Print Friendly, PDF & Email

linterferenza

Ilaria Salis. Le reali questioni politiche dietro la rappresentazione mediatica

di Fabrizio Marchi

Ieri sera nel salotto di Floris il padre di Ilaria Salis ha pronunciato le seguenti parole: “Mia figlia è in carcere perché è una donna, perché è antifascista e perché non è ungherese”.

Ora, un padre direbbe e farebbe di tutto pur di tirar fuori la propria figlia dalla galera, e questo ci sta tutto ed è ciò che lo nobilita. Dopo di che se crede o meno in ciò che dice o sia solo una escamotage per aiutare la figlia non lo sappiamo perché non siamo nella sua testa e, tutto sommato, è anche irrilevante saperlo.

Chiarito questo, lo spropositato can can mediatico che questa vicenda in sé e per sé insignificante sotto il profilo giudiziario ha scatenato è dovuto in larga parte proprio al fatto che si tratta di una donna. Se infatti, si fosse trattato di un uomo, sarebbe stato considerato come un pericoloso e violento estremista in primis da quell’Unione Europea che finge di indignarsi per le condizioni di detenzione della stessa Salis e della loro spettacolarizzazione (le catene ai piedi e alle mani, portata al guinzaglio da una guardia come un cane).

La stessa “sinistra” che soprattutto in vista delle prossime elezioni europee ha fatto del caso Salis uno dei suoi ennesimi ipocriti cavalli di battaglia, non avrebbe speso neanche un millesimo di quell’enfasi che sta profondendo nella sua difesa se la Salis fosse stata “un Salis”. E questo è il primo aspetto di grande ipocrisia di tutta la vicenda.

Poi ci sono i risvolti politici, quelli che contano veramente e che hanno fatto sì che questa vicenda si ingigantisse oltre misura rispetto alla sua reale entità (che in sé, come ripeto, è quasi nulla). Quali sono questi risvolti politici?

L’Unione Europea ha interesse a tenere l’Ungheria aggrappata al suo carro – e per la proprietà transitiva a quello americano – e per questo è disposta a sborsare una montagna di quattrini ogni anno per il governo ungherese e a chiudere gli occhi sugli aspetti liberticidi della legislazione di quel paese in materia di diritti. Del resto, l’UE chiude gli occhi di fronte a contesti ben peggiori sia in casa propria – penso alla Polonia (che è molto peggio dell’Ungheria di Orban ma è allineata e coperta e soprattutto visceralmente antirussa) – sia fuori del proprio orticello; penso in questo caso a Israele e al genocidio che sta perpetrando a Gaza con la complicità di tutti i governi europei.  Figuriamoci quindi se il problema può essere il governo ungherese che non è certamente meno reazionario di quello polacco o italiano. Se l’UE, ipotesi per assurdo, fosse coerente con quanto proclama di essere, cioè paladina dei diritti e della democrazia,  non avrebbe dovuto permettere all’Ungheria così come alla Polonia (che infatti prima dello scoppio ufficiale della guerra in Ucraina era osteggiata per le sue politiche xenofobe e omofobe) di entrare a far parte dell’Unione.

Dal canto suo Orban rivendica la sua indipendenza e sovranità e invita l’UE a non intromettersi nei suoi affari interni, però i quattrini a palate dell’UE li prende eccome, e in cambio non si prende neanche un immigrato, anzi, fa circondare il paese da fili spinati, torrette con mitragliatrici e guardie con pastori tedeschi. E naturalmente, nello stesso tempo, strizza l’occhio a Mosca. Mutatis mutandis, potremmo dire che ci sono degli aspetti comuni fra Orban ed Erdogan, con la differenza che il primo non ha neanche un centesimo della potenza economica e militare del secondo e quindi ha un peso specifico (e di ricatto) molto minore ma comunque sufficiente per tenere in scacco l’UE che non può permettersi defezioni, specialmente mentre è in corso la guerra in Ucraina e l’imperativo categorico è tenere insieme tutto il carrozzone in funzione antirussa.

E’, dunque, evidente, qual è la partita che si sta giocando. La sorte ha voluto che questa ragazza – che di politica a mio parere capisce molto poco, altrimenti invece di andare in Ungheria a cercare di impedire un raduno nazista (cosa in sé e per sé giusta perché nessun paese sedicente democratico dovrebbe permettere un simile scempio, ma sicuramente all’ultimo posto dell’agenda politica nell’attuale fase storica) sarebbe andata a manifestare la sua rabbia a Washington, Londra, Bruxelles Tel Aviv e Parigi – si sia trovata in mezzo a un gioco politico infinitamente più grande di lei e sia diventata una sorta di oggetto di trattativa politica fra il governo ungherese, quello italiano e la stessa Unione Europea.

Questo “gioco” viene ovviamente occultato e camuffato dai media e trasformato nel solito teatrino mediatico da talk show per cui da una parte c’è la “sinistra” che invoca ai diritti e ad un antifascismo stucchevole e di maniera contro il governo “fascista” ungherese, e dall’altra la destra che sostiene il diritto di Orban a fare quel che gli pare in casa sua. Facce della stessa medaglia, della stessa ipocrisia e soprattutto dello stesso sistema capitalista (e imperialista) che si declina in forme politiche diverse e in tal modo produce inevitabilmente anche delle contraddizioni. La vicenda Salis è in realtà la vicenda “UE-Ungheria” e tale dovrebbe essere chiamata. Reazionario è il governo ungherese e altrettanto reazionari, sia pure in forme diverse, sono i governi europei.

In tutto ciò – dispiace dirlo perché comunque non è bello vedere una persona in galera e in catene da ormai un anno e mezzo senza essere ancora processata (l’accusa mi pare tuttora fumosa e non è ancora stata definita nei particolari) – Ilaria Salis risulta di fatto (al di là delle sue intenzioni e delle sue convinzioni ideologiche che non conosco ma che posso intuire) essere funzionale al versante liberal, cioè quello egemone, dell’Unione Europea. Tutt’al più una persona ingenua che, di fatto, viene oggi utilizzata per finalità politiche che poco o nulla hanno a che vedere con l’antifascismo vero (che è una cosa molto seria e che hanno praticato i nostri nonni e i nostri padri e in parte anche quelli della mia generazione, certamente non pontificando in un salotto mediatico o digitando su un telefonino…).

Come se ne può uscire concretamente?                                    

A mio parere c’è una sola possibilità. Passate le elezioni europee, il governo italiano e quello ungherese potrebbero arrivare a un accordo. Innanzitutto si tratterebbe di silenziare mediaticamente la cosa, poi di far passare un periodo di tempo fra i sei e i sette mesi, dopo di che la Salis potrebbe essere condannata ad una pena relativamente lieve (ad esempio per aver partecipato, e quindi per responsabilità morale, ma non avere materialmente agito nell’aggressione ai due neonazisti), diciamo tre o quattro anni di reclusione, ma avendone scontati già due gliene rimarrebbero uno o due che potrebbe scontare ai domiciliari, in Ungheria o in Italia. A quel punto, con i riflettori spenti e le acque che si sono calmate, questa soluzione potrebbe essere una via d’uscita che salverebbe la faccia sia del governo ungherese che di quello italiano.

Lo faranno? Questo non sono in grado di dirlo, dipende anche dall’evoluzione della situazione politica europea in seguito alle elezioni, dall’andamento della guerra in Ucraina, da quanto Orban sarà in grado di reggere il braccio di ferro con chi lo tiene in vita finanziariamente, cioè l’UE, e da chi prevarrà nelle prossime elezioni presidenziali in USA.

Comments

Search Reset
0
Mara
Monday, 08 April 2024 10:27
Dai filmati sembra che la Salis abbia partecipato attivamente a manganellate il neofascista. Ora non è chiaro cosa abbia fatto il manganellate per scatenare una aggressione del genere o se sia dovuta ad una questione puramente ideologica e nemmeno si sa il contesto nella quale è avvenuta. Penso sia importante sapere queste due cose altrimenti rimane una aggressione a freddo e basta.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Fabrizio Marchi
Monday, 08 April 2024 13:44
Il problema per come la vedo è di natura politica, non etica, perchè per me malmenare i nazisti e impedirgli di radunarsi è del tutto legittimo. Però va fatto quando è necessario farlo e quando non diventa un boomerang politico, cosa che di fatto è diventato in questa fase, naturalmente dal mio punto di vista. Infatti, la vicenda Salis è stata strumentalizzata politicamente dall'UE che ha interesse ad attaccare Orban per attaccare la Russia. E naturalmente la "sinistra" le va dietro perchè di questa Unione Europea - di fatto una dependance degli USA e della NATO - è parte organica.
Tutto ciò al di là del fatto che quello ungherese è un governo reazionario, come pressochè tutti i governi europei, come ho già spiegato nell'articolo. Al netto di tutto ciò, anche se la Salis avesse partecipato all'aggressione ai danni dei due neonazisti, ha già ampiamente scontato la pena in considerazione dell'entità del reato. Ricordo che le ferite riportate dai due aggrediti sono di 5 e 8 giorni di prognosi, in Italia in questi casi non si viene neanche processati da un tribunale ordinario e si finisce davanti al giudice di pace che ti condanna al massimo ad una pena pecuniaria. E questo secondo me è altrettanto sbagliato, perchè è l'altra faccia della medaglia del liberticismo forcaiolo e repressivo. Se aggredisci una persona e la malmeni senza causarle danni gravi, devi essere sanzionato con una pena detentiva proporzionata (un mese di carcere?).
Aggiungo che la Salis è per di più in regime di carcerazione preventiva, il che sarebbe considerato da noi intollerabile. Quindi è giusto liberarla, al di là, come ripeto, di tutte le considerazioni di ordine politiche di cui all'articolo.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Fabrizio Marchi
Monday, 08 April 2024 13:44
Il problema per come la vedo è di natura politica, non etica, perchè per me malmenare i nazisti e impedirgli di radunarsi è del tutto legittimo. Però va fatto quando è necessario farlo e quando non diventa un boomerang politico, cosa che di fatto è diventato in questa fase, naturalmente dal mio punto di vista. Infatti, la vicenda Salis è stata strumentalizzata politicamente dall'UE che ha interesse ad attaccare Orban per attaccare la Russia. E naturalmente la "sinistra" le va dietro perchè di questa Unione Europea - di fatto una dependance degli USA e della NATO - è parte organica.
Tutto ciò al di là del fatto che quello ungherese è un governo reazionario, come pressochè tutti i governi europei, come ho già spiegato nell'articolo. Al netto di tutto ciò, anche se la Salis avesse partecipato all'aggressione ai danni dei due neonazisti, ha già ampiamente scontato la pena in considerazione dell'entità del reato. Ricordo che le ferite riportate dai due aggrediti sono di 5 e 8 giorni di prognosi, in Italia in questi casi non si viene neanche processati da un tribunale ordinario e si finisce davanti al giudice di pace che ti condanna al massimo ad una pena pecuniaria. E questo secondo me è altrettanto sbagliato, perchè è l'altra faccia della medaglia del liberticismo forcaiolo e repressivo. Se aggredisci una persona e la malmeni senza causarle danni gravi, devi essere sanzionato con una pena detentiva proporzionata (un mese di carcere?).
Aggiungo che la Salis è per di più in regime di carcerazione preventiva, il che sarebbe considerato da noi intollerabile. Quindi è giusto liberarla, al di là, come ripeto, di tutte le considerazioni di ordine politiche di cui all'articolo.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
1
Valerio
Sunday, 07 April 2024 13:25
Bah , un articolo pieno di opinioni personali che non aggiungono niente al dibattito . Ilaria Salis è sicuramente più antifascista dell'autore dell'articolo che se ne sta tranquillo a scrivere dal suo salotto.
Like Like like 1 Reply | Reply with quote | Quote
0
Irene Starace
Monday, 08 April 2024 08:57
Invece sono d'accordo con la tesi dell'articolo. C'è sempre da sospettare quando i nostri media superipocriti all'improvviso si lanciano a difendere una causa, e questa mi sembra una buona spiegazione. E' vero che le accuse contro Ilaria Salis sono fumose e sono sicura che sono false (anche perché di solito le donne non se ne vanno in giro a picchiare), com'è vero che le sue condizioni di detenzione sono disumane, ma non è stato certo questo a far scattare l'attenzione nei suoi confronti.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Fabrizio Marchi
Sunday, 07 April 2024 20:13
Bè, dal momento che non si conosce l'autore sarebbe meglio restare in silenzio prima di sparare (stupide) sentenze.
Like Like like 4 Reply | Reply with quote | Quote

Add comment

Submit