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sinistra

La Cina è ad un punto di svolta?1

di Michael Roberts

external content.duc90856t75Questa settimana si sono aggravati i problemi del debito che affliggono il mercato immobiliare cinese dopo il default di un’altra agenzia immobiliare causato dalle sue obbligazioni e dopo che Evergrande, il gruppo immobiliare più fortemente indebitato al mondo2, ha protratto per un secondo giorno la sospensione delle sue azioni senza dare spiegazioni. Fantasia Holdings, un’agenzia di medie dimensioni, che solo poche settimane fa ha rassicurato agli investitori di non avere "problemi di liquidità", ha dichiarato in una presentazione effettuata in Borsa che lunedì "non ha effettuato il pagamento" di un'obbligazione da 206 milioni di $ in scadenza quel giorno, innescando formalmente un default formale. L'insolvenza si aggiunge ai timori che la crisi di Evergrande possa diffondersi includendo un numero elevato di agenzie immobiliari cinesi, che rappresentano gran parte del mercato obbligazionario asiatico ad alto rendimento.

Il 23 settembre Evergrande non ha pagato degli interessi su un'obbligazione off-shore, innescando una proroga di 30 giorni prima di un default formale, e non ha ancora fatto alcun annuncio in merito. Ma anche prima che la crisi del debito del China Evergrande Group mandasse in tilt il settore immobiliare del paese, le società immobiliari cinesi erano impegnate nel riuscire a guadagnare abbastanza per pagare gli interessi sul loro debito. Alla fine di giugno, secondo i calcoli di Reuters basati sui dati Refinitiv, la quota aggregata di copertura degli interessi dei 21 grandi gruppi immobiliari cinesi quotati a Hong Kong è sceso a 0,94, il peggior risultato da almeno un decennio3.

Quota di copertura degli interessi dei gruppi immobiliari cinesi quotati a Hong Kong

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In altre parole, il settore immobiliare privato cinese è ora composto da società "zombie" proprio come il 15-20% delle società nelle principali economie capitaliste4. La domanda ora è se le autorità cinesi consentiranno a queste aziende di fallire. All'inizio di quest'anno le azioni di Huarong, il più grande gestore di crediti inesigibili della Cina, sono state sospese per mesi dopo che la società ha ritardato i suoi rapporti finanziari prima di svelare finalmente una perdita record ad agosto. I ritardi hanno acceso un dibattito sulla misura in cui Pechino interverrà per aiutare le aziende in difficoltà.

Il settore immobiliare subisce pressioni da Pechino per ridurre la leva finanziaria dopo decenni di espansione guidata dal debito che ha contribuito ad alimentare la rapida crescita economica del paese. Le autorità finanziarie del governo hanno fissato tre "punti fermi" che le società finanziarie e immobiliari non possono superare. Nel 2020, la People's Bank of China e il Ministero dell’edilizia abitativa hanno annunciato di aver redatto nuove regole per l finanziamento destinato alle società immobiliari. I gruppi immobiliari che intendono rifinanziarsi vengono valutati rispetto a tre soglie: 1. un tetto del 70% delle passività sugli asset, esclusi gli anticipi su progettati contratti di vendita ; 2. un massimale del 100% sull'indebitamento netto del patrimonio netto; 3. un rapporto tra liquidità e indebitamento a breve termine pari ad almeno uno. Le agenzie verranno classificate in base a quante soglie saranno violate e di conseguenza verrà limitato l’aumento del loro debito. Attualmente sono molte le grandi società immobiliari che si trovano in quella situazione.

Il governo si trova di fronte a un dilemma. Se consente ad Evergrande e ad altre società immobiliari di fallire, allora potrebbero non essere costruite milioni di case per le famiglie e le perdite subite dai finanziatori e dagli investitori in queste società potrebbero avere un effetto a cascata su tutta l'economia. D'altra parte, se le autorità dovessero salvare le società, allora la speculazione potrebbe continuare poiché il settore immobiliare potrebbe pensare di avere il sostegno del governo per tutti i loro progetti speculativi essendo "troppo grandi per fallire" - questo è il cosiddetto " rischio morale'5; lo stesso dilemma che hanno dovuto affrontare le autorità statunitensi nel 2008, quando i mercati immobiliari andavano a gonfie vele e gli istituti di credito ipotecario e le banche andarono a rotoli.

Molto probabilmente, il governo farà una cosa intermedia. Garantirà che le case promesse a 1,8 milioni di cinesi da agenzie del calibro di Evergrande saranno costruite rilevando i progetti; già le autorità locali si sono mosse per rilevare i progetti di Evergrande a livello locale. Allo stesso tempo, il governo centrale e la Banca Popolare Cinese consentiranno ad Evergrande di spostare il default sugli investitori e i detentori delle obbligazioni (in una certa misura). Se queste perdite si ripercuotono sul settore finanziario, il governo cinese avrà molto da fare per assorbire il colpo, come ha fatto in passato. Ad esempio, il debito di Evergrande pari a 300 miliardi di $ dovrebbe essere messo a confronto con il credito totale in essere della Cina pari a 50 trilioni di $, una cifra non molto grande. Inoltre, se il conto finale dovesse ricadere sullo stato e sulle banche statali, le riserve potrebbero digerire facilmente le perdite.

Il vero problema è che negli ultimi dieci anni (e anche prima) i leader cinesi hanno permesso una massiccia espansione degli investimenti improduttivi e speculativi da parte del settore capitalistico dell'economia. Nel tentativo di costruire abbastanza case e infrastrutture per la popolazione urbana in forte aumento, il governo centrale e quello locale hanno lasciato il lavoro ai gruppi privati. Invece di costruire case in affitto, hanno optato per la soluzione del "libero mercato" dei gruppi privati che costruiscono per la vendita. In Cina, uno sviluppo simile a quello di Evergrande non era solo un capitalismo che faceva il suo mestiere, ma un capitalismo favorito dai funzionari governativi per i loro scopi. Pechino voleva case e i funzionari locali volevano guadagnarci, così i progetti di edilizia abitativa hanno contribuito a garantire entrambe le cose. Il risultato fu un aumento enorme dei prezzi delle case nelle principali città e una massiccia espansione del debito. In effetti, il settore immobiliare ha ormai raggiunto oltre il 20% del PIL cinese.

Questa crescita del settore immobiliare e di altre attività improduttive nella finanza e nei media di consumo ha caratterizzato il tasso di crescita annuale ufficiale della Cina. Poiché il settore produttivo dell'industria, della manifattura, delle comunicazioni hi-tech, ecc. cresceva più lentamente, le autorità si illudevano di poter affermare che erano stati raggiunti gli obiettivi di crescita del PIL reale del 6-8% annuo, ma ciò era dovuto sempre più al mercato immobiliare. Certo, le case devono essere costruite, ma come ha affermato tardivamente il presidente Xi, "le case sono per viverci, non per speculare”.

Il settore immobiliare della Cina in miliardi di Remimbi (prezzi 2010)

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Non c'è modo di sottrarsi al fatto che verrà inferto un colpo immediato alla crescita a causa di Evergrande e dalle ripercussioni ad essa associate. La ripresa della Cina dalla crisi provocata dalla pandemia era già traballante, in parte a causa delle nuove epidemie della variante COVID che hanno causato mini blocchi, ma principalmente perché la crescita degli investimenti e del commercio è stata limitata dalla ripresa irregolare nelle principali economie capitaliste. Quindi la Cina sarà fortunata se raggiungerà un tasso del 2% per il resto di quest'anno.

 

Cina, previsioni del PIL reale, in percentuale

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Ancora più preoccupante, anche se una spirale più caotica nel mercato immobiliare potrebbe essere evitata, è la fine del modello immobiliare alimentato dal credito (o anche una sua riduzione) significherà una crescita inferiore. Questo è il problema. Gli "esperti occidentali della Cina " sono convinti o che la Cina stia per avere finalmente un'implosione finanziaria (qualcosa che si prevede quasi ogni anno negli ultimi 20 anni); o che l'economia entrerà in una fase di crescita bassa del 2-3% all'anno, di poco superiore alle economie capitaliste "mature".

Una delle ragioni che vengono avanzate è che la popolazione attiva sta diminuendo6 (anzi, viene affermato che il tasso di fecondità della Cina sia ora inferiore a quello del Giappone) al punto che la popolazione si potrebbe dimezzare entro la fine del secolo. Un altro motivo molto diffuso tra gli esperti è che si sia esaurito il modello di crescita cinese guidato dagli investimenti e dalle esportazioni. Invece degli investimenti, la Cina dovrebbe ora fare affidamento sull'aumento dei consumi di massa, come negli Stati Uniti e nella maggior parte del G7, cosa che comporta una riduzione delle dimensioni dello stato attraverso le privatizzazioni ed aprire maggiormente l'economia ai "mercati di consumo". Inoltre, le esportazioni potrebbero non garantire più un grande contributo al tasso di crescita della Cina a causa delle barriere commerciali e tecnologiche erette dagli Stati Uniti e dai suoi alleati per isolare e frenare i progressi della Cina. Il governo cinese7 ne è consapevole. Per questo la dirigenza di Xi parla di un modello di sviluppo a “doppia circolazione”8, dove il commercio e gli investimenti all'estero si fondono con la produzione per il grande mercato interno.

Come ho sostenuto in un articolo precedente: “Dal 2009 gli investimenti lordi hanno superato in media il 47% del PIL; ma la crescita del PIL reale sta rallentando, quindi sta diminuendo il rendimento della produttività cinese sui nuovi investimenti (o la produttività dell'input di capitale). Già nel 2006, prima della crisi globale, occorrevano 2,9 unità di investimento per aumentare di 1 unità il PIL reale. Nel 2014, ora ce ne vogliono 6,6 unità, per cui la Cina, per sostenere una crescita del PIL reale del 7%, deve tornare al suo tasso medio della TFP [produttività totale dei fattori] di lungo termine di oltre il 2,5% all'anno ". Negli articoli precedenti9 ho attaccato le argomentazioni degli esperti occidentali secondo cui la Cina sta per avere un crollo finanziario come quello del 2008 nelle maggiori economie capitaliste; o che il suo tasso di crescita si ridurrà quasi a zero a causa dei fallimenti del suo modello economico guidato dallo stato.

L’aumento del PIL reale dipende da due fattori: aumento delle dimensioni della forza lavoro e aumento della produttività della forza lavoro esistente. Se il primo rallenta o addirittura diminuisce, una crescita abbastanza rapida della produttività può compensare o addirittura superare il primo. La crescita della produttività dipende principalmente da maggiori investimenti di capitale in tecnologia; una tecnologia superiore che consente di risparmiare tempo di lavoro e una forza lavoro meglio addestrata in grado di fornirne di più in meno tempo. Il problema per la Cina da quel momento in poi è che al suo settore capitalista è stato permesso di espandersi (in modo "disordinato", afferma Xi) al punto in cui le contraddizioni della produzione capitalista stanno iniziando a danneggiare l'ascesa in precedenza spettacolare della Cina10.

In effetti, l'appello di Xi alla "prosperità comune"11 è un riconoscimento che il settore capitalista, tanto promosso dai leader cinesi (e dal quale ottengono molti vantaggi personali,) è sfuggito di mano a tal punto da minacciare la stabilità del controllo del Partito Comunista. Prendiamo il commento del miliardario Jack Ma prima che venisse "rieducato" dalle autorità: "In Cina i consumi non vengono spinti dal governo ma dall'imprenditorialità e dal mercato"... Negli ultimi 20 anni, il governo era molto forte. Ora si stanno indebolendo. È la nostra opportunità; è arrivato il nostro momento di entrare in scena, per vedere come l'economia di mercato, l'imprenditorialità, possano sviluppare il consumo reale.” —The Guardian12, 25 luglio 2019.

La profittabilità del settore capitalista è in calo da tempo, così come nelle maggiori economie capitaliste. Quindi i capitalisti cinesi hanno cercato maggiori profitti in settori improduttivi come quello immobiliare, il credito al consumo e i media: è lì che si trovano i miliardari. Questi settori oggi stanno esplodendo in faccia ai leader cinesi.

 

Cina: saggio di profitto interno

Dal grande balzo in avanti, alla “rivoluzione culturale”- dalla crisi industriale alla riforma di Deng- Dalla privatizzazione di alcune imprese statali alla Depressione globale

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In Cina gli investimenti del settore statale sono sempre stati più solidi degli investimenti privati. La Cina è sopravvissuta, anzi ha prosperato, durante la Great Recession, non a causa di un aumento della spesa pubblica in stile keynesiano13 verso il settore privato, come sostenevano alcuni economisti, sia in Occidente che in Cina, ma a causa degli investimenti diretti dello stato. Questi hanno svolto un ruolo cruciale nel mantenere la domanda aggregata, prevenire le recessioni e ridurre l'incertezza per tutti gli investitori. Quando in Cina rallentano gli investimenti nel settore capitalista, e di conseguenza rallenta o diminuisce la crescita dei profitti, interviene il settore statale.

Gli investimenti delle imprese statali sono cresciuti in maniera particolarmente rapida nel 2008-09 e nel 2015-16, quando è rallentata la crescita degli investimenti delle imprese non statali. Come ha mostrato David Kotz in un recente articolo14: “La maggior parte degli studi più recenti ignora il ruolo delle imprese statali nella stabilizzazione della crescita economica e nella promozione del progresso tecnico. Sosteniamo che le imprese statali stanno svolgendo un ruolo nel favorire la crescita in diversi modi. Le imprese statali stabilizzano la crescita nei periodi di recessione economica effettuando massicci investimenti, promuovono inoltre importanti innovazioni tecniche investendo in aree più a rischio del progresso tecnico. Inoltre, le imprese pubbliche adottano un approccio di alto livello nel trattare i lavoratori, che si dimostrerà favorevole alla transizione verso un modello economico più sostenibile. La nostra analisi empirica indica che in Cina le imprese statali hanno promosso la crescita a lungo termine e compensato l'effetto negativo del declino economico".

Crescita annuale nominale degli investimenti delle imprese statali (linea punteggiata %) rispetto agli investimenti di quelle non statali (linea scura %) 2004-2017

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Fonte NBS (2018)

Nota La crescita annuale nominale degli investimenti è la crescita degli investimenti mensili rispetto agli investimenti operati nello stesso mese dello scorso anno. Il grafico rappresenta l’andamento medio trimestrale della crescita annuale nominale.

Ciò che occorre non è un'ulteriore espansione del settore dei consumi aprendoli al "libero mercato", ma investimenti statali in tecnologia per stimolare l’aumento della produttività. Inoltre che gli investimenti del settore statale vengano diretti verso obiettivi ambientali e lontano dall'espansione incontrollata delle industrie di combustibili fossili che emettono carbonio. Come ha affermato Richard Smith: “I cinesi non hanno bisogno di uno standard di vita più elevato basato su un consumismo senza fine. Hanno bisogno di uno stile di vita migliore: aria, acqua e suolo puliti e non inquinati, cibo sicuro e nutriente, assistenza sanitaria pubblica completa, alloggi sicuri e di qualità, un sistema di trasporto pubblico incentrato sulle biciclette urbane e sui trasporti pubblici anziché su auto e tangenziali”. L'aumento dei consumi personali e la crescita dei salari seguiranno, come sempre, tali investimenti.

Ma ciò significa che è tempo per il governo cinese di tornare indietro verso investimenti statali e la pianificazione degli alloggi, della tecnologia e dei servizi pubblici coinvolgendo in tale pianificazione i lavoratori industriali e urbanizzati altamente qualificati della Cina. Sfortunatamente, i leader cinesi non vogliono alcun cambiamento in questa direzione, quindi continuerà a permanere il pericolo di un declino economico di lungo periodo.


Note
1 Tradotto da Antonio Pagliarone
2 https://thenextrecession.wordpress.com/2021/09/19/not-so-evergrande/
3 https://www.reuters.com/world/china/chinese-property-developers-ability-repay-debt-hits-decade-low-2021-10-04/
4 https://thenextrecession.wordpress.com/2017/01/23/beware-the-zombies/
5 Ossia la tendenza a perseguire i propri interessi a spese della controparte, confidando nell'impossibilità, per quest'ultima, di verificare la presenza di dolo o negligenza.
6 https://thenextrecession.wordpress.com/2021/05/23/china-demographic-crisis/
7 https://thenextrecession.wordpress.com/2021/08/08/chinas-crackdown-on-the-three-mountains/
8 Explainer: What we know about China's 'dual circulation' economic strategy
https://www.weforum.org/agenda/2020/09/chinas-dual-circulation-economic-strategy/
9 https://thenextrecession.wordpress.com/2020/10/28/chinas-growth-challenge/
10 https://thenextrecession.wordpress.com/2021/08/08/chinas-crackdown-on-the-three-mountains/
11 https://thenextrecession.wordpress.com/2021/09/11/china-and-common-prosperity/
12 https://www.theguardian.com/world/2019/jul/25/china-business-xi-jinping-communist-party-state-private-enterprise-huawei
13 https://thenextrecession.wordpress.com/2018/08/06/chinas-keynesian-policies/
14 The Impact of State-Owned Enterprises on China's Economic Growth https://thenextrecession.files.wordpress.com/2021/10/kotz-on-state-enterprises.pdf

Comments

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Paolo Selmi
Thursday, 21 October 2021 10:23
Aggiungo anche quest'ultima info, a ciascuno poi le proprie conclusioni

E' di qualche settimana la decisione di bloccare sul territorio nazionale tutte le criptovalute ma, soprattutto, il cosiddetto "mining" che, tolto l'inglesismo, significa tenere attaccati in serie stanze e stanze (o capannoni industriali) di computer potentissimi in grado di seguire per ogni singolo bitcoin tutto il suo evolversi, su scala di dieci alla nove bitcoin e anche più. "miniere" di bitcoin a fianco di delle centrali a carbone, con le seconde che producono e le prime che ciucciano energia elettrica come se non ci fosse un domani (e infatti anche per queste ci vuole la collusione di chi chiude tutti e due gli occhi... perché si vengono a creare veri e propri buchi neri energetici).

Verrebbe quasi da dire: Davàj compagno Xi! Daje! Che se non facciamo il socialismo, almeno facciamo un po' di ordine... e salviamo il pianeta almeno da questo carbone che brucia per nulla. E costruiamo case per viverci, e pantaloni per vestirci, e

Invece nulla... con la benedizione del partito hanno appena inaugurato i bitcoin ufficiali.
https://flashfinance2021.com/augen-nc/index.html

Con una capitalizzazione continua che punta a superare in 10 anni per quantità gli altri bitcoin...

Annunciati in pompa magna dal "compagno" ministro delle finanze Liu Kun, con OFFERTA LANCIO di US$0,01 a bitcoin!

E con 350 talleri americani ne acquisti 13000, come provato dall'articolista sulla app della Yuanpay group.

e poco dopo sulla app segnalavano che i 350 come per magia erano diventati 561

E io che mi faccio il culo dalla mattina alla sera e mi danno tutti dell'imbecille perché insisto con mia figlia che i soldi vengono dal lavoro e che il lavoro è fatica ma è anche dignità. Che gran coglione che sono... e tale resterò fino alla fine. han ragione i "compagni"...

Torno ai container
ciao
paolo
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Alfonso
Thursday, 21 October 2021 14:16
Questa del tallero è metafora particolarmente azzeccata, Paolo. Kant era rimasto senza soldi e sapeva sulla propria pelle che 'una cosa è pensare cento talleri ed un'altra averli in tasca'. Hegel lo aveva preso in giro su questo. Poi venne Marx, ed Eduardo De Filippo. In Argentina usa un proverbio: Se subió al árbol que no era, y lo agarró el toro que era. Grazie
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Paolo Selmi
Thursday, 21 October 2021 16:39
Grande Alfonso!
E grande anche il proverbio argentino! Andò meglio allora al povero Troisi, che "pensava fosse amore, e invece era un calesse"... finire incornati da un toro è decisamente peggio! :-)
Ciao
Paolo
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Alfonso
Wednesday, 20 October 2021 17:41
Vorrei aggiungere anche il mio ringraziamento ad Antonio per aver tradotto questo di Roberts, e a Tonino per averlo messo in comune. Ottimo sito, quello di Michael Roberts, al quale fa d'appoggio Alejandro Valle-Baeza, che ha anche il merito di trattare di rendita fondiaria. Per quanto riguarda lo specifico, consiglio la lettura di un articolo di Foreign Affairs (ah, se i compagni che all'epoca della guerra in Iraq avessero seguito quanto pubblicato da questi think tank dell'imperialismo, quante toppate sulla cazzata dell'accaparramento di risorse si sarebbero risparmiate! Magari persino sul giochetto delle tre carte dollaro-euro e la terza non la dico essendo che cambia ogni volta, yen, yuan, bitcoin, strettadimano, occhiatina, panieredimerci, gavettone).

Ah, l'articolo:
https://www.foreignaffairs.com/articles/china/2021-10-01/end-chinas-rise

Certo, meglio accorgersi di una valanga in arrivo (silenziosa, come Paolo ben sa) tardi che mai. Ma perché oggi? Dove era il punto di rottura? E ancora: se vi era un punto di rottura, era di un equilibrio oppure di un movimento che si esprimeva? E qualcuno potrebbe obiettare "Moment! L'oggetto non si muove a meno che un soggetto non lo metta in moto! Tutto piatto e bisogna agire!" E qualcun altro potrebbe allargare le braccia "Ecco i fessi attivisti".

Quindi, in Cina, un colossale esperimento per vedere come va quando tutto il tempo di vita del proletariato viene investito nella estorsione di pluslavoro, e niente tempo di vita nella riproduzione della merce forza-lavoro stessa?
Ma allora il salario non corrisponde al valore di quella merce, valore che é dato dal tempo di lavoro socialmente necessario per RI-produrla.
E ancora: se centinaia di milioni di proletari sono entrati nel processo di accumulazione al culmine della crisi di cinquanta anni fa, e nella sua riproduzione allargata, di quante centinaia di milioni ha fame oggi il processo di accumulazione? Quante Cina, quante India?
Grazie.
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Paolo Selmi
Wednesday, 20 October 2021 22:56
Provo a contribuire alla discussione Alfonso con un esempio, di vita reale.
Supermercato fine settimana. Mia moglie torna dalla spesa con un paio di pantaloni perché i miei facevano pietà (e aveva ragione). Guardo per deformazione professionale. Marca italiana, "MADE IN ..."
Non ci sarei mai arrivato: questi pantaloni erano MADE IN TAJIKISTAN.
Mia moglie era tornata dalla spesa con un pezzo di EX-URSS.

La marca italiana, tuttavia, mi inziga. Perché fra tutte le patacche appiccicate sopra, capeggiano scritte "green", "filiera corta", "abbiamo salvato il pianeta", "abbiamo evitato di muovere 100 camion", eccetera...

Sento super puzza di bruciato, mollo nuovamente tutto e mi infilo in questo ennesimo viaggio.

Le repubbliche asiatiche dell'URSS erano divenute, piano dopo piano, la riserva di cotone dell'Unione, e non solo.

E allora facciamoci un po' del male con qualche dato. Nel 1986 299 sovchoz e 157 kolchoz erano il potenziale della piccola repubblica.
https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%AD%D0%BA%D0%BE%D0%BD%D0%BE%D0%BC%D0%B8%D0%BA%D0%B0_%D0%A2%D0%B0%D0%B4%D0%B6%D0%B8%D0%BA%D1%81%D0%BA%D0%BE%D0%B9_%D0%A1%D0%A1%D0%A0

Piccola repubblica che era passata dalle 32,3 mila tonnellate del 1913 a 1,01 milione di tonnellate del 1982 e , lo trasformava in tessuti, con cui confezionava abbigliamento. KILOMETRO ZERO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
http://cc-sauran.kz/rubriki/economika/57-razvitie-tadzhikistana.html
https://library.tj/m/articles/view/%D0%A0%D0%95%D0%A8%D0%95%D0%9D%D0%98%D0%95-%D0%A5%D0%9B%D0%9E%D0%9F%D0%9A%D0%9E%D0%92%D0%9E%D0%99-%D0%9F%D0%A0%D0%9E%D0%91%D0%9B%D0%95%D0%9C%D0%AB-%D0%92-%D0%A1%D0%A1%D0%A1%D0%A0

La raccolta a mano, la filiera corta, no emissioni, e altre amenità appiccicate sui calzoni in questione, c'erano già!!!

Per la cronaca, nel 2019 il raccolto è stato MOLTO MENO DELLA META' , 400.000 tonnellate
https://fergana.plus/articles/113179/

In tutto questo, la ditta italiana in questione possiede da oltre dieci anni la ditta tagica, con il 93% del capitale, mentre il 7 era detenuto dalla Banca Mondiale... usata come testa di ponte per far decollare l'operazione.

Tutto questo per dire che il modo socialistico di produzione, oltre a essere stato un potente volano per lo sviluppo di un Paese, ha costruito una base produttiva che, ancora oggi è RICICLATA da padroni locali, borghesia compradora e capitalisti stranieri A META' della capacità effettiva NON SOLO per generare i profitti che si intascano, MA ANCHE PER VANTARE UNA COSCIENZA "GREEN" OGGI TANTO DI MODA. Pappa pronta anche in questo caso. Raccolta a mano, filiera corta, no emissioni... e il target ecologico farà presa sul cliente attento e sensibile a tali questioni.

Il che si riallaccia anche al discorso del valore d'uso, eccetera eccetera. Torno ai miei profsojuz.

Ciao
Paolo
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Groucho Marx
Wednesday, 20 October 2021 20:44
Ma guarda che la Cina è socialista. Non lo sapevi?
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Paolo Selmi
Wednesday, 20 October 2021 21:48
Groucho, dopo "While money can't buy happiness, it certainly lets you choose your own form of misery." è la migliore. E pensa che quando ero bocia scroccavo i dylan dog di un mio compagno di classe per leggerti! I Marx sono sempre i migliori...
Ciao!
paolo
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Maurizio
Wednesday, 20 October 2021 14:00
"...il credito totale in essere della Cina pari a 50 trilioni di $, una cifra non molto grande."???
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Paolo Selmi
Wednesday, 20 October 2021 15:24
Maurizio hai beccato Antonio in castagna, mi sa tanto...

Il che declassa anche il mio eccellente ad Antonio a "ottimo" :-) Scherzo!!! Antonio è il problema di noi traduttori senza revisori e, probabilmente nel tuo caso, sicuramente nel mio, a tempo perso, dovendo piantare il lavoro, riprenderlo, ripiantarlo, e così via... una volta c'erano i CENTRI STUDI... oggi magari ci sono ancora, ma hanno altro da fare... e quindi tutto è lasciato al nostro lavoro volontario. Io ti dico solo che certe sere mi cade la palpebra davanti a una riga sul monitor, proprio mentre la sto leggendo... anche perché sono le 10 di sera e crollo. E lì capisco che le ultime quattro o cinque righe le devo riprendere... il giorno dopo!

Quindi ancora chapeau Antonio che ti sei preso la briga di tradurre Michael Roberts e farci conoscere questo saggio!

Dunque: questo è il link originale al suo blog
https://thenextrecession.wordpress.com/2021/10/05/china-at-a-turning-point/

E questo è il brano incriminato:
Most likely, the government will do something in between. It will ensure that the homes promised by the likes of Evergrande to 1.8m Chinese will be built by taking over the projects; already local authorities have moved in to take over local projects from Evergrande. At the same time, central government and the PBoC will allow Evergrande to default on investors and bond holders (to a degree). If those losses spill over into the financial sector, the Chinese government has plenty of financial slack to absorb the hit, as it has done in the past. For example, Evergrande’s debt of $300bn should be compared to total credit outstanding in China of $50trn, ie not very large. Moreover, if the final bill falls on the state and the state banks, reserves there can easily digest the losses.

Quindi il senso è che, intervenendo in maniera molto diplomatica, cerchiobottistica, democristiana, MEDIANDO insomma fra i vari interessi, ne usciranno fuori senza troppi drammi.

Le case saranno costruite come da impegni presi a 1 milione e 800 mila di cinesi. Le autorità locali le prenderanno in carico. Ovvero cacceranno il grano per realizzarle.
E va bene

Allo stesso tempo, governo centrale e banca popolare di cina daranno il permesso a evergrande di scaricare un po' di debito (to a degree) su investitori e azionisti.
E va bene.

E' il pezzo dopo che a mio avviso va rivisto.
Se queste perdite saranno distribuite a pioggia, centellinate, sparse (spill) sul settore finanziario, il governo cinese avrà MARGINE FINANZIARIO A IOSA (plenty of financial slack) per assorbire la botta, così come ha fatto nel passato.

E poi continua. Tanto è vero che
300 miliardi di talleri americani della Evergrande dovrebbero essere messi a confronto con il credito vantato in totale dalla Cina, pari a 50 mila miliardi (sempre di talleri americani), [e se lo metti a confronto] non è poi [una cifra] così grande. Inoltre, se il conto alla fine arriva allo stato e alle banche statali, le loro riserve possono facilmente digerire le perdite (con una grappa di rose d'annata).

Quindi così Maurizio la intendo e gira meglio, nel senso non lascia adito a equivoci. torno ai container.

Ciao
paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 20 October 2021 11:33
Grazie mille Antonio per il tuo eccellente lavoro di traduzione.

Una considerazione a margine. Roberts cita Smith dice: "Come ha affermato Richard Smith: “I cinesi non hanno bisogno di uno standard di vita più elevato basato su un consumismo senza fine. Hanno bisogno di uno stile di vita migliore: aria, acqua e suolo puliti e non inquinati, cibo sicuro e nutriente, assistenza sanitaria pubblica completa, alloggi sicuri e di qualità, un sistema di trasporto pubblico incentrato sulle biciclette urbane e sui trasporti pubblici anziché su auto e tangenziali”. "

Ora, sostituiamo "i cinesi", con "gli italiani", "gli statunitensi" e tutti gli altri. Tutti abbiamo bisogno di questo. Ma nessuno lo vuole. Non solo "i leader cinesi" che "non vogliono alcun cambiamento in questa direzione". Guardiamoci tutti in faccia e contiamo quanti tra noi sono così, dopo TRE QUARTI DI SECOLO di società dei consumi, di "avere o essere", di celebrazioni collettive sui social a base di sorrisi femminili a canotto e sorrisi maschili ebeti e basta abbinati al tramonto da brivido "esclusivo", o al piatto "esclusivo" nel ristorante "esclusivo", o alla macchina a noleggio "esclusiva", o a una sceneggiata tanto cliché quanto "esclusiva" tipo in-ginocchio-con-anello-in-mano-mi-vuoi-sposare, o a qualsiasi bene di consumo "esclusivo", e via discorrendo...

E vogliamo pretendere che i cinesi o, meglio, quelli che sono messi da RELATIVAMENTE POCHI LUSTRI in condizione di farlo, facciano il contrario? Loro che vengono da un vissuto a dir poco tragico? Loro che celebrano e si augurano "prosperità" (xingfu 幸福) da millenni, una prosperità grassa e crassa (in Cina anche Buddha è grasso, e shou 瘦, magro, è un fonoideogramma con il radicale di MALATTIA, come era normale che fosse per chi moriva di inedia e così morì per millenni), inavvicinabile per la stragrande maggioranza del popolo (ancora oggi "buon pomeriggio" come saluto è ni chi le ma? 你吃了吗? "hai mangiato?"), un bengodi sognato e mai raggiunto?

Il problema è complesso e ha sì a che vedere sulla nozione di valore d'uso, sul maggior godimento (reale e non presunto) derivato da maggior valore d'uso, come ben nota Smith... ma non solo su questo. Il lavoro 2+2=5 che feci lo scorso anno sull'emulazione socialista, a un certo punto tocca anche la dinamica di un soggetto che è contemporaneamente produttore e consumatore in un modo di produzione diverso, quello socialistico, per giunta della DDR, per giunta in aperta contrapposizione e concorrenza con quello capitalistico.
https://sinistrainrete.info/storia/18382-paolo-selmi-2-2-5-l-emulazione-socialista-in-urss-parte-ii.html
Problemi che si ponevano loro e non i sovietici, che invece avevano i Paesi del Patto che gli consentivano di dormire sugli allori... "Superare senza raggiungere" (überholen ohne einzuholen):
- ovviamente il modo di produzione non può essere capitalistico, nemmeno ibrido, nemmeno parziale (vedi NEP), perché è come coltivarsi una serpe in seno... e perché arriviamo, senza toccare le indecenze cinesi di cui la Evergrande è la punta dell'iceberg, anche al solo paradosso del tassista che guadagna più del medico. E tolta la leva che va avanti con l'etica, l'etica del lavoro, eccetera, va tutto a farsi benedire.
- ovviamente fra produttore e consumatore non solo deve esservi piena identità, ma interscambiabilità: mentre produco, devo essere PIENAMENTE, IMMEDIATAMENTE consapevole che sto producendo non per altri ("mattoni su mattoni / sono condannati i teroni / a costruire per gli altri appartamenti da cinquanta milioni", cantava il buon Lucio...) ma per me. Il "Lavorare PER SE'" (работать на себя) di leniniana memoria declinata un secolo più tardi in tutte le accezioni di quel totaler mensch già auspicato da Marx. Un lavorare per sé che, OVVIAMENTE, NON PUO' PRESCINDERE NEPPURE DALLE MODALITA' DEL LAVORO STESSO. Protagonismo sociale ed economico dei lavoratori alla massima potenza.

Certo, è il sentiero più difficile. E' più facile dire "liberi tutti", carota, e poi bastone, legnare, finché si può e finché se ne ha, chi "eccede", chi "mina la pace sociale"... così, di passaggio, mi ricordano qualcuno... ma nel lungo periodo i frutti cominciano a vedersi. Ma poi "tornare indietro", fare retromarcia, è una pura illusione.

Scappo. Complimenti ancora per la traduzione, grazie per questo pezzo e per avermi chiamato a riflettere ancora su questo argomento con dati nuovi e aggiornati.

Ciao
paolo
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