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ilpungolorosso

Crisi sanitaria. 20 domande per lor signori

di S. I. Cobas

Avevano promesso di riqualificare i grandi ospedali ad alti livelli d’intensità di cura e spostare sul territorio tutte le attività a medio-bassa intensità. Il modello lombardo ha fatto da apripista. Ma il patto miliardario pubblico-privato ha partorito frutti amarissimi e mortiferi! La rete sanitaria territoriale è più arida del deserto dei tartari!

  1. perché sono stati tagliati alla sanità pubblica 37 miliardi e 100.000 posti di lavoro?
  2. perché la rete territoriale d’assistenza è rimasta solo sulla carta?
  3. perché hanno privatizzato le aree sanitarie più profittevoli, e hanno tagliato i reparti d’emergenza?
  4. perché non sono state chiuse immediatamente le aree più a rischio?
  5. perché i reparti d’emergenza non hanno retto all’epidemia del covid-19?
  6. perché i pochi reparti d’emergenza hanno di fatto chiuso a nuovi ricoveri?
  7. perché si continua a contabilizzare solo i morti dei pazienti ospedalizzati?
  8. perché viene sottostimato o nascosto il numero dei decessi domiciliari e delle RSA?
  9. perché si lasciano morire i nostri vecchi nelle RSA senza ventilatori polmonari e senza un addio?
  10. perché, contro ogni principio sanitario, si è proceduto all’isolamento solo al manifestarsi di gravi sintomi?
  11. perché non sono stati fatti test tamponi e/o sierologici su tutta la popolazione sanitaria, a cominciare dalle aree a rischio?
  12. perché, perfino nella ricca Lombardia, gli operatori sanitari non hanno avuto per mesi DPI e ventilatori?
  13. perché il fiume di bare non rallenta, e i morti non trovano posto nei cimiteri?
  14. perché non si sono assunti immediatamente, a tempo indeterminato, decine di migliaia di infermieri dalle graduatorie e dall’enorme quantità di precari che lavorano da anni nelle strutture sanitarie?
  15. perché gli operatori della sanità (eroi-forzati) non possono avere né turni di riposo né ferie?
  16. perché dobbiamo restare a casa, e al nord, l’epicentro del contagio, si continua a lavorare assiepati anche in produzioni che non sono assolutamente essenziali?
  17. perché fabbricano i caccia F35, e non l’ossigeno?
  18. perché nella cosiddetta “economia di guerra”, non vengono requisite tutte le cliniche private e gli alberghi necessari agli isolamenti?
  19. perché non vengono requisite le aziende per la produzione di mascherine e dispositivi, e si permette invece ogni tipo di speculazione?
  20. perché il sistema sanitario, oltre a non salvarci dal covid-19, non ha più spazio e cure per le altre patologie?

Tante, tante colpe che hanno prodotto una strage di stato – complici lo stato centrale, il governo, le regioni e le direzioni delle strutture sanitarie pubbliche e private.

Il sistema che si fonda sullo sfruttamento del lavoro salariato e antepone il profitto alla vita e alla salute dei lavoratori e della popolazione comune, può produrre solo caos e morte. Le sue colpe non si potranno mai perdonare, né dimenticare.

Noi lavoratori non dimentichiamo. Non siamo carne da macello!

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Comments

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claudio
Friday, 17 April 2020 17:01
Ai tanti perché si può rispondere in un solo inequivocabile modo: perché viviamo nel sistema capitalistico, che non lo si può sconfiggere e superare con la “sola lotta difensiva operaia”, ci vuole lotta politica di classe, organizzata come partito e a livello internazionale.
Mentre con la “resistenza” operaia, ci si può fare soltanto delle grandissime … pugnette, che ovviamente lasciano il tempo che trovano, ovvero lasciano invariato il sistema di sfruttamento, che diventerà sempre più: sistema di super/sfruttamento! Anche grazie all’illusione dei vari sindacati “autonomi” come il Si-cobas.
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mauro
Thursday, 16 April 2020 16:01
Io aggiungerei (vedi inchiesta de Il Tempo di Roma):
- perchè la casta ed il suo contorno, pur lavorando (si fa per dire...) a ritmo fortemente ridotto, si è preoccupata di ordinare per lei stessa fin da febbraio i dispositivi di protezione individuale, che, almeno per tutto marzo, sono mancati alla popolazione e, soprattutto, agli operatori sanitari?
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