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sinistra

Com'è possibile che persone in apparenza normali arrivino a desiderare la morte della gente?

di Todd Hayen - psicoterapista

Intervento segnalato da Andrea Zhok su Facebook

Qualche settimana fa, tre amici su Facebook mi avevano fatto sapere che desideravano la mia morte.

Uno di loro, in realtà, non lo conoscevo. Aveva dato di matto quando avevo suggerito, con calma, che esistevano valide opzioni di trattamento per la Covid. Aveva risposto: “Esci dalla mia vita! Spero che tu prenda la Covid e muoia!”

Gli altri due amici erano persone che avevo conosciuto al college, 45 anni fa, uno era il mio compagno di stanza del primo anno e l’altro mi aveva fatto conoscere la mia prima moglie. Il primo mi aveva suggerito di dimostrare la teoria di Darwin e di morire per il virus, l’altro, praticamente, aveva solo detto che, da egoista non vaccinato che nega la scienza, mi meritavo quello che stava arrivando.

I volenterosi carnefici della Covid.

So che Facebook non è certo il luogo ideale dove fare discorsi ragionevoli. Come psicologo, tuttavia, lo trovo un campione interessante di un certo tipo estremo di pensiero e di comportamento.

Credo anche che questa mia esperienza con “amici” desiderosi della mia morte non sia insolita tra coloro che sono da questa parte della barricata nel dibattito in corso. In ogni caso, non è un concetto insolito.

Come tutti sappiamo, Facebook è un luogo dove non esistono inibizioni. Tuttavia, detto questo, credo che sia motivo di grave preoccupazione il fatto che gli esseri umani possano essere manipolati fino ad arrivare a questo modo oscuro di pensare e di sentire.

Il termine operativo qui è “manipolare.”

Ritengo che, per la maggior parte, gli esseri umani si siano potuti evolvere dalla mentalità da caverna proprio grazie al confronto culturale con “l’altro.” Ai tempi delle caverne, la nostra psicologia era programmata per la sopravvivenza e non occorreva molto sforzo per accogliere con sospetto e paura i membri di un’altra tribù che vagavano in un territorio che non era il loro.

Oggi, molte migliaia di anni dopo, penso che occorra un certo grado di manipolazione per farci vedere l'”altro” come potenzialmente pericoloso, ma non molta coercizione, così almeno pare.

A questo proposito sembrerebbe che abbiamo perso ogni scintilla di buon senso. Come può un governo (o più probabilmente un’organizzazione autoritaria sovranazionale) convincere così facilmente le masse che i non vaccinati sono il nemico mortale, senza la minima prova scientifica a sostegno? Questo è chiaramente un caso di vestiti nuovi dell’imperatore, ma non basterà l’esaltazione di un bambino innocente che scopre la nudità del sovrano per mostrare a tutti ciò che è vero.

Perché questo?

Temo che sia la natura umana – almeno una piccola parte della natura umana – che, in questi giorni, ha solo bisogno di un minimo di coercizione per uscire allo scoperto. Per me, come psicologo, è più la prova che c’è un’agenda organizzata, una “psyop” se volete, alla guida di tutto questo sfacelo. Quando gli esseri umani vengono messi in questo tipo di ambiente psicologico, la loro reazione è totalmente prevedibile.

Un mio amico, il Dr. Mark McDonald, un eminente psichiatra con un prestigioso studio in California, mi ha detto questo in una recente conversazione:

Il termine “pandemia dei non vaccinati” è emerso come un’espressione di propaganda, intesa a provocare rabbia verso coloro che esercitano una scelta di tipo medico nel rinviare o rifiutare un vaccino sperimentale. Ha lo scopo di isolare, svergognare e umiliare chiunque non accetti di cedere allo stato la propria autonomia sanitaria. Mette intenzionalmente gli Americani l’uno contro l’altro e, contemporaneamente, distrae l’attenzione dalla scarsa efficacia del vaccino e dai suoi effetti collaterali. L’espressione è priva di significato scientifico ma piena di potere psicologico coercitivo. Deve essere contestata.

Ancora una volta, troviamo il concetto di “potere psicologico coercitivo” nel commento del Dr. McDonald. La propaganda e la manipolazione della popolazione sono sempre state un principio chiave dei regimi totalitari. Mettere individuo contro individuo è della massima importanza per avere il controllo delle masse. Anche nel distopico romanzo di Orwell, 1984, l’opposizione allo stato viene creata dallo stato per mantenere le masse distratte, o così viene fatto capire.

[....]

Nella situazione attuale, i vaccinati vengono convinti dall’autorità che i non vaccinati sono realmente una minaccia (oltre a non essere obbedienti ai voleri dei genitori). L’autorità lo sta facendo con tutti i mezzi a sua disposizione, e non fa differenza se questi mezzi abbiano o meno una minima parvenza di scientificità (dicono ovviamente che è tutto scientifico, ma, ad un esame un po’ più approfondito, non lo è di certo).

[...]

Non sarà la scienza “classica” a dirimere questo conflitto tribale: è una questione psico-sociale, non un obiettivo pragmatico.

In un recente articolo di Charles Eisenstein “Mob Morality and the Unvaxxed” [La moralità della folla e i non vaccinati] l’autore afferma:

Il mio punto è che coloro che nella comunità scientifica e medica dissentono dalla demonizzazione di chi non è stato vaccinato si scontrano non solo con opinioni scientifiche opposte, ma con antiche e potenti forze psicosociali. Possono discutere di scienza quanto vogliono, ma si trovano di fronte a qualcosa di molto più grande.

Il libro di Daniel Goldhagen, I volenterosi carnefici di H*tler (da cui deriva il titolo di questo articolo) presenta la tesi che la persecuzione degli ebrei nella Germania di H*tler non era stata solo un esercizio di obbedienza all’ideologia h*tleriana ma il risultato della lunga storia dell’antisemitismo tedesco. La cosa potrebbe benissimo essere vera, ma, secondo me, questo antisemitismo storico è stato solo il gancio che ha reso più facile ad H*tler appendere la sua ideologia.

I volenterosi carnefici di oggi non hanno bisogno di una storia di discriminazione razziale per scatenare il loro odio contro i no-vax, si basano invece su una semplice identificazione dell'”altro” (il non vaccinato) e sull’odio per quelli che “non si preoccupano di me o di quelli a cui voglio bene.” Il denominatore comune sembra essere il concetto chiave del prendersi cura degli altri prima di pensare se stessi, che, ironicamente, non è di certo il vero movente psicologico in questa situazione.

Queste persone sembrano preoccuparsi molto di più di loro stesse e della propria sicurezza (e della loro opinione) che dei diritti e delle libertà (e della sicurezza) altrui – devi vaccinarti per salvare me, non importa che, nel farlo, tu possa morire o ammalarti.

[...]

Se costretti e manipolati in un modo particolare, come è successo innumerevoli volte nella storia del mondo, [gli esseri umani] possono diventare mostri inconsapevoli, irrazionali e privi di ogni empatia. Chiudo con un paragrafo di un altro eccellente articolo “The Approaching Storm” di CJ Hopkins (che si può trovare sul sito di Off-Guardian [e anche tradotto su CDC]):

Così, il loro piano è quello di rendere la nostra vita il più miserabile possibile, di segregarci, stigmatizzarci, demonizzarci, maltrattarci, e costringerci a conformarci ad ogni passo.

Non ci metteranno sui treni per i campi di concentramento. I GloboCap non sono il nazismo. Hanno bisogno di mantenere una parvenza di democrazia.

Quindi, devono trasformarci in una sottoclasse di “teorici antisociali della cospirazione,” “disinformatori no-vax,” ” suprematisti bianchi negazionisti dei risultati elettorali ,” “estremisti interni potenzialmente violenti” e qualsiasi altro epiteto si inventino, così che che potremo essere dipinti come mostri pericolosamente squilibrati e cacciati dalla società, ma in modo che sembri che ci siamo autoesiliati.

Tenete duro.

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