Metti la cera, leva la cera: NITAG e teatro d'agosto
di Il Chimico Scettico
Schillaci fa il NITAG, Schillaci sfa il NITAG.
In mezzo e dopo, il teatro.
Un teatro costruito su una vicenda marginale, come spesso capita in agosto.
La comunità scientifica
Una settimana di ferragosto in cui, come palline da ping pong, rimbalzavano su tutti i media italiani "scienza" e i suoi derivati: io scienzio, tu scienzi, egli antiscienza, essi comunità scientifica.
Bellavite protestava: non sono un no-vax, ma uno scienziato (si, ok...). Poi FNOMCeO (Associazione di ordini professionali), comunità scientifica, Società Italiana di Pediatria (associazione medica), comunità scientifica. Parisi, premio Nobel per la Fisica, comunità scientifica, anche se parla di sanità o medicina - ma quando si accetta il ruolo di uomo immagine dell'iperrealtà scientifica questo è. E poi i grandi classici: la lettera o la corrispondenza su una rivista internazionale, e anche questa volta chi scrive è italiano - i precedenti in tempi di COVID (BMJ) e all'epoca dell'obbligo vaccinale pediatrico (tante se ne videro tra 2017 e 2018). Lo schema è sempre lo stesso, lettera a Lancet o a Nature in inglese, sì, ma per parlare al dibattito italiano, anche perché per gli anglofoni la cosa non è che in generale sia quella più interessante del mondo. Tutto armamentario già usato per questioni di ben altro spessore.
Ci sarebbe una nota che riguarda entrambi i fronti e che cadrà nel nulla come un'inutile dettaglio: se si parla di pediatri di libera scelta, medici di base, medici clinici, direttori sanitari e ordini o associazioni di medici non si parla di scienziati ma di professionisti (e la medicina non è una scienza, nell'acronimo STEM, che comunque mischia scienze e tecnologia, è assente).
Le firme
Il Patto Trasversale per la Scienza si attiva e lancia una petizione su change.org, petizione che arriverà a 35.601 firme.
Anche PTS è stato etichettato come "comunità scientifica". ma da come me lo ricordo all'epoca conteneva oltre a medici e accademici dei semplici attivisti e aveva imbarcato tutto il peggiore trollame pro-scienza in giro per la rete italiana.
Ammesso e non concesso che le firme su change.org equivalgano a firme regolarmente autenticate, facciamo una banale considerazione quantitativa: per indire un referendum servono mezzo milione di firme, per una legge di iniziativa popolare ne servono 50.000. Con queste metriche si direbbe che i requisiti minimi non siano stati raggiunti, se si parlasse di iniziative politiche reali. Ma per quel che riguarda il sistema mediatico italiano a ferragosto il discorso è differente. Governo e ministro si dimostrano più deboli del Comitato Olimpico Australiano, che nel '24 fece muro davanti a 45.000 firme su change.org .
La politica
Le reazioni politiche erano facili da immaginare e ne danno conto Il Fatto Quotidiano e Open. La maggioranza di governo è compatta nella difesa dei due "dissidenti", con un'ovvia voce contraria, quella della senatrice Licia Ronzulli, che non è nuova a posizioni ortogonali alla linea di governo. Per esempio non molto tempo fa, forte del suo monumentale background scientifico di ex infermiera, così si pronunciava:
Chissà come avrà fatto la maggioranza degli altri paesi europei a uscire dalla pandemia senza obbligo e senza green pass all'italiana, anzi, annullando le misure di contenimento, se le avevano, tra l'estate del '21 e i primi mesi del '22... grande, grandissimo mistero.
Altrettanto degne di nota le uscite leghiste sul pluralismo, considerato che il partito ha presentato un disegno di legge che semplicemente criminalizza ogni critica a quello che fa lo stato israeliano.
Le criticità non critiche
Poi ok, Boiron ha finanziato Bellavite, ma quanto a conflitto di interesse i pesi massimi non creavano problemi a nessuno, finché Andrea Capocci non ne ha scritto su Il Manifesto:
https://ilmanifesto.it/vaccinazioni-il-comitato-e-i-legami-con-big-pharma
Emanuele Montomoli, professore di Igiene all’università di Siena e massone (ragione per cui il centrodestra lo ha mollato in piena campagna elettorale per la poltrona di sindaco di Siena nel 2023). Montomoli è soprattutto fondatore, presidente e direttore scientifico della VisMederi, società che fornisce servizi alle aziende farmaceutiche nel settore dei vaccini, e consigliere di amministrazione della Sclavo Vaccine Association, il cui principale partner privato è la GlaxoSmithKline (Gsk). È il secondo produttore mondiale di vaccini per quota di mercato (2024) dopo Pfizer e a Siena ha un impianto di produzione e un centro di ricerca dedicati ai vaccini.
VisMederi e Sclavo sono anche parte dell’European Vaccine Hub, un network di ricerca sui vaccini finanziato dall’Ue con 130 milioni di euro di cui fa parte un’altra azienda produttrice di vaccini, l’italiana ReiThera. In passato Montomoli è stato anche consulente della Sanofi, quarto produttore mondiale di vaccini. Nel Nitag figura anche Francesco Vitale, professore all’università di Palermo. Tra il 2022 e il 2024 ha ricevuto oltre 17mila euro da Gsk in cambio di «servizi e consulenze», come attestano i report annuali sulla trasparenza pubblicati dall’azienda. La sua firma compare su numerosi studi sponsorizzati dalla multinazionale, tutti favorevoli all’uso dei vaccini Gsk in Italia.
L’ABITUDINE di ricevere soldi da un’azienda per scrivere su commissione un report su un suo vaccino non è rara. Non si è tirato indietro il pediatra Alberto Villani del Policlinico Gemelli di Roma, anche lui nel nuovo Nitag. Per la sua autorevolezza prese parte al Comitato tecnico scientifico durante la pandemia. Villani ha svolto consulenze per case farmaceutiche leader del settore: Sanofi, Pfizer, AbbVie e ovviamente Gsk. Nel 2025 però ha anche scritto (non da solo) un report che propone che la scuola italiana promuova la vaccinazione anti-influenzale nei bambini. Come riportato alla fine del report «tutti gli autori hanno ricevuto un compenso da AstraZeneca», che ha anche fornito assistenza editoriale per la redazione del rapporto.
Forse non è un caso che AstraZeneca produca il Fluenz, l’unico vaccino anti-influenzale che si somministra con uno spray nasale, indirizzato proprio alla fetta di mercato dei bambini sensibili alle punture. Domenico Martinelli, professore all’università di Foggia, appare nel libro paga della Sanofi per cifre tutto sommato modeste: appena 2.500 euro negli ultimi due anni. Ma è lui stesso, in una pubblicazione scientifica del 2021, a dichiarare tra i conflitti di interesse l’aver ricevuto compensi dalla solita Gsk e dalla Msd, altro colosso dei vaccini.
Ma tutto a posto, del resto se si proibisse all'industria farmaceutica di sponsorizzare o finanziare società mediche la maggior parte di quelle italiane chiuderebbe bottega in un amen.