Gismondo, attacco durissimo a Speranza: “Scelte sbagliate, metà dei contagi è colpa sua"
di Il Paragone
Un attacco durissimo, quello lanciato da Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, contro il ministro della Salute Roberto Speranza. Accusato, senza troppi giri di parole, di aver commesso “errori evitabili” nella gestione della pandemia e addirittura indicato come “responsabile di almeno la metà dei contagi”.
In una lunga intervista rilasciata a Panorama e riportata dal Secolo d’Italia, Gismondo ha messo nel mirino “l’enfasi catastrofista che ha creato un danno psicologico, sociale ed economico assolutamente paragonabile a quello della pandemia”. La dottoressa ha riconosciuto come “abbiamo sbagliato tutti nell’emergenza”, sottolineando però come alcuni errori in particolare “restino inaccettabili”. Per esempio, “sono stata sempre contraria al Green pass. Piuttosto, il governo doveva avere il coraggio di imporre l’obbligo”.
Sui vaccini ai bambini, Gismondo ha spiegato: “Nella fascia da 0 a 19 anni, dice l’Iss, ci sono stati 34 morti per Covid, non sappiamo se con altre patologie. E l’Aifa sostiene che, ogni 10.000 somministrazioni, c’è un caso di endocardite, magari non grave. Lei, padre, correrebbe questo pericolo?”. E ancora: “Per conoscere gli effetti a lungo termine di qualsiasi farmaco, bisogna osservarlo per 10 o 15 anni. Questo dice la scienza. E ricordarlo non vuol dire essere no vax. D’altronde, pure la copertura doveva durare un anno, ora s’è scoperto che crolla dopo tre mesi. E il governo, a ruota, ad accorciare la durata dell’inutile Green pass”.
Infine, un’analisi durissima sull’operato di Speranza: “Alcuni errori erano inevitabili, altri restano incomprensibili. A partire da ‘tachipirina e vigile attesa’. Posso capire all’inizio. Ma il protocollo, totalmente inadeguato, viene confermato il 26 aprile 2021, quando già l’Istituto Mario Negri aveva presentato uno studio sulle cure domiciliari, azzerando praticamente i ricoveri. Ma c’è un Cts? Ha mai letto una pubblicazione? Non a caso, Lancet l’ha definito il peggiore d’Europa. Nato per combattere una malattia da virus, non ha nemmeno un virologo”.
“Speranza ha consigliato misure ridicole e inadeguate, dalla scuola ai trasporti. Ma soprattutto è responsabile almeno della metà dei contagi, perché ha dato indicazioni fuorvianti sui vaccini. E non ha neppure rettificato le sbalorditive parole del premier, Mario Draghi”.
Purtroppo tutti quelli che indulgono in questa trappola dialettica, cioè di sfidare l'autorità sull'obbligo, è contraddittorio con tutte le critiche legittime e fondate che si portano.
Con l'obbligo nessuna discussione, nè critica, nè dissenso, nè libertà di scelta ha senso perchè si legittima l'autorità a fare qualunque obbligo con qualunque schifezza (in questo caso questi farmaci sperimentali pseudo-vacicnali).
Non è solo un fatto etico, ma con l'obbligo si avalla un approccio monocriteriale, oltre che autoritario, che va a totale detrimento dello sviluppo delle risorse e delle possibilità inntrinseche all'intelligenza della popolazione.
Gismondo parla bene, ma a metà, come cacciari detto "er cicuta". Risultano in un ambiguità che alla fine si risolve in un autoritarismo peggiore dle male che criticano.
I virologi dicano quel ceh abbiano da dire. Ma nessuno deve limitare le possibilità di approccio diverse allo stesos problema, causando un immeserimento di risorse umane collettive che ricade sempre sui più deboli.