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sinistra

Dialogo sulla pandemia e sul giusto modo di combatterla

di Guglielmo Donniaquio ed Eros Barone

cover paroleGli errori volano come uccelli, ma la verità giace in fondo al pozzo.
Democrito di Abdera

Il dialogo che qui viene riportato si è svolto a Genova, durante un bel pomeriggio di settembre, in un giardino pubblico, dove si sono incontrati per uno scambio di idee tre dotti amici non più giovanissimi, che indicherò con i nomi convenzionali di Tizio, Caio e Mevio, i quali hanno espresso sulla questione della pandemia e sul giusto modo di combatterla posizioni divergenti. È poi opportuno aggiungere quanto segue: Tizio possiede una preparazione specifica sul tema oggetto della discussione, essendo un ricercatore in campo biomedico; Caio insegna filosofia, quindi non è un addetto ai lavori ma, come spesso capita ai filosofi, solo un interessato ai lavori; Mevio, dal canto suo, è un medico di base, ad un tempo pragmatico e dialettico.

Tizio: salve, Caio e Mevio, non ci si vedeva da un bel po’ di tempo! Fa sempre piacere incontrare, nel periodo difficile e tormentoso che stiamo vivendo, i vecchi amici. Vedo però che Caio non indossa la mascherina e, conoscendo la sua assennatezza, ne deduco che la mancanza non è dovuta alla distrazione, ma ad una scelta ben precisa.

Caio: ben trovato, Tizio! Sì, è proprio come tu dici. Sono convinto infatti che della mascherina non vi sia alcun bisogno e che, in generale, la gestione della pandemia da parte dei vari governi italiani sia sempre stata discutibile. All’inizio, scusabile con la sorpresa e l’impreparazione, è divenuta progressivamente, con l’accumularsi di crescenti manchevolezze, sempre meno tollerabile, fino al punto terminale dell’adozione del “green pass”, che ribadisce tutti gli errori fatti prima, li santifica e si avvia ad esiti potenzialmente catastrofici.

Mevio: salute a voi, amici miei e non della ventura! Sento, caro Caio, che sei molto drastico nel valutare l’operato e la linea dei vari governi del nostro paese sul terreno della gestione della pandemia. Pensi che esista una strategia alternativa rispetto a quella che è stata seguita e che tu giudichi tanto severamente?

Caio (con foga): in concreto, credo che con la campagna vaccinale recente si siano creati i presupposti per ottenere il peggiore degli scenari possibili. In primo luogo, con l’uso a tappeto di vaccini ‘imperfetti’ (leaky) stiamo creando condizioni propizie all’imporsi di varianti vaccino-resistenti, sempre più aggressive. Per quanto, trattandosi di processi stocastici, nessuno possa dare certezze, la strategia che abbiamo adottato è per i virus qualcosa di analogo a ciò che si raccomanda di non fare con gli antibiotici per non creare antibiotico-resistenze. In quel caso si raccomanda di non somministrarli a chi non ne ha bisogno e soprattutto, nel caso in cui lo si faccia, di concludere il ciclo antibiotico fino ad aver debellato i bacilli, perché lasciarne una parte attivi creerebbe le condizioni per l’emergere di ceppi resistenti.

Tizio (serafico): ma, caro Caio, che dici? Per sviluppare varianti in immunologia è necessario un organismo infettabile e con una bassa capacità immunitaria, cioè il contrario esatto del vaccinato. Scusami, ma la tua affermazione non sta né in cielo né in terra: non per nulla, come altre fallacie che circolano nella rete, è stata prontamente raccolta da Matteo Salvini. La verità è che tutte le varianti si sono sviluppate in paesi che non avevano ancora un elevato livello di vaccinazione e in organismi immunodepressi.

Mevio: a questo proposito, permettetemi di fare un passo indietro, risalendo alle premesse della situazione attuale e rammentando che alla sola ipotesi di introdurre anche in Italia il ‘green pass’ si è risposto soprattutto con gli slogan. L’idea è stata liquidata come uno scherzo dal sullodato Salvini e definita addirittura “raggelante” da Giorgia Meloni. Dalla parte opposta, non manca neanche chi auspica una soluzione del genere come una sorta di giusta punizione per i reprobi che si sono sottratti al dovere etico di vaccinarsi e propone addirittura di far pagare le cure a chi si ammala “per colpa sua”.

Tizio: beh, Mevio, visto che hai fatto opportunamente un riferimento alle premesse della situazione attuale, ricorderai che, quando la campagna vaccinale stava per partire, ci si era chiesti se lo Stato avrebbe potuto costringere i cittadini alla profilassi. Anche allora, infatti, alcuni si opponevano per principio, sventolando il vessillo della libertà, quasi mai però attribuendo ad essa un significato univoco e intellegibile.

Caio: per me la libertà ha un significato univoco e intellegibile: consiste nel rifiutare un vincolo esterno e coercitivo alla mia autodeterminazione, la quale si esprime nella mia ponderata scelta individuale di accettare o di rifiutare un determinato trattamento sanitario. Aggiungo poi, nello specifico, che con i vaccini attuali (che in effetti non sono neppure propriamente vaccini ma farmaci preventivi) stiamo sistematicamente lasciando passare una parte del virus, come quando non si conclude il ciclo antibiotico. Naturalmente siamo nel campo delle probabilità e non delle certezze: non è certo che si creeranno varianti vaccino-resistenti, tuttavia stiamo facendo il possibile per arrivarci.

Tizio: perdonami, Caio, se mi permetto di ravvisare già nella forma logica del tuo ragionamento un’evidente fallacia: infatti, se riconosci che “a posse ad esse non valet consequentia”, come fai ad essere certo che stiamo facendo il possibile per arrivare a creare varianti vaccino-resistenti? Del resto, questa è una tesi che non sostengono più neppure i ‘novax’ più incalliti: il soggetto del discorso che stiamo portando avanti è un farmaco ed è un vaccino, proprio perché sviluppa immunità, mentre i farmaci non vaccinali non sviluppano una reazione dell’organismo, anzi la inibiscono. Ecco perché, essendo zoppa la premessa, è tutto il ragionamento che dopo non sta in piedi.

Mevio (con pathos e cavando dalla tasca un foglietto con degli appunti): caro Tizio e caro Caio, mi preme sottolineare al vostro cospetto, poiché è parte integrante della mia professionalità, che nella nostra Costituzione la salute non è tutelata solo come diritto fondamentale del singolo, ma altresì come interesse della collettività [legge l’articolo 32]. Questo consente quindi l’imposizione di un trattamento sanitario, se diretto «non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri», come ha stabilito la Corte costituzionale nel 2018. È lecito dunque subordinare alla vaccinazione l’esercizio di professioni che impongono il contatto con molte persone, a maggior ragione quando si tratta di persone fragili. Basti pensare ai medici, agli insegnanti, alle forze dell'ordine.

Alla medesima condizione potrebbe essere sottoposta la partecipazione a eventi o situazioni in cui il contagio rischia di diffondersi con rapidità, come concerti, stadi, discoteche e persino ristoranti o mezzi di trasporto pubblico. Né vi sono particolari difficoltà a estendere simili limitazioni alla frequentazione di scuole o luoghi di culto, qualora si dimostrasse che appunto si tratta di contesti ove il virus circola in modo più veloce. Certo, tutto ciò ad alcune condizioni: 1) che la scienza garantisca, entro i confini in cui può farlo, la sicurezza dei vaccini e la loro indispensabilità per superare la pandemia; 2) che sia promossa una campagna di capillare informazione circa i molti benefici e i lievi rischi che i vaccini comportano; 3) che sia consentito a chiunque intenda vaccinarsi di farlo.

Caio (risentito, alzando il tono della voce): scusatemi, cari e vecchi amici, ma come fate ad accettare, quasi fosse un dovere civico e morale, che per ottenere l’adeguata pressione psicologica si sia orchestrata una campagna di demonizzazione dall’alto di tutti i dubitanti, trattandoli come una sorta di subumani immorali o di cretini confusi, legittimando le più odiose forme di stigmatizzazione e discriminazione?!? Non è difficile pronosticare che questo avvelenamento della vita pubblica avrà conseguenze sociali gravi per molto tempo a venire.

Tizio: su questo si può in parte convenire, sottolineando innanzitutto il ruolo nefasto svolto da larga parte del sistema dei ‘mass media’ e dei ‘social’, ridotti ormai a servili articolazioni di una “dittatura dell’ignoranza” che ha ben poco da invidiare al regime borbonico di Franceschiello, che reclutava la camorra nelle forze dell’ordine, o all’impero di Caligola, che nominò senatore il suo cavallo prediletto.

Mevio: anch’io, caro Caio, credo che su quanto hai deplorato si possa e, anzi, si debba convenire. Soggiungo poi, a bassa voce, che fra i ‘meriti’ del ‘green pass’ va senz’altro annoverato quello di aver posto in risalto la mentalità superstiziosa e medievale che alligna in vasti settori del paese, quantunque ammantata, quando più quando meno, da richiami esoterici a medicine non convenzionali e a pseudo-teorie prive della benché minima base scientifica. Ma il ‘merito’ principale è quello di aver messo a nudo un problema che è veramente cruciale nelle società occidentali. Il rifiuto del vaccino, delle mascherine e del distanziamento sociale, insieme con il rifiuto espresso, nel momento più critico, alla chiusura di esercizi pubblici quali i bar, i ristoranti, le palestre, i cinema, i teatri e le discoteche, così come ai vari divieti che è stato necessario introdurre per tutelare la salute di tutti, costituiscono un’opposizione alle limitazioni in quanto tali e presuppongono: a) una concezione della libertà come libertà assoluta (in altri termini come assenza di limiti); b) una concezione dell’individuo come monade autosufficiente che trova un unico limite: quello determinato dalla propria volontà e capacità di agire. Pertanto, se i presupposti sono questi, ne deriva che niente può limitare la libertà assoluta: questo sarebbe infatti inaccettabile, poiché in tal caso l’individuo si troverebbe a dover fare i conti con le scelte prese da altri (o anche solo assieme ad altri).

Tizio: e invero decenni di ideologia libertaria (vedi il reaganismo, il berlusconismo e il grillismo) hanno determinato, particolarmente in una democrazia fragile come la nostra, una pressoché totale incapacità di comprendere ed elaborare la realtà, talché l’unica risposta, data questa incapacità, è stata, ed è, la negazione stessa della realtà e la correlativa produzione di interpretazioni fantasiose di dati scientifici e di teorie più o meno immaginarie: insomma, si fa di tutto pur di non riconoscere una realtà che obbliga a limitare la libertà di ciascuno per il bene di tutti.

Caio (rinfrancato dal consenso, sia pure parziale e condizionato, di Tizio e di Mevio, riprende il filo della sua argomentazione): la democrazia è stata ormai archiviata, per questo è importante l’opposizione al ‘green pass’. Tornando però al discorso sulla gestione della pandemia, a mio avviso occorre dire che, puntando tutto sui soli vaccini, e lasciando sguarnito il settore delle terapie precoci, abbiamo creato le condizioni ideali per una nuova situazione emergenziale, che diventerebbe inevitabile e drammatica nel momento in cui emergesse una variante capace di sfuggire del tutto ai vaccini disponibili. In un tale contesto, che molti esperti ritengono plausibile, ci ritroveremmo in una situazione fotocopia del marzo 2020, con chiusure forzate e collasso del sistema produttivo.

Tizio: su questo esprimo un netto dissenso, caro Caio. La terapia precoce non esiste in quanto, essendo il Covid-19 una malattia ancora poco conosciuta, non sappiamo in quale momento temporale situare il “precoce”. Inoltre, essendo una malattia che colpisce più organi, non abbiamo una sintomatologia che può indirizzarci in una diagnosi precoce. Da ciò consegue che la sintomatologia può essere molto variegata, a seconda che il SARS-CoV-2 colpisca l’epitelio respiratorio o l’endotelio. In più non conosciamo precisamente le tappe della malattia; sappiamo che si dovrebbero somministrare antinfiammatorio, antivirale cortisonico e antiaggregante, ma ad oggi non siamo in grado di dire quando somministrarli con efficacia. Ragione per cui tutto il ragionamento che tu pensi di sviluppare è privo di senso.

Caio (spiccando le parole): a mio avviso, forse il punto più grave di tutti è che abbiamo giocato alla roulette russa con le generazioni più giovani (e con i nascituri) il cui futuro saremmo tenuti a proteggere, e che invece, nonostante fossero scarsamente esposte alle conseguenze più gravi del virus, abbiamo forzato ad una vaccinazione in cui esiti a medio e lungo termine sono ignoti.

Tizio (replicando con energia): perdonami, Caio, se ti dico che in questo tuo discorso, che nasce da un’esigenza astrattamente morale ma è privo di un contenuto verificabile, mancano i significati dei termini. Noi sappiamo perfettamente i possibili esiti a medio termine della somministrazione del vaccino, ma non conosciamo quelli a lungo termine perché si tratta di un vaccino nuovo. Del resto, non conosciamo neppure gli esiti dell’infezione virale a lungo termine. Sappiamo però che dopo poche ore il vaccino svanisce e dopo la prima immunizzazione la proteina ‘spike’ viene eliminata dal nostro sistema immunitario. Da ciò consegue che la famosa reazione a lungo termine della famigerata proteina ‘spike’ non esiste nei vaccinati, nel mentre a medio termine gli effetti del vaccino sono praticamente nulli.

Caio (‘ab irato’): ma come fate a negare i danni ìnsiti in questa situazione? Si profila infatti come altamente probabile una situazione in cui, di fronte agli scricchiolii di questa strategia demenziale, invece di cambiarla, si rincarerà semplicemente la dose, in una corsa a rimpiattino tra varianti e nuove somministrazioni vaccinali (laddove con somministrazioni reiterate le incognite precedenti si moltiplicano esponenzialmente). L’intera operazione si presenta perciò come un azzardo con in gioco la salute pubblica, la convivenza civile e il funzionamento dello stato. Un capolavoro.

Tizio (in modo pacato): quello che tu paventi e a cui cerchi di conferire la veste di un ragionamento deduttivo non ha basi nella realtà: i risultati della vaccinazione si stanno vedendo sulla riduzione dei vaccinati in terapia intensiva. Basti pensare che in quella di San Martino [il principale ospedale di Genova] non ci sono ingressi di persone vaccinate; non a caso quella che sta dilagando è l’ epidemia dei soggetti ‘novax’.

Caio (di nuovo all’attacco): ci tengo a ribadire che era possibile una strategia diversa, che però è stata scartata: si poteva utilizzare il vaccino in maniera circoscritta, raccomandandolo e incentivandolo per le fasce che per età e/o malattie pregresse risultano più soggette ad ospedalizzazione (e morte). Parliamo di circa un terzo della popolazione totale, tra over 60 e affetti da patologie croniche inferiori ai 60. Sulla base dei dati in nostro possesso relativi alle precedenti ondate potevamo aspettarci che in questo modo si sarebbe coperto il 98,5% dei soggetti che in precedenza avevano contribuito alle ospedalizzazioni.

Mevio (basandosi sulla propria competenza di medico di base, interrompe Caio): la tua, caro amico, è una valutazione che non tiene conto del fatto che oggi i ricoverati sono di una fascia inferiore ai 60 anni e purtroppo anche i morti. Comunque vaccinare solo una parte della popolazione apre la strada alle varianti, poiché più il virus circola tra i non vaccinati e più si hanno possibilità di varianti, per non parlare della ghettizzazione dei vecchi che a questo punto potevano essere benissimo lasciati al loro destino di “esseri improduttivi” e l’epidemia si sarebbe risolta da sé, come diceva il buon Giovanni Toti [presidente filo-leghista della giunta regionale ligure]. La prova di quanto sto dicendo è costituita dal fatto che la variante Delta che ci sta flagellando non nasce dai vaccinati del nostro paese, ma nasce in India da una popolazione scarsamente vaccinata.

Caio (un po’ seccato): Perdinci, lasciami finire il ragionamento! Al tempo stesso, sia per coprire il rimanente 1,5%, sia per ridurre l’impatto di quella percentuale di vaccinati che – come ora sappiamo – il virus colpisce egualmente, si dovevano incrementare gli interventi di terapia precoce, le cui conoscenze sono maturate nel primo anno di pandemia, e che avrebbero limitato drasticamente ospedalizzazioni e decessi.

Tizio (con un tono sardonico): il tuo ragionamento non solo zoppica ma crolla, in quanto contiene due imbarazzanti inesattezze: la prima che i vaccinati vengano colpiti come i non vaccinati, laddove abbiamo oggi i dati che ci indicano una riduzione di contagio del 75% nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, riduzione del 95% dei ricoveri e del 97% in terapia intensiva. La seconda ripropone la terapia precoce, che ad oggi non esiste. Perciò la deduzione finale, che tu pensi di ricavare da premesse inesistenti, non regge.

Caio (riprende il discorso, affrontando il problema specifico della gestione della pandemia): dalla comparsa del virus si è cercato innanzitutto di intervenire come si poteva, con i farmaci e i protocolli a disposizione. Ovviamente in prima battuta i risultati non potevano che essere scadenti. Però quella dell’intervento terapeutico è di gran lunga l’area in cui giocoforza nel mondo si è fatta più ‘sperimentazione sul campo’, certamente molto più di quanto sia avvenuto per la ricerca sui vaccini, che è un tipo di indagine accessibile solo a pochi grandi gruppi di ricerca – pubblica o privata. Ora, prima di ogni altra cosa vi chiedo: quanto vi sembra plausibile che in poco più di un anno si siano trovati più di 20 vaccini (ad oggi approvati),ma non si sia trovata nessuna terapia utile?

Tizio: la risposta a questa domanda retorica è molto semplice: la proteina ‘spike’ la conosciamo e la studiamo dal 2002, a partire dalla famosa epidemia SARS, e sappiamo da allora che è una struttura glicoproteica presente come protuberanza all'esterno delpericapside, il doppio strato lipidico che costituisce l'involucro di alcunivirus.Tali protuberanze si legano ad alcuni recettori della cellula ospite e sono essenziali sia per la specificità dell'ospite sia per l'infettività virale.Il riconoscimento di tali strutture da parte del Sistema Immunitarioè in grado di indurre una risposta Immune Neutralizzante. Ciò nondimeno, della malattia, dei suoi tempi e della tempistica terapeutica non sappiamo ancora nulla.

Caio: Bene, proseguiamo. Volendo concedere un briciolo di buona fede a tutti quelli che si sbracciano a dire che non ci sono terapie, si può immaginare che questa gente semplicemente non sappia cos’è una terapia. Terapia non significa quasi mai “cura risolutiva”, “pillola magica”, martello definitivo ammazza malattie. In verità la stragrande maggioranza delle terapie, specificamente nel caso di affezioni virali, serve a contenere i sintomi, ad evitare processi degenerativi, lasciando poi all’organismo il compito di liberarsi del virus. Bisogna sempre ricordare che qualunque guarigione avviene esclusivamentese l’organismo ripristina il proprio equilibrio: i medicinali servono ad aiutare questo processo, mai a sostituirlo. Sennonché, in concreto molti medici, anche in Italia,hanno adottato con successo farmaci ‘riconvertiti’ – cioè approvati precedentemente per altri usi, di cui si è constatata l’efficacia. Specificamente è stato osservato sin dalle primissime fasi della pandemia che nel caso del Covid latempestività dell’intervento giocava un ruolo fondamentale.Una volta che il malato entrava in fase critica, con sviluppo di una polmonite interstiziale, le possibilità di finire in terapia intensiva e di morire crescevano verticalmente. Ma molto si poteva e si può fare per evitare che si giunga a questo stadio. In questo senso credo che a bocce ferme sarà necessario istituire una vero e proprio processo alle responsabilità di chi in un anno e mezzo non ha approntato nessun sistema decente di intervento domiciliare nelle fasi iniziali della malattia, mantenendo un protocollo assurdo di “tachipirina e vigile attesa”, che ha concorso senza dubbio all’enorme numero di decessi in Italia (tra i numeri più alti al mondo in rapporto alla popolazione; superata in Occidente da una manciata di paesi: Slovacchia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Ungheria).

Mevio (interviene schierandosi esplicitamente sulle posizioni di Tizio): scusami tanto, Caio, ma qui ti contraddici da solo! Tachipirina e vigile attesa servono proprio a garantire ciò che tu hai or ora affermato. La tachipirina riduce la febbre da virus salvando energia biologica da attivare per altri scopi, come ripristinare l’equilibrio dell’organismo in attesa dell’intervento delle funzioni immunitarie. Quando parlo di energia biologica, parlo di ATP [adenosina trifosfato] che è alla base del nostro metabolismo. Quanto alle responsabilità dei medici per l’enorme numero di decessi durante le fasi della pandemia, mi limito a ricordarti quanti medici sono morti con i pazienti nel tentativo di salvarli….

Caio (quasi infuriato): la verità è che, pur di spacciare vaccini, sono stati deliberatamente ignorati farmaci come ivermectina,budesonide, Exo-Cd24, anticorpi monoclonali, ma anche semplicemente alcuni antiinfiammatori non steroidei, ecc., chehanno già dietro estese prove sul campo ed una letteratura scientifica.

Tizio (rivolgendosi a Caio e a Mevio con un tono insieme didattico e sarcastico): qui siamo arrivati al colmo della disinformazione! Ivermectina: viene utilizzato contro infestazioni da pidocchi del capo,scabbia (infestazione da acari),oncocercosi (infestazioni da verme), strongiloidosi (parassitosi da verme) efilariosi linfatica (parassitosi da verme); è un antimalarico, tutto tranne che un antivirale. Budesonide: è un cortisonico già presente nella terapia anti-Covid. Exo-Cd24: questa terapia è davvero stupenda. Si tratta di un farmaco sperimentale di recentissima invenzione, che addirittura riproduce gli Esosomi (uno dei grandi misteri della biologia, vescicole di membrana plasmatica che al loro interno possono portare parti di dna, rna, atp, che molto probabilmente sono messaggeri iperspecifici di comunicazione cellulare). Questo farmaco che, secondo Caio, si potrebbe utilizzare contro il virus, è stato inventato in Israele, ma non abbiamo nessun dato sugli effetti immediati, medi e a lungo termine. C’è da piegarsi in due dalle risate. Riguardo agli anticorpi monoclonali non trovo un modo adeguato di esprimermi… Posso solo dire che quelli sintetici e non da siero iperimmune sono realizzabili solo in ospedale con costi iperbolici (il farmaco ha un costo mostruoso e in più è indispensabile l’ospedalizzazione, anche se in ‘day hospital’). Questi farmaci saranno il futuro per certi aspetti della medicina, ma a costi, per l’appunto iperbolici. Il siero iperimmune purtroppo funzionerebbe, anche se solo in ospedale, e noi dobbiamo evitare l’eccesso di ospedalizzazione. In più immunizza temporaneamente su una variante di virus ridotta, quindi non ci protegge sulla quantità dei virus e neppure nel tempo. Inoltre, non è da escludere l’altissimo rischio di ‘shock’ anafilattico.

Mevio (si rivolge a Tizio e a Caio, sospendendo la discussione e invitando a godersi il venticello rinfrescante che spira tra gli alberi del giardino pubblico e tempera la calura insolita di questo ultimo scorcio dell’estate): cari amici disserenti e divergenti, forse è il caso, per ora, di por fine a questa disputa. Due ragioni vi sono per farlo: la prima è che, come ebbe a dire delle eresie un padre della Chiesa, non vi è bisogno di bere tutta l’acqua del mare per accertarsi che essa è salata; la seconda è che questo bel pomeriggio settembrino va goduto tra buoni amici, senza guastarci troppo il sangue.

Tizio: sono d’accordo, caro Mevio.

Caio: sono d’accordo anch’io, ma non disarmo e ho già in serbo alcuni articoli da inviare a “Sinistra in Rete”…


* Negli interventi di Caio sono trasposti alcuni passi dell’articolo di Andrea Zhok, Dall’era della certificazione verde: dialogo tra un Credente e uno Scettico, pubblicato il 13 settembre scorso nel sito di “Sinistra in Rete”.

Comments

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claudio DV
Saturday, 02 October 2021 13:42
facciamo il confronto fra i dosaggi dell'ivermectina come antielmintico e come anticovid: come antielmintico 0.15 mg/kg una dose singola eventualmente ripetuta ogni 3 o 4 ma preferibilmente 12 mesi
come anticovid invece Hector Carvallo sul sito C19 early com la consiglia 0.12 mg/kg alla settimana, e dato che è un profiilattico dovreste continuare ad usarla per mesi e mesi a questa dose che diventa dunque ogni mese 4-5 volte più grande di quella consigliata come antielmintico; dato che come antielmintico ALMENO ci sono 12-16 settimane fra le due dosi la dose consigliata da Carvallo è qualcosa come ALMENO 10-15 volte maggiore di quella usata come antielmintico; chiaro? dunque l'amico di Winston vi sta consigliando vi sta proponendo di usare un farmaco a dosi ALMENO 10 volte SUPERIORI a quelle usate in altra malattia basandosi su lavori che la comunità scientifica rifiuta nel suo complesso, rifuta; quali sono gli effetti collaterali di questo farmaco a dosi 10 volte superiori a quelle usate? e se usiamo i dati sulla parassitosi pià comune in cui l'intervallo è 12 mesi la differenza di odsaggio diventa 50 volte!!!!! cioè questi qua vi sconsigliano il vaccino che non fa danni (1 morto possibile ogni 10 milioni di soimministrazioni) ma vi consigliano un farmaco a dosaggi da 10 a 50 volte più alti di queli usati; quanti morti farebbe l'ivermectina a quei dosaggi ANCHE SE FOSSE UTILE E NON LO E? non ci sono dimostrazioni? rifletti o equestre amico di Winston
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un amico di Winston Smith
Sunday, 03 October 2021 16:39
No no caro Della Volpe, l'articolo di Chaccour che lei ha postato non c'entra nulla col sito c19early.com Ribadisco, è uno studio che smonta - probabilmente a ragione - un singolo studio sull'ivermectina, basato sui dati della famigerata Surgisphere, traendone le conclusioni che ritiene più opportune, e risale a più di un anno fa. Punto.
Quanto ai paragoni zoologici, mi tengo volentieri il cavallo. L'animale-guida di quelli come lei, esperti nel mentire, falsificare e fare la voce grossa come extrema ratio, l'ha già individuato Orwell più di settant'anni fa, ne "La fattoria degli animali".
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claudio DV
Saturday, 02 October 2021 13:26
a proposito dei lavori citati dal sito proposto dal'amico di Winston quello che comincia con C19early com l'autore più gettonato e un tal Hector Carvallo argentino; ora è molto didattico leggere le inchieste giornalistiche sui suoi lavori e sulle sue pubblicazioni: https://www.buzzfeednews.com/article/stephaniemlee/ivermectin-covid-study-suspect-data non è un giornale scientifico ma è certo altrettanto afifdabile del sito C19 di cui non sappiamo nulla né chi lo ha messo su né chi lo sostiene; ne consiglio la lettura all'amico di Winston per trarlo via dal suo stato equestre. (mi colpisce il cognome Carvallo, che ha molte somglianze con cavallo che è l'utente principale dell'ivermectina; ci fosse un complotto dei cavalli sotto a tutto?)
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claudio DV
Saturday, 02 October 2021 12:28
quello che considero incredibile è che qua ci siano persone che si considerano compagni che analizzano la rete trovando come supporto un sito ANONIMO come C19early com basato essenzialmente su lavori non referati e poi non credano alle centinaia ormai di pubblicazioni sull'efficacia e sicurezza dei vaccini anticovid pubblicati su tutti i maggiori giornali scientifici del mondo; e ancora poi sostengano le conclusioni di pseudo scienziati come salmaso o menichella che sono dichiaratamente di destra e che organizzano insieme ai fascisti congressi e manifestazioni; ma credete che siamo asini come voi? gli asini possono prendere l'ivermectina senza problemi questo è vero, gli umani al massimo una volta ogni tre mesi a bassa dose come antielmintico e con quella al coivid gli fate un baffo anzi un baffetto. Vaccinatevi e non rompete le balle
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claudio DV
Thursday, 30 September 2021 20:37
vediamo come stanno le cose sul sito che sostiene l'ivermectina; il sito è stato sputtanato da una controanalisi dettagliata; leggete qua: https://www.isglobal.org/en/healthisglobal/-/custom-blog-portlet/ivermectin-and-covid-19-how-a-flawed-database-shaped-the-covid-19-response-of-several-latin-american-countries/2877257/0
si tratta di siti di cui non si conosce l'origine e che sono di fatto sostenuti da chi vende questi farmaci in rete; sono stati capaci di fare in parlamentto supportati dala Lega una conferenza per pubblicizzare questo assurdo trattmento da cavalli e voi boccaloni date una mano ai truffatori della rete non vi volete vaccinare ma vi fate fottere dai meglio imbroglioni della rete; amico di Winston smith asino vivente CHI HA FONDATO E SOSTIENE il sito pro ivermectina? tu lo sai o sei solo un utile fesso? (domanda retorica)
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un amico di Winston Smith
Friday, 01 October 2021 11:53
Non so l'origine di quel sito, e francamente non mi metterò ad indagarla (perché non si possono inseguire le fonti all'infinito). So benissimo, però, "l'origine" del "Messaggero" e soprattutto di "Repubblica", vera e propria centrale italica dell'imperialismo NATO. Ma soprattutto "so" il gioco che si sta facendo da un anno e mezzo: disattivare la medicina di base e sabotare ogni cura efficace o anche solo promettente per prolungare l'Emergenza all'infinito, e imporre i "vaccini" (virgolette d'obbligo) come unica soluzione. E come? Impedendo gli studi benintenzionati sui farmaci, predisponendo studi ad hoc per metterli fuori gioco (emblematica la vicenda "Lancet"-Surgisphere
sull'idrossiclorochina:https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/04/coronavirus-the-lancet-avvia-uninchiesta-sullo-studio-che-bocciava-lidrossiclorochina-preoccupati-gravi-questioni-scientifiche-sono-state-portate-alla-nostra-attenzione/5824478/), o ancora tenendo conto solo degli studi "negativi" e non degli altri. Nel caso dell'ivermectina, ripeto, siamo a 65 studi favorevoli contro 0, col risultato che il mondo "scientifico" al servizio dei padroni è in affanno, mentre quello mediatico ricorre ad argomentazioni sempre più becere (identiche alle sue, caro Della Volpe).
Ma soprattutto, al di là delle posizioni, so riconoscere la qualità etica delle argomentazioni. Quando qualcuno arriva a scrivere che l'ivermectina è "un farmaco per cavalli" e nient'altro (fingendo di ignorare che esista sia una versione per umani che una versione veterinaria, con dosaggi e composizioni differenti), l'etica del dialogo cola a picco. E se qualcuno dà a costui dello "stalinista", per quanto mi riguarda se lo tiene.
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un amico di Winston Smith
Friday, 01 October 2021 13:05
Volevo chiuderla qua, ma questa è proprio irresistibile: Della Volpe non ha postato un articolo che smonta "il sito sull'ivermectina" (quale? quello sulle cure precoci del covid cioè https://c19early.com/ ? boh...), ma un articolo del 29 maggio 2020 che solleva obiezioni, probabilmente fondate, riguardo uno studio sull'ivermectina basato su dati della Surgisphere (ovvero la società di Big Data presieduta da quel tal Sapan Desai che ha fornito DATI FALSI al famigerato articolo del "Lancet" contro l'idrossiclorochina del maggio 2020, del quale peraltro Desai è coautore!). Ma dico io, Della Volpe, ma che le prende? Lei è un professore universitario, dovrebbe saper maneggiare certi materiali meglio di me... Ma non è che la fregola di far vaccinare anche i sassi le sta dando un po' alla testa?
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claudio DV
Saturday, 02 October 2021 11:59
no simpaticone io ho postato questo di cui è autore Chaccour https://www.isglobal.org/en/healthisglobal/-/custom-blog-portlet/ivermectin-and-covid-19-how-a-flawed-database-shaped-the-covid-19-response-of-several-latin-american-countries/2877257/0 forse ti sei sbagliato ma non mi meraviglio; il sito che ho postato conclude che l'ivermectina trascrivo l'inglese: This off-label use of ivermectin entails several risks:

Diversion of drug supply, causing shortages for its use in proven indications.
The use of veterinary formulations or non-supervised doses could lead to unforeseen side effects that can harm ongoing mass treatment schemes at community. level such as the Mectizan Donation Program which managed to eradicate river blindness in Colombia just a few years ago.
Rural regions of Latin America have a high prevalence of intestinal helminths. These parasite are known to modulate one type of immune response that favors viral clearance. Mass deworming due to ivermectin could have repercussions on the severity of COVID-19.
Moral hazard, due to a false feeling of protection or treatment with the drug.
Impossibility to conduct clinical trials should ivermectin become the new standard of care.

Once again, scientific rigor is needed, even in pandemic times.
forse hai preso un sito per un altro amico di Winston a conferma della tua natura semi-equina.
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Maurizio
Wednesday, 29 September 2021 16:42
Purtroppo non è una novità, gli stalinisti stanno dando il peggio di se scimmiottando il potere e insultando e dileggiando col loro armamentario vetusto ( ..piccolo borghesi, fascisti, opportunisti ecc....) gli stessi compagni che inizialmente tentavano di esprimere i propri dubbi e successivamente la propria incazzatura.
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un amico di Winston Smith
Wednesday, 29 September 2021 13:07
C'è da restare senza parole di fronte all'etica del dialogo dei vari Eros Barone, Claudio Della Volpe ecc, del tutto identico a quello dei peggiori avvoltoi televisivi e giornalistici. In un anno e mezzo di Emergenza e assurdità non hanno mai detto mezza parola verso l'opposizione alla gestione dell'epidemia che non fosse di mero dileggio, evitando accuratamente di esprimersi nel merito delle argomentazioni (se non con la facile polemica contro l'espressione "terapia genica") e soprattutto dribblando la scomoda questione delle cure precoci. Adesso che l'opposizione diventa di massa, calano l'artiglieria pesante sfornando articoli a getto continuo, accodandosi a una campagna stampa contro le cure sempre più scatenata e raschiando il fondo del barile pur di trovare uno straccio di argomento per sostenere l'insostenibile. Con tutto l'amore per il confronto, un atteggiamento così farebbe passare la voglia di discutere persino a Socrate

Mi limito a mettere a disposizione uno strumento per chi vuole pensare con la sua testa e non con quella dei vari Burioni, Gruber, Mentana, La7 e compagnia brutta: https://c19early.com/
Si tratta di un portale scientifico che analizza TUTTI gli studi realizzati a livello mondiale riguardo le cure per la Covid. Nel caso del "vermifugo per cavalli" ivermectina (ancora una volta, mainstream docet), siamo a 65 studi favorevoli contro 0 (e allo scopritore del suo uso umano, premio Nobel nel 2015 proprio per queste ricerche, censurato da youtube per il suo sostegno all'uso dell'ivermectina contro la Covid).
Per il resto, fa solo piacere vedere come si stia puntualmente realizzando una vecchia massima: "prima vi ignoreranno, poi vi derideranno, dopo vi combatteranno, infine vincerete".
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claudio DV
Thursday, 30 September 2021 18:54
rispondo all'intervento dell'amico di Winston : ecco qua l'intervento di un cavallo o forse di un asino a favore dell'ivermectina; come rispondere?
Così?
https://www.ilmessaggero.it/salute/storie/covid_ivermectina_morti_cavalli_cosa_e_a_cosa_serve-6225777.html
o così?
https://www.repubblica.it/salute/2021/09/29/news/ivermectina_pandemia_brasile-319975105/
questa è una pagina della FDA contro l'uso incontrollato di ivermectina un farmaco molto potente usato per i cavalli: https://www.fda.gov/consumers/consumer-updates/why-you-should-not-use-ivermectin-treat-or-prevent-covid-19
io non sono un cavallo ma ripeto forse l'amico di Winston è un asino.
non discuto proprio con quelli che ci chiamano stalinisti me ed Eros o Guglielmo che sono solo amici di penna con i quali ho idee in comune e non credo tutte; noi ci mettiamo nome e cognome voi negazionisti non avete manco le palle di mettere il vostro nome e cognome; siete anche dei vigliacchetti.
Metteteci nome e cognome così vi si può sputtanare come troll come fatto con Mario M: Mario Menichella l'uomo di destra che scrive qua su Sinistra in rete ed organizza congressi con la Lega in parlamento. che voltastomaco e ripeto la cosa grave e che gli editori di questa pagina lo consentano; opporsi al governo capitalistico non vuol dire calare le brache a tutt i fascistelli o i qualunquisti che circolano in rete mascherati da amici del popolo.
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Quando la fonte è il messaggero...
Thursday, 30 September 2021 23:38
Ivermectin has been used extensively in humans, alone against onchocerciasis and in combination with albendazole against lymphatic filariasis (LF) since the 1980s (WHO 2006). It has played a key
role in the elimination programmes of these two neglected tropical diseases and was more recently approved for the treatment for Strongyloides infections. Despite being included in the EML as an
antifilarial and antihelminthic , ivermectin is considered to be the drug of choice or an alternative therapy for a wide range of diseases, including scabies, , gnathostomiasis and head lice infestation (Omura and Crump 2014). It has also shown potential for use as an insecticidal (e.g. against malaria), antiviral (e.g. against dengue), antibacterial (e.g. against Chlamydia trachomatis) and anticancer drug (Omura and Crump 2014).
https://www.who.int/selection_medicines/committees/expert/22/applications/s6.6_ivermectin.pdf

Fonte OMS in tempi non sospetti (2018), un po' più autorevole del messaggero.

Sempre a quel periodo risale uno studio scientifico sull'ivermectina contro la scabbia in Etiopia:

Mass distribution of oral ivermectine is effective and safe in reducing
the burden of scabies in a community. 2–3 Mass ivermectine
treatments are also effective for several systemic infections, and
may even reduce childhood morbidity and sometimes mortality of
children and emaciated patients.
https://www.researchgate.net/publication/325090998_ivermectine

L'ivermectina, nota in Africa e America latina da quarant'anni come Mectizan, nasce per uso veterinario ma è riconosciuta a livello internazionale già nel 1987 per i successi conseguiti su decine di milioni di pazienti affetti da oncocercosi, o cecità fluviale (una malattia che affligge il Sud del mondo e di cui Della Volpe può continuare a fregarsene altamente):

While studying the response of equine Onchocerca cervicalis to this compound, Dr. William Campbell, leader of the Merck team and the scientist responsible for the development of thiabendazole, recognized the properties ivermectin possessed suggested its utility against River Blindess caused by the human parasite Onchocerca volvulus. With the encouragement of P. Roy Vaeglos, M.D. president of the Merck Research Laboratories, the company began seriously to consider the potential use of ivermectin in humans.

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CLINICAL TRIALS AND PARTNERSHIPS

Human clinical trials began in February 24, 1981 in Dakar, Senegal where the first patient received a single oral dose of Mectizan. Ivermectin proved to be remarkably effective in humans, leading to a hope that the cure for river blindness was possible. As soon as data on the compound's safety and effectiveness became convincing, Merck contacted the World Health Organization (WHO). At first the World Health Organization was not particularly interested in the drug due to its inability to kill adult worms and its own interests in controlling River Blindness through the use of black fly insecticides. However, the continued success of Ivermectin clinical trials and growing ineffectiveness of insecticide use changed the WHO's position so that in 1982, Merck and WHO began a collaborative ivermectin research program under the guidance of Drs. Mohammed Aziz and Kenneth Brown. In the next few years, trials were conducted in Ghana, Guatemla, Cote d'Ivoire, Liberia, Mali, Senegal and Togo. These trials demonstrated that a single annual dose of 150 to 200 micirograms/kilogram of Mectizan effectively reduced the density of microfilaria to near zero after a month and maintained low levels for up to 12 months. These efforts culminated in the approval of the Mectizan in France in 1987. (Approval was not sought in the US at the time because River blindness is not found in the United States) Since that time, ivermectin has proven to be remarkably safe and effective. Ivermectin was approved by the United States Federal Food and Drug Administration (FDA) in 1996 for strongyloidiasis and onchocerciasis. (Elgart and Meinking 2003)

[...]

By 2001, 15 years after the program began, more than 30 million people were being treated annually with Mectizan - mainly in Africa, but also in Latin America and Yemen.

https://web.stanford.edu/group/parasites/ParaSites2005/Ivermectin/History.htm

"Compagno" che equipari centinaia di milioni di esseri umani a cavalli... "non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia..."
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un amico di Winston Smith
Thursday, 30 September 2021 20:32
Complimenti per il rigore scientifico, Della Volpe! Due notizie scandalistiche dal mainstream, più l'appello alla Voce del Padrone (la FDA statunitense...), più un'inferenza completamente arbitraria sull'identità di Mario M. (che palesemente non è Menichella, visto che sostengono posizioni completamente diverse...). E complimenti anche per l'affermazione impeccabilmente questurina: "se i medici sono stati radiati, è perché curavano male" (un po' come dire: "se Tizio è stato arrestato, qualcosa avrà pur fatto"), quando anche i muri sanno che se certi medici sono stati sospesi o radiati è perché non si sono vaccinati, o per avere espresso le loro posizioni in merito. E complimenti... l'elenco sarebbe troppo lungo.
Continuate così, che vi sputtanate da soli!

PS Se non mi firmo è perché non cerco fama. Non ho paura di uno Stato sempre più inferocito, figuriamoci dei ringhiosi quaquaraqua come lei.
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un amico di W. Smith
Thursday, 30 September 2021 20:58
PPS Ad uso degli ingenui e degli impressionabili: l'ivermectina NASCE per uso veterinario, ma viene usato per gli umani da almeno quarant'anni, come si può ancora leggere sulla pagina di Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Ivermectina nonostante questa sia stata RISCRITTA lo scorso 11 settembre, con l'immancabile aggiunta dell'uso per la Covid come "disinformazione" (Orwell docet). Questa vicenda è stata recentemente ricostruita in questo programma (forse populista? forse di destra? Chissà: in ogni caso è documentato):
https://www.radioradio.it/2021/09/ivermectina-sotto-processo-farsa-televisiva-smontata-duranti-meluzzi-fusaro/
Ancora complimenti, Della Volpe: usa gli stessi argomenti di chi non ha intervistato un medico, ma... uno stalliere!
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claudio DV
Saturday, 02 October 2021 12:19
amico di Winston non ci sono prove accertate sull'uso dell'ivermectina nel covid ; ripeto il sito
https://www.isglobal.org/en/healthisglobal/-/custom-blog-portlet/ivermectin-and-covid-19-how-a-flawed-database-shaped-the-covid-19-response-of-several-latin-american-countries/2877257/0

poi c'è quello di FDA: https://www.fda.gov/consumers/consumer-updates/why-you-should-not-use-ivermectin-treat-or-prevent-covid-19

l'ivermectina è un farmaco complesso da usare e con molti effetti collaterali certo molti più del vaccino che si vorrebbe sostituire ; gli articoli giornalistici sull'ivermectina li ho messi per documentazione; con una frase interrogativa ma ho postato anche siti diversi ed ufficiali; quello che avete postato voi e a cui vi rifate è un sito ampiamente sputtanato che non a caso NON Riporta le proprie fonti di finanziamento è un sito oscuro ma tu complottista senza nome ci credi senza dubbio; che cosa strana uno che nasconde il proprio nome e crede a siti di cui non si sa l'origine; ; il dosaggio come antielmintico è COMPLETAMENTE DIVERSO e molto più basso da quello da usare nel caso covid; e gli effetti collaterali se aumenti le dosi sono ENORMI; come antielmintico lo usi in singola dose mentre come anticovid le dosi proposte sono MOLTE VOLTE più alte con una crescita incredibile degli effetti collaterali; chi prende l'ivermectina stia attento che è pericolosa fuori dai dosaggi consigliati dall'OMS; altro commento sul sito pro ivermectina che si basa essenzialmente su lavori non ancora reviewati https://www.smh.com.au/national/examine-ivermectin-and-understanding-scientific-evidence-20210817-p58jd0.html
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gulielmo donniaquio
Monday, 04 October 2021 09:23
io credo fortemente che in una discussione prima di affermare che qualcuno sia al servizio della cultura dominante per cui esprime concetti e opinioni di un certo tipo, prima di fatto fare un attacco personale, un minimo della conoscenza del soggetto sarebbe opportuna. Detto questo nel mondo scientifico esistono problemi esagerati, ma il mondo scientifico è l'unico che propone un metodo per l'osservazione della realtà , possiamo criticarlo o meno, ma esiste un metodo, se vogliamo discutere dobbiamo utilizzare questo metodo, questo paradigma e questa filosofia della scienza. Questo non è un dogma, non è una religione è un metodo, un punto di vista e una base filosofica per osservare. Per cui un articolo pubblicato non significa nulla, l'articolo deve essere revisionato per dimostrare qualcosa. Ogni qualvolta qualcuno pubblichi un articolo questo viene assalito dai ricercatori per dimostrarne la veridicità, chiaramente se ne vale la pena. Tenete presente che su certi temi ne vale la pena....... perchè sono cascate di denaro che arrivano ai laboratori per proseguire le ricerche....
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un amico di Winston Smith
Monday, 04 October 2021 20:11
Sono d'accordo sul pensarci non due, ma più volte prima di attaccare frontalmente qualcuno ed equipararne la posizione alla cultura dominante. Ma entro certi limiti. Della Volpe li ha abbondantemente superati, perché è borioso e aggressivo nell'atteggiamento, scorretto e capzioso nelle argomentazioni e nell'uso delle fonti (e quanto a Barone, mi viene da chiedermi se non sia lui il vero "emulo di Don Ferrante"). Detto questo, per me la validità di questo o quello studio non è affatto la questione centrale. La medicina, da un punto di vista epistemologico, non è una scienza, ma piuttosto un'arte che si avvale anche di strumenti e saperi scientifici (oltre che, se non più, dell'esperienza). Non esiste un farmaco che sia valido per tutti; possono esistere, piuttosto, trattamenti più o meno efficaci nella misura in cui il medico sa fare il proprio mestiere, applicandoli il più possibile nella considerazione dello stato generale di salute del paziente. L'Emergenza ha prima tenuto i medici lontani dalle case dei pazienti, e poi legato loro le mani utilizzando ALCUNI studi scientifici come clava contro i loro strumenti. Perché gli studi (anche randomizzati e con peer review) favorevoli all'idrossiclorochina, all'ivermectina e alle altre cure della Covid esistono eccome, semplicemente non vengono considerati. Nel caso dell'ivermectina NON esistono attualmente studi che abbiano dato risultati negativi. Che poi alcuni di questi (attualmente ritirati, come quello degli imbroglioni della surgisphere) si siano rivelati patacche, è tutto un altro discorso.

PS Per chiarezza il commento a cui hai risposto non l'ho postato io.
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Guglielmo Donniaquio
Monday, 11 October 2021 12:03
concordo che non sono un genio delle risposte sul web, detto questo che la Medicina non sia una scienza è una tua corretta opinione rispettabilissima, essendo una scienza nonscienza comunque è fatta da un insieme di persone che discutono attraverso un paradigma e un metodo comune e approvato, delle terapie che riferisci mancano completamente le basi rispetto al principio del metodo, da cui se ne deriva la loro non praticabilità. Oltre a essere terapie antireumatoide una e antiparassitaria l'altra già in linea teorica non si capisce come potrebbero influenzare una infezione virale.
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un amico di Winston Smith
Wednesday, 13 October 2021 01:18
Perché sono utilizzate anche come antivirali per altre malattie, e già da prima della Covid. Come ha riportato l'altro tipo là sopra, l'ivermectina è utilizzata contro influenze virali anche gravi, come la Dengue. L'idrossiclorochina in particolare è stata usata contro le due SARS precedenti (SARS 1 e MERS) ed è attualmente impiegata in diversi Paesi (tra i quali la Corea del Sud, il Venezuela, Cuba e la stessa Cina, oltre che, in modo molto più infelice, nel più mediatizzato caso brasiliano). A queste vicende ho dedicato tre articoli, pubblicati anche su questo sito. Sicuramente pieni di inesattezze (più approfondisco questi temi e più me ne rendo conto) ma che nella sostanza coglievano nel segno. La cosa più sorprendente è che gli stessi studi ufficiali che hanno bocciato (alle nostre latitudini e non ad altre, beninteso) l'idrossiclorochina, ne spiegano l'efficacia in termini chimico-scientifici (ne "L'affare Covid" riporto un brano delle "covid treatment guidelines" dell'NIH americano piuttosto significativo). Lo stesso discorso si potrebbe fare per altre cure (emblematico il caso del plasma iperimmune, che ormai è ufficialmente ammesso, utilizzato negli USA, e usato in tutti gli ospedali del Veneto: e se non si usa in altre regioni è solo perché nessuno si degna di organizzare la raccolta del plasma: detto di passata, non sarebbe il caso di battersi perché la gente venga curata, al di là di quello che si pensa di lockdown, vaccini e quant'altro?). Ma poi, con una scusa o l'altra, si trova sempre un modo per squalificarle, incepparle, ritardarle per imporre questi "vaccini" (e il mondo che si portano appresso) come unica soluzione. Il fatto è questo: la Scienza non è "unica" e soprattutto non è neutra, ma è, e sarà sempre di più, un campo di battaglia.
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