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Scolio

di Andrea Zhok

Come recita il comunicato di Nuova Direzione, con il nuovo governo si profila un’alleanza particolare.

Da un lato abbiamo una forza benintenzionata, ma confusa e priva di radicamento istituzionale e mediatico, come il M5S.

Dall’altro abbiamo il PD, partito di potere quanto nessun altro, sostenuto dalle forze che servono l'agenda monetarista dell'UE, radicato nei tecnici delle istituzioni, supportato dalla netta maggioranza dei media, e che ha come ‘base sociale’ i vincenti economici alla Davide Serra, capaci di fornire supporto economico a richiesta.

Ora, l'aspettativa razionale di ogni testa pensante nel paese rispetto a quest'alleanza di governo è abbastanza trasparente.

Ci si aspetta che il M5S venga mangiato vivo dal PD.

Il timore sbandierato da Forza Italia di avere un 'governo di sinistra' è piuttosto comico. O meglio, è realistico se si intende 'sinistra' nello stesso senso in cui si parla senza senso del ridicolo di "governo giallo-ROSSO".

Se fare un governo di 'sinistra' significa esibirsi nella solita spolverata di diritti civili ad personam, ideologia multiculturalista senza nessuna cultura, e umanitarismo a beneficio delle telecamere, beh, è perfettamente possibile che avremo un 'governo di sinistra'.

Quello che è certo è che se invece per 'sinistra' si volessero nominare (in modo archeologico e inattuale) cose come:

1) rilanciare il potere d'acquisto popolare in un paese impoverito,

2) rifinanziare un sistema dell'istruzione pubblica e della ricerca devastato,

3) ridare fiato ad un servizio sanitario nazionale al collasso,

4) riprendere in mano pubblica settori redditizi e regalati ai privati, come le concessioni autostradali,

5) fornire di infrastrutture decenti quelle parti del paese che ne sono da sempre sprovviste, ecc.,

se questi fossero gli intenti, possiamo aprire un giro di scommesse sul fatto che niente di ciò vedrà la luce del sole.

Rispetto a tutto ciò il PD farà le barricate, ma non, naturalmente, in maniera chiassosa ed esplicita, rovinando il camuffamento che gli permette di farsi passare per un astuccio con qualche matita rossa.

No, per lasciare tutto questo lettera morta, al PD sarà sufficiente usare come ventriloquo qualche sponda europea e fargli dire che “Ahimé, il nostro Grande Debito Pubblico - sguardo compunto, sospiro - non ci permette di fare tutte queste splendide cose, che vorremmo tanto fare.”

Se questo è lo scenario, allora ci aspetta un gioco delle marionette, una sceneggiata il cui esito sarà un nulla di fatto, un minuetto quotidiano con il basso continuo della perdurante stagnazione culturale, economica e sociale del paese.

Questo è il rischio.

Alcuni direbbero che non è un rischio, ma una certezza.

Personalmente non amo gli scoramenti anticipati né le condanne a priori, sia perché credo nella capacità della storia di stupire, sia perché non voglio alimentare profezie autorealizzantesi.

Dunque, per il bene del paese, che viene prima di ogni interesse di parte o partito, spero di cuore che tutte queste aspettative vengano smentite e auguro successo al governo in fase di formazione.

Però dev’essere anche chiaro che non è tempo di cambiali in bianco per nessuno.

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