Imbecillità imperante
di Nico Maccentelli
I casi sono due: o gli inviati ad Anchorage Rosalba Castelletti e Paolo Mastrolilli per La Repubblica non hanno capito nulla, oppure hanno confezionato una versione fake propagandistica per la percezione stereotipata che hanno dell’opinione pubblica. Infatti il titolo del loro pezzo già si commenta da solo: Fallisce il vertice Putin-Trump.
In pratica hanno visto un altro film… eppure non sono stati in una multisala, ma l’unico proiettore da cui poter vedere l’unico schermo che passava il convento ha fatto vedere l’incontro con tutti gli onori e riconoscimenti tra gli esponenti di due grandi potenze. Un riconoscimento alla Russia conquistato sul campo della guerra e delle relazioni internazionali, delle alleanze che ha ratificato ciò che è di fatto oggettivamente reale: essere potenza globale nell scacchiere internazionale.
Ovviamente questa narrazione oggi dominante nel 90% del pianeta, non poteva non essere riconosciuta dall’amministrazione USA che cerca di sganciarsi dal bellicismo esasperato di una UE-NATO sempre più alle corde e svenata da una guerra e da sanzioni che sono più un rastrello nei denti dopo averlo volutamente pestato. Al declino dell’impero americano la Casa Bianca non ci sta e tenta un comprensibile per un paese imperialista riposizionamento geopolitico. Questa è la sostanza, che ha il sapore tutt’altro che quello di un fallimento.
Il fallimento è solo nostro, di noi europei, che continuerà a mantenerci a mera colonia, area satellite di un fronte atlantista tutto orientato sulla potenza americana che fa e disfa a piacimento, ritenendoci sacrificabili sull’altare di una trattativa che va ben al di là dell’Ucraina e che investe le rotte artiche, le transazioni commerciali e l’accesso alle infinite risorse dell’ex impero sovietico. Nella speranza di essere da contrappeso ed elemento di rottura tra Russia e Cina, o quantomeno di partenariato a tre.
Nell’agenda del presidente tycoon c’è questa idea ancora abbozzata, ma che oggi con Anchorage ha aperto una strada, anzi un’autostrada al cambio di equilibri mondiali verso uno sperato multipolarismo dove il dollaro abbia comunque un ruolo di peso. E’ in questo contesto che l’Europa non esiste, la vera sconfitta, dopo la vittoria americana nella separazione da Eurasia. Ancora oggi la Schlein strilla come una gallina impazzita all’oltraggio trumpiano che non considera l’UE. E agli strilli fanno eco le dichiarazioni dei cespuglietti dei dem, utili idioti con un po’ di spolvero dirittumanitarista e qualche barricadera rivestita. Tutti a difendere l’UE e con essa di fatto il piano di riarmo: leggi distruzione sistematica ultraliberista dello stato sociale, o meglio, di quello che ne rimane.
Se non fosse la realtà, potremmo dire che è un sogno distopico.