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labottegadelbarbieri

“La sconfitta dell’Occidente”

di Gian Marco Martignoni

Con tutta probabilità l’ampia diffusione che il libro di Emmanuel Todd “La sconfitta dell’Occidente” (Fazi Editore, pagg. 354, euro 20) sta riscontrando a livello mondiale è da rintracciare nella intrigante molteplicità delle questioni trattate, che però hanno come scaturigine sia il fallimento della guerra per procura condotta dagli Stati Uniti e dalla Nato fino all’ultimo ucraino contro la Russia, che quello riguardante il regime delle sanzioni imposte dal blocco occidentale (che rappresenta il 12% della popolazione mondiale) contro il rublo.

Emmanuel Todd, storico, sociologo e antropologo proveniente dalla scuola francese dell’Annales, non è certamente un filo-putiniano, ma avendo letto sia Marx che Weber è in grado di demistificare la narrazione dominante, poiché mediante il supporto di alcuni indicatori di rilievo (la mortalità infantile e quella degli adulti, il tasso di omicidi, dei suicidi e della scolarizzazione, il numero dei detenuti, ecc…) individua gli elementi strutturali e sovrastrutturali essenziali sul piano comparativo per cogliere l’avanzamento o il regresso degli stati nazionali.

Semmai Todd è ascrivibile a quel filone del realismo geo-politico, sulla falsariga della rivista Limes, che nelle sue scrupolose e impietose disamine perviene a giudizi e previsioni che, come nel caso della vicenda dell’Ucraina, contrastano con quanto veicola il bombardamento mediatico quotidiano all’opinione pubblica, cavalcando una odiosa e devastante russofobia.

Infatti, è proprio sulla base del confronto tra lo stato dell’economia e della società americana con quella russa, che si spiegano le ragioni per cui la guerra lenta e “difensiva“ dei russi, “per risparmiare uomini“ sul campo di battaglia, ha costretto il blocco occidentale a una dissanguante e dispendiosa guerra “infinita“; che peraltro nei sondaggi vede un crescente rifiuto nel fornire armi all’Ucraina da parte dei ceti popolari, in palese divergenza con la propaganda dell’èlite euro-americane. Detto che è assai improbabile che la Russia venga sconfitta, dopo quanto è avvenuto in Iraq e in Afghanistan, Todd analizza pregevolmente sul piano storico dal 1990 al 2022 come gli Stati Uniti sono caduti nella trappola tesa del nazionalismo ucraino.

Innanzi tutto la Russia, dopo il trauma della terapia neo-liberista degli anni ‘90, attraverso la fase di stabilizzazione dell’economia dell’era Putin ha ridotto la mortalità infantile al 4,4% nel 2020, mentre negli USA è pari al 5,4%, oltre ad aver recuperato l’autosufficienza alimentare ed essere diventata esportatrice di prodotti agricoli, con un introito nel 2020 (30 milioni di dollari) superiore a quello del gas (26 milioni di dollari). Inoltre, pur con un Pil pari al 3,3% rispetto a quello occidentale, l’economia russa ha raggiunto risultati notevoli sul piano militare, oltre a essere con l’azienda Rosatom la prima esportatrice al mondo di centrali nucleari, poiché le persone con una istruzione superiore che hanno scelto gli studi di ingegneria nel 2020 sono stati il 23,4%, a differenza del 7,2% degli USA. Un Pil che comunque è l’espressione della produzione di beni tangibili, diversamente dal carattere fittizio del Pil americano, che con il primato assegnato al settore finanziario e la centralità per l’accumulazione di dollari costituita dai paradisi fiscali si contraddistingue per il crollo della produzione industriale ed agricola; nel mentre la società, nonostante il costante deficit commerciale, consuma più di quanto produce grazie al signoraggio del dollaro.

I dati a questo proposito sono eloquenti: nel 1928 la produzione industriale americana era pari al 44,8% di quella mondiale, mentre nel 2019 è scesa al 16,8%, con il settore delle macchine utensili ridotto a un misero 6,6%, quando l’Italia vanta addirittura un 7,8%. Al contempo la produzione di grano è scesa dai 65 milioni di tonnellate del 1980 ai 47 milioni di tonnellate del 2022. Non a caso Todd, introducendo il concetto di Pil reale, è in grado di dimostrare come nel 2022 il Pil pro capite di 39.520 dollari è stato decisamente inferiore sia a quello della Germania che della Francia, oltre a essere la fotografia di una società ove l’ingiustizia sociale è cresciuta a dismisura, poiché, stante la flat tax con un aliquota al 28%, la classe medio – alta è ormai composta solo dal 10% della popolazione.

Questa estrema polarizzazione sociale è la cartina di tornasole di una società in piena disgregazione: il calo dell’aspettativa di vita nel 2021 a 76,3 anni di media, per via della sommatoria delle morti per alcolismo, suicidio, omicidio, dipendenza da oppioidi, obesità, ecc…, mentre in Giappone è addirittura di 84,5 anni, è la triste conseguenza di una decadenza morale dagli esiti nichilistici.

Una decadenza che essendo anche il prodotto dell’atomizzazione sociale e della fine delle credenze collettive, di fatto è il segnale più evidente della crisi delle post-democrazie occidentali, in seguito all’ascesa di Donald Trump e della Brexit in Gran Bretagna, nonché per via del pericolo crescente costituito dalle destre reazionarie e razziste nel cuore dell’Europa. In questo contesto si comprende, soprattutto dopo quanto sta avvenendo in Medio Oriente a opera della irrefrenabile e distruttiva potenza militare di Israele, perché il resto del mondo ripudia la presunta superiorità morale dell’Occidente, e sostenga con l’acquisto del gas e mediante forniture militari la Russia nei suoi sforzi per contenere l’aggressività della Nato. Al punto che i Brics, allargati ai nuovi ingressi di altri paesi, riuniti a Kazan il 22 ottobre, hanno discusso la creazione del “The Unit“, una nuova moneta per de-dollarizzare il mondo, poiché come ha ben segnalato Tonino Perna su Il manifesto di quel giorno, il dollaro “è diventato progressivamente la vera arma di Washinghton per dominare il mondo“.

Infine, pena il suicidio dell’Europa, governata da una èlite inetta, bellicista e scissa dai reali bisogni delle classi popolari, Todd si augura che il disegno post-imperiale americano fallisca, in quanto per la distensione e la pace su scala mondiale è dirimente che la Germania riprenda i suoi naturali rapporti economici e politici con la Russia, dato che con la Cina non si sono mai interrotti.

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Comments

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Franco Trondoli
Wednesday, 27 November 2024 18:44
Sappiamo che la Nato ha accerchiato i Russi per provocarne la prima mossa di reazione in guerra aperta. Naturalmente è saltato il collegamento tra Germania e Russia e quindi gli Usa hanno ottenuto il loro interesse strategico con il consenso delle dominate élite Europee, compreso quella Tedesca. A questo punto, secondo me, sia i Russi che gli Europei sono entrambi in un cul de sac. Giocati strategicamente dagli Usa. Putin deve scegliere. Non si può scontrare
"direttamente" con gli Usa per due ragioni principali:
1) il Soggetto dell'accerchiamento Russo è la Nato, e non esplicitamente gli Usa.
2) Putin non può fare direttamente la guerra agli Usa anche perché sarebbe una guerra atomica istantanea.
3) il territorio usato per circondare la Russia è Europeo. Quindi la guerra non può che farsi qui'. Ecco l'arcano, Putin deve ripiegare strategicamente sulla potenzialità di ritornare a sfere di influenza derivanti dagli accordi di Yalta..che non sono mai stati emendati.
Quindi se la Nato "difende" l'Ucraina, dotandola anche di armi di attacco sul territorio Russo, Putin non si può di certo tirare indietro. In più può anche arrivare ad un accordo con gli Usa per legittimare uno dei baricentri effettivi della crisi Capitalistica Mondiale
nel cuore dell'Europa , ed esattamente in Germania. L'altro come sappiamo è a Oriente.
Per finire mi pare che la Russia sia sostanzialmente interessata a degli accordi con Israele per profondi motivi Culturali e Storici. In sostanza il territorio "Europeo" risulta oggettivamente una zona economicamente " forte" ; ma più debole e vulnerabile dal punto di vista Militare; quindi, nella ragnatela dei conflitti Mondiali instaurati appunto dalle tre Super Potenze Militari, l'Europa appare il bottino più realistico da spartirsi da tutti i punti di vista.
Per inciso, di un personaggio come
de Gaulle, storicamente è impossibile che ne esistano ancora.
Ricordo che si oppose alla guerra del Vietnam , e riconobbe la Cina di Mao.
Cordiali Saluti
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Franco Trondoli
Wednesday, 27 November 2024 19:12
Le ragioni sono tre, ma importa poco..!!
Saluti
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Alfred
Saturday, 30 November 2024 04:18
Provi a ribaltare il problema.
Gli usa (la Nato e' cosa loro) stanno attaccando la russia da quando hanno deciso di posizionare i missili nell'ex patto di Varsavia. Puntare i missili verso la russia dalla Polonia dichiarando che si tratta di protezione contro l'Iran e' sia minaccia che presa per il culo. I russi hanno pazientato nella speranza di concordare nuovi equilibri, lamentando per anni e in tutte le sedi istituzionali l'avvicinamento dei missili nato ai suoi confini. Per anni hanno cercato di concordare nuovi equilibri e forse si sono illusi che esistesse quesra possibilita'. D'altronde anche Iran sembra abbia ritardato la sua risposta agli attacchi di israele sperando in una tregua in palestina. D'altronde il massacro dei palestinesi e' stato mitigato ai nostri occhi distratti con continue promesse di inesistenti cessate il fuoco mediati dagli Usa.
Le carote date in pasto nell'attesa di fregare tutti non si contano piu.
Da poco sono anche ripresi gli avanzamenti dei cosidetti islamisti verso Aleppo, quindi anche verso zone sensibili per l'unica base russa sul mediterraneo. Forse la tregua israele libano non e' venuta a caso e forse non e' un caso che tra i cagnetti che si stanno muovendo ci siano quelli al soldo usa e la Turchia.
Con manovre che somigliano all'avanzata di kursk.
Chissa' se anche tutto questo la russia, l'iran e la siria devono considerarlo un caso del destino e non reagire.
Sono tendenzialmente pacifista, ma capisco anche che la Russia, ma anche la Siria, la Palestina, l'Iran e molti altri in prospettiva non possono accettare di essere bullizzati in eterno.
Adesso sembra che il piano di pace trumpiano (si mormora) voglia intimare ai russi di fermarsi e se i russi non acettano di stare nei territori conquistati con davanti una zona neutrale controllata dagli europei + la protezione nato su quel che resta dell'ucraina a occidente ...
Se non accettano sembra che gli Usa manderanno tutte le armi possibili in ucraina e ... per usarle dovranno mandarci anche i soldati. Nel frattempo gli ucraini dovrebbero reclutare anche i 18 e mandarli a farsi maccellare.
... i russi dovrebbero accettare.
Gli Usa, al loro posto e in una condizione di avanzata, accetterebbero?
Non mi piace sentirmi aggressivo, ma davanti ad atteggiamenti cosi arroganti spero che a un certo punto ai russi vengano meno scrupoli e ripuliscano questo delirio occidenrale. A costo che ci vada di mezzo anche la mia crapula. Trovo umiliante che i nostri destini siano mossi dal trombone oltreoceano e dalla guerrafondaia tetesca insieme ai baltici e a tutto il carrozzone europeo. Se ci sara' guerra in europa l' europa non sara' bottino, non e' zona militarmente vulnerabile e basta, saremo piallati a tal punto che gaza sembrera' un caffe' dei navigli di Milano e ... temo che a fare lo sporco lavoro non saranno solo i russi, ma soprattutto gli amici, in amicizia.
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Franco Trondoli
Saturday, 30 November 2024 13:22
In risposta ad Alfred :
Cause ed effetti si intercalano a vicenda in un gioco perverso dove alla fine i più deboli perdono.
Per me, oggettivamente, gli interessi Usa e Russia si saldano insieme nel fare dell'Europa terreno di scontro Inter capitalistico. O l'uovo o la gallina, non sapremo mai dov'è l'inizio. Ripeto, Geopoliticamente, non vedo scontro diretto tra Usa e Russia. Anzi. Dirò di più, vedo un'alleanza tra Usa, Russia, Israele e tra non molto forse anche Iran, contro la Turchia.
La Germania, con Cina e Giappone, devono essere potenziali alleati, in caso contrario rischiano grosso.
Francia e GB sono filo Usa e non ci piove. Se Usa e Russia saranno alleati tout court , anche loro saranno alleate Russe e Israeliane.
l'Italia non può che essere pro Usa, stiamo svendendo tutto a loro.
Per finire, ma non in ultimo, non vedo tutta questa crisi sistemica degli Stati Uniti. Anzi.
Sono perfettamente d'accordo con questa visione di Marco d'Eramo che segnalo: https://youtu.be/PyUbfJ8cmDM?si=TOPjJYbtQVr2ff-a.
Grazie
Cordiali Saluti
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Franco Trondoli 1
Sunday, 01 December 2024 09:53
Con riferimento all'ultimo punto sulla crisi sistemica Usa, e al video di Marco d'Eramo, evidenzio che esistono naturalmente problematiche interne di Crisi molto gravi. Eccome..!!
Cordiali Saluti
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Alfred
Sunday, 01 December 2024 10:17
La Russia non ha nessun interesse a decapitare l'europa che sotto la merkel era la gallina dal gas d'oro e non solo.
Semmai gli Usa credono di poter avere vantaggi dalla distruzione dell'Europa attingendo (lo stanno facendo a piene mani) le industrie europee in delocalizzazione verso di loro e rendendo l'Europa avamposto per un possibile smembramento della Russia.
Sul fatto che non ci guadagnerebbero niente vada a vedere cosa hanno guadagnato e speravano di guadagnare nell'epoca eltisin.
Banalmente guadagnerebbero staterelli controllabili, immense risorse minerarie, immense industrie belliche e un enorme confine terrestre con la Cina.
Non e' sufficiente? Se poi ci mette un'europa ridotta a carne da macello da mandare in prima linea verso il confine cinese avra' il sogno bagnato di molti falchi americani.
Spero ci affoghino nei loro sogni.
Per quanto riguarda israele. Temo che i russi non potranno mantenere a lungonuna posizione ambigua. Molti russi che erano in Israele sono rientrati. Ma soprattutto dovranno scegliere se difendere la loro base in Siria (e magari ampliarla) o mantenere il piede in due staffe. Sono costretti a scegliere, proprio adesso che le truppe cammellate usa, israele, turcjhia stanno avanzando. Se voglionobsalvare la loro presenza militare nel mediterraneo devono attaccare tutti questi pseudo islamisti lanciati all'attacco e andare contro, palesemente e militarmente, gli interessi di Israele.
Pensare che gli intereressi di Israele coincidano con quelli russi e ' una baggianata. Perche' lo stesso Israele deve scegliere e sembra che abbia scelto di diventare lo schifo che e' al servizio e usando un ben preciso padrone.
L'unica cosa che i russi non faranno e' combattere direttamenre usraele, ma se non vogliono perdere capra e cavoli devono difendere la base di tartus, quindi la Siria, quindi ricaccuare indietro gli islamisti al servizio di Israele.
La Germania e' bloccata e in casa alberga sia basi Nato che statunitensi, tra le piu grandi. Chissa' perche' ramstein e' proprio li. E lei crede che la Germania potra' fare accordi con Cina e Giappone alle spalle degli Usa?
Certo, lo potranno fare quando avranno cacciato dal loro suolo le basi Usa. Lei prevede che sara' una cosa breve e facile?
Che per loro sia necessario in caso vogliano fare geopolitica autonoma non ci piove. Immagini lei come potranno fare. Io rinuncio
Saluti
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Franco Trondoli
Sunday, 01 December 2024 14:04
Alfred grazie per il commento.
Cordiali Saluti
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