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esse

Aut Aut

Paolo Andreozzi

C’è uno sketch fulminante in Io & Annie di Woody Allen, in cui Alvy (Allen) illustra a Annie (Diane Keaton) la sua visione del destino umano mentre insieme fanno un po’ di acquisti. Dice:

“Vedi, io ritengo che la vita sia divisa in due categorie: l’orribile e il miserrimo. Sono queste le due categorie. Orribile sarebbero, non so, i casi più gravi, mi spiego? Tutti i ciechi, gli storpi e così via. Non lo so mica, come tirano avanti. Per me è qualcosa di stupefacente. E miserrimo sono tutti gli altri.”

Ora, la crisi economica del Modo Neocapitalista Globale non è affatto una iattura. Nel senso che grazie a questa crisi il Modo si ristruttura, dà un altro colpo in favore delle élite dominanti nel corso della guerra di classe, cerca anzi di chiudere la partita su una scala di tempi che definirei storica. “Never waste a good crisis”, mai sprecare una buona crisi, lo dicono quelli che di capitalismo e di forma politica del medesimo se ne intendono.

E se questa ristrutturazione avviene con le buone, ossia tramite il consenso della maggioranza, o almeno il consenso di una certa parte e l’indifferenza di un’altra che comunque, sommate, relegano in minoranza il dissenso eventuale, bene; altrimenti si procede con le cattive: autoritarismo, strategie della tensione, terrore, guerre vere e proprie.

Ma il risultato ambito da chi governa il Modo va raggiunto, comunque.

In Italia adesso c’è Renzi, che incomprensibilmente (per me) intercetta un diffuso consenso non solo alla sua persona, ma anche sotto forma di ripresa di fiducia della gente nel quadro complessivo (ancora più incomprensibilmente), così dice l’ISTAT. E quindi la ristrutturazione procede, i colpi della guerra di classe si susseguono, i diritti sono smantellati e i privilegi rinforzati, l’opposizione politica e quella sociale zittite o infiltrate, rese irrilevanti. Tutto in modo soft, diciamo.

Questo, riprendendo Woody Allen, è il miserrimo della vita pubblica italiana. Il quale credo faccia scuola anche presso le altre realtà nazionali, dove si staranno cercando imbonitori di pari levatura da spendersi per il pubblico francese o spagnolo o tedesco o inglese eccetera, rispettivamente.

E l’orribile entrerà in scena laddove e quando la strada del miserrimo non si possa battere, per un qualche motivo. Allora sarà (e da qualche parte è già) autoritarismo, para-fascismo, nazionalismo bellicoso, xenofobia, razzismo e tutto l’armamentario dei capri espiatori, terrore mascherato da terrorismo eccetera eccetera.

Aut aut: miserrimo oppure orribile. Entro il Modo Neocapitalista Globale, soprattutto in una fase come questa in cui sta oggettivamente vincendo la sua guerra (e come tutti i professionisti, vincere non gli basta: intende stravincere), tertium non datur.

La vita delle comunità, come quella dei singoli, potrebbe liberarsi da tale rigido dilemma solo uscendo dal Modo, costruendo un’altra maniera di campare.
Per farlo, per provare a farlo (a uscire, a liberarsi, a costruire), servono però professionisti anche da questa parte della barricata.

Intanto, ci rilassiamo con qualche buon vecchio film.

 

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