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la grande crisi

Il PIL dell'Europa frena: rischio "Double-Dip"

di Stefano Bassi

Qualche tempo fa l'anemica crescita in area UE del PIL del 3° trimestre 2009 è stata accolta con fuochi d'artificio dai gossip-governanti e dai gossip-tiggì: giravano titoloni del tipo "la Recessione è finita", "Siamo in Ripresa", "Il peggio è alle spalle", etc etc.

Però in quei proclami non si faceva cenno al fatto che quel trimestrino di ripresina post-crollo epocale aveva ricevuto un contributo fondamentale dagli incentivoni (in particolare pro-automobile) a costo di sputtanare i debiti pubblici e da altri fattori "tecnici" come il re-stocking (ricostituzione scorte di magazzino).
Si sentivano solo rarissimi cenni alle "incognite" ed ai rischi di ricaduta...

Ebbene ecco i fulminanti dati di "crescita" del PIL UE (Eurozona a 16) nel 4° trimestre 2009:
+0,1% deludendo le attese per un già miserrimo +0,4%...
(la UE a 27, che include membri non-euro, ha fatto anch'essa +0,1%)

La "locomotiva" Germania si ferma del tutto con un bel +0% (contro le attese +0,2%): anche se lo zero è zero... ho messo davanti un bel segno "+" per evitare le accuse di catastrofismo.

Notevole poi l'Italia che secondo gossip-governanti e gossip-tiggì starebbe uscendo meglio degli altri dalla Crisi: il nostro PIL ha messo la marcia indietro di un -0,2% (contro le attese per +0,1%) e qui con tutta la buona volonta il segno "+" non lo posso far saltar fuori...;). Forse mettendo due segni "-" di fila...ma lasciamo stare.
Il 2009 si è chiuso con una caduta abissale del -4,9%.
Le gossip-istituzioni ed i gossip-tiggì a questo punto dovrebbero strombazzare che SIAMO TORNATI IN RECESSIONE (seppur di poco) ma ho come l'impressione che calerà il silenzio....
La fantasia espressiva non manca: recentemente ho letto il ministro Scajola che addirittura si è inventato la pittoresca espressione "ormai siamo nella Coda della crisi".
Speriamo che questa CODA non scodinzoli troppo forte...

Notare anche il Portogallo a +0% (metto sempre il segno "+" davanti...;)) dopo due trimestri di solida crescita, la Spagna a -0,1% e la Grecia a -0,8%.
La Francia è l'unica "TOP-model" ad essere rimasta in positivo con un +0,6% ma la cosa mi puzza di nazional-statalismo transalpino in salsa Sarkozyana.
In ogni caso senza la "grandeur" (automobilistica?...) francese, il PIL UE 4° trim. 2009 sarebbe quasi sicuramente finito in NEGATIVO e l'Europa sarebbe tornata in RECESSIONE.

Bene, io non voglio certo fare drammi per un frenatina del PIL UE nell'ultimo trimestre 2009, però è certo che la PRUDENZA nello spargere ottimismo è d'obbligo.
Infatti il rischio di ricaduta nella recessione (W ovvero double-dip) è molto concreto e non deve essere "ghettizzato" come una semplice opzione catastrofista.

Se poi aggiungiamo il crolletto della produzione industriale europea in dicembre 2009:

Ue market mover: scende a sopresa dell'1,7% la produzione industiale a dicembre
venerdì, 12 febbraio 2010
Calo mensile dell'1,7% della produzione industriale in Europa a dicembre.
Le attese erano invece per un +0,1% m/m. A livello tendenziale la produzione industriale risulta in calo del 5%.
E quello della Gemania ovvero dell'ipotetica locomotiva UE
Germania: Produzione Industriale -2,6% Mensile a Dicembre
venerdì, 5 febbraio 2010
La produzione industriale in Germania cala del 2,6% mensile destagionalizzata a dicembre, dopo il 0,7% di novembre.
Gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,5%.
La produzione manifatturiera scende del 2,8% e quella edilizia del 2,6%. .

Se poi aggiungiamo che in Europa abbiamo già i nostri bei casini di tenuta Euro e di tenuta PIIGS...
Beh...la realtà delle cose potrebbe anche superare il famigerato catastrofismo REALISTA dei Blogger...;)

Nello stesso tempo gli USA si sono sparati uno stellare +5,7% di PIL nel 4° trimestre 2009 usando lo spumeggiante sistema DELL'ANNUALIZZAZIONE DEL DATO.
Nella UE invece usiamo il sistema "grigio topo" della crescita PIL CONGIUNTURALE rispetto al trimestre precedente, che fa molto meno scena.

Ecco un chiarimento sulla metodologia statistica del dato PIL ANNUALIZZATO come è spiegato bene in questo articolo:
Dice l'economista Fortis...."Gli Stati Uniti esprimono convenzionalmente i tassi di crescita reali del proprio Pil trimestre su trimestre a valori “annualizzati”; ed è in questo modo che di solito li comunica al pubblico l’ufficio stampa del Bureau of Economic Analysis (www.bea.gov).
Ricordo che nel 2° trimestre 2008, in realtà, il PIL americano destagionalizzato.... era aumentato solo poco più dello 0,8% sul trimestre precedente, cioè del 3,3% “annualizzato” (vale a dire lo 0,8 circa moltiplicato per 4 trimestri).
In Italia nel 4° trimestre del 2006 si ebbe una crescita del Pil sul trimestre precedente ben maggiore, pari a +0,98% (cioè, se facessimo anche noi come gli americani, addirittura del 4% circa “annualizzato”)". .......
"Si ha l’impressione, in definitiva, che quando vengono diffusi i dati trimestrali Usa sul Pil questi vengano spesso percepiti (inconsapevolmente) moltiplicati per quattro rispetto a quelli dei Paesi europei e dell’Italia e ciò finisce con l’aumentare il nostro senso di sudditanza verso il modello economico americano (certamente questo è l’effetto che si produce sulla maggioranza dell’opinione pubblica che legge i giornali e non possiede competenze statistico-economiche specifiche)"......

Dunque omogenizzando in modo spannometrico il dato PIL USA 4° trim. con il dato PIL UE 4° trim. (cosa che nessun dotto e sapiente si degna di fare) avremmo
un +1,4% congiunturale americano rispetto al 3° trim. 2009
vs.
un +0,1% congiunturale europeo rispetto al 3° trim. 2009
Nell'anno 2009 il PIL USA è sceso del -2,4% e quello dell'Eurozona del -4%.

Certo che negli USA non sono andati molto per il sottile:
hanno stampato migliaia di miliardi di dollari e li hanno cacciati nelle banche e nell'economia, hanno portato i tassi a zero e si sono comprati i loro titoli di stato, hanno drogato come non mai l'immobiliare post-bolla in caduta libera ed i mutui "di carta-straccia", hanno svalutato il dollaro, hanno dato una bella spinta alla Ripresa Tecnica con 8,5 milioni di calci nel culo ai lavoratori...

Tutte cose che nella UE, volenti o nolenti, non abbiamo potuto fare con la stessa scioltezza: che sia un bene od un male...ai posteri l'ardua sentenza..

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