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sinistra

Una lettura critica di “Antithesi/cognord. La realtà della negazione e la negazione della realtà”1

di Claudio Paolantoni

Il testo è stato tradotto in italiano qui e ripreso qui

19db7e08c9a5ef23afa5c842340c8f0e XLL’obiettivo polemico del testo in esame è “l’approccio negazionista nei confronti della pandemia” abbracciato da “molti dei nostri compagni e amici all'interno dell'ambiente radicale” “mentre non pochi di loro sono gradualmente scivolati nel pensiero cospirazionista e in assurdità sconvolgenti.”

Quindi l’obiettivo è il “negazionismo”. Ma a un certo punto del testo, a pag. 29, si passa alle “tendenze negazioniste/novax” senza avvertire particolare necessità di distinzione tra i due aspetti, o di argomentazioni diverse per contrastarle. In queste note starò in buona parte al gioco, per quanto rischioso possa essere.

L’arma delle polemica, il lungo filo rosso del documento, è inchiodare queste tendenze alla loro presunta matrice “individualista”. E’ proprio questa matrice che renderebbe intercambiabili negazionismo e antivaccinismo. L’ opera viene compiuta in gran parte dandone per scontato un presupposto, cioè che tali opposizioni siano dettate dal solo anelito alla “libertà individuale”, o alla “autodeterminazione” (che a loro volta, per definizione, sarebbero sempre nemiche della vera libertà, cosciente del vincolo sociale), altre volte articolando delle critiche puntuali (ma inconsce dei propri presupposti).

Il documento è fortemente ispirato a una “teoria” dello Stato nel merito della quale non ritengo di avere la necessità, e neanche le competenze, per entrarvi2. Pertanto mi limiterò a considerarla per quello che sembra esserne il suo precipitato nel contesto del tema affrontato:

“Nel contesto del dispiegarsi di una pandemia senza precedenti, per esempio, la necessità di riprodurre una forza lavoro sana e produttiva può entrare in conflitto con l'esigenza di una prosecuzione senza interruzioni dello sfruttamento capitalista”(pg 11)

“Lo stato è responsabile dell'attuazione di una serie di politiche per sostenere l'accumulazione capitalista [...] Ma si preoccupa anche della propria legittimità, e di quella dei rapporti sociali di sfruttamento che sorregge. La coesistenza di queste tendenze è diventata, durante la pandemia, esplosiva. In ultima istanza, le politiche che hanno prevalso non hanno rappresentato altro che un temporaneo bilanciamento di queste contraddizioni, senza mai essere in grado di superarle.” (pg 11)

“Quando lo Stato erige barriere all'accumulazione di capitale privato, non lo fa per difendere il proletariato dallo sfruttamento selvaggio. Lo fa perché il suo ruolo consiste anche nel garantire la sopravvivenza a lungo termine del rapporto capitalistico, e questo spesso si scontra con i piani a breve termine del (singolo) capitalista privato, indipendentemente dalla quota di surplus da esso prodotto [cioè non importa se ha fatturati superiori al PIL di qualche stato]”(p. 16)

Il concetto è ripetuto più volte. In sostanza lo stato - gli stati - si sono trovati a decidere tra i bisogni immediati del capitalismo (produzione e profitto subito) con la “sottovalutazione” della pandemia, e quelli strategici (mantenere in vita la forza-lavoro3) con i lockdown. Ok, questo lo stato. E i proletari, il popolo, le persone? Messa in questi termini non c’è scelta: “Contrariamente ad alcuni presunti rivoluzionari, noi non siamo contro il fatto che lo stato e il capitale ci preferiscano vivi”(p. 39). Ecco fatto. Lo Stato non è neutrale, le sue politiche non sono neutrali, ma se si tratta di lockdown (e poi di vaccinazioni o di green pass) possiamo comunque intravedere una forte convergenza tra la versione illuminata del capitale -guardare al suo futuro - e le nostre vite. Certamente la cosa non è affatto insensata! Probabilmente lo stesso approccio si può applicare a cose più corpose come l’affermarsi dei “gloriosi 30” sulle spoglie della scuola liberista di Vienna. Quello che colpisce è una sorta di “sterilizzazione” dell’azione lungimirante del Capitale, della sua dimensione conservativa a lunga scadenza e autolegittimante, dal confronto/scontro tra frazioni del Capitale, centri diversi di potere, “poteri forti”, nella definizione di questa stessa azione di lunga gittata. E soprattutto la presunzione a priori che questa autolegittimazione sia convergente, non si possa distinguere, da interessi e aspirazioni delle persone. Ci torno.

Ma ora un primo appunto: se “la promozione della redditività diretta e la difesa più ampia del rapporto di capitale non sono mai stati obiettivi identici. L'inclinazione dell'equilibrio tra i due riflette, tra le altre cose, il livello e l'intensità delle lotte sociali, e le questioni di legittimità.”(pg 16), di questi tempi, a bassa intensità di lotte sociali, cosa ci dovremmo aspettare? Che prevalgano i più bassi istinti capitalistici e quindi Bergamo runs e tutti aperti? Ma no, “il tentativo di mantenere l'economia aperta, e di dare così la priorità ad un lato del rapporto di capitale, alla fine ha mostrato i suoi limiti, rendendo necessaria la protezione della sua riproduzione ad un livello più ampio.” (pg 17). Quindi lo stato ha scelto da solo per il meglio, il meglio per lui, per il capitale, per noi tutti, senza bisogno di lotte sociali.

Interessante notare un’implicazione. Spesso nella polemica politica di sinistra - radicale e moderata - si è sottolineato come gli anti-lockdown, a qualsiasi livello si esprimessero, fossero sempre un’articolazione della parte meno lungimirante del capitale - p. es. “Ioannidis, e altri come lui, hanno sposato una parte specifica di questa contraddizione” (p.14) -, qui da noi della confindustria (per quanto essa stessa non si possa dire “singolo capitalista”) - Sara Gandini, con la sua ostinazione a volere le scuole aperte, ne è un imbarazzante (per i suoi detrattori) esempio -. Ma in base a quanto ci dice questa applicazione teorica dobbiamo riservare questo atteggiamento anche nei confronti della parte più illuminata del capitale che invece ci vuole vivi. Insomma è comunque il capitale che decide, e anche gli antinegazionisti, come i negazionisti, dovrebbero essere degni di attenzione sospetta, non per le deviazioni, ma proprio per la sostanza della loro proposta: dovesse essere che nel mentre “lo stato e il capitale ci preferiscono vivi” all’interno di una strategia per “la sopravvivenza a lungo termine del rapporto capitalistico”, allo stesso tempo sacrifichino troppo allegramente qualche altro bene comune diverso dalla vita! E’ un buon punto di convergenza. Anche se non ancora abbastanza. Perchè la mia tesi è che l’azione dello stato, per quanto informata da criteri generali - che sia il mantenimento in vita della forza lavoro o l’interesse generale, a questo livello poco importa -, è comunque orientato da chi nella società detiene maggiore forza. Che è una forza di natura composita e soprattutto è in relazione alla sua capacità di egemonia culturale. La mia tesi? Ma questa cosa l’abbiamo detta e sentita mille volte! Eppure in questa pandemia ecco che magicamente l’azione dello stato diventa tout-court l’azione giusta, non è neutrale in linea di principio ma stavolta si.

Abbiamo detto gli stati. Ma quali stati? Tutti hanno assolto a questo compito strategico? No. Posizioni negazioniste hanno “chiaramente condizionato il quadro d'azione di capi di stato come Trump, Bolsonaro e Johnson. Fino a un certo momento, almeno”(p. 16). Quindi si conferma quello che anche il nostro meno raffinato ma simpatico sostenitore della “ditta” Pier Luigi Bersani chiosava: “la destra è negazionista, la sinistra ascolta la scienza”. (di scienza parleremo). Insomma, il quadro che ne deriva è abbastanza semplice: sono soprattutto gli stati guidati dalla sinistra o dal centro-sinistra quelli che hanno imboccato da subito la strada giusta.

Ma attenzione, ci avvertono, la “contraddizione” tra interessi immediati e strategici del capitale, “è emersa rapidamente” non solo “nei termini di un conflitto sulla linea politica da assumere” ma anche “nella natura contraddittoria delle politiche perseguite” (p.11). E quindi si apre il capitolo della “(mala) gestione della pandemia”. E’ bene sottolineare che tutto quanto ci sarebbe di male di questa gestione è riferibile ai cedimenti sempre all’ordine del giorno verso il negazionismo, le aperture, il lasseiz-faire, gli interessi spiccioli del capitale. Se ne da una rassegna nelle pagg 8-10. E nel momento in cui si fissano queste coordinate per la definizione di una “mala” gestione della pandemia, cioè, ripeto, non tenere fermi lockdown e limitrofi, ieri, green pass e vaccini, oggi, si spiega il senso di un’affermazione polemica precedente: “Al contrario, la maggior parte dei negazionisti finge che la loro critica riguardi la gestione della pandemia.”(p.7). A proposito: non sono forniti, almeno nella traduzione italiana e inglese riferimenti a testi di questi “negazionisti”. Dovremmo perciò confidare che rientrino nella definizione di “tanto coloro che negano l'esistenza della pandemia o il pericolo che essa rappresenta, quanto coloro che rifiutano di riconoscere il carattere sociale della nostra esistenza all'interno della società capitalista”, per il semplice fatto che una critica alla “gestione” (p.7) della pandemia debba necessariamente essere una critica alle deviazioni dall’asse lockdown-vaccinazioni, o al massimo della loro non completa esaustività. Se la critica verso la “gestione” della pandemia si azzarda ad invadere il neutrale campo delle restrizioni (e dei vaccini) allora diventa negazionismo (nel senso duplice anzidetto, negazione della pandemia e del carattere sociale della ns esistenza, cioè individualismo).

Veniamo quindi al fulcro del testo.

“Le malattie contagiose differiscono dalle altre malattie in modo sostanziale: sono per definizione, sociali. Presuppongono il contatto, la coesistenza, una comunità - per quanto alienata.””Tuttavia, quello che la pandemia SARS-CoV-2 ci ha mostrato è come, nel periodo storico in cui ci troviamo, le relazioni sociali siano percepite come vuoto opprimente tra individui solidi, chiusi e inviolabili. Individualità autodeterminate, non negoziabili, non contagiose.””La critica radicale punta a smascherare il vuoto reale, in questo caso costituito proprio da questa individualità. La critica radicale percepisce le relazioni sociali come relazioni, cioè come connessioni tra persone, indipendentemente dal fatto che queste non siano prodotte e riprodotte liberamente e consapevolmente. Questo non impedisce loro di essere relazioni. Né dà credito all'idea che il nucleo centrale della realtà sociale sia l'individuo. Nessuno ha una relazione individuale con una malattia contagiosa.”(pg.7).

Intanto andrebbe detto che le malattie “contagiose” non differiscono affatto dalle altre, le NSD (Malattie non trasmissibili), per il fatto di essere “sociali”, foss’anche per “definizione”. Se vogliamo vedere le “cause” di una malattia non ci possiamo fermare al suo agente cosiddetto “eziologico”. Le patologie riconducibili all’inquinamento di biossido di azoto (NO2) che ogni anno uccidono 70.000 persone in Europa hanno o no una causa nelle “relazioni sociali” dominate dalle modalità di trasporto che conosciamo (trasporto privato ad alto consumo di consumo di fossili)?. Per la malattia del secolo, il cancro, quante determinanti possiamo individuare nelle “relazioni sociali”? Quella che il testo propone è una nozione di relazione sociale veramente minimalista. E’ il tipo di relazioni sociali che possiamo trovare in qualsiasi comunità animale, ma anche vegetale. In senso stretto non sono relazioni “sociali”, in ecologia sarebbero definite relazioni intraspecifiche. Questa definizione è la base debole su cui poggia la definizione presuntuosa di “negazionismo”, negazione della pandemia e negazione del “carattere sociale della nostra esistenza”. Questo carattere sociale sarebbe tutto nel fatto che gli esseri umani non sono tigri, le quali abbisognano ognuna di diversi km quadrati per la loro solitaria esistenza.

Ma va bene, detto questo si potrebbe comunque continuare a sostenere che i “negazionisti” negano finanche questo carattere basale della nostra socialità. Eppure va detto, perché dare a una parte (le relazioni intraspecifiche) le sembianze del tutto (le relazioni sociali) permette agli estensori del testo di rappresentare la loro negazione (presunta) come qualcosa di veramente asociale, individualista nel senso peggiore che noi umani diamo a questi termini. Peraltro analoghe considerazioni varrebbero per il termine negazionismo4.

Gli estensori del documento hanno bisogno di ancorare la loro critica ai presunti negazionisti/antivaccinisti a qualcosa di veramente profondo. Non si contentano di quanto i fautori “statali” delle restrizioni e dei vaccini siano già impegnati in questa opera di criminalizzazione. Loro fanno finta, o al più si autocompiacciono di interpretare il bene pubblico, in realtà sono solo la lunga e lungimirante mano del capitale che per vivere a lungo è costretto a far vivere noi tutti. Ma non è conseguente in questo. Cede continuamente ai piccoli interessi lobbistici di qualche associazione padronale. Le loro accuse di individualismo sono ipocrite. Sono loro che riproducono continuamente relazioni alienate, individualità sconnesse. Ora semplicemente vogliono che queste individualità sconnesse ubbidiscano. Non sanno che invece stanno scoperchiando la pentola da dove risorge la consapevolezza delle relazioni. Ma soprattutto - l’obiettivo polemico - le individualità sconnesse non sanno che dove disubbidiscono non fanno altro che sprofondare ancora di più nel loro egoismo, aggiungere alienazione ad alienazione. Era tanto tempo che non si presentava l’occasione per dimostrare come rinunciare a una libertà velleitaria sia il viatico per l’emancipazione. Lo stato pandemico ci serve questa occasione su un piatto d’argento. Quindi ricapitoliamo bene: di la ci sono singoli padroni, singole consorterie, singole associazioni a volte in combutta altre in contrasto, per il profitto subito. Tutti sono anti-restrizioni (ma non, assolutamente!, anti vaccino!). Di qua c’è lo stato che in teoria non è neutrale, ma stavolta si.

La domanda: ma di qua non c‘è nessuno che si fa i fatti suoi in modo del tutto compatibile con la linea “neutrale”-no-ma-stavolta-si dello stato?

Francamente mi pare che dietro tante roboanti affermazioni non ci sia molto.

Cosa manca? Qualcuno avrebbe detto un’analisi concreta della situazione concreta.

 

La Scienza

Non sarò certo io a proporvela, ma credo che per abbozzarla sia comunque necessario accennare all’altro convitato di questa discussione: “Infine, qualche parola sulla scienza” alle pagg. 33-35.

Tutto sommato sulla scienza gli autori fanno un discorso del tutto speculare a quello fatto sullo Stato. Quest’ultimo non fa che preoccuparsi delle condizioni generali della riproduzione dei rapporti capitalistici e di dargli legittimità, ma incidentalmente (stavolta senza neanche bisogno di lotte sociali) questo corrisponde a tenerci in vita. Riguardo la scienza gli autori premettono che “In effetti, nel capitalismo moderno il processo di produzione è stato generalmente trasformato in un processo scientifico.” e “Chiaramente, la scienza "appare come un attributo del capitale sul lavoro produttivo", come ‘il potere del capitale sul lavoro vivo’(Marx)”. Però subito i nostri chiariscono due importanti “Ma”: “Ma il processo produttivo non rappresenta solo un processo di valorizzazione, ma anche un processo di produzione di valori d'uso. E questi valori d'uso soddisfano i bisogni tanto della produzione capitalistica di merci quanto della riproduzione della forza lavoro.” e “Ma allo stesso tempo, essa è una forza produttiva sociale che soddisfa i bisogni umani e, nel caso della medicina e della farmaceutica, il bisogno più elementare: quello della salute”(p. 33).

Ecco di nuovo! Anche la scienza, come lo Stato, alla fin fine, preoccupandosi della lunga vita del Capitale, è costretta a preoccuparsi anche della “riproduzione della forza lavoro” e quindi, ancora una volta, di “preferirci vivi”.

La prima cosa che colpisce è vedere un esame critico della scienza doversi rifugiare in un accenno all’analisi marxiana. La cosa farebbe anche bene, perché ricorderebbe che la nostra scienza è nata sostanzialmente insieme al capitalismo, ne è la sua sorella più bella, e la sua bellezza ha ammagliato generazioni di anticapitalisti. Evidentemente anche i nostri autori. Ma l’equivoco, e l’incepparsi della critica, probabilmente nasce già nella sterilizzazione, anche qui, del concetto di “valori d’uso”. Sembrerebbe che il solo fatto che un qualsiasi prodotto, ancor più quelli tecnologicamente avanzati, come i farmaci, per il solo fatto di avere un valore d’uso, rispondere cioè a un bisogno, li metta al riparo dalla pervasività dei “rapporti capitalistici” e in generale dei rapporti di potere esistenti nella società. Ovviamente gli autori converranno che esista e sia ben presente il tema dei “bisogni indotti”. Ma, sembrano protestare, qui si sta parlando di “vita”, e del “bisogno più elementare: quello della salute”! Sembra fin troppo banale osservare che la questione non siano i “bisogni”, ma le modalità con cui si soddisfano, e che la trasformazione dialettica di queste modalità in “bisogni” essi stessi è proprio il terreno di scontro di classi, interessi, narrazioni e teorie diverse.

”La maggior parte dei negazionisti di destra e di sinistra cerca di contrastare le prove scientifiche rispetto ai pericoli della pandemia (e dell'efficacia dei vaccini) utilizzando le parole di altri scienziati.”(p.34). Gli autori danno atto che c’è una bella differenza con quelli che “cercano nella metafisica religiosa le risposte ai problemi posti dal virus” e che questo approccio possa “essere separato dai (molteplici) discorsi pseudo-scientifici”5. Ma siccome il punto di arrivo di questo approccio è che “il negazionismo sia esso stesso un risultato dell'evidenza scientifica” (p.34) - negazionismo inteso come negazione della pandemia e delle relazioni, per quanto si possa spacciare come critico della gestione della pandemia -ecco che anche “le parole di altri scienziati” cadono nel purgatorio, o forse inferno, già confezionato per la sinistra radicale che li chiama in ballo.

Poichè quindi la questione del negazionismo (della pandemia e delle relazioni) è stato già risolto, in sostanza si afferma che non è sul piano del dibattito scientifico che si dirime tale questione. Infatti si aggiunge: “Il quadro in cui si svolge la critica all'autorità degli esperti non è l'idea delirante che ognuno di noi possa esprimere opinioni ugualmente valide su questioni di epidemiologia, immunologia o malattie trasmissibili. Si parte, infatti, dal riconoscimento che ogni posizione scientifica esista all'interno di un determinato quadro storico e rifletta determinate relazioni sociali. La questione chiave è capire bene il quadro storico e strutturale [...] Semmai, e da un punto di vista puramente metodologico, la direzione della ricerca medica, gli investimenti spesi e le scelte in base alle quali vengono diffusi i risultati, esprimono dinamiche e rapporti determinati dal modo di produzione capitalista predominante” (p. 35). Bene, sarebbe una metodologia sana, ma ecco che “Come abbiamo dimostrato qui, la nostra posizione nei confronti delle misure e dei vaccini non è il risultato dell'essere diventati improvvisamente esperti di epidemiologia [...] Essa deriva essenzialmente dallo studio del ruolo storico del meccanismo statale, dal punto di vista di un approccio complesso alla scienza all'interno di una società capitalista e da una posizione comunista rispetto alla questione dell'esistenza collettiva.” (p. 36). Lo studio del ruolo storico del meccanismo statale sarebbe quello che abbiamo visto prima. Dell’approccio complesso alla scienza non vi è traccia. La posizione comunista sarebbe che riconosciamo l’esistenza di relazioni intraspecifiche. Mi domando: possibile che negli autori del testo non suoni la campana di tutta la critica alla “neutralità della scienza” e allo “scientismo” maturata negli anni 70? In Italia ancora rimpiangiamo Marcello Cini dell’”ape e l’architetto”. Per non parlare della più ampia riflessione, nell’ambito della “filosofia della scienza”, che ha discusso la pervadenza e i determinanti sociali dei “paradigmi” scientifici. Ma non per riconoscerla formalmente, come gli autori immagino possano fare. Piuttosto per seguirne concretamente, per davvero, l’ispirazione! Un esempio su tutti: la “direzione della ricerca” e gli investimenti: chi li stabilisce? Chi li dirige? Ormai siamo andati molto oltre i tempi in cui Cini già criticava. Per esempio la situazione ora è che i ricercatori di un dato settore, sono anche importanti azionisti del capitale finanziario che lo promuove. Nel testo non si fa cenno a uno dei leitmoitiv dei cosiddetti no-vax: i conflitti di interesse di molti ricercatori estensori di importanti articoli ripresi poi da media e politica. Ma non ho difficoltà a vedere anche loro storcere la bocca di fronte a questo noioso argomento. Amici e “compagni” mi hanno qualche volta obiettato, “ma vabbè, da qualche parte bisogna pure essere finanziati”. Nella “Dichiarazione di conflitti di interesse” riportata da ogni articolo scientifico, dopo l’immancabile elenco di multinazionali sovvenzionatrici, c’è sempre la rassicurazione che non siano vincolati agli obiettivi della ricerca. Può bastare per la “critica”? Può bastare che non sia lecito mettere in dubbio - nella stragrande maggioranza dei casi (non in tutti!) - la buona fede dei ricercatori? E cosa sarebbe allora l’egemonia delle classi dominanti?

Cosa ci farà Pfizer dei 36 miliardi di profitti del 2021? Forse non li userà meritoriamente per fare altra ricerca? Ovviamente all’interno del paradigma medico e scientifico nel quale esso prospera. E’ per questo che trovo, detto per inciso, la parola d’ordine “No ai brevetti sui vaccini - vaccini per tutti” assolutamente fuorviante. Sacrosanto nella massima misura assumere l’obiettivo della scomparsa dei brevetti dai vaccini come da molte altre fonti di extraprofitti per le multinazionali hi-tech (come le farmaceutiche). Ma un esito positivo di questa battaglia sarebbe proprio quello di mettere in discussione l’opportunità del “vaccino per tutti”, e ancor più di assumerlo come parola d’ordine qualificante. La vaccinazione diverrebbe nel migliore dei casi uno tra tanti strumenti, nel “peggiore” il lascito di un vecchio paradigma nelle modalità di affrontamento di pandemie da virus a RNA (come lo fu il paradigma del vaccino anti-batterico, sospinto dai grandi scienziati tedeschi della scuola di Koch, uscito sconfitto nella lotta all’influenza “spagnola”).

 

Tre scivoloni

Torno brevemente sui “discorsi pseudo-scientifici”(p.34). Qui si apre un capitolo ghiotto. C’è una gara tra i divulgatori e commentatori scientifici a fissare l’asticella di confine tra la scienza e pseudo-scienza. Forse il falsificazionismo popperiano non è più in grado, semmai lo è stato fino in fondo, di darci un valido criterio. Per esempio in anni recenti molti hanno rubricato l’opposizione agli OGM come antiscienza. Molti anche l’opposizione all’energia nucleare. I nostri autori, la cui “posizione nei confronti delle misure e dei vaccini non è il risultato dell'essere diventati improvvisamente esperti di epidemiologia” ritengono però di poter dire cose inconfutabili, e nel loro elenco mettono “microchip nei vaccini, persone vaccinate che si trasformano in magneti, vaccini mRNA che modificano il DNA umano, ecc”. microchip e magneti... vabbè... “vaccini mRNA che modificano il DNA umano”... mmmhhh. Possiamo certo ridere di quell’immagine girata tra i no-vax che illustrava la trasformazione di un volto umano in una testa di cavallo! Ma in uno di quelle tante "10 risposte ai no-vax"6 ho sentito pure pontificare sulla "incompatibilità biologica" tra RNA e DNA. Peccato che di questa “incompatibilità” non mi pare ci sia traccia nei manuali di biologia molecolare, anzi non mi pare una novità che nei genomi vegetali e animali, nella loro lunga storia evolutiva, siano stati "assorbiti" genomi virali.7 Ne sanno meno di me? Ma certo che no! Ma la divulgazione è semplificazione, giustamente. Se devi semplificare lo fai avendo in mente quelle che ritieni le cose principali. Se la cosa più importante sono i benefici indubitabili della vaccinazione non c’è motivo di seminare preoccupazioni inutili. Tanto più che al momento non c’è nessuna evidenza che si possano innescare tali iatture con i vaccini a m-rna. E’ la divulgazione “paternalistica” messa in luce p. es dalla sociologa Zeynep Tufekci8.

“Al momento non si possono...” ho detto. Qui c’è materia per chiosare un’altra affermazione dei nostri autori “Contrariamente all'illusione che i vaccini contemporanei siano sperimentali la realtà è che non è mai esistito vaccino più testato nella storia dell'umanità. Con 7,5 miliardi di dosi già somministrate, e un interesse legale nel prestare molta attenzione agli effetti avversi questi vaccini sono più testati e più sicuri della maggior parte dei farmaci consumati quotidianamente”(nota 41 a p. 53). Veramente sconcertante! In realtà il trial sperimentale di Pfizer si conclude il 15 maggio 2023 (accorciato rispetto ai 5 anni canonici), ma secondo protocollo i dati verranno rilasciati solo 24 mesi dopo, nel maggio 2025!9; Pfizer si è permessa di comunicare che il gruppo di controllo (quello sotto placebo) è andato perso10, senza che si avvertisse orrore per questa farsa; l’autorizzazione “condizionata” (Reg. 507/2006) avrebbe potuto richiedere una farmacovigilanza “attiva” ma non l’ha fatto; la farmacovigilanza passiva è un colabrodo disgustante, tra medici che a priori escludono correlazioni “tanto il vaccino è sicuro” - per le reazioni avverse nei tempi brevissimi, non parliamo di quelle nei tempi medio-lunghi! -, autopsie che si fanno solo se si ha la caparbietà e i soldi per avere un avvocato, oscurità dell’algoritmo dell’OMS che seleziona gli eventi che nonostante tutto vengono denunciati.

Terzo: “Vale la pena menzionare qui l'ossessione sull'origine del virus Sars-CoV-2 come prodotto in qualche laboratorio segreto” (nota 21 a p. 49). Si, ne vale la pena. Gli autori ci ricordano lo spillover zoonotico e di come questo sia in ultima analisi riconducibile allo “sviluppo della produzione, della circolazione e dell'asservimento capitalista”. Tutto vero. Ma non è tutto il vero. Che nei laboratori di ricerca virologica, affatto “segreti”, siano perseguiti esperimenti di “gain of function”, non viene detto serenamente ma si sa. Che questi esperimenti, fioriti dopo la prima SARS, tentino di comprendere come un virus di pipistrello possa passare a un ospite intermedio e di qui agli esseri umani, e lo facciano ingegnerizzando i virus, cioè precorrendo noi ciò che potrebbe accadere in natura, pure si sa. Che qualcosa possa sempre andare storto anche si sa! Non si sa se sia stato questo il caso. Ma si sa benissimo che “l’inchiesta” OMS del gennaio 2021 ha lasciato più dubbi che certezze11. Su tutto ciò c’è un serissimo dibattito scientifico12, e non mancano anche recenti rivelazioni imbarazzanti, incluso per l’onnipresente Fauci13. Quindi: sarebbe bene che invece di essere ossessionati dall’ossessione contro il complottismo, la sinistra radicale scegliesse di aderire alla campagna internazionale per la moratoria del “gain of function”, al di la di tutto, perchè per i laboratori di virologia di livello 4 si può dire lo stesso, o forse peggio, delle centrali nucleari di nuova generazione: rischio basso (quanto?), ma rischio di catastrofe.

“Un ammasso di individualità” è il capitolo in cui precipita la polemica degli autori. Voglio premettere una cosa. Aderisco pienamente a quella riflessione (p. es. in Nancy Frazer) che ha voluto vedere nell’ipertrofia della nozione di “diritti civili”, con speculare sacrificio dei diritti “sociali”, il terreno di arretramento della sinistra “radicale”, e finanche del mutare - oltre il dovuto - dei suoi riferimenti di classe. Le libertà individuali fanno in un certo senso parte di quella partita. Cionondimeno non accetto che possano essere così allegramente sbeffeggiate ricordandoci che le nostre sono libertà immerse nell’alienazione del mercato, del capitalismo, del comando statale. Anzi, in queste roboanti prediche vedo esattamente il riproporsi di quella saccenza distaccata dalle vite “proletarie” che ha informato tanti cultori dei diritti civili. In altre parole credo che persino la voglia di un ragazzo di tornare a vedere, toccare, annusare gli amici all’ombra di un centro commerciale - persino quella! - senza la restrizione di un lockdown o il cappio di un green-pass (la spinta per niente “gentile” che li ha indotti in massa a vaccinarsi), abbia una legittimità tanto piena da dover essere raccolta dai “critici”. Per non parlare di chi voglia prendere un maledetto caffè, o addirittura andare al lavoro (alienato) senza il super-green-pass! Ma invece i nostri autori creano attorno a queste pulsioni sociali una doppia camicia di forza. Dapprima questa relazionalità basale, intraspecifica, è declamata come la quintessenza della socialità, delle “relazioni”, e quindi della sua caratteristica più infida, la contagiosità. Poi è sospinta all’inferno per il suo essere “alienata” e quindi immeritevole di essere rivendicata.

Ma non è tutto! Tutto questo bel castelletto è fondato sull’assunto che le restrizioni e le vaccinazioni, grosso modo nelle modalità con cui ci vengono proposte e imposte, siano la strada unica per affrontare la pandemia, che lo Stato e la Scienza, per magnifica convergenza tra lunga vita del capitale e lunga vita degli umani, ci indicano e conculcano. E’ proprio fuori dai radar cognitivi dei nostri autori immaginare che l’opposizione a restrizioni e vaccinazioni (pur ai vari gradi in cui può essere formulata) sia non semplicemente una rivendicazione della “libertà personale di fregarsene della realtà sociale” (p. 31) ma pratica costituente di identità collettiva. Non come somma, “ammasso di individualità”, ma proprio come indicazione di un’alternativa nella gestione e narrazione della pandemia, non subalterna alla gestione e narrazione inculcata da potenti centri del capitale, paradigmi e propagandisti scientifici selezionati e funzionali, istanze autoritarie e di controllo sociale sempre presenti nelle classi dominanti.

Ecco, a proposito di quest’ultime. Non c’è bisogno di pensare ad un Grande Complotto per capire che nella misura in cui è possibile, in cui la realtà te ne offre la possibilità - e la pandemia è un occasione - le tendenze autoritarie e di controllo sociale non tardino a giocare le loro carte, quasi si affermano naturalmente, tanto più se anche le ultime forme di resistenza - la sinistra “radicale” - vacilla (anzi “poco” più, vista la sua sostanziale residualità). Peraltro il quadro globale del perdurare di una crisi economica che promette maggiore disuguaglianza, disoccupazione e povertà non mancherà di qualche think-tanks globale che riflette seriamente sulla necessità di maggiore regolazione dei conflitti spontanei che ne sorgono. Di che stupirsi? Sono decenni che siamo in questa traiettoria! Addirittura da prima che la grande crisi del 2008 creasse la prospettiva fosca cui accennavo. Cioè da quando sono venuti meno i contrappesi sociali e internazionali.

Ma a proposito di “complottismo”. E’ mirabile che nel testo “teoria del complotto” sia citata solo una volta, per dire che "bollare tali fenomeni”, cioè “avere “un'immagine mal interpretata della società capitalista ...“, “con la facile liquidazione di ‘teorie del complotto’ non risolve molto” (p. 28). Ma “non risolve” per motivi del tutto diversi da quelli proposti dagli autori. Si, è troppo facile e quindi “non risolve” ridicolizzare il “big reset” del cardinale Viganò. Per capirci voglio citare l’elenco che il Gallino14 faceva dei think-tanks neoliberali, per nome e indirizzo, che dopo la vittoria di Keynes non smisero di spendere milioni di dollari alla luce del sole ma spesso nell’ombra, per foraggiare centri studi, pubblicazioni, università, rapporti con politici, ecc. Creando la massa critica per un cambio di egemonia appena gli eventi degli anni 70-80 glie ne fornirono l’occasione. Non fù un complotto? Con la “c” minuscola! E quanti ce ne sono? L’ENI ha un servizio di intelligence che fa impallidire quello di molti stati, (forse pure quello “italiano” in senso stretto), la Pfizer, con il suo Bourla unico non capo di stato invitato all’ultimo G20, non ha i suoi “pensatoi” con cui garantisce lunga vita ai suoi prodotti e alle sue azioni in borsa? Ognuno gioca le sue carte, c’è chi ha gli assi, c’è chi li prende dalla manica, e chi li gioca sotto il tavolo (i circa 300 doc delle trattative con UE ancora secretati sono solo una goccia). Proprio noi che qui in Italia dovemmo scoprire Gladio e P2 ci dobbiamo scandalizzare se molti siano indotti a “non fidarsi”? Non sarà ancora una volta che il gramsciano “senso comune” serpeggiante nel “popolo” ci faccia intravedere una via?

 

Conclusioni (ingenerose)

Complessivamente, a mio modestissimo avviso, il documento offre molto meno di quello che dichiara. Vorrebbe incardinare una critica all’interno di robusti riferimenti - una teoria dello stato e una concezione altisonante delle “relazioni” sociali - evitando di dover fare gli apprendisti scienziati, in realtà ripete malamente luoghi comuni mutuati dalle politiche dominanti e dal main-stream della divulgazione scientifica. Al di fuori di queste vede solamente, con ossessione, la vacuità della rivendicazione di libertà personali e non ne indaga minimamente le possibiltà costituenti e convergenti verso una moderna critica anticapitalistica.

Probabilmente non sono stato efficace nel mostrarlo e molte domande rimangono sul terreno. Ma credo che questa debba essere la linea di ricerca.

Roma 17-01-2022 (aggiornamento 07-02-2022)

PS: ho lasciato inaffrontate alcune questioni spinose, prima fra tutte quella dei “dati”, nel cui contesto avrei cercato di recuperare anche il vituperato Ioannidis15. Mentre meriterebbe davvero una fatica di Sisifo analizzare le attuali contorsioni della politica italiana e i segnali di sfaldamento del suo selezionato contorno di propaganda “scientifica”, tra una omicron che annuncia la fine e il perdurante estremismo vaccinista, arrivato al nuovo delirio del super-green-pass persino per i bambini: i vaccinati in classe, i “no-vax” in DAD!


Note
1“Η πραγματικότητα της άρνησης και η άρνηση της πραγματικότητας”, 23 settembre 2021 in https://antithesi.gr/?p=877Riadattamento in inglese: “The reality of denial and the denial of reality”, Cured Quail Journal 9 Dicembre 2021 in https://curedquailjournal.wordpress.com/2021/12/09/the-reality-of-denial-and-the-denial-of-reality Traduzione: Cattivi Pensieri - Torino, 27 Dicembre 2021 in https://www.infoaut.org/precariato-sociale/la-realta-della-negazione-e-la-negazione-della-realta-pt-1
2Per esempio non entro nel merito dell’impegnativa tesi: ”Lo stato non costituisce un meccanismo neutrale che, alle giuste condizioni o con un diverso governo, possa essere messo al servizio dei lavoratori. La critica radicale non glorifica un polo statale ansioso di riprodurre complessivamente il rapporto capitalista, né si illude che un rafforzamento del meccanismo statale possa rappresentare una qualsivoglia vittoria per "il popolo" (pg 16). Sarebbe interessante sapere che tipo di atteggiamento nei confronti della prima fase del governo Tzipras abbia indotto questa teoria negli autori del testo. In particolare se se ne sono mantenuti distanti e/o in opposizione dall’inizio - in formale coerenza con la teoria - o se se ne siano distaccati dopo l’accettazione del memorandum, confidando nella prassi come unica possibilità di verificare la qualità e la misura della “neutralità” dello Stato.
3C’è o c’è stato un grande dibattito sulla reale significatività del mantenimento di un imponente esercito industriale di riserva ai fini del mantenimento dei RPC, soprattutto alla luce dell’estrema finanziarizzazione dell’economia: che se ne fa il capitale che moltiplica i suoi profitti nelle borse, di miliardi di persone? Per favore non si veda in queste parole un beneplacito alle cervellotiche tesi di un complotto per lo sterminio dell’umanità! Ma se dobbiamo prestare attenzione agli interessi del capitale SOLO nei termini del mantenimento di proletari vivi, nel lungo periodo non meno che in quello corto, allora stiamo freschi!
4E’ interessante dare uno sguardo a come questo concetto si sia affermato nel dibattito pubblico corrente a partire dalla sua coniazione nell’ambito della polemica contro il negazionismo della Shoah. Questo contesto è stato in grado di conferire una potente connotazione etica al concetto, di caricarlo di un ineguagliabile pathos emotivo, tracciando una distinzione assolutamente invalicabile: di qui chi riconosce la tragedia della Shoah, il suo essere discrimine fondante e basilare per un qualsiasi concetto di umanità, dall’altra chi la nega, negando con essa la necessità di distinguersene. Più recentemente il concetto è stato utilizzato contro i negazionisti del cambiamento climatico, o quanto meno contro chi ne nega la causa essenzialmente antropica. Si è trattato di uno switch non di poco conto, una sorta di esperimento di come un termine così carico di quella potente connotazione etica potesse essere trasportato al di fuori del campo in cui fu coniato, per essere applicato a tutti gli ambiti in cui esista un consenso abbastanza maggioritario intorno ad una tesi, un consenso maggioritario tra gli “scienziati” e i decisori politici, ma soprattutto dove lo conquisti anche tra gli operatori della comunicazione di massa e sia quindi in grado di affermarsi come main-stream.
Negli ultimi anni abbiamo visto all’opera un apparato così “assertivo” in diverse ambiti. Non ultimo, nel 2011, quello delle politiche economiche definite nella crisi del debito sovrano. Non è un caso che Mario Monti abbia sostenuto che “I negazionisti di oggi sono simili a quelli di allora. Si negava la crisi finanziaria, si negavano i rischi che correva l'Italia come oggi si nega l'esistenza del coronavirus”. “Ma le scienze sociali sono ben altro da quelle natural!”, obietterebbero i “nostri”: l’illusione scientista! https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/23/mario-monti-telefona-in-diretta-e-interrompe-elsa-fomero-m yrta-merlino-basita/6013096/
5che poi di questi si porti tra i tre esempi la tesi che i “vaccini mRNA che modificano il DNA umano” apre il discorso su cosa sia la pseudo-scienza
6newsletter del Post del 11-11-2021
7Scusate: entrando nel merito di alcune questioni “scientifiche” sono costretto a proporvi qualche citazione. Proprio poche settimane prima di quel vademecum per gli indecisi era uscito per esempio “Pol0 reverse transcribes RNA and promotes RNA-templated DNA repair” https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.abf1771 :. “Abbiamo trovato che la polimerasi 0 umana trascrive inversamente l'RNA, similmente alle trascrittasi inverse (RT) retrovirali.”
8Zeynep Tufekci, in The Atlantic, tradotto in Internazionale n.1400 del 12 marzo 2021
9https://www.startmag.it/sanita/quando-saranno-pubblici-i-dati-del-vaccino-pfizer-anti-covid/
10Da ClinicalTrials.gov (NCT04368728), riportato da Peter Doshi, “Covid-19 vaccines and treatments: we must have raw data, now” in https://www.bmj.com/content/376/bmj.o102, tradotto in https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22155-peter-doshi-vaccini-e-cure-covid-19-dobbiamo-aver e-i-dati-grezzi-ora.html
11Una bella ricostruzione in https://www.raiplay.it/video/2021/03/Presa-diretta---Sars-Cov-2-anatomia-di-un-complotto-ceb9b6f7-9 844-44a9-bcf4-a56b3b41a706.html?wt mc
12Un resoconto in https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/09/20/covid-lorigine-del-virus-la-lettera-di-16-scienziati-su-the-lancet-non-sappiamo-come-e-arrivato-alluomo-appello-per-un-dibattito/6325978/
13https://www.lindipendente.online/2022/01/13/guadagno-di-funzione-fauci-e-la-nascita-del-virus-fact-ch ecking-su-veritas/?fbclid=IwAR3pw1RzPR9YBbfTzKFfIorrCBUpOUdDv4RVVOgeY7QS3VCoMrImndx pVgU che riprende anche https://theintercept.com/2021/11/03/coronavirus-research-ecohealth-nih-emails/
14Luciano Gallino, “La lotta di classe dopo la lotta di classe”, ed. Laterza 2012, p. 95.
15John P.A.Ioannidis non è l’ultimo arrivato. Docente di epidemiologia e biomedical data science alla Stanford University ha un IF (un indice che misura le citazioni dai propri articoli scientifici) che fa impallidire tutti i nostri virologi da talk-show, ma anche quelli più seri. Già in tempi non sospetti, il 2005, guadagnò grande attenzione con un articolo dal titolo senza compromessi: “Perché la maggior parte dei risultati delle ricerche pubblicate sono falsi“. In esso forniva una severa analisi dei più diffusi vizi metodologici che inficiano la ricerca. Nonostante la fredda accoglienza comprensibilmente ricevuta, non ha mollato la presa. Nel 2017 insieme ad altri ricercatori è tornato sul tema con un Manifesto per una scienza riproducibile. Tra i suoi temi: la competizione tra gli scienziati per pubblicare sempre più studi; la possibilità di trattare dati in quantità così vaste da essere adattabili praticamente a qualsiasi tesi; l’uso di strumenti tanto sofisticati da cogliere nei dati sperimentali effetti minimi, e quindi fraintendibili; i condizionamenti finanziari e di altro tipo; la crisi di fiducia - anche interna - che tutto ciò determina. Non posso discutere ora "L'ambivalenza di molte delle scoperte di Ioannidis e il modo in cui viene utilizzato da vari negazionisti”, ma consiglierei piuttosto di rintracciare nelle sue ricerche il non-senso di una politica che si affida agli “scienziati”, agli specialisti, ai tecnici, incappando una prima volta nella “ghigliottina di Hume” - affidare alle scienze un ruolo prescrittivo e non solo descrittivo -, una seconda volta in quella scientista - rimuovere il carattere socialmente determinato delle descrizioni -.

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Fedele alla linea
Sunday, 13 February 2022 19:12
Io sarei un servo di Pfizer ….. ma questo Galati è un campione. Non gli puoi nascondere niente. Però perché non mi dà del servo anche della Cina, visto che anche la Cina produce vaccini ad mRNA, non si sa. Per lui il capitalismo non è un sistema complesso, no. Per lui assomiglia invece alla trama manichea per bambini: la trama del Bene contro il Male. Quindi non fategli sapere che anche la Cina, come Pfizer, produce vaccini ad mRNA: il vaccino Arcov. Ci rimarrebbe male. Che fine farebbe tutta la sua favola sulla NATO e il siero mRNA? Perchè il complottista è fatto così: di fronte a ciò che non capisce e ignora, parte subito il riflesso incondizionato: chi c’è dietro? Chi trama le fila? Ma gli scienziati cinesi, a differenza sua, hanno studiato, e sanno che l’ mRNA è una tecnologia che si utilizza da anni e che fornisce istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria. Tutto qua. Sul resto, su tutto il resto, lascio perdere perché è inutile.
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Mario Galati
Monday, 14 February 2022 14:18
Ha forse basato la campagna vaccinale sul vaccino ad mrna? Ha forse costretto la popolazione ad iniettarselo? Che faccia ricerca anche in questo campo, non solo è normale, ma obbligato. Altra cosa è usare queste sperimentazioni contro la popolazione, senza alcuna prudenza, come si è fatto da noi. Vedi che riesci a farla sempre fuori dal vaso?
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Fedele alla linea
Monday, 14 February 2022 17:39
“La Cina ha iniziato a costruire un impianto per la produzione del vaccino mRNA nel dicembre 2020 nella città di Yuxi, nella provincia dello Yunnan, e prevede di fabbricare 120 milioni di dosi all'anno nella sua prima fase”.
“È attualmente in corso una sperimentazione di fase III sulla popolazione di più regioni con diversi partecipanti con l'obiettivo di verificare l'efficacia del vaccino cinese.”
Fonte: Vaccini: Lancet, nuovo cinese ArCov è 'sicuro ed efficace' - Dalla Cina - ANSA

I protocolli di controllo per la sicurezza della sperimentazione dei farmaci di EMA sono pubblici e, come si può vedere, ci sono varie fasi (in vitro, in ex vivo e poi in vivo sull’animale) prima di passare alle varie fasi sull’uomo 00fc6054-ded3-5de8-d32f-59bf69d73b02 (iss.it)
Immagino che anche i protocolli di sperimentazione di SFDA (l’agenzia del farmaco cinese) siano sicuri, ma lo si può solo immaginare vista la nota trasparenza cinese.
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Mario Galati
Tuesday, 15 February 2022 12:52
Ho chiesto se la Cina ha usato il vaccino ad mrna sperimentale o no. Che tu insista sul fatto che lo stia sperimentando non significa nulla. Mentre da noi la gente è stata costretta, con molta liberalità, a iniettarselo. Inutile continuare a girare in tondo. O anche tu rientri tra gli allocchi che ritengono non sperimentale un vaccino approvato in via d'emergenza e con riserva e le cui prove finiscono tra due anni?
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Mario Galati
Tuesday, 15 February 2022 13:05
A proposito, meglio non fare il confronto tra la trasparenza cinese è quella nostra, di Pfizer e compagnia bella, perché ci sarebbe da ridere. Cerca qualcosa su internet, anche su questo sito, riguardo a Pfizer. Intendo risparmiarmi la fatica.
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Mario Galati
Tuesday, 15 February 2022 13:06
La e con l'accento è un regalo del T9.
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Fedele alla linea
Thursday, 10 February 2022 19:42
La Sinovac Biotech, l'azienda che produce il vaccino cinese, è attualmente di proprietà di aziende (Vivo Capital, Renaissance Technologie, State Street Corporation ecc.ecc.) che sono azioniste anche di Pfizer.

https://it.finance.yahoo.com/quote/SVA/holders/

I deliri complottisti di improvvisati virologhi della domenica che, da tuttologhi, blaterano di "sieri ad mrna" come arma militare dell'Occidente, non stanno in piedi. Però fanno ridere, quello si.. come il personaggio di Crozza Napalm51


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Mario Galati
Friday, 11 February 2022 15:58
Intanto, dire che i vaccini sono di concezione e di ricerca biologica militare, non significa dire che sono un'arma militare (semmai, un virus, non il vaccino, potrebbe essere un'arma biologica. Il vaccino potrebbe essere una risposta difensiva ad un'arma biologica). La tua abitudine è capire e parlare a casaccio. Poi, le modalità di gestione del vaccino e della pandemia hanno elementi di carattere militare, ad iniziare dal generale NATO preposto all'operazione. In secondo luogo, la questione vaccini ha avuto un netto carattere geopolitico. Solo un cieco o uno sciocco può pensare che sia stata dettata solo da considerazioni di salute.
Quanto alla proprietà delle aziende produttrici, Sinopharm, il cui vaccino è usato principalmente, è di stato. Sinovac non ha solo il capitale che tu riferisci, ma anche principalmente fondi d'investimento anche cinesi e tu non indichi la proporzione delle quote azionarie possedute. Inoltre, anche se vi sono azionisti stranieri l'attività è cinese e controllata dalla Cina. E poi, la critica fatta da me non si riferisce soltanto ai profitti di Big Pharma. Ma tu non riesci ad andare oltre questo aspetto.
Qui, se c'è un Crozza napalm 51 barricato contro i nemici, quello sei tu, barricato contro i cosiddetti novax che ti circondano , rassicurato dalla propaganda della tv e dei padroni, e impermeabile ad ogni ragionamento che oltrepassi i confini in cui ti hanno rinchiuso. Buon delirio.
P.S. A proposito, posso aggiungere che morti ed effetti collaterali gravi da gestione pandemica e da vaccino hanno toccato direttamente la mia cerchia familiare e di conoscenze. Ma siccome i tuoi padroni dicono che queste sono cose deliranti, per appartenere alla società dei sani devo negarle. Non sono mai avvenute. Come fanno gli ultravaccinati che, col virus che dilaga, contagiati e ammalati, ringraziano il vaccino e professano l'atto di fede. Questa sarebbe gente razionale. E allora i coglioni chi sarebbero?
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Fedele alla linea
Friday, 11 February 2022 17:02
Galati, ma un pò di prudenza, no?

Questi sono i "soviet" proprietari di Sinopharm :

https://it.finance.yahoo.com/quote/SHTDF/holders/



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Mario Galati
Saturday, 12 February 2022 13:01
Invece di stare all'argomento, cogli ogni pretesto per sgusciare da una parte all'altra.
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Mario Galati
Friday, 11 February 2022 16:27
Dimenticavo: i vaccini cinesi costano dieci volte di meno dei vaccini ad mrna. Giusto per rimanere nel campo ristretto dei profitti, forse State Street, l'azionista sia di Sinovac che di Pfizer, preferisce vendere Pfizer. Che ne dici?
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Fedele alla linea
Friday, 11 February 2022 18:03
Non saprei, dipende da quanto hanno investito sui due tipi di vaccini... se ti impegni, ci arrivi anche tu a capire che la merce che viene venduta ad un costo più alto (ammesso che sia vero) non è detto che dia più profitto.
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Mario Galati
Saturday, 12 February 2022 13:04
Invece di fare ipotesi su ipotesi, esistono stime sull'enorme aumento di profitti di Pfizer, per es. Cerca queste informazioni invece di guardare la tv e i virologi dei miei stivali e di ascoltare la voce del sublime conducator Draghi.
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Fedele alla linea
Saturday, 12 February 2022 16:41
Si ma se ti inventi gli argomenti dei tuoi interlocutori… Dove l'ho scritto che Pfizer non ha aumentato i profitti? Certo che li ha aumentati, come li hanno aumentati Sinovac e Sinopharm. Ho scritto un'altra cosa. E cioè che i deliri complottisti a’ la Mario Galati non stanno in piedi per tante ragioni: 1) gli azionisti di Pfizer sono azionisti anche di Sinovac e Sinopharm (e anche tu, Mario Galati, in questo istante e dal tuo cellulare, puoi comprare e poi vendere azioni sia di Sinopharm e Sinovac che di Moderna o Pfizer) ; 2) Big Pharma nel suo complesso ha fatto profitti nel settore dei vaccini ma ha avuto delle perdite negli altri settori farmaceutici legati alle altre malattie che, dall’inizio della pandemia, non sono state più curate o fortemente trascurate (come riportato da tutti i giornali).
Concludendo, in generale la pandemia è stata un freno ai profitti nella maggioranza dei settori. Non ha senso che sia stata un Gomblotto orchestrato a tavolino dal Sig. Capitale o dal Sig. Occidente come pensa Mario Galati. Che poi basta leggere chi sono gli azionisti di Sinovac e Sinopharm, o andare nei McDonald’s cinesi, per capire l’ipocrisia e il non senso, nel 2022, dell’accostamento Occidente-Capitale – un linguaggio per altro già vecchio e ipocrita 50 anni fa.
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Mario Galati
Sunday, 13 February 2022 10:02
Quindi tu sostieni che Pfizer, da questa pandemia, ha perso. Solo tu e gli insufflati dalla stessa Pfizer siete pervenuti a questa conclusione. E poi, hai un'idea un po' limitata del funzionamento del capitalismo. Nel sistema capitalistico vi sono interessi contrastanti e conflittuali tra settori capitalistici e capitalisti vari. Il fatto che vi sia una recessione o una crisi o la caduta dell'ammontare complessivo del profitto, della massa di profitto, non significa che i profitti non possano aumentare per alcuni capitalisti e alcuni settori, i quali dalla crisi traggono vantaggio. Una crisi è anche una ristrutturazione. C'è chi vince e c'è chi perde. Per es., Amazon ha tratto enorme vantaggio. Anche Pfizer l'ha fatto, ma non per te, che ti inventi dati inesistenti, li ritieni perdenti e quindi benefattori del "vaccino" prodotto per la nostra salute. Invece di barcamenarti con delle ciance e di buttarla sulle etichette pseudo ironiche o pseudo sarcastiche come "gomplottismo" o "delirio", faresti bene a studiare, 'gnurant!
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Mario Galati
Sunday, 13 February 2022 10:52
Aggiungo qualche precisazione. Anche se il fatto non è decisivo, gradirei che tu dicessi da dove hai appreso che, seppure Pfizer ha guadagnato, Big Pharma nel suo complesso ha perso, a meno che questa non sia una delle tue personali ipotesi campate in aria (si sono venduti più vaccini e meno altri farmaci. Ergo, si è complessivamente perso). Inoltre, sei stato tu stesso a dire di non sapere se Pfizer ha guadagnato (in quel commento hai assunto una posizione più prudente su una cosa che non sapevi. Ma la tua tendenza è sempre orientata alla difesa di Pfizer e compagnia. Così Pfizer non ti appiccica l'etichetta di complottista e ti mantieni sotto la sua benevolenza. Questo ti rassicura. Meglio non avere i potenti contro). Questo tuo candido dubbio lo comunichi in una tua replica sopra, nella quale denoti, oltre che il solito candore, anche l'ignoranza di un fatto incontestabile.
Inoltre, non continuare ad aggiungere dati a casaccio per continuare a sgusciare come un'anguilla: da dove hai appreso che sinopharm ha gli stessi azionisti di Pfizer? Guarda che è sotto controllo statale cinese. E anche sinovac è sotto controllo cinese, anche se ha capitali stranieri. Smettila di replicare con invenzioni. Di solito, questo è il metodo di una personalità dissociata dalla realtà e delirante.
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Mario Galati
Sunday, 13 February 2022 10:40
Aggiungo qualche precisazione. Anche se il fatto non è decisivo, gradirei che tu dicessi da dove hai appreso che, seppure Pfizer ha guadagnato, Big Pharma nel suo complesso ha perso, a meno che questa non sia una delle tue personali ipotesi campate in aria (si sono venduti più vaccini e meno altri farmaci. Ergo, si è complessivamente perso). Inoltre, sei stato tu stesso a dire di non sapere se Pfizer ha guadagnato (in quel commento hai assunto una posizione più prudente su una cosa che non sapevi. Ma la tua tendenza è sempre orientata alla difesa di Pfizer e compagnia. Così Pfizer non ti appiccica l'etichetta di complottista e ti mantieni sotto la sua benevolenza. Questo ti rassicura. Meglio non avere i potenti contro). Questo tuo candido dubbio lo comunichi in una tua replica sopra, nella quale denoti, oltre che il solito candore, anche l'ignoranza di un fatto incontestabile.
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E Sem
Thursday, 10 February 2022 12:30
La scienza e' dubbio, si nutre di perplessita' e curiosità, mai di certezze. I punti fermi, intoccabili, la trasformano in dogma e superstizione. Se a questo aggiungiamo le degenerazioni abberranti procurate dal cancro capitalista che anno minato la sopravvivenza, non solo del genere umano, ma anche del "vivente" del nostro pianeta, il quadro generale appare poco "roseo". Questa influenza, globale solo grazie alla nostra imbecillita' (in questo caso uso egostico della conoscenza e approccio inesistente, criminale affaristico nella gestione delle prevenzioni emergenziali) ha assunto caratteristiche percepite drammatiche.
Non parlerei di reazioni giuste o sbagliate della gente alle misure insolite adottate, parlerei di precise strategie per sopperire a mancanze gravi e per "sistemare" assetti traballanti (interessante sarebbe rileggere studi di intelligence occidentali, redatti in tempi non sospetti sull' uso delle influenze a basso impatto come arma contro soggetti ostili o ritenuti tali), scrivo occidentali perché conosco solo quelli. Stiamo vivendo in un momento di grave instabilità degli assetti mondiali, tutto diventa buono per accaparrarsi un posto nelle prime file del teatro mondiale. Il suicidio assistito energetico dell' europa forse dovrebbe cominciate a preoccuparci: non vorrei dover guardare al periodo covid19 con nostalgia.
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iskratov
Wednesday, 09 February 2022 21:27
rimetto il link, (rimosso da google), della domanda di brevetto di Microsoft 2020 060606.
Per la Rockefeller e Bill Gates ID 2020 Alliance,
che vuole “registrare” tutte le persone a livello globale attraverso la vaccinazione, il chip è un prerequisito indispensabile. I giovani del Bangladesh stanno già servendo come cavie - e con la pandemia, tutta l'umanità.
https://patentscope.wipo.int/search/en/detail.jsf...
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Fedele alla linea
Wednesday, 09 February 2022 21:58
Alzo le mani... e sventolo bandiera bianca
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iskratov
Thursday, 10 February 2022 07:32
e fai bene, nel tuo caso sembra non ti resti altro da fare...
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iskratov
Wednesday, 09 February 2022 21:20
rimetto qui il link, che è stato rimosso da google, della domanda di brevetto di Microsoft 2020 060606; la Rockefeller e Bill Gates ID 2020 Alliance, vuole “registrare” tutte le persone a livello globale attraverso la vaccinazione, il chip è un prerequisito indispensabile. I giovani del Bangladesh stanno già servendo come cavie - e con la ''pandemia'', tutta l'umanità. .
https://patentscope.wipo.int/search/en/detail.jsf?docId=WO2020060606

Come dice Klaus Schwab: "Vogliamo microchipparti - ora è giunto il momento"
Dal sito web Moderna : ''Il nostro sistema operativo
Riconoscendo l'ampio potenziale della scienza dell'mRNA, abbiamo deciso di creare una piattaforma tecnologica per l'mRNA che funziona in modo molto simile a un sistema operativo su un computer. È progettato in modo che possa essere collegato e riprodotto in modo intercambiabile con diversi programmi. Nel nostro caso, il "programma" o "app" è il nostro farmaco mRNA, la sequenza unica di mRNA che codifica per una proteina.'' https://www.modernatx.com/mrna-technology/mrna-platform-enabling-drug-discovery-development
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Fedele alla linea
Wednesday, 09 February 2022 16:46
Ormai chiunque si definisce "marxista", anche palesi rossobruni complottisti. Se vale per chiunque, "marxista" non vuol dire più nulla.
In ogni caso, gli pseudi-marxisti complottisti no-vax che scrivono su queste pagine, dovrebbero dimostrare perché mai Ilaria Capua, Massimo Galli o Andrea Grisanti (e con loro centinaia di miglia di scienziati e ricercatori di tutto il mondo, dalla Cina agli USA) mentirebbero essendo al servizio del Capitale.
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Mario Galati
Wednesday, 09 February 2022 18:01
Perché mai Aristotele sosteneva che lo schiavo è schiavo per natura? Perché era un mentitore? Perché mai i predicatori cattolici dei secoli passati facevano violente prediche antisemite? Perché erano mentitori coscienti? E perché mai uno che guadagna soldi e prestigio grazie all'industria delle armi sostiene che non bisogna limitarne la circolazione? Perché non è di natura sincera?
Se un Fedele alla linea (a quale?) pone domande del genere, rassicurato dai compagni Capua, Galli e Crisanti e corazzato dall'anatema sui complottisti novax, i complottisti si inchinano e il marxismo è in una botte di ferro.
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Fedele alla linea
Wednesday, 09 February 2022 18:23
Non hai risposto e i tuoi esempi non c'entrano nulla (i risultati della scienza, a differenza delle tare ideologiche di Aristotele, sono verificabili).

Che analisi "marxista" sarebbe quella complottista? Far credere che non bisogna fidarsi dei risultati dei ricercatori perchè alla fine della fiera Big Pharma trae profitto dalla vendita dei vaccini, è come dire che non mi fido degli ingegneri aeronautici che progettano l’aereo e quindi non prenderò mai un areo, perché alla fine della fiera sono Boeing o Airbus che traggono profitto della vendita dei biglietti arei. Ma poi, tra l'altro, sapete chi sono gli azionisti di maggioranza di Big Pharma? Sono aziende e persone che hanno interessi e azioni anche in altri settori dell'economia che per colpa della pandemia stanno calando a picco (ad es. Boeing o Airbus) . La tesi che è tutto un complotto di Big Pharma non sta semplicemente in piedi. E nello stesso settore di Big Pharma, se c'è profitto sulla vendita del vaccino, c'è una netta predita nella vendita di altri farmaci per tantissime altre malattie che (come è stato ampiamente mostrato) sono state trascurate da quando è iniziato il covid.
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Mario Galati
Wednesday, 09 February 2022 20:09
A parte la tua discutibile netta distinzione tra scienze naturali oggettive e scienze sociali contaminate dall'ideologia e dagli interessi, forse ti sfugge che nella comunità scientifica le opinioni non sono concordanti e che tra i dissenzienti e critici vi sono scienziati importanti e persino premi Nobel. Ma questo fatto non è arrivato sino a te. Chissà perché.
E poi, non ho mai detto o pensato che la pandemia è un complotto di Big Pharma. Dove lo hai letto? Ma non penso neppure che Big Pharma non esista e non faccia i suoi affari anche sulla nostra pelle. Tu lo escludi? Purtroppo, mi è negato vivere in questo mondo di favola.
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Fedele alla linea
Thursday, 10 February 2022 00:29
Ma quale mia "distinzione tra scienze naturali...." ?!? Semplicemente i risultati della scienza hanno validità oggettiva perché sono sempre validi, perchè empiricamente verificabili da tutti, sempre e ovunque. I giudizi di Aristotele sui servi o degli antisemiti sugli ebrei non sono empiricamente verificabili: anzi, empiricamente si dimostrerebbe che sono tutte balle. E chi sarebbe il premio Nobel no vax? Montagner? Ma l'hai visto come è messo? Solo delle persone senza pudore come i no-vax hanno il coraggio di approfittarsi così di una persona chiaramente con dei problemi.
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Mario Galati
Thursday, 10 February 2022 15:46
Ma sei grande. Tu non parlavi di scienze naturali, ma di "scienza", senza aggettivi. Ah, giusto, di scienza "empiricamente verificabile". E di cosa si occupa questa scienza? La scuola dellavolpiana, per es., sosteneva che anche Marx adotterebbe un metodo scientifico galileiano (concreto-astratto-concreto), poiché costruirebbe categorie ipotesi empiricamente verificabili e non categorie ipostasi metafisicamente trascendenti. Forse ti riferivi alla scienza sociale intesa marxianamente (secondo la scuola di Galvano Della Volpe) e non alle scienze naturali?
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Mario Galati
Wednesday, 09 February 2022 20:33
A proposito, c'è chi sostiene che in questa gestione della pandemia stanno facendo affari anche altri settori importanti del capitalismo, legati agli stessi gruppi finanziari di Big Pharma. Ne hai sentito parlare? E l'aspetto politico-sociale di questa gestione pandemica non esiste e tutto va bene madama la marchesa? E l'aspetto politico internazionale, o geopolitico, non c'entra nulla? Per es., perché da noi è proibito l'accesso ai vaccini cinesi cubani e russi? Forse solo per un fatto di soldi? In tal caso, se pensi questo, sei tu che pecchi di rozzo economismo.
Tieni presente che, a parte l'iniziale ricerca del vantaggio competitivo per il primato dell'uscita dalla pandemia (traguardo sfumato. La Cina ha dato una lezione che non dimenticheranno), i sieri ad mrna sono farmaci di concezione molto diversa da quelli tradizionali. La loro origine e la loro concezione è di tipo militare e, in ogni caso, rappresentano l'ariete di sfondamento per una nuova medicina, si sospetta molto più funzionale al capitalismo. Va benissimo non sostituire il materialismo storico con il complottismo storico, ma nemmeno con l'ingenuità e l'ottusaggine storica.
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Mario Galati
Wednesday, 09 February 2022 18:16
Dimenticavo l'ipotesi di risposta alla domanda: Fedele alla linea (a quale? Forse alla linea Pfizer-Draghi-NATO?).
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Fedele alla lina
Wednesday, 09 February 2022 18:29
e perchè non la linea di Cina, Russia e India? Non esiste comunità scientifica al mondo che sostenga le cazzate dei no-vax
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Mario Galati
Wednesday, 09 February 2022 20:01
E infatti, io approvo e sostengo la gestione cinese della pandemia e non quella della NATO come fai tu.
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Fedele alla linea
Wednesday, 09 February 2022 20:54
Cosa c'entra la NATO con la gestione della pandemia?!? Cos'è, un'altra pista complottista da seguire? Guarda che la gestione della pandemia in Ungheria (paese aderente alla NATO) è stata completamente diverso da quella in Italia (paese aderente alla NATO), che è stata diversa da quella dell'Inghilterra (paese aderente alla NATO) etc...
E perché mai i tuoi deliri complottisti sull'inattendibilità dei risultati della scienza (a causa, tu dici, degli interessi delle case farmaceutiche che corromperebbero i risultati della scienza) non dovrebbero riguardare la gestione della pandemia in Cina? Guarda Sinovac Biotech (l'azienda che produce il vaccino cinese) fa profitti sul vaccino tanto quanto Moderna.. e suoi azionisti provengono (come quelli di Moderna o Pfizer) da ogni angolo del mondo.. sono aziende quotate in borsa: in pratica è molto probabile che migliaia di azioni di Pfizer siano in mano cinese o che quelle di Sinovac Biotech (se pure produce il vaccino cinese) siano in mano inglese, spagnola o napoletana... Ma di che cazzo stai parlando?

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Mario Galati
Thursday, 10 February 2022 15:33
Stai sparando cose a casaccio. "Può essere", "Non può essere", e cose del genere. Sei in preda al delirio dei servi fanatizzati. Non sei in grado di seguire un ragionamento appena al di sopra di una somma aritmetica e te ne esci fuori con i soliti "questo che c'entra?". Non rispondi alle questioni, come per es. sul perché i vaccini cinesi, cubani o russi sono stati interdetti da noi. Non sai che l'industria farmaceutica e la ricerca biologica sono intrecciate alle strutture militari. Non sai niente e non hai capito niente su cosa siano questi sieri ad mrna e sul modello terapeutico alla loro base. Sei ossessionato dal complotto dei complottisti che minano la ragione, la società e la salute, ovvero, sei un complottista fino al midollo. E ti permetti il lusso di rivolgere stupide accuse agli altri. Dallo pseudonimo che usi, presumo che ti ritieni veramente fedele alla linea e magari pure al marxismo, ma ne fai soltanto la caricatura.
Cura un po' meglio la tua formazione e poi ne parliamo.
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okkio agli esempi...
Wednesday, 09 February 2022 17:35
Massimo Galli mente per molto meno...
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_ottobre_07/massimo-galli-indagato-candidato-punteggi-8682428a-26e3-11ec-80e1-1715b255e4f7.shtml

... e mal comune non è mai mezzo gaudio:

Val la pena sottolineare che sebbene molte professioni (compreso il diritto) siano state "coinvolte" dalla filosofia nazista, medici e infermieri subirono un'attrazione particolarmente forte. Robert N. Proctor (1988) osserva che i medici si unirono al partito nazista in massa (nel 1945 quasi il 50%), molto più di qualsiasi altra professione. I medici avevano sette volte più probabilità di unirsi alle SS rispetto ad altri occupati maschi tedeschi. Anche gli infermieri sono stati importanti collaboratori. L'Olocausto dovrebbe essere studiato da ogni professionista sanitario per ricordare quanto sia sacra la sostanza del nostro mestiere e quali possono essere le conseguenze se dimentichiamo nuovamente la dignità delle persone.

...

La maggior parte delle persone sa come si è svolta in seguito la tragica storia: i nazisti salirono al potere in Germania nel 1933, attraverso un processo democratico, e quello stesso anno furono approvate le leggi per la sterilizzazione obbligatoria dei malati di mente. La “legge per la prevenzione della prole geneticamente malata” si basava sulle leggi americane approvate negli anni '20 e prevedeva 50.000 sterilizzazioni all'anno. Nel 1939, 350.000 persone erano state sterilizzate contro la loro volontà. Nel 1935 furono approvate le leggi di Norimberga, che vietavano i rapporti sessuali e i matrimoni misti tra tedeschi ed ebrei e istituivano i "tribunali della salute genetica". Le leggi sulla sterilizzazione portarono a rapidi progressi nella scienza e nella tecnologia della sterilizzazione, oltre a un notevole profitto per molti medici tedeschi: l'igiene razziale era diventata una vera e propria industria.

(https://sinistrainrete.info/societa/22171-ashley-k-fernandes-perche-cosi-tanti-medici-diventarono-nazisti.html)

originale sul giornale di "Jewish news, ideas, and culture" Tablet, non passibile di "antisemitismo" e simpatie no-vax (a parte la politica del governo israeliano, questo adattamento è stato pubblicato il 10 DICEMBRE 2020)
https://www.tabletmag.com/sections/history/articles/fernandes-doctors-who-became-nazis

e riadattato da
Ashley K. Fernandes, Nazi Medicine and the Holocaust: Implications for Bioethics Education and Professionalism, 2017 <=== giusto un pelino prima del covid...
https://www.semanticscholar.org/paper/Nazi-Medicine-and-the-Holocaust%3A-Implications-for-Fernandes/3b6253ed9bb8e9951e056c827a336c244858f0be

Rivista e data pubblicazione a parte, uno che cita Giovanni Paolo II non è uno "pseudo-marxista complottista no-vax"...

"Minds are like parachutes; they function only when they are open."
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Fedele alla linea
Wednesday, 09 February 2022 18:40
Quella nazista non era scienza, era ideologia. E a differenza della pseudoscienza nazista, quella contemporanea è una scienza verificabile e verificata pubblicamente da una comunità infinita di addetti ai lavori.
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Paolo Selmi
Thursday, 10 February 2022 08:37
Ciao Fedele alla linea e scusami se mi intrometto. Ho letto quel saggio che mi era scappato e l'ho trovato molto interessante. Ci vuole del tempo e merita però che sia letto tutto. Esprime compiutamente un punto di vista e, in quanto tale, permette di sottoporlo a critica o ad appropriazione.

A partire dalla frase che ho trovato qui sopra e che parla d'altro rispetto alla tua obiezione:

"Questo saggio è scritto dal punto di vista di un medico, un docente della materia e un bioeticista che trova nel deplorevole coinvolgimento dei medici nella Shoah un'opportunità per evidenziare delle lezioni morali sempre valide per la professione medica. "

Tu obietti: quella era un'ideologia, questa è una scienza... no, secondo quell'autore non funziona così. Riprendo da sopra: La “legge per la prevenzione della prole geneticamente malata” si basava sulle leggi americane approvate negli anni '20 e prevedeva 50.000 sterilizzazioni all'anno.

La sua argomentazione parte da un fatto inconfutabile: son partiti con lo sterilizzare i malati di mente, basandosi su una legge americana, non nazista. ALLORA ANCHE QUELLA AMERICANA E' IDEOLOGIA, CERTO!

Riprendo Marx il giovane, secondo cui tutto è ideologia e tutta la sovrastruttura, SCIENZA compresa, è falsa coscienza.

Siamo così negativi noi comunisti? Poi han ragione a dire che siamo degli sfigati musoni... no, semplicemente abbiamo coscienza dei limiti di qualsiasi sovrastruttura e, PRENDENDONE ATTO E SOTTOPONENDOLA A CRITICA RADICALE E ORGANICA, NE INDIVIDUIAMO I NESSI CON LA STRUTTURA CON CUI SI RELAZIONA (modificandosi vicendevolmente, e non a senso unico, aggiungo! Altrimenti avrebbe avuto ragione il Feuerbach a dire che l'uomo è ciò che mangia e io avrei torto a scrivere dopo aver cenato e, spesso e volentieri, aver pure pulito il piatto lasciato dalla figlia per cercare di insegnarle che il cibo non va buttato... ma tant'è, se non si è almeno in due d'accordo su una linea hai voglia a insegnare... e questo vale in famiglia, nella politica, dappertutto). Quindi non pretendo di convincerti, visto che non riesco a convincere neppure mia moglie prima di mia figlia. Voglio però esporti questo punto di vista perché, dopo aver letto questo saggio, lo reputo importante.

La prima obiezione scienza vs ideologia penso sia superata. i nazisti sterilizzavano scientificamente i malati di mente.

Il dottor Ashley continua:
Le leggi sulla sterilizzazione portarono a rapidi progressi nella scienza e nella tecnologia della sterilizzazione, oltre a un notevole profitto per molti medici tedeschi: l'igiene razziale era diventata una vera e propria industria.



Abbiamo qui due elementi:
- progresso della scienza
- notevole profitto per molti medici tedeschi

profitto->capitalismo->critica al sistema, primi collegamenti che mi vengono in mente, così, di botto. Cerco di stare sul pezzo, non sono Gianni Rodari e la sua Grammatica della fantasia cerco di usarla per aprire la mente a mia figlia (a proposito... bella quella frase sulla mente che è come il paracadute e funziona solo se aperta, che ho letto qui sopra... grazie all'anonimo, me la rivendo).

Restiamo quindi sul pezzo. Questo brano, di fatto, smonta l'impianto della tua seconda obiezione:
"quella contemporanea è una scienza verificabile e verificata pubblicamente da una comunità infinita di addetti ai lavori".

che più che una seconda obiezione, è una spiegazione della tua prima obiezione, in effetti. Io posso decidere di sterilizzare i malati di mente, PER IL BENE COMUNE, attenzione! Quei medici non erano convinti di essere criminali, così come non lo erano gli americani autori di quelle leggi infami, cominciamo a scriverlo, e poi ci torniamo.

- Presa la decisione,
- PROCEDO SCIENTIFICAMENTE a quanto deciso
- ottengo il risultato (350 mila vittime)
- porto a RAPIDI PROGRESSI nella scienza e nella tecnologia
- ottengo profitti.

In questo caso, OGGI.
- Prendo una decisione (va sviluppato SOLO il vaccino e non altre cose, tra l'altro QUEI vaccini a mRNA - SputnikV e Sinovac non sono a mRNA, ma usano la tecnologia dell'adenovirus, in Russia, in India, in Cina e, tra una piadina e un'altra, a S. Marino non mi sembra si siano pentiti della loro scelta...)
- PROCEDO SCIENTIFICAMENTE a quanto deciso (noi abbiamo gli hub dove vaccinano in massa, l'esercito mobilitato, medici e infermieri dirottati dai reparti di medicina ordinaria, e dove non arrivano i generali arrivano le tessere, l'aspettativa, il licenziamento o mancato rinnovo dei contratti... più una buona dose di coercizione collettiva, demonizzazione di massa e ostracismo, direi che non possiamo dire che sia stata buttata lì, la cosa... )
- OTTENGO IL RISULTATO (bar, ristoranti e impianti di risalita, ora che son finiti i soldi dei ristori e della cassa integrazione, lavorano; tutto il resto fa schifo uguale all'anno scorso che non c'era il vaccino e c'erano le chiusure e ho avuto parenti che non hanno ricevuto cure adeguate e oggi non ci sono più; ancora oggi, se hai un eczema te lo tieni, anche se ti ricopre tutto il corpo e hai settantasei anni e un inizio di parkinson, per cui in day-ospital già non riesci ad andare da solo... ma fa niente, te lo tieni, sei solo un costo e puoi crepare... ti parlo perché ci sto soffrendo ogni giorno di questo, non è un esempio inventato, e ti prego di credermi)
- porto a RAPIDI PROGRESSI, certo e soprattutto grazie a i soldi pubblici
- OTTENGO PROFITTI (ogni commento qui è superfluo).

Andiamo avanti con Ashely:

"La campagna di eutanasia nazista è stata pubblicamente giustificata con quattro argomenti principali. Primo, liberare la Germania dagli inadatti era semplicemente "buona scienza". Chi meglio dei medici tedeschi, che erano già i migliori al mondo, poteva stabilire cosa costituisse una buona scienza? Gli esperti sapevano cosa era meglio per l'organsmo tedesco.

In secondo luogo, l'eutanasia era considerata umana. Poiché era sostenuta e attuata da una professione con una lunga tradizione di assistenza e cura, l'argomento era ancora più persuasivo. Per questo motivo l'eutanasia pediatrica è stata spesso sostenuta da molti genitori di bambini disabili; pur con motivazioni contrastanti, molti volevano evitare il forte stigma di avere un figlio disabile. Questo conflitto di interessi mostra come la cultura medica possa influenzare l'etica sia degli individui che della società in generale.

Karl Brandt, il famigerato medico nazista, pronunciò a Norimberga questa preoccupante e persuasiva dichiarazione di difesa - una difesa con cui ancora sfido i miei studenti e docenti:

"Gli esseri umani che non possono aiutare sé stessi e che mostrano una vita di sofferenza devono essere aiutati. Questa considerazione non è disumana. Non l’ho mai sentita come non etica o immorale. Ma una cosa mi sembra necessaria: se qualcuno vuole giudicare la questione dell'eutanasia, deve entrare in un manicomio e deve stare lì con i malati per qualche giorno. Allora potremo fargli due domande: la prima sarebbe se lui stesso vorrebbe vivere così, e la seconda, di chiedere a uno dei suoi parenti se volesse vivere in quel modo, forse suo figlio o i suoi genitori."

Questa non era la "difesa di un mostro". Ma se le parole di Brandt sono persuasive, dobbiamo avere un rimedio, sia intellettuale che esperienziale, per confutarle.

Ancora, la sfida del Dr. Brandt combina la giustificazione dell'"umanità" con un’altra. Soprattutto nel caso dei bambini e dei disabili mentali, l'eutanasia era considerata "razionale", nel senso che se solo avessero potuto sceglierla essi stessi sotto "un velo di ignoranza", per fare riferimento alla terminologia di un filosofo morale del dopoguerra, lo avrebbero fatto. Va notato che i medici all'epoca erano più preoccupati per la "legalità" che per la moralità dell'eutanasia, e molti insistevano sul fatto che l'eutanasia fosse una "questione privata" tra pazienti e medici.

Infine, l'uccisione con l'eutanasia era giustificata indipendentemente, sulla base della premessa che fosse un bene per lo stato razziale. Quel "bene" eclissava il bene dell'essere individuale. Dovrebbe essere abbastanza ovvio che ci sono forti paralleli tra queste ragioni e gli argomenti contemporanei a favore dell'eutanasia oggi. Mentre un resoconto completo di questi paralleli va oltre lo scopo di questo saggio, i lettori dovrebbero notare le giustificazioni del professor Peter Singer per l'eutanasia e la risposta acutamente critica di Michael Burleigh in Death and Deliverance.

Alla fine del programma “T4” per l'eutanasia di adulti e bambini disabili, tra le 70.000 e le 100.000 persone avevano perso la vita"

SOLO L'ULTIMO PUNTO E' QUELLO CHE NOI CHIAMIAMO "IDEOLOGIA NAZISTA" propriamente detta. Il resto sono ragionamenti che sento troppe volte in giro.

Allora, per me almeno, è un problema di ETICA. che oggi non studiamo, che oggi dimentichiamo.

Scappo al timbro
Scusami l'intromissione
ciao
paolo
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Mario Galati
Thursday, 10 February 2022 16:07
Vedo che la mia non è l'unica esperienza personale di persone della propria cerchia familiare o di conoscenti private delle dovute diagnosi e cure a causa della dissennata e criminale gestione della pandemia. Mancate diagnosi e cure pagate anche con la morte, mai conteggiata, però, nella gestione sanitaria di questo biennio. E non dico nulla sugli effetti collaterali gravi della vaccinazione con questi sieri subiti da parenti e conoscenti, anche per motivi di riservatezza.
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Paolo Selmi
Thursday, 10 February 2022 17:26
Purtroppo no, caro Mario, non è l'unica esperienza personale... penso anzi che molti di noi in questi due anni si siano trovati in questa situazione.

Tra le vittime di questi crimini veri e propri, c'è chi ha dovuto sottostare a odiosi ricatti, come quello di vedere ridotti i tempi di attesa pagando e profumatamente nel "convenzionato". C'è chi ha dovuto cambiare regione per fare lo stesso. E c'è chi non ha avuto, per motivi economici ma non solo, queste possibilità ed è stato abbandonato dalla sanità al suo destino, fra la disperazione di chi gli stava vicino e la rabbia di capire che forse le cose sarebbero andate diversamente se ci fossero state le cure del 2019: degenze negate, esami posticipati di mesi, terapie mai cominciate o interrotte.

Quando vent'anni fa fecero quel film dove il padre si chiude dentro l'ospedale e prende tutti in ostaggio finché non si trova una soluzione per il trapianto al figlio (John Q), pensavo tra me e me: fortuna che sto in Italia. Oggi siamo messi uguale, e con molta più ipocrisia: e questo fa incazzare a un livello ormai di esasperazione che pensavi di aver toccato il fondo e invece non è così.

Un abbraccio
Paolo
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Come passare dalla prima alla quinta ondata senza spendere un soldo
Thursday, 10 February 2022 11:41
ANCORA CHIUSURE DELLE SALE OPERATORIE

(Come passare dalla prima alla quinta ondata senza spendere un soldo)

La quinta ondata della pandemia di Covid-19 ha colpito e ancora una volta, come già successo nella prima, nella seconda, terza e quarta ondata, il Sistema Sanitario Nazionale è andato in emergenza:

sale operatorie chiuse,

interventi chirurgici rinviati alle calende greche,

carenza cronica di personale in ogni reparto, aggravata dai contagi fra chi è in prima linea.

Bene (cioè male). Se nel febbraio 2020 il virus era un evento inaspettato e sconosciuto, oggi, passati due anni, non è più così: l’insorgere di nuove ondate era prevedibile e previsto dagli esperti.

Quindi siamo di fronte non ad un difetto di valutazione medica. Si sconta invece una criminale volontà di non perseguire piani di tutela sanitaria.

Evidentemente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è interessato solo alla Ripresa dell’economia, del commercio e degli affari, mentre la Resilienza (capacità di assorbire urti senza rompersi) la si vuole a carico della sanità, dei suoi operatori e di una popolazione provata fino allo sfinimento.

E’ questa la dignità, Signor Presidente, a più riprese evocata nel suo discorso d’insediamento?

Era altrettanto prevedibile che una parte del personale sanitario (una minoranza) rifiutasse di vaccinarsi.

La campagna d’odio scatenata contro questi, serve solo a coprire lo sfascio della sanità!

Nel 2020, in emergenza, si è stati costretti a chiudere reparti e ridurre le prestazioni per poter reperire il personale necessario alle cure ai pazienti contagiati.

Ma oggi? Sono passati due anni: c’era tutto il tempo di organizzarsi.

E, invece, siamo punto a capo: sale operatorie chiuse, pazienti costretti ad attendere mesi per un intervento, oppure a pagarsi ciò che sarebbe un loro diritto, nelle cliniche private. E i soliti vuoti negli organici dei reparti, tamponati alla meno peggio, costringendo i lavoratori a doppi turni.

La logica e il buon senso vorrebbero che, di fronte ad un evento tanto grave, ci si preoccupasse prima di tutto di rafforzare il personale.

Ma la logica con cui la Sanità viene gestita non è quella del buon senso, non è quella dei diritti di chi si ammala e, tanto meno, quella dei diritti e della salute dei lavoratori.

A proposito, Signor Presidente, mentre pronunciava “basta morti sul lavoro”, un altro operaio è caduto sul fronte del lavoro. Quanta retorica, quanta ipocrisia!

La logica delle scelte politiche e organizzative, da Draghi in giù, fino all’ultimo Direttore Generale, passando per il ministro Speranza e i presidenti delle Regioni al gran completo (ciao, Toti) è un’altra: quella del RISPARMIO!

Risparmio che nella cinica partita doppia del capitale e del profitto, anteposta alla tutela della vita e della salute, ha significato lutti e sofferenze che potevano almeno in parte essere evitati.

E’ un fatto; in due anni di pandemia si è SCELTO di non investire soldi in Sanità.

Sta a noi scegliere di non essere logorati e massacrati!
S.I. Cobas
Sede nazionale e legale: Via B. Celentano, 5 – 20132 Milano – tel. 0236753481 – fax 0236753416

https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/22251-si-cobas-due-anni-dopo-la-criminale-volonta-di-non-perseguire-piani-di-tutela-sanitaria-e-evidente.html
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Mario Galati
Wednesday, 09 February 2022 11:52
I pretesi interpreti fedeli di Marx criticati nell'articolo farebbero bene a rileggere il Capitale nelle parti dedicate alla giornata lavorativa e alle macchine. Forse capirebbero come l'aspetto dell'interesse sociale generale, nella fabbrica capitalistica, e anche nello stato, debba cedere il passo dinanzi alla dinamica dell'accumulazione, e come soltanto la dialettica sociale, le lotte, riescano ad attenuare questa tendenza (come rilevato nell'articolo, in cui si evidenzia giustamente che per i pretesi marxisti la dialettica è soltanto interna alla classe capitalistica e i lavoratori sono spettatori passivi o critici su dettagli).
Riguardo allo stato, per es., a questi marxisti non sono bastati gli stermini coloniali, le guerre mondiali e le altre guerre, il nazismo e altre amenità, per capire se davvero l'interesse sociale generale riesca a fungere da conservativo, da preteso freno oggettivo alle tendenze distruttive del capitalismo.
Quanto al piano della produzione, un particolare trascurato dai presunti fedeli interpreti di Marx, dal quale ricavano l'idea che il capitale ci vuole sempre vivi, anche se solo in modo adatto al lavoro, come forza lavoro (una puntura e via, a lavorare, vero?), è la questione della sovrappopolazione relativa (toccata in nota dall'autore dell'articolo), ossia dell'abbondanza di forza lavoro e della sua sostituibilitá (anche in relazione alle condizioni di lavoro). Rileggano nuovamente la parte dedicata alla giornata lavorativa del Capitale. Forse vedranno che questa preoccupazione per la nostra salute e la nostra vita non è così scontata e oggettiva come si illudono.
Quanto all'appiglio della produzione di merci che è anche produzione di valori d'uso, per giustificare la necessità capitalistica di creare beni, farmaci, ecc., per la produzione e la riproduzione della forza lavoro, siamo al ridicolo. La droga, la merda culturale e artistica, le schifezze di certa industria non sono forse valori d'uso? I farmaci nocivi spesso propinati in modo criminale dall'industria farmaceutica, come sottolinea l'autore dell'articolo, non sono forse anche valori d'uso oltre che di scambio? Il valore di scambio può veicolare qualsiasi valore d'uso, anche una porcheria dannosa. La forma merce è il campo di esistenza del capitalismo e il valore d'uso è l'ancella che veicola il valore di scambio. Se questi profondi marxisti si sentono rassicurati sulla bontà dei vaccini e sulla involontaria bontà dell'industria farmaceutica e degli stati capitalistici nella gestione pandemica, facciano pure, ma non si richiamino a Marx, più che a Lassalle.
Inoltre, capire che questi cosiddetti vaccini che ci hanno propinato e costretto ad assumere sono "vaccini" NATO, prodotti da ricerca militare, concepiti e usati in modo militare, fuoriesce dallo loro ristretta visione economicistica? O la NATO non esiste e chi ne sostiene l'esistenza e l'attività è un complottista?
Quanto alla scienza, un giornalista rai rispondeva così alla domanda sull'oscuramento delle opinioni cosiddette no-vax: non metteremmo certamente in un confronto uno scienziato ed un astrologo. E ciò non cambia quando a sostenere certe tesi sono scienziati, anche importanti e di fama mondiale: essi sostengono tesi da astrologhi e vanno trattati alla stessa stregua.
Ecco, è la stessa tesi sulla scienza e sul dibattito scientifico sostenuta dai profondi marxisti criticati nell'articolo. Costoro sono retrocessi addirittura ad una fase preliberale. Ma ad una fase preliberale sono retrocessi riguardo a tutta la gestione pandemica, che fa strame dello stato di diritto. Mentre accusano continuamente di rossobrunismo o rozzobrunismo, anche giustamente, la posizione di alcuni riguardo ai diritti civili, sono completamente indifferenti alla distruzione dello stato di diritto e ad una gestione autoritaria e dissennata della pandemia (autoritarismo e dissennatezza vanno necessariamente insieme).
Vi sono altri che svalutano la resistenza ad un trattamento sanitario obbligatorio ritenuto nocivo come fatto che non atterrebbe alla lotta di classe dei lavoratori, come se per i lavoratori la vita e la salute, anche al di fuori del luogo di lavoro, non fossero interessi primari. E senza contare che, in realtà, misure pseudosanitarie si connettono alla distruzione dello stato di diritto e ad un attacco ai lavoratori nel contempo (v. vicenda green pass). E la torsione autoritaria in atto predispone i lavoratori ad una nuova stretta o all'impotenza di fronte alla riorganizzazione capitalistica.
Il problema della efficacia, degli effetti collaterali, della farmacovigilanza, dell'organizzazione spaventosamente propagandistica dell'informazione, sono cose che non li riguardano. Essi si fidano ciecamente dei capitalisti, del loro stato e della loro scienza che sono all'opera per il nostro bene, costretti dal loro stesso interesse, come Marx ci ha insegnato (ma davvero?).
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iskratov
Wednesday, 09 February 2022 11:38
Nel libro Das Reich der niederen Dämonen di Ernst Niekisch, che parla della nascita del nazismo in Germania, si resta colpiti dalla descrizione che egli fa dell'ideologia alla base del nazionalsocialismo, perché sembra la stessa che ha ispirato Klaus Schwab, al di là dell'estetica del nazismo originale... Qui un brano del libro:
''La grande borghesia accarezzava il progetto di nuove forme statutarie; le tornavano alla mente gli organismi medievali, si rifaceva al Medioevo; il feudalesimo industriale le apparve il porto in cui sperava di trovare quella pace sociale che le permetteva l'indisturbato godimento dei suoi privilegi: Essa aspirava ad edificarsi, nell'ambito dell'azienda, quella posizione di dominio raggiunta dal proprietario terriero feudale nei suoi fondi.
Il feudalesimo industriale era stato a suo tempo la ricetta sociale di Alfred Krupp e del signor von Strumm, dal cui paternalismo aveva preso le mosse la rivoluzione nazionalsocialista. L'operaio è un minorenne, egli non ha, né da esprimere parere, né da combattere: non ha nessun diritto da esigere, deve semplicemente accettare riconoscente ciò che gli viene assegnato, e per il resto ubbidire.
E' un ''famiglio'', un ordine di servizio ne fisserà le mansioni nell'ambito dell'azienda; non più contratti di lavoro frutto di trattative. Il salario assegnato resta senza sbalzi, al livello minimo vitale...La libertà di spostamento dell'operaio viene limitata, più tardi forse sarà revocata; l'operaio a poco a poco scade in uno stato di legame all'azienda, corrispondente all'antico servitù della gleba. E' un legame che lo annichilisce quale libero individuo; più non dipende da lui di voler lavorare o meno: l'esecuzione delle mansioni è una corvée, a cui è obbligato nei confronti del suo padrone industriale feudale; già il rifiutarsi al lavoro è contravvenire alle leggi, è rivolta.
Il feudatario feudale era insieme duce militare; la sua corte era entità militare, i fanti di guerra egli li levava dai suoi famigli di sesso maschile...il moderno complesso industriale è parte integrante dell'economia di guerra, è in esso che si forgiano le armi.
Le masse operaie, concentrate nelle Officine, dice Il manifesto dei Comunisti, ''vengono militarmente organizzate. Questi semplici soldati dell'industria, gli operai, sono sottoposti alla tutela di tutta una gerarchia di ufficiali e sottoufficiali. Essi non sono solo i servi della classe borghese, dello stato borghese, ma quotidianamente, ora per ora, sono asserviti alla macchina, dal sovrintendete, ma soprattutto dal singolo borghese in veste di produttore.'' Non ricevano più un salario, ma un soldo. Davanti alla loro macchina compiono servizio militare, l'ordine del loro padrone diviene per essi suprema legge.''
E siccome ogni cosa è legata da un filo nero, cercando dottor von Strummer, (uno dei teorici tedeschi del feudalesimo industriale), trovi anche questa notizia storica che in qualche modo lo lega al genocidio armeno: How Armenian Genocide discussion failed in German Reichstag in 1916
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iskratov
Wednesday, 09 February 2022 11:28
I media mainstream non parlano dei microchip, queste nanotecnologie di controllo biometrico, che introdurranno nei nostri corpi, e nei corpi dei nostri figli, (lo stanno già facendo, con questi sieri in fase sperimentale, per questo la Pfizer non vuole pubblicare le informazioni su questi preparati mRNA). Si chiama ID digitale, è c'è già il brevetto pronto: https://patentscope.wipo.int/search/en/detail.jsf...
Troppo gente ancora si opporrebbe, se lo sapesse, dopotutto siamo in Europa, e l'Europa è una democrazia, o lo era. in Brasile e in India lo stanno già facendo. Lì non c'è bisogno di pompare l'emergenza sanitaria, lì usano l'ivermectina e non hanno nessuna pandemia, ma hanno una pandemia ben peggiore, la pandemia della fame e della povertà, per questo le persone, in miseria, in condizioni di povertà estrema, accettano i microchip e l'ID digitale, attraverso cui gli viene erogato un reddito minimo di sopravvivenza. Da noi non possono, per ora, troppo forte è ancora la memoria della vecchia democrazia, della sovranità e dei diritti del 900. Dopotutto ci resta ancora la proprietà privata, ma a togliercela ci sta pensando il WEF, e il vecchio Klaus Schwab, con ascendenza famigliare nazista...Nel loro sito splende l'Immagine di un ragazzo felice e la scritta: ''E' il 2030. Non possiedo niente, e sono felice''...In poche parole, il WEF, che rappresenta le più ricche corporation della terra, quelle che si stanno accaparrando il 90% dei beni della terra, e lo stanno facendo attraverso questa pandemia imposta dall'alto, fa la pubblicità a Madonna povertà, ma solo per noi prolet. Ad ogni modo finché ci resta un po' di potere economico, abbiamo anche un certo potere politico. Poi sarà un Nuovo Feudalesimo, che loro chiamano New Normal. Ma per adesso spingono il pedale del terrore, della propaganda, per rendere le masse docili e pronta ad accettare un livello di sorvaglianza e di biocontrollo tecnologico inumano, da distopi totalitaria...Hanno il controllo totale dei media, e ci stanno riuscendo.

https://ijvtpr.com/index.php/IJVTPR/article/view/22/47
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Mario M
Wednesday, 09 February 2022 10:53
La tendenza di molti a sinistra a spiegare tutto con Marx e il capitale fa perdere di vista la visione del contesto, di quello che veramente accade.
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Francesco Demarco
Wednesday, 09 February 2022 07:00
Disse il Cristo:"Guarda i frutti"! Non perchè l'ha detto il Cristo,
ma questa è una sintesi notevole... Da usare sempre ad ogni piè
sospinto. Tanto quanto domandarsi sempre e in ogni caso :"A chi
giova"? Fatte queste premesse osserviamo come questa storia
doveva risolversi in un mese, che tanto per essere sicuri se ne
sono fatti due. Quindi finito; finito! Poi... Non sapevano cosa
fosse, non sapevano come guarirla, sapevano che non potevano
certo ospitare milioni di persone per giunta incurabili in ospedale.
Poi hanno scoperto bene di cosa si trattava, hanno scoperto come
curarla, hanno istituito protocolli di cura a casa con affido al
medico curante. Quando sarebbe servito tenere i comportamenti
utili alla non diffusione non si è fatto niente, come nei
supermercati, senza mascherina, nessuna mascherina ai bambini
che tanto non si ammalavano... Sono mesi e mesi che questa
storia non finisce più, con la scusa i dipendenti pubblici non
lavorano e i servizi sono scaduti, i servizi privati non vanno
proprio, le fabbriche di conseguenza lavorano per il magazzino,
funziona solo l'RdC, che tra un pò sarà per tutti... La scuola è
distrutta, l'Università anche, il Tribunale è più fascista che mai e
questo per precisa volontà, perchè si stanno usando sempre le
logiche schizofreniche "o tutto o niente". I processi vanno in via
telematica oppure senza pubblico, quando invece ogni parte
poteva pure portare uno, due, tre amici che al fine sarebbero
usciti insieme agli operatori, con l'ingresso degli altri aventi causa
e interesse, nessuno sforzo pur possibile è stato fatto,
mantenendo sempre alto il livello ad un irragionevole isterismo;
che tutto lascia passare e niente concede... Non si possono più
fare riunioni, convegni, manifestazioni concrete, eppure questo è
un frutto che non sarebbe così amaro se non ci fosse la
prospettiva già promulgata che il "Mondo avvenire sarà molto
diverso"... I bambini adesso si sono psicologicamente convinti e
resi partecipi e dunque devono indossare la mascherina, ora?
Prima no ed ora sì? Cosa comporterà questo nello sviluppo
infantile, che già noi adulti che non siamo animali che hanno un
muso, ma animali che hanno un viso, dove la differenza è proprio
nella espressività facciale, caratteristica tipica degli umani e della
loro comunicazione? Quì siamo ridotti a livello di baccelli
mar 08 set 2020 22:34:26 CEST
Pagina 1 di 3extraterrestri, rendiamoci conto della mostruosità di questi
governanti, più mostri e nemici dell'umano popolo come mai se
ne sono visti. Nessuno si rende conto che la questione è in realtà
ecologica, perchè tutti ignorano cosa sia Ecologia, credono infatti
si tratti di inquinamento, di monnezza, di risparmio e di
riciclaggio, che così è bella e risolta. Questa invece è la vulgata
cattolico-conservatrice che venne presentata dopo che altri
avevano lanciato l'avviso che le materie prime stavano finendo e
che un mondo come lo conosciamo non avrebbe potuto reggere
ancora per molto. Sono 50 anni che gli stessi soggetti di oggi, ci
hanno tenuto fermi su di un'idea di ecologia errata, impedendo ai
veri ecologisti e fondatori di questo discorso come me, persino di
vivere... Ora vi faccio osservare come il concetto di libertà non si
lega come fanno sempre con intento regressivo i fascisti,
all'espressione dei propri impulsi animali. L'uomo ha dentro di sè
la Legge della Natura, ma dal Nulla crea una nuova Legge, come
il non uccidere e l'infinità di leggi e regole fino all'oggi. Questo sin
dagli albori anche se è avvenuto ad opera di grandi saggi, gli altri
con una evoluzione non sincronica avvertivano certe indicazioni
come oppressive degli impulsi interiori, provenienti sempre e
comunque dalla Legge della Natura. In Diritto questa situazione si
definisce "eteronoma" che è all'opposto di "autonoma". Gli inglesi
più precisi di noi usano due espressioni "Liberty" nel senso ampio
e profondo e l'onomatopeico "Freedome", proprio ad indicare
frinendo il liberarsi da una pressione vissuta come esterna... La
libertà dell'Umano dunque non quella di Dio o della bacchetta
magica che dir si voglia, nè quella della Legge di Natura che ci
lascia a livello animale, l'Uomo può solo come detto, riconoscere
liberamente... La necessità delle cose. La questione delle
infezioni nasce con gli egizi, che uscivano dalla preistoria e
vivevano bene, portando tutti a sopravvivere, anche i più deboli,
per cui si manifestava la malattia infettiva; ancora una volta i
Sacerdoti non spiegarono il problema per quello che era, e lo
affrontarono dunque non a livello cosciente, ma a livello
senziente, del sentimento, più facile da passare rapidamente al
popolano semplice, da cui il lavarsi, lo schifo che lo sporco
comportava e l'essere puri... Prima di entrare al Tempio. Una lotta
che è durata almeno fino al 1600, quando a livello accademico è
stato chiarita la presenza dei microrganismi. Fino al dopoguerra e
agli anni 60 con le campagne igieniche sostenute sia a scuola
come in televisione e altri media. Oggi dunque... Siamo liberi!
mar 08 set 2020 22:34:26 CEST
Pagina 2 di 3Autonomi! Tutti sappiamo delle infezioni, più o meno
consapevolmente, sappiamo come agire con l'igiene e
soprattutto in questa occasione sappiamo riconoscere
liberamente la necessità delle cose, capaci di assumerci tutto il
peso delle azioni di cui discutiamo; peccato però che si tratta
ancora una volta di un trucco retorico delle Dirigenze, ci fanno
passare una logica sanitaria, per un risultato tanto necessario
quanto inconsapevolmente ecologico. Non siamo liberi in questo
e non intendono renderci liberi e partecipi; le decisioni non ci
appartengono, mentre la Questione è gravissima. Questo è il
punto della situazione...
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