/11/12/da-nusco-i-congelatori-per-vaccino-anti-covid-lannuncio-di-desmon/

la perla scientifica è.. "temperature costanti capaci di generare freddo anche unplugged, in grado di mantenere la temperatura entro lo scarto di +\- 1° nell’arco delle 72h." tre giorni a temperatura costante anche staccati! Ma santo cielo, un conto è isolare a -20°, un altro è isolare a -75°C! Non sei ancora riuscito a risolvere il problema, perché siamo ancora "n fase di studio avanzata"... e già mi prometti la temperatura costante per tre giorni! W Ciriaco!

Ma il top arriva alla fine... dove oltre ad avere le mani in pasta con aziende sanitarie di tutta Italia, l'articolo ci informa della perla finale, ovvero "di essere pronta a mettere a disposizione del Ministero della Difesa anche un suo precedente progetto" di "un pozzetto congelatore con sistema a refrigerazione passiva " per il trasporto a temperatura controllata... perché il pozzetto è testato per mantenere la temperatura a -75? ma noi lo "mettiamo a disposizione"

Noto come la proverbiale trasparenza italica abbia omesso di coinvolgere in gare di appalto pubbliche tutte le ditte presenti sul territorio nazionale (ASSOCOLD, l'associazione padronale di categoria, ne elenca qui qualcuna):

https://www.anima.it/associazioni/elenco/assofoodtec/chi-siamo/assocold/costruttori-tecnologie-freddo-assocold.kl

andando a scremare di produttori per celle frigo pharma, ne trovo ancora qui, a caso, sull'elenco del telefono di google:

http://www.isocostruzioni.it/project/celle-frigorifere-farmaceutica/

https://www.ideafreddo.it/celle-frigo/

https://www.air-control.it/celle_frigorifere.php

più un produttore di pozzetti per refrigeratori da trasporto:

https://www.denso-am.it/prodotti/refrigerators/pharma-express/

magari far funzionare in modo trasparente sinergie, progetti condivisi fra diverse fabbriche di componenti e istituti di ricerca... (grammatica della fantasia al potere)

... ma no, ci pensa De Mita, pardon, la Desmon Spa.

BREVE PARENTESI ECOLOGICA - noto, per inciso, come la scelta scellerata di andare col vaccino a -75°C farà già saltare qualsiasi quota di importazione e produzione di gas HFC, quelli refrigeranti per cui lo strato di ozono ci ringrazia, per intenderci, già ampiamente fuori quota e quasi quotidianamente sotto sequestro... ma qui parliamo di arginare il mare col colapasta. Qualche sequestro recente qui:

https://www.zerosottozero.it/category/oss_ref/

"Dorniamo" scusami, mi stavo demidizzando.. dicevo, torniamo alla Desmon Spa

Il corriere irpino ci dice anche che "Nel 2015 è entrata a far parte della Middleby Corporation Company quotata in borsa al NASDAQ con sede a Elgin, Illinois. "

Un eufemismo per dirci che la ditta è proprietà di una MULTINAZIONALE AMERICANA!

https://www.middleby.com/

questo è il sito per gli investitori: https://middlebycorporation.gcs-web.com/

dove ci dicono: The Middleby Corporation is a worldwide manufacturer of commercial kitchen equipment, residential appliances and systems for industrial processing, packaging and baking. With more than 75 brands between the three business segments, Middleby develops, manufacturers, distributes and sells its products worldwide.

75 ditte sparse per il globo di sua proprietà... non male, tra cui la nostra Desmon.

Una dittarella americana che lo scorso anno ha fatturato tre miliardi di dollari (pardon, $2,959,446,000 non rubiamo niente a nessuno... https://middlebycorporation.gcs-web.com/static-files/574d7022-9937-463f-988e-86a0849ecfd9 )

E che ora si prenderà anche i soldi delle nostre tasche... perché quelli che gli entreranno in tasca sono soldi pubblici...

dai, ultimo colpo per farci del male ancora un po'...

mettiamo che daranno una macchina portentosa a ciascuna azienda ospedaliera e a ciascuna ASL.

http://www.dati.salute.gov.it/dati/dettaglioDataset.jsp?menu=dati&idPag=2

http://www.dati.salute.gov.it/dati/dettaglioDataset.jsp?menu=dati&idPag=68

Conti a spanne dai file excel che ho appena scaricato dal ministero:

le prime sono 964 (la prima riga del file è descrittiva), le seconde 1381. Solo sommando, otteniamo 2345 macchinine così. Poi se devo servire Milano magari avrò bisogno di stoccarne più di 5.000 dosi alla volta, capienza massima della macchinetta suddetta... quindi considerando questo, considerando che debbono esistere dei punti di raccolta REGIONALI e PROVINCIALI della catena del freddo attualmente INESISTENTI... possiamo considerare un ordine almeno di 2500 macchine?

Quanto costerà ciascuna, prodigiosa macchina in grado di scendere a -75???

Vaccino americano, multinazionale americana, De Mita, Ministeri della difesa e della salute.

Questo, al netto che nessuno ha ancora sperimentato, perché nessuno ha ancora la macchina per fare la prova concreta, che i pozzetti che la Desmon "metterebbe a disposizione" (che bravi... a disposizione!) del MdD per il trasporto a temperatura, funzionino anche per temperature di 55 gradi inferiori a quelle per cui sono stati progettati!!!

Altro che grammatica della fantasia, purtroppo il puzzle che si sta componendo ha pezzi concreti e pesanti come tegole che cadono sulle nostre teste.

--- fine testo ---

Ho girato i risultati di queste riflessioni ad altri forum e collettivi, con preghiera di diffusione. Spero di aver dato anche a voi elementi utili a individuare ulteriori elementi di critica delle attuali dinamiche in corso.

Buona domenica a tutti.

Paolo Selmi
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Franco Trondoli
Saturday, 21 November 2020 20:07
Prendo spunto dalla nota #28 di Gian Michele. Dice "realisticamente" Gian :" di fronte a questo caos cosa si poteva fare...". Certo, ma il "nostro" guaio, secondo me, è che esistono tre tempi della vita, passato, presente e futuro. Il Capitale e il Potere hanno la capacità di fare coesistere sempre i tre tempi in un'unico "tempo presente" che impone sempre scelte obbligate ed oggettive. Se guardiamo al passato, possiamo dire: "chi ha avuto ha avuto"; al presente : "così è, non ci sono alternative" ; al futuro (determinato dall'azione presente) : "chi vivrà vedrà..di fatto non si può determinare un diverso futuro perché non sarà altro che un eterno presente già dato". Fortunato chi riuscirà a vedere quello che ritiene "fiducioso" diventare l'ottimo per me Michele Castaldo. Cordiali Saluti
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Gian Michele
Saturday, 21 November 2020 17:17
Molte persone, alcuni anche "di sinistra", si attardano a
sostenere che la pandemia non esiste, che il coronavirus che ha colpito tutto il mondo in realtà causa una semplice
influenza, che la mortalità è nei limiti della normalità e
che è stata accentuata, non dal virus, ma dalla
inadeguatezza con cui la medicina ha trattato gli infetti
più gravi. Ripensiamo un attimo a come ci comportavamo un anno fa di fronte ai primi sintomi di una influenza. Seguivamo i consigli di molte pubblicità che ogni giorno apparivano in televisione e sui giornali. Assumevamo un antipiretico, alcune vitamine, degli eccitanti, tutti miscelati in una magica pastiglia o in una bustina che trangugiavamo rapidamente, anche senz'acqua, e poi continuavamo a fare le cose di sempre. Soffrivano un po' di più gli anziani, che cercavano di evitare i danni con la vaccinazione o standosene a casa. Qualcuno andava a finire al pronto soccorso, una parte moriva, ma era tutto nella norma. Poi, verso gennaio, febbraio di quest'anno cominciammo a constatare che i pazienti che restavano a casa con i sintomi influenzali, assumendo il paracetamolo ed alcuni antibiotici non guarivano nei tempi normali ma anzi peggioravano. Sovente la presunta influenza si complicava in polmonite resistente agli antibiotici. Questi pazienti anche in ospedale non si riuscivano a curare e morivano. Una medica coraggiosa di Codogno fece finalmente un tampone PCR su un paziente con la polmonite da influenza e con sorpresa generale ci rendemmo conto che si trattava di polmonite interstiziale causata dal coronavirus. Mancava tutto. Un piano di azione per contrastare un virus di tale tipo, i sistemi di protezione per potersi proteggere dal virus, i reparti ove accogliere i malati infetti, un sistema di assistenza domiciliare per i malati, un protocollo di cura, gli anestesisti per la terapia intensiva dei malati più gravi. Intanto il virus si propagava rapidamente, in assenza di un sistema adeguato di individuazione dei focolai e di isolamento degli infetti. Si stimò subito che almeno un
5% degli infetti necessitasse di cure ospedaliere intensive
e gli ospedali non erano assolutamente preparati. Di fronte a questo caos cosa altro si poteva fare, in breve tempo, se non chiudere le persone in casa per limitare i contagi? Ora sento persone che affermano che l'Italia è divenuta l'Assurdistan, paese governato da un sultano circondato da una pletora di consiglieri medici che impongono la dittatura del virus! La sinistra non dovrebbe perdersi in simili stupidaggini ma per prima cosa battersi affinché ora ogni cittadino mantenga un comportamento il più possibile responsabile, evitando il proprio contagio e quello del prossimo, Poi lottare affinché venga attuata una seria politica per diminuire l'inquinamento ambientale in maniera che il nostro corpo ed i nostri polmoni si mantengano sani nel tempo. Oltre a ciò occorrerebbe una seria riforma della sanità, tornando a fare prevenzione primaria, assistenza domiciliare per i malati e per gli anziani; favorendo la salute delle persone e non le tasche dei privati e dell'industria farmaceutica.
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Mario M
Friday, 20 November 2020 13:37
Gian Michele,
La statistica che ho riportato non è "mia" ma è quella ufficiale dell'Istituto Superiore di Sanità, da cui si desume che NON C'E' PANDEMIA - o forse qualcuno pensa che fino a ieri abbiamo vissuto fra gli immortali!?

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_22_ottobre.pdf

Si fa presto a creare una situazione di allarme, di crisi, di apocalisse. Ad esempio, basta puntare i riflettori su una situazione problematica, come sono sempre stati i nostri pronto soccorso quando inizia la stagione fredda. Oppure si può amplificare a dismisura una situazione patologica di facile gestione; e lo abbiamo verificato nel caso del morbillo, una malattia da niente, ma pochi anni fa sembrava la peste, e ora è di nuovo scomparsa. Si può allarmare e impaurire la popolazione, così che al primo sintomo in massa si precipitano ai pronto soccorso; e diversi altri stratagemmi. Ci sono poi delle frodi vere e proprie, come certe scenografie dell'horror andate in onda a Bergamo a Marzo Aprile di quest'anno, organizzate da una sapienza macabra.

Va anche detto che oggi come ieri si sta favorendo l'insorgere di queste patologie, fornendo indicazioni terapeutiche inadatte o sbagliate, come raccontato e denunciato la dottoressa Maria Grazia Dondini, Stefano Manera e tanti altri. In modo che poi in massa si invochi: VACCINO VACCINO salvaci tu!
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Gian Michele
Friday, 20 November 2020 11:30
Caro signor Mario, io non guardo quasi mai la televisione però vedo ogni giorno decine di persone che arrivano al pronto soccorso della mia città e che necessitano di assistenza; vedo reparti che sono stati trasformati in breve tempo in ricoveri per infetti da coronavirus, persone che se non si interviene con le poche cure di cui disponiamo probabilmente morirebbero in pochi giorni. Non sono tutti anziani decrepiti ma anche quaranta, cinquantenni che non hanno patologie croniche. La sua statistica è quella del mezzo pollo a testa! Faccia un giro all'ospedale più vicino a Lei e forse uscirà dalle sue beate illusioni!
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Paolo Selmi
Friday, 20 November 2020 11:22
E' vero... chiedo scusa per la sottovalutazione...
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ndr60
Friday, 20 November 2020 09:33
Mi pare che Paolo Selmi abbia sottovalutato il genio del nostro Ministro della Salute. Con la sua decisione otterrà: 1) il plauso della multinazionale; 2) i complimenti della UE e dei TG e giornali riuniti; 3) la soddisfazione di tutti i novax, visto che, per la maggior parte, i vaccini iniettati saranno poco più che acqua fresca.
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Paolo Selmi
Friday, 20 November 2020 08:28
Grazie mille Enza e grazie mille GN De Martini,

che dire... rubando le parole a un mio amico, più che collega, di Genova che ha speso una settimana intera e una buona dose di fegato e bile per dimostrare in tre gradi diversi di controllo la differenza fra una pompa autocarrata e un'autopompa... dovere! Almeno butto via 9 ore al giorno della mia vita per qualcos'altro che non sia solo pagare mutuo, bollette e spesa.

Chiedo scusa perché ieri son stato poco completo nell'esposizione del dato finale: riporto qui l'informazione corretta:

Solo per il vaccino Pfizer l'Unione Europea ha opzionato 200 milioni di dosi più altre eventuali cento (in tranche successive) che per l'Italia si tradurranno in una disponibilità che ammonterebbe a 27 milioni di dosi (il 13,51 % del totale).

https://www.ilmessaggero.it/salute/ricerca/vaccino_anti_covid_prezzo_pfizer_quante_dosi_italia_covid_domani_ok_commissione_acquisto_ue-5577431.html

Ecco, ora che abbiamo, anche col condizionale, 27 milioni di dosi che devono stare a -75°C, abbiamo ben più chiaro il problema nella sua drammaticità.

Aggiungo anche che, a causa dell'emergenza in atto da ormai quasi un anno, i voli refeer sono molto diminuiti. Non esiste quindi un servizio standard a cui appoggiarsi. Sarà tutto "eccezionale", "dedicato", "espresso" e, quando un trasporto assume quegli aggettivi, i costi lievitano. Col rischio, visto che tra qualche mese saremo esattamente a questo punto, di "risolvere" il problema mandando tutto a -20 e imbottendo pochi chili di merce con quintalate di ghiaccio secco. Il problema operativo, comunque si pone sempre.

Ammesso tutto, ammesso che un giorno o due così li tamponiamo, ma tenere - 75 costanti non è come tenere - 20, non è il mio mestiere e mi accontento di sapere a spanne che "Ogni grado di raffreddamento in più aumenta il consumo di energia elettrica del 6%." (https://energit.it/quanto-consuma-un-frigorifero/). Già solo così per quei 55 gradi di differenza c'è da mettersi le mani nei capelli. Poi mettiamo l'ipotesi, sempre a spanne perché non sono uno scienziato, che ogni grado in meno si faccia "più fatica" a raggiungerlo, cosa peraltro più che possibile perché l'ambiente esterno resta a temperature sempre più alte e intervengono problemi di isolamento, ecc., e aggiungiamo anche l'ipotesi, tutt'altro che infondata, che più è minore la temperatura da mantenere, meno errori o imperfezioni nella manipolazione e nella movimentazione possano essere tollerati dalla catena del freddo. Aggiungo, quando ci sarà da separare le dosi per dire: questi vanno qui, questi vanno lì, chi lo farà lo farà con uno scafandro in una stanza a temperatura controllata -75? O aprirà il cartone ... "tanto non se ne accorge nessuno?"

Viaggeranno allora predosate con quintalate di ghiaccio secco partendo (e sperando che mantengano perché a metà strada non siano già da buttare via...) da -75 da un ipotetico hub centrale (regionale?), tutto da costruire e funzionante giorno e notte a -75... i costi di distribuzione si moltiplicheranno pressoché in maniera esponenziale (e qualcuno ci farà dei crestoni assurdi), ma il problema principale, quello di far arrivare le dosi nella RSA di provincia, sarebbe risolto. Il problema... è che nessuno si sta ponendo il problema.

Non so... se poi penso che gli altri viaggeranno sulla normale catena del freddo, divento più matto già di quel che sono.

Scappo al timbro
Grazie ancora Enza e De Martini
e
Buona giornata a tutti!
Paolo Selmi
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Enza
Friday, 20 November 2020 07:34
Non volevo intervenire più ma non posso non associarmi a quanto testè scritto dal sig. GN De Martini. Voglio ricordare solo che il ministro Speranza ha scritto un libro , per ora ritirato dal commerco, di cui si è occupato anche Ranucci in una puntata di Report, dal tutolo " Perchè guariremo". Un impaziente narcisismo lo ha tradito. Ricordo ancora che Speranza aveva nominato come supercommissario per la martoriata Calabria, il dott. Zuccatelli. Il resto, riguardo alle esternazioni di questo signore davanti a telecamere, in un incontro ufficiale con associazioni in lotta per la medicina territoriale , lo sanno tutti.

Infine, riporto uno stralcio di una mia conversazione privata con l'ottimo Paolo Selmi. Sia una buona giornata per tutti.

"Ciò detto mi soffermo un attimo sul vaccino Pfizer di cui mamma Europa ( marcia secondo come la definiva Curzio Malaparte) si è affrettata mantinente ad acquistarne milioni di dosi ( non ricordo il numero preciso) a capofitto, con una solerzia sospetta. Io sento cattivo odore e non solo per il business in sè che sarebbe da ingenui escludere, e neanche per l'acquisto di massicce " dosi" di azioni da parte del suo stesso Ceo poco prima dell'annuncio mondiale ( dicono gli addetti che trattasi di operazioni abbastanza usuali) quanto per la sua efficacia, assolutamente traballante, solo dalle notizie che si sono degnati di darci. E poi, la questione non irrilevante della catena del freddo che tu hai avuto la pazienza di fare notare e spiegare con puntuale chiarezza e esattezza. "
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G.N. De Martini
Friday, 20 November 2020 07:21
Un ringraziamento a Paolo Selmi per la chiarezza sulle insuperabili problematiche della conservazione e della distribuzione del vaccino Pfizer- BioNTech, Problematiche sulle quali, peraltro, aveva già ampiamente fatto luce Andrea Muratore con l'articolo di Kritica Economica riportato ieri su Sinistra in rete. Resta da capire con quali criteri e quale logica il ministro Speranza si sia fiondato a stipulare un contratto di fornitura così imponente con la Pfizer; ignorava il ministro ( della salute!!!) l'esistenza di un fattore talmente grave da rendere impossibile la distribuzione e l'uso di questo vaccino? O è stato, il ministro, debitamente sollecitato a rompere gli indugi e impegnare il Paese a far incassare alla multinazionale qualche centinaio di milioni di euro per una merce che , se mai arrivasse a destinazione, non potrà mai essere usata?
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Paolo Selmi
Thursday, 19 November 2020 23:35
Grazie mille Enza, un abbraccio e a presto.

Aggiungo una breve considerazione. Probabilmente ai più non è sfuggito che il vaccino elaborato dal tandem tedesco-americano BioNTech-Pfizer nasce con un "piccolo" difetto operativo:
- deve essere conservato almeno a MENO SETTANTACINQUE GRADI CENTIGRADI.
- dopo 5 minuti all'aria aperta è da buttare
- nemmeno negli USA, la catena del freddo prevede magazzini refrigerati di tale potenza
- la soluzione... il ghiaccio secco
https://edition.cnn.com/2020/11/10/health/pfizer-vaccine-distribution-cold-chain/index.html

Ora, è il mio mestiere e anche la catena del freddo, in Italia, dai magazzini refrigerati a Malpensa ai centri logistici, sia del cibo che dei farmaceutici, finanche ai mezzi cassonati refrigerati che fanno su e giù per il Paese, arrivano a -20°C. E l'allacciamento a -20°C è già un COSTO INGENTE, che si usa per esempio per il trasporto dei reagenti per l'oncologia, che costano un occhio della testa e il cui costo giustifica anche il costo enorme (migliaia e migliaia di euro), per fare arrivare un collo di 150 kg da un laboratorio americano a un magazzino farmaceutico di Milano.

Il ghiaccio secco è un palliativo che serve quel che serve, e per restare a -20°C. In genere, dei 150 kg di quel collo più di 100 sono solo di ghiaccio secco, poi c'è l'imballo e di merce c'è veramente poco. Il ghiaccio secco è chiamato a tamponare quelle situazioni (trasferimento da camion a magazzino, eventuale controllo della dogana in ambiente normale, incidenti vari di percorso) che possono temporaneamente interrompere la catena del freddo.

Ma il ghiaccio secco NON PUO' MANTENERE PER GIORNI A TEMPERATURA CONTROLLATA DI -75°C UN COLLO DI DOSI DI VACCINO! Primo perché si scioglie dopo due o tre giorni (d'estate anche meno), secondo perché non è il suo compito quello di mantenere la temperatura controllata, non è termostatizzato, e infatti nell'articolo citato si fa riferimento a più riferimenti di ghiaccio secco... che saranno effettuate ovviamente NON A -75°C!

Ora, si da il caso che i vaccini basati su adenovirus, tra cui il tanto vituperato Sputnik-V, ma non solo, anche quelli che stanno sviluppando i cinesi han seguito la stessa strada, si conservino a -18°C, ovvero AMPIAMENTE ENTRO LE TOLLERANZE DI -20°C CON CUI OPERA OGGI L'INTERA CATENA DELLA LOGISTICA E DEI TRASPORTI (mare, aereo, terra) ESISTENTE IN ITALIA, in Europa, nel mondo.
https://www.rbc.ru/society/11/11/2020/5fac3b459a7947a72407766a

Un vaccino che ha dato risultati positivi nel 92% dei casi
https://www.bfm.ru/news/457906
attualmente sperimentato su un campione di 40.000 persone
https://sputnikvaccine.com/about-vaccine/
e la cui tipologia, adenovirale, è stata sperimentata con successo già contro l'Ebola e la MERS.
https://sputnikvaccine.com/about-vaccine/human-adenoviral-vaccines/
Questo, molto semplicemente, il "segreto" di un successo che viene da lontano,
- da parte di chi si è posto - per esempio - il problema di curare una malattia in Africa (l'Ebola) di cui alle grandi case farmaceutiche non importava nulla, esattamente come la MERS
- da parte di chi si è posto il problema di far arrivare il vaccino in un posto dove le temperature superano facilmente i quaranta gradi e, più che la catena del freddo che abbiamo noi, ci si deve spesso accontentare di fare il lavoro col ghiaccio secco di cui sopra.

Sulle polemiche e le critiche che si sono sentite su questo vaccino e che han visto scornarsi scienziati d'Oriente e d'Occidente non vale la pena entrarci più di tanto. E' acqua passata, visto che ci sta già pensando l'OMS su istanza russa.
Era di qualche giorno fa la notizia che c'erano colloqui per un'eventuale certificazione:
https://fr.reuters.com/article/us-health-coronavirus-russia-vaccine-who/who-in-talks-with-russian-institute-on-sputnik-v-covid-19-vaccine-idUKKBN27S27E

Ebbene, è di oggi la notizia che la richiesta di CERTIFICAZIONE è stata ufficialmente inoltrata
https://echo.msk.ru/news/2744398-echo.html
https://tass.com/society/1225519
tramite il rappresentante russo all'OMS Melita Vujnovic
https://www.who.int/hac/network/who/co_russian_federation/en/

Ora, visto che SIAMO SOLO A NOVEMBRE e abbiamo le terapie intensive allo stremo, e che anche oggi sono aumentati i ricoveri, visto che i nostri anziani sono in gravissimo pericolo, e non solo quelli nelle RSA o nei pensionati dove un contagio equivale praticamente a una strage, VISTO CHE QUALCUNO HA GIA' FATTO LA SUA SCELTA, OPZIONANDO AL TANDEM TEDESCO-AMERICANO QUALCOSA COME TRECENTO MILIONI (300.000.000!) DI DOSI (https://www.agi.it/estero/news/2020-11-11/covid-ue-acquista-vaccino-pfizer-biontech-10253953/) forse forse QUALCHE PROBLEMA OPERATIVO DI COME FARLE ARRIVARE A - 75°C AGLI ANZIANI DI UNA RSA QUEL QUALCUNO OCCORREREBBE CHE SE LO INIZI A PORRE!!! Mentre Brasile, India e Corea del Sud, giusto per dirne tre, andranno avanti a -20°C "accontentandosi" del "vaccino di Putin", come lo chiama qualcuno qui...

Buona serata a tutti.
Paolo Selmi
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Mario M
Thursday, 19 November 2020 22:20
Quoting Eros Barone:
Claudio Della Volpe ha già detto quello che c'era da dire sul cialtronismo e/o sul dadaismo di coloro che pretendono, come si espresse Antonio Labriola a suo tempo, di "mettere la scienza ai voti".


Questa fa il paio col titolo del libro del virologo nazional popolare, La Scienza non è Democratica. Ma - aggiungo - non è neanche dispotica.

Va detto che le verità scientifiche non sono dogmi calati dall'alto, da un'entità indefinita come la "comunità scientifica" (locuzione che a livello giuridico ha la stessa valenza della comunità dei bocciofili, dei musicisti, dei pittori); al contrario, la scienza vive di un continuo confronto fra i diversi ricercatori, specialmente per quanto attiene alle problematiche nuove, su cui ancora non si è solidificata una conoscenza condivisa, una riconosciuta teoria; inoltre è bene tenere presente che la storia e l'epistemologia ci insegnano che i progressi scientifici sono frutto di una minoranza operosa, e non di una maggioranza isterica e servile. Il progresso scientifico è frutto della condivisione di ipotesi, ricerche, è soprattutto frutto di collaborazione. Una verità scientifica poi si impone da sé, viene automaticamente accettata.

Purtroppo invece constatiamo un clima di terrore che le televisioni e tutti gli organi di informazione nazionali impongono alla popolazione, che in larga parte non ha gli strumenti culturali per valutare con obiettività e spirito critico la massa di notizie che viene riversata. Si fa notare che molte voci di medici, scienziati e ricercatori, dal curriculum prestigioso, che non hanno sposato la linea terroristica degli organi di informazione, non trovano spazio nella discussione; anzi, anche prima del Covid, molti che avevano avanzato critiche ad alcune leggi (criminali) sui vaccini ora stanno subendo un processo di radiazione dall'ordine.
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Mario M
Thursday, 19 November 2020 22:04
Quoting Gian Michele:
Signor Mario, ma allora gli ospedali pieni e le centinaia di morti giornalieri sono un miraggio!


Tu ti fai influenzare dalle televisioni, dai media main stream.
I dati numerici che caratterizzano la supposta emergenza sanitaria sono forniti e riassunti dagli stessi organi di
governo (forse in un momento di distrazione) nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità:
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_22_ottobre.pdf . Il documento mostra
numeri e grafici inequivocabili: sono deceduti, dall’inizio dell’anno al 22 ottobre, 36.806 pazienti positivi
all’infezione Covid (ma che non implica un rapporto causale) con un’età media di 80 anni; il 64% presentava
tre o più gravi patologie, e solo il 3,5% non aveva patologie pregresse. Si tenga presente che mediamente in
Italia si contano circa 650.000 decessi all’anno, pertanto se anche quelli che vengono attribuiti al Covid fossero
aggiuntivi, quest’anno si dovrebbe registrare un aumento della mortalità del 5%, che rientra nella variabilità
statistica; infatti il 2015 fece registrare un aumento di decessi di circa il 9% rispetto all’anno precedente, ma non
si parlò di pandemia.
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Stefano
Thursday, 19 November 2020 20:57
Peccato! Mi aspettavo polemiche e confutazioni , ed era andata bene fino a quasi la fine, ma non la caduta di stile e di argomentazione così pervasa di spocchia e disprezzo per le opinioni altrui. Che la scienza non si metta ai voti lo si sa dai tempi di Platone, il problema sta nel fatto che qualcuno si ostina a scambiare la scienza con la religione e quindi non tollera che i suoi dogmi vengano messi in discussione. Quanto alla cosiddetta “verità universale”, mi pare acclarato che fino ad ora questa sia stata esclusivo patrimonio del comitato tecnico – scientifico e chi, tra medici e scienziati, ha provato ad avanzare dubbi, beh, in vari casi l’appellativo di “negazionista” se l’è beccato. Ma, si sa, per certuni chi avanza dubbi non può che essere un “inetto”. Buon proseguimento a tutti!
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Eros Barone
Thursday, 19 November 2020 20:25
Parole in libertà, che sarebbero soltanto ridicole se non fossero anche provocatorie. Claudio Della Volpe ha già detto quello che c'era da dire sul cialtronismo e/o sul dadaismo di coloro che pretendono, come si espresse Antonio Labriola a suo tempo, di "mettere la scienza ai voti". Vorrei che questi profeti più o meno disarmati del negazionismo provassero, se hanno un minimo di umanità, di sensibilità e di responsabilità (cosa di cui dubito), a mettersi nei panni di chi, a causa del Covid-19, ha perso i propri genitori, parenti e amici. Circa poi il termine di negazionismo, può discettare sulla sua semantica solo chi pensa, secondo il paradigma postmoderno, che 'res sunt consequentia nominum', anziché, materialisticamente, il contrario. Aggiungo, se mai ve ne fosse bisogno, che i filosofi che presumono di negare il valore conoscitivo della scienza sono in genere dei ciarlatani. Basti pensare all’ultimo libercolo di Giorgio Agamben contro la scienza: un testo miserabile e assurdo. Resta, per altro inteso, che questo non autorizza gli scienziati, fra i quali non mancano gli inetti, gli esibizionisti e i parolai, a credere di avere in tasca la verità universale, di cui la filosofia un tempo si vantava di avere l'esclusiva. Una cosa è, comunque, sicura: non sarebbe male se i filosofi più seri studiassero un po' di più, anziché combatterla, quella scienza che hanno smesso di capire da tanto tempo.
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Enza
Thursday, 19 November 2020 17:16
Per Michele Castaldo. Grazie di avere riportato la discussione all" oggetto del contendere", di avere citato in chiusura , osando la speranza , la grande Rosa Luxemburg.
Ho dimenticato, rispondendo prima, di esprimere la mia solidarietà ai tanti , oggi più che mai oscurati, in lotta per il lavoro.
Buona serata.
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andrea
Thursday, 19 November 2020 11:54
quando manca il lavoro il reddito universale,o come lo volete chiamare e',o meglio , deve diventare un diritto.
C'e' sempre la scusa,anche purtroppo da sinistra riguardante i fannulloni il divano ecc...
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michelecastaldo
Thursday, 19 November 2020 11:43
Bisogna essere innanzitutto onesti: si tratta di un articolo molto complesso dove si mettono insieme troppe cose e proprio per questa ragione sfugge il bandolo della matassa.
A mio modestissimo avviso andrebbero dette alcune cose fondamentali che riassumerei in questo modo:
a) Layra Spinney ancor prima che scoppiasse il coronavirus aveva pubblicato un libro molto interessante la cui tesi centrale era: gli storici molto spesso hanno sottovalutato l'importanza delle malattie infettive nella storia.
b) Che ci siano state correnti di "pensiero" che hanno negato la potenza dell'attuale virus è cosa certa, basta un solo nome, tal Tarro per rabbrividire rispetto alle sue affermazioni o, poco dopo, Zangrillo che andrebbe messo a tacere per sempre per le sue forzature speculative.
c) Che il capitale - cioè l'insieme degli interessi per l'accumulazione, dunque anche le forze politiche e il governo che tiene bordone - punta a gestire come ogni altra cosa anche una malattia in funzione capitalistica è l'abc di qualsiasi umile persona che si richiami anche da molto lontano al marxismo.
Definiti questi tre elementi basilari dovremmo anche dire - per onestà - che di fronte a un evento nuovo e straordinario, perché il coronavirus è un evento nuovo e straordinario, l'insieme dell'umanità capitalistica è andata in paranoia, cominciando proprio da quel mondo scientifico - ricordiamolo per inciso: nessuno è immune dalle leggi del dio capitale, dunque neppure i virologi, gli immunologi ecc. - che ha alimentato, quanto volontariamente non ci interessa, la confusione più totale, e la confusione ha generato nella popolazione una confusione che ha determinato una diffidenza e alimentato comportamenti blandi e irresponsabili. Questo è giusto dircelo, altrimenti mettiamo la testa nella siepe per non vedere.
Detto questo in premessa, se Ferruccio Bortoli, direttore del giornale della Confindustria, dalle pagine del Corriere della sera invita a « essere realisti e a parlar chiaro: ci saranno chiusure di fabbriche e licenziamenti, la cassa integrazione non può essere eterna e il debito contratto in questo periodo bisognerà poi pagarlo», risulta del tutto naturale - capitalisticamente parlando - che il governo cerchi di "mediare" tra le due esigenze: quella della salute pubblica e quella dell'economia. Ma in ogni mediazione c'è una sperequazione: volete che in un modo di produzione capitalistico in crisi come quella attuale già prima che arrivasse il coronavirus il governo misuri col bilancino del farmacista parti eque da distribuire? Siamo logici.
E la sinistra? Quale sinistra se nel popolo non scatta la molla della ribellione per chiedere misure immediate per la sicurezza cominciando dagli ospedali e dai posti di lavoro e ci si divide in mille rivoli nel proprio stupido e capitalistico individualismo? La sinistra non è un oggetto o un'arnese da prendere da una preesistente cassetta degli attrezzi. La sinistra odierna è espressione del po-po-lo, di questo po-po-lo, ovvero di un sostantivo che comprende tre zeri, che può essere?
Fa bene l'estensore dell'articolo a citare le mobilitazioni negli Usa - nonostante il Covid - dopo l'uccisione di Georhe Floyd, ma evidentemente alcuni di noi facciamo parte di un altro popolo, che continua a pisciare da secoli controvento. e va bene così, perché, come scriveva una grande donna: « Non c’è nulla di più mutevole della psicologia umana. Soprattutto la psiche delle masse racchiude in sé, come “thàlatta”, il mare eterno, tutte le possibilità allo stato latente: mortale bonaccia e bufera urlante, la più abbietta vigliaccheria ed il più selvaggio eroismo. La massa è sempre quello che deve essere a seconda delle circostanze storiche, ed è sempre sul punto di diventare qualcosa di totalmente diverso da quello che sembra». Ecco perché siamo fiduciosi.
Michele Castaldo
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Enza
Thursday, 19 November 2020 11:07
Paolo Selmi, intervento arricchente il tuo con puntuali e luminose osservazioni.
Non ho tempo, assediata da mille cose.
Il mio abbraccio e speriamo a presto.
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Gian Michele
Thursday, 19 November 2020 10:55
Signor Mario, ma allora gli ospedali pieni e le centinaia di morti giornalieri sono un miraggio!
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Mario M
Thursday, 19 November 2020 10:50
Sì, spesso mi è stata rivolta l'accusa di negazionista. Ma quando ho cercato di argomentare, con documenti ufficiali (istat e iss) con numeri e ragionamenti, gli accusatori volgono il capo. Sono molti che mi hanno detto di non inviare loro i documenti che scrivo.

Per sintetizzare: non è in atto alcuna pandemia, il virus non è stato isolato, i tamponi per ammissione dell'inventore della PCR non sono strumenti diagnostici; pertanto è in atto un disegno per annullarci economicamente e come esseri umani.

"Quel che c'è di terribile quando si cerca la verità, è che la si trova" (Victor Serge, Memorie di un Rivoluzionario)
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claudio della volpe
Thursday, 19 November 2020 09:23
le scuole dell'infanzia di fatto sono baby sitter per far lavorare i genitori di quei bambini, dunque Wu ming o come diavolo si chiama l'autore di questo pesudoarticolo sta difendendo la necessità del capitalismo di mandare a lavorare i genitori di quei bambini senza rotture; bello! molto rivoluzionario, cavolate in libertà!
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claudio della volpe
Thursday, 19 November 2020 08:38
quello che dobbiamo far capire e notare e che la pandemia viene da un modo di produrre inumano, capitalistrco, da una appropriazione della Natura che è fatta dal capitalismo e che sta distruggendo tutto; invece di fare questo facciamo con questi articolo concorrenza ala destra nella difesa delle libertà (il popoolo della libertà si ma di sinistra?) ; ma fatemi il piacere, questo articolo è uno sciocchezzaio, la lbertà di chi e di che? di consumare e distruggere tutto? ma taci wu ming oppure mettici la faccia il nome, manco questo pseudonimi vuoti, non si sa manco chi tacciare di stupidità
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claudio della volpe
Thursday, 19 November 2020 08:31
negazionisti sono quelli che negano l'esistenza del virus e sono tanti, del riscaldamento globale, del picco del petrolio e così via e sono tanti, questi articoli, (non solo questo qua) sono una vera schifezza; mescolano in modo confuso la critica sociale con la critica a fatti che ahimè sono veri; facendo una confusione pazzesca; mi space ma sto articolo è da cancellare assolutamente non è di sinistra e manco di critica sociale. teniamo aperte le scuole e dunque facciamo muovere milioni di persone che nel farlo si scambiano il virus; chi non ha chiuso le scuole ha numeri di malati pazzeschi; e qua invece si scrivono balle indegne; mi spiace nego che questo articolo sia utile, piuttosto è confuso, fa confusione. chi nega il morbo? beh chi ha detto questa estate che era clinicamente morto e ha supportato una esplosione di inutili vacanze basate su consumi voluttuari e distruttivi dell'ambiente, tipo quelli in sardegna, ma chi scrive sti articoli sa di cosa parla? quante boiate! la liberta individuale di consumare! bella viva il consumo! ma che obiettivo è? ma cosa scrivete? quante sciocchezze.
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Paolo Selmi
Thursday, 19 November 2020 08:31
Cari compagni,
aggiungo qualche riflessione. "Negazionista" è un termine "buono", non "tossico", che chi usa, lo usa sapendo di esprimere un giudizio che lo pone direttamente dalla parte del giusto, proprio perché nasce per bollare chi negava l'esistenza dei campi di sterminio nazisti. Da questo discende un'altra proprietà di questa parola: è un termine "potente", perché pone dialetticamente chi lo usa in una posizione di forza.

Ricapitolando e aggiungendo qualche implicazione:
- se lo uso, è perché sono nel vero e nel giusto
- chi bollo con tale termine, non solo non è nel giusto ma rappresenta una frangia minoritaria che non ha diritto di parola, perché non solo dice il falso, ma lo fa offendendo la memoria di sei milioni di ebrei morti. Errore nell'errore, abominio nell'errore. L'insulto è una cosa, la blasfemia un'altra, da millenni (e per alcune culture ancora oggi).
- non da ultimo, dopo oltre duemila anni di tradizione giudaico-cristiana, e migliaia di anni antecedenti su cui varrebbe la pena andare ancora più a fondo, abominio (nel senso dell'ebraico tōʻēḇā תֹּועֵבָה‎) si incontra-scontra-sovrappone al concetto di tabù, e quindi da una sfera laica (critica storica) andiamo a sfiorare la sfera del sacro, nel senso non tanto del CONTENUTO, che resta laico, ma della SANZIONE che tocca a chi viola la norma, reato implicito nel giudizio espresso dal termine in questione.

Insomma, il termine nasce con queste cose qui. Poi la destra fascista se ne appropria, così può bollare anche lei con lo stesso termine, poi c'è qualcuno che la sdogana, eccetera eccetera.

Il potere oggi lo usa per bollare chi non è d'accordo: d'altronde, se ho a disposizione un lanciarazzi, perché devo continuare a sparare petardi?

Sinistra... non pervenuta.

Un altra riflessione sui meccanismi, al netto che c'è sempre chi offre al potere il destro per poi partire con le campagne di repressione, mediatica e non, in questo senso facendo il gioco di chi non aspetta altro:

- il vecchio trucco de "La parte per il tutto": sei antisionista? Sei antisemita! Sei critico sull'operato del governo o su certe norme idiote? Sei negazionista. Sei comunista? sei stalinista. Non mi hai sporcato l'acqua tu? Sarà stato tuo padre. Nulla di nuovo sotto il sole...

- il vecchio trucco della scienza al servizio del potere. ieri su rainews, un'intervista di cui ho rimosso praticamente tutto, dove l'intervistato, l'esperto, la fonte attendibile e quindi citabile per citare altri in giudizio, affermava che "il 20% degli italiani è ANCORA (sottolineo "ancora") convinto che dietro a quanto accade ci sia un complotto".

lo "scienziato" afferma
che non c'è nessun complotto, quindi nessuna malafede, quindi se hai anche un briciolo di malafede, di dubbio, di perplessità sei nel "peccato", hai infranto il tabù di cui sopra
che c'è ANCORA chi pecca, quindi va estirpato
Non lontani sono i tempi in cui la Chiesa pretendeva di detenere il monopolio della scienza... ci stiamo tornando

- il vecchio trucco dello "stato di emergenza". siamo in guerra (ora con le terapie intensive allo stremo ci siamo arrivati, ma chi si è votato in parlamento a settembre il prolungamento lo ha fatto PRIMA di questo), in guerra non bisogna tentennare, occorre serrare i ranghi, non indietreggiare di un millimetro, tenere le posizioni, fino alla vittoria. E non vado avanti perché poi penso male e faccio peccato. E son già peccatore abbastanza. :-)

Un caro saluto e
Buona giornata a tutti
Paolo Selmi
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Enza
Thursday, 19 November 2020 07:54
A Pierluigi suggerisco di leggere L'arte di travisare Agamben di Angelo Angera. Aggredito e travisato da sedicenti intellettuali di sinistra.
Fusaro, per carità...Una ne imbrocca e dieci ne fallisce contorcendosi con le parole. Purtroppo il grande vuoto si riempie con altrettanta vacuità di facile presa su gente disorientata, smarrita, frustrata e non arrabbiata. Gli incazzati veri scendono in piazza, ammesso che ci siano uomini e donne di azione e non solo estensori di fiumi di parole. Tanti, troppi.
Chiedo scusa per i refusi da digitazione del mio precedente commento.
Buongiorno a tutti.
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Pierluigi Pedretti
Thursday, 19 November 2020 06:53
Del lungo articolo mi è sembrata molto interessante la parte riguardante il "movimento". Sono d'accordo che a lungo a sinistra si è stati silenti sulla sottrazione delle libertà fondamentali e solo in autunno si è scesi in strada solo per provare ad arginare debolmente l'ondata di destra scesa nelle piazze. Fusaro impazza da un lato, Agamben neanche "riflesso" dall'altra.
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Enza
Wednesday, 18 November 2020 20:27
Mi associo alla valutazione di Stefano riguardo alla misura dell'articolo. Non mi pare che nella articolata analisi del "negazionismo" ad usum potestatis, le critiche a Confindustria possano essere interpretate come critica alla non chiusura delle fabbriche. Emerge chiara , per converso, contraddizione del tenere chiuse le scuole.
Cosa che in molti paesi travolti dalla recrudescenza della diffusione del covid, non hanno fatto semplicemente perché la Scuola in tali paesi ha una preminenza da sempre con strutture, investimenti e centralità che qui ci sogniamo. Ad onor del vero, una fondazione padronale quale è la Agnelli, ha condotto uno studio con risultati allarmanti sul danno irreversibile prodotto dalle prolungate interruzioni delle attività didattiche in presenza.
Infine una noticina sulla virologa che impazza suo social e nei talk show televisivi. Ha uno stile di comunicazione condito da una sicumera scientifica, diversa dall'autorevolezza espressa da altri suoi colleghi. Con la stedsa perentoria baldanza fa affermazioni tipo quella della penitenza. Affari suoi, parafrasando la O'Keeffe.
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Gian Michele
Wednesday, 18 November 2020 18:54
Il succo di questo scritto mi sembra: apriamo le scuole e chiudiamo le industrie! Bello e suggestivo ma poi gli stipendi ai lavoratori chi li paga?
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Stefano
Wednesday, 18 November 2020 15:42
Mi sembra che l’articolo chiarisca, una volta per tutte, i pericolosi equivoci derivanti dall’uso del termine “negazionista” applicato alla situazione pandemica. Per quanto mi riguarda ringrazio gli autori per questo contributo, rigoroso, pacato, illuminante. Aspetto di leggere confutazioni e polemiche.
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