Antropocene o Capitalocene? Le critiche di Moore e la difesa di Angus
di Collettivo Le Gauche
 1. Perché Moore è contro l’Antropocene
1. Perché Moore è contro l’Antropocene
Per Jason W. Moore nel libro Antropocene o Capitalocene? Scenari di ecologia-mondo nell’era della crisi planetaria, traduzione di Alessandro Barbero ed Emanuele Leonardi, l’Antropocene è una delle risposte concettuali date alla relazione moderna tra ambiente e natura. Il concetto si presta a molteplici interpretazioni ma una è dominante ed individua nell’Inghilterra del XIX secolo le origini del mondo moderno e nell’Anthropos la molla dietro le forze trainanti di questo cambiamento epocale, ovvero carbone e vapore. Si tratta di una storia che mette da parte la violenza propria dei rapporti moderni di potere e di produzione, nella disuguaglianza e nell’alienazione. Le attività umane nella rete della vita sono ridotte a un’umanità astratta dove non figurano problematiche come l’imperialismo e il patriarcato. La narrazione proposta vede la contrapposizione delle imprese umane con le grandi forze della natura. La complessità del cambiamento storico-geografico viene sostituita da nozioni lineari di tempo e spazio. Allo stesso tempo, dice Moore, i teorici dell’Antropocene non possono negare che gli esseri umani sono una forza geofisica operante nella natura. Emerge così la problematica mooriana “Un sistema/Due sistemi”. A livello filosofico l’umanità viene inserita nella rete della vita ma a livello metodologico viene pensata come separata da essa. In poche parole, il pensiero verde si dibatte in olismo in filosofia e dualismo nella pratica. Per quanto riguarda la teoria dell’Antropocene, essa possiede due dimensioni. Una che analizza i fenomeni bio-geologici e la seconda che si sofferma sulla storia. In breve, a partire da fatti e questioni bio-geologiche vengono prodotte delle periodizzazioni storiche. L’approccio è sostenuto da alcune importanti decisioni metodologiche. In primo luogo ci si sofferma sulle conseguenze dell’attività umana. Il domino dell’uomo sulla Terra è costruito sulla base di cambiamenti biofisici ridotti a categorie descrittive come i concetti di urbanizzazione e industrializzazione.



 Circa 2,8 milioni di anni fa, il livello di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre diminuì, dando inizio a un'era glaciale. Da allora, i cambiamenti a lungo termine nell'orbita e nell'inclinazione della Terra, chiamati cicli di Milankovitch, hanno prodotto oscillazioni della temperatura globale ogni 100.000 anni circa. Nelle fasi glaciali (fredde), calotte di ghiaccio spesse chilometri coprivano la maggior parte del pianeta; nei periodi interglaciali (caldi) più brevi, il ghiaccio si ritirava verso i poli. Negli ultimi 11.700 anni abbiamo vissuto in un periodo interglaciale che i geologi chiamano Epoca Olocenica.
Circa 2,8 milioni di anni fa, il livello di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre diminuì, dando inizio a un'era glaciale. Da allora, i cambiamenti a lungo termine nell'orbita e nell'inclinazione della Terra, chiamati cicli di Milankovitch, hanno prodotto oscillazioni della temperatura globale ogni 100.000 anni circa. Nelle fasi glaciali (fredde), calotte di ghiaccio spesse chilometri coprivano la maggior parte del pianeta; nei periodi interglaciali (caldi) più brevi, il ghiaccio si ritirava verso i poli. Negli ultimi 11.700 anni abbiamo vissuto in un periodo interglaciale che i geologi chiamano Epoca Olocenica.
 Il libro
Il libro 
 Gira molto un video in cui Žižek riassume la crisi della sinistra mondiale mentre, calcandosi in testa una toque blanche, prepara le fettuccine. Intanto che impasta uova e farina, e dopo essersi annunciato in camera come Chef Slavoj, dice che il capitalismo sta entrando nella sua crisi finale, e che questo stato avanzato di disgregazione non è più un sogno o una paura ma un dato di fatto, chiaro anche ai capitani di industria più moderni e scafati come Musk, Zuckerberg e Bezos. A raccogliere le opportunità di questa crisi non c’è però una sinistra organizzata, e tutto quello che abbiamo davanti – intanto Žižek gira la manovella della macchina della pasta – è una decadenza prolungata.
Gira molto un video in cui Žižek riassume la crisi della sinistra mondiale mentre, calcandosi in testa una toque blanche, prepara le fettuccine. Intanto che impasta uova e farina, e dopo essersi annunciato in camera come Chef Slavoj, dice che il capitalismo sta entrando nella sua crisi finale, e che questo stato avanzato di disgregazione non è più un sogno o una paura ma un dato di fatto, chiaro anche ai capitani di industria più moderni e scafati come Musk, Zuckerberg e Bezos. A raccogliere le opportunità di questa crisi non c’è però una sinistra organizzata, e tutto quello che abbiamo davanti – intanto Žižek gira la manovella della macchina della pasta – è una decadenza prolungata.
 Il numero 1 del 2024 de La Fionda –
Il numero 1 del 2024 de La Fionda – 


 Mentre sulla banchina opposta si svolgevano le delicatissime operazioni di allibo (1), ossia di trasferimento del gas liquefatto (2) dalla nave gasiera di turno al rigassificatore FSRU, ITALIS LNG Italia ex Golar Tundra – parcheggiato, caso unico al mondo, all’interno di un
Mentre sulla banchina opposta si svolgevano le delicatissime operazioni di allibo (1), ossia di trasferimento del gas liquefatto (2) dalla nave gasiera di turno al rigassificatore FSRU, ITALIS LNG Italia ex Golar Tundra – parcheggiato, caso unico al mondo, all’interno di un 




 La pianura Padana continua stabilmente a essere caratterizzata da un inquinamento atmosferico da polveri sospese superiore più volte al limite che l’Unione Europea una decina d’anni fa ha riconosciuto come “tollerabile” (cioè 40 microgrammi di Pm10 per metro cubo come media annuale e 50 microgrammi per metro cubo, o µg/m3, come media giornaliera superabile non più di 35 volte in un anno). Si tratta di un pesantissimo livello di inquinamento che ha conseguenze molto gravi dal punto di vista sanitario. Anche altre parti d’Italia soffrono per la presenza atmosferica di polveri e per il superamento di tale limite anno dopo anno, ma nella pianura Padana si raggiungono tipicamente livelli particolarmente eclatanti.
La pianura Padana continua stabilmente a essere caratterizzata da un inquinamento atmosferico da polveri sospese superiore più volte al limite che l’Unione Europea una decina d’anni fa ha riconosciuto come “tollerabile” (cioè 40 microgrammi di Pm10 per metro cubo come media annuale e 50 microgrammi per metro cubo, o µg/m3, come media giornaliera superabile non più di 35 volte in un anno). Si tratta di un pesantissimo livello di inquinamento che ha conseguenze molto gravi dal punto di vista sanitario. Anche altre parti d’Italia soffrono per la presenza atmosferica di polveri e per il superamento di tale limite anno dopo anno, ma nella pianura Padana si raggiungono tipicamente livelli particolarmente eclatanti.
 Da gennaio 2023 a gennaio 2024, diciannove Paesi africani hanno segnalato focolai di colera: Etiopia, Mozambico, Tanzania, Zambia e Zimbabwe tra i più colpiti, con migliaia di morti. In Zambia, l’epidemia è concentrata soprattutto nelle aree urbane come Lusaka, la capitale, afferma Viviane Ru-tagwera Sakanga, direttrice di Amref Zambia, “dove la densità di popolazione e la mancanza di servizi igienici e accesso all’acqua pulita, soprattutto negli insediamenti informali, ha contribuito alla diffusione dell’infezione in maniera devastante”: da ottobre scorso a marzo, 20.000 casi (1). Oltre al colera, epatite A, tifo, poliomielite e diarrea acuta sono le principali malattie causate dall’uso di acqua contaminata e dalla mancanza di servizi igienici adeguati; gli ultimi dati Unicef riportano che la diarrea acuta, da sola, uccide ogni giorno 700 bambini sotto i 5 anni (2) ed è la causa dell’80% delle morti infantili nel continente africano, dove 779 milioni di persone sono prive di servizi igienici di base e 411 milioni non hanno accesso a un servizio di acqua potabile (3).
Da gennaio 2023 a gennaio 2024, diciannove Paesi africani hanno segnalato focolai di colera: Etiopia, Mozambico, Tanzania, Zambia e Zimbabwe tra i più colpiti, con migliaia di morti. In Zambia, l’epidemia è concentrata soprattutto nelle aree urbane come Lusaka, la capitale, afferma Viviane Ru-tagwera Sakanga, direttrice di Amref Zambia, “dove la densità di popolazione e la mancanza di servizi igienici e accesso all’acqua pulita, soprattutto negli insediamenti informali, ha contribuito alla diffusione dell’infezione in maniera devastante”: da ottobre scorso a marzo, 20.000 casi (1). Oltre al colera, epatite A, tifo, poliomielite e diarrea acuta sono le principali malattie causate dall’uso di acqua contaminata e dalla mancanza di servizi igienici adeguati; gli ultimi dati Unicef riportano che la diarrea acuta, da sola, uccide ogni giorno 700 bambini sotto i 5 anni (2) ed è la causa dell’80% delle morti infantili nel continente africano, dove 779 milioni di persone sono prive di servizi igienici di base e 411 milioni non hanno accesso a un servizio di acqua potabile (3). Due nuovi libri sostengono che il capitalismo risolverà la crisi climatica ed ecologica. Pur avanzando tale tesi con stili e focus diversi,
Due nuovi libri sostengono che il capitalismo risolverà la crisi climatica ed ecologica. Pur avanzando tale tesi con stili e focus diversi, 
 Le difficoltà del Green Deal stanno emergendo alla luce del sole, non solo a causa degli sconquassi prodotti dalla guerra in Ucraina e dalla postura autolesionista assunta dall’Ue.
Le difficoltà del Green Deal stanno emergendo alla luce del sole, non solo a causa degli sconquassi prodotti dalla guerra in Ucraina e dalla postura autolesionista assunta dall’Ue.
 L’inferno planetario
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