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giap3

L’arte di governare nel torbido. Due ipotesi su Green Pass e (assenza di) obbligo vaccinale

di Wolf Bukowski*

scapegoat 1 768x651Se «non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore», dice Mario Draghi. Dunque per lui chi non si vaccina non è semplicemente un untore, ma un assassino.

Ora, secondo ogni logica, se il capo dell’esecutivo ha notizia che ci siano degli assassini in giro, deve ordinare ai birri di metterli in ceppi. Fuori dalla metafora odiosa a cui il primo ministro ci costringe, è chiaro che a un tale livello di allarme – che i governanti vi credano o meno non è dirimente – dovrebbe conseguire un obbligo vaccinale generalizzato, con esenzioni esclusivamente di ordine medico. Le note che seguono sono per spiegarmi perché ciò non avvenga.

Vorrei però in premessa fosse chiaro, anche a chi ha il vizio di leggere in fretta o di travisare a favor di social, che non sto auspicando l’obbligo vaccinale. In generale non lo auspicherei in nessun caso, e anzi ritengo siano le forzature in tal senso a generare diffidenza e sospetti. Quello dell’obbligatorietà rimane però un argomento sensato da dibattere; ciò che invece è sciocco negare è che esista uno specifico dei vaccini, perché i loro eventuali effetti collaterali colpiscono una persona che non ha contratto la malattia, e che magari non l’avrebbe mai contratta in vita sua. Ogni paragone da twitter con i farmaci – «Anche i farmaci che prendi potrebbero avere effetti a lungo termine che non conosci!» – è destituito di ogni fondamento, perché i farmaci curano, bene o male, e spesso con effetti collaterali, patologie già insorte; quindi il bilancio tra costi e benefici di un farmaco si fa sul corpo della stessa persona.

Nel caso dei vaccini il bilancio si deve fare innanzitutto sull’ipotesi, non sulla certezza, che il soggetto contragga la malattia in forma grave, ma tale bilancio deve potersi fare anche sui corpi di persone diverse, perché qualcuno potrebbe evitare la malattia grazie al vaccino, ma qualcun altro potrebbe essere danneggiato dal vaccino stesso.

È evidente che dal punto di vista etico sono due questioni da trattare in modo separato, e quella dei vaccini è assai più spinosa. Ma sarebbe illusorio aspettarsi una discussione di livello anche solo decente in un contesto sociale e politico in cui si paragona con leggerezza, e ripetutamente, una pandemia (cioè una malattia) a una guerra (cioè all’atto deliberato di un governo), con tanto di raffronti sul numero dei morti, in cui alla cretineria etica si aggiungono i trucchetti per far dire ai numeri ciò che si vuole i numeri dicano.

Ancora più odioso il paragone, che ho visto condividere sui social anche da persone dellalogicanovax fu “sinistra antagonista”, con gli estintori e il gas che contengono. In particolare ho in mente una vignetta in cui il protagonista, implicitamente un “novax”, è circondato dalle fiamme ma esita ad attivare l’estintore chiedendosi se il contenuto avrà effetti a lungo termine sulla sua salute.

La condivisione divertita di questa bestialità implica che l’epidemia in corso sia un incendio senza scampo, e quindi veicola una visione caricaturale quanto quella del presidente del consiglio («Muori… fai morire»); in subordine, implica che di norma non vengano fatte valutazioni tecniche e sanitarie sui gas estinguenti e sulla loro conservazione. Cosa che invece avviene, sia in fase di autorizzazione da parte dell’Unione Europea e degli stati, sia in fase di verifica puntuale da parte dei vigili del fuoco. Quindi l’interrogativo sulla sostanza estinguente è assolutamente legittimo, anche se alla fine ritengo che l’animaletto antropomorfo della vignetta finirà per usare la bombola per salvare la propria vita da un pericolo imminente, usandolo quindi come farmaco – salvo me stesso da un pericolo presente, anche correndo rischi futuri – e non come vaccino, che come detto sopra apre questioni più complesse.

Ovviamente c’è un modo brutale per sciogliere i nodi etici, ed è quello dell’organicismo: se si considera la società come corpo unitario, ciò che diventa determinante è che il potere sappia narrare e imporre il proprio progetto di salvare la società, e a fronte di questa (presunta) salvezza ogni sacrificio può essere chiesto agli individui. Per la sinistra marxista questa via dovrebbe essere quantomeno problematica, visto che già Marx avvertiva che salvare la società significa salvare il suo assetto di classe; ma in tanti sono pronti, mi pare, ad aderire al nuovo organicismo dandogli nuovi nomi, morbidi e accattivanti.

Fatte queste premesse, torno al punto: se la situazione è quella indicata dal governo, e se i vaccini sono la soluzione (sappiamo che tutto ciò non è vero su molti piani, ma continuiamo als ob), cosa impedisce la loro obbligatorietà? Tre sono le risposte date dai più, e le ritengo tutte inadeguate, prevalentemente perché sbagliano la lettura di contesto.

 

«La costituzione impedisce l’obbligo» (come impedisce il Daspo)

Prima risposta: non viene introdotto un obbligo perché esso non sarebbe costituzionalmente sostenibile. Questa è la posizione, per esempio, di un ottimo documento pubblicato sul sito della rivista di Magistratura Democratica, intitolato «Sul dovere costituzionale e comunitario di disapplicazione del cd. decreto green pass». Il testo parte dalle debolezze fattuali che stanno sullo sfondo del GP, ovvero che né vaccinazione né tampone garantiscono certezza di non contagiosità, e arriva ovviamente, come annunciato dal titolo, al punto focale: «soltanto una legge che imponga la vaccinazione obbligatoria […] potrebbe costituire valido fondamento giuridico al Green pass di tipo prescrittivo»; ma l’obbligatorietà del vaccino

«sarebbe comunque costituzionalmente discutibile, o comunque necessaria di seri e rigorosi approfondimenti, non solo in virtù della natura sperimentale dei vaccini utilizzati, ma anche dalla mancanza di prova circa la sua capacità di limitare il contagio (effetto sull’infezione e non solo sulla malattia)».

Ne deriva quindi, interpreto in modo atecnico quanto leggo, che col GP si aggira l’obbligo di legiferare direttamente in merito alla compressione di diritti costituzionalmente garantiti (e nella sua versione settembrina si impedirà anche di recarsi al lavoro ad alcune categorie di lavoratori), imponendo in modo surrettizio un obbligo vaccinale de facto.

Ora: è tutto vero e limpido; e fa pietà vedere i giornali “borghesi” assumere posizioni diverse da questa, quando non perdono occasione per mettere in piedi stucchevoli panegirici per festeggiare la costituzione. Ma è, come dicevo, la lettura di contesto a essere sbagliata, ovvero quella che vede sussistere il diritto positivo e una consolidata gerarchia delle fonti, e ne analizza il vulnus, che nella fattispecie è il GP.

La verità è che questa lettura è spaventosamente in ritardo, mentre lo stile di governo attualmente (e da tempo) in costruzione – e che in questa pandemia ha concluso l’infanzia ed è entrato nella sua adolescenza, ovvero nel tempo della crescita tumultuosa e della foia incontenibile – non viene neppure sfiorato da queste obiezioni, e anzi riceve un piacevole solletico dalle critiche vintage, che ricordano il salotto di nonna. In questo stile di governo sono proprio le questioni che più implicano e plasmano la nostra vita materiale a essere decise da uno sfuggente complesso capitalista-statuale e non nell’ambito del diritto positivo.

La forza coercitiva del complesso capitalista-statuale ovviamente aumenta più si è socialmente deboli ed esposti al suo arbitrio. Se sei povero e non hai un biglietto vieni espulso dalla stazione ferroviaria in cui trovavi rifugio la notte. Lo ha deciso una legge? No: lo ha deciso il gestore privato-pubblico delle stazioni. Ti viene poi impedito di chiedere l’elemosina in centro tramite un Daspo, una “messa al bando” da determinate zone. L’ha deciso la legge? Sì, ma in modo torbido. Nel 2008 un decreto del ministro Maroni dava poteri smisurati in tal senso ai sindaci; questi poteri sono stati dichiarati illegittimi nel 2011 ma infine sono stati riaffermati da Minniti nel 2017, come se la sentenza 115/2011 della corte costituzionale fosse il consiglio di uno zia troppo tenera di cuore. Lo sentite il profumo di anice delle caramelle di nonna?

In questa stessa filiera di decreti “sicurezza” (Minniti, Salvini e la riforma del 2020) troviamo ogni tipo di forzatura giuridica possibile e immaginabile, che vede l’applicazione del Daspo verso persone che siano state solo denunciate per certi reati, e non ancora riconosciute colpevoli; la determinazione arbitraria delle «immediate vicinanze» dei luogo interdetto, lasciata alle forze di polizia, e altre perle quali la trasformazione delle violazioni delle misure amministrative in reati, utilmente riassunte da Rossella Selmini.

Gli esempi dello sfaldamento del diritto positivo sono potenzialmente infiniti, toccano persino i cittadini perfettamente integrati, ed eccedono persino i provvedimenti giustificati da questa o quella emergenza. Avere lo SPID è formalmente obbligatorio, per esempio? C’è stato un dibattito politico attorno all’introduzione coercitiva dell’identità digitale per ognuno e ognuna di noi, è stato valutato il suo rapporto di rischi e benefici, sono state valutate le ampie possibilità di discriminazione che seguono una tale decisione? No, perché tale decisione non è mai stata assunta: non è obbligatorio avere lo SPID, ma lo SPID è obbligatorio per accedere a servizi indispensabili della pubblica amministrazione, cioè per sopravvivere. Vi ricorda qualcosa? (Anche lo SPID, si noti, è un ibrido pubblico-privato).

Un altro esempio particolarmente gustoso di pervertimento dei fondamenti del diritto operato dallo stato, e che tocca chiunque, è quello del «patto formativo» fatto firmare ai genitori all’atto dell’iscrizione dei figli a una scuola. Esso non è in alcun modo un «patto» ma un documento indispensabile alle pratiche, su cui i genitori non hanno nulla da poter eccepire: o firmano o l’iscrizione non è perfezionata (e parliamo di scuole dell’obbligo). Se ricordate la vicenda delle «treccine blu» di Scampia, la linea di difesa dell’allucinante decisione della preside di sospendere il tredicenne per la sua capigliatura si fondava, sui social e sui giornali, proprio sull’avvenuta sottoscrizione del patto formativo».

Di fronte a questo livello di mistificazione operato dal potere, anche in un luogo delicato come le scuole, le scelte sono due: o indignarsi perché nei programmi è prevista un’«educazione civica» che con tutta evidenza non si rispetta neppure nelle sue istanze più elementari, oppure prendere atto che le strutture del diritto per come ci sono state tramandate non esistono più, che il contesto è irreversibilmente mutato.

 

«Non vogliono sborsare i soldi»

La seconda tipica risposta alla domanda «perché non viene introdotto un obbligo vaccinale?» suona più o meno così: perché facendo firmare la “liberatoria” e fingendo che si tratti di una libera scelta lo stato non rimborserà in denaro chi subisce danni dal vaccino. Il già citato documento Sul dovere costituzionale e comunitario…” ipotizza che

«non sia affatto scontata la corresponsione di un indennizzo […] ai sensi della legge 210/92 posto che ad oggi è sempre stato necessario un intervento ad hoc della Corte costituzionale per estendere la vigenza della legge succitata di volta in volta anche alle vaccinazioni non obbligatorie ma solo raccomandate. Ne deriverebbe quindi un paradosso insuperabile giacché il danneggiato da farmaco sperimentale, per di più caldeggiato al punto da costituire discriminante per l’esercizio di libertà fondamentali, e quindi surrettiziamente obbligatorio, godrebbe di trattamento deteriore rispetto al danneggiato da un qualunque vaccino raccomandato per il quale la Corte costituzionale sia già intervenuta […]»

Nonostante la compromessa situazione di legalità costituzionale di cui sopra, credo sia assai improbabile non vengano estesi gli indennizzi a questa vaccinazione, e questo lo sa anche il governo. Non sborsare i soldi poi non mi sembra l’istanza fondamentale, in questa fase di denaro dall’elicottero. Credo prevalga, anche qui, la scelta di/ stile di governo.

 

«Volevano evitare il pandemonio»

La terza spiegazione della scelta governativa sul GP è quella dell’evitare «che succeda un pandemonio». Essa mi pare poco sensata se applicata alle piazze: eventuali piazze contro l’obbligo vaccinale non sarebbero state molto diverse per dimensioni e combattività da quelle che si sono viste contro il GP. Inoltre, nessun governo sarebbe così scemo da introdurre un obbligo generalizzato e improvviso: esso, proprio come sta accadendo per il GP, sarebbe stato istituito per categorie e passaggi successivi sempre più allargati, creando un piano reso scivoloso dal principio della eguaglianza regressiva tanto amato dai governi degli ultimi decenni.

Un esempio vistoso di questo principio è quello dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne “per eguaglianza rispetto a quella degli uomini”. Contro provvedimenti complessi e subdoli come quelli assunti con il presente stile di governo è comunque difficile inventare una piazza da un giorno all’altro; l’auto-dissoluzione della “sinistra antagonista” ha fatto il resto.

Circola anche l’ipotesi che il «pandemonio» sarebbe scoppiato con la Lega, in caso di introduzione dell’obbligo vaccinale. Stento a credervi perché anche in quel caso, come sul GP la Lega si è intestata la “dirimente” esclusione dei ristoranti degli alberghi dall’obbligo di pass, anche per l’obbligo vaccinale avrebbe creato un finto fronte di resistenza che Draghi le avrebbe concesso, e tutto sarebbe finito lì.

 

Punire fuori dai contesti istituzionali

Due sono invece le ipotesi che propongo sul perché l’obbligo vaccinale sia stato introdotto in modo subdolo tramite il GP.

La prima è già chiaramente emersa da quanto detto: lo stile di governo presente agisce nel torbido. Evita la contrapposizione netta ma costruisce e modella premi e punizioni in modo frastagliato, apparentemente individualizzato ma in realtà algoritmico (come lo sono i social). Il tema del “credito sociale” e della “patente a punti” – non quella di guida, ma le diversificate patenti di cittadinanza che vanno emergendo – è già stato evocato nella discussione in calce al primo post sul GP.

I giornali sono stati abbagliati dal fatto che Draghi non abbia profili social, ma la verità è che in questa occasione il governo ha dimostrato di agire in modo compiutamente social. I renitenti al vaccino non-obbligatorio sono puniti prima di tutto dal disprezzo social, ma anche quando sono puniti dallo stato (puniti per non aver fatto una cosa facoltativa) questa punizione viene comminata in modo corrispondente alle fantasie oscene dei social.

Chi non si vaccina non riceve una convocazione obbligatoria a un centro vaccinale e un crescendo stabilito per legge di pressioni dal forte e amaro sapore istituzionale, ma viene tenuto fuori – anche dal proprio posto di lavoro – a causa del semaforo rosso emesso dalla app incaricata di interpretare la validità di un QR code, vedendosi la strada sbarrata non da un agente di PS ma da una guardia privata, molto di frequente privata anche nel caso si tratti della portineria di un ente pubblico. Si configura così una pena e una condanna che si svolge totalmente al di fuori dei contesti istituzionalmente preposti, delle loro procedure odiose ma certamente più garantiste di così, in una messa in scena ispirata al peggiore giustizialismo da social. Questo sistema, è quasi ozioso farlo notare, è modulare ed espandibile a piacimento, ben oltre la durata della pandemia.

 

Il bacino dei nemici pubblici non deve mai rimanere a secco

La seconda spiegazione “alternativa” che propongo è strettamente legata alla prima e al bacino di consenso social.

Un obbligo vaccinale vero e proprio avrebbe creato semplicemente delle persone in situazione di illegalità, che si sarebbero trovate quindi in uno stato definito dal diritto positivo, con tanto di sanzioni in chiaro, con minimi e massimi edittali eccetera. L’obbligo avrebbe recato con sé un’intrinseca gravità, quella resa dal motto implicito: lo stato esige di fare un’azione sul tuo corpo per un bene superiore. Un approccio di questo tipo non è facilmente sfumabile, né replicabile a piacimento domani e dopodomani per la prossima emergenza. Inoltre a un certo punto, passata la data stabilita per ottemperare all’obbligo, il bacino degli illegali si sarebbe staticizzato e i telegiornali avrebbero diffuso le cifre dei non vaccinati. La questione avrebbe perso dinamicità, interesse; alla fine sui social si sarebbe solo potuto applaudire le operazioni di polizia, ma più di qualcuno, che oggi magari sostiene acriticamente il GP, forse si sarebbe sentito a disagio nel ruolo di fan delle divise, e sarebbero cominciate le defezioni dalla canea urlante.

Al contrario la scelta di usare il GP come strumento di ricatto lascia la questione perennemente aperta, anche per l’illusoria porta-di-servizio dei tamponi – ovviamente è pura fantasia per un insegnante o equiparato farsi un tampone ogni due giorni – e quindi il bacino dei nemici pubblici rimane mobile, indefinito, magari calante a ondate successive ma senza una data di scadenza precisa, dunque c’è tanta ciccia da social da rosolare a fuoco lento, per alimentare gli hater di regime e la costruzione telematica del consenso. Creando così il capro espiatorio da passeggio perfetto per attraversare i prossimi mesi di prevedibili fallimenti nella delirante e devastante ricerca dello Zero contagi.


* Wolf Bukowski scrive su Giap, Jacobin Italia e Internazionale. È autore per Alegre di La danza delle mozzarelle: Slow Food, Eataly Coop e la loro narrazione (2015), La santa crociata del porco (2017) e La buona educazione degli oppressi: piccola storia del decoro (2019).

Comments

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Pantaléone
Monday, 16 August 2021 09:09
Gli analisti che, volontariamente o no, isolano la pandemia dal contesto generale del capitale in grande crisi, non possono produrre un'analisi rilevante.
Questa guerra economica dall'inizio di questa mascherata, lo attesta precisamente, vero? Una guerra del Capitale!!! Stiamo assistendo a un crollo controllato, intenzionale, volontario, premeditato, nel tentativo di realizzare una "rifondazione del capitalismo", termini citati sul World Economic Forum. È davvero il momento di vederlo.
Per far capire che stiamo subendo oggi una guerra del Capitale, più che machiavellica, in quanto latente in una cosiddetta "crisi sanitaria", metteremo in evidenza il fatto che ogni guerra del Capitale ha sempre conosciuto una forma particolare a seconda delle eventuali circostanze della dialettica geopolitica in atto e del suo tempo tecnologico.
La guerra del Capitale ha sempre avuto le sue forme dialettiche e tecnologiche. Abbiamo avuto anche la guerra del Vietnam negli anni '70 con il suo napalm e il suo gas arancione, e più recentemente, la guerra del Golfo, una guerra lampo con tutto un arsenale di tecnologie moderne con i suoi "colpi chirurgici". Tutte le guerre si susseguono ma non sono uguali! Così, dal momento in cui capiamo facilmente che ogni volta che il Capitale è malato della sua economia ed entra in una crisi inizia una grande "pulizia" oggi chiamata "grande reset", cioè una guerra, Allora è facile capire che abbiamo a che fare in questo momento con una guerra del Capitale che sta vivendo la sua crisi terminale (caduta del tasso di profitto, tassi di interesse negativi, feticismo delle merci in declino) e che ha preso la sua forma particolare perché siamo nel 2020, e non più nel 1914, o negli anni '40 o negli anni '70.
Il confino e il coprifuoco hanno avuto l'effetto di "far cadere" un buon numero di aziende, il che equivale a un bombardamento degli anni '40 perché il risultato finale sarà lo stesso: molte aziende chiuderanno i battenti alla fine di questa guerra; la grande pulizia è iniziata, e solo le grandi aziende come Amazon o Google avranno resistito a questa prova del fuoco. Bisognerebbe anche capire fino a che punto l'applicazione del famoso lasciapassare sanitario rafforza questa politica di distruzione economica perché è ovvio che la popolazione non vaccinata a cui è proibito vagare nei centri commerciali creerà una notevole perdita di entrate per tutti i commercianti. Molte persone, anche i cosiddetti "teorici della cospirazione", vedono questo come una sorveglianza della popolazione mondiale, e naturalmente non stiamo dicendo che questo è falso, ma che è solo la feccia della terra, perché più precisamente e più profondamente, dietro la feccia e la superficie degli eventi, è soprattutto una guerra economica che sta imperversando.
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Alessio Simone
Monday, 16 August 2021 13:05
Concordo perfettamente con tutta l'analisi: dall'anno scorso si parla di guerra ed è proprio così ma non nei termini e nei significati attribuitigli dal potere e dai giornalisti venduti.
Questa è l'ennesima guerra del capitalismo come più volte ripetuto su articoli di questo stesso sito; chi non riesce o non vuole vederlo è solo perché non legge: ci sono analisi "toste" ma anche altre alla portata di tutti.
Infine, in un mondo così com'è stato costruito e condotto negli ultimi 50 anni, cosa poteva esserci dietro a tutto ciò se non il semplice e vile denaro?
Tutte le altre questioni (controllo delle masse, compressione delle libertà ecc.) sono solo riflessi del profitto o strumenti per raggiungerlo!
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Pantaléone
Monday, 16 August 2021 09:07
Gli analisti che, volontariamente o no, isolano la pandemia dal contesto generale del capitale in grande crisi, non possono produrre un'analisi rilevante.
Questa guerra economica dall'inizio di questa mascherata, lo attesta precisamente, vero? Una guerra del Capitale!!! Stiamo assistendo a un crollo controllato, intenzionale, volontario, premeditato, nel tentativo di realizzare una "rifondazione del capitalismo", termini citati sul World Economic Forum. È davvero il momento di vederlo.
Per far capire che stiamo subendo oggi una guerra del Capitale, più che machiavellica, in quanto latente in una cosiddetta "crisi sanitaria", metteremo in evidenza il fatto che ogni guerra del Capitale ha sempre conosciuto una forma particolare a seconda delle eventuali circostanze della dialettica geopolitica in atto e del suo tempo tecnologico.
La guerra del Capitale ha sempre avuto le sue forme dialettiche e tecnologiche. Abbiamo avuto anche la guerra del Vietnam negli anni '70 con il suo napalm e il suo gas arancione, e più recentemente, la guerra del Golfo, una guerra lampo con tutto un arsenale di tecnologie moderne con i suoi "colpi chirurgici". Tutte le guerre si susseguono ma non sono uguali! Così, dal momento in cui capiamo facilmente che ogni volta che il Capitale è malato della sua economia ed entra in una crisi inizia una grande "pulizia" oggi chiamata "grande reset", cioè una guerra, Allora è facile capire che abbiamo a che fare in questo momento con una guerra del Capitale che sta vivendo la sua crisi terminale (caduta del tasso di profitto, tassi di interesse negativi, feticismo delle merci in declino) e che ha preso la sua forma particolare perché siamo nel 2020, e non più nel 1914, o negli anni '40 o negli anni '70.
Il confino e il coprifuoco hanno avuto l'effetto di "far cadere" un buon numero di aziende, il che equivale a un bombardamento degli anni '40 perché il risultato finale sarà lo stesso: molte aziende chiuderanno i battenti alla fine di questa guerra; la grande pulizia è iniziata, e solo le grandi aziende come Amazon o Google avranno resistito a questa prova del fuoco. Bisognerebbe anche capire fino a che punto l'applicazione del famoso lasciapassare sanitario rafforza questa politica di distruzione economica perché è ovvio che la popolazione non vaccinata a cui è proibito vagare nei centri commerciali creerà una notevole perdita di entrate per tutti i commercianti. Molte persone, anche i cosiddetti "teorici della cospirazione", vedono questo come una sorveglianza della popolazione mondiale, e naturalmente non stiamo dicendo che questo è falso, ma che è solo la feccia della terra, perché più precisamente e più profondamente, dietro la feccia e la superficie degli eventi, è soprattutto una guerra economica che sta imperversando.
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Pantaléone
Monday, 16 August 2021 09:05
Gli analisti che, volontariamente o no, isolano la pandemia dal contesto generale del capitale in grande crisi, non possono produrre un'analisi rilevante.
Questa guerra economica dall'inizio di questa mascherata, lo attesta precisamente, vero? Una guerra del Capitale!!! Stiamo assistendo a un crollo controllato, intenzionale, volontario, premeditato, nel tentativo di realizzare una "rifondazione del capitalismo", termini citati sul World Economic Forum. È davvero il momento di vederlo.
Per far capire che stiamo subendo oggi una guerra del Capitale, più che machiavellica, in quanto latente in una cosiddetta "crisi sanitaria", metteremo in evidenza il fatto che ogni guerra del Capitale ha sempre conosciuto una forma particolare a seconda delle eventuali circostanze della dialettica geopolitica in atto e del suo tempo tecnologico.
La guerra del Capitale ha sempre avuto le sue forme dialettiche e tecnologiche. Abbiamo avuto anche la guerra del Vietnam negli anni '70 con il suo napalm e il suo gas arancione, e più recentemente, la guerra del Golfo, una guerra lampo con tutto un arsenale di tecnologie moderne con i suoi "colpi chirurgici". Tutte le guerre si susseguono ma non sono uguali! Così, dal momento in cui capiamo facilmente che ogni volta che il Capitale è malato della sua economia ed entra in una crisi inizia una grande "pulizia" oggi chiamata "grande reset", cioè una guerra, Allora è facile capire che abbiamo a che fare in questo momento con una guerra del Capitale che sta vivendo la sua crisi terminale (caduta del tasso di profitto, tassi di interesse negativi, feticismo delle merci in declino) e che ha preso la sua forma particolare perché siamo nel 2020, e non più nel 1914, o negli anni '40 o negli anni '70.
Il confino e il coprifuoco hanno avuto l'effetto di "far cadere" un buon numero di aziende, il che equivale a un bombardamento degli anni '40 perché il risultato finale sarà lo stesso: molte aziende chiuderanno i battenti alla fine di questa guerra; la grande pulizia è iniziata, e solo le grandi aziende come Amazon o Google avranno resistito a questa prova del fuoco. Bisognerebbe anche capire fino a che punto l'applicazione del famoso lasciapassare sanitario rafforza questa politica di distruzione economica perché è ovvio che la popolazione non vaccinata a cui è proibito vagare nei centri commerciali creerà una notevole perdita di entrate per tutti i commercianti. Molte persone, anche i cosiddetti "teorici della cospirazione", vedono questo come una sorveglianza della popolazione mondiale, e naturalmente non stiamo dicendo che questo è falso, ma che è solo la feccia della terra, perché più precisamente e più profondamente, dietro la feccia e la superficie degli eventi, è soprattutto una guerra economica che sta imperversando.
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MorenoD
Sunday, 15 August 2021 16:14
DI fronte agli argomenti speciosi, alle falsità, alle strumentalizzazioni, alla slealtà in fine dei conti... credo che non abbia nemmeno senso, né sia nemmeno più eticamente giusto, dialogare con i novax.
Quindi niente più dialogo. Ma soluzioni. Forse una soluzione giusta (giusta per le persone giuste, cioè quelle persone eticamente responsabili verso gli altri e il bene comune) sarebbe quella di far pagare migliaia di euro al giorno un posto letto in ospedale ai non vaccinati.
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carla
Sunday, 15 August 2021 20:08
MorenoD sei disgustoso....
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maria
Sunday, 15 August 2021 19:55
Possibile che tu non ti è renda conto che la normalità è il problema.....che non ci sono, dopo un anno e mezzo, ospedali migliori, sanità territoriale meigliore, scuole più grandi ed areate, parchi ed ampie zone aperte per tutti, aria pulita...Possibile che tu non veda gli enormi profitti, la follia di vaccinare un sesto degli umani, e che gli altri crepino....Possibile che tu non abbia sentito le tonnellate di buglie e di propaganda - avrei volentieri ascoltato un pacato ragionamento sui rischi, che sono diversi per età, codizioni di salute individuali, ambiente di lavoro....Quanto alla differenza tra questi vaccini sperimentali a DNA o a mRna, propongo una breve ricerca in rete su cos'è ADE e cosa è accaduto con i vaccini per la dengue nelle filippine....Quello che più mi dispera è vedere il livore contro chi pensa diversamente, la ricerca ossessiva di un capro espiatorio a cui addossare la colpa di tutto, e il servilismo cieco nei confronti del potere.
saluti
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Giordano Cassioli
Sunday, 15 August 2021 18:31
E ti pareva che non intervenisse il solito rabido portavoce dell'ipocondria più paranoica e zelante. I vaccini che tanto ti rassicurano chi li ha pagati? Gli effetti avversi più o meno gravi (com'è noto enormemente sotto stimati) chi li paga? L'autentica strage dovuta a deospedalizzazione indotta e mancata assistenza sanitaria chi la risarcisce? L'immane danno economico a carico della piccola impresa chi lo indennizza? Il costo e la vergogna dei paventati licenziamenti e il "mobbing" di Stato, per una farsa come quella in corso, su chi ricadranno, chi se li accollerà? Tu e affini?
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Pantaléone
Sunday, 15 August 2021 15:59
Le PDG de Moderna croit que nous devrons apprendre à vivre avec le virus comme avec la grippe.Un dur coup aux apôtres de la stratégie COVID ZÉRO un truffa supplémentaire pour les brebis dociles.Les gens devront-ils maintenant s’inoculer à chaque année pour garder leurs petits privilèges que leur apportera le pass ?
De la dite grippe ou en définitve chaque année, un nouveau vaccin est produit sans recul nécessaire.
De la à penser que le vaccin te rendra plus sensible aux variants c'est une supposition.
Une clientèle captive en quelque sorte.
Tout ce théatre sent le profit, la dictature, le baillon.
je suis complotiste hein ?

https://twitter.com/CitoyensQ/status/1426691473815318531?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1426691473815318531%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.businessbourse.com%2F2021%2F08%2F15%2Fstephane-bancel-pdg-de-moderna-on-va-vivre-avec-ce-virus-ne-va-pas-disparaitre-de-la-planete-on-est-avec-ce-virus-a-jamais-comme-avec-la-grippe-on-va-devoir-faire-regulierement-des-rappels-c%2F
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Pantaléone
Monday, 16 August 2021 08:30
Il presidente di Moderna crede che dovremo imparare a convivere con il virus come facciamo con l'influenza.Un duro colpo per gli apostoli della strategia COVID ZERO un'ulteriore truffa per le docili pecore.La gente ora dovrà vaccinarsi ogni anno per mantenere i piccoli privilegi che il pass porterà loro?
Dalla cosiddetta influenza o in definizione ogni anno viene prodotto un nuovo vaccino senza il necessario senno di poi.
Pensare che il vaccino renda più suscettibili alle varianti è solo un'ipotesi.
Una clientela prigioniera, per così dire.
Tutto questo teatro sa di profitto, dittatura e bavaglio.
Sono un teorico della cospirazione, hé?
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Emma
Sunday, 15 August 2021 18:46
Absolument pas.
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Pantaléone
Monday, 16 August 2021 08:38
E non abbiamo nemmeno parlato della creazione di virus nei laboratori militari, ma questo è ovvio, no? Ci limiteremo a sottolineare il fatto che Moderna è una specie di consorzio a sé stante con legami con la Bill and Melinda Gates Foundation, Pfizer e Astrazeneca, ma anche e soprattutto con la DARPA, un'agenzia militare per progetti di ricerca avanzata nel campo della difesa! Quindi sarebbe molto molto legittimo preoccuparsi delle sostanze che si cerca di iniettarci con la forza, no?
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Emma
Monday, 16 August 2021 17:08
La metafora della cecità è stata usata ampiamente sia in letteratura che in pittura, con significati e sfumature diversi.
Ora, davanti a gente che non vuole vedere l'uso politico, strumentale del coronavirus Sars -CoV 2, specie tra chi ritiene di essere contro il neoliberismo e il Capitale che lo ha partorito, inutiile dimostrare, portare dati, semplicemente evidenziare le aberrazioni a cui si è giunti.
Trattasi di una severa cecità cognitiva secondaria, in quanto indotta da un vergognoso e incessante battage di regime, efficace così tanto che ha fatto un'incetta miracolosa di pesci oltre l'insperato.
Più facile di quanto credessero i padroni del vapore e i loro sgherri.
Chi è in queste condizioni, non guarisce a meno di un capovolgimento drammatico della situazione. A cui, per il momento, stante la viltà degli italiani e la latitanza dei compagni nelle lotte, semplicemente cancellate anche quando venivano sottratti diritti fondamentali al welfare e alla dignità dei lavoratori, non credo.
Riguardo a Bill Gates e all'ex moglie, ci sono movimenti che parlano chiaro. Forse più complicato trovare le tracce delle sperimentazioni in laboratori militari. Se lo si suppone, si è tacciati di complottismo e cazzate simili. Mettere in relazione accadimenti, fatti, non illazioni o ipotesi, è esercizio dell'intelligenza. Confrontare , comparare , dubitare, in una parola pensare in modo critico e problematico, costa troppo. Meglio credere a Babbo Natale e alla favola della Salute Pubblica portata avanti da governi come quello italiano, il più zelante e più cinico nel taglio della sanità pubblica a favore della privata. Mi pare che Speranza oggi abbia annunciato risorse equamente distribuite per la medicina territoriale. Leggasi assalto ai pochi spiccioli del PNRR da parte di comitati di affari che faranno sorgere come funghi poliambulatori in cui, prima di entrare, si paga il pedaggio dell'aria di accesso, poi della sala di aspetto , infine profumate parcelle a specialisti che medicalizzano in modo permanente così da spennare i polli fino alla morte.
Dunque lasciamo nella peste della loro ignoranza e permeabilità alla propaganda di regime i fans dei vaccini in mano ai colossi farmaceutici.
Tornando ai filantropi di cui sopra, in un link consultabile sul sito della loro fondazione, risale a settembre 2019,la data dell'investimento in azioni Biontech.
Ma va'...
Siamo complottisti e malpensanti.

https://sif.gatesfoundation.org/investments/biontech/
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Pantaléone
Tuesday, 17 August 2021 23:04
Ciao Emma
Quello che lei descrive è un problema di soggettività.
I soggetti del capitalismo non hanno autonomia personale.
Poiché la soggettività non è un'entità autonoma che si muove tra cielo e terra, la soggettività si evolve in un ambiente, è un fatto essenziale delle relazioni sociali dei soggetti del capitale.
Non c'è quindi bisogno di impiantare alcun tipo di chip elettronico, tutto il lavoro di espropriazione è già fatto.
Il capitalismo di crisi è anche la crisi soggettiva dei soggetti.
È dunque tutto il lavoro di alienazione e reificazione che l'allucinato dell'ordine merceologico sputa fuori come è in varc.

Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)
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Mario M
Sunday, 15 August 2021 08:36
Ma i vaccini hanno mai debellato una malattia? Non ci troviamo piuttosto di fronte a un arbitrio medico e a una mistificazione scientifica?

Molte malattie endemiche sono scomparse grazie al miglioramento delle condizioni igieniche e alimentari. Oppure sono scomparse naturalmente come la peste, che ripetutamente provocava pandemie, come a metà del XIV secolo quando quasi la metà della popolazione europea scomparve.

Le due malattie che vengono portate come emblema del successo delle vaccinazioni sono il vaiolo e la poliomielite, la prima a metà ottocento e la seconda all'inizio del 900. Furono effettivamente un successo delle vaccinazioni o non una distorsioni dei fatti realmente accaduti?

"Dissolving Illusion" di Suzanne Humphries e Roman Bystrianyk raccontano una storia meno trionfalistica e forse più vera.
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Franco P
Tuesday, 17 August 2021 09:51
E quali sarebbero queste distorsioni ? (a parte il fatto che il vaccino antpolio risale aagli anni '50 del Novecento) Negare l'efficacia dei vaccini non solo contro polio e vaiolo, ma difterite, rabbia, tetano, rosolia, morbillo (per restare ai più diffusi) equivale a negare che l'acqua bagna. Davvero "non so se il riso o la pietà prevale". Resta da capire a chi giova la diffusione di tante sciocchezze. Ah, i bei tempi quando la gente moriva a milioni di quelle belle epidemia senza speranza di cura (vedasi spagnola)!
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Mario M
Saturday, 21 August 2021 22:03
Beh la poliomielite era correlata e molto probabilmente causata dall'uso del ddt.
Il vaiolo è gradualmente scomparso grazie a una buona igiene e alimentazione
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Emma
Tuesday, 17 August 2021 11:40
Sulla spagnola e sulle malattie endemiche del passato hai parzialmente ragione. Si moriva perché non vi erano cure.
Poi i vaccini hanno aiutato. La spagnola tuttavia è scomparsa senza vaccini.
Oggi, paradosso, si sono osteggiate le cure contro Covid che ci sono. Ma si preferisce vaccinare in massa senza distinzione di età e fattori di rischio. Che bei tempi stiamo vivendo, vero ?
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Franco P
Tuesday, 17 August 2021 12:49
Gentile Emma: l'ultimo scambio tra noi risale a qualche giorno prima della morte di Gino Strada, sulla cui esemplare figura di medico e uomo di sinistra concordavamo. Ricordo ora anche la sua precoce, netta, lucida denuncia della folle guerra afgana spinta da interessi che soltanto governanti stupidi o delinquenti s'illudevano di controllare e alimentare.
Sulla questione delle vaccinazioni temo di essere in disaccordo con te e con gran parte di chi scrive qui. La spagnola è finita dopo almeno 50 milioni (mal contati) di morti nel mondo, probabilmente molti di più, a seguito di una inevitabile e mostruosa immunità di gregge, com'è di moda dire; in realtà morirono soprattutto i disgraziati privi di igiene e di minime cure mediche. Che Covid possa essere affrontato con cure alternative è possibile, ma resta la evidente impossibilità di usare queste cure a livello di massa planetaria: occorrerebbero milioni di personale sanitario e strutture mediche in grado di intervenire tempestivamente. Non raccontiamoci favole, per favore. Allora si ripiega sulla vaccinazione di massa, e ben venga anche se ne beneficierà soltanto la parte ricca del mondo: gli altri moriranno sotto la spada implacabile della natura... Se non si fossero usati questi vaccini forse non ineccepibili, oggi non basterebbero i cimiteri per seppellire i morti. Certamente questo modo di procedere presenta limiti e pericoli,, certamente c'è chi ci specula e fa soldi, ma le alternative sono peggiori, a meno che non si voglia considerare che comunque tra una novantina di anni, di tutti coloro che vivono oggi, vaccinati o no, non ci sarà più nessuno, e quindi tanto vale non farla tanto lunga. E finiamola con questa ridicola farsa della libertà conculcata, così cara ai fascionazisti e sventuratamente condivisa da una parte della sinistra illuminata. Chiedere a qualche superstite dei lager che cosa è stata la vera cancellazione della libertà, e magari leggere qualche libro serio (Primo Levi tra tutti) sul tema.
Immagino il tuo dissenso sulle mie posizioni, Emma, ma tant'è.
Con l'augurio sincero di una buona giornata,
Franco
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Emma
Tuesday, 17 August 2021 16:35
Grazie per l'augurio sincero di una buona giornata, Franco. Pure io ti porgo lo stesso auspicio.
Non ho repliche da fare alle tue osservazioni. Ognuno resta piantato nelle sue convinzioni.
Solo mi preme sottolineare , da donna di sinistra finora piuttosto amareggiata dalla sua frantumazione, che tutti i mali non vengono per nuocere se sulla questione covid annessi e connessi , conto un numero sempre più crescente di compagni convergenti sull'uso politico autoritario del virus, preludio di derive peggiori da parte della politica al servizio dei detentori dei mezzi di produzione in società medicalizzate a tempo indeterminato. Questo almeno ti è chiaro ?
Dopo anni di divisioni, potrebbe essere il punto fermo intorno cui costruire una opposizione dura e credibile alla spregiudicatezza del Capitale. Occorre , urge tornare alla lotta. Mi pare questo l'imperativo ineludibile allo stato attuale. Prima che sia troppo tardi.
Un consiglio di libro serio sulla libertà ? A parte Primo Levi che va riletto per "I sommersi e i salvati", dai un'occhiata ai saggi e romanzi di Franco Cordero.
Ci può insegnare molto su un concetto troppo astratto ancora per molti.

Gino Strada. Riposi nella pace dei giusti. Quelli che si sono sporcate le mani e non si sono voltati dall'altra parte.

Saluti dissenzienti.
Emma
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