Le guerre che ti vendono, manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove
di Alessandro Gatto
I media mainstream provano ossessivamente a far credere alla gente che la guerra in Palestina sia iniziata il 7 ottobre 2023. A questa panzana si contrappone un diffuso sentimento popolare che fa da argine alla disinformazione di Regime. Gli stessi media raccontano che la guerra in Ucraina sia iniziata il 24 febbraio 2022. A quest’altra panzana si contrappongono in molti meno.
Tra i primissimi a seguire e a raccontare la guerra in Ucraina – che era scoppiata otto anni prima rispetto a quando se ne accorse l’informazione mainstream occidentale – c’è Sara Reginella, una talentuosa e coraggiosa documentarista. Coraggiosa sia perché è stata più volte sul campo di battaglia con la sua cinepresa, ma anche perché non ha mai esitato ad andare contro i poteri forti e la loro propaganda.
Negli ultimi anni, la testimonianza di Reginella ha fatto da faro per molti che volevano sviluppare un pensiero critico sugli eventi. Con impeccabile metodo scientifico ha seguito e analizzato gli eventi in Ucraina e nel resto del mondo.
Lo ha fatto anche sfruttando le proprie competenze professionali (è una affermata e stimata psicologa), nonché quelle linguistiche, dato che parla russo ha modo di attingere anche ad altre fonti rispetto all’informazione omologata occidentale, avendo modo così di confrontare i diversi punti di vista.
Undici anni di studio sulle ingerenze e sulle guerre, le hanno consentito di fare una sorta di operazione di “reverse engineering”: osservare un prodotto per capire non solo come funzioni, ma soprattutto come sia stato costruito e progettato.
Reginella tratta le guerre e le ingerenze come dei prodotti, dei beni commerciali, li analizza per scoprirne i dettagli che poi sistematizza. E come qualsiasi altro prodotto, anche le guerre e le ingerenze hanno bisogno d’esser vendute attraverso campagne di marketing per piazzarle a un pubblico sempre più assopito.
Reginella analizza tutti questi processi e li schematizza nel suo ultimo libro “Le guerre che ti vendono, manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove”, pubblicato da Edizioni Dedalo nella collana Orwell (diretta da Luciano Canfora, che arricchisce il testo con la sua prefazione).
Il libro si presta a diversi livelli di lettura, quello iniziale è puramente informativo, ci fa sapere dell’esistenza dei meccanismi che utilizza il Potere. Un livello successivo è nella presa di coscienza, cioè il capire quanto noi stessi siamo realmente invischiati nelle operazioni di controllo sociale. Il livello superiore è quello di utilizzare il libro come arma per rispondere “colpo su colpo” alle offensive del Sistema.
Quando si parla di guerra psicologica, spesso si pensa esclusivamente a quelle operazioni che possono destabilizzare il nemico, ci si riferisce cioè al fronte esterno; tuttavia, c’è anche un fronte interno, in cui la guerra psicologica è addirittura ancora più importante, si tratta dello sforzo per far accettare un conflitto alla propria popolazione.
Per spaventare il nemico può bastare poco, è più che sufficiente dare qualche dimostrazione di forza, mentre sul fronte interno le cose sono più complicate e vengono messi in campo i meccanismi più raffinati, finalizzati a “vendere la guerra”.
Ad esempio guardando all’Ucraina, non è stata un’operazione semplice riuscire a convincere i popoli dell’Unione Europea a fare una guerra contro i propri valori (schierandosi a fianco dei nazisti) e contemporaneamente anche contro i propri interessi economici, eppure ci si è riusciti. Questo è sicuramente il capolavoro del marketing di guerra.
Come ogni meccanismo però si può inceppare, tanto che -per svariati motivi- non ha funzionato nella vicenda palestinese, per la quale si è creato un blocco critico impermeabile alla pioggia di falsità della guerra psicologica.
Quello può sicuramente essere un punto di partenza per rilanciare l’offensiva contro l’oppressivo sistema bellicista, con le mobilitazioni si può far fallire chi ci vuole vendere la guerra.
Si sta aprendo una finestra storica, è a portata di mano l’opportunità per invertire la tendenza degli eventi, ma sicuramente bisogna conoscere tutte le armi del nemico per neutralizzarle, il libro di Reginella ce ne elenca le maggiori, le più infide. Per questo, specialmente in questo momento, questo libro si rivela essere uno strumento prezioso da mettere a disposizione di chi vuole davvero il cambiamento.