Caso “La Stampa” | Il prezzo di stare dalla parte giusta
di Cristina Roncari
Sabato sera. Cena. La Tv gira per conto suo. Arrivano le parole: “Ignobile, vile, grave, irresponsabile, anni di piombo”. Guardo le immagini: ragazzi entrano nella sede del quotidiano La Stampa e come si direbbe oggi in linguaggio antagonista “ lo sanzionano”. Mi colpiscono volti scoperti. Santa ingenuità. Con un governo di estrema destra e il nuovo Ddl Sicurezza non avete pensato a una bella maschera come quella di V per Vendetta? Invece vanno, sicuri delle loro buone ragioni. Ignari di un mondo che non riconosce nessuna buona ragione se non quella del denaro, del profitto, del colonialismo. Quanto si paga caro la scelta di non essere acquiescenti, succubi, servi, di dire la verità, di prendere posizione? Lasciatevelo dire da chi l’ha già visto: è una scelta costosa.
Ma veniamo ai fatti. Il Ministro dell’Interno ha firmato il decreto di espulsione dell’Imam Mohamed Shahin. Destinazione Egitto. Shahin è in Italia da 21 anni, sposato, con due figli piccoli nati a Torino. Attualmente è detenuto nel CPR di Caltanisetta. Shahin è ampiamente conosciuto dal mondo degli attivisti che si battono contro il genocidio in Palestina e che oggi, con sfregio, vengono chiamati “Pro Pal”, come fossero tifosi di una squadra di calcio e come se, dall’altra parte, ci fosse una paritaria squadra di calcio che possiamo chiamare “Pro Israel”. Non una potenza nucleare nata per volontà dell’Occidente e da questo appoggiata, insediatasi violentemente in una terra non sua che da 77 anni attua scelte di sterminio del popolo originario. Ma siamo abituati allo stravolgimento del linguaggio. Cambiare le parole significa cambiare le storie e far credere cose diverse da quelle che sono accadute. Così i media mainstream ci dicono che in Medio Oriente c’è una guerra tra israeliani e palestinesi. I primi combattono con la tecnologia militare più efficiente al mondo e con le incessanti e innovative dotazioni Usa. I secondi beh… kalashnikov, qualche inefficiente razzo, ma anche pietre se non hanno altro. Shahin cosa ha fatto di male?
Ha detto che il 7 ottobre c’è stato un vero atto di guerra, atto terroristico indubbiamente, che deve essere inserito nella battaglia per la liberazione della Palestina, dal colono israeliano (tesi sostenuta anche da Judith Butler in più occasioni e interviste). Apriti cielo!
Non si può parlare di una resistenza palestinese perché automaticamente si è sostenitori di Hamas e ovviamente antisemiti. Non esiste nessuno spazio per asserire che si è contrari a un intervento coloniale e non per questo odiamo gli ebrei. Nessuno spazio per sostenere che un paese invaso da una potenza straniera tenta la sua liberazione con i mezzi che ha e le convinzioni che lo caratterizzano. Questo vale per l’Ucraina ma non per la Palestina. Per prima cosa tutto è cominciato il 7 ottobre e i 77 anni precedenti, con tutte le stragi di palestinesi, gli arresti, le torture non contano. Evaporati all’improvviso. Poi il seguito, 70.000 morti, ovviamente in crescita, fanno parte del diritto di Israele a difendersi.
Se i soldati israeliani uccidono donne e bambini restiamo nell’ambito della democrazia, se lo fa un’organizzazione palestinese è terrorismo. Basta capirsi. Shahin ha anche partecipato a due cortei di occupazione del raccordo stradale per Caselle. Interruzione di pubblico servizio. A chiederne l’espulsione per prima la deputata Augusta Montaruli, condannata in via definitiva a 1 anno e 6 mesi per peculato, 25.000 euro di spese non attinenti alla sua funzione. Uso illecito di fondi pubblici. Personalità specchiata a difesa delle nostre istituzioni.
Shahin verrà mandato in Egitto, nonostante là rischi arresto, tortura e morte. Egitto paese sicuro. Come ben sa la famiglia Regeni. Soprattutto per chi si colloca in forma dissidente. E in tutto questo La Stampa? A proposito di chi è La Stampa? Il quotidiano sta passando/è appena passato da GEDI (Exor famiglia Elkan) al gruppo veneto NEM, proprietario di sette testate venetofriulane, che fa capo a Enrico Marchi, imprenditore del Nord Est, presidente di Banca Finint e di Save che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso e Bruxelles. Quotidiano di “sinistra”? Beh! Un conto difendere i diritti lgbtq+, un altro posizionarsi distante dai propri interessi economici e quindi politici e geopolitici. Non è il caso. Quando si tratta di comunicazione mainstream, allora La Stampa ci sta dentro con tutti e due i piedi. Sta insomma in quella fetta che si chiama “democrazia liberale”, cioè che detiene il potere e i soldi e le viene naturale non perdere entrambi.
Quindi Shahin non è un Imam attento alla multiculturalità, che combatte la droga, che insegna al mondo arabo la Costituzione Italiana; no, è un Imam vicino agli ambienti arabi più radicali ed estremisti. Del resto arabo e terrorista è il binomio perfetto. Quanto ai giornalisti… 10 anni senza rinnovo di contratto. L’ultimo che ha fatto una domanda semplice: “Ma se Putin deve ripagare la distruzione dell’Ucraina, Netanyahu deve ripagare quella di Gaza?” è stato licenziato. Quando si dice colpirne uno per educarne cento.
Shahin disappare all’improvviso. Non arrestato con un mandato. Per giorni non si sa dove sia. Un desaparecido. Viene il sospetto. Sarà il primo o è solo molto conosciuto. Sospetto lecito, a noi sembra, in un paese dove chi grida Palestina libera viene licenziato e chi porta al collo una kefiah viene identificato. Queste sono le premesse perché avvenga il fattaccio. Ora due cose gridano vendetta nel mondo occidentale: l’antisemitismo e la violenza.
Ovviamente non la violenza delle democrazie, cerchiamo di capirci. Se due soldati israeliani uccidono due bambini palestinesi che raccolgono legna perché hanno oltrepassato la linea gialla questa non è violenza ma difesa. Se scrivi Fuck Stampa sui muri della redazione di un quotidiano di pregio questa è innegabilmente violenza. Non importa che il mondo intero attorno a te sia costantemente di una violenza cinica e brutale e te lo dimostri con immagini e discorsi feroci o ipocriti. Tu devi essere non violento. Tu devi stare zitto e come già detto lavorare e tornare a casa. Il resto non ti riguarda.
Poi ci sono ragazze e ragazzi che sbroccano e aprono la porta alla loro natura umana che, come quella di ogni animale, è anche violenta quando la misura è colma, quando vieni attaccato di continuo, quando ti senti minacciato nella tua sicurezza di vita. Molto male. Occorre una condanna bipartisan. Adesso non mi ricordo la ferma condanna della destra al Governo e dei suoi esponenti quando, anni fa, i fascisti invasero a Roma la sede della Cgil e distrussero tutto quello che trovarono. E non ricordo nemmeno le prese di distanza senza se e senza ma dai numerosi atti squadristi che si moltiplicano nel paese a danno di movimenti, i piccoli agguati contro sparuti rappresentanti di minoranze, o le celebrazioni in onore e gloria del mitico ventennio. Ma sicuramente ci saranno stati. È la mia memoria che fa cilecca.
Alla sinistra italiana viene chiesto una ferma condanna. E puntualmente questa arriva. Più ferma di quella di destra. È dal ’76 che la sinistra italiana cerca di non sembrare di sinistra per farsi accettare e parere abbastanza di centro. E naturalmente la prima cosa da fare è condannare tutto ciò che sta più a sinistra della sinistra ufficiale. Comincia così, dai tempi del Compromesso Storico. D’altronde quante Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Italicus ci potevamo ancora permettere? Poi Moro fu ucciso e nessun compromesso sarà più possibile per almeno cent’anni.
Ma torniamo alle condanne bipartisan. Sempre uguali si ripetono. Da 50 anni, sempre ferme e senza il minimo accenno a una motivazione, una spiegazione, un tentativo di capire perché. Si ripetono uguali anche quando risulta evidente che dal ‘76 ad oggi molte cose sono cambiate, soprattutto in quei partiti che una sinistra dovrebbero rappresentare e che gli elettori votano con assai meno entusiasmo. Come nasce una valanga? Da un sasso. Non è subito valanga. Lo diventa. Rotolando per una china, anche di scarsa pendenza, e rotolando prende forza e velocità, diventa sempre più grande e quando arriva a valle ha già travolto tutto.
Così è l’opposizione in Italia. Travolta. Nata da un errore non particolarmente vistoso ma che ha avviato il sasso sul piano inclinato.
E così anche arriviamo al giorno dopo. E il mio cuore di mamma non riesce a non pensare a quelle ragazze e quei ragazzi condannati da tutti. I più soli al mondo. Incapaci di essere opportunisti e indifferenti. Incazzati neri. Offesi nel loro senso di giustizia. Troppo giovani per controllare le loro pulsioni violente. La loro volontà di ribellarsi alla falsità e alla ferocia quotidiana.
Di fronte, la faccia del comando che sa essere sorprendentemente bifronte: violenta da un lato vittimista dall’altro. Da entrambi i lati senza vergogna. Così dopo intimidazioni di ogni tipo la destra al potere si erge a paladina della libertà di stampa. Senza che nessuna forza politica, associazione, sindacato, singolo rappresentante delle istituzioni si alzi a dire: “Ma scusa? Ma come sarebbe?”.
E non posso non pensare alle famiglie di quelle ragazze e quei ragazzi. Che gli psicologi mainstream definiscono troppo ansiose e invadenti. E come non capirle? Devi stare attento che tua figlia o tuo figlio non sia anoressico o bulimico, o hikikomori. Non sia vittima di bullismo o non commetta atti di bullismo. Non subisca molestie, violenze, abusi, non si leghi troppo ai terribili maranza che vanno in giro col coltello, se aggredito non cerchi di salvare il cellulare, il portafoglio, le cuffie…. Ma soprattutto che non scelga di appartenere a una sinistra radicale, che poi è tout court terrorista, si sa. Perché questa è davvero la cosa peggiore che le/gli possa succedere.
A loro, alle giovani e ai giovani che in un momento di ribellione hanno alzato la testa, hanno smesso di essere indifferenti, hanno risposto alla violenza con la violenza possiamo dire che non si fa così, per tante ragioni e in tanti modi, non si fa così. Ma lo diciamo da dentro a un fraterno abbraccio che li capisca e li avvolga in un momento difficile della vita.







































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