26/02 ore 12:00 aggiornamento
NON SIAM PIÙ NEL 2022…
Ennesima puntata della serie “non siam più nel 2022”, dedicata questa volta alle reazioni “autoctone” al conflitto fra NATO e Russia in terra d’Ucraina.
Partiamo dalla nostra realtà. Ieri oltre 2.000 manifestanti a Genova (numeri ufficiali anche da raddoppiare ma non erano certo 200.000, come ordine di grandezza ci può anche stare)
“Oltre duemila persone da tutta Italia hanno partecipato a Genova alla prima giornata internazionale di mobilitazione contro il transito di armi verso zone di guerra dai porti civili organizzata dal Calp (Collettivo autonomo lavoratori portuali).
Il corteo, con lo slogan 'abbassate le armi, alzate i salari", è partito dal varco di Ponte Etiopia ed è diretto, per la prima volta, dentro al porto genovese.”
https://www.genovatoday.it/video/corteo-portuali-armi-navi-guerra.html
E qui altre immagini riportate dal canale telegram kom_mir
https://t.me/kom_mir/3150
Il 25/02 di un anno fa sarebbe stato impensabile. “Ma se sono i soliti filoputiniani, vetero vetero, e quattro gatti”… va bene, qui però non siamo più neppure con le piazze piene a gridare “spezzeremo le reni alla russia”… tira un’aria diversa, DECISAMENTE diversa.
La gente comincia a guardarsi intorno. A chiedersi come mai e grazie a chi siamo talmente “verdi” che
- entro il 2035 ci svuoteremo di gasolio e benzina e ci imbottiremo di rifiuti tossici al litio, che caricheremo comme d’habitude su navi che non sapremo dove andranno, e non ci importerà un fico secco neppure di saperlo,
- e al contempo ci stiamo già riempendo di CARBONE FOSSILE (+34% nella sola UE, con 116,6 milioni di tonnellate), grazie a un’alleanza terrorista capeggiata da uno Stato terrorista che ci sta portando nel baratro:
Riprendiamo integralmente questa analisi fresca fresca dal Secolo XIX, ripostata per chi ha l’Ad Block in funzione su questo canale:
Genova – Il mondo è tornato a marciare a carbone. Nel 2022 il trasporto marittimo di carbone è aumentato del 5,8% a livello globale, salendo a un miliardo e 200 milioni di tonnellate rispetto al miliardo e 100 milioni di tonnellate del 2021. Trainante è stata l’Unione europea, dove le importazioni di carbone sono aumentate del 34%, toccando quota 116,6 milioni di tonnellate.
La Cina, che è il maggiore importatore, produttore e consumatore di carbone del mondo, ha visto una flessione delle importazioni del 3,2% su base annua, che tuttavia non deve trarre in inganno: il Paese non ha consumato meno combustibile, semplicemente ne ha prodotto molto di più, con il governo che ha chiesto ai minatori di lavorare alla massima capacità, raggiungendo il record storico di oltre 4 miliardi di tonnellate prodotte (+4,7% rispetto al 2021).
«Nel 2021 si era registrato un calo dovuto alla pandemia - osserva Enrico Paglia, shipping analyst banchero costa network -. La ripresa dei consumi di energia a livello globale, insieme all’aumento del prezzo del gas (in Europa combinato anche a un problema di approvvigionamento) hanno generato il deciso incremento del 2022 che stimiamo possa interessare anche l’anno in corso, soprattutto se aumenteranno le esportazioni dall’Australia verso la Cina. Il carbone è più facilmente trasportabile del gas, che ha bisogno di pipeline e di rigassificatori, impianti con capacità limitata».
L’andamento dei numeri permette di comprendere come, a livello mondiale, la tendenza alla crescita del 2022 si sia consolidata con il passare dei mesi. Nel 2019 il trasporto marittimo mondiale di carbone era stato di un miliardo e 275 milioni di tonnellate; nel 2021 è sceso a un miliardo e 138 milioni di tonnellate a causa della pandemia; nel 2022 è risalito a un miliardo e 208 milioni di tonnellate.
Il recupero del 2022 non è cominciato nel primo trimestre, quando i carichi hanno segnato un -4,8%, bensì dal secondo trimestre in poi, con un andamento progressivo: +8,5% nel secondo trimestre su base annua, +6,3% nel terzo trimestre su base annua, +12,9% nel quarto trimestre su base annua.
L’Europa ha aumentato le importazioni di carbone negli ultimi due anni. Secondo i dati sul tracciamento delle navi del rapporto del banchero costa network, da gennaio a dicembre 2022 l’Unione europea ha importato 116,6 milioni di tonnellate di carbone, +34% su base annua. Il 21% è arrivato da navi provenienti dagli Stati Uniti (+85% rispetto al 2021), il 18% da navi russe (-45% rispetto al 2021), il 20% da navi australiane (+42% rispetto al 2021), 14% dalla Colombia e il 12% dall’Africa.
L’aumento delle importazioni di carbone ha ovviamente inciso anche sui prezzi. «L’anno scorso - sottolinea Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia - il prezzo del carbone è arrivato a 450 dollari, un fenomeno più sorprendente rispetto alla crescita dei valori del gas. È chiaro che la guerra sta ridefinendo i flussi: il carbone che l’Europa prima importava dalla Russia ora lo importa dal Venezuela, dalla Colombia, dal Sud Africa, dagli Stati Uniti. Le merci arrivano da più lontano e per fortuna c’è il mare: questa situazione rappresenta un vantaggio per i trader di materie prime. Di carbone, è bene ricordarlo, se ne trova tanto in giro per il mondo. Piaccia o meno, oltre al caldo e all’energia nucleare francese, quest’anno a salvare l’Europa è stato il carbone, insieme ai consumatori che hanno adottato comportamenti razionali riducendo i consumi».
Con le sue tensioni sul gas, la guerra Russia-Ucraina ha dato nuovo slancio a un combustibile che sembrava, almeno in Europa, prossimo alla pensione, ma ha anche prodotto cambiamenti senza precedenti nei flussi di merci. Se prendiamo ad esempio Rotterdam, nel 2022 il porto ha prodotto 468,7 milioni di tonnellate, la stessa quantità del 2021, ma in maniera molto diversa.
Nel 2022 la produttività dei container è diminuita del 5,5% in teu e del 9,6% in tonnellate, perché il traffico di container da e verso la Russia si è, di fatto, fermato. Le importazioni di Gnl, principalmente dagli Stati Uniti, sono invece aumentate del 63,9% e, parallelamente, le importazioni di carbone sono aumentate del 17,9% in funzione della riattivazione delle centrali elettriche tedesche.
«Il 2022 è stato un anno straordinario sotto molti aspetti - ha commentato Allard Castelein, ad dell’autorità portuale di Rotterdam -. La guerra e le sanzioni hanno portato a cambiamenti nei flussi energetici in tutto il mondo».
https://www.themeditelegraph.com/it/archivio/shippingonline/container/2023/02/26/news/carbone_con_la_crisi_energetica_torna_a_crescere_il_trasporto_marittimo_della_materia_prima_per_sostenere_lindustria-12663425/
Quindi l’UE sta diventando la ZTL del mondo… e nel frattempo ci fa tornare al carbone. Ottimo. Anzi, “buona camicia (di forza) a tutti!”. Il cambiamento di opinione nell’opinione pubblica italica non è frutto di un’elaborazione collettiva, di una vasta campagna di controinformazione, ma di situazioni sempre più contraddittorie e di una pentola a pressione dove qualcuno continua a tenere il dito sul tappo. Vedremo.
Intanto da altre parti i segnali che non siamo più nel 2022 sono più evidenti. Si trasformano in azioni di piazza.
In Germania ieri hanno decorato con duemila rose rosse il carro armato T-72 russo gli imbecilli locali al potere hanno piazzato davanti all’ambasciata russa a Berlino. Anche qui, a febbraio 2022 il popolo tedesco l’avrebbe pensata diversamente. “E ma eran tutti russi filorussi putiniani…” No caro amico, non sono d’accordo, parli da uomo ferito… (da un anno di cinegiornali luce…)
Sentiamo uno degli organizzatori:
https://t.me/vityzeva/78732
“Non solo smettere di mandare armi, ma ristabilire rapporti diplomatici con tutti”. “E ricominciare a parlare”. “Noi non siamo nemici” (wir sind keine Feinde), né dell’Ucraina, né della Russia. “Siamo amici” ed è trent’anni che costruiamo rapporti con entrambi.
Notare. Qui siamo in ambito socialdemocratico netto. Non una parola antagonistica. Non una parola contro la NATO. Attenzione, il che non vuol dire che in manifestazione non ci siano andati anche i comunisti, ANZI! Belle immagini di ieri a Berlino:
https://t.me/kom_mir/3164
Nonostante la neve, partecipazione altissima: 50.000 persone secondo gli organizzatori, la metà secondo la questura, come da copione. MA IN PIAZZA IERI CONVIVEVANO ENTRAMBE LE ANIME: quella moderata e quella invece più radicale. Anche questo è innegabile.
Fra gli organizzatori, Sahra Wagenknecht (Die Linke) e Alice Schwarzer (giornalista di area femminista), promotrici dell’appello “Manifest für Frieden” (MANIFESTO PER LA PACE)
https://www.change.org/p/manifest-f%C3%BCr-frieden
Che han già firmato in 671.000 (26/02)
Strumento borghese e appello MODERATO dove ci sono anche frasi di questo tipo: “Die von Russland brutal überfallene ukrainische Bevölkerung braucht unsere Solidarität. ” (la popolazione ucraina brutalmente invasa dalla russia ha bisogno della nostra solidarietà).
La critica ci sta tutta, e la sottoscrivo. Non una parola sul Donbass, sulle violenze subite dal 2014 da questo popolo che se non c'era la SVO poteva continuare a crepare! Siamo lontani anni luce dalla partenza di colloqui sulla base di una piattaforma comune, che tenga conto delle ragioni di tutti e ristabilisca la verità storica.
Ma intanto cominciano a comparire anche frasi di buon senso moderato tipico di chi capisce di essere stato infilato in un CUL DE SAC, del tipo: “Verhandeln heißt nicht kapitulieren.” (NEGOZIARE NON SIGNIFICA ARRENDERSI). E subito dopo: “Verhandeln heißt, Kompromisse machen, auf beiden Seiten”. (Negoziare significa cercare un COMPROMESSO, DA ENTRAMBE LE PARTI).
L'obbiettivo (“Ziel”) resta umanitario: EVITARE ULTERIORI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI MORTI E PEGGIO (“weitere Hunderttausende Tote und Schlimmeres zu verhindern”)
QUESTO È QUANTO ANCHE PENSIAMO, QUESTO È QUANTO ANCHE PENSA LA METÀ DEL POPOLO TEDESCO. È ORA DI ASCOLTARCI!
“Das meinen auch wir, meint auch die Hälfte der deutschen Bevölkerung. Es ist Zeit, uns zuzuhören!”
MA NON SOLO. IL CUL DES SAC RIGUARDA I TEDESCHI STESSI! E ALLORA SI RICORDA AL GOVERNO CHE C'È UN GIURAMENTO (Schwur) DOVE SI PARLA CHIARAMENTE DI NON "FAR DEL MALE AL POPOLO TEDESCO" - „Schaden vom deutschen Volk wenden“ . Qui anche il moderato (tedesco) comincia a far sentire la sua voce.
Non siam più nel 2022. E siamo solo a febbraio...
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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25/02 ore 23:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Carta aggiornata che mostra come, dopo la liberazione di JAGODNOE, l’intera parte a OVEST sia ormai in pieno pericolo.
https://t.me/boris_rozhin/79083
A nulla è valsa, in questo senso, la decisione di far saltare una diga a NORD, appena sotto i quartieri appena liberati, e allagare tutto.
https://t.me/dva_majors/9750
E’ vero: ora attaccare da nord è impossibile. Ma la città è accerchiata e attaccata da tutti gli altri restanti punti. E dove non è ancora attaccata, il cerchio si sta chiudendo. Inoltre questa mossa criminale sta allagando tutti gli scantinati dove i civili rimasti in città avevano cercato rifugio. Rendendo così il rifugio inagibile e mandando a morire altri civili inermi. Criminali!
INTORNO A DONECK
Avanzamento notevole sopra PERVOMAJSKOE (cartina qui sotto)
https://t.me/rybar/43969
e ulteriori terre strappate al nemico. Come spiega BASURIN, le fortificazioni ucraine in quest’area iniziano nel settembre 2014. E si sono sviluppate in potenti linee difensive in cemento armato. CINQUE LINEE DIFENSIVE nella sola MAR’INKA!
https://t.me/boris_rozhin/79035
Non dimentichiamoci mai di questi dati quando parliamo di questa linea di fronte.
FIORI PER IL T-72 A BERLINO
Antefatto. A SFREGIO a Berlino hanno appena messo un T-72 russo messo fuori uso davanti all’ambasciata russa in Germania. Russo, ma sarebbe potuto essere anche ucraino, peraltro.
https://t.me/istrkalkglk/4093?single
A parte il precedente berlinese che risale al 1942 e che portò molta, molta scalogna ai nazifascisti, oggi l’azione gli si sta ritorcendo contro: molti cittadini tedeschi e russi residenti in Germania, infatti, lo hanno riempito di fiori, in omaggio ai bambini del Donbass, alle vittime dell’Ucraina dal 2014 a oggi.
https://t.me/rybar/43986
Non siamo più nel 2022. Anche se in Italia i cinegiornali luce fan finta di niente.
Aggiornamenti a seguire domani.
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25/02 ore 12:00 aggiornamento
SEVERSK-ARTEMOVSK-TORECK
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/25/20230225133510-1ce491c1.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/25/20230225133509-7fd32202.jpg
Situazione pressoché immutata a nord e a sud di questa linea, mentre ad ARTEMOVSK precipita, sempre di più peraltro.
JAGODNOE libera e, le forze NATO, per non restare accerchiate, han dovuto mollare tutta la parte nord di ARTEMOVSK (quartiere STUPKI, si vede chiaramente nell’ingrandimento).
Libera anche DUBOVO-VASILEVKA. A QUESTO PUNTO ALLE FORZE NATO NON RESTA CHE CERCARE DI TENERE UNA IMPROVVISATA LINEA DI DIFESA FRA GRIGOROVKA, BOGDANOVKA E CHASOV JAR.
https://t.me/rybar/43973
Questo, ovviamente, senza tenere alcun conto delle vite che si stanno mandando al massacro: 3500 perdite fra morti (1500) e feriti nell’ultima settimana in un DONBASS
https://t.me/namarshe/4704
che si sta rivelando la pietra tombale delle ambizioni NATO nella regione. Sulla pelle del popolo che dicono di difendere.
Tornando alla cartina, CHROMOVO, più a sud e attaccata a ovest ad ARTEMOVSK, pare logicamente la prossima meta russa. Liberata CHROMOVO, ARTEMOVSK si può dire completamente, operativamente accerchiata. Se vi fosse ancora qualche dubbio su cosa significhi “accerchiamento operativo”, questo tik-tok ucraino lo mostra chiaramente:
https://t.me/RtrDonetsk/15224
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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24/02 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/24/20230224151009-05649bf5.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/24/20230224151008-8a8eb21b.jpg
Mostra non solo una BERCHOVKA libera, ma anche una JAGODNOE che ormai lo è per gran parte. La linea di fronte si sta ampliando anche verso OVEST, ovvero il conglomerato di DUBOVO-VASILEVKA, già sotto tiro dalle alture circostanti in mano ai russi.
Jurij PODOLJAKA mette in risalto, su quest’altra cartina,
https://t.me/yurasumy/7589
il canale SEVERSKIJ DONEC-DONBASS (linea magenta puntinata) che costituisce, di fatto, la seconda linea di difesa attuale. I combattimenti stanno pian piano raggiungendola. Ma tremate, o russi, perché…
...ARRIVANO I LEOPARDI!
Ben quattro! DI-CAN-SI QUAT-TRO! Leopard 2A4, per la precisione, accolti in pompa magna al loro ingresso dalla Polonia. Di seguito qualche toccante momento,
https://t.me/rybar/43946
Manca – per inspiegabili motivi censori – solo la parte della contessa Mazzanti-vien-dal-mare (in versione suffragetta) mentre chiedeva, con bottiglia di champagne offerto direttamente da Macron: “Capovaro… vado?” E il capovaro… “Vadi, contessa… vadi!” Peraltro, alcuni personaggi ritratti in queste immagini PRIMA del varo versano attualmente in condizioni critiche al reparto di terapia intensiva di Leopoli. Facciamo loro i nostri migliori auguri per una pronta ripresa…
e, per celebrare a nostro modo il loro arrivo, trasmettiamo queste immagini che li ritraggono in una SITUAZIONE A DIR POCO IMBARAZZANTE che, VISTO IL DISGELO IMMINENTE, presto vedremo anche sul suolo ucraino:
https://t.me/drugoeeto/7683
Come si comporteranno? Vista la massa, pari a 55 tonnellate nel modello d’epoca appena arrivato dopo aver fatto il tagliando (prodotto dal 1985 al 1992)
https://topwar.ru/210214-leopard-2a4-dlja-ukrainy-chem-my-mozhem-dat-po-morde-nemeckoj-koshke.html
… esattamente alla stessa, identica maniera. Resta solo da capire se la vanga sia già compresa nel kit o sia a carico del destinatario ucraino (magari, requisendo qualche fondo di magazzino colcosiano…)
HIMARS (E NON SOLO) OPERATI ESCLUSIVAMENTE DA TRUPPE NATO
Quando parliamo di DONECK, di MAKEEVKA, di GORLOVKA fatte a pezzi dalle truppe NATO, non è una semplice associazione, una proprietà associativa MISSILI NATO, CATENA DI COMANDO NATO (ivi comprese le autorizzazioni e gli sblocchi dei dati satellitari ottenuti), quindi MORTI E DISTRUZIONI A OPERA DELLA NATO. È di oggi l’ammissione, da parte ucraina (canale Legitimnyj) di quanto sosteniamo dall’estate scorsa: ovvero, che gli HIMARS non solo operano SU COORDINATE FORNITE E APPROVATE DAI SATELLITI NATO, ma sono ESSI STESSI COMANDATI DA PERSONALE NATO! POLACCHI, BALTICI, RUMENI NELLA FATTISPECIE:
https://t.me/legitimniy/14848
Stesso discorso per i LEOPARDI. Si riallaccia a questo, infatti, sempre Legitimnyj, per dire che agli ucraini saranno affidati i modelli più obsoleti, mentre quelli più moderni saranno portati da soldati NATO (ibidem).
Finché la NATO continuerà a far la guerra ai russi su territorio ucraino, gli arsenali si svuoteranno sempre più di armi autoctone e si riempiranno di armamenti u-ccidentali e, di conseguenza, da soldati u-ccidentali in grado di usarli.
Aggiornamenti a seguire domani.
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24/02 ore 12:10 aggiornamento
ARTEMOVSK
Dopo la liberazione di BERCHOVKA, i russi sono entrati anche a JAGODNOE (cartina qui) e attaccano da tutti i versanti:
https://t.me/brussinf/5683
A SUD, pare che siano riusciti a oltrepassare il cimitero (segnalato anche sulla cartina con la croce) e a raggiungere i quartieri limitrofi:
https://t.me/namarshe/4693
Nel complesso, altri pezzi della linea difensiva che crollano, in un momento dove, per buttarla in matematica da bar, ogni cedimento “lineare” potrebbe preludere a conseguenze “esponenziali”, ovvero a tracolli, e non solo crolli.
TRANSNISTRIA... COME “CIRCENSES” QUANDO NON C’E’ PIU’ “PANEM”?
E’ l’ipotesi di oggi di Legitimnyj.
https://t.me/legitimniy/14846
Tra le altre cose, serve ANCHE un diversivo per l’opinione pubblica interna: fra scandali di CORRUZIONE e il carnaio di ARTEMOVSK, occorre dirottare il malcontento popolare su altri binari. Di “panem” non c’è n’è. L’ultimo scandalo, appena uscito alla ribalta delle cronache, ma proprio fresco di giornata, è che AL COMANDO MILITARE DI ZONA (военком), PER OGNI ESSERE DI SESSO MASCHILE (non importa se giovane o anziano, a questo punto…) CHE RIESCONO A PRENDER PER LA GIACCA E A SBATTERE IN UNA CAMIONETTA, ARRIVANO DUECENTO DOLLARI ($200 за каждого «пойманного мобилизированного»)!
https://t.me/panchenkodi/3633
Ecco allora che, come nelle migliori balere estive… “cambiooo!” Parliamo di TRANSNISTRIA. La invadiamo, non la invadiamo, la invadiamo domani, ma solo se fa bel tempo, ma se venite anche voi altrimenti niente, ma ci si nota di più se non veniamo alla festa o se veniamo ma stiamo in disparte, eccetera… mentre i “voenkom” fanno il loro sporco lavoro completando le “brigate in formazione” con l’ultima carne da cannone disponibile, mentre al fronte mille al giorno, ogni giorno, si perdono (anche oggi il bollettino del Ministero della Difesa mostra cifre analoghe ai giorni precedenti, peraltro in aumento, più ARTEMOVSK che non è contata si supera il mille),
https://t.me/mod_russia/24397
PERALTRO VANIFICANDO GLI SFORZI DI INTRUPPAMENTO COATTO IN VISTA DI CONTROFFENSIVE, A QUESTO PUNTO, RESE SEMPRE PIU’ IMPROBABILI DAL LORO IMPIEGO IMMEDIATO A RINCALZO DELLE PERDITE SUBITE AL FRONTE,
https://t.me/yurasumy/7582
mentre ufficiali e burocrati corrotti alimentano il mercato nero delle armi e l’U-ccidente zittisce la Interpol, mentre… mentre…
Osservazione plausibile, questa del diversivo per depotenziare, reindirizzare, traghettare il crescente dissenso interno su lidi meno insidiosi. Poi magari non si fermeranno alle parole e ai carri accesi che smarmittano a due passi dal confine per far capire che ci sono, che son lì pronti: poi, magari, la Transnistria la invaderanno anche. E fra i tanti motivi che avranno condotto a questo, ennesimo, gesto sconsiderato, ci sarà da aggiungere anche questo.
Aggiornamenti a seguire.
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24/02 ore 08:30 aggiornamento
TRANSNISTRIA: L’OSTACOLO MOLDAVO
Mir, ci hai preso! Nel tuo commento di ieri hai individuato quello che si è rivelato l’anello debole dell’intera operazione NATO targata “Transnistria”. Ma andiamo con ordine:
- agli ucraini, alla NATO, serve l’apertura di un SECONDO FRONTE: per indebolire e mettere in ulteriore difficoltà i russi, possibilmente per sconfiggerli anche su tale secondo fronte;
- ci han provato con tutte, manco fossero dei ragazzini affamati alla festa di fine anno: Georgia – picche (mi basta l’Ossezia); Azerbaigian – picche (mi basta la vittoria nel Nagorno-Qarabagh); Paesi dell’Asia centrale – picche (mi basta quanto accaduto in Kazachstan); Paesi NATO ex-URSS ed ex-Varsavia (leggi Baltici e Polonia) – picche (per forza! Altrimenti inizia la terza GM).
- Alla fine, come spiega Russel Crowe-Nash-Beautiful Mind parlando della teoria dell’equilibrio (o… è pure dei loro! Ma è proprio vero che nessuno è profeta in patria! Adam Smith fino al midollo ’sta gente!),
https://www.youtube.com/watch?v=-a7xBK7L0-A
passando dalla bionda alle morette se li son passati tutti. Arrivando alla Moldavia che gli ha risposto… “perché proprio io devo essere la prossima vittima sacrificale?” E gli ha rifilato l’ultimo due di picche della serie!
- E non sono andati per il sottile! Si badi. Quando la Sandu è andata in Polonia, han provato in tutti i modi a “esercitare le dovute pressioni”. Altro che “seduzione”, mazzo di fiori, Barry White nell’autoradio, eccetera! So’ merregani! Le han fatto direttamente “una proposta che non potevano rifiutare”! Ma CHISINAU non ha dato ancora il suo nulla osta!
https://t.me/legitimniy/14845
- E han bisogno proprio dell’ultimo degli ultimi per procedere? SI! E qui entra in gioco l’intuizione di ieri di Mir! A parte il discorso militare,
- attacco da due lati, Tiraspol spacciata; attacco da un lato, dura qualche giorno, e fa anche la vittima. Nel frattempo, ci comunicano dalla regia che le munizioni nel fantomatico arsenale consentirebbero 2-3 mesi di approvvigionamento, non di più,
https://t.me/rybar/43918
ma diciamo che i difensori non avrebbero problemi di quello, almeno…
- a parte però il discorso militare, c’è l’IMMAGINE INTERNAZIONALE. L’Ucraina da vittima si trasformerebbe in AGGRESSORE. Diverso, sarebbe il discorso se ACCORRESSE IN AIUTO della parte offesa. SE LA NATO INTERA ACCORRESSE IN AIUTO DELLA PARTE OFFESA.
- Ma LA PARTE OFFESA, pare all’ultimo, abbia detto CI RIPENSO… risultato: motori accesi tutto il giorno e tutta la notte, squadre pronte a partire, cannoni oliati a puntino...
https://t.me/WarDonbass/100163
e tutto fermo!
NOVE ANNI
Questo filmato,
https://t.me/boris_rozhin/78931
dedicato a un popolo intero e alla sua resistenza contro l’aggressore nazifascista, libero di fare tirassegno con loro, totalmente impunito da un Uccidente che lo vedeva e girava la testa dall'altra parte, sputando sopra gli accordi stessi che aveva chiesto a gran voce. Li bombardava e li ha bombardati, vista l’impossibilità di sconfiggerli sul campo, per nove anni interi. Non solo soldati, ma medici, stradini, minatori, operai, che rischiano ogni giorno la vita per andare al lavoro. Case distrutte, città rase al suolo. Per nove anni. Ma DONECK, LUGANSK, l’intero Donbass, non si è piegato. Ed è andato e andrà avanti a lottare, fino alla fine, fino alla vittoria.
Aggiornamenti a seguire.
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23/02 ore 19:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Per tutto il giorno i russi hanno attaccato postazioni in aperta campagna, o steppa che dir si voglia. Lo scopo era affondare i colpi lungo direttrici che consentissero il taglio delle ultime vie di comunicazione rimaste “pulite”. E pare che siano a buon punto.
https://t.me/namarshe/4676
MAR’INKA
Cambiamento di tattica analogo a MAR’INKA. Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/23/20230223163930-8caa0dcc.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/23/20230223163934-8ea3a1af.jpg
Come è possibile vedere, una grossa fetta di territorio a sud è stata oggetto di avanzamento da parte russa. Avanzamento che ha colto di sorpresa gli stessi ucraini, abituati ormai a una guerra di tipo urbano. Risultato: i russi sono avanzati fino a POBEDA (nomen omen… significa VITTORIA) e son riusciti anche già a entrare in questa cittadina. Anche qui, è evidente il tentativo di cambiare le carte in tavola, scompaginare gli assetti difensivi, impegnare un nemico in evidente difficoltà su più fronti. Un nemico troppo impegnato a difendere l’indifendibile col risultato di non riuscire adeguatamente un territorio con la sua coperta, risultata all’improvviso “troppo corta”. L’errore che fu fatale ai russi a settembre oggi, si ritorce contro gli “strateghi” NATO che hanno comandato la difesa a oltranza di ARTEMOVSK, convogliandovi il grosso delle truppe.
CHI MUORE E CHI SI PREPARA A MORIRE
Confermata, nella sola ARTEMOVSK, una entità di perdite al ritmo costante di 500 unità al giorno circa.
https://t.me/epoddubny/14994
Devastante. Morti su morti per dar modo ai generali NATO di formare nuovi battaglioni e reggimenti. E quali sono? Quali sarebbero? Questi, essenzialmente:
https://t.me/z_arhiv/18625
SEI BRIGATE FRA LE FILA DELLA GUARDIA NAZIONALE
"AZOV"
"URAGAN"
"SPARTAN"
"RUBEZH"
"KRASNAJA KALINA"
"KARA-DAG"
Tutte EX- (бывшая), ricreate da formazioni distrutte
UNA BRIGATA DI ASSALTATORI FRA LA POLIZIA NAZIONALE :
"JAROST’" che farà confluire i REPARTI SPECIALI “SAFARI”, “TSUNAMI”, e “LUGANSK-1”
UN ALTRO GRUPPO FRA LE GUARDIE DI FRONTIERA: “STAL’NAJA GRANICA”, anche qui rinominata una vecchia brigata distrutta
Dal nulla invece sorgeranno:
DA L’VOV
BRIGATE MECCANIZZATE: 21, 22, 23, 33, 88
BRIGATA AVIOTRASPORTATA: 82
DA KIEV
BRIGATA 13 FORESTALE
DA ZAPOROZH’E:
BRIGATA MECCANIZZATA: 117
DA DNIPROPETROVSK:
BRIGATA MARO’: 34
DA VINNICA:
BRIGATA AVIOTRASPORTATA ASSALTATORI: nr da definire
DA POLTAVA:
BRIGATE MECCANIZZATE: 116, 118, 31, 32
Parte va quindi a RIMPIAZZARE le perdite, parte nasce EX NOVO. 14, 15 brigate, quelle formate ex novo: numero sufficiente sia per creare un nucleo d’attacco, sia per rintuzzare difese.
Attacco previsto questa primavera. SE, ovviamente, LE COSE PRENDONO UNA PIEGA DIVERSA DALLA ATTUALE! Perché gli “strateghi” NATO stanno vanificando anche questo, ultimo, sforzo estremo. Molte di queste, infatti, son già state formate e stanno morendo ad ARTEMOVSK.
https://t.me/yurasumy/7569
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.
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23/02 ore 12:30 aggiornamento
BERCHOVKA LIBERA!
Pare che sia ufficiale, visto che si è sbilanciato anche RYBAR, di solito molto ingessato nel far proclami:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/23/20230223135733-427d9ef6.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/23/20230223135734-133772fa.jpg
Questo
- apre una ulteriore falla a NORD OVEST di ARTEMOVSK,
- espone JAGODNOE a ulteriori attacchi da EST ed
- espone al contempo DUBOVO-VASILEVKA ad analoghi attacchi da OVEST.
Le ultime strade che risultano “pulite” per collegare ARTEMOVSK con il regime di KIEV sono inoltre sotto minaccia diretta. Solo campi, da quel che si vede sulla cartina.
Inoltre, i russi sono arrivati a MENO di 500 m dal mercato centrale di ARTEMOVSK:
https://t.me/namarshe/4664
Nel complesso, la situazione è completamente fuori controllo da parte NATO. Ed è sempre più evidente la criminale “strategia” (fatico anche a usarlo tra virgolette, questo termine riferito a loro) di usare decine di migliaia di uomini come carne da cannone da frapporre per “guadagnare tempo”… per cosa? Per attaccare la Crimea? La Transnistria? Con un’emorragia quantificabile intorno migliaio di perdite in vite umane al giorno?
“ESSENZA, BENZINA, O GASOLINA…”
Questo pezzo nasceva essenzialmente da un attacco isterico di alcuni canali borghesi ucraini (ZeRada, Legitimnyj), che lanciavano grida allarmistiche contro le “velate nazionalizzazioni di Gazprom e Rosneft” (Скрытая национализация «Газпрома» и «Роснефти»)
https://t.me/ZeRada1/12499
A me che sto, essenzialmente, dall’altra parte della barricata, non sembrava vero, ero già pronto scrivere un pezzo inneggiando alla Rivoluzione, oltre che a tirar fuori dal baule la mia bella bandiera rossa con falce e martello e attaccarla fuori dal balcone tipo Reichstag… e invece niente. La solita fuffa borghese.
Che però, come tutte le fuffe di spessore maggiore di un micron, un minimo di verità lo contengono. Andiamo però con ordine. A me hanno insegnato a guardare per prima cosa la PROPRIETA’ DEI MEZZI DI PRODUZIONE. Brutta abitudine, riflesso pavloviano (giusto per restare in tema…) ma questo è.
Passiamo al setaccio prima GAZPROM:
PJSC Gazprom’s share capital structure, %
Shareholder As of December 31, 2021
The Russian Federation represented by the Federal Agency for State Property Management 38.37
JSC Rosneftegaz 10.97
JSC Rosgazifikatsiya 0.89
ADR holders 16.16
Other registered persons 33.61
https://sustainability.gazpromreport.ru/en/2021/1-about-the-gazprom-group/appendix/
Nota che compare subito dopo la versione inglese del 2020:
“The cumulative stake in PJSC Gazprom directly or indirectly controlled by the Russian Federation equals 50.23% and is secured by a 100% stake of the Russian Federation in JSC Rosneftegaz, which also holds a 74.55% stake in JSC Rosgazifikatsiya.”
https://sustainability.gazpromreport.ru/en/2020/3-about-the-gazprom-group/appendix/
Gazprom quindi è una partecipata statale con la maggioranza assoluta del capitale azionario in mano allo Stato. Quando i canali borghesi ucraini gridano alla “nazionalizzazione”, forse hanno in mente quel 49% di malcapitati borghesi che a fine anno si pigliano i loro dividendi. Ma qui non stiamo parlando neppure di “controllata statale” con una maggioranza relativa. Comincio a nutrire qualche dubbio sul fatto che non sia chiara la differenza fra quest’ultima e aziende come GAZPROM. Non è piena proprietà sociale dei mezzi di produzione, ma neppure maggioranza relativa. Occorrerebbe poi studiare e verificare il diritto societario russo vigente, per capire quanto sia “forte” il cosiddetto “1%-di-beppe-grillo” all’assemblea annuale dei soci, ma questo esula dalle mie attuali possibilità. A naso, direi che il cosiddetto “1%-di-beppe-grillo” a Mosca non vale come sempre il suddetto a Siena: quindi, chi ha la maggioranza assoluta HA essenzialmente MOLTO PIU’ POTERE DEGLI OMOLOGHI U-CCIDENTALI.
Proseguiamo con l’altro oggetto della discordia, ovvero ROSNEFT. Già vediamo che l’11% del capitale azionario di GAZPROM è di proprietà di un’altra statale, che si chiama… JSC Rosneftegaz (“neft” è petrolio in russo…). Assonanze che ritornano… scaviamo un po’ più in profondità nella proprietà dei mezzi di produzione.
Ci parla di ROSNEFTEGAZ proprio il sito di ROSNEFT: “The Company is included in the list of Russia's strategic enterprises. Its main shareholder (40.4% of shares) is ROSNEFTEGAZ JSC, 100% state-owned”
https://www.rosneft.com/about/Rosneft_today/
Impariamo che il 40,4% DI ROSNEFT è posseduto da ROSNEFTEGAZ JSC, 100% di proprietà statale. Vediamo il resto della composizione organica azionaria:
Rosneft’s Shareholders as of July 1, 2021*
Number of Shares Equity Stake, %
JSC ROSNEFTEGAZ (shareholder) 4,281,663,840 40.40
BP Russian Investments Limited (shareholder) 2,092,900,097 19.75
QH Oil Investments LLC (shareholder) 1,956,045,126 18.46
National Settlement Depository 1,133,878,534 10.70
LLC RN-NeftKapitalInvest 1,017,425,070 9.60
LLC RN-Capital 80,988,983 0.76
Russian Federation 1 less than 0.01
Other minority shareholders 35,276,166 0.33
===================================== ================ ==============
Total 10,598,177,817 100
https://www.rosneft.com/Investors/Equity/Shareholder_structure/
Quindi, fra ROSNEFTEGAZ JSC e Tesoro, siamo anche qui sopra il 50%. Stesso discorso della precedente. Tante grida su questi canali che francamente, a questo punto, ho trovato abbastanza inutili, quantomeno per i fini da loro prefissati. Utili invece per capire alcuni meccanismi di determinazione dei prezzi che non mi erano chiari.
Il pomo della discordia, infatti, è contenuto tutto in questo annuncio dal canale telegram del MinFin russo
https://t.me/minfin/2282
Che cosa dice, in sostanza? FATE I PREZZI CHE VOLETE MA LE TASSE LE PAGATE SULLA BASE IMPONIBILE CHE DICO IO (изменение текущего порядка определения котировок российской нефти, используемых для расчета налогов).
E come si calcola la base imponibile? C’è tutta una tabella di tempistiche… dove si parte dalla base degli URALS attuale, che NON PUO’ ESSERE < [BRENT-34 USD], fino a fine transizione, 01/07/23, quando non potrà essere < [BRENT-25 USD]
A questo seguono altri interventi, essenzialmente sulle accise da quel che leggo. Di fatto, però la mossa che fa scalpore è la prima, in quanto
- Aumenta la base imponibile di 9 dollari a barile
Togliendo così una parte di utile che finirebbe sicuramente, direttamente nelle casse statali (si parla di 500-600 miliardi di rubli di gettito aggiuntivo - Опрошенные РБК эксперты оценили выигрыш бюджета от нового порядка расчета НДПИ и НДД в 500–600 млрд руб. дополнительных нефтегазовых доходов по сравнению с действующим -, ho fatto ora il cambio parliamo di un volume fino a sette milioni e mezzo di euro, niente di eclatante alla fine)
https://www.rbc.ru/newspaper/2023/02/14/63ea2db49a794722ee2910ae?ysclid=legucd9vb971790159
Penalizzati sarebbero il 49% dei privati, cui verrebbe da dire… “povero re, e povero anche il cavallo!”
La misura è imposta dai “price cap” che l’UE ha a sua volta imposto. I prezzi prima erano CIF (cost insurance freight) AUGUSTA o ROTTERDAM PORTO (По текущему законодательству для налоговых целей используется средний за месяц уровень ежедневных цен Urals на базисах CIF в европейских портах (сицилийская Аугуста и нидерландский Роттердам), ora i nuovi “realia” richiedono misure diverse e adeguate.
Inoltre, a parte quanto ci dicevamo ieri, ovvero il discorso del TRASFERIMENTO A EST DI QUOTE DI PRODOTTO E DI MERCATO, alla fine, spremi di là, spremi di qua, le casse dello Stato russo han trovato lo stesso il modo di non perderci. O non perderci troppo, in attesa di rimpinguare nuovamente la voce “entrate” con ulteriori lotti assegnati ai clienti asiatici.
L’impressione che se ne ricava, è quella di un capitalismo monopolistico di Stato molto attento e consapevole della propria posizione e del proprio ruolo a livello mondiale e, conseguentemente, pronto a muovere TUTTE LE LEVE POSSIBILI in una direzione piuttosto che in un’altra. Il suicidio economico, in altre parole, lo lascia volentieri ad altri.
Aggiornamenti a seguire.
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23/02 ore 08:30 aggiornamento
DISPACCIO URGENTE DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO (04:10 AM!)
Secondo informazioni in nostre mani, entro breve il regime di KIEV orchestrerà una PROVOCAZIONE ARMATA contro la REPUBBLICA MOLDAVA DI TRANSNISTRIA, a cura dei reparti delle FORZE ARMATE UCRAINE, fra cui LE FORMAZIONI ARMATE NAZIONALISTICHE “AZOV”.
По имеющейся информации в ближайшее время киевский режим готовит вооруженную провокацию против Приднестровской Молдавской Республики, которая будет осуществлена подразделениями вооруженных сил Украины, в том числе с привлечением националистического формирования «Азов».
Come pretesto per l’invasione si prevede di inscenare un attacco di soldati russi dal territorio della TRANSNISTRIA.
В качестве предлога для вторжения планируется инсценировка якобы наступления российских войск с территории Приднестровья.
Per questa messinscena, guastatori ucraini saranno dotati di uniformi delle forze armate russe.
Для этого участвующие в постановочном вторжении украинские диверсанты будут переодеты в форму военнослужащих Вооруженных Сил Российской Федерации.
Il Ministero della difesa russo segue con attenzione l’evolversi della situazione al confine fra Ucraina e Repubblica Moldava della Transnistria ed è pronto a reagire a qualsiasi mutamento della stessa.
Министерство обороны России внимательно отслеживает ситуацию на границе Украины с Приднестровской Молдавской Республикой и готово к реагированию на любые изменения обстановки.
https://t.me/mod_russia/24367
Ci siamo. Forse. O forse, come con un noto lassativo, “BASTA LA PAROLA”.
Ma un anno fa non è bastata. Erano state riconosciute DNR e LNR, era stato fatto di tutto per far capire che si era capito e che non si accettava l’invasione delle due repubbliche ribelli, ma niente. Oggi, forse, speriamo, POTREBBE “bastare la parola”.
Anche perché più di quello non ci può essere. AL MOMENTO. Una striscia di terra attaccata CONTEMPORANEAMENTE da EST e da OVEST da forze ingenti non ha alcuna possibilità di resistere. Si potrebbe prolungare la sua AGONIA, come ARTEMOVSK, con ponti aerei e quant’altro. Ma i russi, in questo, sono diametralmente opposti agli ucraini. Guardano alla vittoria reale futura, non a quella mediatica del presente.
Quindi potremmo esserci. L’altro ieri la presidentessa moldava è andata dai suoi padroncini polacchi a far rapporto al padrone supremo, giunto per l’occasione, tutto è pronto, sia da una parte che dall’altra di quella striscia di terreno che, scusate l’inglese ma con l’incazzatura che ho montato stamane all’apertura della rassegna stampa è il minimo sindacale, PER TRENT’ANNI NON HA CAGATO NESSUNO. Nemmeno la parte “offesa” moldava.
GLOBAL WAR: i padroni d’oltremanica e oltreoceano hanno tutto l’interesse affinché il conflitto si allarghi, affinché anche noi, poltronari da due soldi, “alziamo il culo e prendiamo in mano un fucile”.
Noi, se avessimo un briciolo di dignità, avremmo già agito, e da tempo, con opportuni gavettoni e docce fredde su polacchi, rumeni e moldavi per raffreddarne le ansie da primo della classe nei confronti dei padroni atlantici. Almeno da questa parte (OVEST) la bomba sarebbe stata disinnescata. E dall’altra pure: avremmo potuto denunciare la situazione in essere, agire sulle forniture di armi, vincolandole alla destinazione d’uso prefissata. Orientale, non occidentale.
Ma i padroni ci fan saltare i gasdotti per punire le nostre “incertezze” e “titubanze” e non diciamo nulla. Poi facciamo le giornate contro la mafia. Poi i francesi, gli inglesi, i tedeschi ci chiamano “corleone” appena sanno che siamo italiani. Ma sono loro, i primi, insieme a noi, a essere un NUDDU MISCATU CU NIENTI.
Speriamo che basti la parola e, almeno questa volta, vadan tutti a cagare, e non solo metaforicamente!
ARTEMOVSK
Cartina aggiornata a ieri di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/22/20230222212209-1beca410.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/22/20230222212209-2193c1ce.jpg
mostra una situazione che peggiora, di giorno in giorno, per le forze NATO. Ieri un pezzetto di contrattacco a sud-ovest di ARTEMOVSK dei giorni passati è andato a farsi benedire e i russi si son ripresi le posizioni che conducono a KRASNOE, accerchiandola ora anche da SUD-OVEST.
Sopra lo smantellamento procede al ritmo consueto, pezzo oggi pezzo domani, e BERCHOVKA ormai è stata per buona parte liberata. L’ingrandimento in alto a sx lo mostra in maniera chiara.
Su ARTEMOVSK stessa vale quanto già riportato mentre, più a nord ancora, appena iniziata a sud quell’ansa che gira intorno a SEVERSK, i russi si sono avvicinati a VESELOE.
Si è chiusa infine la diatriba fra wagnerovcy e ministero della difesa: le tanto agognate munizioni sono arrivate! Lettera di ringraziamento arrivata anch’essa:
https://t.me/WarDonbass/100039
Risolta, come al solito, alla russa: bisogna fare la sceneggiata, buttare tutto in piazza, per “semplificare” le pastoie burocratiche, finché non interviene il capo del capo, tira uno scappellotto sul coppino del suo sottoposto, mette due timbri e una firma e aggiusta le cose. Risolta alla russa e, a ben vedere, non solo alla russa. In questo, e non solo in questo, noi italiani siamo identici ai russi. Neanche simili, ma proprio identici.
Comunque, arrivate le armi, i soldati russi fan festa, quelli NATO un po’ meno. Si preannuncia l’ennesima giornata calda.
Aggiornamenti a seguire.
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22/02 ore 19:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Mentre questa infografika visualizza gli avanzamenti dell’ultimo mese ad ARTEMOVSK e DINTORNI,
https://t.me/polk105/2721
Giunge l’ultimo bollettino del giorno con relativa mappa dell’area:
https://t.me/WarDonbass/100000
In buona sostanza fuori città BERCHOVKA è stata ormai in buona parte liberata, mentre ai quartieri liberati in città se ne sono aggiunti altri.
Analogamente, a PERVOMAJSKOE sopra DONECK (cartina qui)
https://t.me/WarDonbass/100012
Altro pezzo di difesa ucraina che si sfalda.
In tutto questo, le ff.aa. ucraine pensano ancora alla CONTROFFENSIVA, da tenersi in primavera. Dare un senso ai mille morti e feriti al giorno è possibile, nella loro logica perversa, SOLO SE SARANNO “RIPAGATI” da tale controffensiva, in grado di “liberare la Crimea”.
https://t.me/polk105/2718
Quindi starebbero sacrificando IN MASSA il loro stesso popolo, civili inermi sbattuti in prima linea con un fucile in mano, per salvare, formare, raggruppare coloro ai quali spetterà “l’arduo compito”:
https://t.me/SolovievLive/159921
Nutro i miei più seri dubbi in proposito, in realtà il regime sta iniziando a diffondere queste voci per tener buoni non gli U-ccidentali che, come tutti gli “investitori”, “vogliono i risultati”, ma il proprio popolo ormai allo stremo, giocandosi il tutto per tutto della propria (poca) credibilità rimasta con questi roboanti annunci. Quello che han fatto i nazisti sino all’ultimo.
ARRUOLAMENTO FORZATO SELETTIVO
A proposito di carne da cannone, resta confermato che IN PROPORZIONE i mobilitati di questa nuova ondata di coscrizioni forzate VENGONO DI PIU’ DALLE REGIONI RUSSOFONE che da quelle dell’OVEST: secondo i dati forniti dai distretti militari di ciascun’area, i primi hanno COMPLETATO l’arruolamento entro le quantità di carne da cannone assegnata, i secondi non sarebbero neppure al 50% dei numeri assegnati
https://t.me/legitimniy/14835
Il tentativo di PRESERVARE POPOLAZIONE FEDELE e SPOPOLARE LE TERRE POTENZIALMENTE OSTILI (E NEL NOME DI CUI SI DICE DI COMBATTERE!!!!) è evidente.
A COSA SERVONO I NUOVI ARRIVI NATO
A cercare di bombardare anche MARIUPOL’, per esempio. La linea di fronte più vicina dista CENTO KM dalla città. Sono arrivate le nuove armi NATO, e ieri notte la contraerea è entrata in funzione. OGNI CITTA’ DEVE ESSERE PUNITA, secondo la logica terroristica vigente dal 2014 e, ormai senza alcuna maschera, propugnata dalla NATO stessa con il trasferimento di PROPRIE armi a lunga gittata.
https://t.me/nastyadnr/757
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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22/02 ore 12:30 aggiornamento
MURO DI GOMMA AL PALAZZO DI VETRO
Tornar bambini con scene già viste in occasione delle italiche stragi di Stato… comunicazione di servizio ai “good-ol’ boys”: se lo fate per me basta che rifate passare (a scelta, per l’amor del cielo…) un po’ di TV dei ragazzi con Furia-cavallo-del-uest, di Giro con De Zan, di gran premi con Poltronieri e di intervallo con le pecorelle… davvero, non c’è bisogno di far saltare due gasdotti “in fondo al mar” per farmi tornar bambino.
Invece no. Sembra di assistere alle repliche degli italici muri di gomma in occasione delle altrettanto italiche stragi di Stato. Con un aggravante. Qui avevano insabbiato, promosso sui cinegiornali luce di allora false piste, distrutto prove vere e creato prove false, deviato tutto, anche il corso dei fiumi… lì la talpa ha cantato subito. Ha tolto ogni suspance, ogni colpo di scena alla vicenda. Come ha notato nel suo intervento di stanotte NEBENZJA, rappresentante permanente della FR all’ONU:
“Nel caso dell’esplosione dei “Nord Stream” non destan dubbi né il movente del delitto, né l’esecutore, né le modalità con cui tale delitto è stato compiuto. Si va ben oltre al caso della pistola fumante, che tutti i detective americani sognano di trovare nei film di cassetta di Hollywood. Evidenze tali che nessun avvocato si prenderebbe la briga di difendere i nostri colleghi americani, e la sentenza del giurì sarebbe del tutto scontata.”
«В случае с подрывом «Северного потока» не вызывает сомнения ни мотив преступления, ни его исполнитель, ни способ, которым преступление было совершено. Это даже больше, чем дымящийся пистолет, который мечтают найти все американские детективы в голливудских блокбастерах. При таких уликах ни один адвокат не взялся бы защищать наших американских коллег, а в вердикте жюри присяжных сомнений бы не было.»
https://t.me/dimsmirnov175/44403
Ma qui non siamo a Hollywood. E neppure a Ustica, a Bologna, a Brescia… siamo molto peggio: siamo al “non è così perché lo dico io”. Anzi, “lo dico me …che sò ’llo Re!”. Elementare, banale, principio di autorità autolegittimantesi ben sintetizzato da Abatantuono-Attila. Che FRAPPONE FRA LA VERITA’ PROCESSUALE E NEANCHE UNA MENZOGNA PIU’ O MENO PLAUSIBILE, MA IL NULLA DELLO SPAZIO COSMICO un muro di gomma, L’ENNESIMO MURO DI GOMMA, ben visibile, non aggirabile e, stanti le condizioni attuali, ermetico e inespugnabile.
Prosegue NEBEZNJA, in quello che è, al contempo, un atto di accusa e un accorato appello:
“Colpiscono il grado di CINISMO e di PRESUNZIONE di IMPUNITA’, con cui è stato compiuto questo DELITTO senza precedenti. Siamo abituati a vedere i nostri colleghi statunitensi porsi SOPRA LA LEGGE (выше закона), pretendendo di ESSERE LORO LA LEGGE (они есть закон).
Solo a loro è concesso, a loro discrezione e piacimento, immischiarsi illegalmente negli affari interni di altri Stati, ordire e compiere colpi di Stato, aggredire altri Stati indipendenti. DUECENTOCINQUANTUNO sono le volte con cui gli USA hanno IMPIEGATO LA FORZA ALL’ESTERO DALLA FINE DELLA GUERRA FREDDA.
Uccidere, torturare civili in altri Stati (per non esser da meno, qualcosa di simile recentemente a Milano… che fine ha fatto? NdT), rifiutarsi di affidare i colpevoli a tribunali internazionali, TUTTO QUESTO LO CHIAMANO “ORDINE” (это все они называют порядком), FONDATO SU “REGOLE”, DETTATE DA LORO AL MOMENTO (основанным на правилах, где правила диктуют они сами).
«Поражают степень цинизма и уверенности в собственной безнаказанности, с которыми было совершено это беспрецедентное преступление. Мы уже привыкли, что наши американские коллеги ставят себя выше закона, претендуя на то, что они есть закон.
Только им можно безнаказанно вмешиваться во внутренние дела других государств, совершать антиконституционные перевороты, осуществлять агрессию против независимых государств. Только с момента окончания холодной войны был зафиксирован 251 случай использования вооруженных сил США за рубежом.
Убивать, пытать в других странах мирных граждан, отказываясь выдавать виновных международному правосудию, это все они называют порядком, основанным на правилах, где правила диктуют они сами.»
“MA NON ERA ANCORA ACCADUTO CHE DISTRUGGESSERO GASDOTTI STRANIERI, APPARTENENTI A PAESI CON CUI GLI USA NON SONO IN GUERRA. Ora quel giorno è arrivato.
E, molto probabilmente, questo giorno aprirà la strada a UN’EPOCA, DOVE LE VIE DI COMUNICAZIONE E TRASPORTO INTERNAZIONALI E TRANSCONTINENTALI DIVERRANNO OBBIETTIVO LEGITTIMO (эпохи, в которой трансграничные и трансконтинентальные коммуникации станут законной целью) PER OPERAZIONI, TESE A INDEBOLIRE QUESTO O QUELLO STATO, UN’EPOCA DI CAOS E DANNI INCALCOLABILI PER L’INTERA UMANITA’.
Ci sono serie possibilità che ciò accada, se
- i colpevoli della distruzione dei Nord Stream non saranno individuati e conseguentemente PUNITI (понесут соответствующего наказания)
- e i Paesi RESPONSABILI non COMPENSERANNO (компенсируют) i Paesi VITTIME per il danno subito, COSI’ COME PREVISTO DAL DIRITTO INTERNAZIONALE (так, как это предусматривается международным правом)
Allora, e solo allora (Тогда и только тогда) avremo qualche possibilità di evitare questo caos."
«Но все же раньше до того, чтобы подрывать иностранные трубопроводы государств, с которыми США не находятся в состоянии войны, они не опускались. И вот этот день настал.
И он, возможно, станет предвестником эпохи, в которой трансграничные и трансконтинентальные коммуникации станут законной целью для операций, направленных на ослабление тех или иных государств – эпохи хаоса и немыслимого ущерба для всего человечества.
Шанс на то, что она наступит, чрезвычайно велик, если
- виновные за подрыв «Северного потока» не будут найдены и не понесут соответствующего наказания,
- а страны, которые за этим стояли, не компенсируют пострадавшим государствам понесенный ущерб так, как это предусматривается международным правом.
Тогда и только тогда у нас с вами есть шанс избежать этого хаоса. »
https://t.me/dimsmirnov175/44404
Il muro di gomma, caro NEBENZJA, non c’è solo al PALAZZO DI VETRO. Ma anche a casa nostra. Il tuo intervento-accusa-appello è caduto nel vuoto, in quel NULLA COSMICO dove il caso “Nord Stream” è stato confinato, e tenuto ermeticamente chiuso, per l’appunto, da un muro di gomma che non esisteva neppure da noi mezzo secolo o quarant’anni fa. Apri i cinegiornali luce, caro NEBENZJA, e non se ne parla. Si EVITA l’argomento. NON ESISTE. COME IL NULLA. MA NON E’ IL NULLA. Siamo patetici, perché ci comportiamo come quei bambini che si coprono le mani quando giocano a nascondino e pensano che così non li veda nessuno, ma non abbiamo tre anni. Un infantilismo di ritorno ovunque, nella politica estera ma anche in quella interna. Il resto del mondo, che ci guarda da fuori, è cambiato. Ride.
https://t.me/WarDonbass/99893
E continuerà a cambiare, “anche senza di noi”, come cantava qualcuno: anche stamane, nell’incontro fra WANG e LAVROV, non è mancato il riferimento alla “costruzione di un mondo multipolare” (формирование многополярного мира), ovvero tradotto per i pragmatici, empiristici, scientistici anglofoni al di qua e al di là dell’oceano, “oltre al vostro ‘polo’ la vostra forza gravitazionale perde di intensità”…
https://t.me/rybar/43854
… specialmente quando in ballo c’è l’obbiettivo di portare il volume di scambi bilaterali fra i due Paesi a DUECENTO MILIARDI DI DOLLARI l’anno (Putin poco fa nella dichiarazione congiunta con Wang). Li abbiamo gettati noi definitivamente nelle braccia dei cinesi.
https://t.me/WarDonbass/99947
Quando lo capiremo, sarà troppo tardi.
Aggiornamenti a seguire.
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22/02 ore 08:30 aggiornamento
SEGNALI DI GUERRA GLOBALE
Brutti, bruttissimi segnali. Di un qualcosa che sta accadendo e che nessuno, ovviamente, fermerà. Ma neanche proverà a denunciare qui, in U-ccidente.
La linea rossa si chiama TRANSNISTRIA. Guardate questa foto:
https://t.me/WarDonbass/99875
Purtroppo non è di repertorio, ma è stata scattata ieri. Ieri la Sandu, presidentessa della Moldavia, era in Polonia. Moldavia come hub logistico per unità speciali polacche, rumene, NATO. Per inciso, i russi non han lasciato sonnecchiare, nella loro SVO, in quella che speravano, auspicavano, restasse SVO, solo i bielorussi, ma anche gli abitanti della TRANSNISTRIA.
Riassunto delle puntate precedenti:
- Finisce l’URSS
- Giusto da un po’ prima che finisse l’URSS, ma proprio un cicinino prima, da quelle parti si buttavano due fiumi, che chi ha fatto in tempo a fare elementari degne di questo nome imparava a coppia, come stanlio e ollio, come totò e peppino, come DNEPR e DNESTR
- Finisce l’URSS nel 1991 ma il DNESTR continua, ostinatamente, a buttarsi dove si butta nel Mar nero
- ad EST del DNESTR (scioglilingua bellissimo…) c’era una fortissima prevalenza di russi, ma il territorio apparteneva, formalmente, alla Moldavia, che è di etnia rumena
- “Tutti se ne van per conto loro, ce ne andiamo anche noi”: e così, fondano una delle più “antiche” (trent’anni), non riconosciute, repubbliche (Приднестровская Молдавская Республика), capitale Tiraspol’
- I moldavi non la prendono bene ma non possono farci nulla, anche perché lì son proprio russi-russi, come a Odessa, a Nikolaev, a Cherson, in Crimea, nel Donbass. Fanno buon viso a cattivo gioco.
- I russi-di-russia entrano con un contingente di pace che non supera i 1500 soldati (vado a memoria, forse anche solo 1000 in certi momenti)
Fine delle puntate precedenti. Oggi ci può essere solo: “fermatevi, pazzi criminali!” o “avanti così, avanti tutta!”. Al momento quanto sta accadendo sembra far propendere per la seconda.
Dimenticavo... a complicare le cose in Transnistria c’era uno dei maggiori arsenali sovietici di sempre. In realtà già sfoltito in trent’anni di ripescaggi, demolizioni, saccheggi. Ma qualcosa può sempre esserci, e far comodo a chi ci mette le mani. C’è sempre il “bottone rosso”, si potrebbe obbiettare: quello che fa fare “bum” all’arsenale perché non cada in mani nemiche. Vero. Ed è quello infatti che fa decadere questo come movente per un’invasione di quella STRISCIA DI TERRA PIÙ PICCOLA DEL MOLISE (4460 vs 4163 kmq).
Vedremo gli sviluppi. L’estensione del conflitto avrebbe due “vantaggi” per gli “strateghi” NATO (virgolette in entrambi i casi d’obbligo perché non sono né svantaggi, né strateghi: ARTEMOVSK docet):
1. "sdoganare" nel conflitto Paesi NATO che finora non si erano azzardati a mettere il becco, usati soltanto come centro logistico di ucraini in entrata e armi in uscita (Polonia, Romania davanti... “e dietro tutti quanti”). Il famoso piede di porco. Di porco in tutti i sensi.
2. Mettere in ulteriore difficoltà i russi, obbligarli a mobilitare più cittadini, fargli perdere non il 2 ma il 20% di PIL e, in prospettiva, prenderli in mutande imploranti pietà mentre nelle piazze infuriano Maidan come se non ci fosse un domani, prologo al tanto agognato smembramento di quell’immenso Paese (“sweet dreams are made of this… who am I to disagree”...).
Il punto 1, purtroppo, è alla portata di questi “strateghi”. La Transnistria non è Ucraina. Il veto russo, la linea rossa che finora non si sono azzardati a superare, chiedendo anche il permesso quando andavano (e andranno) a fare le pagliacciate in stile Biden-Meloni a Kiev, riguarda i confini dello spazio ucraino. “Mercenari” compresi. “Istruttori” inclusi. E quella non è Ucraina.
Ma se entrano in Transnistria, poi chi gli vieta, QUALORA SE NE PRESENTASSE L’OCCASIONE, di entrare nell’OVEST con un “contingente di pace”?
E-SKA-LA-CI-JA. Speriamo di no. Ma tira una brutta, bruttissima, aria. Quella che alla osservazione “le cose non possono andare avanti così” (perché vincono i russi) replica “alziamo ANCORA l’asticella” (così li mettiamo in difficoltà e vinciamo noi).
Spiace per il popolo moldavo, prossima vittima sacrificale designata dalla NATO dopo il popolo ucraino. Spiace per noi, fatti ripiombare in questa “guerra fredda 2.0” (e neanche tanto fredda...) dai nostri padroni d’oltreoceano. Spiace per il mondo, perché in questo “alziamo ANCORA l’asticella” NATO prima o poi c’è quell’altro bottone rosso, quello che non ci sarebbe mai dovuto essere e che si spera nessuno schiacci mai.
MILLE AL GIORNO
Più o meno, questo è l’ordine di grandezza delle perdite ucraine quotidiane nella fase attuale, così suddivise per direttrice:
KUPLJANSK - 100
ARTEMOVSK - 400
DONECK - 100
UGLEDAR - 60
RETROVIE A CHERSON, SUMY, DNIPROPETROVSK – 300 (caserme colpite).
https://t.me/namarshe/4619
Naturalmente, quello che colpisce è il dato di ARTEMOVSK. È inutile che dicano “insignificante”, “la molliamo quando sarà ragionevole farlo” e altre menate dello stesso tenore. Sputando, letteralmente, sul proprio popolo che mandano a morire DOPO QUATTRO GIORNI dal prelievo forzato, come denunciato in quel necrologio riportato settimana scorsa. Riposizionarsi su posizioni più difendibili avrebbe portato i dati a quel 60 (e neanche a quel 100), a quel 60 e anche meno.
Ma torniamo alla GUERRA GLOBALE dichiarata ufficialmente dalla NATO a MONACO. La carne da cannone serve, letteralmente, per far consumare ai russi l’immenso arsenale ereditato dai sovietici, nella più criminale delle operazioni mai commesse da ottant’anni a questa parte. Nel silenzio di chi si straccia le vesti per “diritti umani” che valgono, come sempre del resto, quando fa comodo ai padroni farli valere (Palestina, Donbass, Ucraina docunt).
Aggiornamenti a seguire.
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21/02 ore 19:10 aggiornamento
UNA NUOVA AZOVSTAL’
Si chiama AZOM: Artemovskij Zavod po Otrabotke Metalla (Артемовский завод по обработке металла — АЗОМ), fabbrica di Artemovsk per la lavorazione dei metalli. E’ il riquadro azzurrino in questa cartina:
https://t.me/brussinf/5667
Per complessità dell’azione, difficoltà, insidie, è del tutto paragonabile ad AZOVSTAL’ a MARIUPOL’: camminamenti, depositi, bunker sotterranei, piuttosto che torrette, carri ponte e gru dove appostarsi e fare fuoco su tutto quanto si avvicina. Ce n’è di ogni. E ce ne sarà di ogni, visto che difficilmente i generali NATO diranno che il patrimonio urbanistico, industriale, infrastrutturale del DONBASS sia qualcosa da preservare. Terra bruciata. Ennesimo complesso industriale da far saltare prima che passi in mano al nemico, insieme alle case popolari, da radere al suolo una a una, agli edifici pubblici, eccetera. La distruzione del Donbass va di pari passo al ritiro delle truppe NATO, come regalo d’addio. O forse no. Se si completerà l’accerchiamento, ci sono serie possibilità che le cose siano diverse. Vedremo gli sviluppi.
ARTEMOVSK
Oggi le truppe russe si sono avvicinate proprio ad AZOM, entrando in città da NORD e procedendo verso SUD (carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/21/20230221195230-03c835ea.jpg
e con legenda in italiano)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/21/20230221195230-31bbdf20.jpg
Per il resto, notiamo un’ulteriore stretta su JAGODNOE (ma non controllo completo, a differenza di quanto si annunciava stamane) mentre pare che anche a BERCHOVKA si stia ormai combattendo in città. Si combatte anche a ovest di questa linea di fronte, dove si teme uno sfondamento russo a ZALIZNJANSKOE e per questo si sta cercando di correre ai ripari, con ulteriori rinforzi, a MIN’KOVKA che è il paese a fianco.
https://t.me/rybar/43833
CONTRATTACCO UCRAINO A UGLEDAR
E’ notizia di poco fa. Quell’enorme concentramento di soldati a UGLEDAR ha ricevuto rinforzi a sufficienza per imbastire un contrattacco in massa e spingere indietro i russi. Ora comunica RYBAR che il contingente più avanzato stia aspettando i rinforzi per consolidare le posizioni acquisite ed evitare la prevedibile risposta russa:
https://t.me/rybar/43831
Vedremo gli sviluppi. Oggi fra l’altro è giunta notizia che fra ARTEMOVSK e la stessa UGLEDAR fino a qualche settimana fa c’erano 160 battaglioni russi, ora se ne contano già 190. E i numeri sono in ulteriore aumento, in vista di una probabile offensiva su vasta scala.
https://t.me/olegtsarov/5286
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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21/02 ore 12:30 aggiornamento
DAL FRONTE
I russi hanno ormai assunto il controllo di JAGODNOE, sopra ARTEMOVSK
https://t.me/namarshe/4588
Mentre si intensifica ulteriormente la carneficina di soldati ucraini, appena mobilitati e sbattuti subito in prima linea senza alcuna preparazione (e possibilità di sopravvivere):
70 SOLDATI lungo la direttrice di KUPLJANSK
200 SOLDATI poco più a sud, lungo KREMENNAJA
170 SOLDATI attorno a DONECK
70 SOLDATI attorno a UGLEDAR
https://t.me/mod_russia/24312
Questi numeri, al netto di quanto sta accadendo intorno ad ARTEMOVSK, restituiscono un quadro ben più tragico di quanto il regime di KIEV sia ormai costretto a far trapelare.
Aggiornamenti a seguire.
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PS Brevissimo sul pezzo precedente.
La RPC VORREBBE, AUSPICHEREBBE, un RIPRISTINO dell'UNITA' PRECEDENTE. Di un CAPITALISMO GLOBALIZZATO E GLOBALIZZANTE, di una S.P.A. NON DICHIARATA dove loro, PROGRESSIVAMENTE, ACQUISISCONO QUOTE E PORTANO AZIONISTI DALLA LORO FINO A SCALARNE LA VETTA E ACQUISTARNE LA "QUOTA DI MAGGIORANZA".
Ma i nuovi realia sono che IL BANCO E' SALTATO. La storia è CHIMICA e non FISICA, indietro NON SI TORNA. Quantomento, ci si può arrivare nuovamente ma su basi e in circostanze completamente diverse.
Non è questo il caso, al momento. Stiamo assistendo a una nuova APPROPRIAZIONE, RIPARTIZIONE e SPARTIZIONE di aree, popolazioni, risorse, a cui la NATO ha dato il via ben prima di un anno fa, ben prima a voler vedere del ritiro dall'Afghanistan. Il fallimento in SIRIA ha imposto agli "strateghi" di oltremanica e oltreoceano UN CAMBIO DI MARCIA DECISO.
POCA FANTASIA, in realtà: la QUALITA' non cambia. Sempre la stessa minestra, cambio marcia basato sempre sull'accelerazione di processi di DISGREGAZIONE e SMEMBRAMENTO di Stati al fine di infliggere il maggior danno possibile ai propri "partner", come li chiamava fino a poco tempo fa (con un eufemismo...).
Ma AUMENTANDO LA QUANTITA', LA POSTA IN GIOCO. Kazachstan, Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan, conflitto Armenia-Azerbaigian, Bielorussia, Ucraina-Donbass.
E' la CARTA MILITARE da usare quando quella ECONOMICA, PER IMPORRE LA PROPRIA EGEMONIA, non è più sufficiente.
IN QUESTE CONDIZIONI "ONE WORLD ONE HEART" RESTA UNA BELLA CANZONE REGGAE DEL BUON BOB. Ma non si torna più come prima.
PAX ROMANA, PAX MONGOLICA, PAX AMERICANA, PAX SINICA... Il passaggio da una "pax" all'altra, o fra una "pax" e l'altra è traumatico, violento, tragico. Ma l'aggettivo dopo pax implica, in ultima analisi, soltanto chi esercita la maggiore egemonia e, in qualità di egemone, si fa garante di tale pax.
Una pax del genere, una PAX IMPERIALIS, quando non imperialistica e basta, è destinata a durare QB, come nelle ricette, come negli ACCORDI DI MINSK.
175 ANNI FA, IL 21 FEBBRAIO 1848, USCIVA UN TESTO CHE AVREBBE CAMBIATO IL MONDO: "Ein Gespenst geht um in Europa - das Gespenst des Kommunismus."
(Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo).
https://t.me/kom_mir/3104
Oggi, più che lo spettro del comunismo, sembra il fantasma formaggino della barzelletta. Facciamo rivivere quel fantasma! Diamogli forma e sostanza nuove, costruiamo l'unità fra di noi, che siamo la stragrande maggioranza del globo, degli sfruttati e degli oppressi, per costruire una società dove non ci siano più NE' SFRUTTATI NE' SFRUTTATORI!
Alziamo i calici, in questa giornata che nessuno ricorderà, per un brindisi che di nostalgico abbia solo il futuro davanti a noi e alle generazioni che verranno: "Proletarier aller Länder, vereinigt euch!"
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21/02 ore 08:00 aggiornamento
美帝国主义是纸老虎!
“L’IMPERIALISMO AMERICANO È UNA TIGRE DI CARTA!”
1958-2023: ieri il portavoce del Dipartimento dell'informazione del Ministero degli esteri cinese WANG WEIBIN (汪文斌), classe 1971, tre anni in più di me ma dopo aver visto questa foto mi son consolato che c’è chi li porta peggio di me (impresa non facile, in verità…),
https://www.mfa.gov.cn/web/fyrbt_673021/jzhsl_673025/202302/W020230220694092271166.jpg
dicevamo ieri il buon WANG nella sua conferenza stampa ci ha dato dentro come non mai! Gli mancava solo la citazione maoista di cui sopra e poi veramente sarebbe di colpo ringiovanito, avrebbe ripreso la casacca verde oliva, il berretto con la stella rossa, il libretto rosso e via, a portare la rivoluzione nel mondo!
Niente di tutto questo, purtroppo. Il sor Wang però ha assunto toni decisamente duri, inusuali per un “soft power” cinese che fino a questa crisi internazionale aveva tenuto un profilo MOLTO basso, basato essenzialmente sulla promozione del proprio ruolo economico mondiale e sulla massima capitalizzazione del proprio essere “locomotiva del mondo” e centro gravitazionale della finanza globale, oltre che prima riserva di valuta statunitense.
“Non disturbare il manovratore” era il cartello che accompagnava questa nuova politica economica, onde per cui il mercato non andava “perturbato”, ma lasciato libero di espandersi e fluire a Oriente e a Occidente, lungo vecchie e nuove rotte commerciali. In tutto questo, e al netto di annose questioni territoriali, l’esercito ricopriva essenzialmente un ruolo di SCORTA e di TUTELA dei propri interessi economici. Basi militari estere fioccavano come funghi, ma senza troppi proclami, senza dare troppo nell’occhio, in modo “discreto”.
Anche la crisi pandemica, pur acuendo le contraddizioni interne a questo capitalismo monopolistico di stato a trazione monopartitica, pur coi noli marittimi e aerei finanche quintuplicati e le enormi lacerazioni provocate a questo modo di produzione globalizzato e globalizzante, non aveva spostato gli equilibri diplomatici di una virgola.
Ci volle la SVO prima, e la GUERRA GLOBALE IN CORSO poi, per SCONVOLGERE e DESTABILIZZARE gli equilibri economico-finanziari mondiali. Una situazione che, PIÙ NOLENTI CHE VOLENTI, ha obbligato i CINESI a FARE UNA SCELTA DI CAMPO, e RISTRUTTURARE CONSEGUENTEMENTE la propria STRUTTURA DI APPROVVIGIONAMENTO DI MATERIE PRIME E DI FORNITURA DI PRODOTTI FINITI.
Il suicidio assistito (dai padroni angloamericani) dell’UE ha liberato una quantità ENORME di materie prime che ha trovato nuovi sbocchi commerciali, in India ma soprattutto in CINA. Allo stesso modo, l’embargo di prodotti occidentali e la legge federale russa che autorizza le IMPORTAZIONI PARALLELE (leggansi gli originali senza licenza), ha aperto nuovi mercati alle esportazioni industriali cinesi che hanno aperto, analogamente, linee di esportazione “parallele”, per l’appunto.
Un volume di affari che nello scorso anno è esploso. E non come il pallone sonda di qualche giorno fa, ma come una stella che libera una quantità inimmaginabile fino a poc’anzi di energia, ridisegnando i tratti e la composizione organica di un NUOVO capitalismo globalizzato che, per la prima volta da quando il capitalismo è nato, riesce a funzionare anche senza quell’U-ccidente che, etica protestante e compagnia bella, anzi brutta, lo aveva “inventato”: aveva azionato quell’accumulazione originaria che, “grondando sangue” da tutte le parti, aveva dato il via a questo nuovo modo di produzione. Ora, grazie alla SVO, la tendenza in corso A UNA PROGRESSIVA MARGINALIZZAZIONE u-ccidentale nel disegnare queste nuove geometrie di equilibri e scambi economici mondiali, per certi versi molto simile a come la “scoperta” dell’America uccise la Repubblica marinara di Venezia, ACCELERA ULTERIORMENTE. METTE LA SESTA.
Il discorso di WANG o, meglio, di cui WANG è portavoce, va COLLOCATO IN QUESTO CONTESTO. E COSA DICE WANG?
https://www.mfa.gov.cn/web/fyrbt_673021/jzhsl_673025/202302/t20230220_11027645.shtml
e trad. inglese
https://www.fmprc.gov.cn/mfa_eng/xwfw_665399/s2510_665401/202302/t20230220_11027934.html
Anzi tutto, riguardo all’incidente dei palloni aerostatici, che gli USA “non sono nella posizione di poter gettare fango sulla Cina e discreditarla” (没有资格对中国污蔑抹黑), visto che gli USA sono il Paese numero uno in fatto di ricognizioni spia satellitari (美国才是全球最大监控侦察国家), oltre che aver più volte (多次) spiato i cieli cinesi. Da che pulpito vien la predica, quindi. Inoltre, se la controparte americana andrà avanti così, i cinesi andranno avanti fino in fondo, portando la crisi alle estreme conseguenze (中方必将奉陪到底) e la responsabilità di TUTTO quanto accadrà ricadrà sugli USA (一切后果将由美方承担).
Non proprio un colpo di fioretto, direi. Di solito, questi toni erano usati verso chi tirava in ballo Tibet, Hong Kong e Taiwan. Ora STIAMO PARLANDO DECISAMENTE D’ALTRO. E IL SALTO FRA LE POLEMICHE DI ANCHE SOLTANTO UN ANNO FA E QUELLE D’ADESSO, È ABISSALE. Ma andiamo avanti.
Passa poi al “problema dell’Ucraina” (乌克兰问题). E dice, “signori, se c’è un Paese che sin da subito ha cercato di “pacificare e portare le parti al dialogo” (劝和促谈) mostrando sempre uno “spirito costruttivo” (建设性作用 lett. “Metodo improntato alla costruttività”), questo è la Cina”.
La frase seguente merita di essere tradotta integralmente, nonostante la voluta involutezza:
I rapporti fraterni (伙伴 indica più “fra compagni” che “fra soci”, ma compagni non in senso comunistico, restava camerateschi, che di solito si usa ma che mi fa vomitare per un riflesso pavloviano che non riesco a togliermi, e son passato allora su fraterni anche se nell’originale di frate e sora non se ne vedono) di totale cooperazione strategica fra Cina e Russia si fondano sul fatto che non ci sia NESSUNA TERZA PARTE con cui allearsi (结盟), piuttosto che combattere (对抗), piuttosto che tenere come riferimento (针对). E’ MATERIA DI SOVRANITÀ (主权) INTERNA A DUE STATI INDIPENDENTI (独立).
中俄全面战略协作伙伴关系建立在不结盟、不对抗、不针对第三方的基础上,是两个独立国家主权范围之内的事情。
Già qui il diplomatico cinese mette i paletti. Così come metteva i paletti su Taiwan, Hong Kong e Tibet. Lì diceva (e dice) “è questione interna, non interferite”, qui dice lo stesso, ma riferito PER LA PRIMA VOLTA DALLA FONDAZIONE DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE a rapporti fra due Stati sovrani. Facciamo sempre attenzione ai toni e alle parole che si usano. E proseguiamo:
Noi non accetteremo mai che gli USA puntino l’indice contro (指手画脚) o, peggio, esercitino pressioni (胁迫施压) sui rapporti fra Cina e Russia.
我们从不接受美国对中俄关系指手画脚甚至胁迫施压。
Qui LA COSA si fa MOLTO “FISICA”. I segni che descrivono questi atteggiamenti deplorevoli e vergognosi (in un’ottica cinese ed estremo-orientale in generale, da noi invece sono il segno distintivo dell’arroganza con cui conduciamo i rapporti internazionali) si caricano di radicali di mani, di piedi, di moto fisico di pressione e op-pressione. L’ASSENZA DELLA PAROLA, in qualsiasi sua forma, scritta o orale, IMPLICA UN IMBARBARIMENTO DEI RAPPORTI SOCIALI, UN ANALFABETISMO DI RITORNO, di cui gli USA si fanno, implicitamente, promotori.
Gli USA, in quanto potenza mondiale, DOVREBBERO FARSI PROMOTORI DI UNA SOLUZIONE POLITICA DELLA CRISI (推动危机政治解决), E INVECE GETTANO BENZINA SUL FUOCO (拱火浇油) E COLGONO L’OCCASIONE PER TRARNE VANTAGGIO (趁机牟利).
美国作为一个大国,理应推动危机政治解决,而不是拱火浇油,趁机牟利。
Riecheggia, fra queste righe, la retorica della critica cinese all’imperialismo britannico quando quest’ultimo li inondava di oppio. Son passati due secoli ma i bastardi son sempre gli stessi, han solo cambiato sponda dell’Oceano. D’altronde, li abbiamo già qualificati una riga sopra per quello che sono: barbari semianalfabeti capaci solo di usar le mani. Anche le loro reazioni psicologiche sono alquanto ELEMENTARI, DI PANCIA, sostanzialmente DISTRUTTIVE e OPPORTUNISTICHE.
Dopo aver ripetuto il mantra su Taiwan e sul principio di Cina unica, il nostro Wang passa alla domanda successiva. Che non contiene chicche particolari, è più un pistolotto neoconfuciano sulla necessità di pace e armonia a livello mondiale (anche se non si risparmia una stoccata sui “doppi standard” 双重标准 occidentali). E dopo questo “we are the world” in salsa agrodolce, passa alla domanda successiva sulla Corea e a quella dopo sull’Indonesia.
BLOOMBERG riesce quindi a farlo nuovamente incazzare, quasi da libretto rosso in testa come corpo contundente, o contr-un-dente. Ed è qui, sinceramente, che dà il meglio di sé. Cerca di rispondere più o meno come alla prima domanda, ma inconsciamente rincara la dose.
“Chi fa affluire continuamente, a fiumi (源源不断) le armi verso i campi di battaglia non è la Cina, ma sono gli USA” (向战场源源不断提供武器的是美方而不是中方). Riprende quindi il binario consueto del “voi non siete in condizione di”, ma anche qui i toni si fanno più pesanti: “Gli USA non sono nella condizione di poterci URLARCI DIETRO ORDINI” (美方没有资格对中方发号施令). Letteralmente, 发号施令 vuol dire proprio questo: 发 “fa” è emettere, buttar fuori, 号 “hao” in questo caso è grido, 施 “shi” vuol dire portare a qualcuno e 令 “ling” è ordine, comando.
La reprimenda continua: “la comunità internazionale sa perfettamente, guarda con entrambi gli occhi” (国际社会有目共睹) chi getta benzina sul fuoco e chi si adopera per spegnerlo. Anche qui, il discorso verte sull OTTANTACINQUE PERCENTO, a suo tempo calcolato e ora sicuramente in aumento, di popolazione mondiale che intrattiene tutt’ora un atteggiamento di equidistanza fra le parti.
Wang invita quindi gli USA all’autocritica e a prendere misure fattive per portare la pace. Esame di coscienza / dolore dei peccati / accusa / proponimento / penitenza: tutti i pistolotti a qualsiasi latitudine seguono schemi tutto sommato analoghi. Quello che conta, in realtà non è lo schema del pistolotto, ma il pistolotto stesso: segno che la CINA ha preso POSIZIONE, e NETTAMENTE, CONTRO una parte. Che non è neppure l’Ucraina, che non considera neanche, ma gli USA.
L’ultima stoccata degna di nota è sul NORD STREAM.
Il governo e i media USA hanno mantenuto un silenzio INCOMPRENSIBILE (非同), come se fosse tutto normale, E i Paesi offesi in Europa sembra “che si guardino l’uno con l’altro su come reagire”.
美国官方和媒体保持了非同寻常的沉默,有关欧洲国家似乎也顾虑重重。
E andranno avanti a guardarsi… caro WANG. Sarà anche una tigre di carta, ma l'imperialismo americano è proprio una brutta bestia.
Aggiornamenti a seguire.
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20/02 ore 18:40 aggiornamento
ARTEMOVSK
A metà giornata (15:00 ora locale) la situazione era la seguente:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/20/20230220144654-50efa34c.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/20/20230220144653-7dbd9daa.jpg
Confermato il taglio delle comunicazioni fra JAGODNOE e BERCHOVKA di cui parlavamo ieri e l’allargamento dell’azione russa non più solo verso BERCHOVKA, ma anche verso DUBOVO-VASILEVKA (il paese a ovest della prima), sempre da NORD in entrambi i casi. C’è anche una freccia rossa malandrina che guarda ancora più a ovest, nella ricostruzione di RYBAR. Se corrispondesse a un movimento reale, significherebbe ACCERCHIAMENTO dei due centri abitati summenzionati e SFONDAMENTO ulteriore verso SUD.
Verso le ultime stradelle che portano a OVEST e che distano dai due ai cinque km dalla posizione attuale dei russi.
https://t.me/yurasumy/7511
Nella stessa ARTEMOVSK questi movimenti di accerchiamento hanno creato le condizioni per uno sfondamento da NORD che complica ulteriormente le cose alle difese NATO: il quartiere STUPKI, che è il primo entrando da nord, per l’appunto è appena stato liberato. Stessa sorte è toccata a un quartiere a EST della città.
https://t.me/rybar/43791
Quasi due ore dopo la pubblicazione di questo bollettino, giungeva notizia NON CONFERMATA della liberazione di JAGODNOE.
https://t.me/polk105/2630
Qualche ora più tardi, i bollettini serali chiarivano che si trattava di avanzamenti importanti sia a JAGODNOE che a BERCHOVKA, ma non annunciavano la liberazione di questi due centri strategici. Altri guadagni territoriali anche oggi, in ogni caso.
In conclusione, nonostante gli sforzi enormi compiuti per tenere questa “città insignificante”, come definiscono le novelle volpi la sempiterna uva, non solo le perdite aumentano e le difese continuano a perder pezzi, ma i pezzi che perdono ora rischiano sempre di più esser quelli “fatali”. Vedremo.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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20/02 ore 12:30 aggiornamento
Mentre dal fronte (ancora) tutto tace…
“ARRIVA IL PADRONE…”
Foto EMBLEMATICA:
https://t.me/WarDonbass/99579
Come neanche nel peggior sketch con Gianni Agus e Paolo Villaggio sul pouf…
La visita di oggi di Biden ha confermato due cose:
1. Che i russi non hanno alcuna intenzione di far diventare né martiri, né vittime i padroni NATO e i loro lacché (e, peraltro, neppure esser loro a iniziare la III Guerra Mondiale...); ma il padrone in doppiopetto e il lacché in pigiama, che camminano tranquilli ed entrambi senza giubbotto, in uno scenario dove la stampa u-ccidentale sciorina fiumi di inchiostro per celebrare l'atmosfera di bunker, allarmi aerei continui, bombe eccetera che starebbe vivendo la capitale ucraina, aggiungono elementi surreali a questa pagliacciata;
2. Che il padrone è preoccupato di quanto sta accadendo nella colonia ucraina, al punto di andare PRIMA lui di persona e POI mandare i suoi immediati sottoposti (vassalli, valvassori, valvassini... e sta arrivando finalmente anche il turno dell’Italia…) ad appoggiare il loro sempre più traballante fantoccio. Almeno, fino alle prossime “elezioni”.
PS: a proposito di servilismo del regime fantoccio ucraino, c’è chi si è divertito a notare “l’evoluzione della specie”
Prima foto, datata 2016, con Poroshenko che lascia il centrotavola al padrone
Seconda foto, di oggi, con Zelenskij nella peggior versione fantozziana di sempre.
https://t.me/yurasumy/7518
E non cameriere, a cui allude il finale del “telegramma” (чего изволите) e con cui assolutamente non concordo. Perché cameriere è un lavoro che ha una dignità estrema, come lo zio insegna a Guido-Benigni: “Tu sei un servitore, non un servo. Servire è l'arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui è il servitore di tutti gli uomini, ma non è il servo di nessuno.”
Il patàca non è un cameriere, troppa grazia. E’ soltanto una marionetta.
“IL DISCORSO E’ UN ALTRO”…
Il vile e criminale attacco missilistico condotto dagli israeliani su Damasco nella notte del 19/2,
https://sana.sy/ru/?p=340248
è costato la vita a civili inermi e che ha distrutto – tra le altre cose - musei e siti archeologici.
https://sana.sy/en/?p=301069
Damasco che - lo ricordiamo - è capitale
- di uno Stato sovrano esattamente come Roma (…o come KIEV?) ma, al contempo,
- di uno Stato che per i giudici del mondo è “canaglia” e quindi “delenda est” e quindi
- di uno Stato che meno se ne parla, meglio è,
Tutto questo, oltre al fatto che si tratta di un attacco condotto da un altro Stato che, in quanto a violazione di risoluzioni dell’ONU e del diritto internazionale non lo batte nessuno. Qualche numero così, giusto per rincarare la dose…
140 risoluzioni ONU contro Israele dal solo 2015, in buona parte per come trattano il popolo palestinese
(nello stesso periodo, le risoluzioni ONU contro tutti gli altri Stati, in totale, sono state 68)
Nel solo 2022, a conflitto iniziato quindi, il rapporto è stato ancora di 15 (contro Israele) contro 13 (contro il resto del mondo)
https://www.timesofisrael.com/un-condemned-israel-more-than-all-other-countries-combined-in-2022-monitor/
Per inciso, nel 2020 il rapporto era stato di 17 vs 6
https://www.aljazeera.com/news/2020/12/24/un-condemns-israel-most-in-2020-almost-three-times-rest-of-world
Ciliegina sulla torta, 53 (almeno) sono state le volte in cui gli USA hanno usato da mezzo secolo a oggi (2021) il DIRITTO DI VETO nelle risoluzioni del CONSIGLIO DI SICUREZZA, sempre dell’ONU a scanso di equivoci:
https://www.aljazeera.com/news/2021/5/19/a-history-of-the-us-blocking-un-resolutions-against-israel
Ma, come scritto a inizio pezzo, “il discorso è un altro…”.
E allora siccome “il discorso è un altro”, allora traduciamo questo editoriale di Readovka.news, dedicato all’ipocrisia U-ccidentale, senza dimenticarsi di togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di quei russi che, a inizio SVO, avevano riparato (e sono tutt’ora) in Israele di fronte alla “barbarie” putiniana:
“NON E’ LA STESSA COSA: ISRAELE BOMBARDA QUARTIERI RESIDENZIALI A DAMASCO, MA LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE SE NE FREGA”
«Это другое!»: Израиль бомбит жилые кварталы Дамаска, но мировому сообществу плевать
Di notte le ff.aa. siriane hanno condotto un attacco in massa in Siria. Lo scopo dell’attacco erano le abitazioni di formazioni armate filoiraniane, che si trovano nei quartieri densamente abitati della capitale siriana. Come risultato, sono state colpite e danneggiate alcune case popolari, con un bilancio di cinque morti e quindici feriti. Le autorità siriane sostengono che solo uno di loro era un soldato, tutti gli altri civili.
Ночью израильские ВВС нанесли массированный удар по Сирии. Целью якобы было общежитие проиранских вооружённых формирований, находящееся посреди густонаселенных кварталов сирийской столицы. В результате обстрела были повреждены несколько жилых зданий. Погибло пять человек и ещё 15 пострадали. Сирийские власти утверждают, что лишь один погибший был военнослужащим, а все остальные жертвы — гражданские.
I dettagli dell’attacco notturno non sono ancora noti. Non è chiaro se sian state le ff.aa. israeliane a sbagliare la mira, oppure ci sia stato un errore di individuazione da parte dei loro servizi segreti, oppure si sia trattato di una tragica conseguenza dell’attività di contraerea siriana. Ma tutto questo non è importante.
Подробности ночной атаки ещё неизвестны. Непонятно, это израильские ВВС промахнулись или произошла ошибка на этапе разведки, а может быть косвенно на потери среди гражданского населения повлияли действия сирийской ПВО. Но всё это совершенно неважно.
Se dovessimo riportare questa situazione sulla SVO, quindi - a prescindere dalle cause – se una cosa del genere fosse successa, putacaso, a KIEV, la colpa sarebbe stata subito degli “orchi moscali assetati di sangue”. Quando invece “gli Stati civilizzati” bombardano i “sand niggers” (come negli USA chiamano gli abitanti del Medio Oriente), allora si tratta di un “tragico errore”. Quando infine la Russia conduce una lotta per difendere i propri interessi nazionali, questa è la manifestazione della “natura fascista del regime di Putin”. L’importante è non confondersi!
Если мы отзеркалим ситуацию на СВО, то вне зависимости от причин, если бы что-то похожее произошло в условном Киеве, виноватыми бы оказались «кровожадные москальские орки». Когда «цивилизованные страны» бомбят «песчаных ниггеров» (а именно так в США называют жителей Ближнего Востока) — это «трагическая ошибка». Когда Россия ведет борьбу за защиту собственных национальных интересов — это проявление «фашистской натуры Путинского режима». Главное, не перепутать!
L’attacco di oggi non avrà alcuna influenza sulla situazione nella regione. Siria e Iran non sono ancora nella condizione di poter opporsi seriamente a Israele, e la “comunità mondiale” se ne fregherà su quanto accaduto. Anche la Russia non è pronta a entrare in un eventuale conflitto, e sostanzialmente ci va bene conservare l’attuale status quo, ivi inclusi gli accordi precedentemente sottoscritti con Israele.
Никакого влияния на ситуацию в регионе сегодняшняя атака не окажет. Сирия и Иран пока что не могут всерьёз противостоять Израилю, а мировому сообществу плевать на происходящее. Россия тоже не готова втягиваться в конфликт, ведь нас вполне устраивает сохранение статус-кво и ранее заключенных с Израилем договоренностей.
Ma c’è una cosa, in tutta questa storia, una cosa che vorrei fare: portare i miei saluti a quei russi che, nell’ultimo anno, son finiti in Israele. Come si vive bene in un Paese che non bombarda i suoi vicini e in cui si osservano le procedure democratiche… vero? Non vi fischiano le orecchie? (lett. “Non vi viene il singhiozzo?”)
Во всей этой истории единственное, что хотелось бы сделать — передать очередной привет тем россиянам, что за последний год переехали в Израиль. Как же хорошо жить в стране, которая не бомбит своих соседей и в которой соблюдаются демократические процедуры, не правда ли? Вам там не икается?
https://t.me/readovkaru/2483
Ora, a parte le nuove scoperte come “sand niggers” che non conoscevo come termine anglofono spregiativo, e al fatto che ai russi viene il singhiozzo anziché fischiare le orecchie, il resto dell’editoriale si muove su binari che proprio oggi sottolineava Mir, in una sua acuta osservazione. Binari che, oggi come oggi, restano un tabù nella pubblicistica U-ccidentale, ivi compresa anche quella che si definisce di “opposizione”.
NATO “A PERDERE”…
Da dicembre 2021 la NATO ha fornito alle sue marionette di KIEV:
1170 sistemi antiaerei,
440 carri armati,
1510 mezzi blindati,
655 sistemi di artiglieria
Secondo i servizi segreti russi:
https://t.me/WarDonbass/99549
Sempre secondo la stessa fonte LA MAGGIOR PARTE DI QUESTI E’ ANDATA DISTRUTTA.
Aggiornamenti a seguire.
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20/02 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Questa è la carta aggiornata dell’avanzamento di ieri
https://t.me/RVvoenkor/38718
JAGODNOE si trova a EST di BERCHOVKA. Qui si vede chiaramente l’ennesima strada tagliata (seconda freccia da sinistra) all’altezza di questo paese:
https://t.me/RVvoenkor/38720?single
Sempre in questa mappa satellitare si vede anche il “verde” dei boschi e dei campi che separa i russi dall’ultima strada “pulita”, quella in basso a sinistra e l’effetto che questa azione ha già avuto sulla difesa a nord di ARTEMOVSK: è sotto attacco lungo 180° di linea di fronte.
PATÀCA, BUGIE E POTERE DELLA SERA
“Per noi è importante difenderla (si riferisce ad Artemovsk, NdA), ma non a ogni prezzo e per morire tutti. Combatteremo sino a che sarà ragionevole”
(dall’intervista – scoop che ripristina la primazia di Via Solferino sugli altri giornali di regime)
Lascio volentieri la parola al canale ucraino LEGITIMNYJ:
Zelenskij con l’aiuto di un’intervista al giornale italiano “Corriere della Sera” ha tentato di contenere il crescente malessere in Occidente sul tritacarne di Artemovsk, oltre a iniziare a creare una versione alternativa alla caduta della “fortezza Bachmut” (così l’aveva chiamata, NdT) che lo metta al sicuro. Su questo aveva già iniziato a lavorarci l’ufficio di presidenza.
Зеленский с помощью интервью итальянской газете Corriere della Sera попытался купировать развивающийся негатив на западе по бахмутовской мясорубке, плюс он просто начал формировать страховочный запасной вариант с падением «фортеци Бахмут». Перед этим ОП уже запускали антикриз.
I soldati ucraini non intendono difendere Artemovsk (Bachmut) a ogni costo e fino all’ultimo soldato, ha detto Zelenskij.
Украинские войска не собираются защищать Артемовск (Бахмут) любой ценой и до последнего солдата - заявил Зеленский.
Ma prima di ieri, la Bankovaja si era invece distinta nel diffondere alla stampa occidentale il messaggio che a Bachmut le ff.aa.ucraine erano sul punto di preparare l’offensiva.
Перед этим Банковая уже была замечена в размещении в западной прессе месседжа, что в Бахмуте ВСУ готовит наступление.
La nostra fonte aggiunge che non bisogna prendere sul serio le parole di Zelenskij. Tutto ciò potrebbe essere semplicemente una trovata pubblicitaria, dal momento che i soldati “mobilitati” li stanno spedendo in massa proprio a Bachmut, dove il protegé della Bankovaja, generale Syrskij, sta dirigendo la difesa, al fine di prendersi quella “medaglia” sul petto per il lavoro svolto e rinforzare la propria immagine nella lotta, tutta interna all’apparato di potere ucraino, contro il generale Zaluzhnyj.
Наш источник дополняет, что не стоит воспринимать слова Зеленского всерьез. Это может быть просто публичной игрой, так как мобилизованных продолжают массово отправлять под Бахмут, где протеже Банковой генерал Сырский руководит обороной, чтобы получить «медаль» за удачную работу и усилится в аппаратном противоборстве против Залужного.
Adesso la situazione va malissimo, ma le riserve affluiscono ancora costantemente, e le strade di campagna sono ancora abbastanza congelate per permettere l’afflusso di munizioni, anche se il tempo tra un po’ potrebbe cambiare le cose.
Сейчас дела там плохи, но резервы подходят постоянно, а поля ещё пригодны для подвоза боеприпасов, но погода вскоре может внести свои корректировки.
E’ da tempo che forniamo informazioni riservate dove affermiamo che il tritacarne di Bachmut è stato un errore di Zelenskij nel tentativo di conservare un “trend positivo” da portare in dote ai suoi incontri coi partner occidentali.
Мы давно инсайдим, что вся бахмутовская мясорубка- это была ошибка Зеленского в попытке сохранить позитивный тренд перед «встречами» с партнерами.
https://t.me/legitimniy/14811
Sull’ultima frase mi permetto di dissentire: non si investono milioni di dollari dandoli in mano a un imbecille, l’imbecille se fosse stato scomodo si sarebbe già cambiato: “morto eroicamente” o tolto di mezzo con uno degli scandali che fioccano a iosa. L’errore è ancora più a monte. E’ di quelli che hanno dichiarato la GUERRA TOTALE ai russi, senza capire che non hanno più le forze per farlo.Ma sarebbe ammettere che l'Ucraina è divenuto un Paese a sovranità limitata, se non nulla, e Legitimnyj giustamente, dal suo punto di vista, non può farlo.
Aggiornamenti a seguire.
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19/02 ore 21:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
L’unica notizia di rilievo nel corso della giornata è molto importante. I russi hanno tagliato la strada che da ovest di BERCHOVKA, attualmente sotto attacco, conduce a JAGODNOE. Un’altra strada in meno per approvvigionare ARTEMOVSK.
https://t.me/namarshe/4559
CARTA STORICA DELLE ACQUISIZIONI UCRAINE
Una infografika fatta come si deve, giusto perché qualcuno ancora qualche giorno fa parlava di “sacro suolo” da difendere:
https://t.me/AleksandrSemchenko/15055
Il “sacro suolo” su cui muoiono decine di migliaia di soldati oggi, ovvero DONBASS, CHERSON e ZAPOROZH’E (ma anche SUMY e CHARKOV sulla cartina), si compone di una cessione bolscevica di territorio datata 1918 e, come già sappiamo, dell’atto amministrativo cruscioviano del 1954. Interessante anche notare come GALIZIA, BUCHOVINA del NORD, BESSARABIA del SUD (tutte 1940) e TRANSCARPAZIA (1945) siano tutti doni di Baffone.
Questo al netto delle suddivisioni territoriali zariste: solo REPUBBLICA SOCIALISTA SOVIETICA D’UCRAINA. Quando tolgono monumenti, quando cambiano i nomi alle strade, quando spandono fango, per non dire di peggio, sull’Ucraina sovietica, quando infine parlano di “sacro suolo” come se stessimo parlando dei nativi d'America, degli Incas, dei Maya e degli Atzechi (a no.. scusate, qui l'U-ccidente ha rimosso...), ricordiamoci di questa cartina.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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19/02 ore 11:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
La carta aggiornata di RYBAR mostra gli ultimi avanzamenti di ieri:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/18/20230218234253-83c9cec2.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/18/20230218234244-ba83ee56.jpg
In buona sostanza, la linea di fronte sotto SOLEDAR si è spostata a sud verso BERCHOVKA e a ovest allargandosi ulteriormente e creando le condizioni per un’ulteriore avanzata su ampia scala. Lo scopo evidente dell’azione attuale è liberare BERCHOVKA, di cui la parte nord è già stata liberata
https://t.me/namarshe/4539
e poter scendere a tagliare l’ultimo segmento che collega ARTEMOVSK con l’esterno per chiuderla.
Se si guarda la cartina si capisce anche il perché. A SUD-OVEST c’è una fitta rete urbana. Anche ieri i russi hanno rosicchiato qualcosa ma, per come hanno impostato la difesa i generali NATO, ovvero piazzando cinquantamila uomini dentro case popolari, veri e propri casermoni divenuti all’occorrenza difesa a scaglioni fortificata, seguendo la modalità di attacco attuale un qualsiasi avanzamento in tempi brevi è altamente improbabile. E anche al ritmo di 300 perdite al giorno fra le fila ucraine, che è un vero e proprio bagno di sangue,
https://t.me/namarshe/4548
anche la più semplice aritmetica da bar vede la risoluzione della questione da sud e da est in tempi decisamente lunghi: mesi e mesi.
A NORD-OVEST, invece, siamo praticamente in aperta campagna. Organizzare una difesa a scaglioni, fortificati per giunta e non semplici trincee scavate in fretta e furia, è un esercizio impossibile. Impossibile, se ci si pone l’obbiettivo di non mandare al massacro in pochi giorni i cinquantamila di cui sopra, che son sempre gli stessi dovunque li si guardi, da est, da nord, da ovest. Cinquantamila che comunque son già impegnati a tamponare i vari fronti, TUTTI quelli possibili, da cui i russi attaccano. Esercizio impossibile, quindi. Ed è proprio qui che i russi martellano di più. BERCHOVKA è, forse, l’ultimo avamposto rimasto a nord-ovest prima che la situazione precipiti. Vedremo gli sviluppi.
ANCORA SUL RECLUTAMENTO CRIMINALE DI CARNE DA CANNONE
Intanto, risulta sempre più confermata l’informazione che i criminali fascisti stiano cogliendo l’occasione per spopolare PREVALENTEMENTE i territori “scomodi” al regime: transcarpazia (ungheresi) e regioni del sud (russi, da Odessa a Cherson). Questi funerali in transcarpazia son tutti di ragazzi provenienti da Paraskovievka, Krasnaja Gora e Vasil’evka:
https://t.me/namarshe/4541
Ne muoiono anche da altre regioni dell’OVEST, in realtà: la fame di carne da cannone è tanta e i cimiteri sempre più pieni di bandiere gialloblu. Poveri cristi che non hanno NESSUNA POSSIBILITÀ DI SOPRAVVIVERE. Questo ragazzo è durato QUATTRO GIORNI. QUATTRO GIORNI! Prelevato a forza il DODICI febbraio, morto il SEDICI!!!
https://t.me/nabludatels/27936
BOGDAN POKITKO, 33 ANNI, DI TERNOPOL’! “VERGOGNA A TUTTI I RESPONSABILI DI QUESTO: VI RESTERÀ SULLA COSCIENZA!!!” (Ганьба всім відповідальним особам-це буде на вашій совісті!!!), scrive una cittadina ucraina sui social a commento di questa tragedia.
https://t.me/nabludatels/27940?single
Comunque, per i generali NATO, la vita continua, non ne fanno un dramma se anche oggi ci sarà l’ennesima carneficina di civili con un fucile in mano, domani pure e dopodomani ancora. E pensiamo al chiodo fisso di questi bastardi: arrivare in CRIMEA.
Ieri ancora, altra missione suicida di parà chiamati a immolarsi per “sondare” la linea creata sulla riva sinistra del DNEPR: mezz’ora di aspro combattimento dopo lo sbarco, venti parà ucraini rimasti sul campo.
https://t.me/wargonzo/10961
Gli errori tattici sono compensati dalla quantità ancora disponibile di carne da cannone autoctona e, in futuro, di carne da cannone da quella parte di mondo da loro colonizzata. Come nota un voenkor,
“Per me vale completamente l’ipotesi che presto l’Occidente inizierà a cercare soldati, e i Paesi poveri con una gran quantità di giovani inizieranno a commerciare la loro merce viva sul mercato delle armi”
Я вообще вполне допускаю,что скоро Запад начнет поиск солдат, а бедные страны с большим количеством молодого населения,вполне могут начать торговать живым товаром на рынке вооружений.
https://t.me/vysokygovorit/10794
In altre parole, neppure il deficit di carne da cannone autoctona rappresenterebbe un problema nella configurazione attuale di GLOBAL WAR assunta dalla NATO.
“ELDORADO - UA”
Chiudo questo breve aggiornamento restando sull’argomento. Questo video è emblematico, sembra fatto apposta ma non lo è:
https://t.me/yurasumy/7498
Neve marcia e fango sulla strada. Un ragazzo giace per terra, senza conoscenza. I suoi aguzzini, i “reclutatori”, lo prendono uno da una parte e uno dall’altra e lo trascinano verso la camionetta. Non riescono nemmeno a portarlo e a momenti lo lasciano, sempre in stato di incoscienza, mezzo nudo con temperature vicine allo zero. I passanti, indifferenti, si affrettano a passare; “non c’è nulla da vedere”. Sopra, capeggia la scritta della sala slot di fronte alla quale la tragedia si svolge: “ELDORADO – UA”.
“Questa è la ‘demokracija’ che ci siamo meritati”, diceva un ragazzo mentre riprendeva dal telefonino una scena simile svoltasi sotto i suoi cortili. Questa è la “demokracija” contro cui dovremmo tutti lottare.
Aggiornamenti a seguire.
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18/02 ore 23:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Carta aggiornata di RYBAR sopra KUPLJANSK
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/18/20230218183927-63caedb3.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/18/20230218183923-1e8cc43c.jpg
che mostra sia GRJANIKOVKA, appena liberata, sia il tentativo di contrattacco ucraino fallito da sud. Città importante perché consente di consolidare la riva sinistra del fiume Oskol’ e di puntare diritto a KUPLJANSK. Vedremo gli ulteriori sviluppi.
MOLTO più a SUD, combattimenti infuriano a BERCHOVKA, a nordovest di ARTEMOVSK.
https://t.me/brussinf/5663
Questa cartina mostra, tra l’altro, le strade che escono da questo paese verso ovest e che, in caso di sua liberazione, sarebbero anch’esse tagliate togliendo ulteriore ossigeno alla città assediata.
Su tutti i restanti versanti, resta intenso il fuoco di artiglieria, preparatorio a un’offensiva russa che ormai tutti ritengono imminente. Vedremo se e come.
QUATTROCENTOTRENTASEI
Sono i suicidi registrati tra le forze armate ucraine (VSU) soltanto, senza contare guardia nazionale, difesa territoriale, guardia di frontiera, eccetera, nel 2022.
https://t.me/hackberegini/1261
Anche qui, NON UN CENNO da parte del regime, ma documenti riservati delle forze armate hackerati dalla squadra ucraina di BEREGINI. Dati che la dicono lunga sulla distanza abissale che separa la propaganda di regime dalla reale situazione dei soldati al fronte. Come, dall’altra parte, queste immagini di profughi da DONECK, evacuati esattamente un anno fa, il 18/02/2022, quando i bastardi nazifascisti, come nelle partenze dei gran premi, avevano visto accendere il semaforo rosso e stavano mandando a tutta i loro motori, cominciando a preparare un’offensiva sfumata di pochi giorni con tiri con l’inevitabile, propedeutica, intensificazione dei tiri di artiglieria. Nessuno, allora, né dell’OSCE (che pure era di stanza a Doneck), né della UE, diede la notizia, né tantomeno staccò la spina a quel semaforo che aveva iniziato il conto alla rovescia per il verde. Avevano già in tasca le sanzioni per la Russia, come appena, candidamente, ammesso dalla Von der Leyen.
"GLOBAL WAR"
Così l’hanno definita oggi gli angloamericani, RISHI SUNAK e KAMALA HARRIS, togliendo ogni dubbio a chi ne avesse ancora sull’Ucraina come PRETESTO:
"They agreed that Putin’s war in Ukraine is a global war, both in terms of its impact on food and energy security and in terms of its implications for internationally accepted norms like sovereignty," the statement added.
https://www.reuters.com/world/sunak-harris-discuss-ukraine-call-conflict-a-global-war-2023-02-18/
Una GUERRA GLOBALE. Quella che dal 24 febbraio la NATO ha dichiarato alla Russia e a chi osa rapportarsi ancora con essa.
A COSA SERVONO GLI ARSENALI EUROPEI: A FAR LA GUERRA AI RUSSI!
Una guerra dove sempre SUNAK oggi CI RICORDA candidamente, fra un mantra e l’altro anche lui in conferenza stampa, che in attesa che l’Ucraina divenga membro NATO, le forniture di armi devono aumentare per dare la possibilità agli ucraini di “fight back” i russi (min. 10:30 et segg.),
https://finance.yahoo.com/video/uk-pm-sunak-speaks-munich-181010570.html
ripetendo ossessivamente che nei prossimi mesi ne daranno più di quante ne han date in tutto l’anno scorso, ivi compresi anche i missili a lunga gittata (quello lo aveva già affermato prima… quando recitava il copione degli aiuti agli indifesi...).
Passando quindi attraverso un’idiozia degna della sua statura politica (l’Ucraina ora sarebbe in vantaggio quindi le armi la aiuterebbero a “cogliere l’attimo” e vincere…) arriva quindi alle “stockpiles”, alle SCORTE di armi e munizioni (min 11:24).
Qui si supera: LE ARMI E LE MUNIZIONI STOCCATE NEI DEPOSITI EUROPEI AVEVANO E HANNO L’UNICA FUNZIONE DI ABBATTERE I CARRI ARMATI RUSSI:
La domanda retorica con cui esordisce è: WHAT DO WE HAVE THOSE STOCKPILES FOR? Perché abbiamo (plurale majestatis, parla dei depositi dell’Europa continentale in verità) queste scorte di armi e munizioni?
(11:30)
IF YOU ARE AN EUROPEAN NATION AND YOU HAVE THIS EQUIPMENT, YOU HAVE TO ASK YOURSELF, WHAT IS THERE TO DEFEND AGAINST? WHAT WAS THERE TO DO?
“Se sei una nazione europea e hai queste armi e munizioni, ti devi chiedere: cosa stavano qui a fare? Per difenderci da chi?”
E ora tenetevi forte:
AND IF ONE OF THOSE STOCKPILES IS NOW HELPING TO DEGRADE A RUSSIAN TANK, WELL, ISN’T THAT PRECISELY WHAT IT WOULD HAVE BEEN USED FOR? YOU HAD IT IN YOUR STOCKPILE FOR!
“E se una di queste SCORTE di armi e munizioni sta ora CONTRIBUENDO AD ABBATTERE UN CARRO ARMATO RUSSO, BEH, NON È PROPRIO QUESTO IL FINE PER CUI DEVE ESSERE USATO? TU CE L’AVEVI A MAGAZZINO PROPRIO PER QUESTO!”
Quindi, ricapitolando: io, Italia, come tutti i Paesi europei, i miei arsenali li ho tenuti in cascina tutti questi decenni aspettando il momento propizio per far la guerra ai russi! In Ucraina! Nel Donbass! In Crimea! Nel resto della Russia! E il momento è arrivato.
Domanda da anima candida: “Anche noi che ripudiamo la guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”?”
Risposta un po' meno candida: “Si, anche voi, cazzo! Mica pensavate che vi occupavamo con 120 basi militari per “difendervi”… Ancora non lo avete capito???”
Grazie Rishi. Oggi hai messo in chiaro in chiaro, ancora una volta, chi sono stati dal dopoguerra a oggi i veri pericoli per la pace mondiale.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani notte.
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18/02 ore 12:00 aggiornamento
NUOVO ATTACCO AEREO ALLE INFRASTRUTTURE
Si fanno sempre più intensi e sistematici gli attacchi alle infrastrutture militari ed energetiche. Stamattina alle 10 altro allarme aereo
https://t.me/boris_rozhin/78378
Come più volte segnalato, la differenza fra “simbolico” e “strutturale” in questo tipo di attacchi, sostanzialmente simili nelle modalità di attuazione, è dato unicamente dalla FREQUENZA METODICA o meno con cui vengono condotti. In questo caso, a differenza dai primi attacchi, intervallati a volte da settimane di silenzio, la maggiore e metodica frequenza indica uno spostamento del significato degli stessi a un livello decisamente più strutturale: colpire le infrastrutture per depotenziare strutturalmente non solo il flusso di uomini e mezzi da ovest a est, ma anche la capacità di ripristino degli armamenti danneggiati, ormai esternalizzata in Polonia e negli altri Paesi NATO ex-Varsavia per manifesta impossibilità di condurre tali operazioni in loco. Con costi che lievitano e tempi che si allungano.
“TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES”
Diceva un vecchietto tanto tempo fa, messo subito a tacere da chi voleva che quel maledetto cavallo di legno entrasse a Troia. Questo pezzo di Rožin, che riguarda “strane” munizioni lasciate dagli ucraini in ritirata
https://t.me/boris_rozhin/78382
mi ha fatto venire in mente un altro pezzo, letto qualche tempo fa, dove si raccomandava ai soldati russi di NON usare le munizioni usate come trofei di guerra. A volte il “grasso che cola” tale non è. Molte di quelle munizioni, anche se del tutto corrispondenti per calibro, forma a quelle usate nei loro obici, sono state “trattate”, modificate per “incepparsi” ed esplodere quando ancora nella canna, distruggendo obice e ammazzando i soldati intorno. Discorso analogo per armamenti lasciati come trofei: chip, GPS nascosti, veri e propri cavalli di troia che consentono ai satelliti NATO di tracciarli e orientare così il fuoco delle batterie di artiglieria e dei reparti missilistici. Passano migliaia di anni, ma le tattiche restano essenzialmente le stesse.
“ALREADY IN DECEMBER ON POTENTIAL SANCTIONS”
Ormai senza più pudore, la nostra Ursula dichiara candidamente che l’UE aveva iniziato a lavorare alle sanzioni contro la Russia… da dicembre 2021. Brano in inglese:
https://t.me/smotri_media/39297
Tutti erano al corrente di quanto stava accadendo e non solo non hanno mosso un dito, uno, per fermare chi stava ammassando settantaseimila uomini a ridosso di DONECK e LUGANSK, ma TRE mesi prima stavano già lavorando alle sanzioni da infliggere. Ovvero al boomerang che ci ha tagliato le gambe, per non dire di peggio. Siamo in mano a questi “strateghi”.
‘NA JUNGLA DE PANOCE POMODORI, E MARJUANA”
Oliver tempo fa aveva individuato, a suo modo, la soluzione ai problemi di Porto Marghera. Oggi la stessa soluzione la propone, con un disegno di legge ad hoc, il regime di KIEV.
https://t.me/ZeRada1/12407
La più grande piantagione di cannabis in Europa è prevista nella regione di Žitomir. Anche la CIA per mettere a tacere le Black Panthers seminò la droga nei ghetti, mezzo secolo fa, e due secoli fa per fiaccare la resistenza delle tribù native le rese alcoolizzate. Allo stesso modo si comportarono i britannici contro i cinesi, seminando oppio come se non ci fosse un domani. Ucraina narcostato per droghe leggere, medie, pesanti, sintetiche. Per tutti i gusti.
Aggiornamenti a seguire.
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18/02 ore 00:10 aggiornamento
PARASKOVIEVKA LIBERA!
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/17/20230217202017-472efd5b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/17/20230217202016-45e017d2.jpg
Da poche ore anche PARASKOVIEVKA è stata liberata completamente. Prossima fermata BERCHOVKA.
Il cedimento delle difese approntate dalla NATO a nord-est di ARTEMOVSK comporta un'accelerazione
- delle dinamiche di accerchiamento in corso
- della vulnerabilità di ARTEMOVSK stessa, attaccabile da sempre più punti
- delle perdite fra quei quaranta-cinquantamila soldati sempre più esposti al fuoco nemico.
Aggiornamenti a seguire.
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17/02 ore 17:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/17/20230217181033-14401297.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/17/20230217181024-7abd30a0.jpg
La maggiore avanzata si è avuta a NORD, dove CONTEMPORANEAMENTE c’è stato l’ingresso dei soldati russi a PARASKOVIEVKA DA SUD e attacco a BERCHOVKA DA NORD, mandando in tilt la difesa ucraina:
https://t.me/rybar/43708
ALTRE NOTIZIE DAL FRONTE
Per il resto, nessun aggiornamento di rilievo. Le truppe ucraine continuano ad affluire a frotte per cercare di tamponare la situazione e, all’attività degli assaltatori, i russi al momento preferiscono un intenso fuoco di artiglieria su tutte le direttrici, tese a smantellarne il potenziale bellico.
Nel complesso, anche su tutti gli altri fronti nessun aggiornamento di rilievo. La attività russa, nella maggior parte dei casi, si limita a migliorare le proprie posizioni e a martellare le prime linee ucraine e le loro retrovie.
https://t.me/OstashkoNews/55581
Dove invece i combattimenti infuriano è intorno a DONECK. Le perdite ucraine, nella sola giornata di ieri, ammonterebbero a DUECENTO SOLDATI.
https://t.me/mod_russia/24229
In particolare, sotto pressione è l’intera area da NEVEL’SKOE a MAR’INKA. Anche qui, l’intensificazione degli attacchi di artiglieria potrebbe preludere ad azioni offensive più importanti.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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17/02 ore 12:30 aggiornamento
AVANZAMENTI SOPRA KUPLJANSK
Notizia di oggi è la liberazione completa, dopo sette giorni di scontri del centro abitato di GRJANIKOVKA, sopra KUPLJANSK:
https://t.me/WarDonbass/99132
I soldati ucraini in fuga han riparato sull’altra riva del fiume OSKOL’.
https://t.me/RVvoenkor/38536
ARTEMOVSK E L’ENNESIMA CONSIDERAZIONE IPOCRITA
“Artemovsk la stanno tenendo pagando un prezzo molto alto e numerose vittime”, ha affermato il capo del Ministero dell’Interno Ucraino.
Бахмут удержат высокой ценой и большими жертвами, заявил глава МИД Украины
“Ma se arretrassimo, quell’altra città diverrebbe una nuova Artemovsk”, ha affermato Kuleba.
"Если мы отступим, другой город станет новым Бахмутом", — заявил Кулеба.
https://t.me/RVvoenkor/38541
E no! Caro (si fa per dire…) Kuleba! E’ dai tempi del “De bello gallico”, senza chiamare in causa Sunzi 孙子 e il suo “Bing fa” 兵法 (che non pretendo peraltro che tu abbia sentito nominare...) che certi argomenti non sono più ammissibili. E da allora, magari, così, putacaso, qualcosina si è evoluto anche… ma è da millenni che si sa, che tutti sanno - anche SOLO a buon senso! - che esistono posizioni che è uno inutile e vano tenere, e posizioni che invece sembrano essere nate per essere difese, sono congeniali alla difesa. Linee più difendibili e linee meno difendibili.
Le prime, ohibò, senti che scoperta sensazionale, coincidono di solito con alture. O con rive opposte di fiume. Si deve fare fatica, per arrivarci. Ci si deve esporre. I russi non sono arretrati da CHERSON per nulla, piazzandosi sulla riva opposta del DNEPR. E voi - ora ti sconvolgo con questa notizia che forse non sapevi... - avevate fra KRAMATORSK e SLAVJANSK una LINEA di difesa praticamente inespugnabile creata da madre natura, da puntellare solo a nord e a sud del crinale della catena collinare che taglia verticalmente tutta l’area.
MA LA QUESTIONE ERA, CARO-SI-FA-PER-DIRE-KULEBA, UN'ALTRA: QUALCUNO DICEVA CHE NON BISOGNAVA ARRETRARE DI UN MILLIMETRO. CHE OGNI MILLIMETRO DI TERRENO ERA “SACRO” (salvo poi chiudere entrambi gli occhi, le orecchie e la bocca sulla futura spartizione dei territori a ovest, di cui ormai si parla con sempre meno pudore...).
Quindi, PER RISPETTO, per rispetto di quelle migliaia morti che nomini nella frase prima e che hai mandato a crepare impunemente in quella città, dovresti vergognarti. Se ne sei ancora capace.
Aggiornamenti a seguire.
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17/02 ore 08:00 aggiornamento
WAGNER E SANITÀ LOMBARDA
No, non è purtroppo un binomio fantastico di rodariana impostazione. Nei pronti soccorsi non marcisci ore con un dito maciullato perché finito in una pressa, ascoltandoti però musica classica in filodiffusione. Marcisci e basta. Con a fianco un pensionato che la notte si è sentito male, è già andato la notte stessa e gli han detto di tornare la mattina perché la guardia medica nulla poteva fare, una signora col mal di denti che è ore con la speranza appesa a un filo che “forse”, a mezzogiorno si trova un buco per guardarla, una signora con le perdite che aumentano ma che non può esser vista finché non fa un test di gravidanza (sic!) ed è ore che aspetta che un cane glielo faccia, e intanto le perdite aumentano, un muratore appena finito giù da un ponteggio che passa a sirene spiegate in canale rosso, e così via. Il primo girone infernale della tanto decantata sanità lombarda.
È quello che abbiamo lasciato si compisse in questi decenni. E andrà sempre peggio. Oggi tutti si riempiono la bocca di wagner (anche qui, non musicista). Criminali, avanzi di galera, terroristi, se ne sente di ogni. Da questa parte. Dall’altra, della cortina di ferro, eroi, gli unici in grado di, eccetera. Questo pezzo però lo dedicherei ad altro. E ora ci arrivo.
Sono mercenari. Nessuno lo nega. Sono russi. Qui già qualcuno comincia a dire “Embè?”. Il suo padrone è del Donbass. “Ah…” Si, i wagner nascono nel 2014, come milizia spontanea mentre i fascisti ucraini distruggevano, pezzo dopo pezzo, la Donetckaja Narodnaja Respublika (oltre che la LNR) e il suo popolo. Questo già differenzia, sin dal suo nascere, questo gruppo armato da altri similari di matrice u-ccidentale o estremo-orientale.
“Abbiamo un contratto: un contratto con la ditta, un contratto con la Patria, un contratto con la coscienza. E lo onoreremo fino alla fine. Vivi o morti. Sappiamo, che stiamo andando all’inferno, ma all’inferno noi saremo i migliori”
«У нас есть контракт, контракт с компанией, контракт с Родиной, с совестью. И мы будем исполнять его до конца. Живыми или мертвыми. Мы знаем, что попадём в ад, но в аду мы будем лучшими!»
Questo il brano che accompagna il docu-film di cui già parlato ampiamente (e anche troppo), in estrema sintesi il “credo” dei wagner. Storicamente nascono per difendere il Donbass, crescono come “tappabuchi” o “abscondita manus” di Mosca (laddove non poteva essere, palesemente, “manifesta”), dall’anno scorso tornano a casa, laddove tutto era cominciato, otto anni dopo. Guidano carri, pilotano aerei ed elicotteri. Conoscono le tecniche più avanzate di combattimento. Per la loro configurazione attuale sono, essenzialmente, degli ASSALTATORI. Fra i migliori, se non i migliori in assoluto.
Sono terroristi come è terrorista la guardia svizzera del Vaticano. Che, a ben vedere, è l’ultimo passo di quanto vengo qui a sostenere.
Il processo di ESTERNALIZZAZIONE e PRIVATIZZAZIONE di un SERVIZIO PUBBLICO FONDAMENTALE è stato il processo che ha accompagnato la sanità pubblica lombarda a trazione ciellino-forzitaliota. Con “successo” (nel senso letterale della parola, “accaduto”, “cosa fatta”, “comunque vada, sarà un successo…”) tanto e tale che ormai gli strizzano l’occhiolino anche le regioni fu-rosse, “Emilia paranoica” (grazie CCCP) compresa.
Vado al CUP. “Devo fare una TAC”. Risponde la signorina: “Nel pubblico, 1 dicembre 2023, nel “privato convenzionato” dopodomani”. Questo, in estrema sintesi, il “modello lombardo”, che ingrassa un relativamente nuovo, fiorentissimo, capitalismo. Quello dell’eccellenza fra le eccellenze, che ormai fattura a tutte le regioni d’Italia e che ti apre e chiude più volte perché ogni operazione son per loro soldi che entrano; alla fine, più morto che vivo, ti accompagna all’uscita mollandoti pure, con la sua divisa immacolata e con le corsie che profumano di mughetto, nel posto politicamente corretto, ovvero nell’umido e non nel secco indifferenziato.
Allo stesso modo, nella fase attuale I WAGNER SONO IL PRIVATO CONVENZIONATO DELLE FORZE ARMATE RUSSE. Nulla di più, nulla di meno.
Ai russi mancavano assaltatori, all’inizio della SVO. Unità speciali in grado di condurre operazioni come quelle descritte nel docufilm e che non sto a ripetere. Mancavano perché? Perché non ne avevano proprio? Perché le carte dovevano restare coperte? O perché era più COMODO fare riferimento al “privato convenzionato”? Boh. Non sono Shojgu. Ma la realtà dei fatti è questa. Il resto lo lascio ai dietrologi e ai cacciatori di spifferi.
Mancavano assaltatori e han fatto un contratto. Col padrone dei wagner. Che si chiama Prigozhin ma potrebbe chiamarsi anche Goffredo, poco importa, ai fini di questa che cerca di essere un’analisi critica della situazione.
Hanno quindi affidato, una volta “stabilizzata” la situazione (si fa per dire…) ovvero liberata l’intera cintura a sud dalla Crimea a Doneck, creando un’unica linea di fronte, la parte più rognosa.
Gli han dato la rogna da risolvere, come si suol dire. Sette mesi fa, grosso modo. Ed è da sette mesi che loro fan quel che sanno fare: martellano, martellano e ancora martellano. A Charkov avviene la controffensiva di settembre che fa arretrare i russi fino alla linea attuale? Loro martellano. Cherson viene evacuata? Loro martellano, come se nulla fosse, come se non ci fosse un domani. Il “kontrakt” è quello e loro vanno avanti. E i risultati si son visti. E si vedono.
“Beh, allora Formigoni e Putin non avevan poi tutti i torti, dopo tutto…” Nel breve periodo no. Nel lungo, si.
Qui si vede a cosa porta questo ragionamento nel lungo, mentre accorpano due ospedali per “economizzare” (con un bacino di utenza di 200 mila persone come minimo facenti capo a UN’UNICA STRUTTURA OSPEDALIERA!) e ne chiudono altri con il risultato che devi solo pregare DIO, DIO anche se non ci credi, di stare bene. Lì ora ti trovi a gestire una situazione dove chi ha visibilità ne vuole ancora di più, passa alla cassa sempre più spesso e ora, a corto di munizioni, le chiede direttamente al committente: dal pacchetto “tutto compreso: materiali e posa” si è passati alla “prestazione di manodopera” pura o quasi, mentre i materiali ce li deve mettere il committente. E il committente fa già fatica a reperirli per sé. PER ESEMPIO, citando una cosa di cui si parla spesso sui canali russi e ucraini.
https://t.me/legitimniy/14799
Al punto che Legitimnyj frena a stento il suo entusiasmo nel diffondere l’ultimo spiffero di corridoio secondo cui, ARTEMOVSK, potrebbe tenere per “fame di munizioni” da parte wagner, per esempio.
Vedremo. Nabljudaem. Intanto, continuo a sottolineare, e non da solo, che, nonostante i tanti paralleli, la FR non è l’URSS, le FF.AA. russe non sono l’ARMATA ROSSA, e la produzione industriale attuale di armi e munizioni non è quella prevista dall’economia di guerra staliniana del 1944.
https://t.me/vysokygovorit/10778
Dall’altra parte ci sono gli stessi bastardi. Da questa, chi vi si oppone combatte ATTUALMENTE introducendo pericolosi elementi di “metodo Formigoni”. Vedremo come andrà a finire. Se quanto appena riportato sono i timori di un incorreggibile veteromarxista, indifferenziata diretta, neanche umido, oppure un fondo di verità l'han colto.
Aggiornamenti a seguire.
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16/02 ore 23:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
La carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/16/20230216210245-9999ee99.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/16/20230216210245-47d99eaf.jpg
mostra avanzamenti ulteriori, NOTEVOLI, intorno a PARASKOVIEVKA e a BERCHOVKA: la prima, sempre più assediata, con combattimenti ormai all’interno del proprio perimetro; la seconda, ormai raggiunta da nord e da est. La seconda, qualora dovesse essere liberata, comporterebbe l’accerchiamento totale della prima. Notiamo inoltre un AVANZAMENTO verso OVEST, sempre lungo la stessa area, che ha consentito di prendere le alture da cui poi ripartire, ulteriormente, verso la seconda linea di difesa che si sta imbastendo in fretta e furia.
Anche a SUD di ARTEMOVSK butta male, malissimo. Se crolla la linea, che traballa sempre più ma sinora tiene, fra ARTEMOVSK, KRASNOE e CHASOV JAR, il destino di quaranta, cinquantamila soldati sarà segnato. E se consideriamo che la seconda linea di difesa avrà MOLTI meno uomini e mezzi a tenerla, a causa della politica sconsiderata e, non ci stancheremo mai di ripeterlo, criminale, dei generali NATO, capiamo come la disfatta di ARTEMOVSK andrà BEN OLTRE la perdita di una città, o di una rete di agglomerati urbani.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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16/02 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Oggi si son fatti più intensi gli attacchi da parte russa, tesi a scardinare ulteriormente le difese ucraine.
https://t.me/polk105/2438
Vedremo nel punto serale di RYBAR e degli altri canali come stanno effettivamente le cose.
Questo, unito alla manovra di accerchiamento in corso da nord e da sud,
https://t.me/polk105/2434
lascia ben poche prospettive agli assediati che, ricordiamo, ammontano a 40-50 mila unità. A questo proposito son girate oggi le prime immagini da PARASKOVIEVKA
https://dnr-news.ru/society/2023/02/16/241182.html
Non è ancora il centro città, ma la periferia est. Tuttavia, i combattimenti si stanno gradualmente spostando verso ovest anche qui.
In tutto questo, la CNN è appena uscita con l’accusa ai russi di aver ucciso un medico volontario statunitense in un attacco ad ARTEMOVSK.
https://t.me/RVvoenkor/38469
Sia medico, o mercenario straniero, come invece sostengono i russi, dato che era un ex-marine, poco cambia nella sostanza. E’ morto. Cambia invece nelle modalità rispetto alle accuse formulate. La cartina dove è avvenuto l’attacco la CNN non la mostra.
https://t.me/RVvoenkor/38475?single
Trattasi di un luogo attualmente a 5 km dalla linea di fronte. Ancora lontano, quindi, dal luogo degli scontri. Tra l’altro, fra dove sono ora i russi e dove è avvenuto l’attacco ci sono anche palazzi e condomini, quindi anche per un semplice discorso di traiettoria, a meno di non stravolgere le leggi della fisica, non possono essere stati loro. Ma prepariamoci alla consueta rassegna di indici puntati.
https://t.me/RVvoenkor/38475
Aggiornamenti a seguire.
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16/02 ore 13:30 aggiornamento
MAR’INKA E PARASKOVIEVKA: ACCERCHIAMENTI
Questa situazione aggiornata di RYBAR
https://t.me/rybar/43656
mostra come ormai i soldati russi siano passati, e con un discreto successo, alla tattica dell’accerchiamento. Guadagnando terreno ai lati possono sia puntare a colpire ai fianchi che a proseguire ulteriormente, accerchiando le truppe asserragliate negli ultimi bastioni da loro occupati. Stesso discorso per PARASKOVIEVKA. Fondamentalmente la logica è identica. La cittadella coi suoi 1500 soldati asserragliati tiene, al muro contro muro contrapponiamo l’accerchiamento.
https://t.me/boris_rozhin/78213
Seguiremo per entrambi gli sviluppi.
KREMENNAJA
Intanto, anche oggi, il bollettino di guerra del ministero della difesa russo comunica perdite fra le fila nemiche di almeno 350 soldati nelle zone di sua competenza; di cui, oltre un centinaio nella zona di KREMENNAJA, dove i russi stanno preparando l’offensiva. “Oggi assistiamo a un piccolo movimento su queste direttrici, in preparazione alla nostra offensiva. Stiamo migliorando le nostre posizioni, distruggendo i bastioni ucraini e occupando le alture limitrofe”
https://lnr-news.ru/society/2023/02/16/138550.html
Lo schema d’attacco è quello che compare sulla cartina che accompagna questo video
https://lnr-news.ru/society/2023/02/16/138452.html
In sostanza, da KREMENNAJA verso KRASNYJ LIMAN e SEVERSK. L’obiezione che un comandante militare, dotato di un minimo di buonsenso, potrebbe porre è la seguente: che senso ha mandare al macello migliaia di uomini quando ci sono tutte le avvisaglie per un’offensiva su ampia scala e serviranno tutte le forze possibili per opporvisi?
STARLINK OKKIO
“I componenti dell’infrastruttura civile nel cosmo, concessi all’Ucraina a scopi bellici, POTRANNO ESSERE COLPITI COME OBBIETTIVO LEGITTIMO IN RISPOSTA”
Компоненты гражданской инфраструктуры в космосе, предоставляемые Украине в военных целях, могут стать законной целью для ответного удара
https://t.me/boris_rozhin/78210
Così il ministro degli interni russo oggi. Il riferimento, neanche tanto velato, è a STARLINK. I russi hanno la tecnologia per tirar giù un satellite e, come tante altre cose, il motivo per cui sinora si son guardati dal farlo è, essenzialmente, politico. Tale motivo “politico” sta andando a decadere, ha annunciato oggi il ministro.
“PER QUEL NONNO SESSANTENNE MI DISPIACE, SINCERAMENTE”
“Soldati delle ff.aa. ucraine prelevati da trattoristi colcosiani si addestrano sui Leopard. Per quel nonno sessantenne mi dispiace, sinceramente”
ВСУшники из числа колхозных трактористов обучающиеся на леопардах. Деда 60 лет жаль искренне.
https://t.me/namarshe/4533
Lo guardo nel volto mentre parla, il nonno trattorista, volto scavato da una vita nei campi, “promosso” a carrista di Leopard: dispiace anche a me. La NATO sta distruggendo un popolo. Lo stesso popolo che, a reti unificate, dice di “difendere”.
Aggiornamenti a seguire.
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16 February 2023
P.S. Chiedo scusa se aggiungo ora all'aggiornamento precedente, ma è un dato che reputo importante segnalare e che mi è venuto in mente cammin facendo. In riferimento al "lavoro di squadra" di cui sopra, occorre considerare anche Il cosiddetto CAMPO DI ESISTENZA. In questo caso, una linea di confine che parte dagli isolotti a ovest di CHERSON e arriva, ad arco o ferro di cavallo che dir si voglia, fino al CONFINE CON LA BIELORUSSIA. Oltre un migliaio di km, alcuni altamente critici (CHERSON-UGLEDAR) in caso di sfondamento nemico, che non sono luogo di invasioni, attacchi destabilizzanti, eccetera, solo perché ben presidiati. Attacchi ci sono stati. "Sondaggi" mirati, coordinati, con centinaia di uomini facenti parte di truppe da sbarco e reparti speciali, non armate brancaleone. Tutti culminati da insuccesso. Questo è il CAMPO DI ESISTENZA, come si diceva a scuola, completamente a cura delle ff.aa. russe, dove avvengono le attuali operazioni, cui si è accennato poc'anzi.
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16/02 ore 08:30 aggiornamento
NOTTATA MOVIMENTATA
Come da un po’ di tempo a questa parte, volano gerani, missili alati, palloni e finanche “SUPER TELE”: questi ultimi particolarmente difficili da abbattere per le loro traiettorie imprevedibili, ultimo ritrovato “tecnologico” degno di partire con un articolo sul NYT e sul FT ed esser ripreso poi da tutti i cinegiornali luce...
Scherzi a parte, quelli russi di ieri notte
https://t.me/legitimniy/14793
hanno colpito dove dovevano colpire, ovvero depositi di armi e munizioni e infrastrutture su tutto il territorio.
https://t.me/rybar/43650
Aggiungo una considerazione: ovviamente, volendo differenziare fra wagner ed esercito regolare, oggi si parla più dei primi, che dei secondi. Il loro padrone esce ogni due per tre sui social, sono gli unici che “producono risultati”. Stiamo attenti, compagni. Stiamo MOLTO attenti. Chi agisce nell’ombra, producendo uno scarno bollettino ogni mezzogiorno, oggi svolge la STRAGRANDE maggioranza del lavoro. In un’ipotetica squadra di calcio, sono dieci calciatori su undici più le riserve, allenatore e massaggiatori. Poi Paolo Rossi (buonanima) fa gol. Ed è giusto esaltarlo. Se oggi forze numericamente inferiori riescono
- a impostare un conflitto armato GIOCANDOSELA ALLA PARI, ANZI,
- IN FASE OFFENSIVA, guadagnando metro su metro, casa su casa “tutto come nel film ‘i migliori all’inferno’” (Все как в фильме «Лучшие в аду», nota acutamente Poddubnyj)
https://t.me/epoddubny/14921
- ovvero potendo combattere coinvolgendo, coordinando, fanteria, carristi, aviazione in maniera agile e leggera (chi ha visto il film-documentario https://www.youtube.com/watch?v=l-pHN-GrNYQ capisce a cosa mi riferisco)
tutto questo lo possono fare GRAZIE a chi li ha messi in condizioni di farlo. In una situazione normale sarebbero spazzati via. Gli assediati riceverebbero rifornimenti regolari, metterebbero in campo la superiorità di fuoco data dalla possibilità di impiegare postazioni fisse, ben fortificate e tenute, non dovrebbero continuare a far rotazioni ogni due per tre a rimpiazzare morti e feriti e, fiaccata l’azione per sfinimento, passare al contrattacco. Esattamente quanto accaduto, sull’altro versante, fra SVATOVO e KREMENNAJA. Passate da una situazione di sofferenza a una di contrattacco. Tutto questo grazie a chi? A chi ogni giorno, in silenzio, fa quello che han fatto stanotte per aria gerani, missili alati, stoviglie iraniane, palloni e supertele e, ogni giorno, l’artiglieria pesante e i reparti missilistici che operano sulle retrovie, rendendo molto difficile, quando non impossibile, l’indispensabile. Bloccandolo temporaneamente, rendendo possibile ai “nostri” il gol della giornata. Non da ultimo, dirottando in fretta e furia uomini e mezzi su ZAPOROZH’E - UGLEDAR e MAR’INKA – AVDEEVKA mezzi altrimenti destinati a tenere i russi a debita distanza da quelle parti. Come a luglio. Senza togliere niente a nessuno, giusto per rimettere le cose al dovuto posto in una situazione complessa come quella attuale.
CINQUEMILA PERDITE NELL’ULTIMA SETTIMANA
Fra morti e feriti, questo è il bilancio fra le fila comandate dai generali NATO.
https://t.me/namarshe/4528
La maggior parte dei feriti arriva agli ospedali da LIMAN e UGLEDAR, mentre la maggior parte dei morti da ARTEMOVSK, UGLEDAR e MAR’INKA. Una strategia suicida che, ripetiamo, ormai i russi stanno ampiamente sfruttando per demilitarizzare l’esercito NATO (a proposito del gioco di squadra iniziato nel paragrafo precedente e dei rispettivi compiti da svolgere e obbiettivi da raggiungere) al fine
- di colpire la più grossa mole di soldati ammassata in un singolo punto (cinquantamila uomini secondo alcune stime, quarantamila secondo altre, sempre tante)
https://t.me/epoddubny/14921
- di rendere impossibile o totalmente inefficace qualsiasi raggruppamento nelle retrovie in vista di una possibile offensiva di primavera (come ci si può raggruppare se la propria presenza è richiesta al fronte, ovvero a una brutta fine?)
- di indebolire le difese stesse di questo notevole contingente, e non solo quelle “fisiche”, materiali: non dimentichiamocelo, almeno noi (i generali NATO sono ancora fermi ad “hamburger hill”…): i soldati non sono automi, sono uomini. Per questo la guerra non è un semplice esercizio di aritmetica, o economia aziendale. Meno ancora di un operaio in catena, possono essere ricondotti allo schema del “gorilla ammaestrato” del Taylor. A riportarli subito a fare i conti con la realtà sono le pallottole che fischiano e la morte a pochi passi. Rischiano la vita, ogni momento, e per questo hanno un morale, delle motivazioni, una condizione che occorre preservare al pari delle loro stesse vite. Degradarle, è quanto di peggiore sta ultimamente accadendo. Per ordini insensati e criminali, non smetteremo mai di denunciarlo. E loro se ne stanno rendendo conto. E che un esercito si giri, a questo punto, non è un’ipotesi totalmente peregrina, campata per aria. Siamo solo a febbraio.
“PAROLE, PAROLE, PAROLE...”
Dichiarazione dell'alto rappresentante a nome dell'Unione europea sulle fughe di gas dai gasdotti Nord Stream
L'Unione europea è profondamente preoccupata per i danni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, che hanno provocato fughe di gas nelle acque internazionali del Mar Baltico.
Le preoccupazioni in materia di sicurezza e ambiente sono della massima priorità. Questi incidenti non sono una coincidenza e si ripercuotono su tutti noi.
Sulla base di tutte le informazioni disponibili le fughe di gas sono da imputare a un atto intenzionale. Sosterremo qualsiasi indagine tesa a fare pienamente chiarezza su quanto avvenuto e sulle relative cause e adotteremo ulteriori misure per aumentare la nostra resilienza in materia di sicurezza energetica.
Qualsiasi perturbazione intenzionale dell'infrastruttura energetica europea è del tutto inaccettabile e vi faremo fronte in modo unito e risoluto.
I paesi candidati Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Albania, Ucraina e Repubblica di Moldova, il paese potenziale candidato Bosnia-Erzegovina e i paesi dell'EFTA Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo aderiscono alla presente dichiarazione.
(Consiglio dell'UE Comunicato stampa 28 settembre 2022 08:14)
https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2022/09/28/declaration-by-the-high-representative-on-behalf-of-the-european-union-on-leaks-in-the-nord-stream-gas-pipelines/
(per inciso, la NORVEGIA aderiva alla dichiarazione… certo che per arrivare da certe parti serve più il culo come la faccia che la faccia come il culo...)
Comunque, cara Ursula, non perdiamoci in chiacchiere! Eccoci qui, è giunto il momento. Ci sono accuse precise. Puntuali. Inequivocabili. È ora, secondo quanto dichiarato in pompa magna a fine settembre, di sostenere “qualsiasi indagine tesa a fare pienamente chiarezza su quanto avvenuto e sulle relative cause” e far fronte alle sue conclusioni “in modo unito e risoluto”.
...come? Manca l’audio? Avete perso il segnale? Non c’è campo? Ah, passo e chiudo...
Buffoni.
Aggiornamenti a seguire.
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15/02 ore 19:30 aggiornamento
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 14/02 (https://t.me/mod_russia/24160) con quelli del 04/02 (https://t.me/mod_russia/23953):
385 aerei (vs 382 – 04/02, +3 vs +5 dei 10 giorni precedenti)
208 elicotteri (vs 206 – 04/02, +2 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
3121 droni (vs 3021 - 04/02, +100 vs +73 dei 10 giorni precedenti)
404 sistemi missilistici (vs 403 – 04/02, +1 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
7859 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7737 - 04/02, +122 vs +110 dei 10 giorni precedenti)
1019 lanciarazzi multipli (vs 1007 – 04/02, +12 vs +19 dei 10 giorni precedenti)
4091 obici e mortai (vs 3996 – 04/02, +95 vs +90 dei 10 giorni precedenti)
8377 autoveicoli blindati (vs 8262 – 04/02, +115 vs +91 dei 10 giorni precedenti)
Dati sostanzialmente immutati: volendo riscontrare una tendenza, notiamo un intensificarsi abbastanza notevole dei carri armati e dei blindati rotabili distrutti (quanto al ritmo della decina precedente ci sarebbe voluto un giorno in più per distruggerli, grosso modo), oltre che dei droni, veramente tirati giù a un ritmo molto più intenso. Questo aumento di perdite non può non accompagnarsi a un aumento delle perdite militari, considerando che cingolati e rotabili vengono spesso usati in combinazione con le unità di fanteria (a supporto, a copertura, a sfondamento, eccetera).
Infatti, ancora oggi il bollettino del ministero della difesa russo parlava di numeri decisamente in aumento, da questo punto di vista:
Direttrice KUPLJANSK – 100 soldati fra morti e feriti
Direttrice KRASNYJ LIMAN – 65 soldati fra morti e feriti
Poi si entra nella terra incognita, quella affidata ai wagner, e qui le perdite non si contano ma sono a centinaia.
Direttrice DONECK – 190 soldati fra morti e feriti
Direttrice A SUD DI DONECK (Ugledar e dintorni) – altri 60 soldati fra morti e feriti.
Con questi tempi e queste modalità di conflitto, sicuramente, la tanto decantata offensiva NATO di primavera è sempre più in discussione
ARTEMOVSK
La cartina di RYBAR di oggi mostra un dato molto importante:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/15/20230215200251-b6d49ba9.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/15/20230215200250-5b410019.jpg
PARASKOVIEVKA tiene? Non faccio a cornate con 1500 uomini asserragliati fra tunnel, camminamenti e bunker come se non ci fosse un domani. Passo oltre. Ed è quello che è stato fatto. Quella lingua rossa che si avvicina a BERCHOVKA. Cade BERCHOVKA cosa resta di PARASKOVIEVKA? E, di converso, cosa resta di ARTEMOVSK?
Il bollettino associato alla cartina registra inoltre l’ampliamento, di questa “lingua”. PUNTANO ANCHE A ZALIZNJANSKOE, i soldati russi. Attaccano su tutti i punti, mandando in crisi la tenuta della linea di fronte stessa. Cedimento, avanzamento, ulteriore crisi ma da un’altra parte, e così via.
Senza sfondare, senza fughe in avanti, senza esporre i fianchi a contrattacchi. Oggi quei criminali decidono di mandarci contro altri uomini in massa? Siamo pronti, sembrano dire quei soldati. Affronteremo anche loro. E avanzeremo di altri cinquanta metri. RYBAR sospetta che il patàca e mascellone abbiano avuto ordine dai loro padroni di tenere fino al 24 febbraio, così, giusto per non dargli modo di festeggiare.
E su questo “altare” o pseudotale manderebbero a morire migliaia di uomini inutilmente. A questo proposito, gli “edelweiss” della decima sono appena stati costretti alla ritirata perdendo posizioni a ovesti di SACCO E VANZETTI, riparando verso VASJUKOVKA, e ancora per poco, sembrerebbe. Replicando, peraltro, le mazzate prese dai nazisti della edelweiss i cui sopravvissuti, alla fine, si ritrovarono “tutti insieme appassionatamente” a Norimberga.
https://t.me/rybar/43637
Previsioni dei wagner? Nessuna. Accerchiamento a marzo, ad aprile, o anche più tardi, a seconda di quanta artiglieria pesante e carne da cannone manderanno a morire i generali NATO.
https://t.me/WarDonbass/98951
Non c’è fretta. Per come questi “strateghi” hanno impostato la battaglia, lo scopo non è più nemmeno liberare Artemovsk, ma annientare le forze ucraine mandate incautamente, criminalmente, a tenerla, e POI liberare Artemovsk. Cinquantamila uomini in meno, in questo conflitto a bassa intensità dove contemporaneamente si muovono gli stessi ordini di grandezza, e non uno zero in più su più direttrici contemporaneamente, fanno la differenza. Eccome se la fanno.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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15/02 ore 12:30 aggiornamento
IL RITORNO DEI RUSSI A CHARKOV
Il capo dell’amministrazione militare dell’oblast di Charkov Vitalij Ganchev ha dichiarato oggi che tutti i territori dell’oblast’ di CHARKOV persi nella ritirata a settembre saranno liberati nuovamente. Attualmente i russi hanno liberato 20 centri abitati nella regione di CHARKOV, altri sono “zona grigia” sulla linea di fronte.
https://lnr-news.ru/society/2023/02/15/137696.html
Altri, come KUPLJANSK e tutti i paesi lungo il fiume OSKOL, sono ormai luogo di attacco dell’artiglieria russa alle postazioni e alle caserme ucraine costruite nel frattempo.
https://t.me/NSDVKharkove/4691
Gli squadristi stanno cercando di coinvolgere nella mobilitazione anche anziani ultrasessantenni, mentre controllano freneticamente telefonini alla ricerca di spie.
ARTEMOVSK
Mentre è ormai confermato dalle stesse fonti ucraine il deficit crescente di munizioni, che ai ritmi attuali di approvvigionamento potrà solo aumentare,
https://t.me/legitimniy/14786
zitti zitti agenti del regime di KIEV oggi hanno cominciato a “fare l’archivio”: gara di lancio del faldone dalla finestra e canestro nel portellone del furgone spalancato, il tutto il più in fretta possibile, onde evitare che dati anagrafici e fiscali finiscano in mano alla nuova amministrazione che, di qui a poco, si verrà a instaurare. Video abbastanza eloquente:
https://t.me/RVvoenkor/38381
Oltre a questo, cominciano a evacuare anche i feriti e gli ospedali da campo, arretrati ben oltre le retrovie, altro segnale di arretramento.
https://t.me/Belarus_VPO/33317
Se confrontiamo questa cartina, datata 02/02
https://t.me/Belarus_VPO/33317?single
con quest’altra, datata 15/02
https://t.me/Belarus_VPO/33318?single
Vediamo non solo lo spostamento verso ovest della linea di fronte, ma una sensibile diminuzione dei “quadratini azzurri”, ovvero delle formazioni rimaste a tenere la posizione.
I russi, nel frattempo, avanzano di “50-100 metri al giorno” ("50-100 метров" за день)
https://t.me/WarDonbass/98909
Non hanno fretta. Ci sono nell’area intera ancora qualcosa come NOVANTA battaglioni, 40-50 mila soldati fra forze ucraine e NATO. E ARTEMOVSK “SERVE A PARALIZZARE COMPLETAMENTE L’ESERCITO UCRAINO (нужен для того, чтобы полностью парализовать украинскую армию)” (ibidem).
E’ quello che ci scrivevamo ieri. Per aver portato lo scontro ad ARTEMOVSK su un piano EPOCALE, coinvolgendo nello schiacciasassi uomini e mezzi in quantità sproporzionate, considerando quindi questa sconsiderata tattica dei generali NATO, direi che ci stanno riuscendo alla perfezione.
MAR’INKA e UGLEDAR
Intanto, a ovest di DONECK infuriano altri combattimenti,
https://t.me/rybar/43617
così come a UGLEDAR
https://t.me/rybar/43618
L’artiglieria mette sotto pressione le truppe ucraine e NATO ammassate per difendere quel che resta di questi due piccoli agglomerati e, nel frattempo, compie ampie manovre di accerchiamento ai lati, cercando di chiudere più soldati possibili in una sacca. L’offensiva invernale NATO ormai è saltata. Di questo passo, il consumo di risorse è tanto e tale da mettere a rischio anche quella pianificata per questa primavera.
Aggiornamenti a seguire.
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15/02 ore 08:30 aggiornamento
STRAGE DI MEDICI A UGLEDAR
Stavano evacuando dei feriti, i droni li hanno individuati, le telecamere hanno visto quelle croci e quello che stavano facendo, ciò nonostante è partito l’ordine di aprire il fuoco. È stata una strage. Di cui in U-ccidente si eviterà di parlare, come sempre.
https://t.me/WarDonbass/98848
Così come delle odierne, ennesime, case sventrate a DONECK:
https://t.me/WarDonbass/98845
Tre scimmie, anche per quanto segue:
CI MANCA IL “MANDATO”
E’ quello che ha risposto l’ONU ieri alla Federazione Russa, di fronte alla sua richiesta ufficiale di aprire un’inchiesta su CHI abbia effettivamente fatto saltare i gasdotti sottomarini.
https://t.me/boris_rozhin/78092
Per bocca del suo portavoce Stephane Dujarric, "For us [United Nations] to conduct any sort of investigation in anything, we need… to have a mandate, which we don’t, clearly, in this [case],"
https://english.almayadeen.net/news/politics/nord-stream-blast-investigation-requires-legislative-mandate
Ti manca qualche lezione di supercazzola, caro Stéphane Dujarric de La Rivière (nome completo...)! Non ci sono dei corsi all’ONU? O a lezione guardavi fuori dalla finestra?
Reazioni russe… «prevedibile»,«ONU ridotta a livello della Società delle Nazioni», ma la migliore è stata… «Adesso lo chiamano ‘mandato’? Prendo nota.»
https://t.me/vityzeva/78188
Questo, notiamo, quando in tutto il mondo il lavoro di HERSH sta facendo scalpore. Specialmente fra i tedeschi, che sono stati i primi a essere danneggiati. E il BERLINER ZEITUNG lo intervista ancora sull’argomento:
https://www.berliner-zeitung.de/politik-gesellschaft/seymour-hersh-im-interview-joe-biden-sprengte-nord-stream-weil-er-deutschland-nicht-traut-li.317700
Dove il buon HERSH riprende tutto, dal “gruppo di lavoro” di dicembre 2021, alle conclusioni a cui era giunto già a inizio 2022, alla descrizione dettagliata di come negli USA esista un reparto addestrato a questo tipo di operazioni, fino all’uso del C4, finanche alla possibile messa al corrente del cancelliere tedesco! Riprendendo infine il pezzo “norvegese” della notizia, che è quello finale. Ma all’ONU manca il “mandato”...
MA SIAMO NOI CHE NON CAPIAMO…
Ora basta però pensar male, che si fa peccato! L’ukaz del Presidente d’Ucraina n. 80/2023 (azz ne han già fatti ottanta… anvedi come lavorano! Alacremente!) si occupa di un’importante questione, importantissima oserei dire, tenetevi forte: rinominare la Decima brigata di assaltatori di montagna delle ff.aa. ucraine in… “Edelweiss” (sic! Эдельвейс).
https://t.me/mig41/24393
Ora, a parte la necessità di occuparsi di questo, mentre il popolo si gratta, e a dama c’è chi fa la patta, e a sette e mezzo c’è la matta…
… noi subito a pensar male! Perché anche la prima divisione alpina della Wermacht si chiamava così. Invece no… sono appena entrato in possesso di un cablogramma segreto e ora vi spiego, anzi, come dicono i fedifraghi colti in flagrante, “posso spiegarvi tutto”!
Dovete, infatti, sapere che il patàca da piccolo ogni anno lo obbligavano a vedere “Tutti insieme appassionatamente”… e lui è venuto su con quel mito. Quindi ha pensato bene, ora che è nella stanza dei bottoni, di cambiare le cose. Quella appena rinominata non è una brigata di assaltatori, noo… è una troupe teatrale che gira per le città per tirare su il morale dei cittadini, quando sono un po’ tristi!
E i soldati li hanno riciclati come buttadentro! Volantinano ai crocicchi, chiaman tutti a raccolta, anzi, li prendono mani e piedi e gli dicono: “Su, non fare il timido, è gratis… dai vieni a vedere lo spettacolo!”. E così si spiega anche il video di ieri (a proposito, le fonti ufficiali inchiodate dai video han detto che era un senzatetto… certo, e quei bastardi in uniforme lo stavano “invitando” ad andare al ricovero!).
E non appena si raduna abbastanza gente, parte lo spettacolo che inizia con un bel girotondo con gli attori in camicia da notte, sulle note di: “Raindrops on roses and whiskers on kittens / Bright copper kettles and warm woolen mittens…” (con saltino sulle parti in battere) e si conclude, dopo un’ora e mezza e in un tripudio di folla, con: “ Edelweiss, Edelweiss, una stella di nee-ve” (in italiano in omaggio a Sanremo) che di solito è anche il bis.
Ormai nessuna remora. Sdoganati i nazisti in chiave antirussa: niente di nuovo sotto il sole. Esattamente come coi sovietici (i polacchi, da allora peraltro, non son mica tanto cambiati...). Bastardi a KIEV, bastardi a BRUXELLES. E giocano tutti a fare gli “antifascisti”: ricordiamocene il 25 aprile.
Aggiornamenti a seguire.
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14/02 ore 19:20 aggiornamento
ARTEMOVSK: LA VOLPE, L’UVA, LA TRAGEDIA ESISTENTE E QUELLA CHE INCOMBE
La storia della volpe e dell’uva su Artemovsk la sappiamo, visto che ormai è mesi che va avanti. Oggi a recitare la parte della volpe è Kirby, non vale nulla, anche se cade chissenefrega, non ne facciamo un dramma, eccetera eccetera.
https://t.me/OstashkoNews/55086
E noi è mesi che diciamo che questo atteggiamento è quantomeno schizofrenico. Perché se non vale nulla continui ad ammassarci soldati per tenerlo? La risposta è nel non detto, come sempre quando si ha a che fare con degli ipocriti: il DONBASS deve, DEVE, essere nostro. Punto. Dopo otto anni di manfrine, eravamo già pronti, non ci fossero stati i russi. Anzi, nei piani d’attacco rinvenuti c’era anche lo sfondamento del confine russo verso ROSTOV e a sud verso la CRIMEA.
Ora mi dici, “ma sarebbe più saggio arretrare verso SLAVJANSK e KRAMATORSK”… “Sto-tasso! Non si arretra di un millimetro!” Perdere ARTEMOVSK significa, in realtà, perdere QUESTA (sempre più remota) POSSIBILITA’ di sfondamento. Ovvero, perdere quello per cui il regime di KIEV ha (s)venduto un intero Paese, popolo, risorse, tutto, ai padroni NATO.
Fin qui, la solita manfrina della volpe e dell’uva: si prendono e si sbattono civili al fronte per una cosa che “non vale nulla”. Ora però si sta profilando una cosa ancora peggiore. Una TRAGEDIA le cui proporzioni vanno decisamente OLTRE la perdita della possibilità di chiudere, un domani, la questione Donbass con le armi.
Partiamo da questa cartina:
https://t.me/brussinf/5645
Rosso=RUSSI
Verde=Regime di KIEV
Violetto=controllo di fuoco dei russi.
C’è anche il perimetro di ARTEMOVSK, tra l’altro, nel riquadro in alto a destra.
Esistono ancora tre strade o stradine che possono usare i fascisti. Per arrivare a CHASOV JAR e da lì a KRAMATORSK. Niente di decisivo, perché come ci dicevamo il DEFICIT fra quanto è necessario per tenere e quanto riesce effettivamente ad arrivare, aumenta sempre più. Tuttavia, OGNI GIORNO ARRIVANO AD ARTEMOVSK DAI TRECENTO AI CINQUECENTO NUOVI SOLDATI A FARE DA CARNE DA CANNONE!
https://t.me/WarDonbass/98775
In altre parole, il regime di KIEV sta continuando a POMPARE uomini e mezzi nel tritacarne. Con l’evidente intento di mandarlo fuori uso, di incepparlo. I russi hanno preso le loro misure e attaccano letteralmente metro dopo metro, casa dopo casa. Ma da qui a parlare di accerchiamento è ancora presto.
E però. Ora ragioniamo all’inverso. COSA SUCCEDEREBBE SE L’AZIONE A FALANGE ANDASSE A BUON FINE? SE DA NORD CHIUDESSERO LA STRADINA SOTTO E TENESSERO SOTTO TIRO LE RIMANENTI?
MA MOLTO PIU’ SEMPLICEMENTE ANCORA: “Il tempo sta cambiando, le temperature stanno iniziando a salire e le stradine di campagna, sinora ghiacciate e in grado di fungere da arterie vitali per la città semiassediata, SMETTERANNO DI FUNZIONARE perché cominceranno a impantanarsi e ad allagarsi… il che porterà alla tragedia”
Погода будет сейчас теплеть и полевые дороги, которые сейчас являются артериями снабжения, перестанут функционировать, что приведет к трагедии.
https://t.me/ukraina_ru/132496
"TRAGEDIJA". Infatti, COSA NE SARA’ DELLE DECINE DI MIGLIAIA DI UOMINI CHE, A COLPI DI 300-500 AL GIORNO CONTINUANO AD AFFLUIRE DENTRO QUESTA TRAPPOLA MORTALE?
E che come a MARIUPOL’ dovranno combattere “sino all’ultimo ucraino”?
Ecco allora che non solo ARTEMOVSK sarà teatro di una disfatta militare importante, dal punto di vista strategico, ma è già, e col tempo lo sarà di più ancora, il luogo della decimazione di quello che furono le forze armate ucraine. E qui, caro Kirby, a rischiare non è solo la testa del patàca che avete messo lì, ma anche la tua e quella del tuo capo.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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14/02 ore 13:00 aggiornamento
SULL’ATTACCO DA PIU’ PARTI
Nove sono i maggiori momenti di attacco, concentrati sul fronte EST in decine di km. Dimezzando solo tale linea, da KUPLJANSK a LIMAN, gli obbiettivi dei tiri di artiglieria sono stati ventidue:
https://lnr-news.ru/society/2023/02/14/136881.html
170 soldati caduti nelle ultime ventiquattr’ore fra KUPLJANKS e KREMENNAJA:
https://t.me/mod_russia/24159
Ancora più a sud, tra UGLEDAR’ e MAR’INKA, VENTIMILA UOMINI sono sotto il tiro costante e massivo dell’artiglieria russa:
https://dnr-news.ru/society/2023/02/14/237779.html
Tale forza offensiva non può non mettere in crisi la già traballante linea difensiva NATO, lasciata incautamente lungo una linea ormai da mesi non più sostenibile. E influire su quanto sta accadendo più a sud. I RUSSI INFATTI PARE STIANO GIA’ PENSANDO ALL’AGGLOMERATO SLAVJANSK-KRAMATORSK. Il quale, come mostra questa cartina (parte centrale dove le frecce convergono)
https://dnr-news.ru/society/2023/02/14/237538.html
è praticamente inespugnabile se attaccato da OVEST, ma tale non è se attaccato anche da SUD (UGLEDAR, MAR’INKA) e da NORD (KREMENNAJA, LIMAN). I generali NATO, avessero avuto più cura dei loro uomini, sarebbero già da tempo arretrati e costruito due linee fortificate a nord e a sud tali da proteggere tali città chiave. Ma ciò non è accaduto. E ora mancano uomini, buttati tutti sotto lo schiacciasassi di ARTEMOVSK. A proposito,
ARTEMOVSK
PARASKOVIEVKA è ormai sotto assedio:
https://t.me/RVvoenkor/38315
E parliamo di MILLECINQUECENTO UOMINI, tre intere brigate, chiusi in una sacca (accerchiamento operativo)
https://dnr-news.ru/society/2023/02/14/237667.html
Sorte migliore non sta aspettando più a sud, in una città sempre più accerchiata dove infuriano sempre più i combattimenti.
https://t.me/WarDonbass/98739
L’INTEGRITA’ TERRITORIALE E’ “SACRA”… MA C’E’ GIA’ CHI GUARDA ALLO SMEMBRAMENTO AD OVEST
Polonia e Ungheria in testa.
https://t.me/legitimniy/14779
E il patàca fa buon viso a cattivo gioco. Non può fare altrimenti, visto che lo smembramento a ovest è conseguenza diretta del coinvolgimento dei Paesi NATO Ex-Varsavia nel conflitto, è “il premio sperato promesso a quei forti” (si fa per dire…). In altre parole, alla NATO dell’integrità territoriale dell’Ucraina non interessa nulla. Interessa infliggere il peggior danno possibile alla Russia, possibilmente colpirla al cuore, smembrarla. E se per quello e tener buoni i vicini si dovesse prometter loro le regioni dell’Ovest, del “sacro suolo” che fino a meno di un secolo fa non era neppure Ucraina, ben venga. BEN VENGA. E il patàca, mentre manda il suo popolo a farsi massacrare nel Donbass, fa buon viso a cattivo gioco.
A PESO MORTO
Odessa, centro città, pieno giorno. Un ragazzo è intercettato da due squadristi in uniforme. Capendo la malparata, si butta a terra. A peso morto, i due panzoni provano ad alzarlo ma rischiano l’ernia, e devono desistere. Il ragazzo si dibatte. Intorno, la gente guarda, l’ennesimo crimine contro il suo stesso popolo da parte del regime di KIEV. Un secondo filmato, registrato poco dopo da una vettura, mostra qualcuno che si è anche avvicinato, forse a dare man forte al ragazzo, che resta per terra. Meglio accasciarsi a peso morto, che essere morto del tutto poco dopo.
https://t.me/legitimniy/14776
Aggiornamenti a seguire
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14/02 ore 08:30 aggiornamento
CONTRO NATURA
Sputnik ha svolto un lavoro notevole di ricerca che merita traduzione. “Contro natura” è il titolo che potrebbe avere questo lavoro. Improprio, certo, più che “natura”, Levi-Strauss, ma anche Marx non avrebbero avuto dubbi, è “cultura”, è “essere sociale”, rapporti sociali fino al midollo. Ma quando parliamo di rapporti “connaturati”, esistenti da secoli, se non da millenni, rinforzati da un percorso comune durato secoli, allora la parola “natura”, in quel senso, affiora. Come nei rapporti fra Federazione Russa e Ucraina. Ma vediamo questo lavoro, basato essenzialmente sui numeri:
https://t.me/vityzeva/78164
104 MILIARDI DI DOLLARI: tutti i debiti contratti dai bilanci delle ex-repubbliche sovietiche, Repubblica Socialista Sovietica d’UCRAINA inclusa, che la Federazione Russa si accollò sul gobbo nel 1992, partendo lei in deficit e le altre ex-repubbliche col bilancio pulito come il sedere di un neonato; anzi, rimarca lo specchietto in nota, le perdite furono “socializzate” (peggio, buttate sul bilancio della FR) e i profitti, gli attivi generati a livello locale, restarono “privatizzati”, ognuno se lo portò a bilancio locale, Ucraina compresa, e non in compensazione delle perdite comuni. Prima regola del capitalismo appresa a tempo di record, complimenti.
250 MILIARDI DI DOLLARI: PAGAMENTI DALLA Federazione Russa ALL’UCRAINA dal 1991 al 2013, EFFETTUATI A PREZZI GONFIATI, POLITICI, NON DI MERCATO, per progetti energetici comuni, crediti concessi, accordi e trattamenti preferenziali di tipo economico-commerciale. PER INCISO, NELLO STESSO PERIODO GLI USA AVEVANO VERSATO 5 MILIARDI DI DOLLARI, 1/50 IN PROPORZIONE!
268,5 DOLLARI: PREZZO POLITICO DEL GAS A MIGLIAIO DI MC PER L’UCRAINA A INIZIO 2014 (QUANDO ALL’UE VENDEVA, ALL’EPOCA, A 485 DOLLARI)
3 MILIARDI DI DOLLARI: AMMONTARE DI EUROBOND (debito) ucraini comprati dai russi nel 2013; scadenza 2015, debito ANCORA DA SALDARE…
610 MILIONI DI DOLLARI: Debito RICONOSCIUTO DALL’UCRAINA nei confronti della Russia (tradotto: “quel che ti voglio pagare quando voglio come voglio…”). Il che la pone comunque al SECONDO posto fra i Paesi debitori alla FR;
9,5 MILIARDI DI DOLLARI: VOLUME ANNUALE SCAMBI COMMERCIALI UCRAINA-RUSSIA A FINE 2021
“Contro natura”, certo. Perché quando “Carthago delenda est”, la “natura”, l’insieme di rapporti sociali ed economici consolidati da decenni, “delenda est” anche quella. Si resetta tutto. E chi è nel mezzo, carne da cannone, da mandare al massacro. Ma non è così. Il finale sarà diverso dalle attese dei padroni attuali. Molto diverso.
“NON SONO GLI ALIENI”
it's not aliens
i wish it were aliens
but it's not aliens
it's just the ol'
engineered panic,
an attractive nuisance
ensuring natsec reporters
get assigned to investigate
balloon bullshit
rather than budgets
or bombings
(à la nordstream)
until next time
https://twitter.com/Snowden/status/1625241477642088454
Quando un cinguettio diventa poesia, e così la tratto. Snowden se la piglia con il meccanismo mediatico, al caso da essi montato intorno ai palloni aerostatici. E scrive:
“Non sono gli alieni
Lo avrei voluto tanto
Ma non sono gli alieni
E’ solo il caro, vecchio
Panico à la carte
Il caro vecchio specchietto
Per allodole imboccate
Da giornali con imprimatur
Che spaccano il capello in quattro
Su spazzatura aerostatica
Anziché sui bilanci
O sulle bombe di regime
(à la nordstream)
Fino alla prossima”
Aggiornamenti a seguire.
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13/02 ore 19:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/13/20230213203804-78b3e180.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/13/20230213203803-5b32b832.jpg
mostra chiaramente come si stia ampliando l’area a nord e a ovest di SOLEDAR. Prossima fermata: BERCHOVKA, che consentirebbe di accedere all’ultima strada rimasta ancora parzialmente utilizzabile per gli approvvigionamenti. Fonti non confermate, a proposito di ARTEMOVSK, parlerebbero già di comando e mercenari evacuati dalla città assediata
https://t.me/namarshe/4505
prima che oltre a scambiare prigionieri ci si trovasse a dover scambiare colonnelli e generali. Questo la dice lunga, aldilà della retorica di regime, su come stiano effettivamente andando le cose. Oltre al fatto che i rinforzi ormai arrivano nella misura di 1:2, ovvero la metà di quelli che si perdono.
A SADOVOE SI PARLA INGLESE
Due paesi più a EST di CHERSON, confermato l’arrivo di soldati NATO (GB e USA) facilmente riconoscibili per l’idioma con cui si esprimono. Stessa prepotenza degli autoctoni nel prender possesso delle case lasciate abbandonate dai cittadini in fuga sulla parte russa, notizia degna di nota se si ricollega, in particolar modo, a quanto già accennato a mezzogiorno, ovvero di come la mancanza di quadri e ufficiali autoctoni renda ormai necessario l’intervento diretto della NATO nella direzione delle operazioni militari. Quello che a SETTEMBRE 2022 era stato un cambio di strategia dettato dalla OPPORTUNITA’, oggi lo è dettato unicamente dalla NECESSITA’. Gli ufficiali non crescono come funghi dalla sera alla mattina. A SADOVOE e su tutto il territorio controllato dai fascisti di KIEV le forze armate (o quel che ne resta) parleranno sempre più la lingua dei loro padroni, presenti sempre più sul campo.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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13/02 ore 13:00 aggiornamento
SOPRA ARTEMOVSK
Questa cartina mostra bene, dopo la presa di KRASNAJA GORA, cosa attende PARASKOVIEVKA sopra ARTEMOVSK: accerchiamento, isolamento, sconfitta.
https://t.me/zastavnyii/2976
PARASKOVIEVKA è una città che si sviluppa prevalentemente SOTTO TERRA: miniere di salgemma abbandonate, come SOLEDAR, usate per giunta come santabarbara da più eserciti. Un intero arsenale che però si stima essere stato svuotato al 95% già nel 2015 dal regime di KIEV:
https://t.me/epoddubny/14895
Resta la fitta rete di tunnel: anche qui, tuttavia, se la città è accerchiata, quella che la attende è la stessa fine di SOLEDAR. Vedremo gli sviluppi.
ARTEMOVSK
In mattinata sono stati liberati altri quartieri, a est e a sud come da riquadri in cartina:
https://t.me/namarshe/4502
Continua quindi a scricchiolare la tenuta della linea di fronte da parte ucraina e a perdere pezzi, nonostante continuino ad ammassare migliaia di uomini e a mandarli letteralmente al massacro.
UN CRIMINE CONTRO IL PROPRIO STESSO POPOLO, LUCIDAMENTE CALCOLATO
A questo proposito la guerra sta diventando sempre più BESTIALE da parte del REGIME DI KIEV, anche da questo, semplicissimo, punto di vista: MANCANO UFFICIALI e SOLDATI ADDESTRATI. Morti in battaglia, non sono come i soldati che si prende un civile, lo si sbatte nella camionetta, gli si punta un fucile alla schiena e gli si dice: “se non lo fanno loro lo faccio io adesso”.
Questo però pensavo sinora fosse un modus operandi criminale, ma indiscriminato. LA “NUOVA” TATTICA CRIMINALE DEL REGIME DI KIEV DISCRIMINA INVECE FRA CARNE DA CANNONE E RISORSE DA PRESERVARE: lo fa, per l’appunto, attraverso una TATTICA IN DUE TEMPI, ovvero
1. SI MANDANO DAVANTI, AL MASSACRO, I CIVILI APPENA ARRESTATI PER STRADA; questo serve a far “sprecare” - il fine è questo! – armi e munizioni ai russi. E’ LA “CARNE DA CANNONE”, A BUON MERCATO E DISPONIBILE IN GRAN QUANTITA’. Non appena i russi rallentano, perché a corto di munizioni, o in attesa di rincalzi (rotazione), eccetera
2. GLI MANDANO CONTRO SOLDATI ADDESTRATI, UNITA’ SPECIALI, L’ELITE, che hanno preservato sino ad allora, aumentando così la possibilità di successo della loro azione
https://dnr-news.ru/politics/2023/02/13/236367.html
A pensarci è una tattica criminale, perché MANDA AL MASSACRO IL PROPRIO POPOLO, CIVILI SBATTUTI AL FRONTE CON LA FORZA E NEL NOME DEL QUALE SI DICE DI COMBATTERE, PER PRESERVARE I PROPRI SOLDATI E LE UNITA’ NATO.
Aggiornamenti a seguire.
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13/03 ore 08:00 aggiornamento
"MENTRE IL POPOLO SI GRATTA..."
Povero Rino, qui ci avrebbe fatto un pezzo sicuramente. Chiedo scusa a chi ha appena fatto colazione, magari rilegga questo pezzo fra un'oretta perché il rischio di non tenerla è alto:
Svelato Luminance, il giga yacht Lurssen dell'oligarca ucraino Rinat Akhmetov
Svelato da Lurssen il giga yacht conosciuto come progetto Luminance, il cui design degli esterni è stato firmato dallo studio monegasco di Espen Øino. Con i suoi 145 metri di lunghezza Luminance è la 30ma nave da diporto varata dal cantiere di Brema, in Germania, a fregiarsi della firma del famoso yacht designer originario di Oslo in Svezia, richiestissimo dagli armatori degli yacht custom più grandi. Di Espen Øino, fra gli altri, sono anche i Lurssen Flying Fox di 136 metri, Dilbar di 156 e Crescent di 135,5 metri.
La costruzione di Luminance, iniziata nel 2018, è culminata ieri con la sua prima uscita pubblica, in acqua accanto alle strutture dove è stato portato a termine. Si tratta in termini di lunghezza della settima unità più grande varata da Lurssen nel diporto, i cui interni portano la firma di un altro importante protagonista dell’interior design e non solo in ambito nautico: Francois Zuretti.
Le previsioni dicono che Luminance potrà essere consegnato al suo fortunato armatore non prima della fine dell’anno, quando tutto l’allestimento potrà essere ultimato e i seatrial, le prove a mare, effettuati.
Il valore stimato per questo enorme yacht a motore è di circa 500 milioni di dollari, mentre i suoi costi di gestione annuali dovrebbero essere intorno ai 50 milioni di dollari.
A proposito di chi si è potuto permettere l'acquisto di una barca del genere, stando a quanto rivelato lo scorso maggio dell’autorevole New York Times, pare che il suo proprietario sia il miliardario Rinat Akhmetov, considerato l'oligarca più ricco d'Ucraina. Akhmetov è il fondatore e proprietario della holding di investimenti System Capital Management, che ha interessi in una varietà di settori, tra cui l'acciaio, l'energia e il settore immobiliare.
Akhmetov, è anche il presidente della squadra di calcio dello Shakhtar Donetsk, come tale assurto alle recenti cronache per aver lanciato il progetto "Heart of Azovstal" per sostenere i soldati di Mariupol e le famiglie dei caduti, donando parte del ricavato della vendita del calciatore Mudryk al club inglese del Chelsea, una cifra pari a 25 milioni di euro.
https://pressmare.it/it/comunicazione/press-mare/2023-02-10/svelato-luminance-il-giga-yacht-lurssen-delloligarca-ucraino-rinat-akhmetov-69772
Il regime di KIEV non tocca gli oligarchi, i loro attivi, gli consente di fare carità pelosa e trarne un giovamento di immagine (25 milioni di dollari derivati dalla vendita di un giocatore di pallone sono METÀ DEI COSTI DI GESTIONE ANNUALE DI UNO YACHT DA 500 MILIONI DI EURO). Non tocca gli oligarchi perché gli oligarchi sono parte integrante del regime. Sono il regime, e foraggiano le comparse, i patàca o i mascelloni di turno. "Mentre il popolo si gratta"...
Aggiornamenti a seguire.
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12/02 ore 21:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
La notizia più rilevante di oggi è stata la liberazione di KRASNAJA GORA. Questa carta di RYBAR,
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/12/20230212140711-bf31e450.jpg
disponibile anche con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/12/20230212140711-fd93fda8.jpg
rappresenta un ingrandimento dell’area. La città è contigua a PARASKOVIEVKA, che ormai è la prossima. Inutile dire che alla caduta di quest’ultima seguirà, nelle intenzioni dei soldati russi, la caduta di Berchovka, così da ampliare ulteriormente l’accerchiamento di ARTEMOVSK, città dove ormai è bloccato ogni movimento in entrata e in uscita dei civili, inclusi i volontari, giornalisti, eccetera “in via precauzionale”:
https://t.me/legitimniy/14765
Stessa mossa occorsa a SOLEDAR prima della sua caduta.
KUPLJANSK-KREMENNAJA
Quest’altra carta aggiornata di RYBAR mostra gli ultimi avanzamenti russi:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/12/20230212123907-86911f5b.jpg
Anche qui con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/12/20230212123906-c7284491.jpg
E’ possibile notare in questo caso cedimenti intorno a KUPLJANSK, sempre più vicina alla linea di fronte, ma anche al centro e a sud di questa linea di fronte. Si conferma,
- da un lato, l’efficacia degli attacchi multipli che mettono sotto stress una linea difensiva NATO sempre più in difficoltà e, dall’altro
- la carenza di forze NATO nella quantità necessaria a svolgere tale compito. Di fatto, il bisogno di dislocare truppe di stanza su questa linea ad ARTEMOVSK e UGLEDAR ha creato una superiorità relativa dei russi che sta AMPLIFICANDO ulteriormente l’efficacia della loro azione.
https://t.me/rybar/43540
In questo senso, anche la linea di fronte di fatto ferma a Zaporozh’e e a Ugledar ha sortito l’effetto voluto, rendendo possibile un’accelerazione dello sfaldamento della linea difensiva nell’EST Ucraina. Ennesimo errore tattico di un comando militare incapace di leggere la situazione per tempo e trarne le dovute conseguenze, arretrando sulla seconda linea di difesa senza perdere né uomini, né mezzi. Non, come oggi, perdendo quasi seicento uomini contando solo la zona seguita direttamente dalle forze armate russe
https://t.me/mod_russia/24120
al netto quindi di ARTEMOVSK.
ATTACCHI DI PANICO, MA NON PER TUTTI...
Tutto quanto accade, sta ACCELERANDO la demilitarizzazione del territorio ucraino SENZA che ancora il grosso dei trecentomila mobilitati a settembre siano ancora entrati in azione. Ma non solo. Tutto quanto accade sta letteralmente provocando attacchi di panico, perché ARTEMOVSK si sa essere costantemente, ogni giorno, luogo delle peggior perdite subite dalle ff.aa. ucraine dall’inizio del conflitto. Gli attacchi aerei condotti con droni e missili su infrastrutture e, da ieri, anche ponti (ieri messo fuori uso anche quello che collega Odessa alla Romania), contribuiscono a creare tale clima.
https://t.me/WarDonbass/98558
Panico si, ma non per tutti. Oggi sulle impalcature che circondano ancora il basamento di un monumento al generale Suvorov fresco fresco di rimozione, è stato scritto: “TORNERÒ” («Я вернусь»)… Panico per alcuni, speranza che rinasce per altri.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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10/02 ore 19:00 aggiornamento
Il bollettino del Ministero della difesa russo parla ancora oggi di 415 soldati ucraini uccisi e soltanto nei territori di sua competenza (no ARTEMOVSK e dintorni)
https://t.me/mod_russia/24085
Questo restituisce la cifra non solo degli scontri aspri in corso, ma anche di una situazione che sta continuando a degenerare, per i generali NATO. Tocchiamo solo i punti più importanti, dal punto di vista degli ultimi spostamenti della linea di fronte.
ARTEMOVSK
E’ indubbiamente quello dove sono più eclatanti. Cartina di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/10/20230210180533-83712861.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/10/20230210180533-5879b6ed.jpg
Anche oggi un'altra stretta, un altro giro di vite intorno alle truppe ucraine di stanza ad ARTEMOVSK, che oppongono una strenua resistenza ma che ormai, tagliate sempre di più dalle retrovie, si stanno accartocciando su loro stesse. Questo, nonostante l’iniezione ingente di uomini e mezzi contribuisca a rallentare, ma non a fermare, l’avanzata dei russi. A NORD della città come a SUD. Nel complesso, questo si traduce in ulteriori, enormi perdite che non giustificano affatto la lenta avanzata russa: lo giustificherebbero, dal punto di vista militare, se a esse corrispondessero altrettante perdite da parte russa, ma così non è. Quindi i russi scalano volentieri di una marcia, e continuano a infliggere danni alle forze armate ucraine e NATO.
“ECCE HOMO”: TROVATO IL COLPEVOLE
Partiamo prima dall’AMMISSIONE, da parte del portavoce dell’ONU MARTA HURTADO,
- Dell’AUTENTICITA’ DEL VIDEO di quel massacro di soldati russi disarmati e faccia a terra
- Del fatto che l’autore della strage, ammettendo il fatto, si sia difeso dicendo che “pensava fossero mercenari” (quindi i mercenari non si fanno prigionieri ma si ammazzano sul posto, deduciamo)
- Che tale scusa non sia una ragione plausibile, a detta persino della portavoce, incalzata dalla stampa russa che le chiedeva di commentare la vicenda
https://tass.com/society/1574851
In tutto questo, neanche un accenno nei cinegiornali luce su un video autentico che denuncia l’ennesimo crimine di guerra. A avremmo anche il nome e cognome di questo bastardo, non lasciamolo nell’anonimato. Si chiama SERGEJ MAKARENKO, originario di KRASNOBORKA, nella regione di ZHITOMIR. Gli piace mettere in rete i suoi crimini, sicuro dell’impunità:
https://t.me/opersvodki/12995
Ancora per poco.
BREVE STORIA DELL’EUROREGIONE “DONBASS”
Fare ogni tanto un tuffo nel passato non guasta. Specialmente se il “passato” riguarda gli ultimi 10 anni soltanto. Parliamo di EUROREGIONE. Un oggetto strano, che esiste per esempio dalle mie parti (la cosiddetta Euroregione Insubria, che unisce province frontaliere contigue di Svizzera e Italia), ma che ha un notevole significato dal punto di vista economico. I partecipanti all’euroregione godono di reciprocità inesistenti a livello dei singoli stati cui appartengono, e che comportano semplificazioni doganali, di contratti di lavoro, di tariffe, eccetera. Questo è il sito, giusto per non parlare d’aria: https://aer.eu. Vi partecipano anche Russia, Bielorussia e Ucraina con Euroregioni in cui sono interessati anche i loro territori: non è “roba da UE e basta”.
https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%95%D0%B2%D1%80%D0%BE%D1%80%D0%B5%D0%B3%D0%B8%D0%BE%D0%BD
Tutto questo, per dire che già nel 2011 FU FIRMATO UN ACCORDO FRA UCRAINA E RUSSIA PER LA CREAZIONE DELL’EUROREGIONE DONBASS: REGIONI RUSSE DI ROSTOV E VORONEZH + REGIONI UCRAINE DI LUGANSK E DONECK. Anche qui vi sarebbero state semplificazioni doganali, facilitazioni per i lavoratori frontalieri, progetti congiunti sia a livello industriale che nelle sfere del turismo, dell’ecologia, dello sport, della scienza e della cultura.
E venne il colpo di stato di Maidan, che calpestò la volontà del popolo ucraino, in particolare, del popolo dell’EST Ucraina. A partire dai suoi interessi, tra cui questo. Ma quale Euroregione! Tutto, quindi, naufragò. Oggi questo progetto riprende vita. Può riprendere vita. Gli abitanti delle quattro regioni un tempo frontaliere, ora no, ma sempre CONTIGUE, riallacciano rapporti e relazioni di ogni genere.
https://lnr-news.ru/politics/2023/02/09/134455.html
Ma non si dica che questo è conseguenza di una “annessione”! Si abbia il coraggio di dire che il regime fascista, instauratosi dal colpo di Stato orchestrato dai suoi padroni nel 2014, ha deciso unilateralmente che “il popolo ucraino”, di cui esso era l’unico e indiscutibile interprete, DOVEVA guardare a OVEST. Doveva smetterla di parlare russo, anche se russo di nascita. Non importava. E fa niente se, come nel Donbass, quell’OVEST divenuto la nuova stella polare era lontano, lontanissimo, anche come distanze. Lì occorreva andare. Punto. Era lontano? Problemi suoi. Ma quella frontiera era chiusa. Fra gli applausi compiaciuti, continuati anche ieri in eurovisione, della peggior leva di governanti di Paesi europei dal dopoguerra a oggi e il ghigno soddisfatto dei veri padroni, quelli che parlano inglese di qua e di là dell’Atlantico.
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Comunicazione di servizio. Domani potrei non avere accesso al PC. Aggiornamenti a seguire, se non domani notte, domenica notte.
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10/02 ore 08:30 aggiornamento
“SQUISH LIKE GRAPE”
Miyagi: Now, ready?
Daniel: Yeah, I guess so.
Miyagi: [sospiro tipico giapponese] Danielsan, must talk.
[si inginocchiano]
Miyagi: Walk on road, hm? Walk right side, safe. Walk left side, safe. Walk middle, sooner or later
[fa il gesto della spremuta] get the squish just like grape. Here, karate, same thing. Either you karate do "yes" or karate do "no." You karate do "guess so," [fa il gesto della spremuta] just like grape. Understand?
Daniel: Yeah, I understand.
Miyagi: Now, ready?
Daniel: Yeah, I'm ready.
https://www.youtube.com/watch?v=Y3lQSxNdr3c
“Karate kid” (originale, non rifatto) scuola di vita, Miyagi maestro di vita (e non come quello di Vanna Marchi). Sul tubo c’è sicuramente anche quello in italiano, ma l’inglese di Miyagi merita. Scuola di vita anche quello.
Lo sfruttatore di lavoro minorile Miyagi (praticamente Danielさん gli rifà la casa durante il film…) vuole far capire al suo aspirante allievo (“must talk”… “dobbiamo parlare”) che una cosa fatta “guess so”, boh, come viene viene, è meglio non farla. Cammini a sinistra (left side), bene, cammini a destra (right side), bene, cammini in mezzo alla strada (middle), “sunaa or leitaa” (prima o poi), ti schiacciano come un grappolo d’uva (squish like grape). Stesso discorso per il karate. Stesso discorso per la guerra. “Understand?”
No, caro patàca. Mi sa che non hai capito una mazza (o, a pensar male, ci fai e non ci sei). Volevi fare la guerra, giusto? Si, perché questo hai ammesso ieri per la prima volta, brutto stronzo, questo hai ammesso allo Spiegel tedesco. Questo il testo integrale per chi come me non ha l’abbonamento allo Spiegel. Non sono germanofono, purtroppo, e quella che riporto sopra è una traduzione di una traduzione, come il Monti con l’Iliade… e non sono neppure il Monti, quindi chiedo scusa. Stanno parlando degli Accordi di Minsk e del perché a lui non andavano bene (NOTA BENE: ZELENSKIJ BATTE POROSHENKO ALLE ELEZIONI PERCHÉ PROMETTE AL SUO POPOLO DI PORTARE LA PACE NEL DONBASS!):
Zelenskij: Traine tu le conclusioni di ciò che dico. Il modo più semplice di finire la guerra sarebbe stato quello di dare territori alla Russia (NB Falso: la Crimea era tornata russa, ma LNR e DNR avevano dichiarato la loro indipendenza e basta, senza peraltro essere riconosciuti da NESSUNO per otto anni, e gli accordi di MINSK non prevedevano l’INDIPENDENZA del Donbass, ma un’AMPIA AUTONOMIA all’interno dell’UCRAINA, analoga alle nostre regioni autonome. Il patàca, come sempre, forza la mano per tirare l’acqua a un mulino che ormai ne è rimasto senza NdT). Tornare alla loro influenza sull’Ucraina e dentro l’Ucraina come è stato per anni (in realtà, riconoscimento dell’etnia russa in Ucraina, che oggi si vuole cancellare proibendole religione, lingua, cultura, ma questi sono i valori “europei”… NdT). Questo è il motivo per cui son stati siglati gli Accordi Minsk.
"Selenskyi: Ziehen Sie Ihre eigenen Schlussfolgerungen aus dem, was ich sage. Der einfachste Weg, den Krieg zu beenden, ist es, Russland Gebiete zu überlassen. Ihnen den Einfluss auf die Ukraine und innerhalb der Ukraine zurückzugeben, den sie über Jahre hatten. Aus diesem Grund gab es die Minsker Abkommen.
I nostri Paesi amici non ci devono biasimare per questo, ma io penso che gli Accordi di Minsk erano soltanto una concessione ai russi di questo tipo (però ti sei fatto eleggere dichiarando il contrario, stronzo. E nel paragrafo che segue, di fatto, mostri chi sono i tuoi VERI padroni NdT)
Unsere befreundeten Staaten sollen uns das nicht übel nehmen, aber ich denke, die Minsker Abkommen waren so ein Zugeständnis.
Germania e Francia hanno aiutato a mediare gli Accordi di Minsk del 2014 e del 2015. Avrebbero dovuto porre fine al conflitto nell’est del Paese, che la Russia stava alimentando più o meno apertamente, aiutando i gruppi armati nel Donbass, ma anche mandando sue truppe (In realtà avesse mandato sue truppe, non saremmo a oggi. Avremmo evitato, non probabilmente, oggi. Slavjansk sarebbe stata ancora DNR, e invece ci dobbiamo ancora arrivare. Il sostegno è stato quasi tutto “dal basso”, mentre dall’alto ci si è limitati a guardare e a fornire armi sottobanco e “volontari” da inquadrare nelle milizie di DNR e LNR quanto bastava per CONGELARE la situazione sul campo. Quando ormai un km dopo c’era il cartello DONECK. Questa è la realtà dei fatti. NdT). In Ucraina, gli accordi sono stati percepiti come forzati (Falso. Lui è stato eletto perché, a differenza di Poroshenko, si era espresso nettamente per farli applicare e portare la pace. L’elezione è ancora espressione della volontà popolare, mi sembra… COMUNQUE, FALSITÀ A PARTE, EMERGE CHIARAMENTE LA COMMITTENZA DI ZELENSKIJ. NON FRANCIA E GERMANIA, MA DIRETTAMENTE L’ALA BRITANNICO-STATUNITENSE DEL PADRONATO NATO. Francia e Germania sono i “compagni che sbagliano”, peggio, gli stupidotti che non contano nulla turlupinati dai russi. NdT)
Deutschland und Frankreich hatten bei der Vermittlung der Minsker Abkommen 2014 und 2015 geholfen. Sie sollten den Krieg im Osten des Landes beilegen, den Russland mehr oder weniger verdeckt führte, indem es bewaffnete Gruppen im Donbass stützte, aber auch selbst Truppen schickte. In der Ukraine empfand man die Abkommen als aufgezwungen.
Nota ora persino il giornale (corsivo nell’originale): “Zelenskij è stato eletto presidente nel 2019 principalmente perché aveva promesso di porre fine alla guerra nel Donbass” (e stiamo parlando dello Spiegel, non della Pravda!)
Selenskyj wurde 2019 vor allem zum Präsidenten gewählt, weil er versprochen hatte, den Krieg im Donbass zu beenden.
SPIEGEL: Ma tu ci hai provato, almeno, a migliorare questi Accordi di Minsk?
SPIEGEL: Sie haben aber doch selbst versucht, das Minsker Abkommen umzusetzen?
Zelenskij: Sinceramente (aiuto… NdT) son saltato su un treno in corsa che era già destinato verso l’abisso (Quindi ammette già che ha mentito al suo popolo promettendo una cosa che aveva già intenzione allora di non mantenere, valutandola come “destinata all’abisso”, NdT). Per “treno intendo gli Accordi di Minsk nel loro complesso. Ogni punto rappresenta un vagone, e quando ne stacchi uno poi ottieni una situazione così:” (boh, il treno è proprio la cosa più intercambiabile che ci sia, ma al patàca quando tocca improvvisare tira fuori proprio tutte le qualità di statista che lo contraddistinguono, ora però viene il meglio, la “spiegazione”...NdT)
Selenskyj: Ich bin auf diesen Zug aufgesprungen, der ehrlich gesagt bereits Richtung Abgrund fuhr. Mit »Zug« meine ich diese Vereinbarungen als Ganzes. Jeder Punkt steht für einen Waggon, und wenn du anfängst, das auseinanderzunehmen, kapierst du:
L’intero complesso di accordi era costruito in un modo tale che da un lato non si otteneva nulla, e dall’altro si congelava il conflitto (congelava per modo di dire… gli squadristi han fatto tirassegno sui civili di DONECK e dintorni terrorizzandoli e uccidendoli per otto anni e mezzo, NdT). Non ho visto negli accordi neppure il desiderio di lasciare all’Ucraina la propria indipendenza! (forse perché non li hai letti… NdT). Ho capito quei punti soltanto come funzionali a soddisfare un po’ l’appetito della Russia e a spese dell’Ucraina (idem come sopra, ma non si può pretendere dal patàca di andare oltre al copione che gli mettono davanti i suoi padroni, pigiama d’ordinanza compreso…). Procrastinare, prendere tempo, è perfetto in diplomazia. Magari qualche decisore muore e tutto diventa più semplice (anche qui, gli accordi sono serviti, secondo lui, solo per “prendere tempo” secondo lui, in attesa che qualche “caffè corretto” servito alla persona “giusta” faccia il suo effetto… Sono ammissioni gravi, ammesse pacificamente da un farabutto che, evidentemente, parla così perché sa di essere impunito. E di fatto lo è, visto che i cinegiornali luce fanno buona guardia. NdT).
Das Ganze ist so konstruiert, dass eine Seite etwas nicht erfüllen kann und die andere den Konflikt einfriert. Ich erkannte in den Vereinbarungen gar nicht den Wunsch, der Ukraine ihre Unabhängigkeit zu lassen! Ich verstehe ihren Sinn so, dass man den Appetit Russlands auf Kosten der Ukraine erst mal ein wenig stillen wollte. Aufschieben ist völlig in Ordnung in der Diplomatie. Man weiß ja nie, ob nicht ein Entscheidungsträger stirbt und alles plötzlich einfacher wird.
Per me questi accordi avevano un senso solo in questo: grazie a loro c’era una piattaforma ufficiale per parlare e risolvere alcune questioni (quelle che ti interessano, NdT). Quindi mi sono concentrato sugli scambi di prigionieri e ho detto al capo del gabinetto presidenziale: Andriy, implementiamolo, è per il popolo (si, da reclutare a forza e lanciare uno di qua e uno di là nella camionetta dritti al fronte… NdT).
Ich habe in diesen Vereinbarungen nur einen einzigen Sinn gesehen: Es gab dank ihnen eine offizielle Gesprächsplattform, um überhaupt irgendetwas zu lösen. Und habe mich dann auf die Frage des Gefangenenaustauschs konzentriert und dem Chef des Präsidialbüros gesagt: Andrij, lass uns das ausbauen, da geht es um Menschen.
E se creeremo uno scambio “tutti in cambio di tutti”, ci lavoreremo ulteriormente. Ma a questo serviva Minsk. Nel suo complesso, ho detto a E. Macron e A. Merkel: “così come sono non possiamo realizzarli”.
Und wenn wir einen Austausch »alle gegen alle« schaffen, schauen wir weiter. Aber was Minsk insgesamt angeht, habe ich Emmanuel Macron und Angela Merkel gesagt: So können wir das nicht umsetzen.
https://t.me/EvaHermanOffiziell/122605
si recupera facilmente inserendo la parola chiave sul suo canale telegram, esce come risultato e si può copiare il testo (il canale sopra mi si blocca prima di aprire il testo)
https://t.me/s/EvaHermanOffiziell?q=Spiegel
Quindi, abbiamo la confessione piena, con ammonimento plateale a Macron e a Merkel della serie: “non lo avete ancora capito, pic-chia-tel-li?” Questi accordi non s’han da fare… né domani, né mai.
Ecco allora il nostro patàca, fascia alla fronte e kimono regalato dai suoi padroni, pronto a far la guerra. La decisione è presa. No “left side”, ma “right side” pieno. Parte, fa tutti i preparativi, i russi lo ammoniscono, se ne frega, i russi piazzano centocinquantamila uomini al confine nord dopo le esercitazioni congiunte, se ne frega, i russi riconoscono, DOPO OTTO ANNI, la LNR e DNR, se ne frega, e siamo a oggi, con tutto quello che ci scriviamo da quasi un anno a questa parte.
Qui però Miyagi entra in crisi. Non lo capisce, Volodymyr-san. Anzi, non ci capisce una beata mazza. Questo parte per la guerra… E FA L’ESATTO CONTRARIO DI CIO’ CHE, “dati cause e contesto e le attuali conclusioni”, SERVIREBBE PER VINCERLA! O, QUANTOMENO, PER METTERE IN SERIA DIFFICOLTA’ IL NEMICO!
Passando dalla finzione alla realtà, combattendo in questo modo I SOLDATI AL FRONTE HAN FINITO LE MUNIZIONI! LE MUNIZIONI!
https://t.me/legitimniy/14740
e lui CONTINUA A COMBATTERE NELLA STESSA, MEDESIMA MODALITA’, e si esalta per quattro carri armati (di cui la maggior parte con più di mezzo secolo) in arrivo e promette caccia e navi da guerra!
SEMPRE COMBATTENDO IN QUESTA MODALITA’, la fanteria è mandata letteralmente al massacro, gettata in massa nel fuoco di una Geenna terrena, e lui cosa fa? CONTINUA A COMBATTERE NELLA STESSA, MEDESIMA MODALITA’ SUICIDA, e manda i piloti e i carristi in Inghilterra a imparare a portare i caccia NATO e i carri inglesi.
Il regime di KIEV è partito in modalità “guerra” sin da prima di febbraio, è dal 2019 che ha preso una decisione netta. Fregandosene altamente di cosa sarebbe successo DOPO, tirando dritto nella maniera più irresponsabile possibile. E NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, “SENZA RISPONDERE” DI NULLA. Risultato: l’intero Paese, popolo, esercito, economia, società civile si stanno consumando, “schiacciati come un grappolo d’uva” (SQUISH LIKE GRAPE). E lui gongola.
Pazzia? No. E’ saltato tutto, perché la catena di comando segue altre priorità, generate su altri tavoli. E neppure un “must talk” può servire. Lo ha spiegato chiaramente nella sua intervista allo Spiegel. La volontà dei suoi padroni, purtroppo per il popolo ucraino, è altra. Anche se comporta un crimine contro un popolo, ovvero contro l’umanità, “fino all’ultimo ucraino”.
Aggiornamenti a seguire.
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09/02 19:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Cartina di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/09/20230209200111-10b5ddb5.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/09/20230209200058-418d4ff7.jpg
La situazione si fa sempre più critica per la carne da cannone ucraina che continua ad ammassarsi nella città e nei suoi dintorni. A NORD di ARTEMOVSK QUEL CHE RESTA DI KRASNAJA GORA E PARASKOVIEVKA sono quasi del tutto accerchiate, come mostra questa cartina ingrandita
https://t.me/boris_rozhin/77653
A SUD i russi sono arrivati a STUPOCHKI
https://t.me/rybar/43454
oltre a stringere sempre più d’assedio KRASNOE. Truppe decimate, o rimaste senza armi, completano il quadro tragico del peggior crimine dei gerarchi di KIEV e delle sue forze armate contro il loro stesso popolo:
https://t.me/rybar/43454
ZELENSKIJ AMMETTE CHE E' STATA SUA LA PAROLA FINE AGLI ACCORDI DI MINSK
Non erano “praticabili”. Così disse a Macron e alla Merkel in una intervista rilasciata oggi allo Spiegel
https://www.spiegel.de/ausland/wolodymyr-selenskyj-im-interview-putin-ist-ein-drache-der-fressen-muss-a-458b7fe2-e15a-49a9-a38e-4bfba834f27b
Perso ormai ogni pudore, ammette: “Aber was Minsk insgesamt angeht, habe ich Emmanuel Macron und Angela Merkel gesagt: So können wir das nicht umsetzen.” (Per quanto riguarda Minsk nel suo complesso, dissi a Emmanuel Macron e Angela Merkel: “Non possiamo realizzarli così come sono”)
E ha così attuato, su ordine dei suoi padroni, gli stessi che han fatto saltare i gasdotti, la soluzione “azera”, nascondendo prima la verità e poi mandando a crepare il suo popolo. Fra gli applausi dell’U-ccidente.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.
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09/02 ore 12:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Ancora nessun aggiornamento di rilievo. Anche i canali ucraini, come REZIDENT, cominciano a denunciare le enormi perdite ad ARTEMOVSK, giustificate dal nulla.
https://t.me/rezident_ua/16318
Città $imbolo, dove la $ di dollaro non è casuale. Per niente. LEGITIMNYJ rincara la dose e dice che questo continuo affluire di uomini e mezzi nel tritacarne è legato unicamente alla concessione di crediti da parte dei padroni NATO.
https://t.me/legitimniy/14734
Ovvero, è una scelta eterodiretta, cosa che noi sosteniamo da settembre dell’anno scorso a questa parte.
Eterodiretta e “gestita”, si fa per dire, da un megalomane che anche nelle piccole cose non perde occasione per farsi riconoscere. Ieri era lì che gongolava dicendo di essere il primo capo di stato ucraino a incontrare i monarchi inglesi… e subito la rete è esplosa con gli sfottò delle foto sotto di Jushenko e Poroshenko con la fu-Elisabetta.
https://t.me/boris_rozhin/77625
Non meno megalomane di della vice-premier, Irina Vereshuk, che ha dichiarato che “è venuto il tempo di preparare i quadri dirigenti per la Crimea”. Gli stessi che avevano ammassato alla frontiera, e nella più assoluta segretezza, pronti per prendere possesso delle amministrazioni della DNR e della LNR. Qualcuno gli ha risposto contrapponendo a questa dichiarazione idiota le foto delle tombe e dei “mobilitati” buttati a forza dentro una camionetta.
https://t.me/yurasumy/7330
Probabilmente, se non son così non li scelgono per fare da passacarte ai padroni u-ccidentali. Sulla pelle del loro popolo.
Aggiornamenti a seguire.
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09/02 ore 08:00 aggiornamento
ECCE HOMO
Una telecamera piazzata sull’elmetto di uno squadrista visibilmente agitato lo ritrae mentre punta minacciosamente la canna del proprio fucile contro un soldato russo prigioniero, faccia a terra e mani sulla testa. C’è, di fianco a lui, un suo compagno già morto, sempre rannicchiato, in una pozza di sangue che macchia la neve, sporca dell’ennesimo crimine di guerra. La voce del proprietario dell’elmetto urla quindi qualcosa al primo soldato. Ma il soldato russo tace, rannicchiato su se stesso. Urla, continua a urlare in modo ossessivo, lo squadrista. Aspetta qualcosa che non arriva. E lo ammazza sul posto con una scarica di colpi. Si gira quindi verso un terzo soldato, a sinistra di tutta la scena, sempre rannicchiato. Quest’ultimo muove il polso verso l’alto, senza dire una parola, come a implorare pietà. Lo squadrista non lo ammazza, si gira verso la strage appena consumata, e urla “slava ukraine”, o “heil hitler”, poco importa.
https://t.me/voenkorKotenok/45085
Mentre da parte russa si moltiplicano gli appelli a non versare il proprio sangue inutilmente e a consegnarsi prigionieri, con tutte le istruzioni compresi i numeri di cellulare da chiamare (un esempio qui),
https://t.me/namarshe/4461
mentre i genitori e i parenti dei soldati ucraini prigionieri chiedono ai russi di non scambiare i propri cari e lasciarli lì fino alla fine del conflitto, come dichiarato all’ONU, la stessa cosa non accade dall’altra parte. Vendetta è compiuta. L’ennesimo crimine di guerra è stato consumato e celebrato nello spazio mediatico ucraino, celebrato come “vittoria”! Come del resto recita l’ultimo grido del nazifascista ucraino.
“Vittoria” come si usa in U-ccidente, quello che ha inventato quello spettacolo macabro dove due combattenti si scontrano in una gabbia di pollaio (metafora esistenziale) e vanno avanti a prendersi a mazzate anche quando uno dei due è, esattamente, nella posizione di quei soldati russi. Senza pietà, barbaro esattamente come quell’animale in grigioverde per cui nessun tribunale militare prenderà nessun provvedimento, fra celebrazione di regime totale da quelle parti e altrettanto totale silenzio da queste.
Un U-ccidente decisamente più ipocrita e falso di quelle bestie perché, pur sapendo tutto, insabbia tutto mentre fra ieri e oggi, in giacca e cravatta, si sta portando al guinzaglio il suo cagnolino autoctono in pigiama grigioverde (che non è un'uniforme, è un pigiama e basta... se vuole il cappello anche per chiedere l'elemosina al mercato gliene prendo uno) a Londra, Parigi e Bruxelles: diffondendo un’immagine di “libertà”, di “democrazia”, di “diritti” calpestati che cozza con quanto accade da nove anni nel Donbass. Ecce homo, da nove anni! Ma qui tutti guardano Sanremo, luogo carnevalesco dove tutto è concesso, dove - dandosi un'aura di serietà - si celebrano persino i “valori” e ci si mette in pace con la propria coscienza, per trecentosessantacinque giorni l’anno.
Aggiornamenti a seguire.
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08/02 ore 19:15 aggiornamento
DAL FRONTE
I maggiori aggiornamenti riguardano
- MAR’INKA, dove nonostante continuino ad arrivare rinforzi su rinforzi, le truppe NATO continuano a perdere posizioni. La carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/08/20230208192733-42be2c8e.jpg
mostra come l’errore di qualche giorno fa, che ha aperto una falla sul fianco destro della linea di difesa ucraina, si stia rivelando fatale. Attaccati da più lati, su linee difensive ormai ridotte in macerie, ogni giorno perdono qualche posizione e arretrano. Se non sono stati presi tutti i punti chiave della città, come afferma baldanzoso questo lancio di agenzia,
https://dnr-news.ru/society/2023/02/08/232248.html
poco ci manca.
- FRA SVATOVO E KREMENNAJA: qui ci sono avanzamenti già notati peraltro nell’aggiornamento di metà giornata. Quello che preoccupa maggiormente qualche dato in più sul GRUPPO D’ATTACCO che si sta costituendo per cercare, per l’ennesima volta, di sfondare la linea fra SVATOVO E KREMENNAJA: parliamo di 30-35 MILA SOLDATI in via di raggruppamento e pronti a sferrare l’attacco e a riuscire dove gli altri, sinora, hanno sempre fallito. Solo soldati, sinora. Artiglieria pesante e carri sono ancora in forte deficit.
https://lnr-news.ru/society/2023/02/08/134000.html
Vedremo cosa ordineranno i generali NATO: se tentare il tutto per tutto riequilibrando, a costo di decine di migliaia di morti, una situazione che gli sta scappando di mano (ovviamente, partendo dal LORO presupposto che tenere ARTEMOVSK e compagnia bella fosse l’unica scelta possibile, scelta di cui stanno pagando le conseguenze), o attendere. In ogni caso, su quella linea non ci sono più i riservisti della LNR. E questo lo hanno ben presente, da quattro mesi a questa parte di ininterrotti, falliti, attacchi ormai.
ARTEMOVSK: TROPPI SOLDATI, POCHE MUNIZIONI
Ne abbiamo già accennato, ma ora è arrivato qualche dato in più. Ammassati a fare carne da cannone nella trappola di Artemovsk si stima ci siano ancora 10.000 soldati. La strada pulita è rimasta 1. Attraverso quella dovrebbe arrivare cibo, armi, munizioni, rinforzi. E’ chiederle un po’ troppo. Inoltre, gli attacchi russi a depositi di armi e munizioni nei paraggi, oltre che ai convogli in movimento aggravano ulteriormente la situazione.
https://t.me/WarDonbass/97980
Ora, tutte le tattiche sono plausibili, anche se perseverare è diabolico. Ma mandare soldati a combattere fra un po’ a mani nude, è da criminali.
L’ARTICOLO DI SEYMOUR HERSH CHE FA DISCUTERE (ECCETTO CHE DA NOI)
“How America Took Out The Nord Stream Pipeline
The New York Times called it a “mystery,” but the United States executed a covert sea operation that was kept secret—until now”
https://seymourhersh.substack.com/p/how-america-took-out-the-nord-stream
Ridotto di molto e all’essenziale, ovvero saltando i preamboli e arrivando alla ricostruzione dell’attacco a stelle e strisce contro i gasdotti russi, emergono dettagli inediti che inchiodano gli USA alle loro responsabilità. Considerando che il giornalista è un premio Pulitzer, non proprio l’ultimo degli scappati di casa, è abbastanza vergognoso che chi lo riporta, fra i cinegiornali luce, gli dedichi un trafiletto e lo faccia scomparire il più presto dalla pagina iniziale. Mi verrebbe voglia di mandargli la mia bolletta del gas di dicembre. Così, visto che è una notizia da due righe di nessuna importanza.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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08/02/23 ore 13.30
LA CARTA POLACCA
La situazione ad ARTEMVOSK si fa sempre più tragica per le forze NATO. Confermata la notizia che, a nord, la strada che porta a SLAVJANSK, tramite sfondamento e aggiramento del fronte nemico, sta per essere tagliata anche fisicamente (Fonti e cartine qui)
https://t.me/polk105/2098
et
https://t.me/WarDonbass/97908
Questo significa che a essere minacciato, fra poco, sarà l’unico varco aperto, quello che si trova a ovest di ARTEMOVSK e finora era rimasto protetto.
Verso KUPLJANSK, molto più a NORD, la situazione sta egualmente DEGENERANDO. E’ di poco fa la notizia della liberazione di SIN’KOVKA
https://t.me/NSDVKharkove/4358
che fa avanzare la linea di fronte fino a PETROPAVLOVKA (carta qui), alle porte di KUPLJANSK:
https://t.me/yurasumy/7318
I generali NATO stanno cercando di reagire in questo modo. Sono, a mio avviso e non solo, da leggere in questa chiave
1. L’arrivo di truppe NATO a NORD, lungo il confine con la LNR, per tentare un contrattacco in massa in grado di obbligare i russi a spostare a loro volta truppe per tenere la posizione;
https://lnr-news.ru/society/2023/02/08/133708.html
2. Il continuo affluire di soldati dalle riserve attualmente dislocate a OVEST
https://ria.ru/20230208/donbass-1850480352.html
Se l’aritmetica non è un’opinione, la domanda che si son posti da più parti è: che senso ha sfoltire a dismisura le difese a OVEST col rischio di rimanere scoperti? E scoperti ci si resta, visto che nelle ultime 24 ore soltanto i morti fra le fila ucraine, registrati dal Ministro della difesa russo (quindi AL NETTO DELLA LINEA SEVERSK-TORECK) sono stati oltre TRECENTOTTANTA!
https://t.me/mod_russia/24039
Nessuno, dal punto di vista militare. Si lascia scoperta una linea di fronte dove i bielorussi o i russi passando in transito possono entrare e fare come l’anno scorso. Ma, come già notato, NON SIAM PIU’ NEL 2022.
Lo schiacciasassi è in funzione, i soldati mandati lì in massa non lo ingrippano, ma lo alimentano. Le perdite aumentano, accelerano, provocano ulteriori sfaceli nel tessuto sociale usato impunemente come carne da cannone. Siamo arrivati al LUDDISMO! Questo rapporto di un ufficiale ucraino DENUNCIA come i soldati siano arrivati loro a distruggere le armi, sabotarle, metterle fuori uso per non andare a morire al fronte!
https://sobcor.news/08022023/1761/
Tutto questo non succedeva nel 2022, lo ripetiamo. E chi ora viene spedito da ovest a est a tenere l’impossibile, difficilmente tornerà da est a ovest in caso di attacco.
Che senso ha questa mossa allora visto che un errore talmente macroscopico potrebbe costare l’intero conflitto? L’unico senso è farlo CON LE SPALLE COPERTE. COPERTE DA CHI? Non c’è da sfogliar tante verze: restan solo i polacchi. Ecco allora che la CARTA POLACCA potrebbe essere una possibile variante:
Questo è un fake:
https://mobile.twitter.com/Trollstoy88/status/1622603125839241216
Ho cercato riscontri, persino in polacco, ma l’unica cosa che ho trovato è stato un forum tipo radiomaria (a giudicare dalle icone…)
https://dzieckonmp.wordpress.com/2023/02/02/ostatnia-rozmowa-siostry-lucji/
dove la scritta
Polski premier Morawiecki wezwał Zełenskiego do „tymczasowego przekazania” terytoriów zachodniej Ukrainy pod ochronę Polski: „Zachodnie tereny Ukrainy będą bezpieczne, jeśli przejdą tymczasowo pod protektorat państwa polskiego”.
È il calco del tweet farlocco:
Polish PM Morawiecki urged Zelensky to "temporarily transfer" the territories of western Ukraine under protection of Poland: "The western territories of Ukraine will be safe if they temporarily come under the protectorate of the Polish state."
Quindi la notizia è una sola d’antologia, anche se sta facendo il giro della rete tradotta in più lingue.
Ma quello che c’è dietro non è un fake. I polacchi hanno in casa una quantità ingente di profughi. Offrono supporto logistico, riparano e riportano indietro, stanno investendo un capitale, è il caso di dirlo, su questa guerra.
“E il premio sperato, promesso a quei forti,
Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
D’un volgo straniero por fine al dolor?”
Il “protettorato” è dietro l’angolo. Devon solo capire come farlo. Finché ci sono i russi, ciccia.
Ma magari se i bielorussi attaccassero (e infatti si guardano bene dal farlo) potrebbero intervenire... quindi, per il momento, nessuno formalmente ALLARGA il conflitto e gli ucraini possono trasferire le loro truppe da OVEST a EST.
Tuttavia, dubito che riescano a fare in queste condizioni la differenza. Probabilmente ha ragione Mir. A voler ridurre a pezzi l'esercito ucraino non sono principalmente i russi che se lo trovano davanti. Gli eventi stanno precipitando: l'accelerazione impressa dall'ostinazione NATO a tenere la posizione all'est, sta inasprendo contraddizioni che l'anno scorso erano molto più nascoste.
Aggiornamenti a seguire.
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08/02 ore 08:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Un breve rapporto di stamane conferma la tendenza in corso, ovvero
- L’avanzamento metro dopo metro ad ARTEMOVSK, strada per strada
https://dnr-news.ru/society/2023/02/08/231769.html
- Analoga, nei tempi e nei modi, progressione da SUD in direzione CHASOV JAR, con l’obbiettivo di bloccare definitivamente ARTEMOVSK
- Ulteriori avanzamenti anche attorno a SOLEDAR
https://dnr-news.ru/society/2023/02/08/231688.html
GIVI
Oggi del 2017 moriva ucciso dai servizi segreti ucraini il comandante del battaglione “SOMALI” MICHAIL TOLSTYCH, nome di battaglia GIVI.
https://dnr-news.ru/society/2023/02/08/231688.html
Carrista di formazione, alpinista, di professione camionista fino al 2014, anno in cui imbracciò le armi per difendere il Donbass, distinguendosi sin da maggio nella battaglia per SLAVJANSK. Da settembre prese parte alla battaglia più dura, quella per la vita di DONECK combattutasi per mesi all’aeroporto che si trova a nord, alle porte della città. Sopravvissuto a diversi attentati, morto infine per un “incidente” riuscito a opera dei servizi segreti ucraini. Lo ricordiamo così, con questo video malandrino, girato il giorno del suo compleanno:
https://www.youtube.com/watch?v=1lrPvLlinqY
Вечная память!
Aggiornamenti a seguire.
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07/02 ore 19:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Ci sono stati anche oggi ulteriori, lenti, avanzamenti su tutte le direttrici. In particolare, sotto particolare stress è la zona sotto CHASOV JAR, dove è stata tagliata la strada che porta ad ARTEMOVSK. Lì non solo stanno proseguendo gli scontri, e con gravi perdite, ma la situazione rischia di aggravarsi qualora dovesse coinvolgere questa cittadina che, lo ricordiamo, è dove passa l’ultima strada rimasta libera per andare ad ARTEMOVSK (quella verde in questa carta)
https://t.me/svodkidpr/38098
Cominciano a porsi gravi problemi logistici, come quello di truppe rimaste SENZA MUNIZIONI (altro che Leopard…)
https://t.me/namarshe/4442
Munizioni consumate dagli ucraini nella misura di CINQUE-SEIMILA AL GIORNO! E a dirlo non è Govorit Moskva ma la propaganda in inglese ucraina
https://euromaidanpress.com/2023/02/07/ukraine-fires-more-artillery-shells-daily-than-some-european-countries-produce-a-year-financial-times/
che cita il FT (https://www.ft.com/content/ea5b48b1-61e6-4c91-8778-4cc2edaff0ca?fbclid=IwAR21dOzkSj_yaS1BzjnwN-FJvY_0gfLpnNW_0toM3n-B7O2hmYqy6L8Ywbg)
Seguiremo l’evolversi della situazione.
“THANK YOU FOR YOUR HUMANITY!!!”
Il cinguettio ironico che rappresenta laconicamente una mappa di flightradar24 dove in Turchia accorrono soccorsi, mentre in Siria non si muove foglia,
https://t.me/vityzeva/77826
è drammaticamente attuale, non solo riferito a stanotte. Basta fare un giro su
https://flightradars24.info/it/
e posizionarsi su quel pezzo di mondo per toccare con mano. I russi, per inciso, sono attivi sia in Turchia, dove già stanotte sono arrivati due Il-76 e un An-148 con oltre 100 soccorritori (con equipaggiamenti in grado di individuare superstiti fino a 4.5 metri di profondità) e medici,
https://tass.ru/obschestvo/16978997
che in Siria. Questo è il filmato dei primi mezzi allo scarico:
https://t.me/voenkorKotenok/45053
Per il resto, c’è flightradar24 che parla da solo.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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07/02 ore 12:30 aggiornamento
4 SU 5
Sono le strade che portano ad ARTEMOVSK sotto il controllo reale, fisico, dei russi. Quella a NORD che porta a SLAVJANSK è stata la penultima a cadere
https://t.me/namarshe/4434
e quella che porta a KONSTANTINOVKA, già da giorni sotto il tiro dei russi, è ora stata raggiunta anche nel concreto dalle truppe
https://t.me/wargonzo/10768
L’ultima strada rimasta “pulita”, peraltro, è MOLTO vicina a quella a sud appena liberata (in azzurro su questa cartina).
https://t.me/boris_rozhin/77469
Non è una complanare ma poco ci manca, non ci son tantissimi km di distanza. In queste situazioni il buon senso suggerirebbe di perdere la faccia ma non gli uomini, e i padroni NATO cosa fanno invece? Gettano nella mischia i battaglioni appena riformati nelle retrovie! Eccoli:
- Бригада «Азов» (переформирована из полка) Brigata AZOV (ricreata dai resti del battaglione di squadristi già distrutto a Mariupol’)
- 1-я Президентская бригада охраны из Киева. Prima brigata presidenziale di difesa da Kiev
- 3-я бригада оперативного назначения из Харькова. Terza brigata di reparti speciali da Charkov
- 4-я бригада быстрого реагирования «Защитники Гостомеля». Quarta brigata di intervento rapido “Difensori di Gostomel’” (l’aeroporto vicino a Kiev liberato dai parà russi i primi giorni del conflitto)
- Бригада «Червона калина» (Подразделение создано на базе 8-го оперативного полка Винницкой области.) Brigata “Chervona Kalina” (sottodivisione creata dai resti dell’Ottavo reggimento operativo della regione di Vinnica)
- Кара-Дагская бригада (сформирована на базе 9-го оперативного полка из Запорожья.) Brigata “Kara-dagskaja” (creata dai resti del Nono reggimento operativo di Zaporozh’e)
- Бригада ОМОН (созданна на базе полка специального назначения «Сафари», «Цунами» и батальона «Луганск-1» нац полиции украины) Brigata “OMON” (creata dai resti dei reparti speciali Safari, Tsunami e del battaglione Lugansk-1 della polizia ucraina)
- Бригада «Стальной Кордон» (сформирована на базе 15-го мобильного пограничного отряда) Brigata “Cordone d’acciaio” (creata dai resti del 15° reparto mobile della polizia di frontiera)
https://t.me/namarshe/4438
Non li incontreremo nella cosiddetta “offensiva di primavera”, questo è poco ma sicuro. La speranza è che per i meno esaltati di questa compagine mista di reparti speciali, squadristi fascisti e soldati semplici della guardia territoriale si riesca ad alzare le braccia in tempo, a far la fine dei loro compagni attualmente in Russia con messaggio ai propri cari di messa in salvo (visto che il Ministero della difesa ucraino non dà alcuna notizia sui “dispersi”, altro motivo di malcontento presso le famiglie dei soldati al fronte) e, a fine conflitto, sani e salvi ricongiunti coi loro cari.
Aggiornamenti a seguire.
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07 February 2023
P.S.
Brevissimo post-scriptum, che si ricollega al primo pezzo appena scritto.
“Siamo arrivati al punto che le madri e le mogli dei soldati ucraini, nei loro appelli agli istituti plenipotenziari per i diritti umani in Russia, chiedono che i loro cari fatti prigionieri restino nel nostro Paese, perché non siano rimandati ancora a combattere una volta tornati”
"Доходит до того, что матери и жены украинских солдат в своих обращениях уполномоченному по правам человека в России просят оставить своих близких на территории нашей страны, чтобы их вновь не погнали воевать"
A dirlo, ieri al PALAZZO DI VETRO, è stato Dmitrij Poljanskij, Primo Vice Rappresentante Permanente della Federazione Russa alle Nazioni Unite.
https://yandex.ru/video/preview/2512862150845497624
Che ha inoltre denunciato: “Trattano le persone come carne da cannone nella loro guerra fino all’ultimo ucraino” (Людей используют как пушечное мясо в битве до последнего украинца)
https://sevastopol.su/news/zampostpreda-pri-oon-polyanskiy-rodnye-ukrainskih-plennyh-prosyat-ne-vozvrashchat-ih-domoy
Ma è la prima dichiarazione che fa scalpore, perché smonta quella retorica fascista diffusa in terra d'Ucraina, disseminata sul territorio, specialmente fra le generazioni più giovani e plasmabili, in otto anni di regime: collante ideologico fortissimo nei primi mesi ma che ora, dopo quasi un anno di conflitto, si sta sfaldando e, pezzo dopo pezzo, sta crollando lasciando tra le maree di bandiere gialloblu e rossonere (UPA) che affollano ogni cimitero di ogni paese, un acre odore di morte e di tradimento.
Aggiornamenti a seguire.
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07/02 ore 08:00 aggiornamento
SAMOE GLAVNOE
Quando un russo parte con il “samoe glavnoe” (Самое главное), ovvero con cosa c’è di più importante, in genere dopo segue qualcosa di importante. Il voenkor Kotenok ieri ha scritto una cosa che ho ritrovato subito rilanciata anche altrove. Kotenok, e chi segue la sua pagina lo sa benissimo, è un corrispondente di guerra senza peli sulla lingua. Dice le cose pane al pane e vino al vino, a volte in modo crudo. Come in questo caso:
La cosa più importante, ora, è che non ci facciamo prendere da facili entusiasmi e cominciamo ad attaccare ovunque come un anno fa. Dobbiamo continuare a fare quel che stiamo facendo ora: passare il nemico sotto lo schiacciasassi, senza fretta, senza agitarci, metro dopo metro, anche arretrando se necessario, per poi subito contrattaccare, prolungando l’agonia e distruggendo l’esercito ucraino.
Самое главное — нам сейчас не повестись на «разводку» и не начать везде наступать как год назад. Надо делать ровно то, что делаем сейчас — перемалывать противника, не спеша, не торопясь, метр за метром, где-то откатываясь назад, чтобы тут же наступать обратно, мучить и убивать украинскую армию.
Per quanto inumano possa sembrare, il nostro compito numero uno non è l’offensiva, ma la distruzione dei soldati nemici, più altri compiti collaterali come mettere fuori uso comunicazioni, ponti, eccetera. Più colpiremo i soldati nemici, non gli armamenti, ma proprio i soldati, più velocemente raggiungeremo gli obbiettivi principali dell’intera operazione e salveremo le vite dei nostri. Poi, a seguire, verrà il resto.
Как бы по-людоедски не звучало, но задача № 1 — не наступление, а уничтожение личного состава противника, плюс ряд непреходящих задач в виде уничтожения коммуникаций, мостов и т.д. Чем больше мы выбьем живой сил противника, не техники, а именно живой силы, тем быстрее решим главные задачи всей операции и сохраним жизни русских людей. Потому что за ростом потерь в ВСУ потянется всё остальное.
https://t.me/voenkorKotenok/45043
Prosegue poi dicendo che il popolo ucraino non sopporta più di essere mobilitato al fronte per una guerra che non riconosce più come sua, e altre considerazioni di questo tipo. Ma a me interessava questo primo punto. Anzi tutto, conferma la tattica dei russi. Avanzare piano, infliggendo il massimo di danno. E non ad armamenti, che han capito che la NATO nella sua guerra continuerà a fornire, ma nella RISORSA PIÙ PREZIOSA: GLI UOMINI. Quelli che per la NATO sono semplice carne da cannone. Pertanto, CONFERMA L'ERRORE MADORNALE, CRIMINALE, che stanno commettendo i generali NATO e i loro leccapiedi a KIEV: e oltre a mandare a morire un popolo intero (finché questo popolo non si ribella alla mattanza a cui lo destinano, cosa da non escludere) stanno regalando la vittoria ai russi su un piatto d'argento.
“CON TANTI BAMBINI CHE MUOIONO DI FAME...”
Alzi la mano chi, della mia generazione, ma anche di quelle prima che la guerra non l’avevano fatta in tempo neppure ad annusare, se non nei racconti dei nonni, non è mai stato costretto a mangiare quelle verdure lesse con frasi di questo tipo. Frasi che portavano peraltro alla logica considerazione, pensata ma mai detta perché allora gli scapaccioni si somministravano senza paura di far la figura da padri o madri degeneri, e chiudere la giornata con una doppietta (verdure+scapaccioni) non era il massimo… “ma se mangio quelle verdure, quei bambini poi smettono di morire di fame?”
Frase furbetta, come sono furbetti i bambini, tutti i bambini. E che nei bambini ci sta. Il problema è che sento ogni giorno frasi di questo tipo da gente di ogni età, gente che sta sopra di noi, gente che non capisce (proprio “non capisce”… non “fa finta di non capire”, ormai è andata via di testa) che i rapporti causali non si esauriscono nell’immediato azione-reazione, e che senza scomodare il karma e il battito d’ali che provoca un cataclisma dall’altra parte del mondo (il che, visti i tempi, non è il caso), lo scopo di questa obiezione e critica genitoriale non è risolvere i mali del mondo, ma far capire al bambino che, sostanzialmente, deve smetterla di fare capricci perché tali sono. E su cose che gli fanno pure bene, a differenza della spazzatura industriale che mangia ogni giorno sotto una lieve coltre “buonista” di zucchero, metafora della vita che lo attende.
Questo video parla ai più grandicelli di lui, dicendo più o meno la stessa cosa:
https://t.me/drugoeeto/7265
Nel vederlo, ho pensato a quella frase di mia madre. A quante seghe mentali ci facciamo, in U-ccidente. Se smettiamo di farcele, il mondo continua ad andare a rotoli lo stesso? Forse. Ma non diamo tutto per scontato. Sicuramente, lo guarderemo con occhi diversi dagli attuali. E già non sarebbe un male.
Aggiornamenti a seguire.
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06/02 ore 23:00 aggiornamento
MAR’INKA: ULTERIORI, FORSE DECISIVI, AVANZAMENTI
Questa cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/06/20230206203004-f90ab109.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/06/20230206203004-f63598d6.jpg
mostra una situazione ormai disperata anche per questo avamposto alle porte di DONECK. Oggi i soldati russi con una mossa a sorpresa sono riusciti a sfondare di lato e a guadagnare posizioni importanti, accerchiando di fatto una fetta consistente di cittadella ancora tenuta dagli ucraini. Questo ha consentito di fare la differenza anche nella zona urbana, dove vi sono stati avanzamenti. L’azione continua, sfruttando il disorientamento nemico.
https://t.me/rybar/43355
Seguiremo gli sviluppi
ARTEMOVSK
È prossima a cadere, ormai ci sono pochi dubbi. Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/06/20230206234909-b8920e5e.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/06/20230206234908-38ac8514.jpg
Rispetto a quella più ingrandita del penultimo aggiornamento, questa cartina ha il pregio di mostrare la visione d’insieme. Si vede chiaramente come KRASNOE sia ormai tagliata fuori da ovest, ma secondo alcuni anche da est:
https://t.me/yurasumy/7283
Il rischio di formazione di un’ulteriore microsacca è evidente. Così come è evidente che ora in pericolo è anche ČASOV JAR. Un ulteriore avanzamento su questo versante porterebbe all’accerchiamento operativo di una zona BEN PIÙ AMPIA DI ARTEMOVSK.
Rybar sottolinea come, ora come ora, sia la necessità di approntare la linea di difesa a ovest a rendere indispensabile il sacrificio di uomini e mezzi ad Artemovsk. Guadagnare tempo per bloccare i russi più a ovest.
https://t.me/rybar/43357
Peccato che il tempo non sia una variabile di cui i generali NATO possono disporre a loro piacimento. Si sarebbero dovuti ritirare MOLTO prima, almeno due mesi fa. Ormai è tardi. I russi attaccano ovunque e contemporaneamente: a Ugledar, a Mar’inka, sopra e sotto Artemovsk, sotto e sopra Seversk, sopra Kupljansk. In queste condizioni ovunque provino a puntellare sono martellati, infiacchiti, incapaci di progettare una difesa efficace e coordinata, in grado di consentire alle retrovie di organizzarsi e costituire, a loro volta, gruppi di attacco. In questo momento non sono due, venti, duecento carri in più a fare la differenza. Manca, infatti, tutto il resto.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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06/02 ore 18:35 aggiornamento
ARTEMOVSK SEMPRE PIU’ NELLA MORSA
Questa cartina parla da sola:
https://t.me/WarDonbass/97736
Le informazioni del bollettino a cui la mappa è allegata parlano di sempre più quartieri ormai oggetto di scontri da più parti. Ma ARTEMOVSK, ormai, non è più da tempo l’obbiettivo principale. Esso è far saltare il più possibile la linea di difesa ucraina, farla collassare. Vanno letti in questo senso gli sforzi da nord di ARTEMOVSK di raggiungere l’ultima strada rimasta pulita, così come da sud consolidarsi su quella che porta a KONSTANTINOVKA.
https://t.me/boris_rozhin/77409
Ed è in questo contesto che oggi abbiamo assistito all’ennesima ritirata di uomini e mezzi da quell’inferno:
https://t.me/WarDonbass/97729
Uomini e mezzi che, avendo ormai capito la malparata, si cerca di trasferire nelle retrovie. Questi si sono salvati. La maggior parte, tuttavia, è ancora lì.
Aggiornamenti a seguire.
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06/02 ore 12:30 aggiornamento
SOPRA KUPLJANSK
Andiamo subito con la notizia di oggi. Lungo tutta questa direttrice, i russi oggi attaccano
https://t.me/polk105/2019
e un primo risultato si sarebbe già visto: o sono arrivati,
https://t.me/boris_rozhin/77386
o avrebbero già liberato la cittadina di SIN’KOVKA
https://t.me/polk105/2021
che praticamente è subito dopo KUPLJANSK. In poche parole, cominciano a essere rimesse in discussione le conquiste territoriali di settembre. Se la tendenza restasse confermata, a questo punto vere e proprie “vittorie di Pirro”.
ARTEMOVSK E DINTORNI
Questa animazione mostra chiaramente l’avanzata delle truppe russe delle ultime settimane:
https://dnr-news.ru/society/2023/02/06/229686.html
La cartina di oggi è questa, pur grossolana nei freccioni gialli rende l’idea:
https://t.me/polk105/2017
La linea KONSTANTINOVKA-ARTEMOVSK si conferma tagliata. Enormi le perdite nemiche, altrettanto imponente l’attacco in corso da più direzioni, con esplosioni che coinvolgono ormai anche il centro città,
https://t.me/polk105/2020
ma l’ordine di ritirata ancora non arriva. Aspetteranno sino all’ultimo, ovvero che sia minacciata dal fuoco russo anche l’ultima strada rimasta sinora “pulita”.
UGLEDAR E MAR’INKA
A complicare le cose anche la situazione a UGLEDAR e MAR’INKA, che non accenna a migliorare o stabilizzarsi. Anche qui perdite ingenti, grazie alle quali i generali NATO cercano di prendere tempo senza ormai più capire che pesci pigliare.
https://dnr-news.ru/society/2023/02/06/229828.html
Aggiornamenti a seguire.
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05/02 ore 23:00 aggiornamento
KRAMATORSK-SLAVJANSK-KONSTANTINOVKA-TORECK
Questa la linea a cui le truppe NATO sarebbero dovute ripiegare due mesi fa, questa la linea a cui ora stanno cercando di arrivare, e non è detto che ci arrivino, con decine di migliaia di morti in più e una distruzione immane di mezzi, mandati letteralmente in demolizione.
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/05/20230205230955-ab248b11.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/05/20230205230954-ef0ae8a5.jpg
ARTEMOVSK ormai è liberata quartiere dopo quartiere, ormai anche DA SUD-OVEST! Mentre, come è possibile notare, la strada da KONSTANTINOVKA è tagliata anche fisicamente (dato confermato anche qui):
https://t.me/dva_majors/8756
Più a nord, sopra SOLEDAR, le truppe russe conquistano nuove posizioni minacciando sia SEVERSK che ARTEMOVSK, mentre ormai la linea appena sopra ARTEMOVSK che cerca di trattenerli dallo sfondare e raggiungere l’ultima strada rimasta “pulita” è sempre più pericolante, attaccata da sempre più punti, come mostra questa cartina:
https://t.me/namarshe/4406
Occorre, a questo punto, considerare quanto segue. La difesa a oltranza NATO offre possibilità teoricamente infinite, seguendo questo metodo di TRINCERAMENTO URBANO. Infatti, PRIMA DI ARRIVARE
A KIEV ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta nello
- individuare centri urbani abbastanza vicini fra loro e collegati da vie di comunicazione dirette;
- creare sugli stessi una linea di difesa A PIÙ SCAGLIONI. Via una linea di case popolari, sotto l’altra, via questa, sotto con l’altra ancora. Cemento civile usato da questi criminali come vere e proprie postazioni da espugnare
- infarcire la stessa di mortai, carri, semoventi, nidi di mitragliatori, campi minati e filo spinato, postazioni di cecchini, lanciarazzi multipli, trinceramenti e blocchi di cemento supplementari.
Quello che non è infinito è, tuttavia
- il materiale di consumo che finisce puntualmente nello schiacciasassi senza ripristino
- il numero dei soldati che costantemente diminuisce
- il morale sempre più sotto i tacchi degli stessi
- la pazienza di una popolazione sempre meno intimorita dalla “filtracija” di regime e relativa repressione interna.
Questo INVERTE I TERMINI DI QUESTO LOGORAMENTO RIBALTANDOLI COMPLETAMENTE. Non è la NATO che logora la RUSSIA, ma piuttosto il viceversa. Un LOGORAMENTO TALE da rendere IRREVERSIBILI, stanti le condizioni attuali, I PROCESSI DI DECOMPOSIZIONE IN CORSO.
Senza andare troppo lontano, fra sopra SVATOVO e sotto KREMENNAJA in una sola giornata ci sono stati più di 150 morti fra le fila ucraine:
https://t.me/mod_russia/23967
Intorno a DONECK, stesso discorso: altri 115 morti, in quella formidabile linea di difesa costruita in otto anni e mezzo che ormai, di formidabile, ha soltanto l’essere trappola per i suoi stessi soldati. Oltre 130, invece, sono i morti dalle parti di UGLEDAR (ibidem), in quello che è stato uno dei giorni più devastanti per le forze armate ucraine, mandate dai loro padroni NATO a tenere posizioni ormai insostenibili.
Lo ribadiamo: diversa sarebbe stata la situazione attuale con un uso più intelligente di tutte le risorse sul campo. Intelligente nel vero senso della parola, ovvero in grado di arretrare serrando le fila su linee di difesa come quella che dà il titolo a questo trafiletto, obbligando il nemico ad allungarsi e colpendolo quindi nelle retrovie e dove fosse meno concentrato, più diluito, più vulnerabile. Ma questo cozzava con l’uso mediatico che è stato fatto della guerra sia dal regime di KIEV che dai padroni NATO. Come spiegare un arretramento tattico al contribuente che paga il doppio il gas, la luce, il petrolio e vede dilapidarsi la spesa pubblica in armamenti anziché in ospedali e scuole? MA NON ABBIAMO ANCORA FINITO, COI NUMERI.
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 04/02 (https://t.me/mod_russia/23953) con quelli del 25/01 (https://t.me/mod_russia/23754 per la forza dell’abitudine stavo prendendo i dati di oggi, ma gennaio di giorni ne ha 31 quindi per mantenere la scadenza di dieci giorni ha più senso prendere i dati di ieri):
382 aerei (vs 377 – 25/01, +5 vs +5 dei 10 giorni precedenti)
206 elicotteri (vs 204 – 25/01, +2 vs +4 dei 10 giorni precedenti)
3021 droni (vs 2948 - 25/01, +73 vs +66 dei 10 giorni precedenti)
403 sistemi missilistici (vs 402 – 25/01, +1 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
7737 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7627 - 25/01, +110 vs +102 dei 10 giorni precedenti)
1007 lanciarazzi multipli (vs 988 – 25/01, +19 vs +6 dei 10 giorni precedenti)
3996 obici e mortai (vs 3906 – 25/01, +90 vs +70 dei 10 giorni precedenti)
8262 autoveicoli blindati (vs 8171 – 25/01, +91 vs +119 dei 10 giorni precedenti)
Gli ordini di grandezza sono sostanzialmente identici a quelli di dieci giorni fa. E non arrivano alle forze ucraine, ogni dieci giorni, 5 aerei, 2 elicotteri, 73 droni, 1 sistema missilistico, 110 carri armati, 19 lancia razzi multipli, 90 mortai e 91 autoveicoli blindati. Questa è la “demilitarizacija” in corso.
DEMILITARIZACIJA SECONDO IL MOSSAD (E FONTE TURCA): NUMERI INQUIETANTI
Dati relativi al 14 gennaio 2023, “MOSSAD’a göre” (secondo il MOSSAD) e citati dalla rivista turca HÜRSEDA:
https://hurseda.net/gundem/246987-iddia-mossad-a-gore-ukrayna-ve-rusya-kayiplari.html
Li ho semplicemente accostati uno fianco all’altro RUSSIA-RU vs UCRAINA-UA anziché lasciarli in sequenza:
RU: Su 418 000 soldati (più 3 500 000 riservisti) più mercenari Wagner le perdite sono state:
UA: Su 734 000 soldati (più 100 000 riservisti) più ufficiali e soldati NATO più mercenari le perdite sono state:
Aerei: 23 RU vs 302 UA
Elicotteri: 56 RU vs 212 UA
Droni: 200 RU vs 2.750 UA
Carri armati e veicoli blindati: 889 RU vs 6.320 UA
Sistemi di artiglieria (cannoni, obici e mortai): 427 RU vs 7.360 UA
Sistemi di difesa antiaerea: 12 RU vs 497 UA
MORTI: 18.480 RU vs (a capo perché lista lunga)
157.000 UA + 234 istruttori militari NATO (USA + UK) + 2.458 soldati NATO (Germania, Polonia, Lituania, …) + 5.360 mercenari
FERITI: 44.500 RU vs 234.000 UA
PRIGIONIERI: 323 RU vs 17.230 UA
Una cosa salta all’occhio, di queste stime israeliane in salsa turca, per quello che possono valere essendo la Turchia Stato membro e Israele Stato membro associato della NATO. I numeri sono ribassati rispetto a quelli comunicati dai russi, ho appena guardato, MA NON DI TANTISSIMO, NEPPURE LORO! Inoltre, i numeri sono di DUE SETTIMANE FA (14 gennaio) quindi LO SCOSTAMENTO SI RIDUCE ANCOR PIU'.
Segno che le statistiche che presenta il Ministero della difesa russo sono ATTENDIBILI. Ma vi è di più.
Emerge la SPROPORZIONE rispetto alle perdite russe e, ripeto, né turchi né israeliani hanno interesse a MINIMIZZARLE. ANZI!
Emerge l’ammissione della partecipazione della NATO al conflitto con suoi “asker” (in turco, "soldati"… la prima volta che ho incontrato questo termine, mi son venuti in mente i racconti sugli “ascari”…). E, aggiungiamo noi, con una quota sempre maggiore di propri mezzi e armamenti.
Ma ciò che emerge ancor più PREPOTENTEMENTE, è la MATTANZA di militari ucraini: l’uso CRIMINALE, come carne da cannone, fatto dai padroni NATO. Una mattanza che aumenta di giorno in giorno.
Numeri inquietanti, che qui passeranno nel silenzio più totale.
Aggiornamenti a seguire domani.
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05/02 ore 13:00 aggiornamento
… “E LO SPUTTANAMENTO / CHE COS’È”…
Sul tubo c’è anche la versione rifatta da Cochi e Renato vent’anni fa, ma anche questa “intermedia” del solo Cochi coi migliori di “Su la testa!” (e con apparizione finale di Evaristo Beccalossi…) merita:
https://www.youtube.com/watch?v=jaYkAww0Jyw
Cos’è lo sputtanamento… è l’ex premier israeliano Bennet che in diretta tv mette alla berlina il patàca per un episodio di un anno fa, per esempio.
https://vk.com/video-23877091_456280659
Sottolineiamo che questa intervista di ieri sera col giornalista Hanoch Daum è la prima uscita dell’ex-premier dal suo ritiro nell’estate 2022.
https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/16964265
Grazie ai sottotitoli russi riusciamo a tradurre integralmente l’episodio riportato, risalente ai primi giorni del conflitto. Per la precisione, al 5 marzo 2022, quando Bennet si recò in visita a Mosca.
https://www.businessinsider.com/israeli-prime-minister-traveled-to-moscow-in-secret-to-meet-with-putin-2022-3?r=US&IR=T
Bennet: “Putin ha dichiarato la denazificazione. Il che avrebbe anche potuto significare uccidere Zelenskij. La vita del premier ucraino non aveva prezzo e capii che Zelenskij era minacciato. Si trovava in un bunker segreto. Allora chiesi a Putin: ‘Avete in piano di uccidere Zelenskij?’ E lui rispose: ‘Non ho nessun piano per ucciderlo’. Al che dissi: ‘Devo esserne certo. Mi da la Sua parola che non ucciderete Zelenskij?’ E lui di nuovo disse: ‘Non uccideremo Zelenskij’. Dopo l’incontro, sulla strada che porta dal Cremlino all’aeroporto, contattai Zelenskij via Whatsapp o Telegram,
Intervistatore: “Non temeva che i russi vedessero la conversazione?”
Bennet: “No, non c’era nessun problema. Chiamai Zelenskij e gli dissi: ‘Sono andato all’incontro, non ha nessun piano per ucciderti’. Al che lui chiese: ‘Sei sicuro?’ E io gli risposi: ‘Al 100%, non lo farà’. Dopo due ore Zelenskij si mostrava nel suo ufficio e si girava un video affermando ‘Io non ho paura!’.
In realtà non diceva quello, ma il tono da sbruffone era quello. Questo il video del 05/03/22 a cui fa riferimento con sottotitoli in italiano:
https://tg24.sky.it/mondo/2022/03/05/guerra-russia-ucraina-zelensky
Ora, volendo fare un po’ di Umberto Eco da bar, non possiamo non notare il sorrisino con cui introduce il crescendo e che prelude al finale, gli accenni recitativi che partono col suo incerto “Sei sicuro?” (Ata batuach? ?אתה בטוח) e si concludono col mimo “social” e autocelebrativo del patàca in fase “miles gloriosus” due ore più tardi.
Insomma, l’intento di sputtanare c’è tutto, e non è in questione. Sputtanamento che, peraltro, ha raggiunto sia la Russia che l’Ucraina:
https://t.me/ZeRada1/12190
https://t.me/legitimniy/14709
Così come non è in questione il fatto che i cinegiornali luce staranno zitti zitti al loro posto e non lasceranno trapelare in U-ccidente la notizia.
In questione è, invece, il PERCHÉ. Perché Israele, che è in ballo da mesi col regime di KIEV per la fornitura dei suoi Kippat Barzel (o “Cupola di ferro” ברזל כיפת), che invita Azov in tour al calduccio del Mediterraneo, ora sputtana così il suo potenziale cliente? Perché il “cliente” nel frattempo sta cercando di cambiare sottotraccia “il legale rappresentante” senza che lo stesso lo sappia? O, peggio, pur ormai sapendolo ma non potendoci fare nulla? Questo e altre cose strane che stanno accadendo da inizio anno possono costituire segnali che già guardano alle future elezioni, in quello che gli anglofoni chiamano “endorsement” a un’“opposizione” che ancora non c’è o, quantomeno, non è ancora uscita allo scoperto?
Questa è la tesi avanzata da LEGITIMNYJ nel pezzo sopra riportato, per esempio, in accordo ovviamente con l’alleato a stelle e strisce (Такой ход явно согласован с американцами). Serve un piano B. Serve creare un’“opposizione”. “Opposizione” farlocca, fatta di fuoriusciti dell’ultim’ora dal fu “cerchio magico” di Zelenskij, piuttosto che da generali mascelloni che si “metteranno al servizio del loro Paese” per consentire una via d’uscita onorevole ai padroni NATO sacrificando il pezzo attualmente più importante sulla scacchiera, così che cambi tutto senza cambiare niente.
In ogni caso, di certo c’è solo lo sputtanamento finale. E anche una constatazione, ovvero che la crisi non riguardi solo la linea di fronte, ma ormai anche la catena di comando. Catena di comando che deve essere recisa al più presto finché si resta a livello patàca, PRIMA CHE SI SALGA TROPPO IN ALTO, ai padroni NATO. Recisa con “pulizia”, con “piazza pulita” dei “corrotti”. E “soddisfazione” per un popolo stremato che cerca i colpevoli a tutto questo e deve fermarsi a QUEL livello, senza permettersi di andare OLTRE.
Per il resto, ci son troppi spifferi in corridoio... qualcuno “chiuda la porta che fa corrente” (“Operazione San Gennaro”, 1:04:25 – 37, https://www.youtube.com/watch?v=sJbRt2X1AVo) … e rimetta su la canzone di Cochi e Renato, sempre attuale.
Aggiornamenti a seguire.
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04/02 ore 23:00 aggiornamento
LA STORIA NON SI RIPETE
Fra i tanti demoni che affollano il cervello collettivo dei generali NATO, c’è quello di fare il bis di settembre. Peggio della peggior scimmia sulla schiena, ripetono metodicamente, meccanicamente, la formula che a settembre li ha portati a quella vittoria di Pirro della cui natura ancora adesso non sono pienamente consapevoli: il che, peraltro, rende ancor più tragico lo scenario attuale.
Mandano i soldati più promettenti a “studiare” in Inghilterra e l’ultimo battaglione appena rientrato di questi, mandato ad Artemovsk, al primo scontro armato è durato VENTI MINUTI e poi si è arreso.
https://dzen.ru/a/Y9ssKGE_nEYVbpGz
Meditano l’offensiva di primavera e non si rendono conto che questa volta non hanno più di fronte soldati che, dopo aver liberato LISIČANSK, KRASNYJ LIMAN e un perimetro enorme che arrivava fin sopra SLAVJANSK e KRAMATORSK, si limitavano a punzecchiare il nemico. Al contrario, si trovano davanti soldati agguerriti e motivati a liberare il Donbass.
Temporeggiano mentre formano decine di migliaia di uomini nelle retrovie ma, a differenza di sei mesi fa, non riescono a mantenere le posizioni assegnate, continuano a perdere pezzi e sono costretti a tamponare, puntellare, accorrere in soccorso con gli stessi rincalzi che avrebbero dovuto costituire la forza d’urto maggiore dell’offensiva di primavera. BRUCIANDOLI ancor prima del tempo E SENZA RIUSCIRE A STABILIZZARE LA LINEA DI FRONTE.
Annunciano l’arrivo di armi miracolose alla cui vista soltanto il nemico si dovrebbe sciogliere come neve al sole, ma sono MOLTO, ma MOLTO più male in arnese di sei mesi fa.
Cercano in tutti i modi di far valere il loro moschetto, visto che il libro ormai non basta più e il popolo si sta risvegliando, AMARAMENTE, da otto anni di propaganda fascista. Questo ragazzo, partito per il fronte per “difendere” il proprio Paese andando a invadere il Donbass ora, letteralmente nella melma, si sfoga, ricordando in un video le parole della madre: “Figliolo, non serve che anche tu vada in guerra, ci sono già abbastanza stupidi”
https://t.me/romagolovanov/10208
E neppure il moschetto, ormai, basta a fermare la disillusione e la rabbia popolare. A Charkov una macchina si ferma e una voce maschile insulta i soldati che ora vanno a prendere anche gli invalidi. “Ti sparo”, lo minaccia il soldato. “Ma cosa vuoi sparare?” Gli replica quell’uomo.
https://t.me/RVvoenkor/37549
La storia, se non riuscite a scacciare i vostri demoni dalla testa, cari generali NATO, chiamate l’esorciccio, NON si ripete. Andrà come andrà, ma non si ripete.
ARTEMOVSK SEMIACCERCHIATA!
Con la liberazione di STUPKI, immediatamente a nord di ARTEMOVSK (cartina qui),
https://t.me/RVvoenkor/37558
è partito l’assalto da nord alla città. Alle 20:32 giungeva notizia che i soldati ucraini abbandonavano i quartieri nord della città. Nello stesso tempo, anche a sud i soldati russi cominciavano l’assalto.
https://t.me/wargonzo/10715
“Prosto AD”, “semplicemente un inferno”, mormorano i soldati ucraini in fuga, A PIEDI, da quella città. Denunciando due morti e quattro feriti dei loro in sola mezz’ora.
https://t.me/RVvoenkor/37564
Questa cartina mostra una visione d’insieme
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/05/20230205004528-618329fe.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/05/20230205004527-d464f89f.jpg
che lascia campo a pochi dubbi su come la situazione, giorno dopo giorno, stia precipitando.
LA NUOVA BRECCIA APERTA SOPRA KUPLJANSK
Cartina aggiornata di RYBAR su questa nuova breccia nella linea difensiva NATO
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/04/20230204223432-a44b2ef0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/04/20230204223444-f00a2fbe.jpg
Nulla di nuovo rispetto a quanto ci siam già detti, ma la fine del bollettino di RYBAR è molto importante, e vale una traduzione integrale:
“La quantità di perdite subite ogni giorno lungo tutta la linea di fronte AUMENTA, mentre i tempi di ripristino delle stesse SONO DRASTICAMENTE DIMINUITI. L’attacco CONTEMPORANEO su più fronti ad EST non consente alle ff.aa. ucraine di CONCENTRARSI nella difesa di una regione, il che INCREMENTA L’EFFICACIA DELL’AZIONE dei soldati russi.”
Количество ежедневных потерь на всем протяжении фронта растет, а темпы восполнения значительно снизились. Одновременное наступление на востоке Украины не даёт ВСУ сконцентрироваться на обороне одного района, что повышает эффективность действий российских военнослужащих.
https://t.me/rybar/43281
Inoltre, semina ulteriore panico fra le truppe ucraine, genera scoordinamento e mancanza di collegamento (con morti anche per fuoco amico!) e ulteriori perdite, a centinaia.
https://t.me/Postovo/27612
Nel complesso la situazione continua a degenerare.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani sera.
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04/02 ore 17:00 aggiornamento
ALTRO FRONTE APERTO SOPRA SVATOVO, ALTRA BRECCIA NELLA LINEA DIFENSIVA NATO
Attenzione: con oggi si apre un altro fronte. I russi attaccano GRJANIKOVKA e SIN’KOVKA sopra KUPLJANSK
https://t.me/namarshe/4381
Per capire dove sono ci aiutiamo con questa cartina del 2 febbraio che per quel che ci serve va benissimo.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/02/20230202100946-476e957c.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/02/20230202100943-e17c5e1f.jpg
La prima freccia in alto punta proprio sopra GRJANIKOVKA, mentre SIN’KOVKA è poco più a sud, entrambe comunque sopra KUPLJANSK.
Il Ministero della difesa russo comunica che i russi si sono già riusciti a spingere fino a DVUREČNOE, il paese immediatamente dopo GRJANIKOVKA a ovest.
https://t.me/mod_russia/23952
Se riuscissero a liberarlo, si troverebbero praticamente a nord della strada che conduce a KUPLJANSK, facilitando notevolmente la sua liberazione.
https://t.me/boris_rozhin/77221
Più a sud, prosegue l’attacco sotto KREMENNAJA delle truppe russe, direzione SEVERSK. Più di cento soldati ucraini uccisi ieri solo in questa direttrice,
https://t.me/mod_russia/23952
restituiscono la cifra di questa seconda BRECCIA nella linea difensiva NATO in UCRAINA. Vedremo gli sviluppi. Sicuramente, con l’apertura di questi nuovi punti di crisi, puntellare anche qui costerà nuovi uomini e nuovi mezzi.
Tutto questo, mentre i russi stanno letteralmente CENTELLINANDO l’ingresso sui vari fronti dei TRECENTOMILA mobilitati. Gran parte di loro non ha ancora iniziato a combattere.
Tutto questo, mentre l’idiozia dei generali NATO ancora oggi li porta a difendere a oltranza ARTEMOVSK. È notizia di poco fa l’arrivo di una nuova, ennesima colonna di uomini e mezzi a KONSTANTINOVKA destinazione ČASOV JAR e, con ogni probabilità, prosecuzione su ARTEMOVSK. Accelerando così l’annichilimento del potenziale bellico della propria neo-colonia.
https://t.me/dva_majors/8691
Infatti, mentre la controffensiva di primavera si fa sempre più lontana, la demilitarizacija si fa sempre più vicina. Lo ricordiamo: il ritmo con cui l’U-ccidente apre il portafoglio è NOTEVOLMENTE inferiore al ritmo con cui le armi vengono distrutte, in una situazione dove IL PESO SPECIFICO DEGLI ARMAMENTI NATO sul totale diventa sempre più determinante (fino a quando, fra non molto tempo di questo passo, diventerà esclusivo). Questa combinazione di fattori porta a un impoverimento globale delle forze in capo che fanno capo, formalmente, al regime di KIEV e a una progressiva, fattuale, demilitarizacija. Salvo eventi al momento non prevedibili, naturalmente.
ENNESIMO ATTACCO CRIMINALE A DONECK
Non meno di 10 missili GRAD hanno colpito oggi la capitale del Donbass.
https://t.me/RtrDonetsk/14542
Come si confà a questo tipo di artiglieria, alla cieca. Solo per far danno.
https://t.me/boris_rozhin/77207
Danni materiali che neppure interessano, peraltro. Se cade su un palazzo non lo tira giù, come mostra quest’immagine.
https://t.me/RtrDonetsk/14543
Quello che interessa è seminare morte e panico fra la popolazione. Punire, come accade sin dall'inizio dell'operazione detta ATO nel 2014. Farla pagare.
Avessero altre armi, le userebbero, senza alcun dubbio. Come accaduto a Kramatorsk, senza andar lontani. Ma questo è ormai rimasto ai bastardi nazifascisti, e questo usano, finché possono, scaricando le ultime cartucce prima che siano spazzati lontano, quantomeno, decine e decine di km. Quel giorno, ormai, non è molto lontano. Poi serviranno i missili dei loro padroni, per fare lo stesso. Ma saranno i loro padroni, a quel punto, a non voler buttare nel cesso qualche milione di dollari per mancare di poco una pompa di benzina
https://t.me/RtrDonetsk/14546
o danneggiare l’ultimo piano di una casa popolare:
https://t.me/RtrDonetsk/14545
I Grad rimasti sono parte ancora dell’ultimo residuato sovietico in loro possesso. Lo stanno usando così perché altro non riescono a farci. Con la liberazione di Mar’inka e l’arretramento da Avdeevka conseguente, onde evitare la sacca che inevitabilmente si verrebbe a formare, avran finito di fare quello che criminalmente fanno da ormai nove anni, nel silenzio di OSCE, ONU, UE. Fino a un anno fa, ancora invocati come "garanti".
Aggiornamenti a seguire, salvo eventi degni di nota, domani sera.
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04/02 ore 00:00 aggiornamento
BATTAGLIA IN CORSO LUNGO LA TRATTA CHE PORTA DA KONSTANTINOVKA AD ARTEMOVSK
Guardando questa mappa,
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/february/uw01022301.jpg
il "corno" che si allunga a ovest nel corso della serata è arrivato a lambire la strada che porta da Konstantinovka ad Artemovsk, quella linea gialla immediatamente adiacente.
Le prime voci si erano sparse poco prima delle otto ora italiana
https://t.me/WarDonbass/97365
riprese e confermate due ore più tardi
https://t.me/ukraina_ru/130562
Entrambe localizzano gli scontri fra IVANOVSKOE e STUPOČKI. Esattamente dove si allunga il fronte a sud-ovest di ARTEMOVSK sulla mappa. Tornando a quella mappa dai colori molto contrastati, è possibile notare come l'unica strada rimasta "pulita", quella che passa appena poco più sopra, qualora i russi dovessero proseguire da sud di qualche chilometro ancora, sarebbe sotto tiro. E allora davvero sarebbero problemi. Resterebbero le campagne a nord-ovest, e null'altro. Attraverso le quali poter scappare a piedi, su fuoristrada o cingolati, mentre camion e non quattro assi, ma anche camionette normali, resterebbero bloccati. La logistica per un esercito, a questo punto in pieno debito d'ossigeno, salterebbe.
Aggiornamenti a seguire.
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03/02 ore 18:10 aggiornamento
DAL FRONTE
Nessuna notizia pervenuta al momento e riguardante la liberazione di ulteriori centri abitati, mentre si parla invece di avanzamenti lungo le varie direttrici.
https://t.me/olegtsarov/5057
Terremo monitorata la situazione. Prosegue incessante l’opera di demilitarizzazione da parte dei russi, sia in virtù dell’attività di controbatteria, sia per attacchi mirati a colpire depositi di armi e munizioni e postazioni nemiche:
https://t.me/mod_russia/23935
MALEDETTA PRIMAVERA…
Nel frattempo, il delirio nazista di KIEV ormai sta raggiungendo i livelli di paranoia dei suoi predecessori tedeschi. L’operazione di reclutamento forzato punta a creare DUECENTOMILA nuove unità, al fine di costruire il gruppo d’attacco in grado, secondo i loro piani, di sfondare a sud e arrivare a occupare la Crimea (la “CONTROFFENSIVA DI PRIMAVERA” контрнаступление весной):
https://t.me/rezident_ua/16248
A tal fine, comunica sempre il ben informato REZIDENT, starebbero reclutando anche poliziotti e membri della guardia nazionale. Peccato che, al momento, raschiando il fondo del barile siano riusciti a recuperarne, perlopiù in maniera coatta, solo OTTANTANOVEMILA
https://t.me/namarshe/4353
E facendo sbrigativamente quattro conti, al ritmo di 300-400 morti al giorno, di 10.000 morti al mese (e 5-7.000 feriti) e considerando che i nuovi soldati mobilitati vanno quantomeno equipaggiati il minimo indispensabile per morire in grigioverde, e che tali mezzi tutt’ora mancherebbero, possiamo considerare che tale controffensiva da duecentomila uomini al momento resta nei deliri nazifascisti di KIEV, e lì si ferma.
CORRI, MYKOLA, CORRI!
E così Mykola corre, e sfugge agli squadristi in grigioverde che vorrebbero mandarlo a immolarsi per i loro padroni. E che non sono abbastanza veloci per acchiapparlo.
https://t.me/RVvoenkor/37474
1, 100, 10.000 Mykola.
UNA GIORNATA INDIMENTICABILE!
Un soldato rientra dal fronte, in licenza, e rende quella giornata per la sua bambina indimenticabile, facendole una sorpresa e bussando alla porta della classe elementare che frequenta. Il resto non ha bisogno di parole.
https://t.me/RVvoenkor/37461
E con l’augurio a tutti di poter fare come questo soldato
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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03/02 ore 12:30 aggiornamento
BELOGOROVKA LIBERA!
E’ la città alla fine di quell’imbuto sotto KREMENNAJA, in questa cartina ormai superata dalla freccia gialla in basso a destra:
https://lnr-news.ru/img/20230203/fe73a7ffa0c6e8f2eb108f1477328663_o.jpg
Non è una città qualsiasi. E’ un avamposto che ha tenuto per mesi e mesi, ricevendo puntualmente rinforzi sia di uomini e mezzi. E non per voglia di masochismo, ma perché era l’unica speranza per le forze NATO di arrivare a LISICHANSK. Oltre che postazione privilegiata per bombardare una città e i suoi abitanti facendoli ripiombare, puntualmente, nel terrore (Doneck docet). Niente, da oggi pare che abbiano fatto armi e bagagli e siano ripiegati verso SEVERSK.
La prima notizia è stata data stamattina poco prima delle nove ora italiana da parte del sindaco di LISICHANSK.
https://t.me/rybar/43229
Poco prima un altro canale telegram aveva comunicato che il paese a fianco, verso OVEST, GRIGOROVKA, era sotto attacco. Il che significava, in caso di sua liberazione, l’accerchiamento per chi teneva BELOGOROVKA.
https://t.me/namarshe/4350
et
https://t.me/namarshe/4351
Da qui, la probabile decisione di sloggiare e alla svelta.
Alle undici e mezza giungeva notizia, sempre dal sindaco di LISICHANSK, che i primi civili esausti tenuti lì a BELOGOROVKA erano stati portati a proprio a LISICHANSK per le prime cure
https://t.me/boris_rozhin/77115
Quindi, conferma indiretta che ormai il nemico era arretrato da lì e, a quanto pare, anche da GRIGOROVKA. Fino a dove, lo capiremo presto.
PODOLYAK MESSO IN DIFFICOLTA’… IN “20 MINUTOS”! (E ANCHE MENO)
Questa intervista del giornale spagnolo “20 minutos” a Podolyak lo coglie in castagna su BAJMUT (Artemovsk). A domande precise (perdite, significato delle stesse, cifre, numeri) Podolyak risponde arrampicandosi come neanche il miglior alpinista al mondo. Vale la pena riportare il brano integralmente. Il giornalista riporta tra parentesi “noto que esta pregunta lo incomoda…” e sì che la pregunta lo incomoda! Anche perché sembra che ad ARTEMOVSK la situazione stia ormai precipitando
https://t.me/Belarus_VPO/32305
https://lnr-news.ru/politics/2023/02/03/131316.html
E il peggio deve ancora venire…
Bajmut lleva cinco meses de ofensiva, una de las más largas y costosas en muertos desde el inicio de la invasión. Allí queda menos de un 10% de la población. Hay aliados que dudan de que este coste tan elevado sea rentable a nivel estratégico. ¿Por qué es tan importante Bajmut? ¿Puede darnos una cifra de pérdidas humanas diarias en este frente? (Noto que esta pregunta lo incomoda, o por lo menos hace que su respuesta sea mucho más impulsiva, más emocional que hasta ahora).
No se trata de un 10% de la población, se trata de nuestro territorio, de nuestras casas. Nosotros también tenemos miedo, claro que lo tenemos, y estamos pagando un precio altísimo por proteger Bajmut, pero no podemos dejarlo atrás. Esto demuestra cómo somos nosotros, y esto se tiene que entender claramente en Europa. Nuestros jóvenes están ahí dando la vida por el derecho a vivir en nuestras casas. Bajmut no es un lugar cualquiera, es nuestra casa. Si entendiesen esto no preguntarían: ¿por qué no se van?, ¿por qué no escapan?, ¿por qué no están dispuestos a firmar algo con Rusia? Nuestros niños quieren jugar en los parques de Bajmut, y yo no quiero que jueguen rodeados de militares rusos. Sobre las pérdidas humanas no le puedo contestar ahora. Podremos dar esa cifra cuando termine la guerra y verifiquemos todas las pérdidas una por una.
(NOTA: Él mismo hace meses daba la cifra de que el ejército ucraniano lamentaba la pérdida de entre 100 y 200 soldados diarios.)
https://www.20minutos.es/noticia/5097931/0/entrevista-mijailo-podoliak-no-hay-riesgo-guerra-nuclear/
Aggiornamenti a seguire.
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03/02 ore 08:00 aggiornamento
STRANA 404 (СТРАНА 404)
Il cirillico subito dopo era d’obbligo, onde evitarvi di primo mattino la generazione di quelli che Rodari chiamava “binomi fantastici”: un bigliettino estratto a caso da una boccia, un altro da un’altra boccia, e così magari non nasceva nulla (ai bambini e all’insegnante non esce fuori proprio niente di creativo), a volte invece ne scaturiva una storia fantastica di quelle più belle e originali, per l’appunto. Qui avevamo il primo termine, “strana” che anche in italiano vuol dire qualcosa, e “404”, che può anch’esso lasciare andare a diverse suggestioni. Il rischio di binomio fantastico era molto forte…
Ma qui il binomio, ahinoi, è decisamente reale. È russo e si tratta di un neologismo coniato in questo conflitto, esattamente come moGilizacija su cui ci siamo già soffermati. Anche qui, nato per manomissione di una parola originaria: se però in moBilizacija è bastato andare in SOSTITUZIONE (della B con la G) per passare dalla “cartolina e basta” alla “cartolina+tomba”, qui per ottenere un effetto semantico simile il passaggio è avvenuto per SOTTRAZIONE di lettere.
STRANICA 404 (СТРАНИЦА 404) è la “pagina 404” (page 404) che in rete ogni tanto – laconicamente – appare quando si cerca di cliccare su un collegamento non più disponibile: ovviamente, sul più bello quando vuoi mostrare quella pagina a qualcuno... rimediandoci anche una figura degna del miglior maestro cioccolatiere.
Togliamo NIC ed esce СТРАНА 404. “Strana” in russo è Stato, Paese. Il Paese scomparso, il Paese divenuto inesistente. Il canale Украина.ру rilanciava giorni fa questa riflessione del canale ucraino REZIDENT, che traduco integralmente (e annoto man mano che traduco… chiedo perdono ma il tempo è quello che è):
In Ucraina è scomparsa praticamente ogni possibilità di integrare autonomamente il bilancio (utilizzando, con scarsa fantasia e come tutti gli altri, la leva fiscale... visto che dopo le privatizzazioni selvagge di proprietà sociale dei mezzi di produzione è rimasto ben poco… NdT). L’economia del Paese è crollata catastroficamente e gli affari (biznes… sic!) sono in caduta libera.
"На Украине практически исчерпались возможности самостоятельного пополнения бюджета. Экономика страны катастрофически просела, а бизнес — в упадке.
Inoltre, le interruzioni alla fornitura di corrente elettrica dovuti agli attacchi della Federazione Russa a obbiettivi critici dell’infrastruttura nazionale, hanno creato il maggior problema agli affari ucraini. Secondo una stima della European Business Association (ogni Paese ex-URSS ne ha una, con nomi simili, sono delle camere di commercio, senza andar troppo lontano, ma “potenziate” nelle funzioni: praticamente se vuoi fare affari in quei Paesi e PASSI da loro, risolvi tutti i problemi: di dogana, di burocrazia, di credito, di tutto; questo il sito della organizzazione di stanza in Ucraina https://eba.com.ua/en/ NdT) il 40% degli affari (“biznesov” e ridaje, in questo caso intende dell’economia, NdT) ha visto contrarre il volume della produzione di beni o servizi, il 9% ha cessato l’attività, l’1% ha chiuso per sempre (visti i numeri Rezident avrebbe fatto meglio a dire stima “fra i suoi associati”, i dati complessivi sono ben peggiori, considerando anche le perdite territoriali, NdT).
Причем, перебои с поставкой электричества из-за атак РФ по объектам критической инфраструктуры страны стали самой большой проблемой украинского бизнеса. Так, согласно опросу Европейской бизнес ассоциации, 40% бизнесов уменьшили объем производства или оказания услуг, 9% приостановили работу, 1% остановился полностью.
Ecco solo alcune conseguenze della “fame” elettroenergetica dell’economia:
- contrazione della produzione
- caduta del mercato del lavoro: carattere stagionale dello stesso più insufficienza di fornitura energetica hanno ridotto l’offerta di posti di lavoro (da questi e altri termini che trattano eufemisticamente la carne da cannone salariata o – ormai – più sottoproletaria, deduciamo anche che Rezident non è un compagno, anzi ben più vicino all’altra sponda, NdT)
- impennata dell’inflazione per l’aumento dell’import e dei costi di produzione delle imprese, ecc.
Inoltre, assistiamo a un passaggio attivo del business (basta, mo’ lo lascio in anglofono… NdT) ucraino a modalità di lavoro nero, oltre al fatto che l’evasione fiscale ha assunto un carattere di massa.
Вот лишь некоторые последствия электроэнергетического "голода" экономики: сократилось производство; просел рынок труда: из-за сезонности и недостатка э/э предложение рабочих мест сократилось; увеличился внешнеторговый дефицит; ускорилась инфляция из-за роста импорта и производственных затрат предприятий и т.д. Помимо этого идет активный переход украинского бизнеса в "черную" работу, а уклонение от налогов приобрело массовый характер.
Inoltre, non vi è nulla che lasci sperare in un miglioramento della situazione nel futuro immediato: il “salvataggio” del Paese conta solo sui crediti occidentali. Così, gli osservatori internazionali ritengono che l’Ucraina avrà bisogno nel 2023 DAI 39,5 AI 57 MILIARDI DI DOLLARI DI PRESTITO ESTERO. Questo lo scenario negativo in cui il FMI ammette UN CALO DEL PIL DEL 12,5% e UN’INFLAZIONE AL 40%.
Причем, на улучшение ситуации в обозримом будущем надеяться не стоит — "спасением" страны остаются лишь западные кредиты. Так, международные наблюдатели считают, что Украине в 2023 году понадобится от $39,5 млрд до $57 млрд внешних займов. При этом негативный сценарий Международного валютного фонда допускает падение ВВП на 12,5% и инфляцию на уровне 40%".
https://t.me/ukraina_ru/129171
Dati macroeconomici a parte, gli aiuti di “due miliardi” di dollari di BIDEN, più che altro armi e stipendi ai militari… cosa sono rispetto al bisogno effettivo che sarà sicuramente trenta volte tanto? “Strana 404” non è uno slogan, ma una lettura di come Zelenskij e Zaluzhnyj stiano portando al suicidio, e neanche assistito, un intero popolo.
Mentre CHI PUÒ, INGRASSA COME UN MAIALE, E ANCHE PEGGIO. Il MINISTERO DELLA DIFESA UCRAINO PAGA I GENERI ALIMENTARI DUE-TRE VOLTE PIU’ DEL PREZZO DI MERCATO:
https://t.me/RVvoenkor/36496
La differenza se la spartiscono capitalisti e burocrati come sempre in questi casi. Il sindaco di ODESSA è stato beccato IERI con le mani nella marmellata, pardon, nel divano di casa: UN MILIONE DI DOLLARI IN CONTANTI...
https://t.me/legitimniy/14694
… OVVIAMENTE, A SUA INSAPUTA, HA AVUTO ANCHE IL CORAGGIO DI AFFERMARE. È riuscito a far peggio anche di Panzeri… e come lui chissà quanti.
A PROPOSITO DI ODESSA, questo cittadino di ODESSA, nel guardare e filmare le ronde di squadristi che battono a tappeto le case popolari a caccia di uomini da sbattere al fronte (moGilizacija), si lascia scappare “Questa è la democrazia che ci siamo meritati” (Демократия, которую мы заслужили)
https://t.me/RVvoenkor/37329
No, non ve la siete meritata. Questa merda non se la merita nessuno. Come nessuno si merita di finire a consegnare pizze o volantini nelle buche delle lettere e chiamarlo "lavoro". C'è un limite che si chiama "dignità" che per quante cazzate si possano commettere arrivati a un certo punto non può scendere. Avete tenuto la guardia bassa, come noi del resto, che ci differenziamo da voi solo perché ci ritroviamo un po’ meglio di voi e non so neppure fino a quando. Vi auguro di togliervene un po’ di dosso, di questa merda, e il prima possibile.
Aggiornamenti a seguire.
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02/02 ore 12:30 aggiornamento
SFILACCIAMENTI SEMPRE MAGGIORI FRA SEVERSK E TORECK
Cartina aggiornata a due ore fa di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/02/20230202122742-c52ce801.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/02/20230202122741-d7b9da70.jpg
anch’essa molto eloquente.
A NORD, INTORNO A SEVERSK, IL CERCHIO SI STA CHIUDENDO. E la cosa peggiore è che si sta chiudendo da SUD e già a OVEST, sulla riva destra del fiume BACHMUTOVKA. Dopo la liberazione di SACCO E VANZETTI, ora i russi puntano a FEDOROVKA, sempre sulla riva DESTRA. Tradotto, SEVERSK di questo passo rischia di essere ACCERCHIATA. Tradotto, tutti i sacrifici fatti dalle truppe NATO per tenere Serebrjanka, Grigorovka, Belogorovka e quindi giù fino a Spornoe e Veseloe, non solo sarebbero di colpo vanificati, ma si creerebbe LA PIU’ GRANDE SACCA DALL’INIZIO DEL CONFLITTO A OGGI. Vedremo gli sviluppi.
Sotto SOLEDAR, KRASNAJA GORA sta per cadere. Le truppe NATO han mollato in fretta e furia posizioni cercando di ripiegare col grosso di ciò che è rimasto prima che sia troppo tardi:
https://t.me/namarshe/4340
Del resto, le truppe NATO in aspettativa e arrivate ad ARTEMOVSK sotto mentite spoglie di mercenari coi loro bei sogni di gloria, dall’evocativo nome di battaglia di MOZART contrapposto ai Wagner, è notizia recente che abbiano mollato baracca e burattini. “Imploded”. La guerra è diversa da Hollywood, specialmente quando si combatte alla pari…
https://t.me/WarDonbass/97150
Intanto, ai russi manca meno di un km per bloccare fisicamente la strada che da KONSTANTINOVKA va ad ARTEMOVSK
https://t.me/namarshe/4341
Saggiamente, come mostra la carta, non hanno neppure attaccato KRASNOE ma si sono mossi ancora più a ovest. Vedremo gli sviluppi.
Aggiornamenti a seguire.
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02/02 ore 08:00 aggiornamento
NON SIAM PIÙ NEL 2022…
So che mi ripeto, ma guardando ieri un cinegiornale luce a scelta fra quelli delle otto di sera, nelle “notizie” sull’Ucraina ormai relegate a inserti volanti in quarta (e anche quinta) posizione, l’impressione è qualcuno qui non lo abbia ancora capito o, quel che è peggio ma che ritengo più probabile, faccia finta di non capirlo e orienta la pubblica opinione in tal senso.
Armi miracolose, manco fossero la pozione magica di Panoramix, venivano presentate dal pennivendolo di tutto come nella peggior reclame di pentole, mentre sullo sfondo girava in loop lo stesso filmato di qualche manciata secondi che iniziava sempre, immancabilmente con questa lunga diagonale fumosa, da destra a sinistra, tracciata dalla scia del razzo extra-lusso targato Boeing-Saab lanciato contro i cattivi di turno.
Poi guardi questo filmato,
https://t.me/boris_rozhin/76985
dove dal un cingolato esce fuori un razzo che insieme costano la metà della metà della “pozione magica”, parte poi il razzo che raggiunge, insegue e colpisce il blindato che cercava, muovendosi a più non posso di lato, di uscire dall’area di manovra del missile,
e ti chiedi fino a quando, qui, continueranno a vendere fumo. Secondo uno schema trito e ritrito, di tipo essenzialmente binario, dove alla pozione magica di Panoramix è alternata la “postanovka”, la Buča di turno: 1,2,3, x… Vien come vien, senza neppure porsi problemi di una benché minima plausibilità della stessa, come ora che si lanciano S-300 in zone abitate, gli S-300 fanno il loro mestiere, e solo quello, ma spesso “confondono” la massa da colpire in aria con quella ben più consistente che si trova a terra. Case popolari.
Non sono loro a essere “stupidi”, meglio, come mi insegnava mio zio che lavorava in SIP e aveva portato a casa le prime scatole di plastica “pensanti” (a proposito di “oggetti miracolosi”…), son sempre “stupidi” alla stessa maniera: gli S-300, poi sono dispositivi arcinoti che hanno poco meno della mia età.
Lo stupido, peggio, il criminale, è chi li usa in tali contesti urbani. Ma occorre qualcosa da dare in pasto ai cinegiornali luce, per alimentare il copione binario di cui sopra. S-300 o resti dello stesso dopo aver impattato con un missile russo cambia poco: l’importante è il risultato. Sulla pelle di coloro i quali si dice di “difendere”!
STRAGE-NUOVE ARMI-STRAGE-NUOVE ARMI, in questo ciclo di produzione e riproduzione SEMPRE MENO REALE E SEMPRE PIÙ MEDIATICO di CONDICIO SINE QUA NON il consenso non è generato (meglio, l’investimento economico a valle dello stesso non è politicamente legittimato a monte tramite una ricerca di consenso fittizia, puramente formale) e il pacchetto di nuove armi non parte.
Esemplificazione, ENNESIMA, stanotte. KRAMATORSK, questa volta senza i giornalisti italiani a sputtanare la messinscena rendendo pubblici, involontariamente, i numeri di serie dei Tochka-U lanciati da 20 km di distanza e in territorio controllato dagli ucraini contro poveri cristi che stavano cercando di prendere un treno. Contraerea ucraina parte e crolla miserabilmente su case popolari:
https://t.me/vityzeva/77590
Filmati sul posto, visibilità mediatica dell’ennesima strage russa e, al momento giusto, la solita uscita in inglese del patàca, diretta a orientare quella parte dei suoi padroni che – a differenza del 2022 – comincia ad averne le tasche piene: “tanks, fighter jets, long-range missiles”
https://t.me/vityzeva/77594
E così via. Il problema, per Zelenskij & Co., per il CEO (giusto per usare un termine anglofono che gli si confà) messo lì dai padroni NATO ad amministrare la baracca (sempre più baraccata), è che ad averne le tasche piene non è solo l’auditorio occidentale e le lobby che finanzia, ma il popolo stesso ucraino.
Legitimnyj oggi, su KRAMATORSK, scrive, circa l’eventuale coinvolgimento russo nella vicenda: “Noi mostriamo soltanto alla gente come pensare da sola, e porsi la domanda “a chi giova tutto ciò”, senza credere ai propagandisti”
“Мы просто учим людей думать самим и задаваться вопросом, кому это выгодно, а не верить пропагандистам.”
https://t.me/legitimniy/14690
Anche perché sempre lo stesso LEGITIMNYJ, profondamente critico verso il regime di KIEV, proprio ieri notte concludeva con un pezzo che, di fatto, MODIFICAVA LO SCHEMA BINARIO CONDICIO -> ACTIO di cui sopra aggiungendo UN’ALTRA CONDIZIONE, QUELLO NASCOSTA: in sostanza, ai media fate passare quel che volete, la strage di turno e va bene così. A noi, però, a quelli che l’assegno lo staccano per davvero, ai “decisori” dell’U-ccidente, fate vedere la vostra “buona volontà”. Tradotto, rimpinguate l’unica cosa che vi chiediamo in questa guerra ormai di fare: LA CARNE DA CANNONE.
In altre parole, lo stacco dell’assegno sarebbe vincolato a una NUOVA ONDATA DI MOBILITAZIONE. Attenzione, NON DICHIARATA, MA NEI FATTI.
https://t.me/legitimniy/14689
Che è quello che sta accadendo. Solo che, anche qui, NON SIAM PIÙ NEL 2022. A febbraio dell’anno scorso otto anni e mezzo di LIBRO E MOSCHETTO avevano formato piccoli nazifascisti in erba in numero sufficiente da mandarli a crepare in massa al fronte senza dover usare le maniere forti. OGGI GLI UCRAINI VANNO AL FRONTE – SOLO – CON LE MANIERE FORTI. E la carne da cannone manca.
E così, a UGLEDAR accorrono in massa e in fretta e furia dal fronte est per cercare di tenere la posizione.
https://t.me/rybar/43188
Sempre così, a KREMENNAJA, dopo una settimana di inferno a causa di attacchi NATO da tre lati per cercare di sfondare e obbligare così i russi a rivedere i loro piani d’attacco e mandare rinforzi, NON SOLO I SOLDATI RUSSI SUL POSTO HANNO TENUTO LE POSIZIONI, MA IERI SONO PASSATI AL CONTRATTACCO E SONO AVANZATI DI UN KM DURANTE IL GIORNO E DI ALTRE CENTINAIA DI METRI DURANTE LA NOTTE! Ora a JAMPOLOVKA mancano poco più di due km.
https://t.me/vysokygovorit/10675
Cartina aggiornata di RYBAR qui che parla da sola:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/02/20230202100946-476e957c.jpg
e qui con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/02/20230202100943-e17c5e1f.jpg
I generali NATO hanno commesso, per l’ennesima volta, lo stesso, solito, errore: usando la manodopera gratuita ucraina INDISCRIMINATAMENTE, come carne da cannone, ne hanno indebolito il morale al punto che nessuna manfrina nazionalistica, oggi come oggi, è in grado di convincerli a farsi ammazzare. Chi tiene, e tiene eroicamente, tiene per puro istinto di sopravvivenza e perché dietro di lui ci sono i zagradotrjad dei fascisti di AZOV (ricostituita) e KRAKEN a sparare a chi indietreggia. Non siam più nel 2022.
Aggiornamenti a seguire.
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01/02 ore 19:10 aggiornamento
UGLEDAR
Situazione stamane invariata, per cui basta aprire il bollettino senza troppi ingrandimenti di cartina.
https://t.me/rybar/43174
Il maltempo ha rallentato le operazioni offensive, in compenso si comincia a fare la conta delle perdite e sono veramente ingenti. La 72° brigata meccanizzata è stata letteralmente decimata. Il comandante è disperso, oltre 200 sono i corpi restituiti al momento alla cittadina di provenienza di gran parte dei suoi componenti, GAJSIN nella regione di VINNICA (ovest Ucraina). Rotazione in corso.
“SAKKO I VANCETTI” LIBERA
Questa cartina mostra la posizione di questa piccola cittadina aldilà del fiume
https://t.me/rybar/43183
Prossimi obbiettivi: FEDOROVKA a NORD o VASJUKOVKA immediatamente a OVEST. Vedremo gli sviluppi.
Torniamo ora, per un attimo, a Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti scritti normali. Ho bisogno di staccare, e mi sono appena ascoltato il monologo di Volontè davanti ai suoi carnefici. Che è il miglior modo di ricordare questi nostri due compagni (sotto invece l’ultima notizia del giorno):
https://www.youtube.com/watch?v=uxUFtXLcQF8
Più a sud, fra SOLEDAR E ARTEMOVSK, prosegue l’avanzamento all’interno di KRASNAJA GORA ed è iniziato l’assalto al paese immediatamente limitrofo, PARASKOVIEVKA
https://t.me/rybar/43183
Inutile dire che la liberazione di questi punti aumenterebbe l’accerchiamento di ARTEMOVSK e minaccerebbe l’unica strada rimasta “pulita”. A quel punto sarebbe accerchiamento operativo. Vedremo gli sviluppi.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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01/02 ore 08:00 aggiornamento
COSA ERANO E COSA SONO DIVENTATI I SOLDATI UCRAINI
Nel leggere i bollettini, in questi mesi, di una parte e dell’altra, una cosa mi è sempre saltata all’occhio. Erano praticamente identici, meglio, SPECULARI: non solo nel linguaggio, ma anche nel modo stesso di condurre la guerra.
Non è un’ovvietà. Non siamo dentro una gabbia dove due animali, pardon, combattenti, provenienti da due discipline che si dicono diverse, portati a combattere praticamente senza regole, si trovano a darsi le stesse cartelle in faccia e ovunque fino ad ammazzarsi a vicenda. No, questa cosa vale per gli u-ccidentali che, a duemila anni dall’“invenzione” del pancrazio, hanno scoperto che il sangue tira, per certi malati, più di un carro di buoi (per quelli sani invece c’è sempre l’altra cosa che tira…). E allora via, alla “scoperta” che – tutto sommato – l’uomo ha due braccia e due gambe snodate uguali dappertutto e dappertutto, sulla corta distanza, mena alla stessa maniera.
Qui le cose sono un po’ diverse. Altrimenti Sunzi, Tacito e compari non avrebbero scritto quel che han scritto nei millenni. Dire che ucraini e russi COMBATTONO IN MODO SPECULARE non è dire un’ovvietà.
Non se lo aspettavano neppure i generali russi. Pensavano di trovarsi DA SUBITO a combattere un esercito NATO, e invece si son trovati la loro BRUTTA copia: quando devono attaccare, attaccano uguali, quando devono arretrare, arretrano uguali. Le differenze, e quelle sì notevoli, le han trovate nei combattimenti urbani. Lì la NATO li aveva addestrati bene. Dovevano prendere DONECK, che è un agglomerato urbano dello stesso ordine di grandezza di KIEV, e LUGANSK. Quindi addestramenti su addestramenti. In attacco. In difesa, come abbiam visto, avevano ancora bisogno degli “schemini” che poi si son trovati a MARIUPOL’ nelle varie baracche degli squadristi di AZOV: il carroarmato davanti al portone della casa popolare già girato di culo così che eventuali missili di lato prendono prima la casa (chissenefrega!) anziché il carro, primi piani civili, secondi artiglieria leggera e pesante trasportabile, ultimo piano cecchini. Schema che ritroviamo ad ARTEMOVSK, che abbiam visto a SOLEDAR, copiaincolla della guerra.
Esercito ibrido? Allora no, a inizio conflitto. Erano l’esercito russo in miniatura. Per questo per i russi è stato semplice fronteggiare, all’inizio, un esercito che si era preparato alla soluzione azera del problema Donbass+Crimea(+Russia in prospettiva… mai dire mai). Era il problema da porsi, da parte dei loro generali, una volta che fosse svanito l’effetto sorpresa di 150.000 uomini che combattevano come se avessero uno zero in più attaccando da nord, da sud e da est non facendo capire un’acca ai “difensori” che, come già sottolineato non da ultimo ieri, si erano ammassati in 76.000 davanti a DONECK e LUGANSK e, in fretta e furia, han dovuto rivedere TUTTI I LORO PIANI (che poi, nel piccolo, è quanto accaduto questo inverno, anche in questo caso, per causa loro e dei loro ordini criminali di tenere Soledar-Artemovsk).
Problema risolto in maniera molto semplice: li teniamo a bada con la superiorità di artiglieria, impediamo i raggruppamenti, avanziamo lentamente e “demilitarizziamo”. Funzionava? Si. E l’esercito ucraino perdeva pezzi su pezzi. Quando anche i giornalisti a stelle e strisce cominciano ad aprire gli occhi e “cinguettano” chiedendo retoricamente cosa se ne fa di qualche decina di carri un esercito che era partito con 3.000 degli stessi,
https://t.me/RtrDonetsk/14438
questo intendono. Lo schema funzionava, gli ucraini erano sempre senza bussola, come quell’idraulico della pubblicità di un secolo fa che tappava un buco con un rubinetto in una stanza bianca da manicomio (un incubo trasformato in pubblicità…) e si apriva una falla dalla parte opposta, e lui a correre, a correre… e non solo erano senza bussola, ma continuavano a perdere pezzi. IL PESO SPECIFICO DELL’EREDITÀ SOVIETICA ERA ORMAI RIDOTTO A NULLA E L’UNICA COSA RIMASTA ERA L’ARTIGLIERIA LEGGERA E LA CARNE DA CANNONE A ESSA COLLEGATA.
Tutto questo, dopo aver svuotato gli arsenali degli ex-Varsavia divenuti nel frattempo NATO dei vecchi armamenti. DEMILITARIZACIJA per tutti, ma solo delle armi sovietiche.
INTERVENTO DIRETTO DELLA NATO E SIRIIZZAZIONE DELLE FF.AA.UCRAINE
Interviene allora la NATO. PRENDE IN MANO LA SITUAZIONE E cambia le cose, per un mese. Introduce armi sue, personale addestrato a gestirle direttamente, suoi quadri “in aspettativa” a comandare polacchi, rumeni e baltici, e sconvolge le carte. La TATTICA SIRIANA, per dare un nome a questo schema basato su piccoli gruppi estremamente mobili, che tanto danno ha generato all’esercito regolare siriano, colpisce di sorpresa e produce danni ingenti a est, costringendo i russi ad arretrare. La ritirata da Cherson è un discorso a parte e vale per quello che vale, dal momento che è stato un mero calcolo di CONVENIENZA, cosa che però nella testa dei generali NATO fa fatica a entrare, per motivi a me ignoti: che senso ha difendere un posto dove i ponti li continuano a cercare di tirare giù, tagliando gli approvvigionamenti, dove c’è una diga che continuano a bombardare per farla saltare e provocare così due danni in uno: allagamento con mezzo territorio sott’acqua e una centrale nucleare a fianco che resta a secco. Il tutto per cosa. Tutti dietro al DNEPR!
Ma torniamo alla TATTICA SIRIANA. I generali NATO hanno questo difetto, dal primo golfo del secolo scorso a oggi. “Tu mi dici quello che devo fare, e io lo faccio”… si, ma ti devi porre anche il problema del DOPO. Poi non sei il decisore? Fa niente, intanto metti in guardia. Invece loro, specialmente quando trattano i loro sottoposti, non dei loro, come carne da cannone, certi problemi non se li pongono, con la stessa responsabilità, come dice il legislatore “da buon padre di famiglia”, di un pilota che si diverte ubriaco a passare in mezzo ai fili dell’alta tensione delle funivie. Stessi boia.
Nella fattispecie. Spariglio le carte. Funziona. Va bene. E dopo? Cosa succede? Cosa succede a Davide se non acceca Golia al primo colpo? Lo stesso che capita a un pugile inesperto, più debole, che si trova a incrociare i guantoni con un pugile più esperto e forte e lo trova inizialmente in buona. Il secondo comincia a giocare al gatto col topo (il che, peraltro, dopo ottobre è gradualmente stato ripristinato), due o tre colpi d’incontro, due o tre che vanno a segno, gli fa capire che non c’è storia senza massacrarlo, anzi, puntando magari a farsi pagare una pizza e una birra la sera stessa dopo l’incontro. Tutt’al più due punti di sutura sull’arcata, il naso lo salviamo. Il primo invece di capire gli assesta un colpo che gli fa male, che sente. Ma non abbastanza male da metterlo giù e chiudere lì la cosa. In genere, il secondo si riprende e comincia a fare male. Quello che è successo. Se non lo metti fuori combattimento, dopo ne prendi ancora di più: non ci vuole un genio.
I russi in Siria ci sono sul serio dal 2015. Qualcosa di quella tattica ne capiscono. Capiscono che la tattica siriana SCONVOLGE LE LORO DIFESE PERCHÉ SONO QUELLI CHE PRIMA BASTAVANO A TENERLE ORA NON BASTANO PIÙ. E prendono le loro contromisure, richiamando TRECENTOMILA uomini. E integrano i t-72 coi t-90, visto che va di moda parlare di carri armati. E mentre migliorano le loro infrastrutture (il ponte sulla Crimea ormai è a posto), portano a zero quelle nemiche. Quelle divenute ormai NATO, tese a trasportare armamenti NATO da OVEST a EST.
Risultato: la tattica siriana smette di funzionare e gli ucraini sono sempre più DEMILITARIZZATI. IL PESO SPECIFICO DELL’ESERCITO UCRAINO ALL’INTERNO DELLA COMPAGINE NATO CREATASI DIMINUISCE SEMPRE DI PIU’, RIDUCENDOSI ALLA PURA, MERA, MANODOPERA NON QUALIFICATA; PEGGIO, ALLA CARNE DA CANNONE.
Cosa sono diventati:
- Da forze armate complete, le seconde per importanza scaturite dall’Armata Rossa, a una RIDUZIONE delle stesse a pura fanteria, male armata ed equipaggiata.
- Questo impoverimento, nel senso non di una DEMILITARIZZAZIONE completa, ma di un DEGRADO, di una SIRIIZZAZIONE (esemplificata dalla riduzione alla fanteria su pick-up) delle FORZE ARMATE UCRAINE, si è accompagnata a una
- RICOLLOCAZIONE DELLE STESSE IN POSIZIONE SEMPRE PIU’ SUBORDINATA ALLA CATENA DI COMANDO NATO ORMAI INSTAURATASI APPIENO A KIEV E NON SOLO, GRAZIE ALL’APPORTO DEGLI UFFICIALI POLACCHI IMMEDIATAMENTE IN SUBORDINE AGLI ANGLOAMERICANI;
- In altre parole, riduzione a mera carne da cannone da impiegare INDISCRIMINATAMENTE su qualsiasi linea di fronte, senza dover rendere conto essenzialmente a nessuno;
- A fare da garanti, Zaluzhnyj e Zelenskij rispettivamente.
COSA CAMBIA?
Cambia che ora non basta un t-34 tirato giù da un monumento in Slovacchia e rimilitarizzato. Ora ci devono METTERE DEL LORO. Ma hanno il braccino corto. C’è la CINA che si sta facendo crasse risate nel vedere come l’U-ccidente si rovina con le sue mani. E il braccino diventa ancora più corto. Biden capisce di aver fatto il passo più lungo della gamba ma non sa come tornare indietro. Non può tornare indietro. Crosetto parla di terza guerra mondiale, ma qui tra un po’ finisce la benzina. Ecco allora le V2 aumentare di frequenza: le armi magiche in grado di uccidere gli uruk-hai che assediano il fosso di Helm. Arriva Gandalf il bianco, pardon, arrivano i leopardi… ma li han fatti scappare ancor prima che facessero roar. Allora che fare?
“E HAI VOLUTO VEDERE FINO A CHE PUNTO POTEVI ARRIVARE…”
Arrivano i mini-missili! Ordigni in grado di fare 150 km e con un dispositivo a due stadi dove il primo spinge finché ne ha e poi si aprono le alucce al secondo che, graziosamente, va a deflagrare dove gli dice l’operatore.
https://t.me/RVvoenkor/37278
https://t.me/RVvoenkor/37279
https://t.me/RtrDonetsk/14439
https://t.me/vityzeva/77542
Nel prossimo investimento NATO di 2.2 miliardi di dollari per provare a stabilizzare la situazione… ovviamente, più che pensare di ottenere qualcosa sul campo, lo scopo del gioco è far vedere ai russi che le loro LINEE ROSSE sono carta straccia. “SINCE 1991”, del resto. Niente allargamento a EST altrimenti LINEA ROSSA? Si si e poi… menefrego. Niente NATO in Ucraina? Si si e poi… menefrego. Niente attacchi in Russia? Si si e poi… menefrego. Niente ponte della Crimea? Si si e poi… menefrego. E così, DI LINEA ROSSA IN LINEA ROSSA… I 150 KM ERANO UN TABU’, UNA LINEA ROSSA, che ha subito la stessa sorte dei “Si si e poi… menefrego” passati. Militarmente non vale nulla, economicamente men che meno. Fanno danni, si. Ma quanto costano? Quanti ne VOGLIONO mettere in campo? E spendere soldi positivi? Per svolgere lo stesso compito di un geranio da 10.000 euro quando è full option? Il messaggio, oltre che mediatico, per dar qualcosa da dire ai cinegiornali luce, è essenzialmente questo. OGNI VOLTA E' UN CONTINUO SUPERARE LINEE ROSSE, PER VEDERE FINO A CHE PUNTO SI PUO' ARRIVARE. E gli ucraini, NEL FRATTEMPO, possono continuare a morire.
MOGILIZACIJA
Quelli che restano. Ormai, come abbiamo già notato, stanno raschiando il fondo del barile. Queste scene in U-ccidente, patria-diritti-umani-premio-sacharov-premio-greta-premio-tapiro-d’oro non le girano:
https://t.me/RtrDonetsk/14425
Persone prese per strada e infilate nella camionetta verso il primo centro di reclutamento. Persone TAGLIEGGIATE per salvare la propria pelle e costrette a versare MIGLIAIA DI EURO DI CAUZIONE.
https://t.me/legitimniy/14678
Sono arrivati persino a dare la cartolina di precetto ai corrieri che portano in bici o motorino i pasti caldi dei fast-food dopo averli attirati a casa loro. Aprono la porta e si trovano davanti non il cittadino che non ha voglia di uscire e vuole sentirsi anche lui padrone con neo-camerieri-schiavi al suo servizio che gli portano da mangiare a casa (prossimo passo colazione a letto e canzoncina del buongiorno mentre tiran su la tapparella…), ma uno stronzo in grigioverde che gli appioppa una cartolina di precetto.
https://t.me/ukraina_ru/130027
E’ stato coniato un neologismo: MOGILIZACIJA (могилизация). E’ MOBILIZACIJA (мобилизация), mobilizzazione, con la “G” al posto della “B”. Perché? Perché TOMBA in russo si dice MOGILA (могила). La MOGHILIZZAZIONE, quindi è una parola che denota chiaramente che si tratta di una mobilitazione per andare a morte certa. Carne da cannone, per l’appunto. Ma la fatica con cui si sta trovando gente disposta a morire per la NATO, questi stessi filmati che prima non giravano ora girano sempre più, il MALCONTENTO CRESCENTE FRA LA POPOLAZIONE, AL PUNTO CHE SEMPRE PIU’ A CHERSON, DENTRO CHERSON, VORREBBERO LIBERARLA PER TORNARE COI RUSSI,
https://t.me/ukraina_ru/129816
non sono bei segnali. Anche al fondo c’è un limite.
Aggiornamenti a seguire.
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31/01 ore 19:30 aggiornamento
Prima di iniziare un doveroso errata corrige: il canale telegram da cui avevo tratto la notizia aveva associato VASJUKOVKA con SAKKO I VANZETTI, citando la prima e mettendo tra parentesi la seconda. Di solito fanno così con BACHMUT (ARTEMOVSK) e con altre città. Non è così. Entrambe le città esistono e sono una a fianco all’altra. Ecco in quale senso aveva messo la seconda tra parentesi: doveva esser letto “stiamo andando al primo paese e intanto siamo arrivati al secondo paese messo tra parentesi”. Sakko i Vanzetti, peraltro, è talmente piccola da essere probabilmente per questo scampata alla furia rinominante del regime. Meglio così.
PUBBLICATO DA HACKER RUSSI IL PIANO DELL’OFFENSIVA UCRAINA CONTRO DNR E LNR
Quello che segue è un documento estremamente importante, che gli HACKER di BEREGINI, ripresi e rilanciati da RYBAR
https://t.me/rybar/43153
hanno reso pubblico: Si tratta del PIANO DELLE OPERAZIONI D’ATTACCO DELLE FF.AA. UCRAINE per la soluzione “azera” alla questione del DONBASS
https://telegra.ph/Zamysel-nastupatelnoj-operacii-VSU-01-31
In realtà, è una serie di lucidi, 23 pagine in tutto, che dovevano illustrarne i dettagli, a grandi linee, agli ufficiali coinvolti nell’operazione. Ci sono dettagli sulle armate coinvolte, sugli armamenti da impiegare, sul rapporto di forza fra attaccanti e difensori, sulle cartine militari che dovevano illustrare le tappe dell’attacco, sugli obbiettivi dello stesso, sulle brigate che avrebbero dovuto comporre i vari scaglioni, sulla catena di comando dell’operazione stessa. Andrebbe tradotto dall’ucraino, pagina per pagina.
Il documento pare non solo autentico, ma in linea con tutto quanto è stato sinora rinvenuto: liste di pubblici ufficiali mandati a inizio febbraio al fronte a prepararsi a prendere possesso dei “nuovi territori” (e un mese dopo richiamati indietro…), ordini di mobilitazione per l’offensiva rinvenuti nei quartier generali espugnati nei primi giorni e che non avevano fatto in tempo a distruggere e, infine, la presenza di settantaseimila uomini lungo la linea di fronte del Donbass mentre i russi facevano le esercitazioni coi bielorussi a nord, ovvero dislocati da tutt’altra parte rispetto al luogo dove lamentavano di essere minacciati, e dove di fatto i russi, cogliendo tutti di sorpresa, attaccarono, guadagnando in pochi giorni centinaia di km. Diverso sarebbe stato se quei 76.000 uomini fossero stati li. Ma se fossero stati lì i russi non avrebbero neanche attaccato.
I russi sapevano dei piani, sapevano che neanche il riconoscimento della DNR e della LNR dopo otto anni li avrebbe fermati, e hanno deciso di colpire per primi perché sarebbe stato l’unico modo per guadagnare tempo. Cosa che hanno fatto egregiamente. Risolvendo con 150.000 uomini contro una forza quattro volte maggiore numericamente una serie di problemi operativi, NON SOLO MILITARI ma anche SOCIALI, CULTURALI, IDEOLOGICI non da poco su tutti i territori in cui si sono trovati a operare. E su cui abbiamo ampiamente scritto e approfondito. Sul perché sia stato pubblicato ora, questo documento, penso sia legato essenzialmente a chi ha fatto quelle foto e le abbia spedite: ora, spero per lui e per lei, che sia al sicuro. Come quello che ha mandato foto di documenti e filmati di schermate di mail dove si vede come i servizi segreti ucraini tentassero di portare dalla loro gli assistenti alle missioni ONU in Ucraina. Bruciato il contatto, hanno deciso in sua memoria di rendere pubbliche le sue rivelazioni.
https://t.me/hackberegini/1216
Tuttavia, non c’è neppure bisogno di giocare alle spie. OGGI IL PARLAMENTO EUROPEO, ripeto il parlamento europeo, ha ospitato questa conferenza:
Imperial Russia: Conquest, Genocide and Colonisation. Prospects for Deimperialisation and Decolonisation
Brussels, Paul-Henri Spaak, 0A50
https://www.europarl.europa.eu/news/en/agenda/weekly-agenda
Rybar ha analizzato nel dettaglio la risma dei partecipanti:
https://t.me/rybar/43157
et
https://t.me/rybar/43158
oltre a sottolineare il ruolo della POLONIA fra gli organizzatori, e come sempre, l’onnipresente prospettiva di frazionamento del territorio russo in “repubbliche indipendenti”. Questo è il significato di “Deimperialisation and Decolonisation ”.
Ora torniamo alla Russia. Ha sventato, colpendo per prima, un attacco che l’avrebbe colpita mortalmente, con un effetto a catena che sarebbe arrivato a Mosca passando dalla Crimea. Ora, con molta calma, dopo aver messo in sicurezza la propria economia grazie a una sempre minore dipendenza dal cliente u-ccidentale, esamina la strategia a venire e procede, altrettanto lentamente, a una riforma radicale della propria realtà socioeconomica, del proprio modo di vedere il mondo, sempre più orientato a EST, delle proprie forze armate. Sa che la propria è una “lotta per la vita”: anche oggi il Parlamento europeo lo ha dimostrato, senza andare a mettere insieme i frammenti del mosaico che pian piano, come oggi, continuano a emergere. La NATO ha scoperto le carte, sottovalutando la reazione russa e facendo l’errore più grave, forse fatale. Anche perché la Repubblica Popolare Cinese non sta a guardare. Meglio, sta a guardare e sta guardando sin troppo, e sin troppo bene. E sta traendo, in silenzio come sempre, le proprie conclusioni.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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31/01 aggiornamento
ENNESIMO TENTATIVO DI SBARCO SOTTO CHERSON
Stamattina alle sette (nove ora locale) marò ucraini su tre mezzi da sbarco prendevano possesso delle case aldilà del DNEPR sotto Cherson. Terzo tentativo del genere, come gli altri due fallito. Subito è partito il fuoco di sbarramento dell’artiglieria,
https://t.me/dva_majors/8507
che è durato a lungo. Questa la mappa dove è avvenuto lo sbarco
https://t.me/dva_majors/8508
Lo scopo di tali azioni è sondare la difesa nemica, lasciando ovviamente sul campo uomini e mezzi per niente. Oltre, ovviamente, al lato propagandistico che non va per nulla escluso, specialmente in un periodo difficile come quello: precedente illustre, i “selfie” all’Isola dei Serpenti costati la vita ai migliori marò al momento in attività.
https://t.me/boris_rozhin/76846
ARTEMOVSK: MAPPA DI UNA VITTORIA
Boris Rozhin ha contestato punto per punto questa cartina ucraina
https://t.me/boris_rozhin/76842
E a ragione. La linea rossa finale è SPOSTATA TROPPO A EST rispetto alla situazione attuale! Krasnaja Gora e Paraskovievka sono sotto attacco da oltre una settimana. A sud di Artemovsk, la linea di fronte è molto più PRONUNCIATA anch’essa verso OVEST, al punto che la strada che porta a CHASOV JAR è già sotto tiro. Inoltre, a SAKKO I VANZETTI già ci sarebbero i primi combattimenti, qui anche in cartina:
https://t.me/z_arhiv/17600
Ciò nonostante questa cartina è molto interessante, perché mostra dal 30.V.2022 (prima striscia a EST) la progressione compiuta. Fino a oggi, con tutti i limiti appena segnalati. Appare chiaramente come il TRACOLLO sia avvenuto dal 30.XII.2022 (e per limitarne l’impatto visivo la linea rossa finale a ovest l’han fermata molto prima della situazione di ieri). Appare chiaramente, quindi, come l’azione offensiva sia stata un lento avanzare, in modalità schiacciasassi, come ci siam detti più volte. Appare altrettanto chiaramente come questa area SIA STATA LIBERATA IN MODO TALMENTE GRADUALE DA PERMETTERE, IN QUALSIASI MOMENTO, IL RIPOSIZIONAMENTO SULLA LINEA PIU’ PROTETTA A OVEST. MA GLI ORDINI PARLAVANO D’ALTRO. Parlavano di mattanza fino all’ultimo ucraino. Perché questa cartina MOSTRA una progressione più o meno REGOLARE mese per mese, ma NON MOSTRA la quantità di soldati caduti mese per mese. E negli ultimi due mesi è stata mattanza, con morti che si sono contate a diverse centinaia ogni giorno e a diverse migliaia a fine settimana.
In ogni caso, quindi, nonostante i limiti propagandistici di questa cartina, è molto utile per avere un’idea di cosa è accaduto da fine maggio a oggi.
Aggiornamenti a seguire.
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31/01 ore 08:00 aggiornamento
SAKKO I VANZETTI
Ora, con tutto il bene che potrei volere (ammesso e non concesso...) ai toponimi zaristi ripristinati dai fascisti di KIEV dopo il 2014 in tutti i territori da loro controllati… ma come si può chiamare ancora VASJUKOVKA con questo nome dopo aver saputo che fino al colpo di stato fascista si chiamava SAKKO I VANZETTI? Con in filodiffusione in centro Joan Baez così come a Bologna c’è Lucio Dalla? (no questa è spudoratamente inventata… ma sarebbe bello!!!!! tu giri e senti “here’s to you”… anche solo la mattina, tipo alzabandiera e la sera…) Rientriamo in noi, ringraziamo Giuliano Montaldo, Volontè e tutti gli attori… finanche sono-una-donna-non-sono-una-santa Rosanna Fratello di esistere e di essere esistiti, e da ora in avanti nelle cronache chiamiamo questo paese col suo nome, kappa comprese! E vergogniamoci piuttosto che neppure nelle vie, neppure nei vicoli, non in un Paese sia pur socialista ma che non era il loro, ma nel nostro, di Paese, che era anche il loro, siano adeguatamente ricordati come toponomastica. Ah, già, dimenticavo che da tre quarti di secolo abbiamo gradite ospiti a pranzo e cena 120 basi di quelli che li hanno ammazzati, arrostendoli con una scarica di morte… pardon, pardon, j'ai dérangé...
I russi si sono quindi avvicinati a SAKKO I VANZETTI, che è il terzo paese in rosa dal basso di questa cartina di SEVERSK,
https://t.me/yurasumy/7213?single
ampliando la testa di ponte su quella direttrice di 1 km di profondità e 4 di larghezza. Ottimo. Sempre il bollettino che accompagna queste cartine ci dice che PARASKOVIEVKA, il primo paese in rosa dal basso, è accerchiato ormai da tre lati. La cartina è un po’ sbiadita ma si vede chiaramente che da quel paese passa la strada VERSO SLAVJANSK. Strada ormai tagliata ma anche punto di partenza per avanzare lungo quella direttrice. Vediamo che piega prenderà oggi.
https://t.me/yurasumy/7213
ARTEMOVSK
Più a sud, abbiamo sempre una cartina “dinamica” del buon Podoljaka che ci mostra i movimenti intorno ad ARTEMOVSK.
https://t.me/yurasumy/7214?single
Come nota acutamente, il movimento verso OVEST, consentito – e questo lo aggiungiamo noi – da una cieca e criminale ostinazione a tenere un punto che è già perso, sacrificando continuamente al suo altare vite che, dal solo punto di vista militare, si sarebbero potute impiegare più proficuamente ed efficacemente lungo una linea più a ovest senza i problemi operativi dell’attuale, dicevamo questo movimento verso OVEST punta a tagliare la linea gialla che compare in cartina e che è la strada che da KONSTANTINOVKA porta ad ARTEMOVSK. Di fatto, questa strada è ormai sotto tiro dei russi.
L’unica strada pulita, e pulita mica tanto, che resta è quella a pallini azzurri e le due frecce che collega CHASOV JAR ad ARTEMOVSK. Strada che invece di essere utilizzata, ancora finché si può, per evacuare soldati nella maggiore sicurezza possibile, è usata in quel senso solo per trasportare morti e feriti, mentre nell’altro pompa ancora uomini e mezzi. Da mandare a morire.
Aggiornamenti a seguire.
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30/01 ore 18:40 aggiornamento
SEVERSK – TORECK
I russi da oggi controllano parzialmente la tratta CHASOV JAR – ARTEMOVSK. Combattimenti sono ancora in corso, tenere sotto controllo questa strada significherebbe l’ennesima tegola sulla testa ai generali NATO.
https://dnr-news.ru/society/2023/01/30/223678.html
Considerando l’ampliamento della linea di fronte verso ovest, sintetizzato bene anche in questa cartina
https://t.me/olegtsarov/4995?single
risulta sempre più difficile per le forze NATO organizzare una difesa efficace, visto che a essere sotto attacco sono sempre più punti sulla stessa linea e contemporaneamente.
UGLEDAR
Avanzamenti lungo tutto il perimetro della città, sia a est (Miniera nr. 1) che a ovest (Bogojavlenka) in un raggio di due km di profondità.
https://t.me/olegtsarov/4994?single
Il tentativo di accerchiamento e di formazione di una sacca contenente – attualmente - migliaia di soldati al suo interno è evidente.
Nessun aggiornamento di rilievo sulle rimanenti linee di fronte.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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30/01 ore 12:30 aggiornamento
SEVERSK-TORECK
Carta aggiornata di RYBAR alle 13.00 ora locale (11.00 ora italiana)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/30/20230130122710-b4fb06fc.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/30/20230130122709-cd3fe12f.jpg
Secondo questo canale telegram, sarebbe già iniziato l’attacco a KRASNOE, a sud-ovest di ARTEMOVSK.
https://t.me/namarshe/4294
Se consideriamo questa notizia guardandola sulla carta di RYBAR, vediamo che il fronte si è spinto ANCORA PIU’ A OVEST di KRASNOE, che rimane sopra, superando anche lì il canale SEVERSKIJ DONECK – DONBASS e arrivando ormai alle porte di STUPOCHKI. Più a sud, aumentano le ricognizioni su DYLEEVKA, probabile punto di imminente attacco per la sua importanza strategica sia verso KONSTANTINOVKA, sia verso TORECK.
https://t.me/rybar/43116
Sempre il canale telegram sopra citato informa anche di attacchi iniziati a VASJUKOVKA, immediatamente a ovest di KRASNOPO’LEVKA, sopra SOLEDAR:
https://t.me/namarshe/4294
La sua liberazione comporterebbe, anche in questo caso, seri problemi alla linea difensiva che cerca ancora di tenere ARTEMOVSK. ARTEMOVSK dove ormai le truppe russe sono arrivate a meno di un km e mezzo dal centro città.
https://t.me/namarshe/4295
Aggiornamenti a seguire.
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30/01 ore 08:00 aggiornamento
CONTRAEREA UCRAINA DISTRUGGE CASA POPOLARE A CHARKOV
Siccome ieri notte i cinegiornali luce continuavano a rullare la solita solfa del “missile russo” eccetera eccetera, stamattina apro con questa contronotizia. Questa è la casa popolare colpita a Charkov:
https://t.me/ukraina_ru/129661
Come si vede, non è stato un missile, per almeno due motivi:
1. avesse centrato la casa, l’avrebbe sventrata, anziché danneggiare l’ultimo piano.
2. E se l’avesse colpita solo di lato? Dell’alberello davanti e di quel semplice recinto tirato su con pali e fil di ferro, non sarebbe rimasto nulla, i vetri degli appartamenti sottostanti sarebbero stati quantomeno infranti, la facciata rovinata. Nulla di tutto questo.
Resta allora l’ultima ipotesi, ovvero quella di frammenti impazziti dati dall’impatto con la CONTRAEREA UCRAINA, ancora una volta, COLPEVOLMENTE POSTA A RIDOSSO DELLE CASE POPOLARI!
Ormai è quasi un anno che lo denunciamo, attendiamo (invano) che ne prendano atto i cinegiornali luce…
LEGITIMNYJ SU ISRAELE E IRAN
Ho seguito poco la vicenda, ma la sua scarna e sintetica conclusione mi sembra interessante:
1. C’è una guerra ibrida fra Israele e Iran (e fin qui…)
2. Stanno provocando l’Iran a rispondere al vile atto (subito dopo e approfittando del terremoto occorsogli) così da apparire vittime e l’Iran, ancora una volta, il cattivo aggressore (tanto la storia non la fa lui)
3. Stanno mandando segnali all’Iran per le forniture militari ai russi. Più che (o oltre a) avvertimenti mafiosi, l’idea potrebbe essere anche quella di fargli capire che le armi serviranno a lui per difendersi, quindi fargli avvertire la “scarsità” relativa delle stesse e limitarne l’esportazione.
4. La crisi è destinata a inasprirsi e a influire negativamente sui prezzi di gas e materie prime (per quello, in verità, basta ormai un nonnulla per farli schizzare e poi non vederli più scendere… alla speculazione non serve un conflitto di quelle dimensioni, tuttavia c’è anche questa conseguenza indiretta da tenere in considerazione).
https://t.me/s/legitimniy
Aggiornamenti a seguire.
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29/01 ore 22:00 aggiornamento
DAL FRONTE
A UGLEDAR si amplia la zona intorno alla città sotto il controllo dei russi, continuando a colpire la stessa, al momento di difficile assalto per quanto già riportato, ovvero l’altissima densità di soldati in un solo km.
https://t.me/voenkorKotenok/44850
In alcuni punti i russi, in base ai filmati che girano e che sono stati oggetto di geolocalizzazione, sarebbero avanzati di quattro km, in altri di due, sempre intorno alla città:
https://t.me/boris_rozhin/76726
Degno di nota, peraltro questo dato emerso da poco sempre a UGLEDAR: le forze NATO avrebbero perso il loro quartier generale e centro comunicazioni nella città in un attacco missilistico di due giorni fa A CAUSA del segnale del sistema STARLINK. I russi sarebbero riusciti a individuarlo, localizzarlo e risalire così alle coordinate del quartier generale, che avrebbero quindi fatto saltare
https://t.me/boris_rozhin/76737
Passando invece a EST, fra SOLEDAR e ARTEMOVSK, questa cartina ultraingrandita di RYBAR ci mostra le direttrici seguite dai russi dopo la liberazione di BLAGODATNOE
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/29/20230129172006-a4734b8c.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/29/20230129172005-c8d1066b.jpg
Essere riusciti a passare dall’altra parte del corso d’acqua e avervi costruito una testa di ponte, rende possibile ora accerchiare la zona a SUD che ancora tiene Krasnaja Gora, mentre prosegue lentamente l’avanzata verso NORD, ovvero SEVERSK. Tutt’intorno, proseguono aspri i combattimenti.
https://t.me/namarshe/4280
СТАЛИНГРАД
In questi giorni mi è capitato di vedere una pellicola russa sui canali rai e, cosa più unica che rara, non alle due di notte dopo l’immortale spezzone da L'Atalante (1934) con sotto “Because the night” di Patty Smith.
Si tratta nientepopodimeno che di un film di quasi dieci anni fa dal titolo “Stalingrad” (2013). Inizialmente mi interessava capire cosa fosse potuto girare nella testa di chi faceva i palinsesti, dei caporedattori, per consentire tale visione OGGI. Dopo la visione tutto mi è stato molto più chiaro. È un film che sembra fatto su misura per noi, una “americanata” trapiantata fra le steppe, con un messaggio che ammicca a noi in un modo che, riletto oggi, appare completamente fuori luogo.
In altre parole, il film “stona” con tutto, anzi tutto con la realtà storica. È stato il prezzo da pagare per appecoronarsi alla visione (allora) dominante. E, quel che è peggio, facendo passare il tutto come “punto di vista dell’artista”…
Non volendo prendere fischi per fiaschi e lucciole per lanterne, ho pensato anche che fosse soltanto una mia impressione. Beh, così non è: in Russia questo film è stato massacrato dalla critica (solo alcune):
https://dzen.ru/a/XOQvUvpqdgHvlDJa
https://www.kinopoisk.ru/film/468196/reviews/
https://culturavrn.ru/cinematv/10545
Quanto segue è frutto sia di queste analisi, sia di una rielaborazione personale, dei cui eventuali errori, ovviamente, sono l’unico responsabile. Partiamo dalle incongruenze
INCONGRUENZE MILITARI
Fra le diverse che mi son venute in mente e che ho letto nelle recensioni, ne riporto qualcuna:
- L’edificio è assediato, coi cecchini appostati, ma i sei soldati russi entrano ed escono come vogliono, l’ultima sera portando fuori la ragazza (dopo il bagno…)
- A Stalingrado, di fatto, sono rimasti in sei contro decine di migliaia di nazisti
- Quell’edificio fino alla fine del film è il cardine da tenere a ogni costo (già sentita questa storia)… quando alla fine arriva l’attacco nazista in massa, cosa vieta ai soldati russi di ritirarsi e dare le coordinate agli artiglieri per tirarlo giù mentre è preso d’assalto… ma senza loro dentro?
- In sei tengono il primo assalto che si ferma… al pian terreno, poi in decine di migliaia ripiegano.
- A Stalingrado erano senza carri armati salvo a venti minuti dalla fine del film
- Il cecchino per tutto il film sta sempre piazzato nello stesso posto, senza cambiare posizione
- Il comandante degli assaltatori giustizia sul posto un marinaio che aveva il suo superiore e cui soltanto era tenuto a rispondere.
INCONGRUENZE STORICHE
- I nazisti “umani”, “buoni”, devono prendere Stalingrado perché dopo c’è l’India, “dove le puttane hano sei braccia”… questa la motivazione finale, secondo gli sceneggiatori
- I nazisti che uccidono barbaramente (ogni tanto gli sceneggiatori riescono a farli tornare "cattivi"...) una donna ebrea e sua figlia “in ossequio a un rituale germanico propiziatorio”… già barbaro di suo, ma l'ideologia nazista è scomparsa: niente “soluzione finale”, “razza ariana”, niente di niente…
- L’intero corso degli eventi descritti sarebbe stato più idoneo per qualche battaglia minore, accaduta chissà dove in quegli anni sulla linea di fronte. Ma questo film si chiama STALINGRAD. E su questa battaglia sono stati scritti talmente tanti libri da non poter essere cancellati da una ricostruzione così, hollywoodianamente, falsata, inventata di sana pianta, buona davvero per tutti i luoghi. A patto, ovviamente, di leggerli, questi libri. Invece, STALINGRAD è in questo film un po’ come un “marchio”, sempre per restare nel campo del marketing capitalistico. Che c’entra? Niente, ma fa cassa metterlo.
In altre parole, cercare di trovare un fondamento storico in questo film sarebbe come pretendere di trovarne uno nel film dei trecento spartani… in entrambi i casi si tratta di PRETESTI PER PARLARE D’ALTRO. E questo, in questo specifico caso, è molto importante. Ci torneremo presto.
INCONGRUENZE NELLA SCENEGGIATURA
- Gli abitanti di quello scantinato sputano all’amante del gerarca nazista, ma lasciano fare tranquillamente il bambino che lo saluta (e non una volta sola nel film!) con l’impeccabile “heil” non appena egli appare per appartarsi con la sua bella;
- Sergej, il fortunato soldato “accompagnatore” dell’ultima notte prima dell’epilogo, la passa in compagnia della sua bella fuori indisturbato e rientra la mattina, sempre indisturbato, facendo le scale che pullulavano di nazisti e in tempo per colpire alle spalle l’ufficiale nazista che, a sua volta, aveva colpito il suo comandante, salvo poi morire immortalato in una pietà michelangiolesca… ucciso “ovviamente” dal fuoco amico, autoimmolandosi anziché smammare come era rientrato
- Nikita, ex-tenore e interprete, nel finale, di un commovente “E lucean le stelle” che prelude al finale tragico, MELODRAMMATICO per l’appunto, (l’ora è fuggita / e muoio disperato / e muoio disperato / e non ho mai amato tanto la vita… lasciati con il libretto in russo nella distribuzione per il mercato italiano!), è crivellato di colpi dal gerarca nazista, ma trova la forza per alzarsi, tirare fuori un coltello dal nulla e pugnalare a morte il capo dei capi dei nazisti...
- Persino i personaggi stereotipati, negli stereotipi loro conferiti dallo sceneggiatore, si contraddicono: il capitano tutto d’un pezzo che giustizia sul posto un marinaio perché ha detto “ba”, come neanche il peggiore Al Capone, poi non dice nulla al cecchino che uccide con un colpo in fronte l’amante del gerarca nazista. Una civile innocente. Lasciando peraltro in vita il gerarca che teneva nel mirino...
“A CHE SERVE POI MENARLA CON LA STORIA DEL RIFLUSSO”...
Tutto quanto giustamente notato mi porta a una conclusione in tre atti, sottolineati dal questo unico titolo spezzato nei vari elementi di un altrettanto unico ragionamento. Il regista, la produzione USA L’EPISODIO DI STALINGRADO e la tragica vicenda che a esso sottende in chiave dichiaratamente REVISIONISTICA: MOSTRARE COME IL PASSATO SOVIETICO FOSSE GIÀ “PASSATO” ALLORA: le inquadrature che volutamente ritraggono le truppe naziste DIETRO gigantografie celebrative ormai sbiadite, a malapena riconoscibili, il monumento ai pionieri in girotondo bucherellato, quando non crivellato di colpi, decapitato, mutilato SEPPELLISCONO E SIMBOLEGGIANO LA CESURA CON “QUEL” passato.
Non è più, Stalingrado, la città di Stalin, città che da Parigi a Bologna ha dato il nome a strade importanti in riconoscimento al ruolo FONDAMENTALE esercitato da quella terribile, tremenda battaglia in quella guerra, come segno dell’INIZIO DELLA FINE DEL NAZISMO.
Gli abitanti di Stalingrado? Franza o Spagna purché se magna. Il bambino nello scantinato che accoglie l’ufficiale tedesco col saluto romano, la confessione della protagonista che ammette, nei fatti, l’italica massima di vita sopracitata nel suo sfogo con uno dei “cinque padri” sfidando l’esecuzione sommaria per tradimento.
Gli stessi protagonisti non lottano per la liberazione del loro Paese, ma per Katija… via Katija, via anche loro…
Il socialismo realizzato, poi, è ancora più elemento estraneo all’intero processo di resistenza e liberazione. Anzi, sembra quasi il diretto responsabile dei demoni che si agitano negli animi dei protagonisti.
Protagonisti prevalentemente colti nel loro elemento bestiale: senza coscienza, uccidono l’amante del gerarca nazista (ma, ripetiamolo, non il gerarca nazista stesso, finito più volte nel mirino); uccidono a sangue freddo sottoposti (di altri...) colpevoli di aver posto problemi oggettivi a ordini effettivamente insensati; avvolti nelle fiamme, torce umane, attaccano novelli zombi le postazioni nemiche.
In più punti il copione li demonizza al pari e più dei nazisti. Dove invece il gerarca può permettersi di portare viveri (il “buono”) all’amante, può permettersi discorsi esistenziali (che i russi sono incapaci di porsi), può permettersi di mandare a quel paese il suo capo (senza finire giustiziato), può permettersi di requisire una motoretta e inseguire in lungo e in largo la sua bella facendosi largo fra la folla per evitarne la deportazione… qui siamo ben oltre l’equiparazione “nazisti”-“comunisti”…
A cosa serve questo “riflusso”, questo rientro di un fenomeno tragico, ma collettivo, entro un alveo totalmente artificiale rispetto alla realtà storica e altrettanto, anzi, a ben vedere più tragico perché privato, individuale, atomizzato, disgregato, parcellizzato?
… SE NON A CREARE UNA “GENERAZIONE DI SCONVOLTI CHE NON HA PIÙ SANTI NÉ EROI”…
La disperazione, nel senso proprio del di-sperare, del perdere ogni speranza, come tratto distintivo anche di “santi” ed “eroi” che tali più non sono, figurarsi quindi per chi in essi era stato educato (dal regime!) a individuare un riferimento, un esempio da seguire, un modello. Parafrasando Brodskij, il quale diceva che ci sono crimini peggiori del bruciare i libri, per esempio non leggerli, lo stesso si può dire del monumento a ZOJA (Zoja Kosmodem’janskaja, 1923-1941): chi in Ucraina lo abbatte non commette un crimine peggiore di quello che, a Mosca, diffonde un film criminalmente revisionistico come questo. Il “creative chaos” della dottrina Rice tocca in questi picchi di nichilismo relativistico il grado zero della costruzione ideologica di un mito fondativo, abbattendolo alle fondamenta, rendendo di fatto ciascuno orfano della propria storia collettiva, anzi, negando la storia stessa in quanto fenomeno collettivo. La confusione è massima, fra le macerie fumanti, ma nulla sorge su di esse.
..E A ELEVARLA A PARADIGMA NAZIONALE, COLLETTIVO
A essere sconvolta, quindi, è ben più di una generazione, in realtà. Un intero popolo. Una condizione esistenziale individuale elevata a paradigma ontologico, quindi neppure generazionale, ma nazionale. Io sono NONOSTANTE settant’anni di socialismo realizzato, NONOSTANTE il PCUS, NONOSTANTE la Grande guerra patriottica, NONOSTANTE i miei nonni e i miei genitori avessero fatto un’altra vita, COMPLETAMENTE DIVERSA da quella che io ora conduco. E che così conduco, miseramente, A CAUSA LORO. Nemmeno i cinesi sono arrivati a questo. Mao Zedong dopo il 1957 non ne ha imbroccata una, sono loro i primi a riconoscerlo, i cinesi hanno avuto i loro milioni di morti senza che fosse stato sparato un solo colpo di fucile (se si eccettuano locali scaramucce fra gruppi rivali di hong weibing 红卫兵, o guardie rosse che dir si voglia e un principio di guerra con l’URSS lungo il fiume USSURI). Han fatto tutto loro. Ciò nonostante, il ritratto del “grande timoniere” capeggia oggi in Piazza Tian’an men. E nessuno si sogna di rimuoverlo, anche se di quella Cina oggi non è rimasto in piedi praticamente nulla. Perché? Perché parte di un mito fondativo comune a un miliardo e quattrocento milioni di persone e perché parte della loro Storia, di quello che oggi sono.
Ecco, ai russi negli anni Novanta è stato detto il contrario, e in tutte le salse: rimuovete gli ultimi settant’anni della vostra storia. E’ merda. Merda pura. Obiezione, sempre più flebile (i carri armati contro il parlamento erano “democratici” per l’U-ccidente): “Ma questo, quello, quell’altro ancora”… Risposta secca: “è accaduto NONOSTANTE i comunisti, NONOSTANTE il partito, NONOSTANTE chi vi governava allora”.
Risultato: crisi di identità totale. E reazioni diametralmente opposte, delle più terribili, in una società allo sbando più totale, ben simboleggiata dal presidente di allora talmente alcolizzato da non riuscire a reggersi in piedi neppure nelle cerimonie ufficiali. Questo film è l’ONDA LUNGA di tale paradigma, nonostante si fosse in piena era putiniana.
Non è un caso che sia stato distribuito in U-ccidente dalla Columbia. È figlio, anzi tutto, di quella sottocultura, che va oltre gli effetti speciali hollywoodiani.
E OGGI?
Oggi, azzardo una mia impressione su quanto scorgo quotidianamente, sembra che le cose stiano cambiando. Il passato sovietico è recuperato e riletto diversamente, SIA PUR CERCANDO DI RECUPERARNE IL MINIMO INDISPENSABILE, PER NON “DISTURBARE IL MANOVRATORE”. Mossa che lascia il tempo che trova, perché assolutamente inadeguata a stabilire una CONTINUITÀ fra quel passato di cui ora si va orgogliosi e un PRESENTE che, di tale passato, si propone per certi versi come EREDE ma, assumendone arbitrariamente ALCUNI aspetti e rigettandone ALTRI, rischia di
- essere inefficace nella propria azione di riforma del sistema socioeconomico ereditato, quest’ultimo, non da Andropov ma da El’cyn,
- rendere caricaturale l’intera operazione di recupero proposta e avanzata a colpi di decreti governativi.
Ce ne rendiamo conto in questa SVO. L’esercito russo non è l’Armata Rossa. Non è l’Esercito DEGLI operai e dei contadini, ma è un esercito, come tutti gli altri, DI operai e contadini. Anche se è rimasto l’unico luogo dove TOVARIŠČ precede qualsiasi appellativo (compagno generale, compagno colonnello, eccetera).
Allo stesso modo il blocco socio-economico russo, oggi, capeggiato e rappresentato da Russia Unita, non è PER NIENTE quello esistente all’epoca del Paese dei Soviet. Un Paese la cui politica economica e la cui critica ideologica CONDANNAVANO APERTAMENTE il modo di produzione attualmente vigente oggi non solo in Russia, ma in tutto il mondo. Allo stesso modo e SPECULARMENTE, l’attuale blocco di potere non si può reggere SE NON IN ALTERNATIVA AL PASSATO SOVIETICO, di cui il PCFR e altri partiti comunisti minori si pregiano (meritatamente o no è un altro paio di maniche ancora) di costituirne la CONTINUITÀ.
Per esempio proprio ieri il PCFR, che pur non è totalmente estraneo a tali contraddizioni, così commentava la posizione del partito di governo in Russia sull’esclusione alla cerimonia ad Auschwitz, in maniera molto chiara e molto acuta. La riporto integralmente:
“La rappresentante del Ministero degli Interni della FR sig.ra Zacharova si è indignata molto per questo. La Polonia non ha invitato la nostra delegazione all’attuale anniversario della liberazione di Auschwitz. Eppure, di che cosa ci dobbiamo sorprendere. Inoltre, la stessa sig.ra Zacharova ha dichiarato in più occasioni che Stalin fosse un torturatore sanguinario e che avesse annientato il proprio stesso popolo. Ricordiamo che a guidare l’Armata Rossa, la stessa che liberò Auschwitz, era proprio Stalin. Pertanto, sig.ra Zacharova, non se la prenda, proprio lei, tenga i nervi a posto visto che ci sono ben altre cose di cui si deve preoccupare”.
Представитель МИД РФ госпожа Захарова тут очень сильно возмутилась. Польша не пригласила нашу делегацию на очередную годовщину освобождения Освенцима. Хотя, чему здесь удивляться. Интересно, что сама госпожа Захарова неоднократно рассказывала, что Сталин - это кровавый палач, уничтожавший собственный народ. Так вот, Красной Армией, которая освобождала Освенцим, руководил как раз Сталин. Так что, лично вам, госпожа Захарова, беспокоиться не стоит, берегите свои нервы, вам ещё столько озабоченности проявлять".
https://t.me/KommunistOnline/2141
Questa è la contraddizione fondamentale che impedisce al blocco di potere di oggi un’operazione totale di recupero del passato. RESTA PERÒ DA COLMARE QUELLA VORAGINE, da tirare su quelle macerie, ben più difficili da ripristinare di quelle di MARIUPOL’, dove mese dopo mese una città rinasce. L’orgoglio nazionale è forte, ma arriva fino a un certo punto. Perché è SOVRASTRUTTURA, come quel film, come tutto quello che ci stiamo dicendo. Se i fatti parlano di privatizzare, tagliare, rivedere, escludere, tale orgoglio crea disillusione e film come quello di cui stiamo parlando.
Eccoci, allora, al punto. HIC RHODUS, HIC SALTA, diceva qualcuno. Possiamo colpevolizzare il regista “figlio di papà”. Possiamo colpevolizzare le major a stelle e strisce. Ma non possiamo dimenticare che questo film, veramente pietoso, è FRUTTO soprattutto di queste CONTRADDIZIONI, decisamente ANTAGONISTICHE, e non solo di una quinta colonna che “rema contro”, che lo ha prodotto, diretto e interpretato.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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28/01 ore 23:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Da UGLEDAR nessuna notizia di rilievo pervenuta. I soldati russi mettono in sicurezza gli avamposti conquistati
https://t.me/Tatarinov_R/5917
e continuano a martellare la difesa ucraina, quelle tre compagnie concentrate nel raggio di un chilometro, senza però avanzare ulteriormente.
La novità del giorno, invece, viene dal fronte EST. Fino a oggi pomeriggio la situazione era quella descritta da questa carta di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/28/20230128123944-279308d7.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/28/20230128123941-c4ef23d2.jpg
In sostanza, si evidenziava la situazione di ESTREMO PERICOLO per i soldati ancora di stanza ad ARTEMOVSK con l’ordine di tenere. I russi dilagano a sud-est. È inutile negarlo, quelle parti in rosso verso KRASNOE, STUPOČKI e BELAJA GORA minacciano ormai non solo una città che ogni giorno perde qualche pezzo, ma L’INTERA LINEA che consente ai soldati di stanza in quella città di ricevere armi, munizioni, viveri, rinforzi.
Stasera è arrivata notizia di un’altra tegola caduta in testa sui generali NATO. BLAGODATNOE è stata appena liberata.
https://t.me/WarDonbass/96516
Si tratta, tra le tante BLAGODATNOE, di quella che si trova a OVEST di SOLEDAR. La sua liberazione mette in pericolo le truppe ucraine che a nord di ARTEMOVSK cercano ancora di arginare il dilagare a ovest dei russi. In pratica, la reazione a catena che potrebbe generarsi è la caduta delle ultime città che impediscono ai russi di attaccare ARTEMOVSK oltre che da nord anche da nord-ovest. Vedremo gli sviluppi.
Nel complesso, l’impressione è che siamo agli inizi di qualcosa che difficilmente finirà con lo spostamento della linea di fronte di qualche km a ovest.
Aggiornamenti a seguire domani notte.
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28/01 ore 14:30 aggiornamento
HEMINGWAY, L’ARMATA ROSSA E I CORSI E RICORSI DELLA STORIA…
Stamane, con ancora mezzo litro di sangue in più, spulciavo i canali telegram per la prima lettura e mi imbatto in questo pezzo della Vitjazeva:
https://t.me/vityzeva/77383
Dopo un’ora abbondante (e mezzo litro di sangue in meno), decidevo di andare più a fondo, perché a mio avviso la cosa meritava. E infatti meritava, eccome… ma non solo per quanto riportato in sé!
Sveliamo subito l’assassino, che in questo caso non è il maggiordomo ma Ernest Hemingway in persona. Il quale, nel 1942, da dove era a Cuba faceva un cablogramma alla TASS uscito sulla Pravda tradotto in russo il 23/02 dello stesso anno, nel 24° anniversario di fondazione dell’Armata Rossa (l’originale non è mai apparso in rete, quella che si riporta sulla rete nella lingua della “forever”-perfida-Albione è una versione in inglese dal russo… sarebbe bello andare a spulciare fra i faldoni ingialliti di quegli archivi alla caccia dell’originale… una scusa in più – per chi puote... – per andare a Mosca):
“24 anni di disciplina e lavoro nel nome della vittoria hanno creato una gloria eterna, il cui nome è Armata Rossa. Chiunque ami la libertà, ha un debito nei confronti dell’Armata Rossa talmente grande da non poter essere saldato. Ciò nonostante, noi ci permettiamo di dire che l’Unione Sovietica stia ricevendo le armi, i soldi e i prodotti di cui ha bisogno. Chiunque voglia distruggere Hitler, deve considerare l’Armata Rossa un modello eroico che non si può non imitare”.
24 года дисциплины и труда во имя победы создали вечную славу, имя которой — Красная Армия. Каждый, кто любит свободу, находится в таком долгу у Красной Армии, который он никогда не сможет оплатить. Но мы можем заявить, что Советский Союз получит оружие, деньги и продовольствие, в которых он нуждается. Всякий, кто хочет разгромить Гитлера, должен считать Красную Армию героическим образцом, которому необходимо подражать.
(“Krasnaja Armija – Gordost’ svobodoljubivych narodov”, Pravda, 23/02/1942, p. 4)
http://pressa-voiny.ru/data/pravda/pravda_1942-02-23.pdf
Giusto per avere anche noi, figli di una contemporaneità tanto disgregata, frammentata e isolata quanto potenzialmente connessa con finanche coi venusiani, un’idea di cosa volesse dire comunicare all’epoca, Hemingway così scriveva al corrispondente della TASS Rolfe, per sapere se il cablogramma era stato ricevuto:
"They [TASS] asked me for a statement for publication in the press of the Soviet Union for February 23 and I sent it off, I think in plenty of time, by cable. Do let me know if it was received."
https://www.thefreelibrary.com/Hemingway%2C+the+American+left%2C+and+the+Soviet+Union%3A+some+forgotten...-a016114351
La frase riportata quindi dalla Vityzeva non è un “fejk”, per niente… ma non è questo che mi ha colpito, pur nella sua potenza evocativa. Anzi, apro e chiudo una parentesi, proprio oggi di 105 anni fa, 28 gennaio (sul documenti ufficiali è scritto 15 perché ancora aderenti, allora, al giuliano...) 1918, veniva firmato il DECRETO DEL CONSIGLIO DEI COMMISSARI DEL POPOLO che istituiva l’ARMATA ROSSA.
https://t.me/kom_mir/2866
A me ha colpito la lettura del già citato pezzo in inglese su Hemingway, perché poco più sopra riporta la sua risposta, epistolare, a un invito sempre di ROLFE a commentare il patto di “mutua assistenza fra URSS e GB siglato a luglio, un mese dopo inizio dell’Operazione Barbarossa). Vale la pena riportarla integralmente. HEMINGWAY si smarca dal fare una cosa che non si sente di fare, ovvero parlar bene dei britannici, e conferma invece il suo appoggio incondizionato ai sovietici.
FINCA VIGIA SAN FRANCISCO DE PAULA CUBA
Dear Ed:
Thanks for looking after the Kanto dough etc. Hope I didn't sound rude or sore when wrote. Was simply in a hurry and spooked Kanto would maybe lose that dough through some sort of regulation that they might be ignorant of. Glad they had as much out of that other as they did.
About the statement telegram; You know how I am about statements. I gag on them like someone with an impedimens of speech trying to get a word out.
They usually start with I and sound so god-awful pompous and it seems to presumptious for the writer to be even commenting if he is doing nothing.
However if they want a statement at your office to send to Russia here is as clear a one as I can make.
"I am with the soviet Union one hundred percent in their war of resistance against Nazi aggression. The people of the soviet union are fighting and dying for the defence of all people who oppose the enslavement of fascism. The war in China has shown that no people who know what they are fighting for can be conquered if they all fight and if their country is large enough so that the invader is cut off from his base and surrounded as he advances. I salute the Soviet Union for their heroic resistance."
If that isn't clear enough can amplify it.
For me to comment on the British pact is no good. I think the British made Hitler, kept the French from destroying him when he marched into Rhineland encouraged and armed him to fight Russia and to hail a pact with them now as anything more than a temporary thing which they will denounce at any time that suits them is something I could not do.
Copy the other statement out though, Eddy and tell them they can send it if it is of any use. I would much rather be there doing anything I could against the Nazis.
Best always
Ernest
https://www.thefreelibrary.com/Hemingway%2C+the+American+left%2C+and+the+Soviet+Union%3A+some+forgotten...-a016114351
Torniamo sul penultimo capoverso prima dei saluti:
“For me to comment on the British pact is no good. I think the British made Hitler, kept the French from destroying him when he marched into Rhineland encouraged and armed him to fight Russia and to hail a pact with them now as anything more than a temporary thing which they will denounce at any time that suits them is something I could not do. ”
Gli inglesi che hanno creato HITLER, hanno fermato i francesi quando potevano distruggerlo, nonché incoraggiato e armato i nazisti per combattere l’URSS… Notare che Hemingway all’epoca aveva già detto addio al Comintern (anche se l’articolista non può non notare che si sia trattato di un “lungo” addio…). Grazie Julia per questa cavalcata nel passato… che ci ha riportato all’oggi e ai padroni NATO. Il lupo perde il pelo ma non il vizio… con la differenza che, a differenza di allora, oggi han preso meglio le misure e han riprodotto lo stesso schema di allora con un quaqquaraquà facilmente intercambiabile con altri quaqquaraquà già in coda per rubargli il posto. Col permesso dei padroni. Dopo Sanremo (perché sanremo è sanremo…)
E vergogna, vergogna e ancora vergogna al presidente del museo memoriale di Auschwitz. A proposito ieri una sparuta rappresentanza del Partito Comunista di Cechia e Moravia, insieme a un’altrettanto sparuta rappresentanza della Gioventù comunista, si sono trovati davanti al prato dove, FINO A TRE ANNI FA, stava il monumento al Maresciallo Ivan Stepanovič Konev, liberatore di Auschwitz.
https://t.me/kom_mir/2867
Contribuendo così a restituire a tutti noi quella verità storica cancellata da un ennesimo, infame, colpo di spugna.
Aggiornamenti a seguire.
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27/01 ore 18:30 aggiornamento
UGLEDAR
Apriamo sempre con UGLEDAR. Cartina del collettivo di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/27/20230127130131-3de06ee9.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/27/20230127130128-1160c249.jpg
Situazione invariata. Ci informa il bollettino, che accompagna e commenta le immagini, che IN UN KM SONO CONCENTRATE NON MENO DI 3 COMPAGNIE DELLE FF.AA. UCRAINE.
https://t.me/rybar/43042
Quindi, è prematuro parlare di assalti all’arma bianca in centro città. Tuttavia, è altrettanto innegabile che queste tre compagnie sono in trappola. Nonostante cerchino di arrivare rinforzi da fuori, la situazione è disperata, perché i russi si sono piazzati sulle alture a sud circostanti, e da lì controllano e aprono un fuoco intenso sia in fase offensiva, che di copertura per chi è già entrato e ha liberato le prime case.
Bollettino sostanzialmente confermato anche da CAREV, con una cartina pressoché identica.
https://t.me/olegtsarov/4959?single
Aggiungiamo a questo, il fatto anche che gli attacchi di ieri dei russi hanno tagliato nuovamente le comunicazioni (e gli approvvigionamenti di armi NATO) da OVEST a EST, oltre che mandato in tilt le fabbriche di riparazione degli armamenti danneggiati
https://t.me/notes_veterans/7669
SEVERSK-TORECK
E’ però oggi su questo fronte che la cartina è CAMBIATA SENSIBILIMENTE:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/27/20230127163536-8bc26c4e.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/27/20230127163536-b2d20fc7.jpg
Così, di primo acchito, vediamo che il CERCHIO INTORNO A SEVERSK si sta chiudendo, grazie alla risalita dei soldati russi da SUD. Naturalmente, questa azione rende del tutto inutile l’enorme sforzo di tenuta a est di BELOGOROVKA e di SPORNOE, visto che questi reparti ben presto si troveranno a rischio accerchiamento operativo. Altre operazioni prive di senso, almeno finora, si sono dimostrati i tentativi di offensiva più a nord, fra SVATOVO e KREMENNAJA (cartina qui)
https://t.me/olegtsarov/4961?single
Non accennano a diminuire, ogni giorno i “piccoli gruppi” mandati all’assalto si portano a casa (e a volte neanche li portano con sé, li lasciano sul posto…) i loro quaranta morti per niente… ma veramente per niente, e tutto procede come se nulla fosse.
Ad ARTEMOVSK proseguono gli scontri con gravissime perdite da parte ucraina: 101 morti nell’ultimo giorno. Ma l’ordine è di “tenere”, ovvero morire fino all’ultimo ucraino.
https://t.me/rybar/43048
Scendiamo ora sulla cartina e andiamo sotto ARTEMOVSK. Qui notiamo l’altro significativo spostamento della linea di fronte di oggi: i russi sono arrivati a KRASNOE e a STUPOCHKI, infliggendo alle truppe ucraine notevoli perdite, tali da costringerle a indietreggiare coi risultati che si possono vedere sulla cartina.
https://t.me/rybar/43048
Nel complesso, gli sviluppi di oggi seguono coerentemente la traccia segnata nei giorni e nelle settimane passate. E nulla sembra, al momento, stabilizzare una situazione che precipita di giorno in giorno (altro che stagnazione del conflitto, come riportava qualche cinegiornale luce confondendo la lentezza del movimento con l’inattività… tipico peraltro di un certo modo di vedere la realtà e il mondo in generale da parte dell’U-ccidente).
“COME ABBATTERE UN ABRAMS”
“Ciao ragazzi, dopo il grande successo del tutorial “Colpisci i Leopard come il nonno colpì a suo tempo i Tiger e i Panther”
https://t.me/readovkaru/2320
in molti mi hanno scritto. E gli Abrams? Oggi quindi vedremo come abbattere un Abrams”
https://t.me/polk105/1710
Malcelata ironia a parte (il tono riprende volutamente quello dei filmati che ormai pullulano ovunque e per qualsiasi argomento… c’è un tutorial per tutto, con immancabile richiesta di “mettere il like”… e ci mancherebbe… mai sia, nella “societé du spectacle”!)… qui nessuno chiede di mettere il like. Ma se fossi fra i “finanziatori” di questa ennesima manfrina a scopo propagandistico dal titolo “Arrivano i carri armati”, mi preoccuperei del fatto che, a parte il patàca, e non so neppure fino a che punto per convinzione o per esigenze di copione, alle qualità “taumaturgiche” e “miracolose” di Abrams e Leopard ormai non crede più nessuno.
Aggiornamenti a seguire domani.
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27/01 ore 12:30 aggiornamento
UGLEDAR
Questa immagine via satellite recente lascia pochi dubbi a cosa stia succedendo nel centro in mano ancora alle truppe ucraine
https://t.me/boris_rozhin/76509
Non stiamo parlando di grossi spazi, e neppure ci son da fare molte invenzioni su come difenderli, usando come al solito palazzoni, scuole, cavalcavia e quant’altro.
Non ci son neppure i tunnel sotterranei di SOLEDAR dove passavano carri armati, bilici e rimorchi. Se le condizioni per tenerla non ci sono, non ci sono neppure possibilità di proteggersi e le perdite aumentano in proporzione, e non di poco, rispetto ad altre aree dell’EST del Donbass.
KRASNOARMEJSK
Un nome così bello (da Krasnaja Armija Armata Rossa) non può essere cancellato dalle leggi fasciste di otto anni fa che hanno rinominato questa città, con tutto rispetto per il nome attuale, PROKROVSK. Quindi, per la DNR a cui questa città appartiene (e che per legge ha ripristinato in automatico tutta la toponomastica antecedente al 2014), e per me questa città anche adesso si chiama KRASNOARMEJSK. Parliamo di questa città perché al centro di un contributo estremamente interessante su ipotesi di avanzate future delle truppe russe:
https://t.me/zola_of_renovation/4180
In sostanza, l’articola individua proprio in questo punto il culmine di quella che potrebbe essere un’AZIONE CONGIUNTA proveniente DA SUD (Ugledar) e DA EST (Artemovsk).
E CHE POTREBBE COSTITUIRE UNA VALIDA ALTERNATIVA (anzi, la soluzione ottimale) ALLA PROGRESSIONE SU SLAVJANSK E KRAMATORSK. Prendiamo questa carta della DNR che aiuta a capire meglio:
https://boevojlistok.ru/uploads/posts/2019-11/1575110627_map.png
In azzurrino, peraltro, era l’area della DNR liberata fino al 24 febbraio 2022. Praticamente da allora a oggi, è stata liberata tutta la parte a OVEST partendo da SUD fino grosso modo alla linea orizzontale che conduce a UGLEDAR e da lì si inarca fino a MAR’INKA. Oltre a questo, è stata (di poco) intaccata la parte a NORD-EST proveniendo dalla LNR liberata completamente a luglio dell’anno scorso e, ultimamente, fatta un po’ di pulizia sopra DONECK, zona aeroporto, PESKI, eccetera.
Ma la situazione non è migliorata di molto per la capitale del Donbass, bombardata da otto anni nel silenzio generale dell’U-ccidente. Ecco allora che partire da UGLEDAR da SUD e da MAR’INKA da EST consente già di liberare una fetta di territorio UTILE a togliere un po’ di postazioni di artiglieria pesante da dove si trovano ora, ovvero a ridosso delle case di DONECK da colpire. Ma vi è di più. Sopra GORLOVKA c’è ARTEMOVSK. Seguiamo la diagonale che scende verso OVEST e che porta da ARTEMOVSK a KONSTANTINOVKA e da KONSTANTINOVKA a KRANOARMEJSK, per l’appunto. E salire nel frattempo da UGLEDAR.
DONECK sarebbe al sicuro! E della DNR resterebbero da liberare SLAVJANSK e KRAMATORSK, che rappresentano i punti più ostici per l’enorme concentrazione di uomini e mezzi, da un lato, e per la disposizione collinare che crea una formidabile linea di difesa verticale dall’altro.
Ecco quindi prendere sempre più consistenza l’ipotesi di liberazione del DONBASS partendo da SUD, ecco il perché si spinge ora da UGLEDAR, proprio mentre ARTEMOVSK traballa sempre di più. Vedremo gli sviluppi ma sembra proprio che questa analisi colga nel segno molto più di altre.
VERGOGNA AD AUSCHWITZ (Oświęcim)
Una vergogna che The Time of Israel non ha potuto non riportare: “Auschwitz museum: Russia not invited to event marking camp’s liberation by Red Army”
https://www.timesofisrael.com/auschwitz-museum-russia-not-invited-to-event-marking-camps-liberation-by-red-army/
La vergognosa decisione è stata presa mercoledì, l’altro ieri. Si rammenta che, come nota onestamente la testata israeliana, il campo di sterminio fu liberato dall’Armata Rossa. Aggiungiamo che la maggior parte dei sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti erano cittadini sovietici. Potremmo anche parlare di aggressioni NATO da trent’anni a questa parte a mezzo mondo, anch’esso ““free and independent”, e che però non hanno impedito ai boia dei Paesi coinvolti di presenziare alla cerimonia, se era la “guerra” il motivo… ma non lo era. Concludiamo aggiungendo che nella “free and independent Ukraine” è al potere un regime che non è nazifascista solo a parole, mentre nei fatti non solo riabilita Bandera e l’UPA, ma anche le SS, ivi inclusa la variante locale delle SS Galizia oltre che tutta la simbologia e la produzione ideologica nazifascista. Fatti che, con l’esplodere del conflitto, hanno visto accanirsi e inasprirsi ulteriormente le persecuzioni di tipo religioso (fedeli ortodossi), etnico (minoranza ungherese e popolazione di lingua e cultura russa), mentre per quello politico ci avevan già pensato negli otto anni precedenti. Ancora una volta, vergogna!
Aggiornamenti a seguire.
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27/01 ore 08:30 aggiornamento
UGLEDAR
Continuiamo a partire da questo punto perché è ancor più chiave di volta, se vogliamo, di ARTEMOVSK. Ad affermarlo nei fatti sono gli stessi ucraini che, in fretta e furia, stanno facendo fare il viaggio di ritorno a tutti quelli che avevano trasferito da lì ad ARTEMOVSK.
Altra idiozia: parte saranno individuati e annientati cammin facendo, ovvero durante il trasferimento, e il resto farà la stessa fine al fronte.
https://t.me/RtrDonetsk/14294
Questa infatti la cartina attuale!
https://t.me/z_arhiv/17405
Dove vuoi mandarli adesso? In bocca al nemico? A crepare lo stesso ma da un’altra parte? QUELLE TRUPPE NON ANDAVANO SPOSTATE DI UN MILLIMETRO! Ora che la configurazione sul campo di battaglia è questa, è troppo tardi. Potrebbe cambiare se, a contrattaccare, ci fossero a sufficienza quei famosi “udarnij kulak”, il “pugno d’assalto”, di cui parlavamo ieri. Ma ieri notte, a contrattaccare e cercare di raddrizzare una situazione ormai storta, c’erano piccoli gruppi che han fatto tutti una brutta fine.
https://t.me/aleksandr_skif/2565
et
https://t.me/namarshe/4208
In altre parole, gli “strateghi” NATO hanno creato le condizioni ideali perché i russi riuscissero a vanificare in pochi mesi quel pur minimo, ma concreto, vantaggio tattico creato dalla loro offensiva di settembre. A differenza dei russi, tuttavia, questo errore non è costato poco più di zero. Questo errore è costato uomini e mezzi con danni, molto probabilmente, irreparabili. Non siam più nel 2022.
ARTEMOVSK
Passata completamente in secondo piano ma non perché non si faccia nulla, anzi. Da quel poco che passa impariamo che i russi stanno allargandosi SOTTO ARTEMOVSK sempre di più. Questa cartina
https://t.me/wargonzo/10547?single
mostra come l’attacco da KLESCHEEVKA sia ormai giunto a IVANOVSKOE (la freccia rossa) per tagliare anche fisicamente la strada che porta a KONSTANTINOVKA. Sotto attacco sono ormai finiti anche KRASNOE (a ovest di ARTEMOVSK) e DYLEEVO (a nord di TORECK)
https://t.me/namarshe/4208
Intanto, ieri ad Artemovsk moriva il CAMPIONE DI PATTINAGGIO DI FIGURA SU GHIACCIO DMITRIJ ŠARPAR:
https://t.me/boris_rozhin/76504
Giusto per capirci su chi sta morendo ad ARTEMOVSK, civili! Gente che non ha MAI tenuto in mano un fucile. E non fra barricate alle porte di KIEV con l’immagine della propria casa e della propria famiglia da “difendere”, ma in una DNR che è da OTTO ANNI E MEZZO che non è più terra loro. Nonostante quel referendum non lo abbia riconosciuto nessuno, nemmeno i russi che all’epoca per quieto vivere riconobbero solo quello della Crimea e cercarono sino all’ultimo di ridurre le tensioni fra popoli del Donbass e regime di Kiev nel frattempo instauratosi dopo il colpo di Stato. Non era mia intenzione ripetere nuovamente la storia, ma giusto per capire che è COLPEVOLMENTE, CRIMINALMENTE E, VOLENDO ANCHE VEDERLA DAL PUNTO DI VISTA CINICO MILITARE, STUPIDAMENTE, l’esercito ucraino è stato ufficialmente danneggiato fino, forse, al punto di non ritorno. Per non perdere la possibilità di fare del male a DONECK e LUGANSK e, da lì, a ROSTOV e in terra russa.
In altre parole quel pattinatore su ghiaccio, il suo vicino di casa, o suo cognato, sono morti a causa un’operazione fra le più suicide, frutto di un ordine fra i più criminali, che sottendeva (e sottende!) a una STRATEGIA DICHIARATAMENTE TESA AD ANNIENTARE, A OGNI COSTO, FINO ALL’ULTIMO UCRAINO, IL NEMICO RUSSO,
RASCHIANDO IL FONDO DEL BARILE
A questo proposito, ormai si recluta dappertutto. Lo abbiamo visto nei filmati, e non ho neppure ripreso TUTTI i filmati che ormai girano a fiotte. Si recluta persino nei rifugi antiaerei:
https://t.me/rybar/43032
Questa cartolina l’han data a uno che ha avuto l’ardire di ripararsi dalle bombe. Per andare a crepare con un fucile in mano per riprendere ciò che è perso da otto anni. E che nessun accordo di MINSK è valso a vedere riconosciuto, nella volontà popolare di tagliare i ponti con quei fascisti. Ora in tutte le istituzioni statali è arrivata anche questa circolare. FARE L’ELENCO DI TUTTI, TUTTI, I MASCHI NATI DAL 1968 AL 2003!
https://t.me/ukraina_ru/129207
Paraculati, studenti-lavoratori, imboscati, figli di…, invalidi civili (pure loro!), medici, insegnanti, presidi, non importa: tutti DEVONO figurare nell’elenco. Da cui partiranno le nuove liste di prescrizione. I padroni NATO hanno ordinato di raschiare il fondo del barile. Ma non siamo più nel 2022. Anche la carne da cannone ha un fondo.
Aggiornamenti a seguire.
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26/01 ore 19:30 aggiornamento
Giornata anche oggi molto intensa. Partiamo da EST per arrivare a OVEST.
KREMENNAJA, O IL FALLIMENTO DELLA TATTICA DEI PICCOLI GRUPPI.
Tattica impiegata con successo ricordiamo da BALAKLEJA a KRASNYJ LIMAN, quando truppe motorizzate con furgoni e pezzi di artiglieria leggera sul cassone impazzavano seminando il panico fra riservisti sonnecchianti presi letteralmente di sorpresa. Tattica che funzionava, essenzialmente, da apripista per la fanteria e i carri armati che andavano poi a completare l’opera, schiacciando con la loro superiorità numerica le unità disperse e disorientate. Tattica che non funziona più da OTTOBRE dello scorso anno. Tattica con cui i generali NATO hanno mandato fino a ieri al massacro decine di migliaia di unità, soprattutto a KREMENNAJA
https://t.me/RVvoenkor/36874
Quando questa tattica fallisce? Quando il pugile “più leggero e più ballerino” capita a tiro e prende una cartella, di quelle che si sentono anche dall’altra parte della mascella, da parte dell’altro pugile “meno leggero e meno ballerino”. In altre parole, quando dall’altra parte c’è una difesa compatta, a più scaglioni, attenta costantemente a quanto accade poco più in là, ben equipaggiata e protetta da costruzioni adeguate, sempre con la guardia alta e sempre pronta a passare all’azione coordinata di tutti i reparti coinvolti, dalla prima linea alle retrovie dove l’artiglieria pesante è altrettanto pronta, in ogni momento a scaricare la propria potenza di fuoco su precise coordinate in tempo zero.
Che è quello che è successo da SVATOVO a KREMENNAJA da ottobre a oggi. Oggi che da KREMENNAJA i soldati russi si stanno progressivamente spostando verso sud e verso sud-ovest, in quella che sicuramente è prematuro definire “controffensiva” ma che, a ogni giorno che passa, ne assume sempre di più i connotati.
https://lnr-news.ru/society/2023/01/26/127059.html
Lasciando disorientati i generali NATO che fino a poco fa erano convinti, da lì, di poter “sfondare” e raggiungere LISICHANSK e LUGANSK.
DA MAR’INKA A UGLEDAR
NOVOMICHAJLOVKA si trova poco più a sud di MAR’INKA. Qui le truppe cecene avanzano, giorno dopo giorno, conquistando posizioni in una delle linee più fortificate, facendo infatti parte della stessa linea di difesa che sta cercando di tenere a MAR’INKA e che vanta anni di fortificazioni.
https://t.me/WarDonbass/96240
Perdere questa città, comporterebbe mettere in crisi sia la già traballante difesa di MAR’INKA, posta a nord-est, sia quella ancor più traballante di UGLEDAR, posta a sud-ovest.
Vedremo.
Andando a UGLEDAR, pochi nuovi aggiornamenti di rilievo e molte CONFERME (presa l’altura a sud-est che blocca un’arteria importante per gli approvvigionamenti e consente di coprire le spalle a chi sta attaccando, da cui l’ingresso in città dei soldati russi e l’inizio dei combattimenti casa per casa). Anche gli ucraini confermano sia iniziato l’attacco alla città
https://t.me/vityzeva/77329
Città che perderla, lo ribadiscono loro stessi, non è come perdere ARTEMOVKSK, ormai trattato anche da loro come carnaio inutile. Perdere UGLEDAR potrebbe comportare
- la caduta di un’intera linea con arretramenti veramente paurosi e di difficile stabilizzazione
https://t.me/legitimniy/14651
- l’addio, proprio a-dieu, a qualsiasi illusione di “reconquista” da parte ucraina della parte meridionale da poco diventata Russia (per non parlare della Crimea).
Vediamo questa cartina MOLTO esplicativa:
https://t.me/olegtsarov/4946?single
Le due strisce tratteggiate nere INDICANO LE DIRETTRICI DELLA TANTO AUSPICATA CONTROFFENSIVA D’INVERNO (andata a remengo per mancanza uomini e mezzi, parte finiti nel tritacarne di Artemovsk e parte impegnati, affannosamente a tamponare la situazione tragica a UGLEDAR):
- quella di sinistra punta a MELITOPOL’, passando per TOKMAK
- quella più a est punta a BERDJANSK, passando per POLOGI.
Cippirimerlo, verrebbe da dire. Bel piano, creato quello che i russi chiamano “udarnyj kulak” (il pugno d’assalto, la forza d’urto comprendente gli uomini e i mezzi necessari, nella misura di decine e decine di migliaia di unità)… poi, ORDINI TANTO CRIMINALI QUANTO IDIOTI hanno rovinato tutto. Peggio, si sono rovinati con le loro stesse mani. E ora il momento del redde rationem sembra sia arrivato. Questo, oltre al fatto che PROSEGUONO LE AZIONI DI DISTURBO LUNGO TUTTO IL TERRITORIO, DA OVEST A EST, con centrali termoelettriche e trasformatori messi fuori uso, rete di distribuzione in tilt totale, treni fermi ed elettronica “connessa” al nulla in ginocchio.
https://t.me/rybar/43009
Al momento, pertanto, più che “udarnyj kulak” quei soldati devono pensare a non far la fine di altri “kulak”, quando qualcuno decise che era arrivato il momento giusto per collettivizzare… ma questa è un’altra storia ancora.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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26/01 ore 12:30 aggiornamento
UGLEDAR
L’offensiva continua. Carta aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/26/20230126114308-57580744.jpg
Guardando l’ingrandimento in basso a destra abbiamo la mappa satellitare di questo piccolo centro, tre scuole, un centro giovanile, un asilo (in tempo di pace…), un ambulatorio.
Vediamo anche da dove sono entrati i russi, ovvero da sud e sud-est, mentre un’altra fonte (primaria peraltro, un comandante) ci dice COME ciò sia stato possibile. Gli ucraini si aspettavano l’attacco dal PAVLOVKA, è arrivato invece da tutt’altra parte (NIKOL’SKOE a est), panico, fuga e posizioni guadagnate.
https://t.me/ukraina_ru/129063
Questa cartina, invece, mostra l’importanza strategica di questo piccolo centro:
https://t.me/ukraina_ru/129056
E’ la freccia che viene da sud. Poi c’è MAR’INKA, che è la freccia che viene da est.
Nel mezzo, una potenziale sacca, peraltro di dimensioni enormi. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma questo piano qualora riuscisse anche in parte metterebbe in crisi l’intero impianto difensivo di fronte a DONECK. Quello che ha tenuto per otto anni e mezzo.
Terremo monitorata la situazione.
Aggiornamenti a seguire.
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26/01 ore 08:30 aggiornamento
NUOVO TENTATIVO DI SBARCO A NOVAJA KACHOVKA
Nella notte, marò ucraini hanno provato di nuovo a forzare la difesa naturale del DNEPR e creare una testa di ponte sull’altra riva.
https://t.me/WarDonbass/96089
L’attacco è stato completamente respinto con gravi perdite da parte degli attaccanti
https://t.me/namarshe/4182
Più che autolesionismo, appare chiaro il tentativo in extremis di
- provare ad attirare su di sé forze in questo momento impegnate altrove, ovvero a UGLEDAR, senza andar troppo lontano, così da indebolirne gli attacchi che stanno smantellando, giorno dopo giorno, una linea difensiva fra le più ostiche.
- riprendere l’iniziativa su un altro fronte, al momento tranquillo, e dar qualcosa da dire – in caso di successo, ovviamente! – ai cinegiornali luce lasciati per troppo tempo a secco.
Il problema è che la realtà dei fatti è ben diversa da quella che le pie intenzioni dei generali NATO, che non sanno più che pesci pigliare, generano ogni giorno a loro esclusivo uso e consumo:
- chi è al momento dall’altra parte del fiume sta bastando e avanzando a difenderla
- nessuna “buona notizia” da dare in pasto
- ulteriore indebolimento delle parti migliori (marò, parà, assaltatori, …) di un esercito in decomposizione e smontato, rimontato e fatto girare come una trottola a uso e consumo dei nuovi padroni.
Intanto, nella regione di POLTAVA si sta forgiando nelle fucine NATO esternalizzate per l’occasione UNA NUOVA BRIGATA MECCANIZZATA, equipaggiata e formata a immagine e somiglianza degli analoghi NATO in U-ccidente. A comandarli, un ex-prigioniero portato a settembre in Turchia, dove sarebbe dovuto restare detenuto sotto garanzia turca… si, garanzia che dopo un po’, calmate le acque, sarebbe tornata in Ucraina… perché così è andata! Questo, da tener sempre presente quando si parla di Erdogan come “intermediario” o “paciere”...
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/21651
Comunque, il fatto stesso che i russi siano lì a curarli ogni giorno, non è che lasci molto ben sperare
1. sul carattere di “segretezza” dell’operazione
2. sulla effettiva possibilità che tale primo pezzo di questa novella “invencible armada” possa arrivare incolume al fronte, senza aver prima qualche “incidente di percorso”…
staremo a vedere.
UGLEDAR
Confermato sia l’ingresso dei russi in città, sia il consolidamento delle loro posizioni nei rioni periferici.
https://t.me/WarDonbass/96086
Questa la carta di RYBAR a fine giornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/25/20230125215519-d983ecbf.jpg
che conferma anche la liberazione di questa importante postazione su un’altura a EST
https://t.me/boris_rozhin/76373
da cui poter coprire l’avanzata da sud quartiere per quartiere, casa per casa.
“EUROPA IN EINIGER FRONT GEGEN MOSKAU”
“L’Europa in un unico fronte contro Mosca”: lo “Spiegel” di ieri? No, il “Völkischer Beobachter” del 24/01/1941…
https://t.me/vityzeva/77292
Corsi e ricorsi della storia… con la speranza che tutti questi “corsi e ricorsi” si fermino ai titoli idioti sui giornali, visto che ottant'anni fa, di lì a poco, sarebbe partito anche mio nonno...
Aggiornamenti a seguire.
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25/01 ore 19:10 aggiornamento
UGLEDAR
RYBAR nel pomeriggio usciva con una cartina che è già storia passata. Ma cominciamo da questa:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/25/20230125153737-e0ad57ac.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/25/20230125153736-84730088.jpg
Il rosso conquistato è, secondo RYBAR, il SEGNO LAMPANTE DI UN CRESCENTE CAOS fra le fila ucraine. Mancanza di comunicazioni, disorganizzazione, panico. Chi è stato mandato stanotte a contrattaccare è stato non solo respinto, ma anche fatto prigioniero e ha dovuto arretrare paurosamente. Riserve si stanno ammassando da nord per tentare di tamponare la situazione, di stabilizzare la linea prima che la situazione precipiti
https://t.me/voenacher/38353
Ma alle 5 di stasera (ora italiana) arrivava la notizia che i combattimenti si stessero già sviluppando fra le PRIME CASE di UGLEDAR
https://t.me/voenacher/38352
Inutile dire che la perdita di UGLEDAR avrebbe conseguenze gravissime sulla tenuta dell’intera linea meridionale. Vedremo.
ALTRI PEZZI CEDONO
Intanto, anche oggi un pezzetto di fronte est ha ceduto. In uno dei punti più impensabili peraltro: sotto KREMENNAJA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/25/20230125140010-b00d7313.jpg
e versione con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/25/20230125140019-4901648b.jpg
Difesa attiva o attacco? La prima, ancora per il momento. Si allontana la linea di fronte sia da KREMENNAJA, qualche mese fa con i soldati NATO alle porte, sia da LISICHANSK, a vista binocolo da quelle posizioni. Altro brutto segnale.
ANCORA SUL LEOPARDO (E SUGLI AMICI DEL LEOPARDO…)
La seconda parte del lavoro di RYBAR è molto interessante.
https://t.me/rybar/42973
Introduce infatti l’argomento “Marie-Agnes Strack-Zimmermann”
Questo il suo biglietto da visita, a opera non del Cremlino ma di opendemocracy.net, tutto ma non filoputiniana…
“The defence committee’s chair, Marie-Agnes Strack-Zimmermann, who is also the deputy leader of Germany’s Free Democratic Party, sits on the DWT’s board (Deutsche Gesellschaft für Wehrtechnik, German society for defense technics, DWT). Also on the board is Lockheed Martin’s vice-president for Central and Eastern Europe, Dennis Göge, who used to work as an adviser to the defence ministry.
In recent months, Strack-Zimmermann has successfully pushed for Germany’s Tornado fighter planes to be replaced with Lockheed Martin’s F-35s. This was surprising, as many German and EU politicians have publicly backed the Eurofighter to be the Tornado’s sole replacement. In 2019 the debate caused a ruckus in the government when it was widely reported that the head of the German air force, Karl Müllner, had been fired by then defence minister Ursula von der Leyen for being too outspoken in support of the F-35. So that the government last month announced its decision to procure the F-35 perhaps demonstrates the influence the American company has on German decision-makers.
Strack-Zimmermann and the defence ministry did not respond to openDemocracy’s requests for comment.”
https://www.opendemocracy.net/en/oureconomy/ukraine-war-russia-germany-defence-military-lobbying/
Che parla peraltro di altre figure relative alla lobby militare di Germania. Finché c’è guerra, infatti, c’è speranza: per Airbus, Hensoldt, Krauss-Maffei Wegmann (KMG), Leonardo, Lockheed Martin, Rheinmetall and ThyssenKrupp che, dichiara sempre l’articolo, hanno speso OLTRE SEI MILIONI DI DOLLARI per “portare i parlamentari dalla loro” (lobbying parliamentarians) dal 2020!
(Se la prendono (giustamente) con i seicentomila euri (in contanti…) di Panzeri, ma questi oh, morire se li vede mai nessuno).
L’articolo poi puntualizza che questa cifra è SOLO la punta dell’iceberg, facendo nomi e cognomi delle lobby, tra cui la DWT di cui la Strack-Zimmermann è membro:
The €6.4m is likely only the tip of the iceberg, as the arms industry uses a plethora of lobbying strategies. These include bringing together influential politicians and high-level industry representatives in structures known as ‘societies’, which essentially function as lobby associations. The three most influential societies in the defence sector are the Förderkreis Deutsches Heer (FKH), Deutsche Gesellschaft für Wehrtechnik (DWT), and Gesellschaft für Sicherheitspolitik (GSP).
Of the 38 people on the German parliament’s defence committee, at least seven members – including the current chair and vice-chair, plus a former chair – are also members of one or more of these societies. In this way, the arms industry has privileged access to the corridors of power.
“Agnese dolce Agnese, color di cioccolata…” (Ivan perdonami da lassù!), giusto per non farsi mancare nulla, è membro anche dell’ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELLA NATO, con relativa scheda su sito ufficiale:
https://www.nato-pa.int/members/strack-zimmermann-marie-agnes
E si incontrava a ottobre con il viceministro degli esteri ucraino per confermare che il Bundestag batteva tutti i suoi “quori” all’unisono per la causa
https://mfa.gov.ua/en/news/yevgen-perebijnis-zustrivsya-z-golovoyu-oboronnogo-komitetu-nimeckogo-bundestagu-mari-agnes-shtrak-cimmermann
Insomma, ora che abbiam capito la signora di che pasta è fatta (e che pasta…) proseguiamo nella lettura di quanto di comunica RYBAR. Altre “società” di cui è membra sono parte integrante della lobby delle armi. Non nega infine, in una interrogazione, che il segretario generale del suo partito, Dirk Niebel sia lobbista (Berater des Vorstands) presso la Rheinmetall (beim Konzern Rheinmetall AG).
https://www.abgeordnetenwatch.de/profile/marie-agnes-strack-zimmermann/fragen-antworten/sehr-geehrte-frau-strack-zimmermann-wie-oft-war-der-ehemalige-bundesminister-und-fdp
La ditta maggiormente legata alla produzione dei leopardi.
Ma ce n’è per tutti nella disanima di RYBAR: per i “verdi” (virgolette a questo punto d’obbligo e non solo per l’articolo dello Spiegel citato, “Wie die Grünen zur Hoffnung der Rüstungsindustrie werden”),
https://www.spiegel.de/politik/deutschland/strengeres-gesetz-fuer-ruestungsexporte-das-waffendilemma-a-89a024a5-e718-4d41-8098-e34969c58fae
ma anche per questo ottimo lavoro sul boom dell’export militare tedesco, che a un certo punto punta l’indice proprio sul “verde” Sven Giegold e sulla nuova legge sull’esportazione delle armi.
Rüstungsexportboom. Kampfpanzer für die Ukraine – neues Gesetz in Arbeit
https://www.imi-online.de/2023/01/07/ruestungsexportboom/
(al primo articolo non son riuscito ad accedere, al secondo passandolo attraverso translate.yandex.ru si ottiene una traduzione più che accettabile anche per chi come me non parla tedesco).
La III parte dell’articolo di RYBAR è ancora più interessante
https://t.me/rybar/42974
Il titolo è tutto un programma: “Come la SVO ha aiutanto il conglomerato (koncern) Rheinmetall a uscire dalla crisi” (Как СВО помогла концерну Rheinmetall выйти из кризиса)
Con un bel +22% e una capitalizzazione che ha raggiunto i 705 miliardi di dollari, è l’intero complesso militare-industriale NATO a fare affari d’oro.
La Rheinmetall, da sola, però ha fatto +122%. La produttrice dei leopardi, le cui azioni valgono ora euri 220.6 cadauna dicasi cadauna… mentre a marzo 2020 valevano euri 53 (sempre cadauna…)
Ora la Rheinmetall non ha più tanta fretta di mandare carri armati in Ucraina… fiuta l’affare e ha interesse a concludere un contratto favorevole e a lunga scadenza col suo governo. Così come ne ha appena vinto una la Rheinmetall Systems col governo USA per una fornitura di diversi milioni di dollari.
RYBAR quindi conferma che i leopardi, sul campo siriano (2016) che è l’unico dove sono stati impiegati, hanno fatto un po’ pietà. Infine, solleva il problema di cosa possano fare effettivamente questi carri senza supporto adeguato di aviazione e di artiglieria… ma questo è un altro problema ancora.
Questo lavoro di RYBAR risponde molto bene alla domanda che ci ponevamo ieri sera io e il compagno MIR parlando proprio di Leopard nei commenti qui sotto. “Perché?”… se si sa già che non sposteranno di una virgola gli equilibri… “perché?”
Perché alla RHEINMETALL interessa RIPRENDERE IL GIRO, con una bella fornitura pluriennale per l’esercito (di mezzi EVOLUTI), per cui mandare a crepare carne da cannone su mezzi OBSOLETI destinati alla distruzione (a oggi si parla di 14 unità)
https://t.me/grey_zone/16806
rappresenta il primo passo per rientrare e sfondare un mercato che i suoi amici parlamentari stanno rendendo più “libero”, più “spensierato”, senza i lacci e lacciuoli burocratici di adesso.
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 25/01 (https://t.me/mod_russia/23754) con quelli del 15/01 (https://t.me/mod_russia/23449):
377 aerei (vs 372 – 15/01, +5 vs +13 dei 10 giorni precedenti vs +7 dei 10 giorni prima)
204 elicotteri (vs 200 – 15/01, +4 vs +1 dei 10 giorni precedenti vs +7 dei 10 giorni prima)
2948 droni (vs 2882 - 15/01, +66 vs +48 dei 10 giorni precedenti vs +110 dei 10 giorni prima)
402 sistemi missilistici (vs 401 – 15/01, +1 vs +2 dei 10 giorni precedenti vs +0 dei 10 giorni prima)
7627 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7525 - 15/01, +102 vs +103 dei 10 giorni precedenti vs +182 dei 10 giorni prima)
988 lanciarazzi multipli (vs 982 – 15/01, +6 vs +11 dei 10 giorni precedenti vs +31 dei 10 giorni prima)
3906 obici e mortai (vs 3836 – 15/01, +70 vs +55 dei 10 giorni precedenti vs +73 dei 10 giorni prima)
8171 autoveicoli blindati (vs 8052 – 15/01, +119 vs +115 dei 10 giorni precedenti vs +190 dei 10 giorni prima)
Numeri sostanzialmente in linea coi precedenti, persino le risorse più scarse (aerei ed elicotteri) sono distrutte a un ritmo tutto sommato costante. In questo contesto, visto che va di moda parlare di carri armati, prendiamo i numeri più recenti relativi a tali unità. 7627 carri e altri cingolati blindati distrutti. 102 negli ultimi 10 giorni, 387 negli ultimi 30, o mese che dir si voglia.
Gli “aiuti” di cui tanto si sta parlando EQUIVALGONO AL QUANTITATIVO DISTRUTTO DAI RUSSI MEDIAMENTE IN DIECI GIORNI, forse anche meno. Con questi “aiuti”, invece, i cinegiornali luce parlando di “passo verso la vittoria”, alcuni si spingono a dire che la “carica dei 120” sarà decisiva per “liberare la Crimea”. Qualcuno dovrebbe spiegare a questi signori che non siamo più nel 2022.
NON SIAM PIU’ NEL 2022
Siamo all’ovvio, me ne rendo conto, ma al regime di KIEV (e a qualcun altro in U-ccidente) forse non è ancora chiaro. Vale la pena ribadirlo, pertanto. La mobilitazione coatta in corso, prendere persone per strada, andarle a prendere casa per casa, e sbatterle nella camionetta per deportarle al fronte a crepare con un fucile in mano, OGGI sta provocando MOLTI malumori. I filmati che girano sui soprusi commessi a ODESSA e nei territori della TRANSCARPAZIA stanno facendo il giro del Paese. L’ansia che prima o poi tocchi anche ad altri è crescente.
https://t.me/legitimniy/14633
Ormai han capito tutti, anche i più invasati, che il regime li sta mandando a MORIRE in nome e per conto dei propri padroni, dei cui interessi è curatore sul territorio d’Ucraina. Ogni retorica legata alla SOPRAVVIVENZA, alla DIFESA dalla MINACCIA dell’orco russo, tiene nei meccanismi comunicativi legati ai social ma, nella pratica concreta, disarmante della cartolina di precetto, o della camionetta che ti viene a prendere senza neanche quell’appiglio cartaceo, quella pezza giustificativa, si scioglie come neve al sole, si sfalda come le fila di un esercito in decomposizione (Офис Президента хочет заставить всех солдат умирать, а не пытаться «выжить».).
https://t.me/legitimniy/14634
Processi irreversibili? Vedremo. I padroni promettono oggi 31 carri armati Abrams.
https://t.me/boris_rozhin/76372
Come se con questo annuncio potesse cambiare qualcosa. Trenta di qua, quattordici di là, quaranta su e giù, io ci metto i MiG-29 che mi son rimasti in casa… il vestito di arlecchino. Ma non è carnevale e i nodi, a differenza dello scorso anno, quando qualcuno era ancora disposto a dare credito al patàca e a mascellone, vengono al pettine.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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25/01 ore 12:30 aggiornamento
UGLEDAR
Esercito russo giunto ormai al limitare della città, e da più direzioni. Qui un altro pezzetto di linea di difesa ucraina che se ne va
https://t.me/z_arhiv/17320
mentre resta confermata la tattica ormai arcinota dell’avanzamento progressivo, a piccoli passi, e soprattutto quando l’opera dell’artiglieria, in questo momento estremamente attiva ovunque lungo tutto il perimetro esterno della città, è conclusa e lo consente:
https://t.me/rybar/42970
Prudenza e tempi di avanzamento ridotti resi necessari anche dalle mosse nemiche. I padroni NATO hanno infatti raccolto in fretta e furia circa QUARANTAMILA uomini per preparare una controffensiva lungo proprio questa linea di fronte.
https://t.me/WarDonbass/95990
Questa la cartina su scala più grande dell’intera area,
https://t.me/RVvoenkor/36753
sostanzialmente immutata. Più in su, a Guljaipole, qualche avanzamento di maggior rilievo:
https://t.me/RVvoenkor/36752
Anche se non è specificato cosa e di quanto, per cui meglio attendere notizie più certe.
ANCORA SUI LEOPARDI
Speciale di RYBAR in tre puntate addirittura:
la prima inquadra il contesto politico internazionale entro cui avverrebbe questa fornitura
https://t.me/rybar/42972
Degno di nota il fatto che la Germania comunque teme la reazione russa, ha un po’ questa sindrome da “punto di non ritorno”… e ne ha ben donde, visto che i panzer tedeschi sono ancora vivi nella memoria dei pochi sopravvissuti rimasti e in quella collettiva in generale.
Dato interessante infine: gli USA sarebbero restii invece a mollare gli ABRAMS perché altrimenti resterebbero senza scorte in caso di conflitto con la Cina. Esagerazione o no, comunque i carri non spuntano come i funghi… e gli USA stanno mettendo troppa carne al fuoco. Troppa, per le loro possibilità.
Più interessanti, decisamente, la parte due e la parte tre:
https://t.me/rybar/42973
https://t.me/rybar/42974
Che meritano traduzione integrale e per cui mi attiverò entro breve.
SOLEDAR LIBERA! (MA DAI!)
Non è uno scherzo… l’annuncio ufficiale da parte ucraina è stato dato solo ora, dopo giorni e giorni. Meglio tardi che mai…
https://t.me/RVvoenkor/36761
Aggiornamenti a seguire.
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25/01 ore 08:30 aggiornamento
ДЕМБЕЛЬ
Stamattina ho imparato una parola nuova: DEMBEL’. Viene dal gergo militare ed è la contrazione di “DEMoBiLizovannyj” (демобилизованный), ovvero “congedato”.
La naia è finita, non c’è più nessuna tacca da fare per vedere quanti giorni mancano all’alba, è giorno di dembel’, di congedo.
Gli artificieri della 2° compagnia del 287° battaglione motorizzato, nell’esercizio delle loro funzioni di sminamento, si sono appena imbattuti in una mina inesplosa. Una “strana” mina inesplosa. Una mina che chi l’ha piazzata VOLEVA far arrivare esattamente così come l’hanno trovata. DISINNESCATA ab origine. Sopra, a pennarello e in russo, questo messaggio:
“Dio fa’ che arrivi il Dembel’, per noi e per voi!!! E combattere insieme bene!”
Molto equivoca, la seconda parte… che ho lasciato volutamente tale. immagino la scena del guastatore che, nel piazzare le mine, ha scritto in fretta e furia questo su una mina, senza farsi vedere dai superiori, altrettanto in fretta e furia l’ha resa inattiva, e l’ha quindi sotterrata prima che nessuno notasse cosa aveva combinato.
Questo gesto, insieme al gesto dell’artificiere che ha deciso di rendere pubblica la cosa, valgono più di tanta propaganda. Annullano qualsiasi propaganda. Restituiscono la cifra di un popolo sempre più esasperato dal regime che lo opprime conto terzi. Un popolo che comincia a sperare ALTRO da quello in cui sperano i fascisti.
Un popolo che, tornando all’attentato al ministro costato la vita a bambini di un asilo (e di cui non parla più nessuno… visto che non si possono incolpare i russi), non sa più neppure come chiamare quel mezzo su cui viaggiava il ministro. Queste espressioni sono tratte da articoli e pezzi che parlavano di quell'attentato, quindi recentissimi. Elicottero è stato reso con:
- VERTOL’OT
- VERTOLIT
- GVINTOKRIL
- GELIKOPTER
https://t.me/ukraina_ru/127867
Il problema è sempre quello, quando si vuole chiamare CURMAIORE Courmayeur in ossequio all’autarchia linguistica fascista. O sei quadrato come i cuggini di Franza, che riescono a imporre "ordinateur" a livello nazionale e massificato, ma occorre anche QUEL contesto socioeconomico che rende possibile un tale approccio, oppure ogni tentativo è destinato a incrementare ulteriormente il caos linguistico. Nella fattispecie abbiamo i primi due casi, tentativi di ucrainizzazione della parola vertoljot (вертолëт), allo stesso modo in cui si lombardizza “trattore” in “tratùr” et cetera, poi abbiamo quello che deve essere una specie di “arriccia-spiccia” al posto di forchetta, molto ingegnoso ma altrettanto artificiale e artificioso e, infine, l’ossequio al nuovo padrone NATO, “helicopter” con la “g” (russa!) al posto della “h” aspirata (magomed per mohamed, gelij per elio (gas Helios, quindi vuole l’h davanti), ecc).
Un popolo che è sempre più stufo di tutto questo e che comincia a sperare altro. E noi con lui.
Aggiornamenti a seguire.
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24/01 ore 19:05 aggiornamento
Giornata MOLTO intensa oggi su diversi fronti. Facciamo velocemente ordine, partendo da SUD-OVEST e andando a NORD-EST di questa estesa, unica, linea di fronte.
NOVAJA KACHOVKA
Questa cartina di RYBAR ci porta direttamente sul luogo del fallito sbarco di oggi. C’è stato di tutto: poveri cristi della difesa territoriale mandati allo sbaraglio per ingannare la difesa russa, mentre i marò tentavano l’ammaraggio da tutt’altra parte. Entrambi gli attacchi sventati e con gravi perdite. Ci son stati duelli di artiglieria, droni in aria. I padroni NATO vogliono tornare ad avere l’iniziativa e potrebbero insistere su questo fronte con altri attacchi suicidi lungo il DNEPR.
https://t.me/rybar/42954
Vedremo. Tanto la carne da cannone da loro impiegata per questi “esperimenti” di cognome non fa Smith o Johnson.
DA ZAPOROZH’E A DONECK
Carte pressoché identiche di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/24/20230124165452-bb92c7d5.jpg
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/24/20230124165443-9012af06.jpg
e PODOLJAKA
https://t.me/yurasumy/7112
Linea di fronte in gran fermento e su più direttrici. Partiamo da OVEST. Proseguono gli attacchi da KAMENSKOE a ORECHOV, oggi senza risultati. Più a EST, a est di GULJAIPOLE per la precisione, gli attacchi invece hanno consentito un avanzamento fra CHERNOVOE E MALINOVKA.
https://t.me/rybar/42950
Ma è più a nord-est ancora, sotto UGLEDAR, che le truppe russe hanno rotto la difesa ucraina e liberato l’area aldilà del fiume arrivando a ridosso della città (ingrandimento qui).
https://t.me/z_arhiv/17279
Tentativi di contrattacchi su questa direttrice sono stati respinti con gravissime perdite (200 uomini secondo alcune fonti https://t.me/operativsvo/27803)
Arriviamo quindi poco più a est alle porte di DONECK. Lì c’è MAR’INKA. Oggi soldati ucraini (247 uomini!) della 79° brigata parà, non proprio gli ultimi arrivati, ma i migliori combattenti fra i migliori, si sono rifiutati di combattere e hanno VOLONTARIAMENTE abbandonato le loro posizioni. Brutto, bruttissimo segnale per chi ha orecchie per intendere.
https://t.me/WarDonbass/95839
Seguendo il profilo della linea di fronte che circonda tutta DONECK, arriviamo a un altro punto molto interessante, a NORD della città. Qui RYBAR ha dedicato una carta apposita
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/24/20230124155506-fd47d111.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/24/20230124155533-16178887.jpg
Guardate la parte rossa. Il battaglione SOMALI della Milizia della DNR è riuscito finalmente a liberare VODJANOE!
https://t.me/voenkorKotenok/44690
Le truppe ucraine si sono ritirate con enormi perdite.
https://t.me/rybar/42948
Torniamo alla carta generale e vediamo il paese a immediatamente a est: E’ AVDEEVKA. La roccaforte costruita in otto anni e mezzo per durare a qualsiasi tipo di assedio. Che è quello che sta facendo, ma che non riuscirà probabilmente a fare per molto se, come appare chiaramente dalla cartina, la linea a fianco si sfalda e resta circondata. Vedremo. Oggi è stata, anche in questo senso, una giornata MOLTO importante.
SEVERSK-ARTEMOVSK
E più in su? Dove i padroni NATO hanno ammassato tutte le loro truppe per fermare un movimento che avrebbero benissimo potuto fermare qualche chilometro più a ovest? Questa è la cartina che illustra la situazione generale:
https://t.me/yurasumy/7115
e questa la cartina che si concentra fra SOLEDAR e ARTEMOVSK
https://t.me/boris_rozhin/76284
Ad ARTEMOVSK procedono, con successo, gli avanzamenti casa per casa.
https://t.me/operativsvo/27790
Prosegue anche più a sud l’avanzamento verso ovest oltre KLESCHEEVKA, nell’evidente tentativo di accerchiare ARTEMOVSK.
Prosegue inoltre altrettanto lentamente, ma inesorabilmente, l’avanzamento a NORD di SOLEDAR.
In conclusione, restano confermate le ipotesi che formuliamo ormai da mesi e che vedono, a causa di criminali errori dei padroni NATO che hanno decimato le migliori truppe ucraine e a una rinnovata forza d’attacco da parte russa, un progressivo precipitare degli eventi con conseguenze del tutto imprevedibili. Su diversi fronti che non mancheremo di tenere monitorati.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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24/01 ore 12:30 aggiornamento
… E GRIDARE “AIUTO AIUTO E’ SCAPPATO IL LEOPARDO”…
(E VEDERE DI NASCOSTO L’EFFETTO CHE FA)
Si fa un gran parlare di questi LEOPARDI: li do io, no l’ultima volta che ci abbiam provato i russi sono arrivati a berlino, allora li dai tu e poi io te ne do altri così non figuro che li ho dati io, a me mi piacciono gli abrammi amerregani, zitto che altrimenti non ci danno neanche quelli da dimostrazione, metti giù tu, no metti giù tu… e via, intasando tutti i canali informativi come neanche riesce a fare il peggior “auguri a tutti” mandato su un gruppo di decine o centinaia di iscritti.
Per quel poco che ho seguito, per dovere di cronaca più che altro, stiamo parlando di 139 carri armati in tutto, fra Leopard 2A4 (51 unità, modello prodotto dal 1979 a oggi) e Leopard 1 (88 unità, modello prodotto fra il 1965 e il 1984). La Rheinmetall consegnerebbe il modello “più moderno” in due tranche: fra aprile e maggio (29 unità) e a fine dicembre-inizio gennaio dell’anno prossimo (22 unità). Gli 88 vetusti, invece sarebbero già pronti per andare in discarica… pardon, in Ucraina a difendere la “democrazia”…
https://t.me/WarDonbass/95768
A questi, si aggiungerebbero quantità minime da altri Paesi, come la Polonia che ha chiesto alla Germania il permesso di riesportare in Ucraina altri 12 “Leopard 2”
https://t.me/WarDonbass/95848
Ora, guardo i numeri del Ministero della difesa: il contatore al 23/01 è a 7607 carri armati e altri blindati
https://t.me/mod_russia/23691
Guardo anche la statistica che mi faccio ogni dieci giorni, giusto per capire anche queste cose che senso possano avere. Arrivassero anche in blocco unico, e non divisi in tre, quattro o più tranche, corrisponderebbero all’ordine di grandezza che va via in dieci giorni (“+103 vs +182 dei 10 giorni precedenti vs +113 dei 10 giorni prima”)
Considero anche che, non essendo propriamente un missile V2 di cui nessuno sa nulla, ma un armamento noto sin dalla guerra fredda, di segreto questo carro ha ben poco. Queste le schede e i disegni tecnici che girano già coi bersagli da colpire, con cosa e come:
https://t.me/boris_rozhin/76223
Considero infine che i russi, nel frattempo, stanno introducendo gradualmente al fronte il loro nuovo carro, il T-90, su cui sono tutt’ora in corso le esercitazioni degli equipaggi in previsione di doversela vedere con gli ultimi Abrams a stelle e strisce. Un carro, quest’ultimo, che a loro detta non costituisce operativamente un problema. I “leopardi”, invece… lo stesso.
https://t.me/WarDonbass/95822
A questo punto, se tanto mi dà tanto, “si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale” e chiuderla qui. Invece, occorre parlare di qualcosa, pur di non parlare della mattanza in corso.
ENNESIMO TENTATIVO DI SBARCO CULMINATO IN UNA STRAGE
Come dell’ennesimo tentativo di sbarco, questa volta non a ENERGODAR ma a NOVAJA KACHOVKA, lungo il DNEPR. Tre mezzi da sbarco e 6 blindati distrutti, più cento soldati ucraini morti è il bilancio di questo ordine criminale.
https://t.me/WarDonbass/95831
Criminale per due motivi:
1. Perché attaccare per primi sull’unico fronte rimasto tranquillo, quello sotto CHERSON, in un momento in cui un minimo di buonsenso imporrebbe di preservare, riorganizzare, ricompattare, riposizionare su terreni DECISAMENTE più congeniali alla difesa quelle risorse divenute ormai scarse, significa avere ZERO considerazione della carne da cannone a disposizione. Questo i generali NATO e i loro leccapiedi in grigioverde autoctoni è da quasi un anno ormai che non perdono occasione di dimostrarlo; allo stesso modo, noi non perderemo mai l’occasione di denunciarlo pubblicamente.
2. Perché il fronte SUD sotto CHERSON non è affatto stato lasciato sguarnito. Se i russi si sono riposizionati sulla riva sinistra del DNEPR, è proprio per tenerla meglio e sfruttare una linea di difesa naturale per fortificarla ulteriormente. Quindi, sono lì che li aspettano. E chi dà questi ordini criminali lo sa benissimo.
UNA STRADA SOLA
Parliamo dell’unica strada “pulita” rimasta a chi volesse evacuare da ARTEMOVSK
https://t.me/WarDonbass/95823
La cartina è molto eloquente, è la strada verde. In realtà ce n’è anche un’altra a nord non segnalata, ma è effettivamente troppo vicina alla linea di fronte e, nella parte iniziale da ARTEMOVSK, completamente sotto tiro. Ma l’ordine criminale di tenere, costi quel che costi (e i costi si stanno vedendo tutti…) non è ancora stato sostituito dall’ordine di ritirata. E il rischio che quell’unica strada diventi entro breve anch’essa impraticabile, è del tutto concreto. Staremo a vedere.
Aggiornamenti a seguire.
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24/01 ore 08:30 aggiornamento
ORA TOCCA ALLE MINORANZE UNGHERESI
Ieri i cinegiornali luce nostrani hanno passato, più o meno distrattamente, la notizia che anche gli ungheresi non si opporranno all’ennesimo assegno da staccare per i fascisti di KIEV.
Nessuno, però, ha riportato anche la lamentela ufficiale, sempre dello stesso governo, non di un altro, su come sono trattate le minoranze ungheresi in Ucraina:
- rimozione dei simboli nazionali;
https://nepszava.hu/3182603_wagner-csoport-feher-haz-orosz-ukran-haboru-nemzetkozi-bunszervezet-szankciok-vagyonbefagyasztas
- licenziamento in massa di insegnanti appartenenti a tale minoranza;
https://telex.hu/english/2023/01/23/szijjarto-votes-in-favor-of-the-eu-giving-500-million-euros-more-to-ukraine-for-weapons
Dice anche una cosa interessante, il governo ungherese (ibidem): “This is not a bilateral problem, because Ukraine is a candidate for EU membership and the protection of national minorities is one of the EU's core values. He said that the minority law adopted in Ukraine last December was not enough, and that a return to the 2015 legislation would be necessary.”
Quindi il problema è europeo, comunitario per intenderci, e non bilaterale soltanto fra HU e UA. In teoria tutto giusto. In pratica… sveglia! O non vi danno più il premio Sacharov e vi tolgono anche il ciuccio per punizione!
Scaramucce (penose) diplomatiche a parte, la repressione dei fascisti di KIEV non si limita, purtroppo alla sola rimozione di bandiere, simboli, maestre. Queste foto
https://t.me/legitimniy/14619
sono state GEOLOCALIZZATE proprio nelle province dove è forte la minoranza etnica ucraina. Questi bastardi, oltre ad andare a cercare carne da cannone a ODESSA, a CHERSON (ma non era stata “liberata”?) e nelle altre province russe rimaste sotto il loro controllo, stanno concentrando i loro arruolamenti coatti nelle province ungheresi. “Se andiamo avanti così, non resterà più nessun ungherese!”, grida qualcuno allarmato.
Che volete? Due piccioni con una fava anche qui: riforniscono il fronte di carne da cannone fresca e fanno “pulizia etnica” senza neppure dichiararlo. Mossa degna di un Paese “candidate for EU membership”. Prossima lezione: come fare passare questa bastardata come “promozione dei diritti umani e delle minoranze”. Vi do l’aiutino… “gender issues”, proprio così, in anglofono… va su tutto, come il prezzemolo. E dal piddino al melone, tutti si rincuorano...
Aggiornamenti a seguire.
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23/01 ore 22:30 aggiornamento
"TAKE ANOTHER LITTLE PIECE OF MY HEART": GLI SCIACALLI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO MONDIALE IN UCRAINA
Seguo il professore Valentin Katasonov, economista di formazione sovietica e tutt’ora attivo su molti fronti, da molti anni. Pur non condividendo diverse conclusioni a cui giunge, devo essenzialmente a lui, alle sue analisi sempre molto lucide su economia e finanza internazionali, piuttosto che sui vari intrecci dei capitalismi e imperialismi nazionali (senza fare sconti a nessuno peraltro… neppure ai suoi, anzi!) quel poco che so di critica all’economia politica di questo capitalismo globalizzato e globalizzante. In particolare, è esperto di "sciacalli".
Quella che segue è la traduzione integrale DI UN AMPIO STRALCIO suo ultimo lavoro, sui processi speculativi della grande finanza internazionale in terra d'Ucraina, apparso su fondsk.ru
https://www.fondsk.ru/news/2023/01/23/ukraina-v-centre-spekuljativnoj-gorjachki-58293.html
che ritengo molto interessante:
L’UCRAINA AL CENTRO DI UNA FEBBRE SPECULATIVA
Украина в центре спекулятивной горячки
L’UNIONE DEI TRADITORI DEL PROPRIO POPOLO, OVVERO COME VENDERE IL PAESE AL MIGLIOR OFFERENTE
Союз предателей своих народов, или Продать страну тому, кто больше заплатит
Già una settimana o due dopo l’inizio della SVO, sono iniziate a correre voci in Occidente sulla creazione di fondi di assistenza all’Ucraina.
Через неделю-другую после начала СВО на Западе зазвучали призывы к созданию фондов помощи Украине.
Il 4 marzo 2022 il primo ministro ucraino Denis Shmygal’ disse che i propri uffici stavano iniziando a lavorare sulla creazione di QUATTRO FONDI, le cui risorse sarebbero andate a sostegno e ricostruzione dell’Ucraina.
4 марта 2022 года украинский премьер-министр Денис Шмигаль заявил, что кабмин начинает работу над созданием четырех фондов, средства которых пойдут на поддержание и восстановление Украины.
A inizio ottobre, il vicecapo dell’Ufficio di presidenza d’Ucraina Kirill Timoshenko, alla conferenza “L’Ucraina al tempo della guerra. Economia, sicurezza, energia. Prospettive di ricostruzione”, avvenuto a Varsavia, promise che a fine novembre, inizio dicembre 2022, il lavoro del FONDO DI RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA sarebbe stato a pieno regime.
В начале октября заместитель главы офиса президента Украины Кирилл Тимошенко на конференции «Украина во время войны. Экономика. Безопасность. Энергетика. Перспективы восстановления», проходившей в Варшаве, обещал, что в конце ноября – начале декабря 2022 года состоится полноценный запуск работы Фонда восстановления Украины.
Il 25 marzo i partecipanti al summit di Bruxelles dichiararono: “L’UE si impegna a sostenere il governo ucraino e a soddisfare i suoi immediati bisogni e, non appena l’intervento russo avrà fine, a ricostruire l’Ucraina democratica…. A tal fine il Consiglio d’Europa ha deliberato di creare un fondo fiduciario di solidarietà con l’Ucraina e invita i suoi partner internazionali a parteciparvi”.
25 марта участники саммита ЕС в Брюсселе заявили: «Евросоюз привержен оказанию поддержки украинскому правительству в удовлетворении его насущных потребностей, как только российское вмешательство прекратится, в восстановлении демократической Украины… С этой целью Европейский совет договорился создать целевой фонд солидарности с Украиной и приглашает своих международных партнеров принять участие».
Fra il 24 e il 25 maggio il Consiglio d’Europa decise di istituire il FONDO FIDUCIARIO DI SOLIDARIETA’ CON L’UCRAINA (Ukraine Solidarity Trust Fund). La Commissione europea avrebbe dovuto amministrare tale fondo, con risorse collocate seguendo garanzie di bilancio comunitarie.
24-25 мая Совет Европы принял решение учредить Трастовый фонд солидарности с Украиной (Ukraine Solidarity Trust Fund). Этим фондом должна управлять Еврокомиссия, средства будут предоставляться под бюджетные гарантии ЕС.
https://www.consilium.europa.eu/en/policies/eu-response-ukraine-invasion/eu-solidarity-ukraine/
A luglio, in occasione della Conferenza di Lugano, la Banca Europea per gli Investimenti propose di creare un nuovo FONDO FIDUCIARIO PORTALE UE-UCRAINA e di elaborare il PIANO NAZIONALE DI RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA.
На конференции в Лугано в июле Европейский инвестиционный банк предложил создать новый трастовый фонд ЕС-Украина (EU–Ukraine Gateway Trust Fund), а также выработать Национальный план восстановления Украины.
https://www.eib.org/en/press/all/2022-307-ukraine-recovery-conference-in-lugano-eib-presents-a-new-funding-tool-to-support-rebuilding-the-country
Qualcosa si riuscì a fare, verso la[b] fine dello scorso anno, da parte dei fondi di soccorso all’Ucraina. Per esempio, possiamo notare la creazione, sotto l’egida della Banca mondiale, del FONDO FIDUCIARIO DI AIUTO, RIPRISTINO, RICOSTRUZIONE E RIFORME DELL’UCRAINA (Ukraine Relief, Recovery, Reconstruction and Reform Trust Fund URTF). A metà dicembre sette Paesi europei avevano versato nello stesso 250 milioni di dollari.
Кое-что по части фондов помощи Украине к концу прошлого года удалось сделать. Можно отметить, например, создание под эгидой Всемирного банка Трастового фонда помощи, восстановления, реконструкции и реформ Украины (URTF). К середине декабря семь стран Европы внесли в него 250 миллионов долларов.
https://www.worldbank.org/en/programs/urtf
Possiamo anche ricordare il CONTO AMMINISTRATIVO, APERTO DAL FMI A INIZIO APRILE 2022, che di fatto è un FONDO FIDUCIARIO. A metà giugno il ministro delle finanze ucraino comunicava che attraverso questo conto era passato un prestito dal Canada per un miliardo di dollari canadesi (pari a 773 milioni di dollari USA), della durata di 10 anni a un tasso dell’ 1,69% annuo.
Можно упомянуть Административный счет, открытый МВФ в начале апреля 2022 г., который фактически имеет статус трастового фонда. В середине июня украинское министерство финансов сообщило, что через счет МВФ в госбюджет Украины поступили средства льготного кредита от Канады в размере 1 млрд канадских долларов (эквивалент 773 млн долл. США), выделенные на 10 лет под 1,69% годовых.
TUTTI I FONDI “UCRAINI” SI BASANO SU DUE FONTI DI ACCUMULAZIONE:
Все «украинские» фонды ориентированы на два основных источника средств.
1) DENARO PROVENIENTE DALLA CONFISCA DI DEPOSITI RUSSI. Il volume di tali risorse non è inferiore ai 400 MILIARDI DI DOLLARI. La confisca dovrà essere effettuata nel corso di quest’anno.
Первый – средства, которые будут получены от конфискации российских активов. Объем ожидаемой «добычи» не менее 400 млрд долл. Конфискация должна произойти в текущем году.
2) DENARO PROVENIENTE DA SOCIETÀ PRIVATE, BANCHE E FONDI DEI PAESI OCCIDENTALI. Il denaro proveniente dalla confisca dei beni russi non basta a coprire tutte le spese.
Второй – средства частных компаний, банков и фондов стран Запада. Конфискованных активов российского происхождения не хватит на покрытие всех расходов.
Il denaro depositato dai capitalisti privati sarà considerato come ANTICIPO da loro versato per l’acquisto di un “pezzetto” di Ucraina. Quando la guerra sarà finita, la faranno a pezzi fra i donatori privati nella misura di quanto avranno all’inizio contribuito. A CONTROLLARE LA SPARTIZIONE CI SARÀ BLACKROCK, IL FONDO PIÙ GRANDE AL MONDO PER ATTIVI SOTTO IL SUO CONTROLLO (10 MILA MILIARDI DI DOLLARI, SECONDO ALCUNE STIME).
Выделенные частным бизнесом деньги будут рассматриваться как аванс при покупке «кусочка» Украины. Когда закончится война, Украину начнут делить частные доноры с учетом первоначально сделанных ими взносов. И регулятором дележа станет BlackRock, крупнейший в мире фонд по величине активов под его управлением (10 триллионов долларов, согласно последним оценкам).
BlackRock ha 22 centri di investimento, 70 uffici in 30 Paesi e clienti in 100 Paesi. Possiede ingenti pacchetti azionati praticamente di tutte le banche quotate a Wall Street, di tutte le aziende IT della Silicon Valley, piuttosto che di Big Pharma e di altri settori dell’economia statunitense. I suoi proprietari sono:
- Capital Research and Management Company, Inc.;
- The Vanguard Group, Inc.;
- Capital Group;
- Capital World Investors;
- Management & Research Company LLC;
- BlackRock Fund Advisors;
- State Street Corporation;
- Bank of America;
- FMR Co., Inc.;
- JP Morgan Chase;
- Wells Fargo;
- Morgan Stanley
- altri fondi di investimento e banche.
Black Rock è STRUMENTO FINANZIARIO COLLETTIVO IMPIEGATO CONGIUNTAMENTE DALL’OLIGARCHIA FINANZIARIA MONDIALE.
BlackRock имеет 22 инвестиционных центра, 70 офисов в 30 странах и клиентов в 100 странах. Ему принадлежат крупные пакеты акций практически всех банков Уолл-стрит, ИТ-корпораций Силиконовой долины, американских компаний Big Pharma и других отраслей американской экономики. Владельцами BlackRock являются Capital Research and Management Company, Inc.; The Vanguard Group, Inc.; Capital Group; Capital World Investors; Management & Research Company LLC; BlackRock Fund Advisors; State Street Corporation; Bank of America; FMR Co., Inc.; JPMorgan Chase; Wells Fargo; Morgan Stanley и многие другие инвестиционные фонды и банки. BlackRock – коллективный финансовый инструмент мировой финансовой олигархии.
Presidente e CEO di BlackRock è il finanziere della lobby ebraico-statunitense Laurence Douglas Fink. A settembre fra Larry FINK e Vladimir ZELENSKIJ ci fu una video conferenza, in cui entrambi si dichiararono pronti a a costruire una collaborazione a lungo termine
Председателем и главным исполнительным директором BlackRock является американо-еврейский финансист Лоренс Дуглас Финк (Laurence Douglas Fink). В сентябре между Ларри Финком и Владимиром Зеленским была проведена видеоконференция, на которой оба выразили готовность выстраивать долгосрочное сотрудничество.
https://www.president.gov.ua/en/news/volodimir-zelenskij-i-golova-blackrock-obgovorili-zaluchenny-77861
A novembre BlackRock e il Ministero dell’Economia d’Ucraina hanno firmato un Memorandumo d’intesa.
В ноябре BlackRock и Министерство экономики Украины подписали Меморандум о взаимопонимании.
https://www.kmu.gov.ua/en/news/ministerstvo-ekonomiki-ukrayini-pidpisalo-memorandum-iz-najbilshoyu-investkompaniyeyu-svitu
https://www.blackrock.com/corporate/newsroom/press-releases/article/corporate-one/press-releases/blackrock-financial-markets-advisory-to-advise-ministry-of-economy-of-ukraine
L’ex-deputato della Rada IL’JA KIVA ha così commentato questo passo: “Di fatto, questo accordo costituisce UNA VENDITA DIRETTA DEL TERRITORIO D’UCRAINA. LA POPOLAZIONE CHE DOVRÀ PAGARE PER TUTTO QUESTO NON RIENTRA NELLE CONDIZIONI DI QUESTO CONTRATTO DI VENDITA”.
Бывший депутат Верховной рады Илья Кива следующим образом прокомментировал этот шаг: «Фактически данная сделка является прямой продажей территории Украины. Население, на которое нужно будет нести расходы, не входит в условия договора продажи».
Il vice capo dell’Ufficio di presidenza d’Ucraina ROSTISLAV ŠURMA, il 17 novembre si è espresso così sulla firma del Memorandum: “ Abbiamo coinvolto il gruppo BlackRock, il più grande fondo d’investimento nel mondo… con ciò si conferma che il più grande istituto finanziario al mondo crede nelle prospettive dell’Ucraina”. Šurma ha chiarito che le grandi multinazionali possono investire direttamente nel Paese, ma che ci sono anche decine di migliaia di altri investitori che vorrebbero partecipare, ma non ne hanno possibilità. BlackRock sarà per loro una buona soluzione, ponendosi come intermediario fra l’Ucraina e la maggior parte degli investitori internazionali
Заместитель главы офиса президента Украины Ростислав Шурма 17 ноября так высказался по поводу подписания Меморандума: «Мы привлекли команду BlackRock – наибольший инвестфонд в мире… Этим подтверждается, что наибольший финансовый институт в мире верит в перспективы Украины». Шурма пояснил, что крупные корпорации могут напрямую инвестировать в страну, однако есть десятки тысяч более мелких инвесторов, которые хотели бы тоже участвовать, но у них нет соответствующих возможностей, и BlackRock будет для них хорошим вариантом. BlackRock станет посредником между Украиной и множеством международных инвесторов.
OLIVIA MURRAY ha pubblicato il primo dicembre un articolo su AMERICAN THINKER dal titolo: “Dopo l’incontro con il CEO di BlackRock, Zelenskij venderà l’Ucraina al miglior offerente?” (After meeting with BlackRock's CEO, is Zelensky selling Ukraine to the highest bidder?). E cita le parole del presidente ucraino:
“Anche adesso stiamo creando un particolare sistema di PATROCINIO. Il sistema consentirà ai Paesi e alle aziende trainanti di patrocinare la ricostruzione delle regioni, delle città, delle industrie e delle imprese ucraine. […] Stiamo già integrando l’Ucraina nell’UE. Siamo già diventati parte del mercato unico comunitario. Diventeremo parte delle istituzioni comunitarie. Ci siamo già collegati al mercato energetico unico comunitario. Diventeremo coloro il cui potenziale in “energia verde” sarà in grado di sostituire il combustibile fossile sporco dei russi per l’Europa”.
(Even now, we create a special patronage system. The system will enable leading countries and companies to take patronage over the reconstruction of Ukrainian regions, cities, industries, and enterprises. […] We are already integrating Ukraine into the European Union. We have already become a part of the EU Single Market. We will become a part of the EU institutions. We have already joined the EU Single Energy System. We will become those whose potential in ‘green’ energy will replace dirty Russian fossil fuel for Europe.)
Оливия Мюррей (Olivia Murray) опубликовала 1 декабря в American Thinker статью After meeting with BlackRock's CEO, is Zelensky selling Ukraine to the highest bidder? (После встречи с генеральным директором BlackRock Зеленский продает Украину тому, кто больше заплатит?). Она приводит высказывания украинского президента: «Уже сейчас мы создаем специальную систему меценатства. Система позволит ведущим странам и компаниям взять шефство над восстановлением украинских областей, городов, отраслей и предприятий... Мы уже интегрируем Украину в Евросоюз... Мы уже присоединились к Единой энергетической системе ЕС. Мы станем теми, чей потенциал в зеленой энергетике заменит Европе грязное российское ископаемое топливо».
https://www.americanthinker.com/blog/2022/12/after_meeting_with_blackrocks_ceo_is_zelensky_selling_ukraine_to_the_highest_bidder.html
E così via, finché la Murray non arriva all’accordo fra Ucraina e BlackRock:
“Permettetemi di essere franca: Zelenskij, consigliato apparentemente “pro bono” da Fink, ha creato uno schema di “PATROCINIO” in grado di mettere all’asta tutto quanto sotto la giurisdizione ucraina al miglior offerente? Per poi mettere questo denaro nel calderone della “ricostruzione”… prima di vederlo scomparire del tutto?”
So let me get this straight: Zelensky, under apparent “pro bono” advice from Fink, created a “patronage” scheme, which would auction off Ukrainian jurisdictions to the highest foreign bidder? And then this money would go into a “reconstruction” pot, before it likely disappears?
И далее О. Мюррей переходит к теме договоренности между Украиной и BlackRock: «Итак, позвольте мне сказать прямо: Зеленский по очевидному совету Финка «на безвозмездной основе» создал схему "покровительства", по которой украинские юрисдикции продаются с аукциона иностранному покупателю, предложившему самую высокую цену. И затем эти деньги пойдут в котел «реконструкции», прежде чем они, вероятно, исчезнут?»
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Qui finisce lo stralcio da me tradotto. Due elementi a mio avviso degni di nota:
1. lo schema dell'INTERMEDIAZIONE di BlackRock per chiunque voglia prendere parte alla spartizione della torta
2. la torta fatta passare come PATRONAGE, come "patrocinio".
e un'ipotesi. Non mi meraviglierei se, tra tutti i canali di investimento elencati e nonostante il pullulare di fondi esteri, a DOMINARE la scena, per volumi di traffico di denaro, sia proprio quel memorandum d'intesa fra Fink e Zelenskij. Non mi meraviglierei. Tutti vogliono partecipare alla spartizione, ma tutti, in misura maggiore o minore, dovranno passare sotto le forche caudine di BlackRock e con essa scendere a patti.
Tutto questo, naturalmente... senza considerare che qualcuno stia GIÀ rompendo le uova nel paniere... vedremo.
Dal fronte nessuna novità di rilievo. Aggiornamenti a seguire domattina.
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23/01 ore 08:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Ieri il collettivo di RYBAR che gestisce le cartine si deve esser preso un giorno di riposo, dal momento che anche la cartina riepilogativa non era molto aggiornata. A noi serve essenzialmente per il riquadro in BASSO a destra:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/23/20230123010434-df01b036.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/23/20230123004951-3dad815f.jpg
Si vede chiaramente il lavorio dei russi sopra SOLEDAR, con quella fetta rossa conquistata (oltre 24 ore fa, ora sono già più in su). Questo ci porta ad almeno tre considerazioni.
1. nessun avventurismo verso OVEST, pur avendo avuto la possibilità di sfondare.
2. nessun defluire immediato e totale di truppe su ARTEMOVSK, il cui ritmo di liberazione procede costante, senza impennate
3. Con la creazione di un’altra SOLEDAR a SEVERSK, si avvicina sempre più lo scenario prospettato da un canale telegram ucraino citato nei giorni scorsi: una Soledar a SEVERSK, una già in essere ad ARTEMOVSK, una a ORECHOV.
Siamo a tre situazioni analoghe dove lo schiacciasassi procede, macinando tutto quel che passa sotto di lui. Alla luce di quanto analizzato ieri nella confutazione di quel primo paragrafetto di ISW, prosegue la ricerca di condizioni di terreno favorevole per proseguire su questa linea.
IN ALTRE PAROLE, QUELLO CHE GLI ANALISTI U-CCIDENTALI NON CAPISCONO È CHE È DA MESI, ORMAI, CHE IL GUADAGNO TERRITORIALE È DIVENTATO MEZZO, E NON FINE. Il mezzo per distruggere la macchina da guerra NATO e stroncarne ogni sviluppo sul nascere. Non mi conviene “cogliere il momento” e spingere verso ovest? Non spingo. Vado a nord, PORTANDO IL NEMICO SUL MIO CAMPO, ALLE MIE CONDIZIONI, CON LA CONFIGURAZIONE SUL CAMPO CHE SCELGO – PRESSOCHÉ TOTALMENTE – IO E A ME PIÙ CONGENIALE. C’è pericolo che questo non riesca? Che accada anzi il contrario? Piuttosto mi ritiro, rifiuto di combattere se non ci sono queste condizioni, arretro finché non trovo un terreno dove possa riprodurle esattamente secondo queste specifiche! Questo è accaduto, e ha creato i presupposti per quanto sta accadendo in questi giorni.
L’esatto opposto di come hanno ragionato i generali NATO e i loro leccapiedi del regime di KIEV sulla difesa a oltranza della linea SEVERSK-ARTEMOVSK, per esempio, ma anche sul continuo attaccare a testa bassa, a oltranza per l’appunto, fra SVATOVO e KREMENNAJA. Caduti nello schiacciasassi offensivo, nel primo caso, e in quello della difesa attiva russa, dall’altro. Errore gravissimo, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non solo dal punto di vista etico (soldati di un altro Paese mandati ad attaccare l’inattaccabile e a difendere l’indifendibile come semplice carne da cannone) ma anche da quello militare. Gli uomini, non le armi, sono la risorsa più preziosa di un esercito. L’U-ccidente non lo ha ancora capito. Forse dovrebbe vedere dieci volte di seguito Sully – restando nell’ambito della cinematografia prodotta nel suo linguaggio autoctono - e comincerebbe a porsi delle domande. Ma dubito che lo capirebbe egualmente e continuerebbe a tornare indietro a JFK invece di planare sull’Hudson. Truccando pure i simulatori in tribunale. Il materialismo volgare va "aiutato" sempre: in genere, a questo servono seicentomila euro in casa.
Aggiornamenti a seguire.
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22/01 ore 22:30 aggiornamento
KAMENSKOE
Ridente cittadina sul fiume JANČERKAK (agglomerato urbano a destra delle frecce in questa cartina),
https://t.me/RVvoenkor/36582
oggi presa d’assalto dalle forze russe che sono riuscite a passare sulla riva destra del fiume. La sua liberazione metterebbe ulteriormente in crisi la linea di difesa intorno a ORECHOV, a partire da STEPOVOE, paese immediatamente a Est come si vede in quest’altra cartina
https://t.me/namarshe/4076
Le truppe ucraine pare si stiano già appostando sulle alture del paese immediatamente a NORD, STEPNOGORSK.
https://podolyaka.ru/2023/01/22/yuriy-podolyaka-zaporozhskoe-napravlenie-22-01-23-kamenskoe/
In questa cartina si vede anche la strada che porta a ZAPOROŽ’E, affatto lontana da questa direttrice.
SOPRA SOLEDAR
Notizia di rilievo della giornata è la conferma della progressione verso nord dei russi dopo la liberazione di KRASNOPOL’E. Prossimo paese NIKOLAEVKA.
https://t.me/namarshe/4069
Il rischio di un accerchiamento delle truppe dislocate a est di SEVERSK e nella città stessa è molto concreto.
KREPOSTNOE PRAVO
Oggi questa terminologia è stata pronunciata da LEGITIMNYJ. Il significato è SERVITÙ DELLA GLEBA. Il riferimento è a questo filmato, girato a ODESSA, che mostra un altro arruolamento coatto. Cittadino immobilizzato a terra e sbattuto dentro il furgone delle forze armate.
https://t.me/legitimniy/14608
A Legitimnyj ha fatto venire in mente il feudalesimo, e i diritti che il padrone feudale aveva sui servi della gleba. La caccia all’uomo, ovviamente, è maggiormente nelle città russe, saccheggiate da sempre e fino al midollo da parte di questo regime parassitario. Tornato ora nel medioevo.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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22/01 ore 15:30 aggiornamento
CAPOVOLGIMENTI
“Wenn in der ganzen Ideologie die Menschen und ihre Verhältnisse wie in einer Camera obscura auf den Kopf gestellt erscheinen, so geht dies Phänomen ebensosehr aus ihrem historischen Lebensprozeß hervor, wie die Umdrehung der Gegenstände auf der Netzhaut aus ihrem unmittelbar physischen.”
(Se nell’intera ideologia gli uomini e i loro rapporti appaiono capovolti come in una camera oscura, questo fenomeno deriva dal processo storico della loro vita, proprio come il capovolgimento degli oggetti sulla retina deriva dal loro immediato processo fisico.)
Karl MARX, "Die deutsche Ideologie (L’ideologia tedesca, 1845-46)", Karl Marx - Friedrich Engels - Werke, Band 3, S. 5 – 530, Dietz Verlag, Berlin, DDR, 1969.
http://www.mlwerke.de/me/me03/me03_009.htm
https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1846/ideologia/capitolo_II.html
A proposito di capovolgimento ideologico. L’ISW, la voce in capitolo per antonomasia in U-ccidente sull’andamento della res militaris in territorio d’Ucraina, è riuscito, in questo breve rapporto di ieri, a CAPOVOLGERE COMPLETAMENTE la realtà dei fatti, la realtà sul campo.
https://understandingwar.org/backgrounder/russian-offensive-campaign-assessment-january-21-2023
Siccome il sito si intitola “understanding war”, mi sono soffermato a lungo a “capirlo”, questo testo, e ho alfine deciso di sottoporre il primo capoverso a un’analisi critica. Non c’è bisogno di andare oltre, perché già in queste poche righe è contenuto tutto il bagaglio ideologico, retorico e argomentativo di questi signori.
Non è stato semplice restare calmi e impassibili, come un atleta di biathlon quando giunge al poligono dopo aver sciato come se non ci fosse un domani e, nonostante il fiatone gli stia facendo arrivare i polmoni in gola, ciò nonostante colpisce tutti i bersagli in fila uno dietro l’altro. Non è il mio sport. Non sono un cecchino e a me è tremata la mano già a restar fermo a leggerlo.
Non solo perché questo testo trasuda di ipocrisia U-ccidentale come neanche nel peggior discorso di Borrell o di Biden, ma perché quanto riportato proviene da loro che sono gli ESPERTI! La FIGURA AUTOREVOLE a cui il lettore a stelle e strisce si rivolge “per sentire dalla sua voce una parola pacata e definitiva” e, soprattutto, “se gli va legge se non gli va tira via, ma senza la sensazione che gli vogliamo rompere i coglioni. Senza sentirsi lui responsabile di tutti i morti che ci sono ogni giorno nel mondo.” (“Sbatti il mostro in prima pagina):
https://www.youtube.com/watch?v=XCFa-OVDulk
Mi sono quindi gettato a capofitto in questo lavoro e l’ho quindi analizzato alla mia maniera, come potevo e come sapevo fare. Avvertenza: passo ora al plurale non per “majestatis”, ma perché non sono da solo a pensarla così.
Cari compagni, prendiamo quindi di petto, questi “esperti”, infiliamoci entrambi i guantoni e diamogli del tu. Suona il gong, prima ripresa. Signori, ecco come partite:
“The Ukrainian defense of Bakhmut is likely a strategically sound effort despite its costs for Ukraine.”
Tradotto: ARTEMOVSK è diventato un bagno di sangue anche agli occhi di chi ha sopra salami interi, e non solo fette, quindi OCCORRE GIUSTIFICARLO. È uno “STRATEGICALLY SOUND EFFORT”. Non possiamo non notare come il lessico cambi quando occorre far finta di “soppesare le cose”, PEGGIO, QUANDO A GIOCHI FATTI VOLETE DIMOSTRARE CHE QUESTA TRAGEDIA --- CHE VA AVANTI DA MESI --- SIA FRUTTO DI UN PIANO CALCOLATO, SOPPESANDO PRO E CONTRO, E NON SOLO… MA CHE SIA STATO (perché ormai il passato è passato…) UN BENE! UN BENE! …
Ops, scivolati su una buccia di banana o caduti al primo colpo d’incontro? Non importa, rialzatevi, “campioni”, che abbiamo solo iniziato:
“While the costs associated with Ukraine’s continued defense of Bakhmut are significant and likely include opportunity costs related to potential Ukrainian counter-offensive operations elsewhere, Ukraine would also have paid a significant price for allowing Russian troops to take Bakhmut easily. “
Continuate ad AMMETTERE che ”i costi” sono “significativi”, tradotto, una MATTANZA. Di uomini e mezzi. Tale da COMPROMETTERE POTENZIALI CONTROFFENSIVE UCRAINE SU ALTRI FRONTI. Così è da tradurre quell’indegno, INDEGNO PERCHÉ CI SONO DI MEZZO DECINE DI MIGLIAIA DI VITE UMANE, “likely include opportunity costs”. Certo, potete fare questi “calcoli di opportunità”, quando nei sacchi neri rientrano esseri umani CHE NON SONO DEI VOSTRI. Soldati che, nella vostra ottica malata, patologica u-ccidentale, fanno un tutt’uno con la terra di cui vi sentite padroni, alla stessa stregua di come trattereste i servi della gleba meno di due secoli fa su quel territorio. La scelta del lessico è rivelatrice della vostra vecchia, solita, mentalità imperialistico-coloniale.
Ecco che allora cambiate gioco. CERCATE LA PROVA DEL NOVE: SE l’Ucraina avesse ceduto ARTEMOVSK, avrebbe EGUALMENTE “pagato un prezzo significativo” (would also have paid a significant price). E non vi rendete conto, o vi rendete conto benissimo ma pensate che al vostro lettore vada bene così, di essere già al sesto grado sugli specchi. Vediamo i vostri argomenti:
“Bakhmut itself is not operationally or strategically significant”...
BASTA, DAVVERO, CON L’ENNESIMA RIPROPOSIZIONE DELLA VOLPE E L’UVA! Argomento già trito, ritrito E, SOPRATTUTTO, RIPETERLO A MO’ DI MANTRA NON GIOVA A FARLO DIVENTARE REALTÀ FATTUALE.
È talmente poco significativo per i russi che, liberare ARTEMOVSK, EQUIVALE A FAR SALTARE LA LINEA CHE LI BLOCCA A EST DA LUGLIO. DA LUGLIO. In realtà, quindi, OPERATIVAMENTE ha un significato MOLTO importante. STRATEGICAMENTE, significa inoltre METTERE LA PAROLA FINE A QUALSIASI VELLEITÀ DI “RECONQUISTA” DEL DONBASS PASSANDO DALLA LNR. SIGNIFICA METTERLA IN SICUREZZA e non, come oggi ancora, sotto tiro attraverso gli assalti alla baionetta che è da sei mesi che le forze NATO fanno da SVATOVO a KREMENNAJA cercando di bissare il successo ottenuto a BALAKLEJA, IZJUM e KRASNYJ LIMAN. Non diciamo quindi fesserie, “esperti”. E rialzatevi da terra, che il match è ancora lungo: solo su questa frase ce n’è ancora, visto che il prosieguo fa ancora più pietà dell’incipit.
... “but had Russian troops taken it relatively rapidly and cheaply they could have hoped to expand operations in ways that could have forced Ukraine to construct hasty defensive positions in less favorable terrain.”
FALSO! COMPLETAMENTE FALSO! COMUNQUE SI INTENDA QUESTA FRASE VOLUTAMENTE AMBIGUA.
Si può intendere, infatti, in questo senso: “presa con facilità ARTEMOVSK, i russi avrebbero potuto da lì avanzare su terreni meno congeniali alla difesa per le forze NATO”.
FALSO, ANZI TUTTO, PER UN’EVIDENTE CONTRADDIZIONE NELLA STESSA FRASE, laddove PRIMA si sostiene che un punto non sia “strategicamente e operativamente significativo” salvo POI, due parole dopo, aggiungere che la sua presa avrebbe consentito ai russi di “espandere le operazioni secondo modalità che avrebbero costretto l’Ucraina a costruire in fretta e furia posizioni su un terreno meno favorevole” Ma SE la sua presa avesse messo in difficoltà gli ucraini, ALLORA quel punto NON POTEVA CHE essere “strategicamente e operativamente significativo”!
IN ALTRE PAROLE, UNA DELLE DUE PROPOSIZIONI E’ FALSA ANCHE SENZA ESAMINARNE LA VALIDITÀ ELEMENTO PER ELEMENTO! TERTIUM NON DATUR, a meno di pensare che gli argomenti selezionati siano posti in sequenza casuale a mo’ di supercazzole (dubbio anch’esso lecito).
ESAMINIAMO PERÒ NEL MERITO QUESTA SECONDA PARTE. È ANCHE FALSA NEI CONTENUTI. NON È VERO, INFATTI, CHE CON LA PRESA DI ARTEMOVSK I RUSSI AVREBBERO COSTRETTO LE FORZE NATO A DIFENDERSI SU POSIZIONI MENO CONGENIALI.
VERO È ANZI IL CONTRARIO. La linea da SLAVJANSK-KRAMATORSK verso SUD è
1. un agglomerato di oltre un milione di persone (difficile da gestire nelle modalità scelte dai russi (e non dalla NATO, per esempio, a RAQQA)
2. entro cui c’è il GROSSO DELLE TRUPPE UCRAINE, e parliamo ancora di oltre un centinaio di migliaia di unità
3. difeso da un’asperità naturale, poco più che un DOPPIO versante collinare che taglia verticalmente la carta geografica, ma in una guerra dove le “alture” sono anche i “terrikon”, i cumuli di detriti fuori dalle miniere, quella superiorità di altezza da NORD a SUD della linea è ORO! A differenza di ARTEMOVSK e SOLEDAR che sono in PIANO!
Prima bugia. Seconda bugia: quel “costruire in fretta e furia posizioni difensive” (“construct hasty defensive positions”). A parte il fatto, per nulla irrilevante, che la conformazione morfologica del terreno qualche km più a ovest sia GIÀ DI SUO preposta alla difesa, quindi si sarebbe trattato più di “SFRUTTARE” e “ADATTARE”, “MIGLIORARE”, che di “COSTRUIRE EX NOVO”... DI COSA STATE PARLANDO?
È DA LUGLIO, INFATTI, CHE SEVERSK-ARTEMOVSK-SOLEDAR SONO SOTTO ATTACCO GIA’ DA BEN PRIMA DI ARRIVARE ALLE PORTE DELLE CITTÀ. A SCANSO DI EQUIVOCI, QUELLA CHE UNIVA QUESTE CITTÀ È STATA LA SECONDA LINEA DIFENSIVA FATTA SALTARE DAI RUSSI. LA PRIMA ERA COSTITUITA DALLE CITTÀ ANCORA PIÙ A EST, CHE HANNO TENUTO PER MESI!
In tutto questo tempo, in tutto questo movimento da EST a OVEST durato MESI, il tempo per IRROBUSTIRE ulteriormente, ribadiamo NON ALLESTIRE perché il grosso lo aveva già fatto mamma natura, una linea difensiva siffatta, c’era e in abbondanza! MA NON È STATO FATTO! PERCHÉ
1. IL REGIME VOLEVA LA “PEREMOHA”, LA VITTORIA mediatica su cui fondare il proprio consenso e legittimare ulteriori finanziamenti dall’U-ccidente (e su quell’altare ha sacrificato le vite di decine di migliaia di civili portati al fronte con un fucile in mano)
2. I PADRONI NATO NON VOLEVANO PERDERE LA VIA D’ACCESSO ALLA LNR, A LISIČANSK E, DA LÌ, A LUGANSK, PER CONCLUDERE ALLA MANIERA AZERA IL CONFLITTO.
Pertanto, LA TENUTA A OLTRANZA DI SEVERSK, SOLEDAR E ARTEMOVSK NON È GIUSTIFICATA DA NESSUNO, RIPETIAMO NESSUNO, STATO DI NECESSITÀ. (e voi basta cadere a terra. Rialzatevi che ce n’è ancora…)
La frase degli “esperti” si può anche intendere in un altro senso, per certi versi anche peggiore: in sostanza, la presa di ARTEMOVSK avrebbe consentito ai russi di LIBERARE forze ivi impegnate su altri fronti, dove invece le truppe ucraine si sarebbero trovate su un terreno meno congeniale e in difficoltà”.
QUESTA INTERPRETAZIONE È ANCORA PIÙ FALSA DELLA PRECEDENTE. È INFATTI L’ESATTO CONTRARIO. SONO STATI I RUSSI A USARE LO SCHIACCIASASSI DI SOLEDAR-ARTEMOVSK PER DEVIARE E ATTIRARE TRUPPE DA OVEST, DA NORD, DA SUD.
ARTEMOVSK DOVEVA TENERE. A OGNI COSTO. E I CIMITERI DI L’VOV, DI VINNICA E DI TUTTE LE CITTA’ DELL’OVEST SI RIEMPIVANO DI BANDIERE GIALLOBLU, O ROSSONERE DELL’UPA DI BANDERA, ECCETERA.
Questo, cari “esperti”, è un dato di fatto, non un’interpretazione. Così come il fatto che i russi non abbiano fatto crociate né per LIMAN, né per CHERSON! Quando ci fu da ritirarsi, si ritirarono. E senza lasciare, da nessuna parte, terra bruciata. Quella è una tattica che avete impiegato voi, e che STATE impiegando voi: a SOLEDAR, ad ARTEMOVSK, ovunque. Dove vi ritirate, lasciate solo morte, fra gli scudi umani che frapponete e sotto cui vi nascondete, e distruzione.
Ma c’è dell’altro. I TRECENTOMILA è da poco che hanno finito l’addestramento e sono giunti sul suolo ucraino. La battaglia per ARTEMOVSK dura da LUGLIO! CON UN ORGANICO ESSENZIALMENTE SIMILE A SEI MESI FA! MENTRE FACEVA FUORI UN VOSTRO BATTAGLIONE DIETRO L’ALTRO, UNA VOSTRA DIVISIONE DIETRO L’ALTRA. In un rapporto di perdite, come minimo, di dieci a uno. Non siete QUINDI stati voi ad attirare più russi, MA ESATTAMENTE IL CONTRARIO! Non sono stati i russi a giocarsi offensive di massa per cui avevate tutto, uomini e mezzi, che avete invece dissipato per tenere una posizione indifendibile. E questo errore vi ricadrà contro ben più della misera figuraccia rimediata da questa, cosiddetta, “analisi”.
Finiti gli “argomenti” (e che argomenti!) siete quindi passati alla propaganda:
“One must also not dismiss the seemingly “political” calculus of committing to the defense of Bakhmut lightly—Russian forces occupy more than 100,000 square kilometers of Ukrainian territory including multiple Ukrainian cities and are inflicting atrocities on Ukrainian civilians in occupied areas.”
Propaganda di basso, bassissimo livello. Riesumiamo Rambo 3 e Rocky 4: “io ti spiezzio in due”. Vulgata secondo la quale a DONECK, a LUGANSK, a MELITOPOL’, a ENERGODAR, ma anche a SEBASTOPOLI, i russi “infliggono atrocità sui civili ucraini”… in attesa delle prove di queste atrocità, forse sarebbe il caso di far girare anche a loro qualche video delle autobombe messe dai loro servizi segreti in quelle città, dai missili e proiettili di grosso calibro lanciati all’impazzata con l’unico intento di uccidere da otto anni quasi nove ormai a questa parte, da un ponte fatto saltare per aria con un camion imbottito di tritolo, piuttosto che di chiese dove i militari entrano e reprimono preti ortodossi (usanza CIA che risale ai tempi di Romero… ma erano altri contras e, soprattutto, un’altra chiesa...) e mercati rionali usati come centro di reclutamento coatto.
Oppure, sempre a proposito di “ATROCITIES”, parlare delle misure di FILTRACIJA occorse non pochi mesi fa nei territori occupati dalle forze NATO sia a EST (Balakleja, Izjum, Kupljansk), che a SUD (Cherson)
https://topwar.ru/201580-spiker-gbr-ukrainy-zajavila-o-nachale-filtracionnyh-meroprijatij-v-balaklee-i-drugih-vzjatyh-vsu-pod-kontrol-naselennyh-punktah.html
Che dire, infine, di quegli oppositori bendati, inginocchiati e uccisi con un colpo dietro la testa e fatti cadere direttamente nelle fosse comuni! O CE NE SIAMO GIÀ DIMENTICATI???
Forse, a causa delle “mixed loyalties” di questi popoli, per usare lo stesso eufemismo non della Pravda, ma dell’Economist di tre giorni fa, che ammette indirettamente l’infondatezza di quest’altra “perla analitica” dei nostri “esperti”:
https://www.economist.com/europe/2023/01/19/some-liberated-ukrainian-regions-have-mixed-loyalties
Ed eccoci col “gran finale” di questa raccolta di “perle”...
“It is not unreasonable for political and military leaders to weigh these factors in determining whether to hold or cede particular population concentrations. Americans have not had to make such choices since 1865 and should not be quick to scorn considerations that would be very real to them were American cities facing such threats.”
Quindi, “cari lettori a stelle e strisce. Cosa ne potete sapere voi che è dal 1865 che non fate queste considerazioni? Lasciatele quindi a noi, che siamo gli esperti. Del resto,foste voi nella stessa situazione, pensereste lo stesso”.
Già, CHIUNQUE AVESSE un avamposto sicuro dove poter spostare la propria linea di difesa, poco più a ovest di un tritacarne di uomini e mezzi che ordini da fuori impongono di tenere a ogni costo, costi quello che costi e nonostante le enormi perdite subite, CONTINUEREBBE a IMMOLARSI nel TRITACARNE! CHIUNQUE!
Che vergogna, e che tristezza, vedere voi, gli “esperti”, ricorrere ai mezzucci più triviali, agli orpelli retorici più banali, per mascherare le scelte criminali dei vostri padroni. Comunque fa niente, siete a terra, restate pure a terra, tanto per voi ci sarà sempre un arbitro che conterà al rallentatore finché non vi salverà la campana. E che poi ci squalificherà con analisi delle urine farlocche. La sostanza però non cambia, e non cambierà.
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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21/01 ore 18:30 aggiornamento
SEVERSK-TORECK
Dopo l’impennata di ieri sotto ZAPOROŽ’E, che di colpo ha spostato il baricentro delle informazioni decisamente più a ovest, oggi è tornato come l’altroieri e i giorni precedenti. Ovvero, la maggior parte degli aggiornamenti è tutta intorno alla linea che da SEVERSK arriva a TORECK.
Infatti, questa è la cartina aggiornata del fronte sud.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/21/20230121164318-908e3c80.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/21/20230121164317-a23e292b.jpg
Su questo fronte, emerge chiaramente il tentativo di assestamento da parte dei russi e rafforzare le posizioni conquistate ieri. Senza fretta. Ai generali NATO l’ardua sentenza: continuare a far massacrare le proprie ultime riserve sul fronte EST o riportarle qui a tenere un fronte in evidente difficoltà? Decidano loro.
Torniamo ora sulla linea principale. A OVEST di SOLEDAR liberato un altro paese, DVUREČ’E
https://t.me/RVvoenkor/36498
mentre, a nord di SOL’, è stato appena liberato KRASNOPOL’E
https://t.me/boris_rozhin/76054
L’intento dichiarato è chiudere SEVERSK in quella manovra a tenaglia di cui abbiamo già parlato.
Ad ARTEMOVSK prosegue la liberazione dell’area urbana, palazzone per palazzone, casa popolare per casa popolare. Opera lenta, metodica, che sta provocando enormi perdite ancora fra le fila ucraine, visto che l’ordine di ripiegamento sull’altra linea di difesa poco più a ovest non è stato, CRIMINALMENTE, ancora dato:
https://t.me/WarDonbass/95403
Decine di migliaia di morti di cui qualcuno, prima o poi, DOVRA’ rispondere.
E a gridare “Verrà un giorno!” non c’è più il solito, povero Fra’ Cristoforo di turno. No, ora che cominciano a scappare i topi dalla nave che affonda, li si sente squittire (mi verrebbe “grugnire”, ma i topi non grugniscono, purtroppo...) anche in questa direzione. Contro coloro presso cui avevano rosicchiato formaggio fino all’altro ieri. È il caso di Arestovič, il quale da “dimesso” comincia a praticare lo sport preferito di questa gentaglia: il riciclone trasformista. Eccolo quindi dire che ci sono problemi per la “vittoria ucraina” (ma va?), e che la morte del ministro degli interni “non è casuale” …
https://t.me/ukraina_ru/128282
Parte la corsa allo scaricabarile, nuova disciplina olimpionica in cui noi gens italica siamo indiscussi campioni ma, a quanto pare, non solo noi.
Intanto, sempre di più sono i video e le immagini di arruolamenti coatti da parte di squadristi ucraini nei confronti di cittadini non ancora finiti a fare da carne da cannone per i loro padroni.
https://t.me/RVvoenkor/36491
C’è chi si barrica in casa e fa finta di non esserci (ma filma dallo spioncino i soldati che gli lasciano la cartolina di precetto e scendono poi le scale)
https://t.me/RVvoenkor/36493?single
E c’è chi è raggiunto per strada
https://t.me/RVvoenkor/36494?single
Questo episodio merita un’analisi un po’ più approfondita. Siamo in una città russa dell’Ucraina. Per certo. La signora che filma la scena continua a inveire contro i soldati IN RUSSO. Siamo a ODESSA, da come appare sulla scritta in sovraimpression. Città russa. Serve carne da cannone, e non andiamo a prenderla dai civili di L’VOV. No. Andiamo a prenderla dai russi che ci troviamo ancora (e se va avanti così ancora per poco) sotto di noi!
Circondano un malcapitato, preso probabilmente mentre andava a fare la spesa. Lo bloccano, nella loro arroganza gli impediscono di uscire dall’angolo in cui l’hanno confinato. Mentre arriva la camionetta per prelevarlo.
È la stessa scena che vedevo da piccolo quando mio nonno faceva la festa al coniglio che avrebbe allietato il nostro pranzo. Lo chiudeva in un angolo e gli faceva la festa. Diventato ragazzo, e lui molto più anziano, faceva sempre più fatica. Nel vedere e rivedere con gli anni sempre la stessa scena, prima per curiosità infantile e poi per dargli sempre più una mano, pensavo tra me e me: se gli altri conigli avessero anche solo iniziato a passargli fra le gambe in due o tre, avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe caduto. Niente. Erano conigli, del resto.
Qui i passanti lo stesso. Non vogliono rogne. Passano, mentre quel povero cristo cerca di svicolare ma è bloccato dagli uomini in grigioverde. Solo una donna comincia a dire “REBJATA ETO – BESPREDEL!” (ragazzi è un sopruso!) e quindi “REBJATA VY NE IMEETE PRAVO” (ragazzi non ne avete diritto!). Lezioni di civiltà da una donna che non aveva paura di dire la verità. E che insegna a tutti noi la differenza fra gli esseri umani e i conigli.
PRIVET ALL’U-CCIDENTE DA CECENI, LADA NIVA 4X4 E... BARBE
Video dai molteplici connotati, quelli che noto assolutamente indiretti e involontari rispetto a quelli per cui è stato girato.
https://t.me/WarDonbass/95426
A me questo video ispira diversi PRIVET, diversi saluti.
Anzitutto, il primo PRIVET: quello dei soldati ceceni a tutto un U-ccidente che, insieme ai buriati, li ha collocati al di fuori del civil consesso. Hic sunt leones. Oppure, versione aggiornata: “Grattez le Russe et vous trouverez le tartare.” Lo stesso, “civile” U-ccidente per inciso che oggi, a Stoccolma davanti all’ambasciata turca, ha potuto bruciare tranquillamente indisturbato una copia del Corano.
https://t.me/boris_rozhin/76057
I mediatori culturali, mestiere in disuso già quando i soldi NON arrivavano dal centrosinistra, servirebbero a noi, più che a quelli per cui la Turco-Napolitano aveva previsto l’introduzione come figura professionale a tempo pieno nelle scuole e in tutti i luoghi pubblici.
A questo si ricollega anche l’ultimo elemento del titolo: polemica per le parole di un generale russo e, se non vado errato, parlamentare alla Duma, che vorrebbe proibire le barbe ai soldati. Azz, ordine e disciplina, a partire dai barboni che devono sparire e dal viso che deve essere sempre rasato e liscio come il sedere di un neonato. Peccato che il pluridecorato Kadyrov è il primo a esibire il suo barbone. Come la mettiamo? La mettiamo che un Paese multinazionale come la Federazione Russa DEVE fare i conti anche con concezioni di ordine e pulizia che possono anche non coincidere, per motivi storico-culturali per esempio, con quelli tradizionali U-ccidentali. Quindi, tre giorni di consegna a chi non è rasato di fresco all’ispezione, restano nella testa del generale-deputato (o deputato-generale). Anche le barbe, quindi, mandano il loro PRIVET a un U-ccidente, che ancora permane persino nelle teste di qualche generale russo.
E la NIVA 4x4? Quella c’entra sempre. Con l’inversione a U in quella strada di campagna come se fosse in un cortile… dal 1977 a oggi, 46 anni di leggenda sovietica! E che non accenna a decomunistizzarsi, per niente! E in pieno 2023, anche quel disegno spartano, quella meccanica spartana, quell’illusione che alla fine, ciò che conta realmente, è il valore d’uso, il materiale e non l’immaginario “sdraiato sul cofano all’autosalone”, come direbbe il buon Rino Gaetano, manda il suo PRIVET all’U-ccidente.
Aggiornamenti a seguire domani sera.
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21/01 ore 00:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Sopra SOLEDAR le truppe russe avanzano verso BLAGODATNOE e sono giunte in centro a KRASNAJA GORA
https://t.me/rybar/42878
Ad ARTEMOVSK la situazione ormai è vicina all’accerchiamento operativo della città.
https://t.me/RVvoenkor/36437
Notiamo come i soldati ancora con l’ordine di tenere ciò che ormai sta crollando sopra le loro teste siano MOLTI, ma MOLTI di più di quelli intrappolati una settimana fa a SOLEDAR.
È però sotto ZAPOROŽ’E che assistiamo a un risveglio inaspettato dell’azione offensiva russa. In particolare verso OCHEROV. Questa è la carta aggiornata di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/20/20230120213147-432a93fe.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/21/20230121005348-378041c9.jpg
Un’intera fascia di paesi è stata liberata in un sol giorno, con un avanzamento di quattro km minimo verso NORD dell’intera linea di fronte sotto ORECHOV.
https://t.me/RVvoenkor/36455
In buona sostanza, a causa di INCAUTI spostamenti di truppe verso ARTEMOVSK, non solo l’offensiva verso sud, che proprio da lì sarebbe dovuta partire, è saltata, ma la PRIMA LINEA DI DIFESA UCRAINA su quel fronte è stata lasciata PRATICAMENTE SGUARNITA!
https://t.me/WarDonbass/95372
E ora, paradossalmente, occorrerà puntellare questa SECONDA LINEA onde evitare che cada anche questa, FACENDO RIENTRARE IN FRETTA E FURIA MOLTE FORZE IMPROVVIDAMENTE MANDATE SUL FRONTE EST.
LENIN VISSE, LENIN VIVE, LENIN VIVRÀ
(Ленин — жил, Ленин — жив, Ленин — будет жить)
Esattamente 99 anni fa, il 21 gennaio 1924 moriva il compagno Lenin. Non aveva neppure compiuto 54 anni. Il padre della Rivoluzione d’Ottobre, ispiratore di miliardi di oppressi a ogni latitudine del globo da allora e per più di mezzo secolo, lasciava un vuoto incolmabile. So che mi ripeto, ma la “Conversazione con il compagno Lenin” di Vladimir Majakovskij vale la pena di riprenderla, ogni tanto, e rileggerla. Dentro c’è tutto: entusiasmo, passione, slancio, stanchezza, delusione. Ripropongo anche in questa sede la versione musicata dai Pesnyari nel 1988
https://www.youtube.com/watch?v=F-SB8Cw71zs
e, per chi fosse curioso di sentire come si declamano le poesie alla russa, questa lettura
https://www.youtube.com/watch?v=Y16mdpcO9fo
La traduzione è mia, miei eventuali errori di cui mi scuso in anticipo. La versione che gira per la rete è riportata nel link sottostante. Non è male, ma troppo piatta, poco sanguigna. Poco Majakovskij:
Разговор с товарищем Лениным Conversazione col compagno Lenin
Грудой дел, Fra montagne di rogne
суматохой явлений ed eventi che si ammassavano
день отошел, il giorno è passato
постепенно стемнев. spegnendosi, pian piano.
Двое в комнате. Due, nella stanza
Я Io
и Ленин — E Lenin,
фотографией una foto
на белой стене. Sul muro bianco.
Рот открыт La bocca spalancata
в напряженной речи, in un discorso teso,
усов baffi
щетинка come setole
вздернулась ввысь, irti verso il cielo
в складках лба fra le pieghe della fronte
зажата è racchiuso
человечья, di quell’uomo
в огромный лоб nella enorme fronte
огромная мысль. l’enorme pensiero.
Должно быть, Non può che così essere
под ним sotto di lui
проходят тысячи… a migliaia in marcia
Лес флагов… Una foresta di bandiere
рук трава… un oceano di mani
Я встал со стула, Balzo dalla sedia
радостью высвечен, illuminato di gioia
хочется — voglio
идти, andare
приветствовать, partecipare
рапортовать! Fare rapporto!
«Товарищ Ленин, Compagno Lenin
я вам докладываю ecco il mio rapporto
не по службе, non per dovere
а по душе. Ma con tutta l’anima
Товарищ Ленин, Compagno Lenin
работа адовая Lavoro d’inferno
будет ma sarà
сделана fatto
и делается уже. E facendo si sta già.
Освещаем, Diamo luce
одеваем нищь и о́голь, vestiamo gli ignudi
ширится Incrementa
добыча l’estrazione
угля и руды…di minerali e carbone…
А рядом с этим, e insieme a loro
конешно, naturalmente
много,[/i] di tante
много ma tante
разной molteplici
дряни и ерунды. schifezze e sciocchezze.
Устаешь Allora ti stanchi
отбиваться и отгрызаться. di combattere, di ringhiare contro.
Многие Molti
без вас senza di te
отбились от рук. Si son lasciati andare
Очень Davvero
много tanti
разных мерзавцев farabutti di ogni sorta
ходят girano
по нашей земле per la nostra terra
и вокруг. e tutt'intorno.
Нету Non hanno
им costoro
ни числа, né numero
ни клички, né nomignolo
целая un’intera
лента типов bobina di questi tipi
тянется. continua a svolgersi.
Кулаки Kulaki
и волокитчики, e funzionari lazzaroni
подхалимы, leccapiedi
сектанты settari
и пьяницы, — e ubriachi
ходят, incedono
гордо boriosi
выпятив груди, petto in fuori
в ручках сплошь tutti mostrine
и в значках нагрудных… e patacche al petto...
Мы их Noi
всех, tutti loro
конешно, скрутим, sicuro, li stroncheremo
но всех ma tutti
скрутить stroncarli
ужасно трудно. è terribilmente difficile.
Товарищ Ленин, Compagno Lenin,
по фабрикам дымным, fra i fumi delle fabbriche
по землям, fra campi
покрытым coperti
и снегом e di neve
и жнивьём, e di stoppie
вашим, nel tuo,
товарищ, compagno,
сердцем cuore
и именем e nel tuo nome
думаем, pensiamo
дышим, respiriamo
боремся lottiamo
и живем!..» e viviamo!…
Грудой дел, Fra montagne di rogne
суматохой явлений ed eventi che si ammassavano
день отошел, il giorno è passato
постепенно стемнев. spegnendosi, pian piano.
Двое в комнате. Due, nella stanza
Я Io
и Ленин — E Lenin,
фотографией una foto
на белой стене. Sul muro bianco.
Testo originale russo:
https://www.culture.ru/poems/20527/razgovor-s-tovarishem-leninym
https://rustih.ru/vladimir-mayakovskij-razgovor-s-tovarishhem-leninym/
Traduzione in italiano diffusa in rete:
http://stregazelda.blogspot.com/2008/01/conversazione-con-il-compagno-lenin.html
Infine, la sua voce in una delle sue non molte registrazioni. “Cos’è il potere sovietico?”.
https://www.youtube.com/watch?v=seBwQXhCdMY
Aggiornamenti a seguire stasera.
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20/01 ore 18:20 aggiornamento
Fra stanotte e domattina cercherò di stilare un rapporto preciso e dettagliato, ma già da adesso è possibile descrivere quanto sta accadendo con questa semplice cartina:
https://t.me/zastavnyii/2683
Senza attacchi in massa, senza proclami eclatanti o mirabolanti annunci, i russi hanno aumentato la pressione, in concomitanza con la liberazione di SOLEDAR e sfruttando il fatto che i generali NATO hanno lasciato sguarniti molti, TROPPI tratti della linea di fronte per difendere l'indifendibile. Risultato, a vacillare ora non è solo il segmento fra SOLEDAR e ARTEMOVSK (per avere un'idea dell'ordine di grandezza, le ultime due frecce sopra) ma l'intera linea che da ZAPOROZH'E porta a SEVERSK.
In altre parole, i russi starebbero iniziando a raccogliere i frutti di un eclatante errore tattico strategico da parte dei generali NATO: non solo finire in bocca al nemico con i rinforzi con cui si sarebbe dovuto condurre l'ennesima offensiva di massa (rinviata a data da destinarsi...), non solo dissipare in tali attacchi suicidi anche gran parte delle riserve di uomini e mezzi mobilitati, ma ora andare in affanno per tenere quella linea di confine immensa e, nel tentativo estremo di tamponare la situazione, dilapidare ulteriormente energie.
Aggiornamenti a seguire.
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20/01 ore 12:10 aggiornamento breve
DAL FRONTE
Confermata ufficialmente la liberazione di KLESCHEEVKA,
https://t.me/RVvoenkor/36416
l’azione ora si sposta a NORD-OVEST e OVEST, come mostra questa cartina:
https://t.me/vezhlivo_ru/11668
Parliamo, rispettivamente, dei centri di KRASNOE (per bloccare la strada per ARTEMOVSK e minacciare le guarnigioni di stanza a CHASOV JAR) e DYLEEVKA (per minacciare le guarnigioni di stanza a KONSTANTINOVKA e TORECK).
Spostandoci più a nord, sotto KREMENNAJA, notiamo forse l’ultimo, disperato, tentativo di assalto da parte delle forze NATO.
https://t.me/krLiman_ODDR/4050
A SEREBRJANKA, infatti, si stanno ammassando truppe per puntare a KREMENNAJA e cercare, così di costringere i russi a correre ai ripari, aggiungere rincalzi e indebolire così l’azione a tenaglia che li sta, al momento, giorno dopo giorno, minacciando tutti. Della serie la miglior difesa è l’attacco, ma un attacco disperato, o la va o la spacca. 160 uomini e 20 carri della 66° meccanizzata si dovrebbero aggiungere oggi ai gruppi già sul posto, mentre anche da TORSKOE dovrebbe partire un attacco analogo. Al momento, tutti i tentativi di attacco, anche quelli più fortunati, sono stati sinora respinti con gravi perdite. Vedremo.
https://dnr-news.ru/society/2023/01/20/215342.html
Cambiando totalmente fronte e dalle parti di ZAPOROZH’E, invece, confermata l’offensiva a ORECHOV. Anche qui, si è intensificata comunque l’attività e non di ricognizione. La prospettiva dell'apertura di un secondo fronte si fa sempre meno peregrina.
https://t.me/vrogov/7224
Aggiornamenti a seguire.
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20/01 ore 08:30 aggiornamento
KIEV, ABBIAMO UN PROBLEMA...
I dichiaranti doganali e gli avvocati d’ufficio, come direbbe Tuco, “si dividono in due categorie”: quelli che se hai ragione ti seguono in capo al mondo (pochissimi, ma ne ho conosciuti) e quelli che “tutto sommato…”. Quelli che ti fan capire che “finita la causa (o il contenzioso) tu te ne vai ma io resto qui con loro (il giudice o il funzionario che ti prende di mira) e io devo pur campare”. Quindi, chiamato a tradurre per una anziana signora cinese che piangeva e giurava e spergiurava che quel portafogli al mercato non lo aveva mai rubato, nonostante le accuse che la avevano portata dentro (e guardandola, sinceramente, facevo moltissima fatica ad abbinarla a un “furto con destrezza”…), l’avvocato d’ufficio la prima cosa che fece fu avvicinarmi e dirmi: “dille che patteggiamo”. Allo stesso modo, dovendo intervenire su una visita merce di routine ma in una dogana diversa, mi trovai invischiato in una vicenda durata un mese, perché, per il funzionario, “la voce doganale era sbagliata”. A nulla valsero schede tecniche, dichiarazioni di destinazione d’uso, anni di bolle doganali precedenti tutte su dogane diverse e tutte finite in visita (quindi vidimate da colleghi sempre diversi e che ovviamente non si conoscevano fra loro)… niente, la voce era “sbagliata”. A quel punto il dichiarante aveva una sola possibilità: andare al grado superiore, ovvero al capo del funzionario. Limitatamente a quel caso, mi ricordo come se fosse ieri come ci fu chi lo fece, mettendoci faccia e tutto il resto: e la spuntò. Da un’altra parte, in un altro momento. Non lì. Il dichiarante mi fece capire che oltre non poteva andare, e morta lì.
Allo stesso modo, i padroni NATO, e con l’aggravante non da poco che tutto iniziò nel LORO torto marcio (e tutto con esso finirà), stanno ora elegantemente trovando un modo per “scaricare” KIEV. C’è un problema, abbiamo un problema… quale problema? All’americano medio di KIEV gliene importa sempre meno… ohibò!
Questo il succo del pezzo del WP dal titolo:
“CIA director holds secret meeting with Zelensky on Russia’s next steps
High-level visit by Burns comes at critical juncture in war and as government in Kyiv airs concern about durability of U.S. support”
https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/01/19/cia-william-burns-zelensky-ukraine-russia/
La CIA in questi casi si assume un po’ il compito a metà fra curatore fallimentare che contatta in segreto l’acerrimo nemico per negoziare la resa (come quando lo stesso Burns andò a Kabul dai talebani a negoziare gli ultimi voli di trasferimento dei cittadini americani in fuga dall’Afghanistan)
https://www.washingtonpost.com/national-security/burns-afghanistan-baradar-biden/2021/08/24/c96bee5c-04ba-11ec-ba15-9c4f59a60478_story.html
e, sull’altro fronte, il leccapiedi del padrone che, quando ti lasciano a casa, viene per primo a dirti “ti dobbiamo parlare…” e già capisci tutto. (tra l’altro il WP fa questi articoli col copiaincolla, a partire dal titolo… deve averli salvati su una cartella e cambiare solo qualche nome all’inizio e qualche riga in corpo testo...)
Nella fattispecie, con la scusa di “parlare del tempo” (“what Russia is planning militarily in the coming weeks and months” con decine di variabili diverse sul tavolo e altrettanti piani e varianti di piano equivale a parlare di che tempo farà settimana prossima guardando l’app sul telefonino..), gli ha detto in sostanza che ci sono soldi fino ad agosto poi, se le cose restano così... boh.
“The Biden administration’s support for Kyiv remains strong and the $45 billion in emergency funding for Ukraine passed by Congress in December would last at least through July or August, those familiar with the discussion said. Kyiv is less certain about the prospects of Congress passing another multibillion-dollar supplemental assistance package as it did last spring”.
Vedremo. Intanto, mezzi svuotati i fondi di magazzino loro e dei vassalli europei, siamo passati a quelli israeliani
https://www.nytimes.com/2023/01/17/us/politics/ukraine-israel-weapons.html
e, nel breve periodo, finanche sudcoreani. Poi mi sa che han finito i depositi a disposizione con gli scarti a costo zero o quasi passati come “aiuti” in lend-lease... poi, l’americano medio deve fare una scelta: o pagare di suo o dire mi avete rotto. Al momento è più propenso a continuare a investire sul suo nuovo barbecue a gas e sui pezzi di carne da mezzo chilo l’uno da metterci sopra. Vedremo anche qui cosa si inventeranno per fargli cambiare idea, e se ci riusciranno…
Nel frattempo, è arrivata una carta aggiornata di ARTEMOVSK
https://t.me/brussinf/5577
che mostra proprio come, dopo la liberazione di KLEŠČEEVKA, la “zona rossa” abbia già sfondato verso ovest. MOLTO più a ovest di ARTEMOVSK, tagliando anche KRASNOE che è il paesino immediatamente a sinistra del grosso conglomerato. Quella striscia gialla che tiene invita il primo e il secondo la vedo molto male...
Infine, più a SUD, sotto ZAPOROŽ’E, pare che i russi ci abbiano preso gusto a “fare ricognizioni”. Questa cartina lo mostra chiaramente:
https://t.me/RVvoenkor/36398
Le tre città contrassegnate dalla bandiera gialloblu sopra la linea di fronte sono probabili obbiettivi di qualcosa che sta andando oltre la semplice “ricognizione”. In particolare, ORECHOV al centro. Anche qui, vedremo. Di sicuro, “abbiamo un problema” non è più (soltanto) una frase da cosmonauti (l’altra parola per definirli, che inizia per “astro-” e non finisce con “del ciel”, la lascio volentieri ad altri...).
Aggiornamenti a seguire.
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19/01 ore 19:10 aggiornamento
SITUAZIONE SEMPRE PIU’ CRITICA
E’ il titolo giusto per questa raccolta di notizie, così diverse ciascuna nella sua specificità, eppure legate a un unico FILO CONDUTTORE: per le forze NATO, nonostante gli “sforzi di petto” (e sistemiamo già “la settima luna”…), le cose si stan mettendo male.
Partiamo da SPORNOE. Qui su una cartina, dove il grosso conglomerato a OVEST è SEVERSK.
https://t.me/WarDonbass/95214
Su questo punto, come è facile intuire, si sono concentrati tutti gli sforzi delle forze NATO per tenere la posizione dal momento che, se salta SPORNOE,
1. si apre un portone per SEVERSK e per formare altre sacche sopra e sotto (e ai russi, come sappiamo, piace fare sacche da circa ottant’anni a questa parte…)
2. le forze NATO possono dire addio ai sogni di gloria, alla soluzione azera del problema del Donbass, quantomeno passando da nord (Lisichansk). Da nord, non si passa più
3. si pongono I PRIMI presupposti per VANIFICARE del tutto gli unici avanzamenti degni di nota sul campo (Cherson è stata lasciata e occupata dalle forze NATO dopo giorni) da settembre a oggi
Ebbene, è notizia di poco fa che su questo fronte, dove enormi forze nemiche si sono concentrate per bloccare l’avanzata, ci siano stati importanti avanzamenti (ibidem) liberando già alcune posizioni. La liberazione di SOLEDAR ha consentito di dislocare su questa direttrice nuove energie, e i risultati non stanno tardando a vedersi.
Come è facile intuire, i russi proseguono con il loro schiacciasassi, senza fretta. “20, 30, 50 metri al giorno”, dice un soldato.
https://t.me/WarDonbass/95211
Ma già consentire questo significa non riuscire più a tenere. Vedremo gli sviluppi.
Sarà anche per questo, che a SEVERSK oggi l’ospedale è stato letteralmente trasferito a DNEPROPETROVSK. E già la strada che le collega non è più sicura al 100% e comincia a essere raggiunta dai tiri di artiglieria russi.
https://t.me/boris_rozhin/75870
Scendiamo poco più a sud. ARTEMOVSK è sotto attacco da sempre più punti, sia da nord (dopo la liberazione di SOLEDAR) che da sud (dopo la liberazione di OPYTNOE). I soldati russi procedono all’evacuazione dei civili man mano che avanzano, a rischio delle loro vite, e proseguono con la casa popolare seguente, restringendo sempre più il cerchio.
https://t.me/boris_rozhin/75853
Tutti i mezzi inviati di rinforzo, come prevedibile, non solo si sono rivelati inutili, ma sono stati distrutti. Per non parlare delle perdite in vite umane.
https://t.me/legitimniy/14584
A questo proposito la 53° brigata, di stanza a KLESCHEEVKA, è stata per esempio completamente azzerata. Chi è riuscito a scappare parla di 600 soldati rimasti sul campo solo in questa battaglia.
https://t.me/namarshe/4027
A complicare ulteriormente le cose, un dato che forse ci si sarebbe potuti attendere. C’è fame di munizioni. I paesi NATO del blocco dell’EST si sono liberati dei fondi di magazzino ex-Varsavia. Molti, facendosi pure pagare. Tali proiettili e munizioni è da trenta, quarant’anni ad andar bene, che pigliano muffa. Sono deformati, arrugginiti. Risultato: il mortaio si inceppa, l’obice esplode, il semovente salta. Questo pezzo dice addirittura in misura maggiore di quelli distrutti direttamente dai russi.
https://t.me/namarshe/4028
Ovviamente non lo sappiamo e non lo possiamo sapere. Quel che sappiamo, di certo, è che un fondo di verità c’è. E non solo perché nei bollettini del Ministero della Difesa russo ormai sono nominati sempre di più gli M777 americani, i Caesar francesi, i Krab polacchi distrutti. Sempre più NATO. In ogni senso. Dei pezzi originari ce n’è sempre meno. E molti fuori uso anche per questo motivo.
E SE CE NE FOSSERO DIECI, DI "SOLEDAR"?
Magari contemporaneamente? Lo paventa il canale ucraino ZeRada
https://t.me/ZeRada1/11946
E non a torto. Invece di una offensiva in massa, con i suoi annessi e connessi (perdite comprese), dieci situazioni come SOLEDAR (e prima ancora, come ricorda l’articolista, LISICHANSK). I russi avanzano limitatamente e in alcuni punti soltanto, si piazzano nelle posizioni loro più congeniali e da lì aspettano la reazione delle truppe NATO. Reagiscono? Parte lo schiacciasassi. Anzi, ne partono dieci insieme. Non replicano? Avanti ancora un po’. E così via.
Ora immaginate: cosa accadrebbe se alle ff.aa. ucraine toccasse di dover respingere 10 SOLEDAR contemporaneamente? (А представьте, что будет если ВСУ придётся отбивать 10 Соледаров одновременно?) C’è del vero, secondo me, in questa più che fondata preoccupazione.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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19/01 ore 12:30 aggiornamento
KLESCHEEVKA LIBERA!
Cartina di RYBAR aggiornata (riquadro in basso a sinistra)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/19/20230119130609-09a1515c.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/19/20230119130608-d323fa89.jpg
Attenzione, non è capitolazione, la lotta prosegue nei suoi paraggi, e di lotta aspra stiamo parlando. Letteralmente, l’avanzata è metro per metro:
https://t.me/WarDonbass/95147
In questa situazione, infatti, i generali NATO capiscono bene come perdere quell’ultimo avamposto significherebbe lasciare campo aperto ai russi per CHIUDERE L’ULTIMA STRADA CHE COLLEGA ARTEMOVSK AL MONDO CIRCOSTANTE: QUELLA CHE PORTA A OVEST A CHASOV JAR. E a quel punto la trappola sarebbe definitivamente chiusa.
Soffermandoci sempre sulla cartina aggiornata di RYBAR, notiamo come si allarghi sempre di più l’area controllata intorno a SOLEDAR. KRASNAJA GORA sempre sotto attacco, e ormai anche PARASKOVIEVKA. Prendiamo ora questa cartina, meno raffinata ma con frecce più indicative del movimento, anche qui a tenaglia, che si sta impostando:
https://t.me/yurasumy/7050
Movimento verso ovest da nord e da sud di ARTEMOVSK verso CHASOV JAR, per la precisione. Aggirando l’ostacolo. Chiudendo l’ostacolo. Un po’ quello che si sta facendo con SEVERSK. La cartina di RYBAR mostra anche gli avanzamenti da sud di SOLEDAR in questo senso.
L’impressione è che ormai la linea non tenga più. Vedremo gli sviluppi.
NEL FRATTEMPO…
Nel frattempo cose strane succedono SOTTO ZAPOROZH’E. Cartina di RYBAR AGGIORNATA:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/19/20230119124832-cfeab17d.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/19/20230119124832-a380a96b.jpg
Ricognitori russi liberano quattro centri abitati mettendo da soli in fuga le truppe ucraine. Sicuramente sguarnite perché qualche ordine idiota dall’alto ha deciso di mandarli tutti a morire sotto lo schiacciasassi ad ARTEMOVSK. Dato confermato anche da JURIJ PODOLJAKA che nella sua cartina mostra il probabile obbiettivo dell’azione di ricognizione:
https://t.me/yurasumy/7052
La città di ORECHOV. Preludio alla tanto temuta offensiva russa oppure ricognizione di routine? Non lo sapremo mai. Meglio, lo sapremo fra poco…
Aggiornamenti a seguire.
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19/01 ore 08:30 aggiornamento
FRA “RASKOL” E “UKLON”
“Certi giorni”, anziché “certe notti” come avrebbe detto Liga, le notizie “vengono da sole già con le parole” (basta, esci da questo corpo!). Scherzi a parte, è il caso di oggi.
In russo esistono due parole diverse con due significati altrettanto, nettamente, diversi. La prima è RASKOL. Fa riferimento a una SCISSIONE all’interno della chiesa ortodossa nel XVII secolo. Una vera e propria SPACCATURA. Razdelenie (Разделение), divisione in due o più gruppi.
https://efremova.slovaronline.com/91875-RASKOL
Ciascuno per la sua strada. Mica tanto, perché poi parte la solita guerra di religione e la FRATTURA, nella maggior parte dei casi, si “RICOMPONE” a patto che, come fu il caso del XVII secolo, le forze centripete siano maggiori di quelle centrifughe (a differenza di quanto accaduto, per esempio, fra Buddhismo e Induismo o, senza andare troppo lontano, fra Cristianesimo ed Ebraismo).
Comunque parliamo di questa cosa qui… RASKOL è questo. Ultimo cenno degno di nota, se non altro perché un comune mortale appassionato di letteratura viene a contatto con questa parola proprio grazie a questo e alla nota fondo pagina, il personaggio principale di “Delitto e castigo” (Prestuplenie i nakazanie), per genio di quel genio che fu Fedro figlio di Michele Dostoevskij si chiama proprio Rodion Romanovič… RASKOL’NIKOV. E visto l’argomento del romanzo, mai cognome fu più azzeccato.
Tutto questo per dire che un russofono, così da non fermarci alla descrizione sul PASPORT, usa questa parola con MOLTA, ma MOLTA, attenzione, visto che va a evocare queste cose.
Oggi, la usa Legitimnyj, che ormai conosciamo essere una persona (o un gruppo) ucraina di lingua russa. Dice che non solo ormai le contraddizioni si sviluppano fra MILITARI e FASCISTI (id est mascellone e patàca), ma anche ALL’INTERNO DEL PARTITO AL POTERE (раскол в партии власти). Raskol, che probabilmente cova da tempo e che in due atti ben precisi in due giorni è emerso con prepotenza (dai fascisti questo è il minimo che ci si possa aspettare, del resto...): la cacciata di Arestovič e la morte del ministro dell’interno e della sua cerchia.
https://t.me/legitimniy/14585
Notiamo che non è solo Legitimnyj, ma anche Rezident e altri canali ucraini a spingere su questa pista. Sinceramente, che mascellone si sia incontrato in Polonia col capo NATO senza dire niente al patàca, fa parte degli sgarri quotidiani che si fanno i due, alla luce del sole (vedi visita a Cherson del patàca senza “invitare” mascellone). Non ci fosse l’immane tragedia di un popolo come sottofondo, sarebbero tranquillamente riducibili a due pupazzi con le maschere della Commedia dell’Arte che si pigliano allegramente a bastonate in un teatrino di strada.
Quello che emerge come elemento di novità, con mormorii che si fanno sempre più diffusi e intensi, è il conflitto all’interno degli stessi gerarchi. Troppi interessi di mezzo, troppi giardini privati, troppi feudi costruiti negli ultimi quattro anni e, a ritmo ancora maggiore, negli ultimi 11 mesi. I nodi stanno venendo al pettine.
Veniamo ora al secondo termine. UKLON. Partiamo dall’etimo, innocuo. Fa parte della famiglia dei termini che contengono “-klon”, che vuol dire sostanzialmente “deviare” da una situazione di ordine, di equilibrio. Nella fattispecie il termine richiama alla PENDENZA di una SUPERFICIE INCLINATA (наклонная, покатая поверхность, склон чего-либо , per inciso -klon slavo e -CLIN latino, la radice molto probabilmente è comune).
https://ru.wiktionary.org/wiki/%D1%83%D0%BA%D0%BB%D0%BE%D0%BD
Non c’è quindi nessuna spaccatura a metà. Il vento increspa le acque, il terremoto genera una crepa, uno smottamento superficiale. Ma il nucleo è saldo. Questo è UKLON.
Chi come me è vissuto al tempo in cui le ideologie erano manifeste, e non come in quello attuale dove ne domina una, tanto più invisibile, discreta, nascosta quanto più totalitaria di quelle del secolo scorso, sa cosa vuol dire la parola “deviazione”. Il custode dell’ortodossia, il nucleo dell’ekklesia, in questo caso non importa se cristiano-cattolica o marxista-leninista, critica, condanna e, infine, scomunica chi “devia” dall’ortodossia. Ortodossia che, in genere, si colloca al sicuro in una “AUREA MEDIOCRITAS” dove da una parte ci sono i DOGMATICI, da condannare al pari dei REVISIONISTI che si collocano dall’altra. Il modello, mi si perdoni la sintesi da bar, è sostanzialmente questo.
Ieri i custodi dell’ortodossia sulla storia delle persecuzioni naziste si sono stracciati le vesti contro le parole di LAVROV.
https://t.me/vityzeva/76931
Ecco, ha bestemmiato. Uklon (non l’hanno detto, ma siam sempre qui…). Cosa ha detto Lavrov? Che l’U-ccidente, pardon traduciamo bene, l’Occidente “conduce una guerra contro il nostro Paese con lo stesso identico fine [di allora]: “la soluzione finale” della questione russa” («ведет войну против нашей страны с той же задачей: «окончательное решение» русского вопроса).
Apriti cielo. Venti milioni di morti, e non sei, campi di sterminio e uccisioni di massa, solo perché “slavi”, razza inferiore da eliminare, oggi invece proclami di carri armati ucraini a Mosca che girano già da anni, cartine geografiche dove la Federazione Russa è fatta a spezzatino, con in prospettiva ai vertici di tali, nuovi feudi, pupazzi esattamente della stessa risma di quelli che oggi siedono a KIEV, persecuzione dei fedeli di rito ortodosso, tutto questo non dà diritto oggi a LAVROV di dire una cosa del genere. Anzi, “deve scusarsi”.
Loro, invece, a parte massacrare il popolo palestinese, possono permettersi il diritto di invitare in Israele gli squadristi di Azov, portarli in tour dappertutto, davanti alle telecamere che celebrano l’evento mentre, questi nazisti dichiarati, ballano e cantano. Il custode, il detentore dell’ortodossia determina l’UKLON. Forse, chi si ritiene tale, tale non è.
Aggiornamenti a seguire.
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18/01 ore 19:00 aggiornamento
TRAGEDIA A BROVARY: ULTIMI SVILUPPI
Confermato, in questo articolo risalente al 6/9/2018
https://t.me/vityzeva/76904
l'intero complesso di circostanze relative alla svendita di questi catorci invendibili su altri mercati. Con l'aggiunta di alcuni dettagli più precisi: commessa di 554,29 milioni di euro, 34 elicotteri nuovi, 21 usati, guarda caso proprio gli H225 SUPER PUMA.
A ogni modo, le rese dei conti interne al regime che si stanno consumando in questi giorni, a partire dalla cacciata di Arestovich, sembrano al momento la pista più probabile rispetto alla "fatalità" del guasto meccanico.
Qualcuno si spinge a dire che l'elicottero sia stato abbattuto da un missile spalleggiabile a stelle e strisce di tipo STINGER
https://t.me/namarshe/4017
In ogni caso, dopo quel qualcosa che non si è capito ancora che cosa è stato, i piloti hanno tentato un atterraggio di emergenza. Il tetto dell'asilo era l'unico punto da poter raggiungere in sicurezza (Пилоты выбрали крышу садика как более удобную для посадки, деревья не мешали, проводов высоких нет; si vede anche nella foto che accompagna queste considerazioni).
https://t.me/legitimniy/14581
L'elicottero però ha perso improvvisamente quota ed è precipitato, rovinando contro l'asilo.
Perché non atterrare nel parco antistante? Mi chiedo io da ignorante. Probabilmente,
- la presenza di persone sotto lo impediva
- la presenza di alberi alti tutt'intorno anche (gli alberi sono citati nella considerazione qui sopra, деревья не мешали)
Resta il fatto di una tragedia in cui han perso la vita bambini colpevoli di stare in un asilo. E sia che si sia rotto del tutto un catorcio sempre con sempre più problemi, sia che qualcuno abbia "aiutato", nella fattispecie, questi problemi, sia che qualcuno abbia infine fatto qualcosa in più di una semplice vite svitata o mancante, queste piccole vittime sono tutte sulla coscienza sporca dello stesso regime che oggi tuona, anche per questo, contro i russi.
DAL FRONTE
Nessun aggiornamento di rilievo, proseguono i movimenti in atto già da tempo
da SOLEDAR verso SEVERSK
https://t.me/olegtsarov/4808?single
per liberare quei piccoli, ma strategici paesi in grado di chiudere SEVERSK in una sacca: Razdolovka, Zvanovka, Svjato-Pokrovs'ke.
Allo stesso modo prosegue il consolidamento delle posizioni liberate da SOLEDAR verso EST,
https://t.me/olegtsarov/4809?single
senza avanzamenti quindi ma passando una a una tutte le gallerie sotto SOLEDAR, a una profondità di 200 metri.
https://t.me/brussinf/5568
Movimento analogo su tutta la linea di fronte a ridosso di DONECK, quella che ci diciamo sempre essere la più fortificata di tutte:
https://t.me/olegtsarov/4810?single
Anche qui, piccoli cedimenti ogni giorno fanno scricchiolare sempre più la linea fortificata ucraina.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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18/01 ore 12:30 aggiornamento
TRAGEDIA A BROVARY
A 20 km da Kiev, i cinegiornali luce ne parlano già diffusamente: 16 morti al momento,
https://t.me/uniannet/86906
quasi sicuramente il bilancio non si fermerà qui. L’incendio è stato domato,
https://t.me/rybar/42800
insieme alla conta delle vittime è opportuno cominciare a ragionare sulle cause (cosa che i cinegiornali luce, al momento, “per paura di sbagliare”… e far la fine di Arestovich, si guardano bene dal fare).
1. Cominciamo dai “complottisti”, immancabili come sempre, ma che forse forse ogni tanto ci prendono: Il ministro degli interni aveva i suoi nemici, che han cercato – con successo - di farlo fuori.
https://t.me/legitimniy/14579
Del resto, quello era un elicottero che volava già di suo molto basso e poteva essere colpito anche da una sventagliata di mitra, senza andare troppo lontano.
https://t.me/legitimniy/14580
2. Qualcosa ha colpito PER SBAGLIO l’elicottero:
- Contraerea
https://t.me/WarDonbass/95002
- Un drone contro cui è andato a sbattere
https://t.me/legitimniy/14580
3. Errore del pilota (ci sta anche questo, anche se non ci crede nessuno, quell’elicottero era come un taxi a uso privato del ministro)
Ibidem
4. Problema tecnico all’elicottero del ministro. Stiamo parlando, infatti di Airbus Super Puma, elicotteri con la nomea di essere poco affidabili sin da quando ne precipitò uno nel 2016 in Norvegia: stava portando 16 lavoratori alla loro piattaforma petrolifera. Da allora tutti gli elicotteri erano stati messi a terra per controlli.
https://www.theguardian.com/world/2016/apr/29/helicopter-crashes-near-bergen-in-norway-turoey
Divenendo di fatto invendibili… tranne che per il cosiddetto “terzo mondo”, anche se non si dice più così, vero cari “cugini”? E così, la storia ci racconta come nel 2018 i francesi vendettero agli ucraini 55 di questi fondi di magazzino per un totale di 550 milioni di euro (modelli H125, H145 e H225 “SUPER PUMA”, per l’appunto).
Pur di disfarsene, le banche parigine aprirono una linea di credito ai nazifascisti di KIEV per l’85% del valore del contratto. Procedimento analogo, peraltro, seguito per commesse di fondi di magazzino a Paesi africani.
https://t.me/sashakots/38133
La quarta ipotesi, quindi, resta sul tavolo come le altre. E, forse, più di altre (la terza, per esempio). Vedremo gli sviluppi. Il fatto, tuttavia, che siano gli stessi mass media ucraini a sospettare, per esempio, di un errore della contraerea, la dice lunga di come sia ormai considerata la contraerea ucraina dagli stessi connazionali. E la dice ancor più lunga su una casa popolare rasa al suolo.
Aggiornamenti a seguire.
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18/01 ore 08:30 aggiornamento
IMPORTANTI INTERVENTI ALL’ONU
Riportiamo due interventi importanti fra ieri e oggi passati del tutto inosservati in U-ccidente.
Il primo, è stato del metropolita della chiesa ortodossa russa Antonij Volokolamskij (immagine qui).
https://t.me/vityzeva/76875
In videoconferenza al Consiglio di sicurezza: era la prima volta che accadeva. Cosa ha portato il responsabile esteri del Patriarcato di Mosca a intervenire all’ONU? La pubblica denuncia di quanto sta accadendo in Ucraina a opera dei nazifascisti di Kiev! Qui il testo e la registrazione della parte saliente dell’intervento:
https://t.me/RVvoenkor/36255
In sostanza, il governo perseguita la chiesa ortodossa, con l’intento di annientarla. Togliere la cittadinanza (e relativi diritti) ai preti è l’ennesimo atto di repressione. 129 luoghi di culto sono stati chiusi nel solo 2022. Le celebrazioni sono state proibite, le persecuzioni proseguono. E’ un atto ufficiale. Non un mormorio da canale telegram. Il Vaticano, manco a farlo apposta, inaugura OGGI la cosiddetta “settimana per l’unità dei cristiani”:
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2023-01/settimana-preghiera-unita-cristiani-ecumenismo-2023-isaia-usa.html
Senza andare nel Minnesota, basta fare qualche passo verso Est… e di argomenti se ne troverebbero a iosa. Ma da quell’orecchio, chissà perché, non ci sentono…
Il secondo intervento è stato di Vasilij Nebenzja, che invece al Consiglio di sicurezza è di casa (rappresentante permanente). Ribadendo la versione che la casa popolare è stata tirata giù dalla contraerea ucraina, sottolinea due cose
1. che, ancora una volta, non si può tenere la contraerea in mezzo alle case popolari, è contrario al diritto umanitario internazionale;
2. che anche ieri ci sono stati, così come ci sono ogni giorno, morti a DONECK e nessuno dice niente;
https://t.me/WarDonbass/94968
qui anche il filmato
https://t.me/RVvoenkor/36258
Nel frattempo abbiamo una perizia ulteriore a cura del canale telegram “Guerra ai fake”:
https://t.me/warfakes/10958
In sostanza gli argomenti portati sono due, usando gli unici filmati dello schianto disponibili, a cura di telecamere mobili montate su autoveicoli.
1. il missile si vede proprio cadere. Andava a trecento all’ora al massimo e non a mille all’ora come andrebbe un Ch-22 normalmente. Anche se fuori controllo.
https://t.me/warfakes/10958?single
2. la traiettoria è pressoché verticale, Al contrario, i Ch-22 una volta lanciati atterrano con un angolo di 30°
https://t.me/warfakes/10965?single
et
https://t.me/warfakes/10964?single
L’esplosione, infine, dell’intero edificio è stata prodotta probabilmente da una fuga di gas in seguito alla detonazione della testata, e non a causa della detonazione stessa, come mostrano incidenti analoghi accaduti in tempo di pace:
https://t.me/warfakes/10963?single
ROTTO L’ASSEDIO A LENINGRADO!
Prosegue la rassegna “Accadde oggi”, con il 18 gennaio 1943. Con questo plakat dell’epoca lo ricorda Kommunističeskij Mir, laddove assediati e liberatori si stringono la mano sopra i cadaveri nazisti:
https://t.me/kom_mir/2737
Era l’otto settembre 1941 quando ebbe inizio l’assedio di Leningrado (Блокада Ленинграда). La Blokada Leningrada è stata celebrata in libri e film, di cui uno o due, pochi e discutibili, passati anche qui. Questa una rassegna pittorica rilanciata dal Ministero della difesa russo oggi:
https://t.me/mod_russia/23529
Nel lontano 2005, mi trovavo a Leningrado (i posti che ho visitato risalivano a quell’epoca, quindi per me era ancora così, con qualche parentesi di S. Pietroburgo) nella mia unica visita in Russia, una vacanza-studio di dieci giorni con l’Associazione d’amicizia Italia-Russia, che ringrazio pubblicamente per aver reso possibile a uno studente-lavoratore squattrinato di stare in una città costosissima a mille euro viaggio Aeroflot compreso, panino in giro a pranzo (100 rubli che partivano, me lo ricordo ancora) e boršč a cena dalla vecchietta che mi ospitava. Dopo le lezioni al mattino, il pomeriggio, passandomela metodicamente palmo a palmo, arrivai davanti questo edificio, con due pezzi d’artiglieria, quasi a difenderlo, ai lati:
https://www.prlib.ru/3d_tour/memorialnyy-muzeyy-oborony-i-blokady-leningrada
Era il museo dell’assedio di Leningrado.
https://blokadamus.ru/
Messo molto peggio di ora, dove c’è anche il tour virtuale (primo link, l’ho appena provato, funziona e alla grande!)
e il link su google art
https://artsandculture.google.com/story/TQUBNmKzN_d7IA?hl=ru
Nel salire le scale fino al primo piano, molto più buio del tour virtuale che ho appena fatto, entrando gratis con la mia tessera di studente (tutti gratis i musei per gli studenti, ancora oggi!), mi sono trovato immerso in una realtà completamente diversa. La cosa che mi è rimasta impressa e che mi ricordo ancora come se fosse ieri, è stata paradossalmente una gavetta con dentro dei bulloni mezzi arrugginiti (deformazione professionale, che ci potete fare…). Era il trucco con cui gli autisti si tenevano svegli di notte. Sto parlando degli autisti che si sparavano d’inverno l’unica tratta rimasta libera dall’assedio, per ovvi motivi… il Ladoga ghiacciato! La motrice andava letteralmente su una lastra di ghiaccio portando la VITA alla città assediata. Il viaggio avveniva di notte, a luci spente per cercare di evitare gli aerei nazisti che li cercavano. Gli autisti appendevano quella gavetta in cabina all’altezza dello specchietto, per intenderci: il cla-clang fastidiosissimo e che dava subito alla testa gli evitava i colpi di sonno e gli teneva compagnia fino a destino.
Dateci un occhio, oggi a Leningrado si può andare anche senza avere mille euro. E, comunque, in questa giornata commemorativa, onore all’Armata Rossa!
Aggiornamenti a seguire.
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17/01 ore 19:30 aggiornamento
SEVERSK-ARTEMOVSK
Partiamo da SEVERSK con una cartina molto eloquente del rischio che sta correndo:
https://t.me/yurasumy/7018
detta anche “manovra a tenaglia”… vedremo gli sviluppi, ma le frecce non lasciano adito a dubbi su quali siano le direzioni verso cui si sta attaccando da nord e da sud. E anche qui le linee di difesa non sono file di case popolari espropriate e trasformate per l’occasione in bastioni pressoché inespugnabili, ma tutt’al più trincee, sacchi e filo spinato approntati per l’occasione e in fretta e furia. Intanto ieri, da sud, sono saliti per un km e mezzo, lo ricordiamo. E, ormai a meno di 10 km a nord ovest dall’ultimo avamposto espugnato a sud, stanno ZVANOVKA e SVJATO-POKROVSKOE la cui liberazione, di fatto e come già segnalato, porterebbe alla creazione di una sacca mastodontica. Ecco perché i centri di comando, zitti zitti, stanno già facendo le valigie.
Proseguiamo verso SUD. Questa cartina di RYBAR, da poco uscita,
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/17/20230117172304-0b73c8ec.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/17/20230117172255-387bde49.jpg
è già da aggiornare.
Infatti, la miniera di salgemma nr 7 è appena stata liberata!
https://t.me/RVvoenkor/36230
Con questo, anche l’ultimo pezzetto amministrativo sotto il comune di Soledar è stato liberato. Ciò che però più conta, è che
- si allarga ulteriormente il cordone, ovvero si allunga la distanza fra la città e la linea di fronte
- si smantella un altro pezzo di linea di difesa che, come una tegola, cade sulla testa della SOTTOSTANTE ARTEMOVSK, sempre più vicina anche da nord e sempre più esposta ad attacchi dall’ennesima, non prevista, direttrice.
A SUD anche la difesa di KLESCHEEVKA scricchiola sempre di più, minacciando di cadere nonostante i generali nato continuino a pompare sulle prime linee nuovi uomini e nuovi mezzi. Col risultato, tuttavia, di provocarne la morte e accelerare il processo di disintegrazione dell’esercito ucraino. Esercito il cui morale è sempre più sotto i tacchi, al punto che oggi 150 soldati della 60° brigata meccanizzata si sono letteralmente rifiutati di combattere.
https://t.me/rybar/42777
INTORNO A DONECK
In questa cartina di RYBAR si vede bene MAR’INKA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/17/20230117200900-a1cc9cc8.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/17/20230117194221-63659d41.jpg
Si vedono anche i piccoli avanzamenti sopra PESKI (primo ingrandimento in alto). Nel complesso, qui gli avanzamenti sono di metri. Ma immaginiamo se i combattimenti dovessero spostarsi a KONSTANTINOVKA, che si vede in entrambe le carte, questa e quella del paragrafo sopra. Udite udite, immaginiamo che possa prima o poi cadere. L’intera linea fortificata da cui DONECK è bombardata dal 2014 SAREBBE A SERISSIMO RISCHIO TENUTA! Perché, semplicemente, banalmente, aggirata. Siamo in presenza di un possibile effetto domino, i cui esiti già nel breve periodo potrebbero essere del tutto imprevedibili, dipendendo esclusivamente da chi cederà per primo, quando e dove. Tutto il resto sono variabili che si aggiusteranno di conseguenza. Al momento, tuttavia, l’unica cosa di certo è che tutte le variabili in campo e loro combinazioni prevedono un ruolo attivo dei russi e passivo delle forze NATO, decisamente in sofferenza e incapaci di stabilizzare la linea di fronte. In tale contesto, e in assenza di ulteriori assi nella manica da calare, le forze NATO dovrebbero trarne le dovute conclusioni. Prima lo faranno, meno danni subiranno.
LA SVO COME CATALIZZATORE DI ENORMI PROCESSI DI RISTRUTTURAZIONE ALL’INTERNO DELLE FF.AA. RUSSE
Quasi a corollario di quanto appena constatato, quest’ultima osservazione: se i russi dovessero trovare un solo “spasibo” ai NATOvskie, per aver prima scatenato i loro valvassini e servi della gleba dell’Est contro di loro, e poi per esser - de facto – entrati a piè pari nel conflitto, tale grazie non potrebbe non essere: “grazie per averci dato la sveglia”.
Restando nella metafora, li hanno svegliati prima con quelle odiose, doppie sveglie elettroniche del secolo scorso (dicembre 2021-febbraio 2022), quando li hanno costretti precipitosamente a superare un punto di non ritorno dietro l’altro, fino a riconoscere DNR e LNR (cosa che si son rifiutati di fare per otto anni) pensando che, a quel punto, le macchine si sarebbero fermate, e invece niente: mettere su un esercito di 150.000 uomini in fretta e furia, fingere quello che non si era, ovvero attaccare su tutti i fronti pur essendo in quattro gatti, ciò nonostante portare a casa risultati (a cui poi parzialmente rinunciare per manifesta insufficienza di uomini e mezzi), e fare quindi melina, concentrandosi con lo schiacciasassi nel Donbass.
Sembrava tutto rientrato in una scansione ritmica già sonnolenta di suo… quando a settembre è arrivato il gavettone di acqua gelata e lo sbrandamento (che è peggio dello sbandamento). I russi sbrandati e ancora inzuppati si sono rialzati e sono arretrati comunque non di molto (al contrario delle aspettative NATO dormivano con un occhio aperto) e, gradualmente, dopo gli ultimi arretramenti coincisi col riconoscimento referendario dei nuovi quattro ingressi nella Federazione Russa, hanno non solo stabilizzato il fronte, ma cominciato a riprendersi territori perduti qualche mese prima (FRA SVATOVO E KREMENNAJA) e …nel 2014 dalla DNR e LNR (SOLEDAR E DINTORNI)!
Ora che sono ben svegli stanno anche pensando a cosa “fare da grandi”. Per esempio, evitare di correre sempre ai ripari. Come? AUMENTANDO GLI EFFETTIVI FRA LE FILA DELLE FORZE ARMATE A UN MILIONE E MEZZO DI SOLDATI. Decisione di oggi della presidenza della Federazione Russa: per “garantire la sicurezza militare dello Stato, proteggere i nuovi soggetti e gli obbiettivi strategici della Federazione Russa” (обеспечить военную безопасность государства, защитить новые субъекты и критически важные объекты Российской Федерации)
https://t.me/epoddubny/14556
Il comunicato della presidenza prosegue illustrando alcuni dettagli organizzativi (creazione di nuovi corpi d’armata, ecc.) e tattico-strategici (rafforzare marina, forze aero-spaziali, missili balistici) in un arco di tempo dal 2023 al 2026. Cambiamenti epocali che, senza l’intervento della NATO, non sarebbero avvenuti. E stiamo pur certi che avverranno.
VARSAVIA LIBERA!
78 ANNI FA, 17/01/1945, PER LA PRECISIONE. Armata rossa ed esercito polacco liberavano VARSAVIA. Giusto per capire gli ordini di grandezza di chi liberò che cosa, per la liberazione della sola VARSAVIA persero la vita DUECENTOMILA SOLDATI SOVIETICI (e ora tolgono i monumenti… vergogna e basta). SEICENTONOVANTAMILA SOLDATI IN TUTTO FURONO DECORATI CON LA MEDAGLIA “PER LA LIBERAZIONE DI VARSAVIA”, insieme a 70 gruppi sovietici e 12 dell’esercito polacco fra corpi d’armata, divisioni, brigate, reggimenti e battaglioni.
https://t.me/kom_mir/2726
Aggiornamenti a seguire domattina.
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17/01 ore 12:30 aggiornamento
MAR’INKA
Tornando alle considerazioni di stamane, alle VARIABILI INDIPENDENTI E DIPENDENTI, anche per una roccaforte costruita in OTTO, lunghi, anni per resistere a qualsiasi assalto, dopo quasi un anno di attacchi, sta finalmente scadendo l’ultima ora. Questo paese letteralmente APPICCICATO a DONECK, a cui le forze ucraini nella loro ATO (“operazione antiterroristica”) erano riusciti ad arrivare nel 2014, che avevano fortificato in lungo e in largo come parte integrante di una LINEA FORTIFICATA da cui partire per la soluzione finale, “azera”, al problema del Donbass, colpendo mortalmente le due repubbliche ribelli, in questi giorni sta per essere COMPLETAMENTE liberato.
https://t.me/voenkorKotenok/44500
“Tutte le alture a Mar’inka sono state espugnate e sono controllate dai reparti russi. Ci sono i presupposti per considerare che questo punto sia presto liberato dai soldati ucraini”, scrive Pushilin, capo della DNR.
C’è chi si spinge a dire che manchino ormai 300 m di paese da liberare e che sia una questione di giorni:
https://t.me/notes_veterans/7495
Non è detto. Mollare questo paese, per i padroni NATO, significa dire addio alla soluzione azera. La linea di fronte si allontana da DONECK, per colpirla come stanno facendo, CRIMINALMENTE, ANCHE IN QUESTI GIORNI non basteranno più GRAD e HIMARS. Ci vorranno missili a medio raggio. Occorrerà alzare l’asticella. Più del consentito dai russi? Si, per motivi, diciamo, “nucleari”. Mentre ora è così comodo ammazzare civili, così, a due passi, sparando a casaccio e all’impazzata. Con la sua liberazione sarà MOLTO più difficile ottenere lo stesso, criminale, effetto.
ARESTOVICH E “IL PAESE DEI BUGIARDI”
Il capo propaganda del patàca, dopo aver “spontaneamente” abiurato ieri sera quanto affermato il giorno prima e ribadito la mattina seguente, altrettanto “spontaneamente” si è anche dimesso (notizia di poco fa).
https://t.me/RVvoenkor/36209
Successivamente, è uscito con dei messaggi MOLTO strani, che farebbero suggerire tutt’altro. Riassumibili nella cara, vecchia, formula “abbandonare la nave che affonda”.
https://t.me/legitimniy/14568
Vedremo chi affonda e chi resta a galla, e non diciamo come cosa che è ora di pranzo. A tutti, a questo punto, i capi e capetti di un regime incapace di dire UNA volta, che fosse una, la verità, salvo per errore (errore pagato caro), dedico “Il paese dei bugiardi” di Gianni Rodari:
C'era una volta, là
dalle parti di Chissà,
il paese dei bugiardi.
In quel paese nessuno diceva la verità,
non chiamavano col suo nome nemmeno la cicoria:
la bugia era obbligatoria.
Quando spuntava il sole,
c'era subito uno pronto
a dire: «Che bel tramonto!»
Di sera, se la luna faceva più chiaro di un faro,
si lagnava la gente:
«Ohibò, che notte bruna,
non ci si vede niente».
Se ridevi ti compativano:
«Poveraccio, peccato, che gli sarà mai capitato di male?»
Se piangevi: «Che tipo originale,
sempre allegro, sempre in festa.
Deve avere i milioni nella testa».
Chiamavano acqua il vino,
seggiola il tavolino
e tutte le parole le rovesciavano per benino.
Fare diverso non era permesso,
ma c'erano tanto abituati
che si capivano lo stesso.
Un giorno in quel paese
capitò un povero ometto
che il codice dei bugiardi
non l'aveva mai letto,
e senza tanti riguardi
se ne andava intorno
chiamando giorno il giorno
e pera la pera,
e non diceva una parola
che non fosse vera.
Dall'oggi al domani
lo fecero pigliare
dall'acchiappacani
e chiudere al manicomio.
«E' matto da legare:
dice sempre la verità».
«Ma no, ma via, ma va'...»
«Parola d'onore:
è un caso interessante,
verranno da distante
cinquecento e un professore
per studiargli il cervello...»
La strana malattia
fu descritta in trentatré puntate
sulla «Gazzetta della bugia».
Infine per contentare
la curiosità popolare
l'Uomo–che–diceva–la–verità
fu esposto a pagamento
nel «giardino zoo–illogico»
(anche quel nome avevano rovesciato...)
in una gabbia di cemento armato.
Figurarsi la ressa.
Ma questo non interessa.
Cosa più sbalorditiva,
la malattia si rivelò infettiva,
e un po' alla volta in tutta la città
si diffuse il bacillo della verità.
Dottori, poliziotti, autorità
tentarono il possibile
per frenare l'epidemia.
Macché, niente da fare.
Dal più vecchio al più piccolino
la gente ormai diceva
pane al pane, vino al vino,
bianco al bianco, nero al nero:
liberò il prigioniero,
lo elesse presidente,
e chi non mi crede, non ha capito niente.
(Gianni Rodari, “Filastrocche in cielo e in terra, Un festoso Luna Park di invenzioni in rime”)
Aggiornamenti a seguire.
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17/01 ore 08:30 aggiornamento
SEVERSK-ARTEMOVSK
Cosa significa dal punto di vista militare la liberazione di SOLEDAR, di questo “paesino da nulla”, è ben esemplificato da questo grafico:
https://t.me/WarDonbass/94843
SEVERSK e ARTEMOVSK risultano decisamente più vulnerabili. Solo propaganda? À la Arestovič? (ops, non si parla di corda in casa dell’impiccato… ieri lo han fatto anche pubblicamente abiurare… lui che dava la linea della disinformazione, lui che “entro 2-3 settimane l’Ucraina vincerà”…
https://t.me/panchenkodi/3572
...sic transit gloria mundi)
A SEVERSK è iniziata l’evacuazione dei poteri locali e di tutte le istituzioni:
https://t.me/namarshe/4010
Ad ARTEMOVSK si sta formando una SACCA con dentro DUEMILA SOLDATI circa, come ormai ammettono gli stessi ucraini:
https://t.me/legitimniy/14567
Direi che non è propaganda. Vedremo oggi gli sviluppi. A quelle due frecce ne metterei una anche verso OVEST. Anche solo per diversivo, a opera di guastatori per impegnare più truppe nemiche su più fronti limitandone la concentrazione in pochi punti, mettendo in ulteriore difficoltà comunicazioni e logistica, anche a livello decisionale (qual è la priorità?). Che è poi quello che vedo ogni giorno fare dai russi. Anzi, posso dire che in questa fase il loro piano di battaglia sia MOLTO condizionato dalle reazioni sul campo da parte opposta ai loro “stimoli”, chiamiamoli così. È quello che non hanno capito gli analisti u-ccidentali, o che hanno capito ma si guardano bene dall’affermarlo: il nemico resiste alla mia pressione, vado avanti. Ho l’artiglieria di mio, non sto mandando gente all’assalto a crepare con fucili dell’anteguerra contro nidi di mitragliatrici. Non c’è fretta. Il nemico cede, sfondo. Prendo posizione, consolido, faccio “pulizia”, ovvero elimino le sacche rimaste prima di procedere ulteriormente. Anche qui, non c’è fretta. Rivedo le posizioni liberate, rivedo il piano. Sposto dalle retrovie elementi e unità dove si sono create più prospettive, ma non smetto di martellare con l’artiglieria dalle altre parti.
Anche qui: “333” (Триста-тридцать-три, trista-tridcat’-tri! Lett. “trecento-trenta-tre!”), il comando di fuoco dell’artiglieria russa (assimilabile a un “meno due, meno uno, fuoco!”), non è gridato dagli ufficiali a caso. Come se non ci fosse un domani. Nonostante la quantità enorme di proiettili lanciati, lo sforzo resta sempre quello di calibrarne il più possibile la direzione, ovvero di correggere il tiro su un obbiettivo ben preciso: un bunker, una postazione di artiglieria, un carro armato, un deposito, una fortificazione. Secondo un disegno ben preciso opera dei ricognitori sia sul posto che dei droni e dei satelliti. E quest’opera, mentre dall’altra parte prosegue il consolidamento della parte sfondata, produce i suoi frutti. Sicché, magari, una settimana dopo è un altro pezzo, più a sud o più a nord, a cedere. E accade nuovamente lo stesso procedimento: sfondamento, consolidamento, pulizia, riposizionamento uomini e pezzi, ripartenza. E così via.
La variabile INDIPENDENTE è la conservazione massima di energie, specialmente di uomini. La variabile DIPENDENTE è il tempo.
Esaminando in maniera DINAMICA questo modello, ovvero guardandolo anche dall’altra parte, quella delle forze NATO, in questo momento risulta il modello OTTIMALE. La scelta sciagurata dei generali NATO ESALTA le qualità di questo modello e ne AMPLIFICA l’efficacia, mandando in bocca al nemico uomini e mezzi in misura maggiore persino di quanto atteso dai russi. E contribuendo così in maniera DETERMINANTE al proprio annientamento, al proprio suicidio.
In altre parole, avere una posizione sul campo e una dislocazione di forze che consente, da un lato, una progressione lenta ma costante su un terreno difficile, fortificato, pieno di insidie e, dall’altro, l’annientamento certo, progressivo di chi a tale progressione si oppone con mezzi del tutto insufficienti allo scopo, è una doppia vittoria. E anche la carne da cannone non è infinita. In Ucraina, leggevo, si calcola ancora un bacino di circa due milioni di potenziali soldati, proprio andando a mettere un fucile in braccio a tutti quelli in grado di farlo. Mandarli a morire tutti è impossibile anche per il peggior regime nazifascista di questo secolo. Il meccanismo si incepperà MOLTO prima. La retorica nazionalistica comincia già a fare cilecca. Vedremo i prossimi sviluppi.
Aggiornamenti a seguire.
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16/01 ore 18:30 aggiornamento
SEVERSK-ARTEMOVSK
Al momento l’azione si concentra maggiormente fra ARTEMOVSK e KLESCHEEVKA. Liberare quest’ultima (cartina qui)
https://t.me/voenkorKotenok/44485
consentirebbe ai russi di
- Attaccare ARTEMOVSK anche da sud-ovest
- Passare al paese successivo a ovest, ovvero KRASNOE
https://t.me/boris_rozhin/75603
- Sviluppare la propria azione anche verso SUD-EST, aggirando le linee fortificate ucraine
https://t.me/rusich_army/7268
Ci sono progressi in questo senso, così come, a nord di SOLEDAR, dopo la liberazione della miniera di salgemma nr. 7 ieri, oggi è stata completamente liberata la stazione ferroviaria SOL’,
https://t.me/rybar/42751
consentendo di tagliare l’ultima strada rimasta che collega(va) ARTEMOVSK a SEVERSK verso nord (striscia gialla su questa cartina)
https://t.me/ukraina_ru/127476
Ora, inoltre, i russi possono sviluppare l’attacco a NORD verso SEVERSK senza tema di attacchi alle spalle. Inoltre, la linea di fronte è progredita verso ovest di 1,5 km circa direzione VESELOE
https://t.me/rusich_army/7268
Nel complesso, resta confermata la tendenza che ogni giorno emerge sempre più chiaramente: lungi dallo stabilizzare la situazione, le forze NATO continuano a perdere terreno e il rifiuto, da parte dei loro generali mesi fa, di considerare oggettivamente la situazione e arretrare per tempo, i soldati ucraini lo stanno pagando appieno e sulla propria pelle. Situazione aggravata, infine, dall’ordine di introdurre, continuamente, incessantemente, nuovi uomini e mezzi in questa mischia mortale: ordine che si sta rivelando foriero di nuove e gravi perdite e che sta accelerando il disfacimento DISORDINATO e INCONTROLLATO della più importante linea difensiva allestita dalle forze ucraine.
LA VERITA’ SI PAGA (specialmente per chi non è abituato...)
Per aver biascicato quelle due parole in televisione che scagionavano già la sera stessa i russi per la casa popolare distrutta a Dnepropetrovsk, Arestovich ora è finito sul banco degli imputati e sempre di più reclamano a gran voce la sua testa.
https://t.me/WarDonbass/94809
E’ emerso poi un video che scagiona definitivamente i russi, ma non importa. Vogliono la testa del traditore, di colui il quale ha ammesso inspiegabilmente, inaspettatamente, la colpa. E quasi undici mesi di menzogne, declamate a gran voce su TV, social, agenzie di stampa, cinegiornali luce non hanno deposto a suo favore. E sì che di gente che si smentisce da sola la storia recente del regime di KIEV è piena… Peraltro a Mentana, nonostante le sue immagini avessero consentito di risalire ai seriali dei Tochka-U e scagionare così i russi per la strage di Kramatorsk, andò decisamente meglio…
Aggiornamenti a seguire domattina.
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16/01 ore 12:30 aggiornamento
L’UCRAINA COME CAVIA DA LABORATORIO: QUANDO E’ ANCHE LA CNN AD AMMETTERLO
La CNN in realtà titola in modo leggermente diverso: “How Ukraine became a testbed for Western weapons and battlefield innovation”
https://edition.cnn.com/2023/01/15/politics/ukraine-russia-war-weapons-lab/index.html
Non è cavia, ma luogo per la conduzione di test. Si. Perché la verità bisogna sempre dirla a “tocchi”. Tu ci metti il terreno, io ci metto le armi… e il popolo chi ce lo mette??? Questo, però non lo si dice. Fa parte del “contratto”, esattamente come i servi della gleba facevano parte della terra e da essa erano inalienabili, in questo ventunesimo secolo u-ccidentale che sa sempre di più di medioevo. Del resto, dal 1861, quando Alessandro II la abolì (ivi compresi i territori che ora si vogliono de-russificare…) a oggi, è passato poco più di un secolo e mezzo. Un bel colpo di spugna, tornano i servi, tornano i “pan”, i signori polacchi, e gli danno anche più terre di quante ne avevano…
Qualche passo saliente di questa “perla di giornalismo” dove con orgoglio si riporta di come la cavia faccia progressi
Saltiamo a piè pari il panegirico iniziale dove si esalta lo spirito da Mc Gyver (sic!!! “Kyiv’s ability to “MacGyver” solutions to its battlefield needs”) grazie alla quale, sempre secondo questa velina di regime, la controffensiva di settembre avrebbe avuto successo. Idioti, e mi fermo qui. Anzi, soffermiamoci un secondo, perché è un ovosodo che proprio non mi va giù.
Primo: traducendo il senso di quanto riportato dal linguaggio di Holliwood, che è l’unico che gli yankee capiscono, a quello della vita reale, LA CAPACITA’ DI ARRANGIARSI E CAVARSELA IN OGNI SITUAZIONE E’ UN TRATTO DISTINTIVO STORICAMENTE PATRIMONIO DELL’ARMATA ROSSA, DI TUTTA QUELL’ARMATA ROSSA DISLOCATA PER DECENNI LUNGO OLTRE DIECI FUSI ORARI, PER ALMENO DUE MOTIVI:
1. ECONOMICO: Catena di approvvigionamento, ricambistica e componentistica legata a un’economia di piano non sempre “efficiente” (che è poi l’oggetto su cui lavoro da circa quindici anni in “tempo di pace”). Pertanto, ogni elemento a valle del modo socialistico di produzione, doveva essere IL PIU’ POSSIBILE AUTOSUFFICIENTE. I pezzi meccanici, prima delle stampanti 3D, cari bamboccioni della CNN fermi a Mg Gyver, è da un secolo ormai che ciascuna unità militare ex-sovietica ha ancora vere e proprie officine meccaniche con macchine utensili in grado di produrli secondo precisi disegni e dime in loro possesso (il che, in un’economia di piano, era anche causa di aumento dei costi di produzione e mantenimento, di “doppioni” inutili, ma che in caso di guerra “inutili” non sono).
2. IDEOLOGICO: Per questo motivo l’ingegneristica sovietica applicata a tutto, dalle auto civili alle macchine fotografiche, dai MiG ai carri armati, è sempre stata IDEOLOGICAMENTE improntata al VALORE D’USO piuttosto che a fronzoli inutili. A PARITA’ inoltre DI VALORE D’USO, HA SEMPRE PREVALSO LA MECCANICA PIU’ SEMPLICE, RIPRISTINABILE IN LOCO, RISPETTO A QUELLA PIU’ COMPLESSA O, MEN CHE MENO, A SOSTITUTI ELETTRONICO-INFORMATICI.
McGyver, in URSS, se lo mangiavano a colazione pucciandolo nel caffelatte. E quando la differenza fra VITA e MORTE è per molti ucraini mandati a crepare dai loro padroni è tornata a farla non più l’anno di nascita, ma altri fattori, tali lezioni sono tornate di colpo valide. Meravigliando un U-ccidente incapace ormai di riparare la camera d’aria di una bici.
Secondo: la NATO a settembre ha trionfato per ben altri motivi, ampiamente analizzati in tutti questi mesi e riconducibili all’ingresso DIRETTO, e non per procura, di una NUOVA CATENA DI COMANDO, una PIRAMIDE al cui vertice stanno i generali di stanza a KIEV, e via scendendo quadri NATO (polacchi, baltici e romeni), unità speciali NATO (mascherate da “mercenari”) e carne da cannone ucraina, divisa a sua volta fra ufficiali con compiti esecutivi e soldati. Questa piramide ha gestito direttamente uomini e mezzi sino ad allora non entrati nel conflitto, assumendo direttamente sia il comando tattico-strategico sia delle operazioni militari propriamente dette, che di ogni aspetto operativo e logistico.
Torniamo al pezzo della CNN:
“Ukraine has become a veritable battle lab for cheap but effective solutions.”
QUINDI, CAVIE DA LABORATORIO, E AL RISPARMIO. Logicamente, cinicamente, nel capitalismo i test e i collaudi rappresentano un costo, pur necessario, ma costo. Quindi meno si spende, meglio è. Sulle spalle e sulla pelle di un popolo intero tenuto a bada da cani da guardia ben asserviti. Andando indietro di qualche anno, RICORDIAMOCI GLI ESPERIMENTI DEI BIOLABORATORI STATUNITENSI TRAPIANTATI IN UCRAINA CONDOTTI SU RECLUTE DELL’ESERCITO UCRAINO A CUI HANNO INALATO VIRUS E VACCINI (con focolai di malattie debellate da decenni in Europa).
Subito dopo rincara la dose:
“Ukraine is ‘absolutely a weapons lab in every sense[…]’”.“This is real-world battle testing.”
UN INTERO PAESE, LE SUE INFRASTRUTTURE, IL SUO POPOLO COME CAVIA PER TEST SULLE ARMI PRIMA, DURANTE E DOPO IL LORO SMERCIO. NOTA BENE: ANCHE LA MENZOGNA DI IERI SULLA CASA POPOLARE TIRATA GIU’ A DNIPROPETROVSK AVEVA COME COROLLARIO, tradotto anche in italiano dai cinegiornali luce, LA FORNITURA DI “NUOVE ARMI”. Sempre lì si va a parare.
Altre “perle”:
For the US military, the war in Ukraine has been an incredible source of data on the utility of its own systems.
“Un’incredibile fonte di dati circa l’utilità dei propri sistemi”… e te credo: aggiungo, azzerando i costi di test e collaudo e considerando come costo vivo solo il materiale di consumo inorganico e i costi di trasporto franco primo deposito dopo il valico. Tutto il resto, dalla carne da cannone alla registrazione dei risultati, gentilmente offerto dalla colonia.
Il pezzo poi si perde in valutazioni sulle armi stesse portate a mo’ di esempio, alcune delle quali completamente strampalate: prima fa tutte, quella sui missili spalleggiabili, vero e proprio flop (e lasciato in massa come trofeo ai russi), laddove la NATO si aspettava una “resistenza” à la Rambo e si è trovata invece condizioni di ingaggio dei combattimenti completamente diverse… e contro il fuoco di fila dei GRAD i Javelin han potuto ben poco. Ma questo han preferito non dirlo… segno che i dati oltre a raccoglierli, occorre anche STUDIARLI e INTERPRETARLI. Verbi che nel vocabolario u-ccidentale si fa sempre più fatica a declinare.
Il pezzo della CNN, infine, conclude sul fatto che i padroni NATO siano rimasti indietro nella produzione di analoghi ai GERANI russi, a loro volta cloni dei prototipi iraniani: droni usa-e-getta e poca-spesa-tanta-resa da scagliare contro obbiettivi militari russi
“Meanwhile, multiple intelligence and military officials told CNN they hoped that creating what the US military terms “attritable” drones – cheap, single-use weapons – has become a top priority for defense contractors.”
Tanto, a collaudarli a costo zero e sulla propria pelle, facendoli alzare in volo e segnalando così la loro posizione ai ricognitori russi, sappiamo già chi ci sarà…
LADDOVE PROVE E COLLAUDI NON INTERESSANO, INVECE…
Non arrivano neanche le munizioni. Come fra SOLEDAR e ARTEMOVSK dove due battaglioni, stando all’intervista rilasciata dai loro comandanti a El Pais, si sono ritirati perché rimasti letteralmente a corto di munizioni e di mezzi
https://dnr-news.ru/society/2023/01/16/211624.html
Questo, mentre le perdite aumentano notevolmente e, più che di “sacca” (котел), gli analisti per descrivere quanto sta accadendo parlano di “imbuto” (воронка) da cui le truppe che riescono a sopravvivere escono decimate
https://dnr-news.ru/society/2023/01/16/211672.html
Ma forse, anche farsi ammazzare contro il fuoco d’artiglieria russo senza fuoco di copertura, senza armi, senza mezzi, senza nulla, fa parte di questi brillanti esperimenti condotti dalle volpi del deserto a stelle e strisce.
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 15/01 (https://t.me/mod_russia/23449) con quelli del 05/01 (https://t.me/mod_russia/23209):
372 aerei (vs 359 – 05/01, +13 vs +7 dei 10 giorni precedenti vs +8 dei 10 giorni prima)
200 elicotteri (vs 199 – 05/01, +1 vs +7 dei 10 giorni precedenti vs +8 dei 10 giorni prima)
2882 droni (vs 2834 - 05/01, +48 vs +110 dei 10 giorni precedenti vs +55 dei 10 giorni prima)
401 sistemi missilistici (vs 399 – 05/01, +2 vs +0 dei 10 giorni precedenti vs +3 dei 10 giorni prima)
7525 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7422 - 05/01, +103 vs +182 dei 10 giorni precedenti vs +113 dei 10 giorni prima)
982 lanciarazzi multipli (vs 971 – 05/01, +11 vs +31 dei 10 giorni precedenti vs +9 dei 10 giorni prima)
3836 obici e mortai (vs 3781 – 05/01, +55 vs +73 dei 10 giorni precedenti vs +23 dei 10 giorni prima)
8052 autoveicoli blindati (vs 7937 – 05/01, +115 vs +190 dei 10 giorni precedenti vs +133 dei 10 giorni prima)
Il dato che emerge maggiormente, di fronte a numeri sostanzialmente in linea o in leggero calo (segno di una minore intensità sulle linee di fronte curate dal Ministero della difesa russo, dubito infatti che in queste statistiche rientrino anche le zone urbane e immediatamente limitrofe di SOLEDAR e ARTEMOVSK dove sono attivi i wagnerovcy), è il numero enorme di AEREI ABBATTUTI. 13 AEREI non è poco. Il fatto che li abbiano mandati alla disperata per cercare di fermare le truppe di terra, per l’appunto, fra SOLEDAR e ARTEMOVSK e lì la contraerea russa li abbia abbattuti, restituisce abbastanza la cifra di
- Uno stato confusionale notevole fra comando NATO, stato maggiore ucraino e cricca al potere a Kiev circa il da farsi;
- Una sempre crescente povertà di mezzi e depauperamento di scorte di qualsiasi genere;
- Una sempre maggiore difficoltà oggettiva nel reperire le stesse, data la difficoltà nei collegamenti, rimessi subito fuori uso non appena i lavori di ripristino cominciano a dare qualche frutto.
Nel complesso, e ricollegandoci all’immagine dell’IMBUTO di cui sopra, l’impressione è che il comando russo stia NON BLOCCANDO, ma REGOLANDO L’AFFLUSSO di uomini e mezzi dentro l’imbuto. Non troppi e non troppo velocemente, per non intasarlo fino a spaccarlo (con conseguenze devastanti per l’attuale configurazione delle forze armate russe, regolari e non). Ma neppure bloccati, mica da ispirare ai padroni NATO una precipitosa ritirata, ovvero chiusura di una situazione estremamente congeniale e favorevole ai russi, e successive controffensive su altri fronti dove la configurazione delle due parti potrebbe assumere connotati assolutamente meno favorevoli, quando non sfavorevoli del tutto. Ai russi, che i padroni NATO si tirino la zappa sui piedi da soli, va solo bene. E oltre a demilitarizzarsi, cedono anche, pezzo dopo pezzo, porzioni di territorio.
Aggiornamenti a seguire.
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15/01 ore 23:00 aggiornamento
SEVERSK-ARTEMOVSK
Dopo la liberazione di SOLEDAR (ormai ammessa anche da fonti militari ucraine stufe di sottostare ai diktat censori del regime, come questo comandante
https://t.me/boris_rozhin/75522 )
è utile ampliare la linea di fronte descritta in questi brevi rapporti al paese di sopra, SEVERSK, da cui ormai dipende non solo la tenuta delle posizioni NATO alle porte di LISIČANSK, ma anche la linea che da KREMENNAJA sale fino a SVATOVO. Vedremo.
Partiamo quindi dalla cartina più generale:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/15/20230115143914-fbae78c9.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/15/20230115143912-a140dc1d.jpg
E’ proprio la rappresentazione grafica di quanto appena affermato. Lo sfondamento a ovest, che ha consentito lo spostamento della linea di fronte da EST a OVEST di SOLEDAR, la ha di fatto verticalizzata, portando tale verticale esattamente sopra la linea mediana che taglia ARTEMOVSK (stazione di BACHMUT-1 a nord
https://t.me/namarshe/3984
e strada da OPYTNOE a sud. Questo ha consentito, come già visto, l’attacco da parte russa da molteplici direttrici, che superano ampiamente i 180°. Ci torneremo presto. A SUD la spinta verso OVEST è ancora più marcata, KLEŠČEEVKA scricchiola (compromettendo ČASOV JAR che segue immediatamente dopo a ovest) e ora pochi km separano la linea di fronte da TORECK.
https://t.me/rybar/42709
Sempre questa cartina mostra la prossima linea di difesa più probabile in caso di sfondamento: SLAVJANSK-KRAMATORSK-DRUŽOVKA-KOSTANTINOVKA, ovvero i grossi agglomerati urbani concentrati a sinistra. Considerando che le forze NATO non si fanno scrupoli di trasformare quartieri popolari a scacchiera in una linea di difesa a più scaglioni, con o senza scudi umani negli scantinati di ogni palazzone, la linea è già approntata.
Quest’altra cartina, ancora concentrata sul tratto SOLEDAR-ARTEMOVSK, mostra chiaramente le direttrici d’attacco (linee rosse):
https://t.me/brussinf/5548
In tutto questo, giungono notizie di cedimenti a KRASNAJA GORA, attaccata da nord, da est e da sud come mostra questa cartina basata su immagini satellitari:
https://t.me/ukraina_ru/127304
IL VIDEO CHE METTE DEFINITIVAMENTE LA PAROLA FINE A CUMULI DI BUGIE
La giornata di oggi ha visto i cinegiornali luce u-ccidentali scrivere “volumi di bugie”, avrebbe cantato qualcuno, su quanto accaduto a DNIPROPETROVSK.
Un video appena pubblicato mette la parola fine a tutto questo:
https://t.me/RVvoenkor/36100
Si vedono chiaramente DUE cumuli di fumo alzarsi, segno della caduta di DUE missili, uno della contraerea ucraina e uno russo abbattuto dalla stessa. Il che conferma VISIVAMENTE le testimonianze già raccolte nella giornata di oggi, che parlano di due esplosioni avvertite a cortissima distanza l’una dall’altra.
https://t.me/rybar/42718
Aveva quindi ragione Arestovič, il capo-propaganda del regime, ieri sera. Ma le porcate emerse oggi, in un tentativo penoso di arrampicata sugli specchi, vale la pena riportarle brevemente, perché ancora una volta costituiscono prova provata della CREDIBILITÀ NULLA di un regime non solo oggi, ma anche ieri e l’altro ieri.
Arestovič ieri lo aveva ammesso. Bene, oggi lo stato maggiore per mettere in discussione tale affermazione, che screditava di colpo una campagna mediatica già ben avviata, è arrivato a negare sé stesso. Nel momento in cui ammetteva di NON ESSERE IN GRADO e di NON AVER MAI ABBATTUTO un missile CH-22, era al contempo COSTRETTO AD AMMETTERE CHE AFFERMAZIONI UFFICIALI COME QUESTE, (16 DICEMBRE 2022, ABBATTUTI 60 FRA CH-101, CH-22, KALIBR)
https://t.me/legitimniy/14555
ERANO COMPLETAMENTE FALSE. IN ALTRE PAROLE, VI ABBIAMO MENTITO FINO AD ORA!
https://t.me/vityzeva/76749
Ricapitolando:
- non abbiamo mai abbattuto missili di quel tipo (altro che “la nostra efficientissima contraerea… ripetuta peraltro a piè sospinto dai cinegiornali luce u-ccidentali)
- quello di ieri era un missile di quel tipo
- non lo abbiamo abbattuto
- è caduto da solo e ha fatto una strage.
Quindi, pur sputtanandosi, pur compromettendo quel briciolo di credibilità rimasto loro (e che a voler pensar male e far peccato, specialmente dopo aver sfiorato il ridicolo nei loro rapporti falsi su SOLEDAR, avrebbe potuto tranquillamente mettere in discussione anche questa traballante versione), pensavano di aver quanto meno riaperto fra il proprio popolo il dubbio che le cose fossero potute anche andare così (mentre in u-ccidente non c’era proprio pericolo, Arestovič… “chi era costui?”).
Del resto, Arestovič tentava stamane una difesa ridicola in cui diceva che la colpa comunque era dei russi: niente razzo, niente contraerea, niente tragedia.
https://t.me/legitimniy/14556
Quindi, andando a ritroso, mi permetto di aggiungere, niente contraerea a ridosso di case popolari, niente casa popolare centrata, niente tragedia (trenta morti e settantasei feriti!).
https://t.me/rybar/42718
Legitimnyj prosegue nei rapporti causali: niente mancato rispetto degli accordi di Minsk, niente SVO, niente missile, niente contraerea piazzata criminalmente fra le case, niente casa popolare centrata, niente tragedia. E si spinge fino al colpo di Stato CIA del 2014. Evitiamo, quindi, caro Arestovič, di fare queste macabre sequenze come neanche “alla Fiera dell’Est”… non si sfiora il ridicolo, ci si stampa contro a duecento all’ora.
Oggi pomeriggio, sempre Legitimnyj in via informale riceveva conferma dalla propria fonte allo Stato maggiore ucraino che il missile era stato colpito dalla contraerea, ma non abbastanza da abbaterlo (giacché in tal caso sarebbe esploso in volo (ВСУ ПВО подбило, а не сбило). La “detonacija” non è avvenuta quindi per aria, ma dove la traiettoria modificata dal missile della contraerea lo ha spedito. Davanti a una casa popolare, con l’altro missile caduto a poca distanza.
https://t.me/legitimniy/14558
Il video di stasera ha poi confermato e dato sostanza a questa voce: in ultima analisi, quindi, trenta morti e settantasei feriti per difendere i trasformatori di una centrale termoelettrica. I missili Ch-22 non sono invincibili, come niente lo è nella vita. Stato maggiore e regime mentono egualmente nei confronti del loro popolo e, altrettanto egualmente, lo trattano come carne da cannone. Altrimenti, avrebbero già spostato da tempo le postazioni di contraerea. Per missili provenienti dal Mar Nero o comunque da centinaia e centinaia di km di distanza, piazzarli lì o piazzarli 5 km più avanti non avrebbe cambiato nulla. Si, qualcosa lo avrebbe cambiato: avrebbe salvato le vite di decine di innocenti e non l’avrebbe rovinata, in un colpo solo, il loro, a centinaia di loro. Vergogna!
ACCADDE OGGI
104 ANNI FA, IL 15 GENNAIO 1919, VENIVANO UCCISI KARL LIEBKNECHT E ROSA LUXEMBURG, come ci ricorda il canale telegram Kommunističeskij mir.
https://t.me/kom_mir/2706
Sempre lo stesso canale ci riporta immagini della manifestazione commemorativa che ancora oggi i compagni tedeschi riescono a svolgere a Berlino:
https://t.me/kom_mir/2707
Finché ci sarà sempre qualcuno pronto a raccogliere da terra la loro bandiera, e a portarla avanti, non tutto sarà perduto.
Aggiornamenti a seguire domani.
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14/01 ore 23:30 aggiornamento
ANCORA UNA VOLTA SULLA CONTRAEREA UCRAINA E SULLE MENZOGNE DI REGIME
“Almeno 9 morti in attacco russo su un condominio. Zelensky: il mondo fermi il male”
Cinegiornale luce verdone citato, PERCHÈ ANCORA ADESSO, A ORE DI DISTANZA DALL'AMMISSIONE DEL REGIME DI KIEV, NON SMENTISCE, NON RETTIFICA, NON DICE IL VERO! VERGOGNA!
A SMENTIRE LA BUFALA DUE ORE FA È STATO INFATTI NON PUTIN, NON LAVROV, MA ARESTOVIČ IN PERSONA. È SUA LA VERSIONE UFFICIALE DI QUANTO ACCADUTO. TESTUALI PAROLE DALL’INTERVISTA RILASCIATA ORE FA:
“IL RAZZO È STATO COLPITO ED È CADUTO DAVANTI ALL’INGRESSO DELLA CASA POPOLARE, QUINDI È ESPLOSO”
https://t.me/vityzeva/76723
Ancora una volta, una contraerea piazzata in mezzo a quartieri popolari, nella maniera più pericolosa per l'incolumità dei civili, ha mietuto vittime e ha sventrato una casa popolare. DIECI sono già i morti, non nove come riporta il cinegiornale luce.
ORA TUTTI I CANALI DI INFORMAZIONI UCRAINI SONO INTASATI DA REAZIONI SCIOCCATE, FRA L'ACCUSA E LA NEGAZIONE, SULL’ERRORE CRIMINALE DELLA CONTRAEREA UCRAINA! E' FORSE LA PRIMA VOLTA CHE ACCADE INFATTI CHE IL REGIME SMENTISCA SÉ STESSO:
https://t.me/RVvoenkor/36025
Fermo immagine con traduzione in russo qui:
https://t.me/vityzeva/76721
Versione nella lingua della perfida Albione qui:
https://t.me/namarshe/3974
Mentre i cinegiornali luce ancora fermi alla menzogna e al commento alla menzogna. “Il mondo fermi il male”: giusto. Partiamo da qualcosa di meno ontologico e più banale: cominciate a fermate questo delirio censorio e di veline dove ANCHE QUANDO è il regime stesso ad autoaccusarsi, qui si continua come se nulla fosse a insistere che il colpevole è un altro!
Questi sono gli obbiettivi degli attacchi di oggi! QUESTI!
https://t.me/RVvoenkor/36008
Foto anche qui della DTEK, della compagnia elettrica ucraina!
E questo è il grafico del traffico di rete, letteralmente crollato (cerchietto rosso)
https://t.me/WarDonbass/94621
Oltre a centrali termoelettriche e trasformatori, colpite anche fabbriche di quel che resta del complesso militare-industriale e postazioni di contraerea.
https://t.me/rybar/42701
DAL FRONTE
Giornata senza notizie eclatanti. Combattimenti intorno a SOLEDAR e dentro ARTEMOVSK, quest’ultima letteralmente liberata casa dopo casa, assalto dopo assalto.
Anche qui: la scelta di portare vigliaccamente la guerra in un centro urbano, usando i civili chiusi nelle cantine come scudi e ogni finestra di condominio come feritoia di bunker da cui sparare è totalmente ascrivibile al comando NATO che non solo applica alla lettera la tattica della “terra bruciata” (lasciare solo macerie dei territori che si abbandonano), ma continua ad ammassare tragicamente migliaia di uomini e mezzi lungo la stessa, mortale, direttrice.
https://t.me/vysokygovorit/10533
Tutto questo mentre comincia a delinearsi, a SUD di ARTEMOVSK, il tentativo di AGGIRAMENTO della stessa.
https://t.me/namarshe/3970
E la ripetizione della stessa, fatale, fine di SOLEDAR.
Aggiornamenti a seguire domani sera.
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14/01 ore 12:30 aggiornamento
MERDA SULLE ALPI (e non di stambecco...)
Courchevel, Savoia, ristorante di lusso in quota appartenente alla catena internazionale “Bagatelle” (“Bagatelle is a French hospitality brand of luxury restaurants and beach clubs that celebrate the South of France’s joie de vivre and epicurean spirit. Welcome to the Bagatelle way of life”).
https://bagatelle.com/venues/courchevel
All’ora di pranzo si scatena la festa:
https://t.me/imnotbozhena/31641
et
https://t.me/bloodysx/25113
et
https://t.me/ssigny/53396
La crème de la crème ucraina esplode (purtroppo solo metaforicamente) in un tripudio di bandiere gialloblu, champagne da migliaia di euro la bottiglia, musica disco tamarra a palla, oligarchi, modelle, mignotte d’alto bordo che ballano sulle panche. “Le charme discret de la bourgeoisie”…
Questo, mentre all’ospedale di Kramatorsk le autolettighe fanno avanti indietro da ARTEMOVSK e dintorni cercando di salvare le vite di chi son riusciti a caricare, mentre a decine di migliaia sono rimasti sul campo.
Questo, mentre il generale mascellone ha già spostato altri TREMILA UOMINI su Konstantinovka e Artemovsk, con l’ordine di andare a crepare anche loro, pardon, difendere, ARTEMOVSK.
https://t.me/namarshe/3941
Questo, mentre si moltiplicano sulla rete appelli disperati di parenti di soldati ufficialmente “dispersi” (qualche esempio e limitato alla SOLA 60° BRIGATA!!!)
https://t.me/boris_rozhin/75294?single
https://t.me/boris_rozhin/75295?single
https://t.me/boris_rozhin/75296?single
https://t.me/boris_rozhin/75297?single
https://t.me/boris_rozhin/75298?single
https://t.me/boris_rozhin/75299?single
https://t.me/boris_rozhin/75300?single
https://t.me/boris_rozhin/75301?single
https://t.me/boris_rozhin/75302?single
https://t.me/boris_rozhin/75303?single
SESSANTESIMA BRIGATA DECIMATA, ABBANDONATA DAL KOMBRIG, LASCIATA SENZA ROTAZIONE E SENZA COPERTURA DI ARTIGLIERIA O BLINDATI A CREPARE (così che nessuno ritorni a dire cosa è successo per davvero!!!): QUESTA È LA LORO DENUNCIA!!!
https://t.me/vysokygovorit/10521
“Eta ne komanda! Vot eto predateli!!!” (Questa non è una squadra (tutti per uno uno per tutti… NdT), questi sono dei traditori). Prosegue questo disperato appello-denuncia.
“Provodite rassledovanie!!!” (Aprite un’inchiesta)
Ma quale inchiesta… pensò tra sé e sé il procuratore, davanti a una bottiglia di champagne portata in processione come una madonna con le scintille che sfavillano e l’arco alpino di sottofondo. “State li a crepare, che è il vostro posto. Il nostro… uz uz uz… Welcome to the Bagatelle way of life”
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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13/01 ore 22:00 aggiornamento
DA PIÙ FRONTI
Qualcosa si muove anche sul fronte SUD, direzione ZAPOROŽ’E: altri due piccoli paesi liberati.
https://t.me/ukraina_ru/126990
Disorientamento totale fra le fila ucraine, già costrette a rivedere al ribasso i loro piani per carenza progressiva di uomini e mezzi, dilapidati fra SVATOVO e ARTEMOVSK. Ora fra BIELORUSSIA e regione di ZAPOROŽ’E risulta sempre più difficile capire da dove partirà l’attacco russo. E attaccare per primi non è un’opzione, in questo caso. La situazione è radicalmente cambiata da settembre dell’anno scorso.
PATACCA D’AUTORE
Questa volta parliamo di patacche, e non di patàca. Filmato originale pubblicato su questo canale telegram ieri alle sei di sera:
https://t.me/brussinf/5527
Oggi un canale ucraino lo ha doppiato facendo dire ai soldati russi il contrario di quello che affermavano nell’originale: che Soledar non era stata presa, che stavano subendo gravi perdite, eccetera
https://t.me/brussinf/5535
Scoperti subito dall’Autore stesso del video, lo sputtanamento è stato immediato. Qui abbiamo addirittura i due filmati uno sopra l’altro, così da meglio apprezzare la “scaltrezza” di questi pataccari.
https://t.me/notes_veterans/7448
Patacca per patacca, la differenza coi cinegiornali luce è solo formale, non sostanziale.
E ORA?
Con la liberazione di SOLEDAR, ARTEMOVSK traballa ancor di più e SEVERSK comincia a sentirsi anch’essa oggetto di un sempre più probabile attacco. In una situazione, come già sopra accennato, sempre più critica per la condizione delle ff.aa. NATO: attacchi sempre più difficili e perdite sempre maggiori, con sempre meno armi a disposizione (se ne perdono più di quante ne arrivano).
https://t.me/voenkorKotenok/44388
Il Donbass, tuttavia, non è un territorio agevole per offensive su vasta scala, osserva sempre il voenkor Kotenok. La sua analisi, condivisibile per alcuni versi e per altri discutibile, si basa sul fatto che le forze NATO stiano trasferendo sul suolo ucraino molti dei loro blindati e carri armati. L’osservazione condivisibile è: “non si ammassano carri e blindati per difendersi”. Quindi, conclude, i russi devono stare in difesa, praticare difesa attiva, e respingere gli attacchi infliggendo anche quest’anno gravi perdite alle forze NATO.
https://t.me/voenkorKotenok/44389
La conclusione è a mio avviso poco condivisibile. I carri che arrivano a frotte saranno ammassati lungo precise direttrici. Mentre altre saranno sguarnite. Questo apre la possibilità a nuovi sfondamenti su posizioni impensabili fino a poco fa. Punto primo. Punto secondo, trecentomila uomini in più, mezzi nuovi e una sempre maggiore superiorità relativa su precise direttrici possono ulteriormente favorire questo processo di disgregazione della compagine NATO impegnata su suolo ucraino. Punto terzo, non sottovalutiamo sommovimenti interni a un tessuto sociale sempre più in subbuglio, il cui crescente malcontento potrebbe avere esiti imprevisti. Per lo stesso regime di KIEV, che si rende conto di avere GIÀ tirato troppo la corda.
Il vantaggio dei russi, per ammissione stessa dei loro nemici, è che hanno non uno, ma più piani sul tavolo e relative varianti. Molto dipenderà da cosa decideranno i padroni NATO, certo. Tuttavia, resta il fatto che se giocheranno di rimessa, o continueranno a detenere l’iniziativa, sarà comunque scelta loro e a esclusiva convenienza loro. Vedremo.
Aggiornamenti a seguire domani.
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13/01 ore 18:00 aggiornamento
SOLEDAR
Cartine aggiornate, dove
https://t.me/boris_rozhin/75238
si vedono le zone occupate anche della stazione ferroviaria SOL' e dove
https://t.me/boris_rozhin/75221
si vede la stazione sotto il controllo dell'artiglieria russa.
Sostanzialmente confermano il fatto che, avendo preso le zone limitrofe sopra e sotto, lo spazio ridotto nel mezzo non possa che essere sotto il tiro dell'artiglieria.
Nel complesso, pare che la vera offensiva debba ancora iniziare
https://t.me/namarshe/3919
e i tiri di artiglieria sempre più intensi verso ovest sembrano confermarlo.
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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13/01 ore 12:30 aggiornamento
SOLEDAR-ARTEMOVSK
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/13/20230113124938-e49e5617.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/13/20230113124934-a60a1aa8.jpg
In sintesi:
- I soldati russi sono entrati nella stazione SOL’ a nord-ovest di Soledar, stabilendo già il controllo sui depositi antistanti. Proseguono i combattimenti.
- Così come proseguono i combattimenti a sud-ovest di Soledar per KRASNAJA GORA e PARASKOVIEVKA.
- Le perdite sono enormi. Nella sola ARTEMOVSK ieri i morti fra le fila ucraine sono stati 100 e i feriti 39, OTTOCENTO MORTI negli ultimi cinque giorni soltanto. I soldati NATO presenti sul posto, essenzialmente polacchi, non fanno eccezione e le perdite anche fra le loro fila sono ingenti.
- Specialmente, da quando OPYTNOE è stata liberata e ora consente attacchi anche direttamente da SUD (e si inizia anche da sud-ovest). Inoltre,
- Ci si attende attacchi russi anche da altre direzioni a est
- Il tutto, peggiorato dal freddo intenso di questi giorni che impedisce un impiego efficace (droni per correzione tiro, per esempio) della controbatteria concentrata a CHASOV JAR, attualmente non ancora sotto attacco, e che potrebbe contribuire ad aiutare le truppe NATO in difficoltà. Ma non è questo il caso.
https://t.me/rybar/42668
CATASTROFE ECOLOGICA SUL DNEPR
C’è del marcio in Danimarca… ma nelle teste dei gerarchi di KIEV è ancora più marcio. La prima volta che ho sentito questa notizia (3 gennaio)
https://t.me/legitimniy_live/18260
l’ho fatta passare… allarmismi inutili, magari è solo un po’ che non piove, il Po è sotto da non so quando, eccetera. Ora, oltre a Legitimnyj, riprende la stessa notizia anche ZeRada, altro canale telegram ucraino autorevole, quando si parla di informazioni riservate.
https://t.me/legitimniy/14541
Questi criminali, o imbecilli, o più probabile entrambi, così come quando minacciavano CHERSON di sommergerla facendo saltare la diga antistante a NOVAJA KACHOVKA, ora stanno ARTIFICIALMENTE prosciugando l’acqua del DNEPR. E senza minacciare. Lo stanno facendo e basta! Chiudere la diga, prosciugare il letto del fiume, rendere più semplice e robusta la formazione del taccone di ghiaccio in questo periodo… il tutto, per consentire l’OFFENSIVA che dovrà tagliare la via di terra tra CRIMEA e ROSTOV passando per la regione di CHERSON sulla riva destra del DNEPR!
Pesci morti, e quanti, in questo video a dir poco scioccante!
https://t.me/ZeRada1/11843
Imprigionati nel taccone di ghiaccio visto che sotto di acqua non ce n’è più. Un ecosistema distrutto, catastrofe ecologica provocata dai padroni NATO. Dove sono quelli che imbrattano i quadri in questo caso? Dove sono Greta o, battutona, il WWF? Dov’è l’U-ccidente?
PICCOLO LENIN, EKKLESIA E RIVOLUZIONE
Non sono Gramsci, non ho quaderni (al massimo attualmente liste della spesa…), quindi chiedo scusa a chi non fosse interessato a paragrafo da saltare a piè pari. Per chi decidesse improvvidamente di continuare, aggiungo queste brevi considerazioni perché se qualcuno volesse raccoglierle e svilupparle, intestandosene pienamente la paternità o maternità, ne sarei felicissimo: a quarantotto anni e dovendo passare otto ore a correre dietro ai camion, alle navi, agli aerei, e alle paturnie di tutti, potrei anche regalare Nothing compares 2 U a Sinead O’Connor... ed viver contento lo stesso (Prince alla fine non era più della stessa idea… ma lui non fa testo). Scherzi a parte, torniamo al titolo, al “denotatore” come lo chiamava la mia prof. (o al “detonatore” come lo storpiavamo noi senza farci sentire ma col rischio poi di dirlo così davanti a lei… accaduto!).
PICCOLO LENIN. Nessuna bibliografia e tutto a memoria (altrimenti lo scriverei io il saggio…). L’INFANZIA DI LENIN COME STRUMENTO PEDAGOGICO.
DUE INTERPRETAZIONI:
1. INTERPRETAZIONE “ECCLESIALE”
2. INTERPRETAZIONE “RIVOLUZIONARIA”
1. Racconto di un mio carissimo amico di allora, richiedente asilo dall’Azerbaigian della stessa leva di mio padre. A scuola o nel gruppo pionieri (o zuppa o pan bagnato) si gira per educare i bimbi a dire la verità questo racconto: il piccolo Lenin è goloso di marmellata, mentre la mamma non c’è mette a soqquadro la dispensa [breve inciso, a questo punto al signore gli si illuminavano gli occhi e partiva con “Eto - kommunizm!” Questo è il comunismo. Comunismo come sinonimo di bengodi nell’immaginario infantile sovietico. Cfr Vivere di Zhang Yimou, padre-figlioletto: “la gallina diventa capra, la capra diventa mucca e poi.. e poi c’è il comunismo]. La mamma torna, lo sgama ma gli chiede conto in modo indiretto, il piccolo Lenin pentito e con le lacrime agli occhi confessa, la mamma lo perdona perché ha detto la verità.
Non glie l’ho mai detto, ma da piccolo negli oratori ci raccontavano, praticamente ogni estate (con tanto sole quaggiù in città) lo stesso racconto a scopo edificante… con protagonista il piccolo Don Bosco! Il piccolo Don Bosco è goloso di marmellata, mentre la mamma non c’è mette a soqquadro la dispensa, la mamma torna, lo sgama ma gli chiede conto in modo indiretto, il piccolo Don Bosco pentito e con le lacrime agli occhi confessa, la mamma lo perdona perché ha detto la verità.
Per inciso, il San Carlone sta ad Arona come l’enorme statua di Lenin stava in cima a Baku (prima che la rimuovessero), sul monte che alcuni con molta fantasia assimilano al Vesuvio vista golfo.
Simbologie e analogie fra le due ekklesie, quella cristiana di rito cattolico romano e quella socialista di rito sovietico (ma anche di rito ambrosiano, petroniano, gennariano, eccetera).
L’EKKLESIA EDIFICA, AUTORIZZA, GIUSTIFICA, INCLUDE LA DEVIANZA, CORREGGE, EDUCA, PERDONA (E CONDANNA E SCOMUNICA QUANDO LE PRIME NON FUNZIONANO).
2. Racconto di Gianni Rodari nella “Grammatica della fantasia” (qui come si dice in tv abbiamo il contributo…)
--- inizio ---
Il mondo si può guardare a altezza d'uomo, ma anche dall'alto di una nuvola (con gli aeroplani è facile). Nella realtà si può entrare dalla porta principale o infilarvisi - è più divertente - da un finestrino.
7. IL NONNO DI LENIN
Questo capitoletto è solo la continuazione del precedente. Ma mi piaceva troppo l'idea di mettere in un titolo il nonno di Lenin, per rinunciare all'arbitraria cesura.
La casa di campagna del nonno di Lenin sorge, non lontano da Kazan - capitale della Repubblica autonoma dei tartari -, un po' in cima a una collinetta ai piedi della quale scorre, portando a spasso le sue anatre, un fiumiciattolo colcosiano. Un bel posto, dove ho bevuto del buon vino con i miei amici tartari.
Una parete del soggiorno dà sul giardino con tre grandi finestre. I ragazzi, tra i quali Volodja Ul'janov, il futuro Lenin, entravano e uscivano di casa per le finestre, anziché per la porta. Il saggio dottor Blank (padre della madre di Lenin), ben guardandosi dal proibire quell'innocente spasso, fece mettere sotto le finestre delle robuste panchette, perché i ragazzi se ne potessero servire nei loro andirivieni senza rischiare di rompersi l'osso del collo. A me sembra un modo esemplare di mettersi al servizio dell'immaginazione infantile.
Con le storie e i procedimenti fantastici per produrle noi aiutiamo i bambini a entrare nella realtà dalla finestra, anziché dalla porta. E' più divertente: dunque è più utile.
Niente impedisce, del resto, di provocare l'impatto con la realtà per mezzo di ipotesi più impegnative.
Esempio: "Che cosa succederebbe se in tutto il mondo, da un polo all'altro, da un momento all'altro, sparisse il denaro?"
Questo non è soltanto un tema per l'immaginazione infantile: perciò appunto penso che sia un tema particolarmente adatto ai bambini, ai quali piace misurarsi con problemi più grandi di loro. E' il solo modo che hanno a disposizione per crescere. E non vi sono dubbi che essi vogliano, prima di tutto, e sopra tutto il resto, crescere.
Il diritto di crescere, in effetti, noi glielo riconosciamo solo a parole. Ogni volta che lo prendono sul serio, ci giochiamo tutta la nostra autorità per vietargliene l'uso.
Mi resta ora da far osservare, a proposito dell'«ipotesi fantastica», che essa è, a conti fatti, soltanto un caso particolare di «binomio fantastico», rappresentato dall'unione arbitraria tra un determinato soggetto e un determinato predicato. Mutano i componenti del «binomio», non la loro funzione. Nel caso generale, descritto nei precedenti capitoli, abbiamo considerato «binomi» costituiti di due nomi. Nell'ipotesi fantastica si uniscono invece un nome e un verbo, un soggetto e un predicato, o anche un soggetto e un attributo.
Esempi:
- "nome e verbo": «la città», «vola»;
- "soggetto e predicato": «Milano», «è circondata dal mare»;
- "soggetto e attributo": «il coccodrillo», «esperto in cacca di gatti».
Non dubito che possano esistere altre forme di «ipotesi fantastiche». Per i fini di questo libretto, possono bastare quelle che ho detto. (La rima, ottenuta con qualche licenza grammaticale, ha funzioni provocatorie: spero che si noti).
--- fine ---
Come non volere bene a Gianni Rodari… specialmente guardando la desolazione di Smaug, pardon, della scuola di oggi. “Entrare nella realtà dalla finestra”. “Misurarsi con problemi più grandi di noi”.
E' la socialisticheskoe sorevnovanie (l’emulazione socialista) che ti fa dire, con l'incoscienza dei vent'anni, come nel caso dei ragazzi di Makarenko, o dei quaranta, o dei sessanta: "Будем делать лейки!" (Faremo le Leica!) Dedicato a tutti gli "incoscienti":
--- . ---
“Nel 1932 qualcuno disse nella comune: “Faremo le Leica!”
Lo aveva detto un cekista, rivoluzionario e operaio, non un ingegnere o un ottico, e nemmeno un produttore di macchine fotografiche. E gli altri cekisti, rivoluzionari e bolscevichi, dissero: “Ma sì, che i comunardi facciano la Leica!”
I comunardi non si preoccupavano troppo: “Certo che faremo la Leica!”
Eppure, centinaia di uomini, ingegneri, ottici, tecnici, dicevano: “Cosa? La Leica? Ah, ah!…”
Così, cominciò una nuova lotta, una complicatissima operazione sovietica, una delle numerosissime che abbiamo visto in questi anni nel nostro paese. In quella lotta migliaia di respiri, di voli del pensiero e di voli veri e propri sui nostri aerei sovietici, di progetti, di prove, di silenziose liturgie di laboratorio, di polvere di calce da costruzione e… attacchi, e ancora attacchi, ripetuti infinite volte, impetuosi, disperatamente ostinati, delle prime linee comunarde nelle officine a tentare di far breccia in tale, impenetrabile, materia. Intorno, gli stessi soliti dubbi, gli stessi occhi socchiusi dietro il vetro degli occhiali: “La Leica? I ragazzi? Lenti con una precisione al micron? Eh, eh!”
Ma già cinquecento ragazzi e ragazze si erano tuffati nel mondo del micron, nella sottilissima ragnatela delle macchine di precisione, nel labirinto delle tolleranze, delle aberrazioni sferiche e delle curve ottiche. Ridendo, guardavano i cekisti, e questi ultimi dicevano loro: “Coraggio, ragazzi, niente paura!”.
Nella comune sorse così la bella e scintillante fabbrica delle FED, circondata da fiori, asfalto e fontane. Giorni fa i comunardi hanno depositato sul tavolo del Commissario del popolo la loro decimillesima FED, una macchina elegante e perfetta.”
(da Anton S. Makarenko, Poema pedagogico (Pedagogičeskij poem))
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Il PICCOLO LENIN letto in chiave RIVOLUZIONARIA. Da Gianni Rodari e, prima ancora, dal suo nonno materno. Entrare dalla finestra fa bene anche alla ekklesia, ma la ekklesia più diventa struttura di potere e meno lo capisce. MA LA RIVOLUZIONE E’ UN PROCESSO, UN MODUS OPERANDI (E FORSE FORSE ANCHE VIVENDI), E NON UNA FASE DELLO STESSO. Necessità di
- STIMOLI per SUSCITARE, ISPIRARE, FORMARE I GIOVANI (FUORI MA ANCHE SOLO DENTRO, CHE E’ L’IMPORTANTE) A ENTRARE DALLA FINESTRA
- ANTICORPI per GARANTIRE SEMPRE E COMUNQUE l’entrata dalla finestra anche in una realtà rivoluzionaria strutturata.
In conclusione, per non saper né leggere né scrivere secondo me sviluppando questo tema, anche in gruppo, in maniera collettiva (si sarebbe detto un tempo quando non gliene importava un fico secco a nessuno di mettere il cappello su qualcosa), potrebbe venire un bel lavoro. Un ottimo lavoro. Meglio di Nothing compares 2 U cantata da Sinead O’Connor.
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13/01 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK-SOLEDAR
Partiamo dalla prima. Ieri notte l’annuncio del suo ACCERCHIAMENTO OPERATIVO:
https://t.me/ukraina_ru/126853
in sostanza, dopo la liberazione di SOLEDAR a nord e di OPYTNOE a sud, anche le strade a ovest sono SOTTO TIRO.
Situazione decisamente peggiorata che imporrebbe decisioni drastiche e in una direzione sola: ripiegamento. Non ci vuole, peraltro, Žukov per capirlo. Ma i padroni NATO impongono la tenuta, costi quel che costi, “to the last person”. Non la avranno, e sul campo resteranno altre decine di migliaia di soldati.
È quanto sta accadendo, per esempio, a SOLEDAR. Rinforzi che arrivano alla disperata, senza la necessaria copertura aerea e di artiglieria, vengono tracciati, attesi, distrutti:
https://t.me/RtrDonetsk/13939
Se i cinegiornali luce facessero il loro mestiere, non esiterebbero a denunciare questo ennesimo crimine di pseudogovernanti (burattini passacarte) verso il loro popolo, creerebbero un’opinione pubblica in grado di valutare obbiettivamente quanto sta accadendo, ovvero che è mesi che assistiamo, e puntualmente, quotidianamente, denunciamo, la peggiore mattanza imposta al proprio popolo da un regime nazifascista, quantomeno da quando qualcuno decise di “spezzare le reni a qualcun altro” nel cuore dell’Europa (Europa continentale, quantomeno, finché non cambieranno la sua definizione geografica come han fatto per la definizione scientifica di vaccino).
Il che è, nell’ottica dei regimi u-ccidentali, l’esatto contrario di ciò che vogliono. Per questo, per tutte queste menzogne, degne dei cinegiornali luce di ottant’anni fa, laddove “andava tutto bene” mentre i compagni di mio nonno crepavano o di pallottole o di assideramento, per tutti i morti civili a DONECK e dintorni che mai una volta, una, in nove anni ormai si sono degnati di riportare, tiriamo diritti “con le nostre campane”.
Tornando all’accerchiamento di ARTEMOVSK. Mentire ha i suoi lati positivi, una volta che conosci il cazzaro per quello che è. Questo voenkor dice: “non son lì e non so se effettivamente ARTEMOVSK sia accerchiata operativamente o no. So soltanto che se arriverà lì il giornalista Butusov e dirà che a Bachmut la situazione è sotto controllo, allora quasi sicuramente sarà accerchiata”
https://t.me/vysokygovorit/10503
La menzogna di regime come indiretta cartina di tornasole per accertare il vero. Come i numeri della questura per le manifestazioni (quando si facevano): moltiplicare per due i loro numeri per avere il numero di partecipanti più prossimo al reale.
La situazione è drammatica: sui canali telegram russi e ucraini è girato questo giubbotto antiproiettile di un soldato ucraino di stanza ad ARTEMOVSK.
https://t.me/ukraina_ru/126683
e qui foto completa
https://t.me/religus/1775
C’è scritto, in ucraino: “DIO (e “Bože” vale praticamente ovunque nel mondo slavo), SE MUOIO GIOVANE, PORTAMI IN PARADISO, PERCHÉ ALL’INFERNO CI SONO GIÀ STATO” ("Боже, якщо я помру молодим, впусти мене в рай, бо в пеклі побував вже сам).
Spero per lui e per tutti i suoi compagni che sia già riuscito ad alzare per tempo le mani e che la sua vita non si sia conclusa con quell’inferno, ma con un secondo tempo.
Nel frattempo, SOPRA ARTEMOVSK si combatte: PARAVSKOVEEVKA è ancora luogo di combattimenti. Dovesse cedere, sarebbe un altro pezzo di difesa che cadrebbe in pezzi.
https://t.me/ukraina_ru/126852
Ancora più a NORD, SOPRA SOLEDAR, Podoljaka fa giustamente notare (cartina qui)
https://t.me/yurasumy/6950
che a 10 km in linea d’aria da dove sono già arrivati i soldati russi c’è SVJATO-POKROVSKOE (in magenta con la scritta “è qui che bisogna andare”). Se si arriva lì, SEVERSK è già in accerchiamento operativo, ovvero le uniche due strade pulite sono una tagliata e una sotto tiro. Ma la televisione continua a dire che “a Soledar si combatte”… perciò, cari padroni NATO, aspettate ancora un po’ a dare il comando di ritirata anche qui, anzi, ammassate più truppe possibili… tanto il culo non è il vostro, questo è da mesi che lo abbiamo capito, e fin troppo bene: altrimenti se le placche sui sacchi neri che ritornano (e quando riescono a ritornare!) avessero sopra scritti i cognomi Smith, Johnson, e via discorrendo, a quest’ora sareste già non a KONSTANTINOVKA, ma a KRAMATORSK. Sappiamo anche che è un sentimento che non potete provare, ma lo diciamo lo stesso: VERGOGNA!
Aggiornamenti a seguire.
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12/01 ore 19:15 aggiornamento
SOLEDAR
Abbondano i filmati e le immagini che, opportunamente localizzate sulla cartina grazie ai dettagli sullo sfondo, attestano ormai la presenza di soldati russi lungo tutta l’area ovest della città (cartina qui).
https://t.me/riafan_everywhere/16020
Città che è pattugliata da squadre che camminano tranquillamente, come mostra quest’altro filmato:
https://t.me/brussinf/5526
Siccome il regime di KIEV lo nega ancora,
https://t.me/WarDonbass/94348
e i cinegiornali luce, tra cui il verdone in evidenza, continuano a ripetere che in città “infuriano i combattimenti”… forse occorre sottolinearlo. Probabilmente, pensano di sbloccare la situazione con quattromila uomini mandati lì in fretta e furia. Ma non si rendono conto che quelle quattromila unità sono destinate a diventare bare, nelle condizioni attuali. Peggio, se ne rendono conto ma tirano dritto. Con una mano depongono corone e con l’altra firmano gli ordini di attacco più suicidi che mi è capitato di vedere da otto anni a questa parte.
Peraltro, aumentando un po’ più la scala, vediamo anche su questa cartina VESELOE (cerchio rosso), paese appena liberato a nord di SOLEDAR:
https://t.me/WarDonbass/94292
La tendenza, quindi è a un ulteriore consolidamento.
GERASIMOV
La nomina ieri di GERASIMOV al comando dell’intera operazione ha generato un’ondata di reazioni che ancora a oggi non accenna a placarsi: timori di un’offensiva imminente, trasferimenti in massa verso nord, al confine con la Bielorussia,
https://t.me/WarDonbass/94305
supposizioni e voci di corridoio che il vertice a tre di ieri con in particolare i polacchi preludano, di fatto, a un ingresso di questi ultimi nel conflitto. Di fatto, i russi non hanno mobilitato trecentomila uomini, li hanno formati, addestrati, e spediti lungo le varie direttrici per continuare a mandare avanti i wagnerovcy e i miliziani del Donbass paese dopo paese.
Tutti tengono le proprie carte coperte, e fin qui ci siamo: forse, però, non è altrettanto chiaro a tutti che il maggior numero di carte, e coperte, sia in mano ai russi. Che le possono calare in parte, o tutte, nei tempi e nei modi a loro più congeniali. Alle forze NATO, oltre a continuare a pescare dal mazzo per “rabboccare” (invio armi, unità speciali NATO fatte passare come “mercenari”, eccetera) e su tale base cercare di impostare una propria azione, dopo aver fatto saltare i gasdotti, dopo aver chiuso gli oleodotti, dopo aver fatto saltare ponti e ucciso civili in attentati terroristici degni della loro peggiore tradizione in America Latina, cose che peraltro già fanno, non resta ancora molto. Si passa direttamente all’atomica. Che però hanno anche i russi. +1 e -1 si elidono. E si torna (si spera vivamente prima dell’elisione…) al punto di partenza. Dove i russi, a loro differenza, fan fatica sì, ma a tenere tutte quelle carte in mano.
In tale contesto si colloca, a mio modestissimo parere, la nomina di GERASIMOV, “IL” generale. Con lui sul posto, verticali di comando ridotte, maggior visione d’insieme, maggior coordinamento operativo a ogni livello, eccetera. Per cosa? Non certo per campeggiare. Tuttavia, neppure per fare cose che esulino da quello che ci si potrebbe aspettare dall’ingresso di trecentomila uomini in più e relativi mezzi lungo tutte le direttrici. Anche perché, preso atto dell’impossibilità attuale da parte dei padroni NATO di scendere più a miti consigli, non restano anche qui molte alternative. Lo sa benissimo il regime di Kiev che teme una ripetizione di febbraio 2024, coi cosacchi alle porte della capitale. E se allora fu una mossa da “guerra di manovra” (anche se a oggi qualcuno ancora sostiene che 150.000 uomini contro 300.000+300.000 davvero nei piani del perfido dittatore dovessero assumersi l’arduo compito di espugnare, metro per metro, l’intero Paese…), oggi potrebbe non esserlo più. Carta bielorussa compresa. L’isteria nelle camarille intorno alla Bankovaja non è per lo smacco attuale, ma per cosa potrebbe accadere fra una, due, quattro settimane. Ad aver “guadagnato tempo”, parafrasando il patàca di due giorni fa, sono stati indubbiamente i russi, e non le forze NATO. Ora passano, passeranno, al redde rationem. La nomina di GERASIMOV va, pertanto e a mio modesto avviso, in tale direzione.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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12/01 ore 12:30 aggiornamento veloce
DAL FRONTE
Situazione a SOLEDAR stabile. Le forze ucraine rimaste si sono concentrate appena fuori dal centro abitato
- Alla stazione SOL’ (nord ovest)
- Alla miniera numero 7
Cartine qui
https://t.me/boris_rozhin/75114
e qui
https://t.me/namarshe/3881
Si nota un grosso movimento di truppe da KRASNYJ LIMAN verso sud, verso SEVERSK.
https://t.me/namarshe/3880
Due tentativi:
- Uno “politico-mediatico”, ovvero cercare di far restare il più possibile il nome “SOLEDAR” nei bollettini ufficiali della propaganda ucraina. A costo di far crepare ancora più gente per difendere l’indifendibile
- Uno militare, ovvero fermare il grosso delle truppe movimentate a nord, a SEVERSK, e da lì cercare di tenere la posizione anche se sotto la linea si sta sfaldando. Sinceramente, non ritengo neppure questa una mossa con grosse probabilità di successo, perché allungare la linea di fronte lungo la diagonale per i difensori è molto peggio che per gli attaccanti. E il rischio creare una sacca enorme dove a essere accerchiati non son più ottocento, novecento uomini, ma ottomila, novemila, è grande. Vedremo.
Aggiornamenti a seguire.
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12/01 ore 08:30 aggiornamento
PRIGIONIERI DI GUERRA
Il collettivo di RYBAR non smette mai di stupirmi. Canali telegram infarciti di immagini, video, mappe, interviste a SOLEDAR, U-ccidente e cinegiornali luce (il “verdone” che dà le veline agli altri in testa) che ne parlano sotto sotto, ma proprio sotto, dicendo che il patàca dice che “SOLEDAR tiene”… (e qui mi partono già i cinque minuti e tutto il resto, perché significa letteralmente sputare su quelle migliaia salme con una bandiera sopra ciascuna su cui ieri sei andato a far finta di rendere omaggio… senza ritegno, appunto).
E in tutto questo RYBAR con cosa esce? Con una disamina sui soldati russi fatti prigionieri!
https://t.me/rybar/42632
Sarebbe come, mentre tutti in massa ascoltano, fischiettano, accennano, all’ennesima, detestabile, canzonetta estiva nell’immancabile giro di do passata a nastro ovunque, anche nei cessi pubblici, disquisire su perché “Rain and tears” (Canone di Pachelbel) è un giro che spacca sempre o perché “Ogni volta” di Vasco, pur avendo lo stesso giro del “Primo giorno di primavera” (strofa) dei Dik Dik, dà i numeri ai suddetti e a tutte le altre canzoni basate sullo stesso giro armonico.
RYBAR fa questo, e io lo seguo a ruota, perché è MOLTO interessante la sua analisi, e perché anche l’anno prossimo trionferanno sempre, comunque e in saecula saeculorum, i giri di do. Partiamo quindi con la disanima di “Ogni volta”… pardon, dei soldati russi fatti prigionieri.
E’ solo la Часть 1, la prima parte. L’approfondimento parte con una costatazione banale: i media russi ora hanno cambiato totalmente l’approccio con i prigionieri. Prima tutto in silenzio, ora ogni volta che c’è uno scambio, telecamere puntate e celebrazione mediatico-collettiva dell’evento. Tutto bene, peccato che ancora non ci si chieda a sufficienza PERCHE’ E COME siano stati fatti prigionieri.
Le conclusioni a cui sono giunti i collettivi di RYBAR e VOENNAJA CHRONIKA in questo lavoro di gruppo sono frutto dei dati raccolti proprio dai prigionieri russi tornati dopo ogni scambio (данные, собранные по итогам обменов военнопленными).
- L’80% DEI SOLDATI RUSSI PRIGIONIERI SONO
1. O RISERVISTI (45%)
2. O VOLONTARI (35%)
C’è uno SPARTIACQUE sulla PROVENIENZA, dato da FINE SETTEMBRE:
1. FINO A FINE SETTEMBRE, provenivano quasi tutti dalla LNR e dalla DNR
2. DOPO FINE SETTEMBRE, anche dalle altre regioni della Federazione Russa
Giusto e, per certi versi, me lo aspettavo anche. LO SPARTIACQUE COINCIDE con L’OFFENSIVA NATO CHE HA SBARAGLIATO LA LINEA ORIENTALE ATTORNO A CHARKOV. La prima linea di difesa, ce lo diciamo da mesi, consisteva in gruppi sparuti di riservisti della LNR messi lì a pattugliare il deserto dei Tartari. Che, improvvisamente, tale più non fu. E FU SFONDAMENTO.
A quel punto, truppe russe in affanno a puntellare il puntellabile prima e poi, più che altro, a coprire la ritirata. Quello che, ribadiamo, COLPEVOLMENTE non è stato fatto (e non è fatto tutt’ora) dalle truppe NATO. Ribadiamo questo punto perché è veramente CRUCIALE. Nel primo caso, cinque minuti letteralmente ai civili che avessero voluto seguirli per fare armi e bagagli, ed EVACUAZIONE al fine di SALVARE IL PIU’ POSSIBILE VITE UMANE e, a ben vedere anche dal punto di vista MILITARE, IMBASTIRE UNA LINEA DI DIFESA SU UN TERRENO DECISAMENTE PIU’ DIFENDIBILE (e così è stato, qualche decina di km più a EST). Nel secondo caso, “ni šagu nazad”, non un passo indietro costi quel che costi. E sul costo ieri il patàca, ipocritamente, ha messo una corona davanti e poi è tornato a fare quel che fa da mesi. Ovvero, ad aumentarlo esponenzialmente.
Torniamo al lavoro pubblicato. LO SPARTIACQUE DI SETTEMBRE COINCIDE CON LA DEFINIZIONE DELL’AREA DOVE VI E’ STATA MAGGIOR CONCENTRAZIONE (MAGGIORANZA ASSOLUTA!) DI SOLDATI RUSSI FATTI PRIGIONIERI. L’area, come è facile intuire dopo questa premessa, non può che essere quella di CHARKOV E DINTORNI (Balakleja, Kupljansk, Krasnyj Liman, ecc.). Quello che stupisce è il DATO di tale concentrazione: IL 70% SUL TOTALE DEI SOLDATI RUSSI FATTI PRIGIONIERI FRA SETTEMBRE E DICEMBRE! Tutti in quell’area.
A questo punto, gli Autori non lo fanno ma lo facciamo noi, è lecito supporre che questo 70% sia un dato che si POSSA e si DEBBA spalmare sui QUATTRO MESI successivi NON IN MODO UNIFORME, ma con una CURVA che TENDA, PROGRESSIVAMENTE, A SCENDERE. Prime settimane delirio, settimane successive assestamento, poi sempre meno.
Lo SPARTIACQUE DI FINE SETTEMBRE, infine, coincide anche con la MOBILITAZIONE PARZIALE dichiarata dalla Federazione Russa. Ora, trecentomila uomini hanno appena finito di essere formati e dislocati, ammesso che ora sian tutti ai loro posti. Quindi a ottobre i russi fatti prigionieri non erano i MOBILITATI. Ma magari già a dicembre si. E questo incide sulla PROVENIENZA dei soldati russi fatti prigionieri.
Se tanto mi dà tanto, e l’80% dei prigionieri sono soldati semplici, significa che fra quel 20% di ALTRI (infermieri, medici, per esempio) vi sono anche gli UFFICIALI. I “militari quadri” (Кадровые военнослужащие) RARAMENTE sono fatti prigionieri. L’80% DEGLI UFFICIALI CATTURATI ERA FERITO AL MOMENTO DELLA CATTURA.
Gli Autori quindi proseguono con le CAUSE di tali CATTURE, e le dividono in DUE CATEGORIE:
1. ORGANIZZATIVE (организационные)
2. PSICOLOGICHE (морально-психологические , “morale” qui è inteso come “morale della truppa”, facciamo rientrare nella prima parola ed evitiamo equivoci)
Partiamo dalla PRIMA. ORGANIZZATIVE, per esempio, per INSUFFICIENZA DI QUADRI, DI UFFICIALI PREPARATI. Cosa comporta? SE ANCHE L’UFFICIALE È UN RISERVISTA,
- alla prima difficoltà (o alla seconda, non cambia di molto...) non è in grado di dare i giusti ordini, di tenere una posizione, e fra le truppe è naturale che PANICO e ABBANDONO SPONTANEO DI POSIZIONI dilaghino.
- difficilmente è in grado di PIANIFICARE e, soprattutto, CAPIRE IL SENSO TATTICO-STRATEGICO DI UN PIANO ANCOR PRIMA DI ATTENERVISI! Non è il suo mestiere… si dice dalle mie parti. Questo però non giova AFFATTO in una situazione di ENORME PRESSIONE quale può essere un’offensiva in massa, e di sorpresa, lanciata contro. Risultato: anche qui, PANICO e ABBANDONO SPONTANEO DI POSIZIONI.
RITIRATA DISORDINATA=MORTE O, NEL MIGLIORE DEI CASI, CATTURA. Quello che è successo da fine settembre per un mesetto abbondante.
Veniamo quindi alla SECONDA causa. PSICOLOGICHE, perché RISERVISTI e VOLONTARI non avevano alcuna PREPARAZIONE PSICOLOGICA ad affrontare un nemico che ti attacca in massa e di sorpresa. LA PAURA FA NOVANTA, e molti di questi prigionieri non han trovato neppure la forza di imbracciare il fucile e provare a difendersi. Viceversa, aggiungo io, la seconda linea di difesa fra SVATOVO e KREMENNAJA ha tenuto proprio perché APPRONTATA IMPIEGANDO UNITA’ PREPARATE PSICOLOGICAMENTE A NON MOLLARE, a tenere la posizione. Ovviamente, e qui è la differenza con gli stessi poveri cristi ammazzati a decine di migliaia fra SOLEDAR e ARTEMOVSK negli ultimi mesi, IN UNA CONDIZIONE OGGETTIVAMENTE SOSTENIBILE! Ovvero, supporto di artiglieria pesante, aviazione, reparti missilistici, carristi, droni. Poi le pallottole fischiano, ben per loro… BOEVOE NASTROENIE, lo chiamano i russi (боевое настроение): chi ha fatto uno sport di combattimento, anche senza aver mai imbracciato un fucile per difendere o attaccare, sa di cosa parlano. Se non c’è, ci si fa solo ammazzare e basta (o catturare, che è quello che si spera sempre).
Successivamente l’articolo parla delle condizioni dei soldati russi nelle carceri, ma questo esula dallo scopo di questa disamina. Mi interessava capire il COME e il PERCHE’, ora ne sappiamo qualcosa in più.
Aggiornamenti a seguire.
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11/01 ore 19:10 aggiornamento
DAL FRONTE
Cartina di oggi pomeriggio di RYBAR per SOLEDAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/11/20230111152231-9710248a.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/11/20230111152229-6a888a1a.jpg
Cartina che parrebbe superata da quest’ultim’ora dove si rivendica la piena liberazione della città, eliminate le ultime sacche, chi si è voluto arrendere è stato fatto prigioniero, chi no, ucciso in combattimento: alla fine degli scontri sempre questo comunicato riporta 500 caduti circa fra le fila ucraine (dato da confermare ma se fossero anche 300 sarebbe comunque lo stesso una mattanza). Conclude il comunicato, ora si procede al controllo di tutte le miniere e tunnel sotterranei.
https://t.me/RVvoenkor/35727
Altri comunicati riportano che invece si combatte ancora
https://t.me/namarshe/3854
ma per come si son messe da giorni le cose ritengo sia più vicino allo stato reale il primo comunicato.
Di poco fa è anche la notizia di un ulteriore AVANZAMENTO A OPYTNOE, sotto ARTEMOVSK
https://t.me/boris_rozhin/75034
Artemovsk ora è attaccabile anche da SUD (e ora inizia anche da SUD OVEST)
https://t.me/WarDonbass/94186
La linea difensiva NATO cede e rischia di trascinare con sé ben più di tre “piccoli paesi”. L’arretramento più logico, comunque, resterebbe poco più a ovest. Qui abbiamo una cartina che forse in estate avevamo già visto e che lo mostra molto bene:
https://t.me/WarDonbass/94182
A circa metà strada fra ARTEMOVSK a destra e SLAVJANSK-KRAMATORSK a sinistra di quella linea di 33 km, c’è un COMPLESSO MONTUOSO (la linea rossa che taglia da nord a sud). Linea che a ben vedere si sviluppa a est con delle valli. Attenzione, non stiamo parlando né di Alpi, né di Appennini, né di Prealpi. Stiamo parlando di colline. Ma in guerra anche i “terrikon”, i cumuli di detriti a fianco delle miniere, sono diventati capisaldi. Qui non abbiamo un cumulo di detriti, qui abbiamo una linea che offriva (e offre tutt’ora!) OTTIME possibilità di difesa. Senza distruggere case, senza usare i civili come scudi umani, E DIFENDENDO IN MANIERA MOLTO, MA MOLTO PIU’ EFFICACE. Ora il comando NATO è stato costretto, suo malgrado e con decine di migliaia di soldati ucraini sulla coscienza (parola che mal si attaglia invero…) a FARE QUANTO AVREBBE DOVUTO FARE MESI FA. Lo fa con meno uomini, con meno mezzi, con meno energie. Basterà? Lo vedremo. Per il momento, registriamo che ad ARTEMOVSK stanno morendo ancora a centinaia per difendere l’indifendibile. Come a SOLEDAR. E più a nord, a SEVERSK, nessuno ha dato ancora il comando di ripiegare verso ovest a chi, da un momento all’altro, potrebbe trovarsi COME A LISICHANSK L’ESTATE SCORSA la strada verso ovest chiusa. Le risorse umane ucraine, la carne da cannone, è ancora tanta ma non è infinita. La pazienza di un popolo, forse, è ancora meno.
SENZA RITEGNO
A proposito di perdite enormi, A DISTANZA DI QUASI UNDICI MESI DALL’INIZIO DEL CONFLITTO, il patàca si è degnato di visitare un cimitero. A L’vov. A farlo notare sono gli stessi canali telegram ucraini, sdegnati – e a ragione – per questo.
https://t.me/legitimniy/14523
Qui il video per chi come me non è iscritto a telegram.
https://t.me/RVvoenkor/35698
Occorrerebbe riconoscere tracciare dei semplici, banali, immediati rapporti di causa-effetto: per esempio, riconoscere che l’azione generata dai suoi padroni e da lui eseguita in modo impeccabile ha riempito i cimiteri e svuotato l’elenco dei cittadini iscritti all’anagrafe.
Non lo farà mai. Ma difendere SOLTANTO quel “paesino”, quella “cosa da niente”, degno di cronaca per il suo essere attraversato sotto terra da tunnel enormi a causa delle sue miniere di salgemma, è COSTATO IN TUTTO AL POPOLO UCRAINO DAI VENTI AI VENTICINQUEMILA MORTI:
https://t.me/ukraina_ru/126620
E’ un dato di fatto. Con o senza sua ammissione.
La sua vicenda politica degli ultimi anni è costellata di dati sconcertanti, a partire dal PRIMO tradimento del proprio elettorato: eletto contro POROSHENKO con la promessa di fare la pace coi russi, è stato subito ridotto a più miti consigli. Il copione che aveva imparato era sbagliato e gliene han messo sotto un altro da imparare a memoria.
Nel 2019, riferendosi agli elettori, i SUOI CRITICI infatti non gli perdonavano un atteggiamento troppo LASSISTA nei confronti dei russi e, addirittura, paventavano che TALE ATTEGGIAMENTO AVREBBE COMPROMESSO IRRIMEDIABILMENTE IL PAESE STESSO:
“They (gli elettori!) believe him to be too casual about serious matters and too naïve about the Russian threat: “Petro Poroshenko’s mistakes cost him a second term. Zelensky’s mistakes could cost us the country”, warns Nataliya Popovych of the Ukraine Crisis Media Centre.”
https://ecfr.eu/publication/zelensky_unchained_what_ukraines_new_political_order_means_for_its_future/
Natalya comunque nel suo delirio nazionalistico su una cosa ci aveva preso: “Gli errori di Pietro Poroshenko costano a LUI il secondo mandato. Gli errori di Zelenskij potrebbero costare a NOI l’intero Paese”.
E pensare che, prima di darsi alla politica, nella sua fase attoriale (diciamo … “manifesta”), non solo aveva girato pellicole in Russia, ma era diventato anche produttore televisivo in quanto proprietario di TRE aziende russe del settore:
https://news.rambler.ru/other/41931245-psiholog-rasskazal-pochemu-zelenskiy-vnezapno-pomenyal-svoe-otnoshenie-k-rossii/
Poi la sua “discesa in campo”, in quanto protegé dell’oligarca Kolomojs’kij e dello stesso Medvedchuk imprigionato prima e scambiato coi russi qualche mese fa, sfruttando sia la loro rete mediatica che gli strumenti “nuovi” della propaganda “social”, e creando quel ciclone mediatico che avrebbe portato il popolo ucraino a “credere” in lui, se non altro perché “peggio di così” (ovvero, una fede negativa, per esclusione). “Peggio di così” (2019) era possibile, purtroppo.
Nel 2020 (12 giugno) accelerava il processo di adesione alla NATO divenendone “Enhanced Opportunities Partner” e, un anno dopo, urgeva la NATO stessa a “fare alla svelta” per l’ammissione ufficiale:
https://russian.rt.com/ussr/article/870385-zelenskii-baiden-nato
La strada era tracciata, il resto è storia recente, in un’escalation continua, incontrollata, senza ritegno.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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11/01 ore 12:30 aggiornamento
SOLEDAR: ULTIMI SVILUPPI
Carta aggiornata a due ore fa:
https://t.me/z_arhiv/16680
QUESTA E’ LA SACCA. Ed è un dato di fatto. Dove c’è poco spessore, c’è UN CHILOMETRO:
https://t.me/namarshe/3811
E la tendenza è
- A espandere quest’area
- A martellare con l’artiglieria tutte le aree limitrofe a ovest, impedendo di fatto qualsiasi contrattacco:
https://t.me/namarshe/3817
Quanto basta a togliere ogni speranza a chi è stato abbandonato dentro (qui un video dove un soldato maledice gli ufficiali che son scappati via prima)
https://t.me/boris_rozhin/74972
di uscire autonomamente. Dentro ci sono (stimati) 890 soldati lasciati a loro stessi.
Oggi fa -12°C e alcuni stanno letteralmente congelando. Prima di morire di freddo, si stanno arrendendo. E i medici russi lavorano a ritmo frenetico per salvarli.
https://t.me/namarshe/3815
Mentre son lì che muoiono di freddo, mascellone intavola colloqui coi russi dando le proprie condizioni per un “corridoio umanitario”.
https://t.me/namarshe/3818
Tanto, ormai son lì… vero? Vergogna!
A proposito di vergogna. Come nella favola della volpe e dell’uva, ora si comincia a minimizzare la perdita: non vale niente, non importa niente, non ci han fatto niente (…faccia di serpente, siamo a questo livello di argomentazioni). A riportare tutti coi piedi per terra questo video, sempre di fonte ucraina, di uno o due giorni fa, girato da soldati: QUATTORDICI BATTAGLIONI PERSI COMPLETAMENTE per la sola difesa di SOLEDAR (vtratili 14 batal’joniv).
https://t.me/boris_rozhin/74978
E il conto aumenta, non pubblico per decenza le immagini di cimiteri letteralmente sommersi di bandiere gialloblu, ogni bandiera un soldato defunto. Aumenta, e quindi tutti questi morti sono morti per niente. Ammissione delle stesse autorità che, in nome e per conto dei loro padroni, li hanno mandati a morire come carne da cannone.
Sempre a proposito di vergogna. PARADOSSALMENTE, MA NON TROPPO, E’ LECITO ASPETTARSI ORA UNA CONTROFFENSIVA UCRAINA DA QUALCHE ALTRA PARTE. Per rimediare alla disfatta mediatica di questi giorni. E non parlo dell’U-ccidente, dove il regime fa buona guardia, ma nella stessa Ucraina, dove il popolo sta cominciando ad aprire gli occhi. E il malcontento monta. E l’unica cosa che tiene insieme un Paese ormai disgregato è il collante nazionalistico. Collante che deve essere alimentato continuamente, per distrarre il popolo ucraino dalla catastrofe in cui il regime stesso lo ha ficcato e lo tiene ben invischiato. Ecco allora l’ipotesi “offensiva costi quel che costi”. Nella migliore dei casi, un atto terroristico come quello contro il ponte della Crimea. Nella peggiore, altra carne da cannone buttata su un’altra parte di fronte, alla ricerca di una sempre più improbabile vittoria da dare in pasto ai media e celebrare con un selfie dietro a una gigantografia di francobollo commemorativo emesso dalle poste ucraine per l’occasione.
https://t.me/vysokygovorit/10481
Aggiornamenti a seguire.
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11/01 ore 08:30 aggiornamento
SOLEDAR: IL GIORNO DOPO
I canali telegram ucraini, come è normale che sia quando l’andatura del gruppo aumenta di colpo, si allungano e si perdono lungo le diverse fasi di elaborazione del lutto: c’è chi nega e rifiuta, c’è chi patteggia, c’è chi accusa, eccetera. Tutto contemporaneamente, come nel ciclismo.
C’è chi ancora, e ci tiene a sottolineare alle 06:50 di oggi, sostiene che non sia vero niente:
https://t.me/notes_veterans/7404
piuttosto che Arestovič e il suo patetico, da difesa da bar dello sport, “non accerchiamento, ma semiaccerchiamento”
https://t.me/ukraina_ru/126554
C’è chi comincia a cercare la caccia al colpevole:
https://t.me/vityzeva/76520
Tra l’altro, CONFERMANDO e CONTESTANDO il fatto che sia INAMMISSIBILE mandare a morire ALCUNI, civili arruolati in maniera coatta (questo video di “arruolamento” è di pochi giorni fa e merita di essere visto),
https://t.me/ukraina_ru/126110
e far arretrare, coprire la ritirata di ALTRI.
C’è infine chi, come il COMANDO GENERALE DELLE FF.AA. UCRAINE, NEMMENO NE PARLA nel suo bollettino ufficiale:
https://t.me/readovkanews/50466
Ora, posso capire che non ne parli la CNN, che non ne parli l’ANSA (oggi, siamo già al giorno dopo, compare il trafiletto dove “Il gruppo Wagner rivendica”...), ma che il comando generale ancora IGNORI totalmente l’argomento, è qualcosa di indecoroso e ignobile. Nei confronti del suo stesso popolo.
Un popolo che, come mostrano alcuni canali telegram autoctoni, comincia a chiedersi chi sia il colpevole, comincia a realizzare che la ritirata dei russi intorno a CHARKOV o a CHERSON e questa ignobile sceneggiata NON SONO STATI LA STESSA COSA.
Che “NON UNO DI MENO” (一个都不能少,1999), oltre a rappresentare il canto del cigno di Zhang Yimou (insieme al coevo “La strada verso casa” 我的父亲母亲) prima che passasse al lato oscuro della forza, pardon, del capitalismo con caratteristiche cinesi, NON È LA PAROLA D’ORDINE DEL REGIME CHE LO GOVERNA E DEI SUOI PADRONI. Che è semplice carne da cannone che dicono di voler “difendere”.
E molti di loro, finiti nella sacca dei russi, invece di “morire eroicamente” già si stanno consegnando in massa prigionieri: senza armi, senza munizioni, abbandonati, assiderati e moralmente distrutti.
https://t.me/WarDonbass/94079
Sono già un centinaio, su un totale stimato di ottocento, ad aver fatto questa scelta:
https://t.me/namarshe/3793
Si spera riescano a capire cosa sta succedendo (perché lo ripetiamo, i comandanti son scappati) e a fare la scelta giusta anche tutti gli altri, sparsi nelle microsacche date dai combattimenti casa per casa, perlopiù isolate da un comando che ha chiuso ogni contatto radio e li ha lasciati al loro destino.
Aggiornamenti a seguire.
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11/01 ore 00:15 aggiornamento
LA CADUTA
Con la caduta di SOLEDAR, annunciata un’ora fa circa, l’intera linea difensiva NATO sul fronte EST del Donbass subisce un durissimo colpo. ARTEMOVSK seguirà probabilmente di poco, è attaccabile da più punti e non ha più alcun senso tenerla, salvo restare accerchiati; anche a nord la situazione è decisamente meno gestibile e suggerirebbe arretramenti per evitare di essere rinchiusi in sacche e annientati.
Come mostra la cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/10/20230110225716-51bf3fe1.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/10/20230110225715-9e7fcfbb.jpg
l’intera città è sotto il controllo russo. La parte occidentale, con ancora qualche centinaio di soldati ucraini, è completamente accerchiata. Rybar ipotizza la nuova linea di difesa NATO fra SLAVJANSK, KRAMATORSK e KONSTANTINOVKA.
https://t.me/rybar/42595
Vedremo. Sarebbe la stessa linea, lo ribadiamo e non finiremo mai di ripeterlo, a cui già mesi fa si sarebbe dovuti giungere, ritirandosi da quello schiacciasassi e risparmiando le vite di decine di migliaia di uomini. Di quegli uomini che, ipocritamente, il regime dice di “difendere” e invece manda al massacro.
Intanto a CHARKOV qualcuno, per salutare l’evento, ha appena fatto saltare un magazzino di fuochi d’artificio.
https://t.me/rybar/42598
Venti minuti ininterrotti di fuochi per una volta innocui, come non se ne vedevano da tempo.
Aggiornamenti a seguire.
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10/01 ore 19:30 aggiornamento
SOLEDAR
La situazione appare sempre più compromessa. Questo video è trasmesso dal centro, dove soltanto due giorni fa si vedevano video analoghi da parte ucraina. Si sentono spari, anche vicini, ma i due soldati parlano tranquillamente dall’esterno.
https://t.me/rybar/42593
L’immancabile geolocalizzazione dell’edificio conferma che orma il centro di SOLEDAR è stato liberato.
https://t.me/WarDonbass/94047
L’aver tagliato per tempo la strada che porta ad ARTEMOVSK impedisce ai soldati in ritirata di ripiegare e dare manforte a chi, anche su quell’altro versante, è in piena difficoltà. Ma anche nord, SEVERSK, è bloccato. L’accerchiamento, sia pur operativo, è completo
https://t.me/namarshe/3772
E non resta che la fuga in piccoli gruppi verso ovest. Nel frattempo, giungono notizie veramente vergognose: il 90% dei prigionieri ucraini fatti in questi giorni SONO SOLDATI da meno di un anno! Tutti arruolati in maniera coatta! In altre parole, a morire, a immolarsi, non sono restati per la maggior parte soldati di professione, ma civili arruolati a forza. I primi, capita la malparata, sono stati evacuati per tempo. Superiori compresi. Infatti, sempre gli stessi prigionieri riportano di essere stati abbandonati dai loro superiori già dal 07/01. Civili rimasti a coprire le spalle a professionisti in fuga. Chi difende chi…
https://t.me/epoddubny/14465
Aggiornamenti a seguire domattina.
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10/01 ore 12:30 aggiornamento
SOLEDAR
Questa cartina
https://t.me/yurasumy/6897
mostra il movimento nel tempo delle truppe russe in questa direzione. In particolare, i movimenti INTORNO alla città, che ora è praticamente superata verso ovest e che puntano a SOL’ (stazione ferroviaria a NORD OVEST di Soledar) e a BLAGODATNOE (OVEST di Soledar). La FALLA che si sta CONTINUANDO AD APRIRE su questa direttrice è quanto più preoccupa lo stato maggiore NATO, che non sa come opporvisi.
La cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/10/20230110131508-2e8f9ba5.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/10/20230110131503-362a2f73.jpg
è ancora più precisa e colora in rosso anche PARASKOVIEVKA, oltre a KRASNAJA GORA a sud di SOLEDAR. E’ dal lì che la falange si sta chiudendo su BLAGODATNOE (ingrandimento in alto a SX). Guadagni territoriali in pochi giorni equivalenti a ritmi da schiacciasassi di mesi, in una condizione di strenua resistenza da parte NATO alla condizione in divenire, è segno di totale sbandamento su quella direttrice.
In questo contesto, pare confermata la ritirata parziale di ulteriori truppe da SOLEDAR, direzione CHASOV JAR e KONSTANTINOVKA per tamponare più a ovest la situazione. E fanno bene, perché anche a KLESCHEEVKA la linea NATO ha ceduto (ingrandimento in basso a sinistra nella cartina) e ora i russi si troverebbero davanti, dopo pochi km, proprio CHASOV JAR.
Per inciso, siamo arrivati allo stesso risultato che avrebbe suggerito una strategia dotata di maggior buonsenso e senso della realtà, soprattutto, con decine di migliaia di uomini ancora vivi e migliaia di mezzi in più a disposizione per meglio approntare la nuova linea di difesa. Ma tant’è. Anzi, a tamponare la falla ora giungono anche da VINNICA che è dall’altra parte, estremo ovest. Infine, tale situazione bene non fa alle truppe dislocate a EST di SEVERSK.
https://t.me/rybar/42585
Impressione personale, se una volta liberata SOLEDAR le truppe russe cominceranno ad attaccare SEVERSK da sud, il rischio di un accerchiamento, di una sacca a questo punto con migliaia di uomini e mezzi, comincerebbe a divenire concreto. Ma forse, anche in questo caso, il loro (inutile) sacrificio sarà mistificato come tattica per guadagnare “tempo e forze supplementari per l’Ucraina”… il copione è già scritto, basta ripeterlo con nomi di città diversi.
Aggiornamenti a seguire.
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10/01 ore 07:30 aggiornamento
SOLEDAR
Inutile negarlo, è al centro dell’attenzione mediatica per la sua imminente liberazione. Ciò che conta, a mio avviso, non è tanto la situazione della città in sé, ma di tutta l’operazione fatta per liberarla: La cartina aggiornata a ieri pomeriggio di RYBAR parla da sola:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/09/20230109151834-8751d15e.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/09/20230109151830-d9672fd3.jpg
In buona sostanza, sia ARTEMOVSK che SOLEDAR sono ora FISICAMENTE semiaccerchiate e, OPERATIVAMENTE, quasi accerchiate del tutto. ARTEMOVSK ha ancora qualche linea di comunicazione “pulita”, mentre SOLEDAR no.
La “città del sale”, inespugnabile se attaccata frontalmente, e così è stato per metà anno, tale non lo è stata più nel momento in cui si è reso possibile attaccarla da più lati. Ovvero, dopo la liberazione di BACHMUTSKOE e JAKOVLEVKA.
Fatto del tutto prevedibile, specialmente perché l’azione russa è stata TUTTO FUORCHÉ FULMINEA. Sei mesi abbondanti. SEI MESI. Teniamo a mente questo dato, perché ieri c’è stata un’uscita serale del patàca particolarmente rilevante, da questo punto di vista.
Torniamo per un attimo, però, agli aggiornamenti. Tutta notte l’artiglieria pesante russa si è fatta sentire nel centro della città. In altre parole, la tendenza da parte russa è cogliere il momento e non dare alle forze nemiche un attimo di tregua:
https://t.me/readovkanews/50404
In queste condizioni (altro che “prendere una boccata d’ossigeno”), diviene difficile ormai anche ipotizzare un’evacuazione “in sicurezza” delle forze NATO ancora in città, come timidamente avanzato dal mascellone “per evitare l’accerchiamento”:
https://t.me/ukraina_ru/126359
Troppo tardi, Zaluzhnyj. Troppo zelo nell’eseguire gli ordini dei padroni si paga. Stiamo INFATTI parlando di SOLEDAR e ARTEMOVSK e degli ULTIMI SETTE GIORNI: la conta non ufficiale delle perdite (morti, non feriti, solo i morti) fra le fila ucraine è di DUEMILA UNITÀ.
https://t.me/notes_veterans/7371
È un dato che mette rabbia, ancor prima che sconcertare. Rabbia, nel sentire ieri il patàca riconoscere per la prima volta la necessità della ritirata. Ovviamente, come da suo costume (e non solo suo), con un ipocrita giro di parole:
“Grazie alla resistenza dei nostri soldati lì, a Soledar, abbiamo guadagnato tempo e forze supplementari per l’Ucraina”
https://t.me/voenkorKotenok/44290
Palle! E sulla pelle del tuo popolo! Doppia vergogna! Gli ordini erano tenere, gli ordini dei tuoi padroni, e hai mandato a morire decine di migliaia di persone! Quando avevi SEI MESI di tempo per allestire UNA LINEA DI DIFESA GIÀ FATTA POCHI CHILOMETRI A OVEST! Già fatta perché mamma natura l’aveva fatta, non tu. Ma tu hai deciso che si doveva tenere. Perché l’obbiettivo, idiota che non sei altro, irraggiungibile, era non perdere quell’avamposto da cui potere, in un futuro che i tuoi padroni auspicavano prossimo venturo, chiudere la partita con la LNR prima e la DNR poi! Abbiamo registrato ogni giorno, in questi sei mesi, gli attacchi lanciati fra SVATOVO E KREMENNAJA, piuttosto che quelli poco più a sud per prendere LISIČANSK! La linea SEVERSK-ARTEMOVSK ti serviva come ti serve AVDEEVKA, o MAR’INKA intorno a DONECK: TENERE UN PIEDE SULLA PORTA! Ma questo non era più possibile. CIÒ CHE PER I TUOI PADRONI ERA INAMMISSIBILE, ERA L’UNICA STRADA PERCORRIBILE: UMANAMENTE, PER EVITARE DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI FRA I TUOI, MILITARMENTE, PER DARE QUALCHE POSSIBILITÀ AI TUOI COL NUOVO ANNO DI CREARE E SFRUTTARE UNA SITUAZIONE DI LOGORAMENTO SUL CAMPO DATA DA CONTINUI E REPENTINI CONTRATTACCHI SU PIU’ LINEE DI FRONTE.
I tuoi padroni, e te a ruota, avete deciso altro. Scontro frontale. Occorreva tenere. In un rapporto di forze che saliva progressivamente dal 9:1 a vostro sfavore verso il 30:1 in alcuni punti! Nel Libro si parla del faraone e del suo “cuore indurito”. Dal punto di vista del materialismo storico, non credo al “cuore indurito” e, ne sono convinto, non ci credi nemmeno tu, perché l’hai venduto ai tuoi padroni, insieme a quello del mascellone. Il problema è che, oltre a vendere il tuo cuore, la tua coscienza, hai venduto il tuo popolo. Lo hai svenduto, lo hai tradito, lo hai mandato al massacro.
Per questo nessun tribunale ti condannerà, patàca o mascellone. Anzi, siete due “eroi” per l’U-ccidente che vi sta usando per portare la guerra su un territorio e con obbiettivi solo pochi anni fa impensabili. A condannarti saranno, paradossalmente, i tuoi errori sul campo. Errori madornali. Errori, forse, fatali.
“Čto dal’še? (Cosa accadrà dopo?)” Vedremo oggi che sviluppi ci saranno. I russi incalzano, sempre, continuamente, ma non hanno alcuna fretta di perdere la situazione di vantaggio in cui si trovano e da cui hanno praticamente annientato a un ritmo esponenziale divisioni nemiche.
L’offensiva ucraina a MELITOPOL’, se mai ci sarà, ci sarà a “PERSONALE RIDOTTO”, grazie all’errore tattico-strategico di tenere oltremisura quella linea dirottando forze che ormai sono perse per sempre. Anche FORMANDO TRE DIVISIONI NUOVE, cinquantamila uomini in tutto, dall’altra parte ce ne sono trecentomila che, al momento, sono in gran parte in attesa di capire ancora dove saranno destinati e per che cosa. In altre parole, l’OFFENSIVA INVERNALE ucraina che doveva arrivare al Mare d’Azov, che doveva tagliare la linea di comunicazione di terra russa con la Crimea fino ad arrivare nella Crimea stessa, che doveva sconfinare a nord, che doveva riprendersi il Donbass per intero, che doveva… che doveva… resterà solo nella testa dei padroni NATO e fra le vuote pareti della scatola cranica del patàca e del mascellone, dove ancora adesso, per un puro riflesso pavloviano, continua a rimbalzare.
https://t.me/notes_veterans/7375
La trappola russa ha funzionato alla perfezione: portare il grosso delle truppe NATO nel terreno loro più sfavorevole e lì, sfruttando il fatto che la loro “missione”, per stessa ammissione del ministro della difesa ucraino, fosse immutabile, pena mandare a gambe all’aria i loro piani di invasione, non potesse cambiare di una virgola (ultimamente, non bastando le truppe barriera si è provveduto direttamente coi servizi segreti a garantire la “disciplina”),
https://t.me/rsotmdivision/3729
smantellarne e distruggerne giorno dopo giorno il potenziale offensivo. Per mesi e mesi. E mentre le forze NATO si fregavano con le loro mani, formare trecentomila soldati e fornirli del dovuto equipaggiamento, recuperando un gap a settembre difficilmente colmabile.
Di generale Giap ce n'era uno solo. Ed era dalla parte giusta. Dall'altra, gli idioti di sempre.
Aggiornamenti a seguire.
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09/01 ore 18:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Situazione sostanzialmente invariata rispetto a oggi a mezzogiorno. Alle 17:20 arriva anche l’ammissione, da parte ucraina, che SOLEDAR è sotto un attacco intenso e “aspri combattimenti” sono in corso:
https://t.me/RVvoenkor/35566
Anna Maljar, viceministro della difesa ucraina… meglio tardi che mai, sono arrivati nel frattempo al municipio (primo filmato qui)
https://t.me/Soldierline/14909
ma fa niente. Spero vivamente, per chi continua a finire sotto lo schiacciasassi, che questo sia il preludio al comando di ritirata generale. Comando arrivato parzialmente, come ci siam detti, per alcune brigate soltanto. Mentre il resto dei soldati continua a morire: oggi, è giunta notizia della morte proprio a Soledar del colonnello Jurij Jurchik.
https://t.me/RVvoenkor/35567
E un quadro militare, per ottenerlo, non basta prendere per la giacca un civile, mettergli un’uniforme, un fucile in braccio e spedirlo a morire. Occorrono anni. E, in questi anni, il degrado delle ff.aa. ucraine proseguirà in un depauperamento continuo non solo di mezzi, ma anche di competenze, esperienze, capacità. In un suicidio progressivo e continuo.
In tutto questo, un’altra notizia giunge da UGLEDAR, dove le condizioni del terreno sembra stiao a posto, entrambe le truppe, sia quelle ucraine che quelle russe, si stiano raggruppando in massa, e aspettino soltanto il segnale per sferrare un’offensiva su ampia scala.
https://t.me/readovkanews/50368
Potrebbe essere un tentativo estremo di diversione, per dirottare forze russe su questo fronte distogliendole da SOLEDAR e ARTEMOVSK. O potrebbe essere, invece, il tentativo dei russi di far saltare il banco aprendo loro un altro fronte. Scopriremo presto quale delle due opzioni sarà quella che si andrà storicamente a verificare. Per il momento, teniamo alta l’attenzione anche sotto DONECK, su questo fronte molto delicato, se si andasse a sviluppare sia verso SUD (offensiva NATO), sia verso nord (offensiva russa).
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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09/01 ore 12:30 aggiornamento
FRA SOLEDAR E ARTEMOVSK
A SOLEDAR i combattimenti si sono spostati direttamente al MUNICIPIO cittadino
https://t.me/namarshe/3709
et
https://t.me/boris_rozhin/74787
e su altre zone limitrofe, segno di ulteriori cedimenti. Cedimenti attestati anche dal ritiro non solo della 61°, ma anche della 24° brigata (immagini e cartina):
https://t.me/z_arhiv/16557
Intorno ad ARTEMOVSK le ultime notizie parlano di controllo su KRASNAJA GORA e PARASKOVIEVKA a NORD e OPYTNOE (ora completamente) a SUD.
https://t.me/rybar/42559
Specialmente le prime due città a NORD sono fondamentali perché ROMPONO definitivamente l’asse SOLEDAR-ARTEMOVSK, rafforzando ulteriormente l’isolamento fra le due città. Questa cartina illustra meglio quest’ultimo punto:
https://dnr-news.ru/society/2023/01/09/205063.html
Anche se la liberazione completa di questi punti dovesse richiedere ancora qualche giorno, di fatto il risultato tattico conseguito è già apprezzabile oggi.
Infine, il Ministro della difesa russo già stamane parlava di avanzamenti russi verso UGLEDAR, a sud-ovest di DONECK.
https://t.me/bbbreaking/145166
Dovesse cedere anche questo punto, a questo punto a essere compromessa sarebbe l’intera linea di fronte, ivi comprese le fortezze costruite in otto anni da cui ancora oggi i nazifascisti bombardano DONECK. Seguiremo gli aggiornamenti.
RISCALDAMENTO GLOBALE E TATTICA ATTUALE DELLE TRUPPE RUSSE
Questa settimana è annunciato gelo, a Severodoneck. Per tre giorni, con -16 °C di notte e -8 °C di giorno. Ma già nella seconda metà si ritornerà a zero gradi, previsti per venerdì..
https://lnr-news.ru/society/2023/01/09/118501.html
Più che altro sono ancora “gelate”, come quelle che capitavano da queste parti ancora non molto tempo fa. Non è quel “taccone” di neve e terreno, “grunt” (грунт, prestito linguistico dal tedesco “grund” https://gufo.me/dict/krylov/грунт), induriti in profondità come cemento e su cui anche un mezzo di oltre una decina di tonnellate per asse può passare tranquillamente e di gran carriera.
Questo, per esempio, lo stato del terreno ad ARTEMOVSK, appena coperto da pochi centimetri di neve (abbastanza “marcia”, come si dice da queste parti)
https://t.me/namarshe/3713
Guardo poi queste immagini
https://t.me/boris_rozhin/74774
e mi chiedo se, in queste condizioni, Bedeschi avrebbe scritto egualmente “di ghiaccio” dopo “centomila gavette”, Rigoni Stern avrebbe egualmente titolato il suo sergente “nella neve”, a mio nonno sarebbero venuti sei mesi di geloni ai piedi dopo essere riuscito ad arrivare fortunosamente in Italia. Le considerazioni raccolte sui canali telegram che mi hanno portato a titolare, qualche giorno fa, “Sta arrivando il generale Inverno”, forse le hanno annunciate troppo in fretta: per il momento vedo tanto, ma tanto, pantano.
Anche il meteo, a questo punto, non suggerirebbe a nessuna delle parti in conflitto corse in avanti, piuttosto che offensive “a tutta”. Mentre però i russi si trovano a loro agio, in questa situazione, e continuano ad far avanzare lentamente, ma inesorabilmente, il loro schiacciasassi, le truppe NATO hanno basato la loro offensiva sulla MOBILITA’ di reparti essenzialmente leggeri (siriizzando non solo l’aspetto offensivo, ma anche il secondo esercito uscito dalla fine dell’URSS, degradato oggi a mera carne da cannone, depauperato di aeronautica, marina, missilistica, artiglieria pesante e completamente dipendente dal “leasing” NATO, pardon, dal “lend and lease”, anche nei reparti a minor contenuto tecnologico e a maggior rotazione, da cui la riduzione a carne da cannone). Tale mobilità potrebbe essere compromessa non solo dalla crescente scarsità di armamenti, ma anche dall’oggettiva impossibilità di ripetere, ammesso e non concesso e nel breve periodo, lo stesso copione di settembre 2022.
In questa fase, quindi, anche l’impossibilità di condurre un’offensiva su vasta scala sulla falsariga di quella che sfondò oltre tre quarti di secolo fa sul Don, non sembra preoccupare troppo i russi.
Aggiornamenti a seguire.
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09/01 ore 07:30 aggiornamento
VIA DA SOLEDAR?
Oggi prima notizia sarebbe, se confermata, il ritiro in massa stanotte della 61° brigata da SOLEDAR.
https://t.me/svarschiki/7080
Ritiro in silenzio, nel più assoluto segreto… di pulcinella, visto che alle sei appariva già su questo canale telegram e, quel che è peggio, nel corso della notte aveva seminato panico fra i commilitoni delle altre unità che, invece, tale ordine non avevano ricevuto, 10° assaltatori e 17° carristi nella fattispecie: alcuni hanno iniziato a “darselo da soli”, altri si rifiutano di combattere, come le truppe NATO polacche, pardon, i “mercenari” polacchi che pare abbiano assistito personalmente al ritiro della sessantunesima.
Nel complesso, l’impressione di un esercito allo sbando è data anche da episodi di FUOCO AMICO come questi:
1. Il MiG-29 delle frecce ucraine, ovvero un jet acrobatico allestito in fretta e furia con ordigni NATO per poi finire la propria carriera nello schiacciasassi orientale, è stato abbattuto NON dai russi, ma dalla CONTRAEREA UCRAINA
https://t.me/voenkorKotenok/44245
2. Due elicotteri Mi-8 che, per paura di finire abbattuti ad AVDEEVKA, zona DONECK, hanno aperto il fuoco MOLTO PRIMA e MOLTO PIÙ INDIETRO del dovuto, col risultato di colpire i loro e non i russi:
https://t.me/svarschiki/7079
Tutto questo, mentre la milizia della DNR annunciava ufficialmente la liberazione di BACHMUTSKOE a sudest di SOLEDAR
https://t.me/WarDonbass/93846
resa grafica di questo avanzamento in questo GIF animato che mostra lo spostamento di linea di fronte negli ultimi TRE GIORNI
https://t.me/sashakots/37962
e mentre un canale legato alle attività delle unità speciali annunciava in località JAKOVLEVKA (sopra Bachmutskoe) un ulteriore avanzamento notturno di 2,5 km sulla linea di fronte.
https://t.me/rusich_army/7167
con ogni probabilità legato alla prima notizia, nel senso di un’azione congiunta a pochi km l’una dall’altra, con lo scopo di disorientare la già disorientata linea di difesa ucraina. Come mostra, del resto, anche questa cartina (le due frecce superiori)
https://t.me/RVvoenkor/35541
Nel complesso, se il buon giorno si vede dal mattino...
TROVA LE DIFFERENZE...
I fatti concitati di Brasilia, oltre a far venire in mente ad alcuni canali ucraini fatti passati su tentati (e riusciti) colpi di Stato, della serie “il lupo perde il pelo ma non il vizio”,
https://t.me/legitimniy/14510
aldilà della cortina di ferro hanno dato vita a questa vignetta, che mostra da un lato la foto a colori sul tesserino di un "giovine" graduato Bolsonaro durante la dittatura militare e, dall’altro, in bianco e nero e probabilmente nello stesso periodo, la foto segnaletica di un Lula detenuto con al collo la scritta “DOPS 80 N° 12712”.
https://t.me/parstodayrussian/119960
Impressionante resa plastica di democrazia u-ccidentale...
Aggiornamenti a seguire.
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08/01 ore 15:30 aggiornamento
FRA SOLEDAR E ARTEMOVSK
Carta appena uscita da RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/08/20230108134203-e86d731b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/08/20230108133900-0a463885.jpg
Appare sempre più evidente lo STRAPPO sopra e sotto la “città del sale” (Soledar). La linea attorno alla “Salisburgo” del Donbass, dopo la liberazione di JAKOVLEVKA, è saltata. L’ingrandimento parla oltremodo chiaro. Così come appare ancor più chiaro che anche la difesa di ARTEMOVSK è sempre più appesa a un filo e, a questo punto, SEVERSK che sinora si era rivelata inespugnabile comincia anch’essa a tremare.
Il rapporto dettagliato a corredo della cartina parla di ingresso dei soldati russi a JURČINA GORA, appena sopra SOLEDAR, e interruzione della strada che porta a a NORD, a BLAGODATNOE. Nella stessa città ormai, rotta la PRIMA e la SECONDA linea di difesa, i russi stanno affrontando la TERZA, mentre assistiamo a ritiri in massa di truppe come la 128° brigata meccanizzata e ad avanzamenti un po’ lungo tutte le direttrici.
Più a sud, confermato l’ingresso di soldati russi a KRASNAJA GORA subito dopo la liberazione di PODGORNOE. SOLEDAR e ARTEMOVSK, già da ieri in questo senso, han cessato di essere parte di una stessa linea di difesa, avendo tagliate tutte le vie di comunicazione e approvvigionamento fra loro.
Tornando a SOLEDAR, in una città ridotta ormai in macerie, come mostra questo filmato girato fra le travi di un tetto scoperchiato, resta ormai ben poco da fare per i le truppe NATO ivi dislocate.
https://t.me/cmiye/8846
Nessuna infatti di queste due città, ARTEMOVSK e SOLEDAR, si trasformerà in una trappola per le truppe russe. Il sistema ingegnoso di tunnel e camminamenti per collegare le diverse linee di difesa e usato efficacemente per contrastarne l’avanzata, poco può contro il fuoco di artiglieria che precede e, per certi versi, sostituisce in questa fase un assalto alla baionetta che arrecherebbe enormi perdite alle truppe russe. Truppe che ormai, è evidente, puntano all’accerchiamento, ovvero a un movimento ai fianchi delle due città, riservandosi di avanzare in un territorio urbano deserto, ridotto a città fantasma, solo quando dopo aver passato diverse volte l’area da attaccare con la propria artiglieria.
Nel disperato tentativo di contenere gli attacchi,
- aerei da combattimento si sono alzati in volo e, nella sola giornata di ieri, ne sono stati abbattuti CINQUE (un Su-27, un Su-24, due Su-25 e un MiG-29)
- a migliaia stanno ammassando nuova carne da cannone da OVEST. Il problema è che questi movimenti non sono per nulla inosservati e, il concentramento di tali truppe nei punti di dislocazione temporanea, provoca attacchi missilistici mirati che infliggono gravi perdite. È il caso di ieri a KRAMATORSK, dove l’attacco a due centri di smistamento truppe ha provocato oltre seicento morti
https://t.me/mod_russia/23279 (Bollettino del Ministero della difesa russo di oggi, fonte per entrambi)
Il triplo, di quanto quotidianamente registra lo stesso ministero come perdite inflitte nei territori di sua competenza:
https://t.me/mod_russia/23278
Perdite che la NATO sta cercando di compensare a tempo di record, preparando direttamente, fra campi d’addestramento sparsi in Europa e USA, TRE NUOVI CORPI D’ARMATA (cinquantamila uomini in tutto)
https://t.me/vysokygovorit/10454
Il problema è che questo sforzo enorme, da parte dei padroni NATO, di creare i presupposti di un nuovo “settembre 2022”, si sta infrangendo nello schiacciasassi orchestrato dai russi e reso possibile unicamente dalla loro scarsa capacità di visione d’insieme, insieme a una visione unicamente propagandistica e mediatica del conflitto. Vedremo.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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07/01 ore 23:30 aggiornamento
PODGORODNOE LIBERA, ARTEMOVSK SEMPRE PIÙ IN DIFFICOLTÀ
Notizie sempre più allarmanti per le forze NATO dal fronte EST. La liberazione di PODGORODNOE (centro abitato tratteggiato in cartina) compromette ulteriormente la tenuta di ARTEMOVSK (la città sotto)
https://t.me/RtrDonetsk/13815
La linea di difesa NATO è sempre più traballante, nonostante carne da cannone ucraina sia ogni giorno buttata in massa nella mischia per puntellare una situazione decisamente compromessa:
https://t.me/rusich_army/7144
Infatti, non basta tenere a SUD di ARTEMOVSK una linea di fronte anche qui con enormi perdite, se poi a NORD la stessa crolla. Crolla tutto, come in un effetto domino.
https://t.me/voenkorKotenok/44240
AVANZAMENTI ANCHE A SOLEDAR
Infatti, saliamo un po’ più in su con la cartina e arriviamo a Soledar. Questa animazione ha fatto il giro dei canali telegram
https://t.me/WarDonbass/93715
e mostra come negli ultimi giorni un attacco da più punti abbia fatto crollare una linea di difesa che teneva da luglio. Quest’altra cartina, su scala maggiore,
https://t.me/yurasumy/6865
parte da SUD esattamente dove finisce la prima mappa satellitare citata, ovvero da PODGORODNOE (che non si vede) e KRASNAJA GORA (il paese scritto in rosa a SUD). Quella sopra, delimitata da una tenue riga blu, è SOLEDAR. La prevalenza di linee rosse intorno indica come ormai la città sia a rischio accerchiamento totale.
La cronaca sotto la cartina riporta chiaramente come i padroni NATO anche qui gettino nella mischia riserve su riserve (il che attenua, ritarda, o cancella del tutto possibilità offensive su altri fronti, altro grave errore strategico perché consegna il boccino dell’iniziativa militare totalmente ai russi ancora per i primi mesi di quest’anno, ad andare avanti così).
La stessa cronaca riporta come le stesse abbiano tenuto gli attacchi frontali dei russi, ma non quelli portati ai fianchi, dove invece c’è stato sfondamento, sia da NORD (Jakovlevka)
https://t.me/voenkorKotenok/44240
che da SUD. Accerchiamento operativo (оперативное окружение), conclude la cronaca.
La liberazione di SOLEDAR non solo comprometterebbe ARTEMOVSK, ma anche SEVERSK più a NORD e l’intera parte a EST della stessa che finora aveva non solo tenuto ma, a settembre, minacciato sia KREMENNAJA che LISIČANSK:
https://t.me/voenkorKotenok/44240
Quest’ultima analisi conferma come la prossima mossa, in caso di crollo di questa linea, sia tentare di stabilizzare la stessa qualche decina di km a ovest, sfruttando il versante collinare che taglia perpendicolarmente l’area, esattamente come la linea SEVERSK-SOLEDAR-ARTEMOVSK. Certo, addio sogni di arrivare al confine russo, di far saltare LNR prima e DNR poi. Ma chi davvero coltivava questi sogni, se non regimi in delirio di onnipotenza (in questo caso, mi riferisco in primis ai padroni a stelle e strisce e poi al ducetto di Kiev…)?
In questo caso, la scelta di verità, dove pravda e istina si toccano, se quella ucraina fosse una guerra di difesa, sarebbe dovuta essere
- presa d’atto dei realia
- allestimento di una linea difensiva a ovest (sulla già citata linea collinare)
- arretramento in buon ordine
- fuoco senza pietà su chi avanza troppo in fretta e perdite ingenti agli attaccanti
- protrarsi di un logoramento continuo.
Se quella ucraina fosse una guerra di difesa. Ma non lo è. È una missione NATO. Lo ha ammesso il ministro della difesa nel passo già citato. E i padroni han dato ordine di attaccare. La torta russa deve essere smembrata, sbranata, fatta a pezzi come in quella cartina divenuta l’ossessione del capo dei servizi segreti ucraini. E questa situazione irreale, questo scollamento fra desiderata e realia, ha portato al successo la strategia russa dello schiacciasassi, ritornata in auge dopo la parentesi di un mese dell’intervento diretto NATO che aveva sparigliato le carte.
Oggi, l’aeronautica ucraina è attaccata al respiratore. Proprio oggi è stato abbattuto un MiG-29 delle truppe acrobatiche (l’equivalente delle nostre frecce), a cui avevano adattato missili NATO HARM.
https://t.me/lost_armour/162
Un ibrido mostruoso (ex-URSS + armamenti NATO) creato perché gli aerei militari ormai scarseggiano e, nella mischia, si buttano pure quelli da dimostrazione. Un ibrido mostruoso che è l’icona, l’immagine, di come si è ridotta la seconda potenza militare uscita dalla disintegrazione dell’URSS nel momento in cui, otto anni fa, un colpo di Stato sancì il suo ingresso a colonia NATO e la sua riduzione a materiale di consumo nella guerra prima ibrida, oggi reale, contro la Federazione Russa, fino alla sciagurata scelta di procedere risolutamente, a testa bassa, verso la “soluzione azera” del conflitto nel Donbass e di una delirante, improbabile, “reconquista”, Crimea compresa. Trascinando un intero Paese verso l’autodistruzione.
Aggiornamenti a seguire domani.
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07/01 ore 16:00 aggiornamento veloce
SOLEDAR E AMMISSIONE UFFICIALE MISSIONE NATO DA PARTE REGIME DI KIEV
Combattimenti in corso a NORD-OVEST della città confermano l’avanzamento di questi giorni delle truppe russe. Due video molto importanti, proprio perché attestano le posizioni raggiunte, qui:
https://t.me/boris_rozhin/74670
Nel frattempo, giunge sempre più forte il grido dei familiari dei soldati ucraini, che quando non muoiono nello schiacciasassi dove gli ordinano di andare, muoiono di TUBERCOLOSI:
https://t.me/legitimniy/14499
Sempre di più i casi fra le loro fila. Ma il regime tira dritto, carne da cannone per i padroni NATO. Ammissione pubblica e senza più pudore del fantoccio messo a ministro della difesa (sic, “difesa”!)
“Oggi stiamo svolgendo una missione NATO”
https://t.me/ukr_leaks/4246
Può dire quel che vuole. Tanto qui nessun cinegiornale luce mai lo riporterà. Vergogna!
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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07/01 ore 10:30 aggiornamento
NATALE COLLABORAZIONISTA (E CON POSTO DI BLOCCO)
La cattedrale (di pietra e sassi…) di Kiev, espropriata dal regime alla Chiesa ortodossa e data in gestione alla chiesa collaborazionista inventata per l’occasione, ieri è stata teatro di questa scena:
https://t.me/kornilov1968/14679
- Funzione religiosa assicurata (dai collaborazionisti) MA
- Schieramento imponente di forze dell’ordine, in uniforme e non, e soldati
- Posto di blocco e controllo green pass, pardon, documenti, a ciascuno prima di entrare.
Hanno la coda di paglia e sentono – a ragione – che la funzione farsa potrebbe essere guastata. I quattro gatti fuori in coda disposti a farsi perquisire pur di partecipare alla funzione farsa (stiamo parlando DELLA funzione insieme a quella di Pasqua, in occasione della quale la partecipazione è massima, anche non credenti vanno pur di farsi vedere, e i numeri fuori sono inferiori a quelli delle messe domenicali di un paesino sperduto fra i bricchi) dimostrano più di una manifestazione in piazza (al momento improponibile salvo finire fra gli “scomparsi”) lo scollamento fra regime e popolazione in nome di cui, quest’ultimo, dice di governare. Naturalmente, fra gli applausi dell’U-ccidente, al quale del popolo ucraino interessa solo quanto e fino a quando sarà disposto a combattere per lui i russi “to the last person”. Mi sbaglierò ma, anche in questo senso, è probabile che questo 2023 vada diversamente dall’anno passato.
SOLEDAR
Confermati aspri combattimenti nel centro città, ieri è comparso un video proprio nella zona centrale che ormai è controllata dai russi:
https://t.me/boris_rozhin/74611
Questo video, MOLTO importante perché una delle poche testimonianze trapelate in questo momento, è stato geolocalizzato qui:
https://t.me/boris_rozhin/74612
E oggi è giunta notizia che a NORD-OVEST siano già stati inviati rinforzi per cercare di tenere quella parte di città (46° brigata delle ff.aa. ucraine):
https://t.me/boris_rozhin/74648
Ennesima prova che ai nazifascisti non importa assecondare la volontà dei propri padroni NATO e continuare a contrapporre carne da cannone allo schiacciasassi russo.
Situazione in sviluppo. Aggiornamenti a seguire.
L'importante e' andare in piazza e far ascoltare i dissensi...
Si vorrebbe essere tutti di una parrocchia, ma bisogna capire che la Guerra fa paura a tutti, anche istintivamente e anche a persone completamente estranee alle piazze.
Accettare le voci e cercare di far capire le ragioni...
se non si lavora per spiegare e far capire resta solo incazzarsi con chi e' moderato, non serve, meglio guadagnarli a una causa comune.... o tentare di
E non avevamo alcun imbarazzo. Così come ottant'anni fa l'arco di forze che si oppose al nazifascismo fu più ampio ancora!
Speriamo di costruire anche stavolta un fronte che riesca a raccoglierci in numero sempre maggiore e sempre più convinti contro questo blocco militare egemonico, antidemocratico e distruttivo.
Un abbraccio
Paolo