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tlaxcala

L’Agenda libica svelata

Un esame serrato delle e-mail di Hillary

Ellen Brown

Gli analisti politici si sono a lungo interrogati sul motivo per cui in Libia è stato necessario un intervento di forza violento. I messaggi di posta elettronica di Hillary Clinton di recente pubblicazione confermano che l’obiettivo di proteggere le persone da un dittatore era del tutto secondario rispetto a questioni di soldi, di operazioni bancarie, e al problema di prevenire l’instaurarsi della sovranità economica e monetaria dell’Africa

gal 12272La breve visita dell’allora Segretario di Stato Hillary Clinton in Libia nell’ottobre del 2011 veniva commentata dai media come un “traguardo vittorioso”. “Siamo arrivati, abbiamo visto, è morto!”, così la Clinton si gloriava in una video-intervista alla CBS, commentando la cattura e l’uccisione brutale del leader libico Muammar el-Gheddafi. [N.d.tr.: Evidentemente la Clinton scimmiottava Giulio Cesare! “Veni, vidi, vici” (lett. Venni, vidi, vinsi) è la frase con la quale, secondo la tradizione, Gaio Giulio Cesare  annunciava la straordinaria vittoria riportata il 2 agosto del 47 a.C. contro l’esercito di Farnace a Zela nel Ponto.]

Ma il traguardo vittorioso, come hanno scritto Scott Shane e Jo Becker sul New York Times, era lungi dall’essere conseguito. La Libia veniva relegata in secondo piano dal Dipartimento di Stato , come “un paese dissolto nel caos, piombato in una guerra civile che avrebbe destabilizzato la regione, che avrebbe alimentato la crisi dei rifugiati in Europa e consentito allo Stato Islamico di stabilire in Libia un’enclave, che gli Stati Uniti ora stanno disperatamente cercando di contenere."

L’intervento degli Stati Uniti e della NATO veniva intrapreso presumibilmente per motivi umanitari, dopo voci di atrocità di massa; ma le organizzazioni per i diritti umani mettevano in discussione queste affermazioni per mancanza di prove. Comunque, è oggi che si stanno riscontrando atrocità verificabili.  Come Dan Kovalik ha scritto sul Huffington Post,

l’attuale situazione dei diritti umani in Libia è un disastro, dato che ‘migliaia di detenuti, [compresi bambini ] languiscono nelle carceri senza un adeguato controllo giurisdizionale’, e ‘sono dilaganti rapimenti e uccisioni mirate’.

Prima del 2011, la Libia aveva raggiunto l’indipendenza economica, con la propria acqua, le proprie riserve alimentari, il proprio petrolio, la propria moneta, e la propria Banca Centrale di Stato. Sotto Gheddafi, la Libia si era elevata da uno dei paesi più poveri a uno dei più ricchi in Africa. Istruzione e cure mediche erano gratuite; avere una casa era considerato un diritto umano; e i Libici partecipavano ad un originale sistema di democrazia tipico del loro Stato. Il paese vantava il più vasto sistema di irrigazione al mondo, il progetto del Great Man-made River, del Grande Fiume Artificiale, che portava l’acqua dal deserto verso le città e le zone costiere; e Gheddafi si stava impegnando in un programma per diffondere questo modello in tutta l’Africa. Ma questo avveniva prima che le forze USA-NATO bombardassero e seminassero la rovina sul paese! Oggi la situazione è così disastrosa che il presidente Obama ha chiesto ai suoi consulenti di elaborare opzioni, tra cui un nuovo fronte militare in Libia, e il Dipartimento della Difesa ha riferito di tenersi pronto per “lo spettro completo delle operazioni militari necessarie.”

Il traguardo vittorioso del Segretario di Stato era davvero prematuro, se quello di cui stiamo parlando era l’obiettivo dichiarato ufficialmente, quello di un intervento umanitario. Ma i suoi messaggi di posta elettronica di recente resi pubblici rivelano un altro ordine del giorno nel retroscena della guerra libica; e questo traguardo, a quanto pare, è stato raggiunto.

 

Missione Compiuta?

Dei 3.000 messaggi di posta elettronica rilasciati dal server privato di posta elettronica di Hillary Clinton alla fine di dicembre del 2015, quasi un terzo erano del suo stretto confidente Sidney Blumenthal, l’assistente di Clinton che aveva guadagnato notorietà dopo la sua testimonianza contro Monica Lewinsky. Una di queste e-mail, datata 2 aprile 2011, recita in parte:

Il governo di Gheddafi detiene 143 tonnellate di oro, e una quantità equivalente in argento. . . . Questo oro è stato accumulato prima della ribellione in corso e doveva essere utilizzato per istituire una valuta panafricana con riferimento il Dinaro aureo libico. Questo piano era stato progettato per fornire ai paesi africani francofoni una alternativa al Franco CFA*.

In un “source comment”, l’e-mail originale declassificata aggiunge:

Secondo alcuni beninformati, questa quantità di oro e argento ha un valore che supera i 7 miliardi di dollari. Ufficiali dei servizi segreti francesi hanno scoperto questo piano poco dopo l’inizio della ribellione in corso, e questo è stato uno dei fattori che hanno influenzato la decisione del presidente Nicolas Sarkozy di impegnare la Francia per un attacco contro la Libia. Secondo questi funzionari, i piani di Sarkozy avevano come indirizzo le seguenti motivazioni:

1. Il desiderio di accaparrarsi in Libia di una maggiore quota di produzione di petrolio,

2. Aumentare l’influenza francese in Nord Africa,

3. Migliorare la sua situazione politica interna in Francia,

4. Fornire all’esercito francese l’opportunità di riaffermare la sua posizione nel mondo,

5. Affrontare le preoccupazioni dei suoi consiglieri sui progetti a lungo termine di Gheddafi di soppiantare la Francia come potenza dominante nell’Africa francofona.

Assolutamente, non viene fatta alcuna menzione di preoccupazioni umanitarie. Gli obiettivi sono il denaro, il potere e il petrolio.

Altre esplosive conferme nei messaggi di posta elettronica appena pubblicati sono dettagliate dal giornalista d’inchiesta Robert Parry. Queste informazioni comprendono ammissioni di crimini di guerra ribelli, di addestratori per operazioni segrete all’interno della Libia quasi dall’inizio delle proteste, e di Al Qaeda incorporata nell’opposizione appoggiata dagli USA.

Temi di una propaganda indispensabile per un intervento violento sono riconosciuti essere semplici voci. Parry suggerisce che questi temi propagandistici possono essere stati formulati dallo stesso Blumenthal, e fra tutto ciò la grottesca informazione che Gheddafi stesse attuando una “politica dello stupro”, che prevedeva la fornitura di Viagra alle sue truppe, un’accusa in seguito sollevata perfino dall’ambasciatrice alle Nazioni Unite Susan Rice in una comunicazione all’Assemblea delle Nazioni Unite.

Parry chiede retoricamente:

Allora, pensate che sarebbe stato più facile per l’amministrazione Obama raccogliere il consenso degli Statunitensi in favore di questo ‘cambio di regime’, spiegando come i Francesi desiderassero fortemente rubare le ricchezze della Libia e mantenere l’influenza neocoloniale francese sull’Africa - o gli Statunitensi avrebbero reagito più proficuamente ai temi propagandistici su come Gheddafi forniva Viagra alle sue truppe in modo che i soldati violentassero più donne, mentre i suoi cecchini prendevano di mira i bambini innocenti? Bingo!

 

Rovesciare il Sistema Finanziario Globale

Il tentativo minacciato da Gheddafi di stabilire una valuta africana indipendente non veniva preso alla leggera dagli interessi occidentali. Nel 2011, Sarkozy, da quanto viene riferito, definiva il leader libico “una minaccia per la sicurezza finanziaria del mondo”. Come avrebbe potuto questo piccolo paese di sei milioni di abitanti rappresentare una tale minaccia? Prima, sono necessarie alcune informazioni.

Sono le banche, non i governi, che nelle economie occidentali creano la maggior parte del denaro, come ha recentemente riconosciuto la Banca d’Inghilterra. Questa pratica è vecchia di secoli, attraverso il processo chiamato di prestito della “riserva frazionaria”. [La riserva frazionaria è la percentuale dei depositi bancari che per legge una banca è tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attività facilmente liquidabili.]

In origine, le riserve erano in oro. Nel 1933, il presidente Franklin Roosevelt sostituiva l’oro nazionale con le riserve create dalla Banca Centrale, ma l’oro rimaneva la valuta di riserva internazionale.

Nel 1944, venivano fondati a Bretton Woods, nel New Hampshire, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale per unificare a livello globale il sistema della moneta creata dalle banche.  

Una ordinanza del FMI imponeva che una carta moneta non doveva necessariamente avere copertura aurea. Una massa monetaria creata privatamente come debito a interesse richiede un rifornimento continuo di debitori; e nel successivo mezzo secolo, la maggior parte dei paesi in via di sviluppo si sarebbero indebitati con il FMI. I prestiti si accompagnavano a clausole restrittive, comprese politiche di “aggiustamento strutturale” che significavano misure di austerità e la privatizzazione dei beni pubblici.

Dopo il 1944, il dollaro americano veniva scambiato in modo intercambiabile con l’oro come valuta di riserva globale. Quando gli Stati Uniti non furono più in grado di mantenere la copertura aurea del dollaro, negli anni 1970 concludevano un accordo con l’OPEC per “sostenere” il dollaro mediante il petrolio, creando il “petro-dollaro.” Il petrolio sarebbe stato venduto solo in dollari statunitensi, e tali risorse sarebbero state riversate su Wall Street e su altre banche internazionali.

Nel 2001, insoddisfatto per la contrazione del valore in dollari che l’OPEC riceveva per il suo petrolio, l’iracheno Saddam Hussein stracciava il patto ed iniziava a vendere petrolio in euro. Immediatamente ne seguì il ribaltamento del suo regime, accompagnato dalla distruzione massiccia dell’Iraq.

In Libia, anche Gheddafi rompeva il patto; ma faceva molto di più che vendere il suo petrolio in un’altra valuta.

Ecco come la blogger Denise Rhyne descrive dettagliatamente questi sviluppi:

“Per decenni, la Libia e altri paesi africani avevano cercato di creare un sistema monetario aureo pan-africano. Il libico Gheddafi e altri capi di Stato africani sentivano l’esigenza di gestire una “valuta forte”, pan-africana, indipendente.

Sotto la guida di Gheddafi, nazioni africane si erano riunite almeno due volte per definire l’unificazione monetaria. I paesi avevano discusso sulla possibilità di utilizzare il Dinaro libico e il Dirham argenteo come la sola moneta possibile per acquistare petrolio africano.

Fino alla recente invasione USA / NATO, il Dinaro aureo veniva emesso dalla Banca Centrale di Libia (BCL). La Banca libica era indipendente e al 100% di proprietà statale. Gli stranieri dovevano passare attraverso la BCL per le transazioni commerciali con la Libia. La Banca Centrale di Libia emetteva il Dinaro, utilizzando le 143,8 tonnellate d’oro del paese.

Il libico Gheddafi (Presidente dell’Unione Africana nel 2009) aveva concepito e finanziato un piano per unificare gli Stati sovrani dell’Africa attraverso una valuta aurea (Stati Uniti d’Africa). Nel 2004, un Parlamento pan-africano (53 nazioni) stabiliva la pianificazione della Comunità Economica Africana – dotata di un’unica moneta aurea entro il 2023.

Le nazioni africane produttrici di petrolio stavano progettando di abbandonare il petro-dollaro, ed esigevano il pagamento in oro per le forniture di petrolio/gas.”

 

Dimostrazione che questo è possibile

Gheddafi aveva fatto molto di più che organizzare un colpo di stato monetario africano. Egli aveva dimostrato che l’indipendenza finanziaria poteva essere conseguita. Il suo più grande progetto infrastrutturale, il Grande Fiume Artificiale, stava trasformando regioni aride in un granaio per la Libia; e il progetto, del costo di 33 miliardi di dollari, era stato finanziato senza interessi, senza debito estero, attraverso la Banca di Libia di proprietà dello Stato.

Questo potrebbe spiegare perché questa fondamentale infrastruttura veniva distrutta nel 2011. La NATO non solo ha bombardato la conduttura dell’acqua, ma ha dato un colpo mortale al progetto bombardando perfino la fabbrica che produceva le tubazioni necessarie alle riparazioni dell’acquedotto.

Paralizzare un sistema di irrigazione civile, che portava acqua fino al 70% della popolazione, difficilmente si presenta come un intervento umanitario.

Al contrario, così sottolinea il professore canadese Maximilian Forte nel suo libro frutto di profonde ricerche Slouching Towards Sirte: NATO’s War on Libya and Africa:

L’obiettivo dell’intervento militare statunitense era quello di distruggere un modello emergente di indipendenza e una rete di collaborazione all’interno dell’Africa, che avrebbe favorito nei popoli africani una maggiore fiducia in se stessi. Questo contrasta con le mire ambiziose geostrategiche ed economico-politiche delle potenze europee extra-continentali, in buona sostanza degli Stati Uniti.”

 

Mistero risolto

I messaggi di posta elettronica di Hillary Clinton fanno luce su un altro enigma rimarcato dai commentatori della prima ora. Perché, a poche settimane dall’inizio della rivolta armata, anche i ribelli hanno creato la loro Banca Centrale? Nel 2011, Robert Wenzel sottolineava nel The Economic Policy Journal:

Questo fatto suggerisce che abbiamo in campo un po’ più di un branco di straccioni ribelli, sotto l’influsso di condizionamenti piuttosto sofisticati. Non ho mai sentito parlare prima d’ora di una Banca Centrale creata nel giro di qualche settimana da una rivolta popolare.

Tutto ciò sollevava molti sospetti, e così Alex Newman tirava le sue conclusioni in un articolo del novembre 2011:

Tra le ragioni del rovesciamento di Gheddafi, sicuramente stava il recupero della struttura finanziaria con al centro la Banca Mondiale e del corrotto sistema monetario globale. . . questo non potrà mai essere conosciuto con certezza - almeno non pubblicamente.

Si tratta di una questione che avrebbe suscitato sospetti, - ma di difficile verifica, come tante storie di inganni e corruzione – se non fosse avvenuta la pubblicazione delle e-mail di Hillary Clinton, dopo un’indagine dell’ FBI. Questi messaggi aggiungono un contributo sostanziale ai sospetti sollevati da Newman: l’intervento violento non era principalmente dovuto per garantire la sicurezza delle persone. Quella che si voleva proteggere era la sicurezza del sistema bancario mondiale, della moneta e del petrolio!

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NdE
Franco CFA: creato il 26 dicembre del 1945, al momento della ratifica da parte della Francia degli accordi di Bretton Woods. La sigla indicava il franco delle Colonie francesi d'Africa (Colonies françaises d'Afrique);  nel 1958 il suo senso fu cambiato in  "franco della Comunità Francese dell'Africa". Oggi significa franco della Communità finanziaria africana. E' la valuta degli otto stati membri dell'Unione economica e monetaria dell'Africa occidentale dal 1994: Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo .
 
Translated by  Curzio Bettio

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