Il nemico marcia alla tua testa
di Nico Maccentelli
Lo cantava Claudio Lolli ne La socialdemocrazia, mentre Valerio Evangelisti diceva che il nemico non è quello al tuo fianco. E neppure quello che hai di fronte aggiungo io. Il nemico è quello che sta sopra di te, che ti manda a combattere, mentre a casa la tua famiglie vive nelle ristrettezze dell’economia di guerra. La questione è sempre la stessa: o guerra imperialista, tra potenze del capitale o lotta di classe. E in quest’ultimo caso il pacifismo può essere un atteggiamento politico utile per lo sviluppo di un movimento della guerra, che però diviene risolutore se si vanno ad attaccare le strutture e le infrastrutture militari del nemico.
Evangelisti cita che ne l’Internazionale, nella sua versione francese, c’è l’esortazione a sparare ai propri ufficiali. E’ esattamente questo: l’antimilitarismo è molto di più del pacifismo, perché la pace c’è quando finisce la guerra e quando c’è la guerra la devi combattere. Solo che non la combatti per i tuoi padroni e per un governo asservito alla potenza dominante che ha fatto del tuo paese un protettorato e della popolazione carne da macello.
E allora alla guerra occorre rispondere con la guerra: guerra alla guerra. Certo, trattasi di una guerra diversa da quella delle cannoniere, ma sempre guerra è se si diserta, se si boicotta, se si sciopera, se si mettono in atto azioni di sabotaggio, se poi nelle condizioni soggettive e oggettive favorevoli si passa alla guerriglia o a un esercito di liberazione popolare.