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mondocane

Giorni della memoria, giorni dei ricordi

di Fulvio Grimaldi

Il 27 gennaio, Giorno della Memoria a Ivrea, il 28 Giorno dei Ricordi a Biella.

Chi si ricorda che i non ebrei non possono comprare o affittare terreni in Israele? Chi si ricorda che i palestinesi non possono spostarsi da una loro città all’altra senza aver ottenuto un visto da Israele? Chi si ricorda che Israele assegna l’85% dell’acqua della Palestina agli ebrei e solo il 15% ai palestinesi e che a 400 coloni israeliani a Hebron è dato l’85% dell’acqua e a 120.000 palestinesi il 15% (Israele-Palestina: 7,5 milioni palestinesi, 7 milioni immigrati ebrei). Chi si ricorda che Israele se ne è infischiato di oltre 80 risoluzioni delle Nazioni Unite contro i crimini che va commettendo? Chi si ricorda che ci sono più rifugiati palestinesi che quelli di qualsiasi altra popolazione del mondo?

Chi si ricorda che tra il 1967 e il 2002 Israele ha espropriato il 79% dei territori occupati in Gaza e Cisgiordania? Chi si ricorda che, dal 1967 a oggi, Israele ha incarcerato e spesso torturato oltre 700.000 palestinesi? Chi si ricorda che in tre mesi Israele ha ucciso più giornalisti di quanti siano morti nelle due guerre mondiali e in Vietnam? Chi si ricorda che Israele ha ucciso in tre mesi più persone e più donne e bambini, in rapporto alla popolazione e ai chilometri quadrati, di quelli uccisi in qualsiasi altra guerra?

E veniamo all’oggi (come se lo ieri fosse passato…). Chi si ricorda dei cento uomini di Gaza, prelevati a casaccio da casa, strada e ospedale, denudati, bendati, ammanettati, portati su un camion nella pubblica piazza ed esibiti al mondo, a dimostrazione che Israele non sa solo uccidere, ma sa anche umiliare il maschio arabo. Maschio che ha il torto di essere, primo, palestinese e, secondo, uomo che favorisce la proliferazione di bambini che non si fa in tempo ad ammazzare tutti?

E che sia a copertura di tale immane schianto morale di Israele che ora Israele si inventa, a tre mesi dal 7 ottobre, gli stupri che mirabolanti combattenti di Hamas avrebbero compiuto in mezzo alle cannonate e ai bombardamenti israeliani che hanno demolito i Kibbutz con tutti coloro che vi si trovavano: ostaggi e Hamas? E che sia a copertura di tale immane incongruenza che ora Israele si inventa vestiti di bambola che Hamas avrebbe messo addosso alle donne prigioniere per stuprarle col gusto aggiunto della pedofilia?

Superiamo gli orrori, affidiamoli con il nobile Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia e passiamo a chi, in quella regione, insieme ad Hamas, va riscattando l’onore e l’etica di un’umanità in larga parte complice, o duplice, o girata dall’altra parte. In prima linea gli Huthi in Yemen che, essendo il popolo più povero del Medioriente, sa bene come combattere la guerra di resistenza dei poveri ai ricchi, colpendo chi genocida i poveri a Gaza. Poi gli Hezbollah, che già due volte hanno cacciato dalla loro terra gli invasori e ora facilitano il compito dei resistenti palestinesi costringendo Tsahal a sguarnire Gaza per presidiare il confine libanese e a evacuare 100.000 israeliani dell’Alta Galilea occupata.

Poi le Unità di Mobilitazione Popolare irachene che, dopo aver liberato l’Iraq dal mercenariato ISIS degli USA, ora fanno riflettere gli occupanti sull’opportunità di andarsene, colpendone le basi in Iraq e Siria.

Infine gli iraniani delle Guardie Rivoluzionarie (IRG) che da dieci anni in Siria danno una valida mano ai siriani e ai russi, al punto da essere riusciti a tenere in piedi lo stato siriano a dispetto di aver contro Israele, gli USA, i turchi e il solito terrorismo jihadista. E lo stesso esercito di Tehran, che, in risposta all’abitudine israeliana di far ammazzare iraniani qua e là, ha centrato e polverizzato la sede centrale del Mossad a Irbil. Quella da cui Mossad e NATO inviano gruppi terroristici in Iran a fomentare rivoluzioni colorate e assassinii mirati vari.

Poi ci sono i curdi.

Di tutti questi combattenti per l’umanità, dalle nostre parti la destra che si definisce sinistra e la destra che è fieramente destra ed entrambi avvolti in stelle e strisce e stelle di Davide, danno dei terroristi a tutti, tranne che a quelli veri.

Anzi, da ladro a ladro, da mercenario a mercenario, li glorificano istintivamente, questi curdi. E a ragion veduta. Non solo perché hanno collaborato con gli invasori e bombaroli statunitensi, al punto da garantirgli il tranquillo uso di sei basi nel Nordest della Siria non ancora liberato. Ma oggi anche perché rubano alla Siria il 40% del suo petrolio. Lo estraggono e lo convogliano con cisterne ai fratelli curdi di Irbil e, da lì, al porto turco di Ceyhan. Qui Erdogan, limpido come in ogni occasione, gli consente di venderlo a Israele. Che ne ricava il 77% del suo bisogno medio.

Anche per far passare i suoi carri armati Merkava sopra 30.000 corpi palestinesi di Gaza.

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