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ilsimplicissimus

Elezioni di medio terminator

di ilsimplicissimus

Oggi, tanto per annoiarvi un po,’ cercherò di parlare delle elezioni di mezzo termine in Usa che tutta l’informazione italiana dalla televisione al web ha trattato nel solito modo superficiale, anche al di là dell’ anti trumpismo di maniera, traendone solo banali considerazioni di schieramento e una valanga di valutazioni sul fatto che anche ciuffo Trump si troverà, come Obama. a governare con un Senato a maggioranza repubblicana e un Congresso a guida democratica, cosa che peraltro conta pochissimo, anzi nulla, in relazione agli interessi dell’impero. In realtà queste elezioni hanno messo in luce un sommovimento profondo della politica americana e uno spostamento dei punti di riferimento tradizionali che ancora non si percepisce chiaramente.

La cosa interessante non è che i democratici si siano ripresi il Congresso, ma quali democratici lo abbiano fatto perché emerge un dato abbastanza evidente: quando la sinistra corre come la destra perde e si tratta di doppia perdita. Quando la sinistra corre come la sinistra invece vince. Riguardo a questi ultimo caso si possono citare Franklin Bynum, Alexandra Ocasio – Cortez e Julia Salazar.

Quanto al primo invece valga per tutti la clamorosa la sconfitta di Joe Donnelly già senatore dell’Indiana, travolto dal concorrente repubblicano – ennesimo multimilionario, evangelista del libero mercato, che ha sfruttatola morte di un uomo per diffondere la paura degli immigrati. – perché sostanzialmente, si è appiattito sulle tesi dell’avversario. Donnelly si è detto favorevole al muro di Trump, ha promesso di tagliare i diritti che alzano il costo del lavoro, si è mostrato pro . vita anche più del suo avversario e infine ha avvertito che chi volesse estendere le tutele sanitarie del Medicare avrebbe dovuto “passare sul suo corpo”.

La sua sconfitta è tanto più significativa perché in aiuto di questo “democratico” è accorso persino Obama che insieme a tutto l’establishment democratico – ha fornito proprio a costui il massimo appoggio sbarcando in Indiana negli ultimi giorni di campagna elettorale. Ma l’uomo della strada i cui standard di vita stanno diminuendo man mano che i loro stipendi ristagnano e la loro rete di sicurezza scompare, sono sempre più attratti da programmi politici distinti ed espliciti e proposte di cambiamenti significativi: quando da destra viene proposta una visione sfacciata e distopica del futuro e da sinistra si risponde proponendo una versione annacquata delle stesse cose non c’è gara perché la destra vice. Questo è chiaramente quello che è successo nel caso di Donnelly, ma è anche la ragione per cui l’archeocentristra Hillary Clinton ha perso contro Donald Trump e perché Bernie Sanders ha battuto Hillary Clinton sempre nell’indiana.

La politica non consiste nella vittoria di questo o quel candidato, ma nei modi e nei termini in cui quel candidato vince: se il risultato è raggiunto attraverso le ragioni dell’avversario si tratterà comunque di una sconfitta. Quindi come rimanere dopo aver sentito Nancy Pelosi salutare la vitoria democratica al congresso dicendo che adesso si avrà “un mercato bipartisan di idee”, segno che non si vogliono sconfiggere certe visioni, ma condividerle e gestirle? Dunque il fatto che siano entrati democratici lontani da questa mentalità non può che essere salutato come il vero risultato di queste elezioni. In piccola parte questo era già avvenuto nel corso delle presidenziali ed è così accaduto che il 52% dei deputati democratici sia oggi favorevole ad un’estensione del Medicare, ossia l’assistenza pubblica (la tanto citata riforma sanitaria di Obama è stata in realtà solo un’offa alle assicurazioni private ed è di fatto osteggiata proprio dai ceti più popolari) quando appena due anni fa Hillary Clinton, allora il volto del Partito Democratico, aveva assicurato che l’assistenza sanitaria a carico del settore pubblico “non ci sarà mai e poi mai”.

Insomma si sta pian piano riscrivendo una nuova narrativa sugli equilibri di potere nella società americana, con al centro un nuovo protagonista, ovvero la maggioranza povera e/o impoverita in contrasto etto con la minoranza benestante che beneficia del lavoro e della disperazione di tutti gli altri. L’elezione di Trump è stata in un certo senso un equivoco, la cui sola colpa ricade sui democratici allineati a destra: lo dimostra il fatto Il supporto popolare per Medicare per tutti è aumentato dal 21% del 2014 a un enorme 70% quest’anno. E analogamente il favore per un’università pubblica gratuita da tema irrilevante se non apertamente rifiutato ha raggiunto il 60% dei consensi. In questi anni oscuri, per vie traverse e impervie sta riacquistando legittimità qualcosa che di fatto si era estinto nel dopoguerra, ossia la possibilità di dare un contesto politico concreto al disgusto per la disuguaglianza economica e lo sfruttamento che è stato un tabù per molti decenni.

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