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sbilanciamoci

Fa discutere il piano di pace dei quattro tedeschi

di Michael Von der Schulenburg

Quattro autorevoli personalità tedesche – Peter Brandt, storico e figlio del cancelliere Willy Brandt, il politologo Hajo Funke, il generale in pensione Harald Kujat e Horst Teltschik, già consigliere del cancelliere Helmut Kohl – hanno presentato un piano di pace (qui il testo tradotto) altamente competente e realistico su come si potrebbe porre fine alla guerra in Ucraina attraverso un cessate il fuoco e successivi negoziati di pace. Si tratta probabilmente della proposta di pace più completa e innovativa che sia stata avanzata da un governo, da un’organizzazione internazionale o, come in questo caso, da una iniziativa privata dall’inizio della guerra nel febbraio 2022.

Qui la traduzione di un articolo esplicativo del 1 8 ottobre sul piano scritto da Michael Von der Schulenburg* a cura di Martin Köhler, (qui il suo discorso, tradotto, alla marcia per la pace di Pasqua a Berlino)

(qui il comunicato finale delle 120 marce per la pace di Pasqua in Germania)

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Il fatto che l'Ucraina stia morendo dissanguata viene apparentemente accettato

Questa proposta arriva in un momento estremamente critico della guerra in Ucraina.

A causa del possibile fallimento della controffensiva ucraina e del conseguente indebolimento delle forze armate ucraine, nei prossimi mesi, forse addirittura nelle prossime settimane, la NATO potrebbe trovarsi di fronte alla decisione di inasprire nuovamente la guerra contro la Russia o di intraprendere la strada dei negoziati. Una decisione a favore del proseguimento della guerra comporta l’enorme rischio che la guerra si trasformi sempre più in un confronto diretto tra la NATO e la Russia. Ciò non solo comporterebbe ulteriori sofferenze per la popolazione ucraina, ma porterebbe il mondo a un passo dalla guerra nucleare.

Possiamo quindi solo sperare che il buon senso prevalga e che la NATO, l’Ucraina e la Russia decidano per un cessate il fuoco con immediati negoziati di pace. Questa dettagliata proposta di pace tedesca ha indicato la strada da seguire.

Finora ci sono state proposte di pace sulla guerra in Ucraina da parte della Cina, del Sud globale e una proposta sviluppata su invito del Vaticano. Anche la Turchia e Israele hanno intrapreso iniziative di pace. È quindi allarmante che l’Unione Europea, a sua volta profondamente coinvolta in questa guerra, non abbia ancora avanzato una proposta su come porre fine a questa guerra attraverso una soluzione politica.

In questo momento di massimo pericolo per l’Europa, l’Unione Europea sembra essere caduta nella rigidità politica. Non ha una propria strategia evidente per la guerra in Ucraina, né ha sviluppato alcuna idea su come potrebbe essere un’Europa pacifica dopo questa guerra. Come se questo vecchio continente non avesse imparato nulla dalle terribili esperienze delle due guerre mondiali. Si aggrappa alle massime esigenze e all’idea scioccante che queste possano essere raggiunte solo sul campo di battaglia.

Il fatto che l’Ucraina sia letteralmente dissanguata viene apparentemente accettato. La politica dell’UE sembra inoltre sorda alle conseguenze politiche, sociali ed economiche per i popoli europei e del mondo, nonché agli enormi pericoli che un’espansione della guerra comporterebbe per l’umanità.

In questo contesto, diventa chiaro perché una proposta di pace tedesca così dettagliata sia di così grande importanza in questo momento. Essa rompe con la disastrosa convinzione che le vittorie militari possano portare la pace e delinea invece i modi per trovare una soluzione pacifica a questo conflitto attraverso negoziati politici.

Questa proposta di pace si basa anche sul punto di vista occidentale che la Russia ha iniziato una guerra di aggressione illegale e che l’Ucraina ha quindi tutto il diritto di difendersi militarmente e di accettare il sostegno straniero per farlo. Tuttavia, compie un passo decisivo in quanto gli autori sottolineano che ciò “non esime il governo di Kiev e gli Stati che lo sostengono dal promuovere politicamente il raggiungimento di una pace giusta e duratura”.

Poiché dopo 18 mesi questa guerra è entrata in una fase altamente distruttiva, in cui non ci possono più essere vincitori, è diventato ancora più urgente l’impegno di tutte le parti in conflitto e dei loro sostenitori a cercare una soluzione politica per la pace. Per non ritardare i negoziati di pace con lunghi tentativi politici, i promotori chiedono un immediato cessate il fuoco lungo la linea del fronte e il contemporaneo avvio dei negoziati di pace, proponendo soluzioni negoziate alle questioni controverse centrali del conflitto: un’Ucraina neutrale, garanzie di sicurezza per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, nonché una soluzione politica per il futuro status delle regioni di Luhansk, Donetsk, Zaporizhia e Kherson e della Crimea. I negoziati dovrebbero far seguito ai colloqui di pace russo-ucraini tenutisi nel marzo 2022.

La proposta di pace che arriva dalla Germania integra le proposte di pace non europee già presentate. Come queste, si basa sul presupposto che si debba tener conto anche degli interessi di sicurezza russi, come indicato nella lettera della Russia alla NATO e agli USA del 17 dicembre 2021.

 

L’UE dovrebbe avere interesse ad accogliere la proposta di pace

Contrariamente all’opinione politica dell’UE, i promotori della proposta di pace tedesca condividono la valutazione dei Paesi non occidentali secondo cui il presidente russo Putin è disposto a negoziare. Questo non significa ancora che le posizioni negoziali siano convergenti. Come in tutti gli altri negoziati di pace, anche nel caso della guerra in Ucraina è necessario negoziare faticosamente gli interessi contrastanti delle parti in conflitto e dei loro Stati sostenitori. Questo sarà estremamente difficile perché non c’è fiducia tra le parti in conflitto. I negoziati di pace si svolgono tra nemici e non tra amici. Tuttavia, la strada tracciata per una pace negoziata rappresenta un grande vantaggio rispetto a qualsiasi altro tentativo di raggiungere una soluzione militare.

Dovrebbe quindi essere anche nell’interesse degli Stati dell’UE accogliere questa proposta di pace il più rapidamente possibile. Perché sarà l’UE a perdere in questa guerra. Si troverà a sostenere i costi della guerra e i costi a lungo termine di un’Ucraina distrutta, impoverita e spopolata. Dopo che gli Stati Uniti si saranno ritirati dall’altra parte dell’Atlantico, l’UE continuerà a confrontarsi con molte delle aree di crisi del mondo nelle sue immediate vicinanze. Sarà inoltre l’economia dell’UE a soffrire maggiormente dell’aumento dei prezzi delle materie prime, della perdita dei mercati di vendita e del blocco delle rotte commerciali dirette verso le regioni in crescita dell’Asia, oltre che delle sue stesse sanzioni. Basta leggere correttamente i segnali provenienti dal vertice dei BRICS+, dall’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai e ora dal vertice del G20 per rendersi conto che non è la Russia a essere isolata, ma è l’influenza dell’UE a ridursi sempre più a livello internazionale.

La guerra in Ucraina rappresenta un enorme peso per le relazioni internazionali dell’UE. L’UE ha quindi urgente bisogno di pace e la proposta di pace tedesca dovrebbe essere vista come un’opportunità per cambiare il focus della politica estera europea dalla guerra alla pace.

Ciò che colpisce della proposta di pace tedesca è quanto essa si basi su un ruolo decisivo delle Nazioni Unite nella sua attuazione. Secondo la proposta, le condizioni quadro per un cessate il fuoco globale dovrebbero essere decise dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU e il monitoraggio della smilitarizzazione nei territori occupati dalla Russia e lungo la linea del cessate il fuoco dovrebbe essere garantito da forze di pace dell’ONU. Anche i negoziati di pace dovrebbero svolgersi sotto gli auspici del Segretario generale delle Nazioni Unite o di un Alto Commissario da lui nominato. Se vogliamo porre fine alla guerra in Ucraina in modo pacifico, non ci sono alternative a questa proposta di pace.


*L’autore di questo articolo – Michael von der Schulenburg – è un ex diplomatico della OSCE e assistent del Segretario generale delle Nazioni Unite. Da 2009 a 2012 è stato il più alto rappresentante dell’ONU a Freetown in Sierra Leone e in questo ruolo il capo della prima missione ONU di “Integrated Peace-Building” del mondo.

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