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bastaconeurocrisi

Perché l’economia russa non è marginale

di Marco Cattaneo

Dall’inizio della crisi ucraina in poi, ho letto parecchi commenti in merito alla debolezza dell’economia russa e di conseguenza all’impossibilità, per Putin, di sostenere un conflitto prolungato nel tempo.

In buona sostanza questa opinione si fonda sulla dimensione del PIL. Quello della Russia è inferiore a quello dell’Italia, è pari all’incirca alla somma di Paesi Bassi e Belgio, è una frazione rispetto non solo a USA e Cina ma anche a Giappone e Germania.

In altri termini, la Russia è tutt’altro che una superpotenza economica.

Il che è vero se, appunto, misuriamo le economie in base al PIL. La Russia è, di sicuro, un’economia relativamente poco avanzata.

Ma.

Essere un’economia avanzata significa che una parte significativa del PIL è generata da attività evolute, soprattutto nel campo del terziario. In un’economia avanzata il peso percentuale di macrosettori quali estrazione di risorse, agricoltura e anche manifattura è relativamente basso.

Mentre incidono molto attività ad alto contenuto intellettuale, ad alto valore aggiunto. Servizi finanziari, design, fashion, assicurazioni, consulenza strategica, media innovativi.

Belle cose.

Il problema è che sono settori economici che possono essere classificati nella categoria del “non indispensabile”.

Perché indispensabile è altro. Indispensabile è la soddisfazione dei bisogni primari. Che sono il cibo e il riscaldamento. E l’energia, anche e soprattutto per far funzionare il resto dell’apparato produttivo.

Banalmente, le economie avanzate si caratterizzano per il forte peso del superfluo, perché l’indispensabile lo considerano scontato, garantito.

Il che è vero – nella maggior parte dei casi e delle condizioni. Ma diventa non più vero - quando ?

Nelle situazioni di emergenza.

Tipo, appunto, una crisi geopolitica, o a maggior ragione una guerra.

Nelle situazioni di emergenza, si scopre che non è poi così vitale disporre dei migliori, dei più qualificati, livelli di servizi finanziari, design, fashion, assicurazioni, consulenza strategica, media innovativi.

Si scopre che sono molto più importanti il gas, il petrolio, il nickel, il grano, i fertilizzanti.

Si scopre che le cose di cui la Russia scarseggia sono belle-ma-superflue, e che le cose di cui la Russia abbonda sono essenziali.

Del resto, immaginate di fare naufragio, stile Robinson Crusoe, su un’isola deserta, dove per sopravvivere avrete a disposizione capre selvatiche, legname e poco altro.

Chi pensate che abbia maggiori possibilità di cavarsela ? un allevatore o un banchiere d’affari ? un carpentiere o un softwarista ?

Se facciamo riferimento al PIL totale, la Russia non è una potenza economica. Se parliamo di “PIL indispensabile”, lo diventa.

L’equivoco è tutto qui.

Comments

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Alfonso
Monday, 28 March 2022 22:22
"Del resto, immaginate di fare naufragio, stile Robinson Crusoe, su un’isola deserta, dove per sopravvivere avrete a disposizione capre selvatiche, legname e poco altro.

Chi pensate che abbia maggiori possibilità di cavarsela ? un allevatore o un banchiere d’affari ? un carpentiere o un softwarista ?"

L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa. Quindi, il tuo gioco a esclusione di coloro che non abbiano 'maggiori possibilità di cavarsela' non regge.

In vigenza della legge del valore, l'allevatore muore di fame senza il banchiere d'affari, e il carpentiere muore di fame senza il softwarista; al contrario, il banchiere d'affari trova sempre sul mercato la forza-lavoro con caratteristiche da allevatore, e il softwarista trova sempre manovale, muratore, carpentiere, e anche quello che era ferraiolo e ora non ha altra risorsa che vendere la propria forza-lavoro per campare.

La tua argomentazione, Marco Cattaneo, ha avuto auge intorno agli anni '70 del secolo scorso. In quella che fu l'URSS, l'hanno risolta talmente bene che stanno alla canna del gas. E non sanno come attaccarci un rubinetto!
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Alfred*
Tuesday, 29 March 2022 09:35
Potrei sbagliare, ma mi sembra che l'ipotesi isola deserta riguardi una realta' in cui non c'e' nessun tempo per immaginare banchieri d'affari perche' le energie servono per mungere le capre o coltivare l' orto.
Societa' cosi sono esistite ed ancora esistono in piccoli lembi di mondo.
Per quanto riguarda i russi e la canna del gas direi che in questo momento a noi piacerebbe assai averla la loro canna del gas.
A breve assageremo cosa vuole dire abbondare in prodotti finanziari e industria fashion, ma scarseggiare in materie prime se non paghiamo in rubli.
stia tranquillo la Russia non e' piu Urss e ed e' assai capitalista, non ha preparato questa guerra senza coprirsi le spalle.
I maggiori importatori mondiali di idrocarburi (cina e india e asia del sud) stanno importando a man bassa tutto quello che la Russia sta vendendo.
in europa stiamo aspettando che qualcuno ci fornisca una bella canna del gas a carissimo prezzo e anche scarsa per un futuro di miseria.
Questo senza simpatia per qualsiasi impero, solo come constatazione.
Lei comunque puo' continuare a pensare che la Russia stia cercando rubinetti o altro, e' un suo diritto. Saluti
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Alfred*
Tuesday, 29 March 2022 09:31
Potrei sbagliare, ma mi sembra che l'ipotesi isola deserta riguardi una realta' in cui non c'e' nessun tempo per immaginare banchieri d'affari perche' le energie servono per mungere le capre o coltivare l' orto.
Societa' cosi sono esistite ed ancora esistono in piccoli lembi di mondo.
Per quanto riguarda i russi e la canna del gas direi che in questo momento a noi piacerebbe assai averla la loro canna del gas.
A breve assageremo cosa vuole dire abbondare in prodotti finanziari e industria fashion, ma scarseggiare in materie prime se non paghiamo in rubli.
stia tranquillo la Russia non e' piu Urss e ed e' assai capitalista, non ha preparato questa guerra senza coprirsi le spalle.
I maggiori importatori mondiali di idrocarburi (cina e india e asia del sud) stanno importando a man bassa tutto quello che la Russia sta vendendo.
in europa stiamo aspettando che qualcuno ci fornisca una bella canna del gas a carissimo prezzo e anche scarsa per un futuro di miseria.
Questo senza simpatia per qualsiasi impero, solo come constatazione.
Lei comunque puo' continuare a pensare che la Russia stia cercando rubinetti o altro, e' un suo diritto. Saluti
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Alfonso
Tuesday, 29 March 2022 14:41
Non molto tempo fa, i Lord Of War putinisti hanno dismesso impianti di estrazione e raffinazione di idrocarburi. Non solo costava troppo estrarre e raffinare, ma per immagazzinare non riuscivano a trovare spazi. Fu quando il prezzo del barile divenne negativo. Per far ripartire quei pozzi e quegli impianti, avevano bisogno di tecnologia a maggior valore aggiunto di quanto potessero, e possano mai ottenere dalla vendita del greggio o del raffinato. Letteralmente, non hanno rubinetti. Come accadde al nazionalismo arabo con Saddam e Khadafi, ai loro epigoni dello islam politico fino al califfo e a Heydrich-Raisi, sono condannati a rincorrere la rendita sfuggente allungando le canne o mettendo su autobotti e affini. Erano parassiti del Far West e si volgono ora a Est, ma rimangono alle dipendenze di chi produce a maggior valore aggiunto. Nel modo di produzione presente, non hanno scampo: o Francia o Spagna purchè se Magna! Guardali questi presidenti della repubblica in tutte le comarche ex URSS: servi dei servi dei servi. Prendine uno a caso: "Ha fatto prima il ladro e poi la spia/ Adesso è commissario di polizia". Salut!
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Alfred*
Tuesday, 29 March 2022 15:45
Non discuto sul valore morale di ladri spie o dittatori, non li sento particolarmente amici o affini. Mi limito a constatare che a breve le mammelle del gas e del petrolio russo (chiunque le controlli e qualsiasi sia la sua reputazione) a noi europoidi saranno precluse.
Al contrario di quello che sembra pensare lei non credo che il valore del gas possa diventare negativo o che ci saranno problemi di stoccaggio, attualmenre l'asia ha creato e sta creando grandi pipeline per quello russo per sostituire materie prime piu inquinanti. Se lei ha informazioni diverse .... allora sbaglio su tutta la linea e ci sara' un futuro rose e fiori.
Comunque al presente e secondo me ...
Noi dobbiamo rispettare i nostri grandi ideali e possiamo bombardeggiare in giro per vari scopi, ma restiamo sempre puri, sia mai detto.
Finiremo nelle mani degli Usa che al momento producono idrocarburi devastando territori scistosi, consumandolo quasi tutto in loco e facendosi pagare come oro quello che vendono. Anche in questo caso nessun giudizio morale, ma sembra che questo sfruttamento e distruzione ambientale diano di breve durata. Ci conviene? Lo domando a tutti, governanti e sudditi di tutta l'europa perche' ciascuno di noi paghera' un bel conto. Il conto piu salato sara' sulle spalle di noi lavoratori, ma questo cambiamento epocale distruggera' economicamente anche una parte della borghesia e dell'elite (nel mio pessimismo credo larga parte).
Una volta capito il problema (e a molti non e' chiaro o non e' stato spiegato) possiamo benissimo decidere che ci sta bene e anche immolarci al freddo per creare rimorsi a Putin.
Dubito che i suoi rimorsi avranno lunga durata, ma so che la nostra morte sara'eterna, si, anche lui arrivera' al capolinea, prima o poi, ma la cosa non mi da sollievo. Saluti
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Alfred*
Tuesday, 29 March 2022 16:06
Ps la invito a andare a vedere cosa e' successo ai produttori usa quando il costo del petrolio e' sceso sotto i 50 dollari...
Sono falliti? Ma va
E adesso gli Usa offrono agli europei rifornimenti sul lungo periodo (con costi altissimi rispetto ai costi di quello russo) con contratti pluriennali ... si vada a leggere quanto gas ci faranno avere ... secondo me non hanno il senso del ridicolo. Chissa' quanto terra' l'europa e la solidita' della nato.... restiamo vivi, oltre che umani
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Alfonso
Tuesday, 29 March 2022 16:52
Sono d'accordo. Infatti, non sono falliti, e, come i produttori d'oro sono ben felici di estrarre in 'perdita', ossia con rendita assoluta negativa. La storia dei prezzi negativi risale a qualche mese fa, forse un anno. La storia de 'gli arabi siamo noi' (Marlon Brando, in Genesis, film degli anni '70), ossia del ritorno al vantaggio dei pozzi texani, invece risale al famigerato 'embargo' OPEC degli anni '70. La disputa tra renditisti e valoristi nella URSS dello stesso decennio vide uscirne vincitori i gazpromiani. Tornando a quella disputa, e alla storia seguente (stagflazione, eccetera, il buon Lipietz potrebbe tornare utile), ci vuole ben altro che autarchia e chiusura di rifornimenti per far sparire la rendita fondiaria. E come ammoniva Lenin, se non si comprende la rendita fondiaria, non si comprendono gli extraprofitti; e se non si comprendono gli extraprofitti, non si comprende l'imperialismo. L'unico appunto che Le farei, Alfred, riguarda la distinzione tra 'loro' (in Iraq, ad esempio, ci fu chi era convinto di poter resuscitare il nazionalismo arabo invocando che il petrolio appartenesse agli iracheni) e 'noi' ("assageremo cosa vuole dire abbondare in prodotti finanziari e industria fashion, ma scarseggiare in materie prime se non paghiamo in rubli"): Putin veste Prada, altrimenti lascia il passo.
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Alfred*
Tuesday, 29 March 2022 19:24
Non so se vediamo gli stessi film
Quando il prezzo del petrolio e'sceso molti produttori di shale oil sono falliti
Infatti tra chi attualmente maligna (non io, per carita') c'e' qualcuno che dice che sotto i 50 dollari o giu di li i fornitori di shale oil fallirebbero di nuovo. Non sono nel mondo di harry potter, ma di banche reali. Quindi, sempre a detta dei maligni che adesso qualcuno chiama anche complottisti alcune crisi come quella attuale permettono a una industria che in realta' sarebbe morta (e comunque ha il fiato corto dell'esaurimento risorse) di prosperare. I paesi che non pagano in rubli da chi compreranno? A che prezzo? Anche gli sceicchi faranno i loro affari, ma stavolta non in barba ai russi, ma accordandosi con loro. Infatti non rispondono neanche piu quando Biden li chiama. Sono d'accordo che e' un mondo di squali e noi siamo le prede e che lendite ecc ecc. Non sto ragionando per massimi sistemi, ma per quello che vedo e che sta correndo come non mai alla faccia di quelli che ci raccontavano la fine eella storia. Buona serata
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Alfonso
Tuesday, 29 March 2022 20:35
Corretto. Infatti i Bush e Halliburton e...Cheney degli anni '70 dicevano 'gli arabi siamo noi'. Il prezzo lo fa il peggior giacimento di carbone (materia prima che fissa la rendita per uranio, gas, petrolio, vento, sole). Che questo giacimento di carbone sia ipotetico (riserva stimata) o accessibile 'qui e ora', non cambia la condizione della rendita. Quindi, in Nigeria, Iran, Libia, Venezuela il barile ha un prezzo di produzione (comprensivo di profitto, come ben sanno quelli che ne detengono il controllo statale) di due dollari; il prezzo di mercato lo fa lo shale del peggior succhiasangue negli States, poniamo cento dollari. La differenza? Rendita. Stesso calcolo va fatto per tutte le materie prime, a partire dal bene principale (grano, dove vale grano; riso, dove vale riso). Evo Morales stipula un accordo con le compagnie produttrici di litio: "da ora, senza nulla togliere ai vostri profitti, la rendita rimane allo Stato". Finanziandoci scuole, strutture sanitarie. Possiamo immaginare quanto ancora possa essere realizzato con l'abolizione del lavoro salariato! Senza rompere la catena della rendita, essa prima o poi scende. Quando la rendita scende, Saddam va a prendersi il Kuwait, previa autorizzazione della ambasciatrice statunitense. Non possono fare altrimenti, i rentier. Come ci ricordava David Harvey alcuni anni fa, fanno i garanti della accumulazione, e dovrebbero rimettere capitale-denaro in circolazione, ma perseguono una loro agenda. E sono dannatamente assassini. Buona serata anche a Lei.
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Alfred*
Monday, 28 March 2022 21:42
Bello, chiaro, da citare a tutti quelli che ...il Pil della Russia e' uguale a quello della Spagna,.
Adesso che non vogliamo commerciare in rubli potremo renderci presto conto del peso del Pil russo sulla nostra capoccia, tale quale quello della Spagna ....
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