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sinistra

Guerra russo-ucraina: l’alluvione

Il “mondo Z” compie due anni

di Big Serge - bigserge.substack.com 

Traduzione di Antonio Gisoldi

bigserge1.jpgMentre il calendario piomba in un altro anno e scorriamo i giorni di febbraio, gli anniversari importanti vengono evidenziati in successione. Siamo ormai al 22/02/2022 +2: due anni dal discorso di Putin sullo status storico delle regioni di Donetsk e Luganski, seguito il 24/02/2022 dall’inizio dell’operazione militare speciale e dallo spettacolare ritorno della Storia.

La natura della guerra è cambiata radicalmente dopo una fase di apertura cinetica e mobile. Con il fallimento del processo negoziale (grazie o meno a Boris Johnson), è diventato chiaro che l’unica via d’uscita dal conflitto sarebbe stata la sconfitta strategica di una delle parti da parte dell’altra. Grazie ad aiuti occidentali (sotto forma di materiale, sostegno finanziario, ISRii e supporto all’individuazione dei bersagli) che hanno consentito all’Ucraina di andare oltre la sua economia di guerra indigena che stava rapidamente andando in fumo, è diventato chiaro che questa sarebbe stata una guerra di attrito industriale, piuttosto che di manovra rapida e annientamento. La Russia ha iniziato a mobilitare risorse per questo tipo di guerra d’attrito nell’autunno del 2022, e da allora la guerra ha raggiunto la sua qualità attuale - quella di uno scontro di posizione ad alta intensità di potenza di fuoco ma relativamente statica.

La natura di questa guerra d’attrito-di posizione si presta all’ambiguità in ambito d’analisi, perché nega i segni più attraenti ed evidenti di vittoria e sconfitta che hanno a che fare coi grandi cambiamenti nel controllo del territorio. Invece, bisogna farsi bastare un’ampia varietà di analisi posizionali di tipo aneddotico, su piccola scala, e dati nebulosi, e tutto questo può essere facilmente mal interpretato o frainteso.

I sostenitori dell’Ucraina puntano sugli avanzamenti formalmente su piccola scala per sostenere la loro idea che la Russia sta soffrendo di un numero cataclismatico di vittime per catturare piccole cittadine. Questo suggerirebbe che la Russia sta ottenendo vittorie di Pirro insignificanti che la porteranno all’esaurimento, fintantoché l’Ucraina riceve tutto ciò che chiede dall’Occidente. Allo stesso tempo, la Z-sferaiii indica queste stesse battaglie come prova del fatto che l’Ucraina non può più tenere nemmeno le sue città-fortezza più pesantemente difese.

Ciò che intendo sostenere qui è che il 2024 sarà estremamente decisivo per la guerra, poiché sarà l’anno in cui l’esaurimento strategico ucraino inizierà a manifestarsi e allo stesso tempo gli investimenti strategici della Russia inizieranno a dare i loro frutti sul campo di battaglia. Questo è il modo in cui si svolge un conflitto d’attrito di questo tipo, che grava gli eserciti con fattori di stress cumulativi e costanti, mettendo alla prova le loro capacità di recupero. L'usura e la furia delle acque eroderanno e graveranno la diga fino a farla scoppiare. E poi arriva l’alluvione.

 

Avdiivka: superamento tattico

Lo sviluppo operativo distintivo del 2024 è a questo punto chiaramente la completa cattura da parte russa di Avdiivka. Il significato strategico di Avdiivka è stato esso stesso oggetto di dibattito, con alcuni che lo liquidano come poco più di uno squallido sobborgo di Donetsk, preso di mira per dare a Putin una vittoria simbolica alla vigilia delle elezioni russe.

In realtà, Avdiivka è chiaramente un luogo di grande significato operativo. Fortezza ucraina dall’inizio della guerra del Donbass nel 2014, Avdiivka fungeva da posizione chiave di blocco per le Forze Armate dell’Ucraina (AFU) alle porte di Donetsk, collocata su un importante corridoio di rifornimento. La sua cattura crea spazio affinché la Russia possa iniziare un’avanzata su più fronti verso le roccaforti ucraine della fase successiva come Konstantinivka e Pokrovsk (ne parleremo più avanti) e spinge l’artiglieria ucraina lontano da Donetsk.

La questione che sembrerebbe di particolare importanza, tuttavia, è stata la maniera in cui la Russia ha catturato Avdiivka. La lotta tra le macerie di una città industriale ha fornito una sorta di test di Rorschach per la guerra, con alcuni che hanno visto la battaglia come l’ennesima applicazione degli “assalti di carne” russi, che travolgerebbero in massa, con orribili perdite, i difensori dell’AFU.

Questa storia non regge a un esame accurato, come vorrei dimostrare da una varietà di angolazioni. Innanzitutto, possiamo provare a misurare le perdite. Questo è sempre difficile da fare con un alto grado di precisione, ma sarebbe utile cercare anomalie o picchi negli andamenti delle perdite russe. La fonte più ampiamente accettata per questo sarebbe il casualty tracker di Mediazonaiv (un progetto mediatico esplicitamente anti-Putinista gestito da occidente).

Quando si vanno a esaminare i conteggi di Mediazona si manifesta una discrepanza interessante. Il testo riassuntivo rileva che si è recentemente conclusa una battaglia durata quattro mesi per Avdiivka, e Mediazona afferma: “Stiamo assistendo a un aumento significativo delle perdite russe da metà ottobre”. Questo in realtà è piuttosto strano, perché i loro dati mostrano letteralmente l’opposto. Dal 10 ottobre (il giorno del primo grande assalto meccanizzato russo su Avdiivka), Mediazona ha contato una media di 48 perdite russe al giorno, che in realtà è significativamente inferiore al tasso di consumo all’inizio dell’anno. Per contro, Mediazona ha contato in media 80 perdite al giorno dal 1 gennaio al 9 ottobre. Questo periodo, ovviamente, include gli intensi combattimenti a Bakhmut, quindi se si prende il periodo tra la fine della battaglia di Bakhmut e l'inizio della battaglia di Avdiivka (dal 20 maggio al 9 ottobre) si registra una media di 60 perdite russe al giorno. Anche una serie temporale delle perdite settimanali confermate di Mediazona mostra una tendenza al ribasso, inducendo a chiedersi come possano sentirsi a proprio agio nel sostenere che l’azione ad Avdiivka ha aumentato il tasso di consumo.

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Inoltre, fonti ucraine sul terreno hanno sottolineato che l’assalto russo ad Avdiivka non era quasi certamente in mera funzione della massa, e hanno osservato efficaci tattiche russe basate su piccole unità con un potente supporto di fuoco. Un ufficiale ucraino ha detto a Politicov: “È così che lavorano ad Avdiivka - l’artiglieria rade tutto al suolo, e poi truppe da sbarco professionali arrivano in piccoli gruppi”. Un altro ufficiale ha descritto assalti di piccole unità russevi (da 5 a 7 uomini) avvenuti di notte. Tutto ciò non è coerente con il cliché degli assalti russi in forma di “ondata umana” – che, dovremmo notare, non sono mai stati ripresi in video. Considerata la passione ucraina per la condivisione di filmati di combattimento, non dovremmo aspettarci di vedere qualche presunta prova del fatto che queste ondate russe siano state falciate?

Tutto ciò per dire che l’affermazione secondo cui la Russia (ancora una volta) ha subito perdite catastrofiche ad Avdiivka semplicemente non è supportata. Come in una precedente analisivii in cui ho dimostrato che le perdite di mezzi blindati russi non erano in aumento o mostravano andamenti anomali, ancora una volta abbiamo un grande assalto russo che non determina un picco nei dati sulle perdite. Questo non vuol dire negare che la Russia abbia subito delle perdite. L'operazione ad Avdiivka è stata una battaglia ad alta intensità durata quattro mesi. In circostanze del genere uomini vengono uccisi e veicoli distrutti, ma c’è scarsa evidenza che ciò sia avvenuto a ritmi anomali o allarmanti per le forze armate russe.

Ora, si è certamente liberi di trarre le proprie conclusioni, e non ho dubbi che la credenza in massicce perdite russe e in assalti basati su ondate umane persisterà. Tuttavia, per crederci, è necessario compiere un atto di fede epistemologico - credere che dispendiose ondate umane esistano nonostante combattenti ucraini testimonino il contrario, e che le perdite russe siano aumentate in un modo che è stranamente invisibile a tracciatori come Warspotting e Mediazona.

Al contrario, Avdiivka si contraddistingue come il primo grande combattimento della guerra in cui la crescente scarsità materiale dell’Ucraina si è fatta sentire acutamente. Dopo aver consumato gran parte delle scorte accumulate (incluso il grande lotto di proiettili acquistati dalla Corea del Sud da parte degli Stati Uniti), l'AFU ha avvertito un'evidente e dolorosa scarsità di artiglieria ad Avdiivkaviii. Le lamentele sulla "fame di proiettili" sono stati un leitmotiv della copertura mediatica della battagliaix. Naturalmente, abbiamo sentito parlare per mesi della crescente carenza di munizioni (ed è risaputo che l’Ucraina semplicemente non ha abbastanza pezzi d’artiglieria per coprire l’intero fronte), ma Avdiivka si distingue come una posizione chiave, tanto importante da indurre l’Ucraina a metterci risorse militari di punta per rinforzarla, laddove semplicemente non potevano fornire un adeguato fuoco di supporto.

In mancanza di artiglieria adeguata, l’Ucraina ha sempre più cercato di fare affidamento sui droni FPV come fattore sostitutivox. C’è una certa logica strategica in questo, nel senso che piccoli droni possono essere fabbricati in impianti diffusi e non richiedono centri di produzione ad alta intensità di capitale (vulnerabili ai sistemi d’attacco russi) come invece vale per i proiettili di artiglieria.

Tuttavia, i droni non sono chiaramente una panacea per i problemi dell’Ucrainaxi. Dal punto di vista puramente tecnico, la potenza distruttiva di un drone FPV (che solitamente trasporta la testata di una granata con propulsione a razzo) impallidisce rispetto a un proiettile di artiglieria ed è quindi inadatta al fuoco di soppressione o all’abbattimento delle roccaforti. I droni sono inoltre soggetti a interruzioni di funzionamento per fattori meteorologici e a causa della guerra elettronica in modi che non riguardano l’artiglieria. Ancora più importante, però, è che l’Ucraina sta semplicemente perdendo la corsa ai droni. I risultati ottenuti dall’Ucraina nell’incremento della produzione di droni in tempo di guerra sono davvero impressionanti, ma la base industriale del paese è ancora molto più piccola e vulnerabile di quella russa, e la produzione di droni russa sta iniziando a superare ampiamente quella dell’Ucrainaxii. La debolezza dell’Ucraina in altri tipi di arma l’ha sollecitata a essere la prima a fare forte affidamento sugli FPVxiii, ma quel vantaggio iniziale è andato persoxiv.

Quindi i droni costituiscono chiaramente un importante e letale espediente sul campo di battaglia, ma non sono né un vero sostituto dell’artiglieria né un’arma di chiaro vantaggio per l’Ucraina. Il risultato è stato che la difesa ucraina ad Avdiivka è stata sostanzialmente superata in termini di potenza di fuocoxv. Il problema è stato aggravato dalla rapida proliferazione delle bombe aeree plananti russe, insieme al degrado della difesa aerea dell’Ucraina. Ciò ha consentito all’aeronautica russa di operare intorno ad Avdiivka in un modo che si avvicina all’impunitàxvi, sganciando centinaia di bombe planantixvii con il potere di – a differenza dei proiettili di artiglieria, per non parlare delle minuscole testate dei FPV – radere al suolo i blocchi di cemento fortificato che normalmente rendono le città d’epoca sovietiche così resistenti nei combattimenti urbani.

Pertanto, la battaglia di Avdiivka si è sviluppata secondo uno schema che sta ora diventando molto familiare, e che indica l’emergente preferenza russa per l’assalto alle città, almeno di questa tipologia di fortezza di media grandezza. Ancora una volta l'operazione si è concentrata nella sua fase preliminare sull’allargamento del controllo russo sui fianchi, cominciando con il grande assalto meccanizzato all'inizio di novembre che ha assicurato le posizioni sulla linea ferroviaria verso il nord della città. Ancora una volta (come nel caso di Bakhmut e Lysychansk-Severodonetsk) alcuni si aspettavano che la Russia tentasse di circondare la città, ma ciò non sembra ancora fattibile nell’attuale contesto operativo sotto l’azione congiunta di fuoco e ISR. Invece, le posizioni sul fianco consentivano ai russi di lanciare attacchi concentrici verso la città, entrando su più assi che comprimevano i difensori ucraini in una stretta posizione interna, dove il fuoco russo poteva essere fortemente concentrato.

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Attacco concentrico su Avdiivka: 7-14 febbraio (mappa di base da Kalibrated Maps)

La particolare combinazione di attacchi concentrici e preponderante potenza di fuoco russi ha portato a una conclusione molto rapida della battaglia una volta iniziata l'avanzata russa vera e propria nella città. Mentre il movimento furtivo attorno ai fianchi è avvenuto con una sequenza di spinte a intermittenza durante l'inverno, la morsa concentrica sulla città è durata poco più di una settimana. Il 7 e l'8 febbraio i russi sono riusciti a sfondare sia nella periferia settentrionale che in quella meridionale, ed entro 14 febbraio gli ucraini erano in ritirata. Alcune sacche di resistenza sarebbero durate solo pochi giorni.

Nonostante le dichiarazioni secondo cui avrebbero condotto una “ritirata ordinata”, ci sono prove abbondanti che gli ucraini sono stati presi alla sprovvista dal ritmo dell’assalto russo, e che l’evacuazione è stata organizzata frettolosamente e completata solo parzialmente. Un gran numero di soldati non è riuscito a fuggire e sono ora prigionieri di guerraxviii, ed è chiaro che l’Ucraina non ha avuto il tempo o le energie per evacuare i feriti, ordinando invece che fossero semplicemente lasciati indietroxix. Il quadro generale è quello di una ritirata caotica e ad-hoc dalla cittàxx, non di un ritirata ordinata e organizzata in anticipo.

Il problema per l’Ucraina ora va oltre la perdita di Avdiivka e le opportunità che ciò creerà per la Russia. L’Ucraina ora ha la prova del fallimento sia nell’attacco che nella difesa in operazioni in cui ha concentrato forze significative. La sua controffensiva sulla linea russa di Zaporhzia è stata un fallimento catastrofico, con lo spreco di gran parte dell’insieme di forze meccanizzate gestito con attenzione dall’AFU, e ora ha le mani sporche di una difesa fallita ad Avdiivka, nonostante si sia combattuto da una fortezza ben preparata e impiegando riserve nel settore per rinforzare la difesa.

La domanda ora diventa abbastanza semplice: se l’Ucraina non è riuscita ad attaccare con successo durante l’estate, se non è riuscita a difendere Bakhmut e se non ha potuto difendere ad Avdiivka, c’è qualche posto in cui potrà trovare un successo sul campo di battaglia? La diga sta perdendo acqua. Riuscirà l’Ucraina a tappare la falla prima che crolli?

 

Il pressing a tutto campo della Russia

La struttura delle forze ucraine è sempre notoriamente difficile da analizzare, a causa della loro propensione per gruppi tattici ad-hoc e della loro pratica di allocazione frammentaria delle forze presso i comandi di brigata locali (rendendo i quartier generali delle brigate simili ai bussolotti del famoso gioco). A dire il vero, l’ORBAT (ordine di battaglia NdT) ucraino e l’allocazione delle forze sono in una categoria a sé stante - per cercare di venirne a capo, non si può fare meglio dell’eccellente lavoro di Matt Davies su X dot comxxi. Questo generalmente rende l’organizzazione e la generazione di forze dell’AFU più opache e più difficili da analizzare rispetto, ad esempio, a quelle della Russia. Mentre la Russia adotta raggruppamenti a livello di armata convenzionali, l’Ucraina no, e in effetti manca di comandi organici al di sopra del livello di brigata.

Detto questo, la figura di base è uno dei tre “Raggruppamenti strategici operativi” ucraini, che sono vagamente simili ai gruppi d’armate. Questi sono, da nord a sud, i Raggruppamenti Strategici Operativi (OSG) Khortytsia, Tavriya e Odessa. Contro questi sono schierati quattro Gruppi d’armate russi - da nord a sud, questi sono i Gruppi d’armate Ovest, Centro, Est e Dniepr. Valutare la forza totale di linea è sempre difficile, soprattutto perché non sempre abbiamo una buona comprensione dell’effettivo valore di combattimento di queste unità. Tuttavia, possiamo fare delle stime della forza sulla carta. Sulla base delle informazioni sul dispiegamento provenienti dal Project Owl Ukraine Control Mapxxii e dal Militaryland Deployment Mapxxiii, possiamo stimare che la forza nominale nel teatro in questo momento è di circa 33 “equivalenti ad un divisione” (Division Equivalents - DE) per l'Ucraina contro forse 50 DE per la Russia – un vantaggio russo significativo, ma non tremendamente soverchiante. Otteniamo come immagine qualcosa del genere (le formazioni a livello di armata ucraine sono assenti perché non esistono):

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Teatro ucraino – comandi a livello di gruppo ed armata (Mappa di base fornita da Kalibrated Maps)

Al momento, la Russia sta avanzando lentamente su quasi tutti gli assi del teatro. Ciò ha implicazioni sia strategiche che di attrito, nel senso che gli ucraini sono costretti a consumare continuamente riserve mentre gli viene negata la possibilità di ruotare e ricostituire le unità, ma si sta anche delineando una chiara formula operativa.

Il piano di manovra dei russi deve essere considerato in riferimento ai loro obiettivi minimi finali – vale a dire, la cattura dei rimanenti agglomerati urbani del Donbas intorno a Slovyansk e Kramatorsk (anche se non dovremmo dare per scontato che la guerra o le ambizioni russe finiscano lì). Al momento, ci sono diversi importanti assi di avanzamento, che contrassegno come segue:

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Assi d’attacco russi (mappa di base fornita da Kalibrated Maps)

L’obiettivo di queste spinte è abbastanza evidente. Al centro del fronte, l’avanzata russa sugli assi di Avdiivka e Chasiv Yar convergono sul nodo critico ucraino di Konstyantinivka, la cattura del quale è uno dei prerequisiti assoluti per qualsiasi serio tentativo di avanzare verso l’agglomerato di Kramatorsk. Le basi di controllo russe intorno ad Avdiivka e Bakhmut forniscono lo spazio necessario per iniziare un’operazione su due fronti verso Konstyantinivka, aggirando e avvolgendo la fortezza ucraina, tenuta saldamente, di Toretsk. (Vedi la mappa qui sotto, che ho realizzato a dicembre prima della cattura di Avdiivka).

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Operazione concentrica verso Konstyantinikva (Mappa di base da Suriyak)

Nel frattempo, la continua pressione russa sul fronte settentrionale (attraverso una lenta stretta sulla città di Kupyansk, in cima alla linea Oskil, nonché le operazioni verso Lyman sull’asse Zherebets) fornisce una base per il progresso verso l’altro prerequisito operativo per Kramatorsk, che consiste nella riconquista russa della sponda nord del fiume Donets, fino alla confluenza dell'Oskil ad Izyum.

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La campagna russa nel Nord Donetsk

Nel frattempo, sugli assi più meridionali, la Russia continua ad espandere la propria zona di controllo dopo la cattura di Marinka, probabilmente con l’obiettivo di sviluppare slancio verso Kurakhove, che porrebbe la fortezza ucraina di Ugledar in un saliente più severo. Ugledar rimane una spina nel fianco della Russia, in quanto si trova fastidiosamente vicino alle linee ferroviarie russe verso il “ponte di terra” (in inglese land bridge - si riferisce ad una striscia di territorio ucraino occupato dalla Russia che si estende dalla regione del Donbas lungo la costa del Mar d’Azov fino alla Crimea; il controllo di questo territorio consente alla Russia di trasportare uomini e rifornimenti utilizzando una rete di ferrovie e strade catturate, NdT). La Russia sta anche attaccando il saliente di Robotyne tenuto dagli ucraini (i frutti scarsi della controffensiva ucraina). Mentre questi attacchi hanno, come abbiamo accennato, benefici in termini di attrito in quanto inchiodano le forze ucraine sulla linea, sembra probabile che la Russia miri a riconquistare il saliente di Robotyne per prevenire qualsiasi progetto ucraino di usarlo come trampolino per un futuro tentativo di riprendere le operazioni verso Tokmak. Pertanto, queste operazioni nel sud hanno entrambe effetti di attrito e offrono il potenziale di neutralizzare preventivamente utili punti intermedi (staging points) ucraini.

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Nel complesso, la situazione operativa generale suggerisce che la Russia sta sviluppando uno slancio offensivo in tutto il teatro. Ciò avrà effetti deleteri sulla potenza di combattimento ucraina impedendo la rotazione, la ricostituzione e il ridispiegamento laterale delle truppe, risucchiando al contempo le riserve ucraine in diminuzione. Shoigu ha recentemente fatto una dichiarazione insolitamente audace circa il fatto che l’AFU stava impegnando gran parte delle sue rimanenti riserve:

"Dopo il collasso della controffensiva, il comando dell'esercito ucraino ha cercato di stabilizzare la situazione a scapito delle rimanenti riserve e di impedire il collasso del fronte."

Questo è, seppur non del tutto verificabile, almeno degno di nota data la sua generale reticenza a fare affermazioni radicali sullo stato della guerra.

Nel breve termine (ovvero nei mesi primaverili ed estivi) dovremmo aspettarci che la Russia progredisca verso i seguenti obiettivi operativi intermedi:

  • Sviluppare un'offensiva concentrica verso gli agglomerati ucraini intorno a Chasiv Yar, Toretsk e Kontyantinivka
  • Un'offensiva lungo la linea Zherebets-Oskil verso Lyman, per catturare o schermare (screen) la linea del fiume Donetsk come prerequisito per un'operazione contro Kramatorsk
  • Continui assalti verso Kurakhove in preparazione dell’eliminazione del saliente di Ugledar
  • Attacchi preventivi verso l'asse di Orakhiv per impedire futuri tentativi ucraini di sfruttare il saliente di Robotyne

 

Addio Zaluzhny

Sullo sfondo della sconfitta dell’Ucraina ad Avidiivka, il presidente Zelensky ha avviato una revisione del comando a lungo attesa quando ha rimosso il comandante in capo Valery Zaluzhny e lo ha sostituito con il comandante delle forze di terra, Oleksandr Syrski.

C'è una serie di divertenti sottotrame etniche e politiche rispetto a questa vicenda, in particolare le tensioni di lunga data tra Zelensky e Zaluzhny, le molte voci assurde secondo cui Zaluzhny era diventato un rivale politico di Zelenskyj e sarebbe potuto essere la figura principale in una presa di potere militare del governo, e il fatto piuttosto ironico che il nuovo uomo di punta, Syrski, sia un russo nato a meno di cinquanta miglia da Mosca, che finì in servizio in Ucraina semplicemente perché la sua unità era di stanza vicino a Kharkov quando cadde l’Unione Sovietica, e lui scelse di non dimettersi dal comando.

Tutto questo è molto interessante, naturalmente, e forse potrebbe aiutare a dimostrare che la relazione tra questi due paesi è molto più contorta e ricca di sfumature di quanto la maggior parte degli occidentali presuma. Ciò che conta per i nostri scopi, tuttavia, sono le implicazioni militari.

Ciò che dovremmo dire di Zaluzhny è che, sebbene non fosse realmente il problema più grande dell’Ucraina, non aveva le risposte. Zaluzhny ha mostrato una strana timidezza, in particolare durante la battaglia di Bakhmut e la controffensiva ucraina. Sentivamo di continuo delle riserve e dell'opposizione di Zaluzhny ai piani ucraini - era contrario alla costosa difesa di Bakhmut, scettico sull'attacco da Orikhiv, e così via. C’era persino una voce per cui Zaluzhny aveva detto a Zelensky che la controffensiva era fallita già nelle prime settimane dell'operazione.

Il problema con tutto questo è semplice: Zaluzhny non può avere entrambe le cose. Sembrava posizionarsi come una voce di prudenza e ragione, prendendo le distanze dalle operazioni sul campo, pur consentendo che tali operazioni andassero comunque avanti. Durante l’estate, presumibilmente nello stesso momento in cui Zaluzhny aveva concluso che la controffensiva stava fallendo, ha continuato a spingere le forze meccanizzate ucraine verso le difese russe in piccoli gruppi tattici, della dimensione di una compagnia.

Alla fine, Zaluzhny sembra essere una non-entità: scettico sui piani di battaglia ucraini, ma disposto ad attuarli comunque senza offrire alternative proprie. In particolare, la sua esitazione ha portato la controffensiva ucraina a trasformarsi in una sequenza di inutili attacchi esplorativi che non avevano la massa necessaria per ottenere un risultato decisivo, e che inevitabilmente sono diventati un pasticcio al rallentatore. Un comandante che si lamenta dei piani di battaglia mentre li implementa comunque fa sorgere una domanda ovvia: insomma che ci fai da queste parti?

Al contrario Syrski è un uomo che esercita chiaramente una certa volontà sul campo di battaglia, nel bene e nel male. La sua preferenza per l’impegno e il combattimento ha portato a molte delle sconfitte più orribili dell’Ucraina - dopo tutto, è lui l’architetto della difesa di Bakhmut e della “sacca di fuoco” (fire bag) a Lysychansk. Ma è anche lo showrunner del successo militare distintivo dell’Ucraina ad oggi, nella controffensiva di Kharkov del 2022, dove ha sfruttato con successo una sezione malamente scavata del fronte russo e ha riconquistato posizioni importanti sull’Oskil.

Syrski potrebbe benissimo portare l’Ucraina al disastro. Ha mostrato una tolleranza per le perdite che potrebbe facilmente spezzare la reni dell’AFU, e una preferenza per la creazione di un tipo di difesa posizionale orribile e logorante. Ma Syrski almeno ha la propensione a cercare punti di decisione, a differenza di Zaluzhny, che sembrava contento di appassire lentamente nella battaglia di posizione contro un avversario superiore. L’aggressività potrebbe facilmente causare un disastro per l’Ucraina, ma il tempo era chiaramente scaduto per il modo di fare la guerra di Zaluzhny.

 

Superati in potenza di fuoco: l’Ucraina e la corsa agli armamenti

La guerra russo-ucraina è una guerra d’attrito di tipo industriale. Nonostante una varietà di teorie su questa o quell’arma rivoluzionaria, un astuto schema di manovra o un addestramento occidentale superiore, la realtà negli ultimi 18 mesi è stata quella di una guerra di tipo industriale logorante e faticosa, facendosi largo picchiando duro su difese fisse in un vortice di cemento, acciaio ed esplosivi ad alto potenziale. Il problema centrale per l’Ucraina è abbastanza semplice: la generazione di forza russa sta raggiungendo il punto di decollo, il che sposterà indefinitamente la potenza di combattimento a favore della Russia.

Poiché i proiettili di artiglieria sono diventati l'elemento totem in questa guerra, un commento sullo stato della corsa all'artiglieria è certamente necessario. L’Ucraina è riuscita a mettere insieme ingenti scorte di proiettili in preparazione della sua offensiva estiva del 2023, in parte attraverso un’attenta gestione delle risorse e in parte grazie al fatto che gli USA hanno attinto ad alcune restanti riserve, come la Corea del Sud. Dopo aver speso gran parte di quell’arsenale in operazioni ad alta intensità durante l’estate il vantaggio in termini di artiglieria è passato ancora una volta pesantemente a favore della Russia, e la “fame di proiettili”xxiv è diventata una lamentela onnipresente per Kievxxv.

In particolare, Zelensky ha recentemente iniziato a lamentarsi di quella che definisce una “scarsità artificiale”xxvi, incolpando l’opposizione repubblicana al Congresso degli Stati Uniti per le difficoltà di approvvigionamento dell’Ucrainaxxvii. Zelensky ha torto. La scarsità è reale e non è facilmente risolvibile.

Dopo aver consumato le scorte in eccesso, l’approvvigionamento a lungo termine dell’Ucraina è diventato sempre più dipendente dai tentativi di espandere la produzione in Europa e negli Stati Uniti. Tuttavia, questo piano sta naufragando su tre scogli distinti: 1) l’industria è stata molto più lenta a incrementare del previsto; 2) persino gli obiettivi di aumento della produzione sono troppo bassi per l’Ucraina per vincere la guerraxxviii; e 3) anche se fosse possibile procurarsi munizioni in quantità adeguata, l’Ucraina incorrerebbe rapidamente in problemi con la disponibilità di bocche da fuoco.

 

Finora gli Stati Uniti hanno avuto molto più successo nell’incremento della produzione rispetto all’Europaxxix. Sebbene gli obiettivi americani siano stati rivisti più volte, sembra ora che gli Stati Uniti produrranno qualcosa come 500.000 proiettili nel 2024, un buon numero considerando lo stato degli impianti industriali americani e i problemi di carenza di manodopera. Inizialmente l’Unione Europea sperava di consegnare 1 milione di proiettili su base annua, ma sembra che sia ben al di sotto di questo numeroxxx. L’Europa si trova ad affrontare una varietà di problemi, come la carenza di manodopera, gli esorbitanti costi energetici, e una cultura decisionale guidata dal consenso che è lenta nell’allocare risorse significative. La pratica europea di piccoli ordini effettuati dai singoli Stati membri lascia inoltre i produttori restii a effettuare grandi investimenti in nuove linee di produzione. O come si è espresso un generale belga: “Siamo nei guai fino al collo”xxxi.

Supponiamo che sia gli Stati Uniti che l’Europa soddisfino nella loro interezza gli attuali obiettivi di consegna all’Ucraina. A quanto ammonterebbero? Un recente studio condotto da due analisti tedeschixxxii dello European Council on Foreign Relations ha stimato che, in uno scenario ottimistico, gli Stati Uniti e l’Europa potrebbero fornire all’Ucraina circa 1,3 milioni di proiettili su base annua. Ciò darebbe all’Ucraina una dotazione di circa 3.600 proiettili al giorno – sufficienti per sostenere un’intensità moderata, ma molto al di sotto di ciò di cui ha bisogno.

L’anno scorso il ministro della Difesa ucraino Reznikov ha affermato che l’Ucraina avrebbe bisogno di quasi 12.000 proiettili al giorno per “eseguire con successo i compiti sul campo di battaglia”, in particolare azioni offensive. Il che significa più di 350.000 proiettili al mese, più di tre volte quello che il blocco NATO sta sperando di produrre. Ovviamente una cifra così elevata è irrealistica, ma un recente studio del Ministero della Difesa estonexxxiii ha stimato che come minimo l’Ucraina avrà bisogno di 200.000 proiettili al mese (circa 6.600 al giorno). Con una disponibilità a lungo termine stimata di 3.600 al giorno, l’Ucraina può avere un certo funzionamento di base, ma avrà difficoltà ad accumulare un arsenale per consentire operazioni offensive a maggiore intensità.

Ciò va incontro a un successivo, ulteriore problema, ovvero che la semplice immissione di proiettili in Ucraina non è abbastanza. Risolvere la carenza di munizioni aggraverà la carenza di bocche da fuoco. Le canne d'artiglieria, inutile dirlo, si usurano con l'uso prolungato. Facendo riferimento a un numero derivato da una regola generale che dice che la canna di un obice ha una durata di circa 2.500 colpi, ciò significa che l’Ucraina consumerebbe tra i 125 e i 150 cannoni al mese, supponendo che possano effettivamente sparare quanto vuole Reznikov. Ciò creerebbe un ulteriore collo di bottiglia nel sostentamento, complicato dal fatto che l’Ucraina ha almeno 17 diverse piattaforme in uso.

Nel frattempo che dire dei russi? È chiaro che la riserva di proiettili della Russia è stata ampiamente sottostimata. Innanzitutto abbiamo la notizia che le consegne della Corea del Nord sono state molto più grandi di quanto inizialmente previstoxxxiv; invece di 1 milione, è qualcosa di più vicino a 3 milioni con consegne in corsoxxxv. Questo numero è attenuato dal fatto che alcuni dei proiettili nordcoreani sono difettosixxxvi (a causa della lunga permanenza nei depositi e della cannibalizzazione), ma le dimensioni della consegna non possono essere ignorate. Nel frattempo la produzione interna russa è salita alle stelle, con gli estoni che stimano circa 3,5 milioni di proiettili prodotti nel 2023 per i russi, con una cifra di 4,5 milioni prevista per il 2024. Includendo i proiettili nordcoreani, sembra molto probabile che i russi possano facilmente sostenere un ritmo di fuoco fino a 12.000 proiettili al giorno, con capacità di riserva.

Il risultato di tutto ciò è essenzialmente che, anche se l’aumento della produzione europea avvenisse nei tempi previsti, c’è almeno un vantaggio di 3-1 (potenzialmente 5-1xxxvii) nel fuoco dell’artiglieria russa che è integrato nei calcoli di questa guerra, e che si verifica insieme ad un sostanziale aumento - riconosciuto dall’Occidente - della produzione russa di sistemi d’attacco come missili da crocieraxxxviii, droni Geranxxxix, Lancetxl e bombe plananti di maggiore potenza e maggiore portataxli. Una recente pubblicazione del Royal United Services Institutexlii ha rilevato che la Russia può consegnare 1.500 carri armati (sia di nuova costruzione che scorte di deposito ammodernate) e 3.000 veicoli blindati all’anno - il rapporto rileva inoltre che le scorte russe di missili Iskander e Kalibr sono cresciute in modo significativo nel corso dell’ultimo anno.

L’argomentazione standard – una sorta di “teoria della vittoria ucraina” – si basa sull’idea di perdite russe sproporzionate e catastrofiche, ed entrambe le parti amano usare a vanvera l’adorata espressione “rapporti di perdita”. Questo però tende piuttosto a confondere la questione. La domanda più importante è semplice, e cioè se la potenza di combattimento relativa di un esercito sta crescendo o diminuendo nel tempo – cioè, se la sua capacità di generare forza è maggiore del suo tasso di consumo – se può ricostituire le unità logorate in modo tempestivo, creare rimpiazzi, ristabilirsi, riparare e sostituire apparecchiature danneggiate, e così via. L’esempio tipico di ciò è ovviamente la guerra tra nazisti e sovietici. Nonostante il fatto che i tedeschi avessero goduto di “rapporti di perdita” favorevoli durante la gran parte della guerra, il rapporto della potenza di combattimento crebbe costantemente a favore dell’URSS a causa della sua capacità di generazione di forza di gran lunga superiore. E’ indicativo che Hitler fece persino una battuta durante la battaglia di Kurskxliii secondo cui i rapporti di perdita avrebbero dovuto predire un’imminente vittoria tedesca. Ma i rapporti di perdita non contano neanche lontanamente quanto il tasso relativo di perdita e di generazione di forza.

Dato che le perdite russe sono ovviamente molto inferiori alle fantasmagoriche centinaia di migliaia suggerite dai media occidentali e dai propagandisti ucraini, è diventato chiaro che la Russia sta generando più forza nel corso del tempo. L’intelligence estone ha stimato che la Russia possa adeguatamente addestrare, equipaggiare e schierare circa 130.000 soldati aggiuntivi ogni sei mesixliv, il che è più che adeguato per ovviare agli attuali tassi di perdita. Quasi a enfatizzare il punto, la RUSI rileva che il raggruppamento di forze russo in Ucraina (cioè solo quelle forze attualmente schierate nel teatro) è aumentato da 360.000 a 470.000 nell'ultimo annoxlv.

Quindi la generazione di forza russa sta crescendo nel tempo, e non si limita a rigenerare le perdite. Nel frattempo le forze ucraine sono sempre più a corto di personalexlvi, con brigate sottodimensionate a cui viene chiesto di svolgere un lavoro sempre più pesante. Sappiamo che le riserve ucraine si stanno esaurendo. Ciò è stato chiaramente dimostrato ad Avdiivka, quando l’AFU vi hanno impiegato brigate provenienti da altri fronti (come la 47a Brigata Meccanizzataxlvii) che avevano combattuto tutta l'estate, indicando che vi era una mancanza di riserve strategiche adeguate, e poi mettendoci la 3a Brigata d'Assalto (una forza d’élite) negli ultimi giorni della battaglia per cercare di fermare il crolloxlviii. Nel frattempo formazioni come il 110° Meccanizzato, che combattevano ad Avdiivka da mesi, sono state sostanzialmente bruciate del tutto perché non potevano venire ruotatexlix. La Russia effettua rotazioni regolari delle truppel, mentre le forze ucraine rimangono in prima lineali a causa della mancanza di rimpiazzilii.

E quindi eccoci qua. L’attuale Teoria della Vittoria Ucraina è esaurita, intendendo essa sfruttare abilmente l’ISR, l’addestramento e il surplus di equipaggiamento occidentali per causare perdite sproporzionate alla Russia. Il 2022 è stato un anno di grandi balzi, con la Russia che ha rapidamente conquistato il “ponte di terra” e il Lugansk nella sua campagna di manovra iniziale, a cui ha fatto seguito l’Ucraina che ha sfruttato al meglio l’inadeguata generazione di forza russa con il suo audace contrattacco verso l’Oskil. Ma il 2023 è stato differente - l’Ucraina ha avuto una significativa finestra di opportunità, piena di equipaggiamento, addestramento e assistenza alla pianificazione occidentali, mentre la mobilitazione della Russia si metteva lentamente in moto. Quella finestra strategica non ha fruttato nulla. Invece l’Ucraina ha consumato risorse preziose difendendo Bakhmut e poi è andata inutilmente a sbattere contro una linea russa ben formata e ben difesa nel sud. Ora la finestra è chiusa e la generazione di forza russa sta inesorabilmente aumentando, minacciando l’Ucraina con l’alluvione di un totale superamento in termini strategici.

L’Ucraina si trova ad affrontare una sconfitta strategica, e l’unica via d’uscita è tentare il tutto per tutto - non solo per l’Ucraina, nella forma di un piano di mobilitazione più radicale e totalizzante, ma anche per i suoi partner, che dovranno adottare un’economia di quasi-guerra e destinare radicalmente più risorse all’armamento e all’addestramento dell’AFU.

Ci sono segnali che l’Ucraina potrebbe essere pronta a fare questo grande passoliii, dall’affermazione di Zelensky secondo cui l’esercito sta chiedendo 500.000 uomini in piùliv, alla discussione in corso su una coscrizione allargatalv, ai commenti sulla necessità di una “mobilitazione totale” e di leggi contro la fuga di capitalilvi (per evitare che gli uomini fuggano dal paese con i loro soldi). Questo è naturale; a causa della base di risorse di gran lunga superiore della Russia, l’Ucraina può sperare di eguagliarla solo con una politica di mobilitazione totalizzante e molto più estrattiva.

Il che ci porta ai partner della NATO. Anche se l’Ucraina adottasse una politica di mobilitazione radicale, non avrebbe la capacità interna per l’addestramento, per non parlare dell’armamento. Senza il canale di addestramento e il consistente sostegno materiale della NATO, una mobilitazione totale dell’Ucraina (anche se fosse possibile con la limitata capacità dello stato ucraino) servirebbe solo a far salire le perdite e consumare ciò che resta della base demografica della nazione. Persino con un livello stabile di aiuti all’Ucraina che fa fatica a uscire da un congresso americano che soffre la stanchezza dell’Ucraina e per una serie di crisi interne, sembra improbabile che qualcuno dei paesi baltici abbia voglia di rilanciare e iniziare a inviare treni giornalieri pieni di materiale a Kiev.

E così torniamo ancora una volta al leitmotiv dell’esaurimento strategico. Il 2022 è stato l’anno delle forti oscillazioni fino a quando il fronte si è stabilizzato in una posizione russa opportunamente modellata e facilmente rifornita, e il 2023 è stato l’anno della finestra di opportunità strategica dell’Ucraina, sprecata a Bakhmut e Robotyne. Il 2024 è l’anno in cui la crescita della generazione di forza russa raggiunge il culmine e la guerra prende una rotta in modo evidente e irreversibile contro l’Ucraina.

Il grande soldato e scrittore tedesco Ernst Jünger fece il seguente commento sulla prospettiva di una guerra con la Russia:

“Quando Spengler mise in guardia contro qualsiasi invasione della Russia per ragioni di ordine spaziale aveva - come abbiamo visto da allora - ragione. Ciascuna di queste invasioni diventa ancora più discutibile per ragioni metafisiche, poichè ci si avvicina a uno dei grandi sofferenti, ad un titano, un genio del potere della sofferenza. Nella sua aura, nella sua sfera d'influenza, si farà conoscenza del dolore in un modo che supera di gran lunga ogni immaginazione.”

Si parla sempre molto della propensione della Russia per la “sofferenza”, con interpretazioni che vanno da una romantica nozione patriottica russa di sacrificio per la madrepatria a una critica anti-russa della tolleranza russa per le perdite. Forse significa entrambe le cose: il singolo soldato russo è più disposto del suo avversario a stare in una trincea gelata a sparare, e lo Stato e il popolo russi sono in grado di perdere di più e durare più a lungo a livello aggregato.

Penso piuttosto, però, che il metafisico “titano della sofferenza” di Jünger non sia affatto così metafisico. Si riferisce piuttosto ad un potere terreno dello Stato russo, vale a dire alla sua eccellenza e volontà nel corso dei secoli di mobilitare numeri enormi di uomini e materiali per la guerra, a scapito di altri obiettivi sociali. Fare la guerra con la Russia fa schifo. Significa perdite di massa, fredde trincee, terra devastata, e lunghe notti di bombardamenti. Gli ucraini l’hanno affrontato meglio di chiunque altro (perché loro stessi sono quasi-russi, per quanto lo neghino), ma è una cosa tremenda spararsi addosso per anni. Il potere della sofferenza russo è quello di essere disposti a combattere guerre che si trasformano in combattimenti a colpi di mazza, sapendo di avere una mazza più grande.

La finestra di opportunità strategica si è chiusa per l’Ucraina e si spalanca ora per la Russia. La terra si spalanca per i morti.


Articolo originale: https://bigserge.substack.com/p/russo-ukrainian-war-the-deluge

Note
i http://en.kremlin.ru/events/president/news/67828
ii Intelligence, surveillance, and reconnaissance
iii I sostenitori della Russia
iv https://en.zona.media/article/2022/05/20/casualties_eng
v https://www.politico.eu/article/cracks-appear-ukraine-eastern-fortress-avdiivka-war-russia/
vi https://www.twz.com/ukraine-situation-report-soldier-describes-zombie-warfare-in-avdiivka
vii https://bigserge.substack.com/p/russo-ukrainian-war-the-reckoning
viii https://www.politico.eu/article/ukrainian-army-suffers-from-artillery-shell-hunger/
ix https://apnews.com/article/russia-ukraine-avdiivka-war-063ab1bd47a500ad4a815b12f3d1386d
x https://www.wsj.com/world/low-on-ammo-ukraine-tries-to-build-a-million-explosive-drones-57f8fb52
xi https://euromaidanpress.com/2024/01/19/expert-fpv-drones-can-not-replace-artillery-but-are-comparable-with-battalion-mortar-systems/
xii https://euromaidanpress.com/2024/01/19/expert-fpv-drones-can-not-replace-artillery-but-are-comparable-with-battalion-mortar-systems/
xiii https://en.defence-ua.com/analysis/detailed_fpv_drone_usage_statistics_show_russias_starting_to_outpace_ukraine-9361.html
xiv https://www.reuters.com/world/europe/some-ukraine-drone-pilots-fear-early-advantage-over-russia-now-lost-2023-11-09/
xv https://www.reuters.com/world/europe/ukraine-outnumbered-outgunned-ground-down-by-relentless-russia-2024-02-21/
xvi https://www.airforce-technology.com/news/isw-russia-show-signs-of-localised-air-superiority-in-ukraine-for-first-time/#:~:text=cost%20aerial%20assets.-,The%20ISW%20reports%20that%20on%2017%20February%202024%2C%20Russian%20forces,500%20glide%20bombs%20in%20recent
xvii https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2024/02/18/russian-fighters-can-lob-250-glide-bombs-in-two-days-and-demolish-ukrainian-defenses-and-just-one-ukrainian-weapon-can-stop-them/?sh=3c455be711b6
xviii https://www.nytimes.com/2024/02/20/us/politics/ukraine-prisoners-avdiivka-russia.html
xix https://kyivindependent.com/avdiivka-defenders-forced-to-leave-wounded-behind-escape-encirclement-by-foot/
xx https://edition.cnn.com/2024/02/19/europe/ukrainian-avdiivka-soldiers-messages-intl/index.html
xxi https://twitter.com/MNormanDavies/status/1757646528397873215?s=20
xxii https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=180u1IkUjtjpdJWnIC0AxTKSiqK4G6Pez&hl=en_US&ll=48.04279761445335%2C36.11681840049516&z=7
xxiii https://militaryland.net/maps/deployment-map/
xxiv https://www.politico.eu/article/ukrainian-army-suffers-from-artillery-shell-hunger/
xxv https://time.com/6694885/ukraine-russia-ammunition/
xxvi https://www.reuters.com/world/europe/zelenskiy-urges-leaders-send-arms-says-no-alternative-us-aid-2024-02-17/
xxvii https://kyivindependent.com/on-the-front-line-of-ukraines-shell-hunger-as-effects-of-congress-blockade-bite/
xxviii https://dsm.forecastinternational.com/2024/02/26/the-west-is-underestimating-ukraines-artillery-needs/
xxix https://www.defenseone.com/business/2023/11/race-make-artillery-shells-us-eu-see-different-results/392288/
xxx https://www.euractiv.com/section/defence-and-security/news/eu-might-not-meet-delivery-target-of-one-million-shells-for-ukraine-borrell-says/
xxxi https://www.politico.eu/article/europes-arms-production-is-in-deep-shit-says-belgian-ex-general/
xxxii https://admin.govexec.com/media/general/2024/2/paper_munition_ukraine_gressel_welsch_v3final.pdf?__hstc=142724906.68bbff18dd01c85a5a630365703ecee9.1708971065913.1708971065913.1708971065913.1&__hssc=142724906.1.1708971065914&__hsfp=2348364002
xxxiii https://kaitseministeerium.ee/sites/default/files/setting_transatlantic_defence_up_for_success_0.pdf
xxxiv https://edition.cnn.com/2024/02/28/asia/north-korea-munitions-factories-shipments-russia-ukraine-intl-hnk/index.html
xxxv https://www.politico.eu/article/north-korea-munitions-russia-vladimir-putin-war-ukraine/
xxxvi https://en.defence-ua.com/analysis/dissatisfied_with_quality_and_quantity_of_north_korean_artillery_shells_russians_complain-8818.html
xxxvii https://en.defence-ua.com/industries/ukraine_uses_five_times_less_artillery_ammunition_than_russia_rusi-9125.html
xxxviii https://www.businessinsider.com/russia-again-has-enough-missiles-to-hammer-ukraine-and-critical-targets-2024-1?r=US&IR=T
xxxix https://news.yahoo.com/russia-capable-producing-400-500-093555138.html
xl https://defence-industry.eu/russia-ramps-up-production-of-lancet-kamikaze-drones/
xli https://www.twz.com/russias-new-supersized-glide-bomb-our-best-look-yet
xlii https://www.rusi.org/explore-our-research/publications/commentary/russian-military-objectives-and-capacity-ukraine-through-2024
xliii https://bigserge.substack.com/p/red-army-rising-kursk-and-beyond
xliv https://kaitseministeerium.ee/sites/default/files/setting_transatlantic_defence_up_for_success_0.pdf
xlv https://www.rusi.org/explore-our-research/publications/commentary/russian-military-objectives-and-capacity-ukraine-through-2024
xlvi https://www.washingtonpost.com/world/2024/02/08/ukraine-soldiers-shortage-infantry-russia/
xlvii https://www.thetimes.co.uk/article/surrounded-and-low-on-ammo-the-elite-troops-out-to-spoil-putins-new-year-mdtqkspvj
xlviii https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2024/02/11/ukraine-may-have-deployed-one-its-best-brigades-to-try-to-save-avdiivka/?sh=5ccf0c6f5e95
xlix https://twitter.com/witte_sergei/status/1754942886960103616?s=20
l https://kyivindependent.com/isw-russian-forces-operational-rotations-will-likely-sustain-offensive-tempo-in-eastern-ukraine/
li https://www.reuters.com/world/europe/ukraines-citizen-army-struggles-with-hidden-enemy-combat-stress-2023-12-20/
lii https://www.pravda.com.ua/eng/news/2023/12/26/7434657/
liii https://www.politico.eu/article/defense-ukraine-mobilization-bill-parliament-kyiv-balance-justice-security-war-economic-survival-russia-putin-zelenskyy/
liv https://foreignpolicy.com/2024/02/20/ukraine-russia-war-anniversary-troops-army-conscription/
lv https://www.bloomberg.com/news/articles/2024-01-30/ukraine-s-cabinet-submits-updated-mobilization-law-to-parliament
lvi https://twitter.com/snekotron/status/1762745223178785056?s=20

Comments

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Michelangelo Tumini
Friday, 08 March 2024 13:48
Un inno alla guerra in questo articolo che è estremamente esagerato. Ritengo pertanto ripetere a questa rete la mia convinzione che la guerra non può essere uno strumento per imporre il potere all'interno dei terrori degli altri e costringere i propri cittadini farsi uccidere per scelte insensate dal governante di turno. Ogni scelta dell'uso delle armi chiunque la ponga in essere è semplicemente un assassino, in quanto non esiste alcuna ragione che giustifichi l'uso delle armi, invece di ricercare accordi per non usarle. Aggiungo che ora scossa che gli analisti (come si definiscono e ritengono) più che limitarsi a riportare le mille giustificazioni, per sostenere la guerra giusta(???)
Si sforzino di diffondere questa (utopia necessaria)
per favorire un' Economia mondiale mirata allo scambio equilibrato e pagato in modo appropriato, che va sotto il nome di Economia di Pace. Per ottenere tale scopo occorre chiedere che tutti gli Stati aderenti e non all'O.N.U scrivano nelle loro Costituzioni il Ripudio della Guerra e deliberino la Riconversione in contemporanea dell'Industria bellica. Spero che qualcuno degli analisti che si alternano in questa rete faccia propria questa proposta e la propagandi, nei modi e forme più appropriate. Grazie.
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