Undici telegrammi sulla scienza, sulla pandemia e sul giusto modo di combatterla
di Claudio Della Volpe ed Eros Barone
«Lo spirito della produzione capitalistica è antitetico alle generazioni che si succedono.»
Karl Marx
“Sinistra in Rete” è uno dei punti di aggregazione, discussione e documentazione ‘a sinistra’. Tuttavia, durante il periodo della pandemia sta dimostrando un po’ tutte le debolezze che questo schieramento politico e intellettuale accusa in mancanza di una egemonia del pensiero comunista. Una numerosa serie di articoli continua a difendere e rispolverare teorie che sono contemporaneamente debolissime dal punto di vista scientifico e incapaci di fornire una guida dal punto di vista politico. Così, in mancanza di un pensiero forte e di una teoria sia scientifica sia storica che ne guidi l’elaborazione, un eccesso di ideologia irrazionalista, in taluni casi con risvolti addirittura esoterici, pervade densamente l’ambiente politico e culturale.
Il dibattito si concentra su aspetti periferici, come per esempio il ‘green pass’ e la presunta offesa recata alla “libertà personale” da questo tipo di provvedimento, mentre si dimenticano o si passano sotto silenzio gli aspetti fondamentali: da dove è venuta questa pandemia? come sta evolvendo? che ruolo può giocare nel presente processo di pre-collasso del capitalismo mondiale? che cosa possono fare i comunisti in questo contesto? che relazione c’è, se ce n’è una, fra questo evento e gli altri numerosi sintomi di decadenza imperialista e di crisi storica di questo modo di produrre? Da una parte, il riscaldamento globale e la crisi delle risorse sono continuati e si sono aggravati, nel mentre sembrano scomparsi dal radar di chi interviene in queste pagine; dall’altra, i meccanismi di espropriazione ed accumulazione hanno cercato di adeguarsi alla nuova situazione e sono continuate le chiusure di stabilimenti, mentre è cresciuta la massa di disoccupati o di occupati precari.
La battaglia delle idee è dominata da una lotta tutta racchiusa all’interno del pensiero piccolo-borghese sulla efficacia del vaccino o sull’utilità del ‘green pass’. Sinceramente, occorre dire che è tempo di smetterla, da un lato, di seguire sul loro terreno le opinioni spacciate come idee, cioè i mostriciattoli ideologici della destra neofascista che sta prendendo il controllo di questa piazza di precari, di sottoproletariato e di piccoli borghesi sbandati, e dall’altro che è tempo di affermare con forza le posizioni scientifiche del comunismo storico.
È di oggi la notizia, per esempio, che un onorevole del centrodestra ha difeso in Parlamento la vendita di un prodotto brasiliano, un batterio venduto come stimolatore delle difese immunitarie, mentre non esistono prove scientifiche di alcun tipo a questo proposito, anzi c’è il rischio che il batterio sia pericoloso per gli organismi deboli. Queste sono le ideone che, spinte da furbi speculatori, vengono poi usate per fare profitti e contrastare l’uso del vaccino. Sennonché queste panzane trovano credito in mancanza di una visione teorica alternativa a quella proposta dal potere capitalistico.
Insomma, siamo veramente alla bancarotta ideologica, se queste sono le bandiere di movimenti sedicenti “popolari che in realtà rappresentano la prova provata del fatto che le idee dominanti sono le idee della classe dominante, nel mentre le ‘fake news’ non sono altro che una fuga dalla realtà della lotta sociale reale. Ed ecco gli undici telegrammi che desideriamo inviare a quello che una volta si chiamava “il popolo di sinistra”.
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Questa pandemia è una delle numerose pandemie che si sono sviluppate negli ultimi millenni a causa del modo in cui produciamo e riproduciamo la nostra vita materiale. L’uomo primitivo, sia per la sua bassa densità che per il suo rapporto con gli animali, non era soggetto al rischio di zoonosi che sono diventate così importanti DOPO l’inizio dell’agricoltura. Tutte le principali malattie umane sono state infatti originate da salti, da ‘spillover’ zoonotici: vaiolo, morbillo ed altre potenti malattie umane sono il frutto dei rapporti che si andavano modificando tra gli uomini e l’ambiente naturale, favorendo in tal modo i salti di specie dei virus.
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Negli ultimi secoli questo processo si è intensificato sia a causa della facilità di scambi e di viaggi sia a causa della invasione, da parte dell’uomo, di ogni residuo spazio naturale. La nostra specie insieme con quelle ad essa assoggettate (gli animali domestici) è diventata così la biomassa dominante del sistema naturale terrestre (il 98% dei vertebrati terrestri) e dunque i salti di specie si sono fatti numerosi. In un recente libro di David Quammen, Spillover, se ne fa la storia elencandone decine a partire da una pandemia ancora in atto che è l’HIV. Sennonché non abbiamo mezzi di difesa contro le infezioni virali, come invece ne abbiamo, sia pur parzialmente, nei confronti di quelle batteriche e questo aggrava la situazione. È poi da notare che anche gli antibiotici segnano il passo per motivi legati all’uso sconsiderato e sbagliato degli antibiotici indotto dal mercato capitalistico dei farmaci, ragione per cui rischiamo di perdere il supporto antibatterico e tornare ad un’epoca pre-antibiotica, quando la vita media era molto più breve e controllata dalle infezioni batteriche, a partire dalla polmonite, dal colera o dal tifo.
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Occorre prendere atto che il modo in cui gestiamo l’agricoltura e l’allevamento del bestiame è insostenibile. In questo momento, per esempio, è in corso una pandemia di peste suina che per fortuna non ha fatto ancora ‘spillover’, nel mentre ogni anno l’influenza che ha origine aviaria, miete numerose vittime anche fra di noi umani (5-8mila solo in Italia ogni anno) e per la quale il vaccino è meno efficace di quello del covid-19, si sviluppa e si rinnova nelle concentratissime aziende che allevano polli ed altri volatili. uesto Questo è un rischio enorme che si è manifestato anche per altre specie, come la febbre Q che è di origine batterica e che è esplosa anni fa nella moderna Europa del Brabante all’interno degli allevamenti intensivi di capre di quella regione, facendo il salto di specie. Allora siamo stati fortunati, ma non è detto che questa fortuna continui. Ciò significa che dobbiamo cambiare modo di mangiare , lasciare più spazio alla natura e alle altre specie, di cui ci possiamo nutrire ma non nelle modalità quantitative e qualitative attuali.
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Nel libro di Quammen, scritto parecchi anni prima della pandemia attuale, si prevedeva con precisione che la pandemia più probabile sarebbe provenuta dai pipistrelli (il numero di specie dei pipistrelli è un quarto di quello di tutti i vertebrati, essendo tale specie seconda come numero solo ai roditori) e così è stato.
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Un’altra fonte di problemi è la resistenza batterica agli antibiotici, che si sta estendendo. I batteri come i virus si scambiano direttamente materiale genetico anche fra specie diverse e oggi ce ne sono di resistenti a TUTTI gli antibiotici conosciuti- In questo caso, come per l’agricoltura, l’uso di sostanze di sintesi come pesticidi ed erbicidi incontra delle potenti resistenze che crescono nel tempo e indicano che anche lì il nostro rapporto con la natura, mediato dal modo in cui il capitalismo gestisce la Natura, è sbagliato ed insostenibile.
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Tutte queste cose si mescolano poi con la totale anarchia produttiva del capitalismo, che è stata ulteriormente aggravata dalla perdita delle possibilità di muoversi liberamente: una crisi di materie prime, dunque, e di manufatti, che si è sviluppata a ridosso della pandemia e non accenna a scomparire, giacché paradossalmente, a causa della ripresa economica, i prezzi delle materie prime, a partire dal petrolio e dunque dall’energia, stanno crescendo a livelli esponenziali.
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Si avvicina pertanto una sorta di “tempesta perfetta” che sarà una occasione importante per fare le prove generali della rivoluzione sociale prossima ventura.
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Occorre dunque usare come parole d’ordine proprio i punti che abbiamo elencato e cercato di motivare: il vaccino deve comparire in modo del tutto diverso da come viene considerato, o da come è stato spesso considerato, sulle pagine di “Sinistra in Rete”.
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Nonostante i suoi limiti ed in assenza di una terapia antivirale (che non esiste quasi per nessuna malattia virale se non in modo sintomatico e spesso con modalità che possono essere gestite solo in ospedale) il vaccino eventualmente aggiornato è l’unico strumento usabile, talché deve essere vaccinata tutta la popolazione mondiale, senza preferenze per i paesi ricchi. Mentre nei paesi dell’opulenza imperialista abbiamo una piazza dominata da una piccola borghesia che rifiuta ogni controllo e, di conseguenza, anche ogni vaccino, nella grande maggioranza dei paesi poveri la vaccinazione ha coperto porzioni irrisorie della popolazione e questa è la sorgente delle cosiddette varianti, ossia di quelle rare ma possibili variazioni del materiale genetico virale che ne facilitano la diffusione. Tali modifiche non sono mai causate dal vaccino, ma sempre dalla riproduzione del virus, giacché più il virus si riproduce più fa errori di riproduzione e solo alcuni di questi possono essergli utili, mentre in genere sono nocivi od inutili. In questo senso le voci secondo cui le varianti sarebbero causate dal vaccino, recentemente espresse dai politici della destra italiana, sono enormi baggianate che dimostrano la crassa ignoranza di tali individui. I paesi poveri devono pertanto essere aiutati a vaccinarsi di urgenza, poiché senza la loro vaccinazione non ci libereremo mai da un virus che può comunque rifare salti tra le specie animali, che al momento abbiamo solo ipotizzato ma non sicuramente individuato.
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Non vi è qui il tempo, né avrebbe senso il farlo, per smontare tutte le ‘fake news’ antivaccino che sono frequenti anche nel “popolo di sinistra” e che nascono dalle contraddizioni politiche della classe dominante, non certo dalle conoscenze della virologia. Che comunque non è una scienza esatta, nel senso che molti fenomeni sono probabilistici e come tali devono essere trattati, usando il modo di calcolare i rischi che viene già usato, per esempio, nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Diciamo solo che i vaccini ad mRNA non sono “terapie geniche” sono un modo di far produrre ai ribosomi delle cellule per poco tempo una sola delle proteine virali, una delle più stabili che stimolerà la produzione di specifici anticorpi: i geni stanno altrove e non saranno toccati da questi processi. Gli altri vaccini ad adenovirus invece mettono l’informazione come DNA in un virus innocuo e ve lo inoculano; tuttavia gli adenovirus usati sono “selvatici”, ossia NON hanno gli enzimi per integrarsi nel nostro DNA. Non possono farlo. E invece scatenano una elevata risposta immunitaria. È il motivo per cui questi adenovirus “selvatici” non vanno bene in terapia genica. Quindi nessun vaccino può fare “terapia genica”. Punto.
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Parole d’ordine essenziali, oltre a quella del vaccino gratuito e diffuso a tutta la popolazione, sono quelle di modificare le nostre abitudini alimentari e di considerare questa crisi come una delle più gravi causate dal modo di sviluppo zenoniano, cioè infinito, proprio del capitalismo. Come la crisi climatica o delle risorse, gli eventi pandemici sono stati causati da un modo insostenibile di produrre e riprodurre la vita materiale, proprio dell’accumulazione capitalistica che deve essere interrotta al più presto. Infine, i servizi sociali PUBBLICI, collettivi, che hanno retto l’urto della pandemia, sono proprio quelli che la borghesia cerca sempre di tagliare e a questo dobbiamo opporci con forza: assistenza sanitaria, produzione di farmaci, produzione di cibo e gestione dell’acqua, conversione energetica, regolazione ambientale non possono essere lasciate al mercato e alle forze economiche “spontanee”, ma devono vedere un massiccio controllo popolare. Diversamente, questa sarà solo la prima di una serie sempre più grave di crisi, che riguarderanno non la borghesia e i suoi profitti ma la specie umana. Ed è proprio di un partito della specie, ossia di un partito comunista, che abbiamo bisogno.
buona lettura mari(asin)o. PS ci sono anche i video per esempio questo: https://www.youtube.com/watch?v=aPMpD-Zkv6g in pratica Mario M seriamente stavolta hai detto l'ennesima cazzata l'ennesima fake news; immaginate solo uno che nega l'evidenza e quello è Mario M(enichella) il liberale ignorante che lotta contro i vaccini.