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comuneinfo

Dieci minuti

di Gaza FREEstyle

Le foto di giornalisti e tecnici diffuse in queste ore con la divisa “Press” raccolti vicino allo scheletro della Torre Jalaa sono un pugno al cuore. Non meno dei massacri dei civili che da decine di anni si ripetono in Palestina per opera d’Israele. Cronache dalla distruzione: il racconto del tentativo di chiudere occhi e bocche che possono raccontare dall’interno la città-prigione a cielo aperto che ha ancora una volta l’insolenza di (r)esistere

“Datemi solo 15 minuti ancora”, ha implorato telefonicamente ieri pomeriggio un giornalista dell’Associated Press (Ap) ad un ufficiale israeliano prima che i jet d’Israele radessero al suolo la torre Jalaa, sede della sua agenzia. “Abbiamo attrezzature, telecamere e altre cose. Le posso portare tutte fuori”. “No”, fanno sapere da Israele.

Poco dopo anche Jawad Mahdi – il proprietario dello stesso edificio – ha fatto all’ufficiale la stessa richiesta. “Rispettiamo i vostri desideri – ha detto umilmente – ma almeno dateci 10 minuti”.

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gustavopiga

Il win-win che non nascerà. Perché?

di Gustavo Piga 

Nel 2021 il deficit pubblico dovrebbe aumentare ulteriormente a circa l’11¾% del PIL a causa del costo del prolungato sostegno di politica economica, poiché restrizioni all’attività economica sono ancora necessarie per contenere la pandemia… Nel 2022, il deficit pubblico è destinato a diminuire a circa il 5¾% del PIL, grazie alla diminuzione della spesa pubblica e all’accelerazione della crescita delle entrate.”

Commissione europea.

Anche con queste previsioni economiche più incoraggianti di febbraio, la clausola di sospensione del Patto di stabilità resta in vigore fino a fine 2022… La decisione che abbiamo anticipato in diverse occasioni è che manterremo la clausola fino a fine 2022. Poi consideriamo l’evoluzione della situazione per capire se ci sono le condizioni per una decisione diversa“.

Commissario all’economia Paolo Gentiloni.

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carmilla

Portico d’Ottavia

di Giovanni Iozzoli

E’ all’ombra delle fosche tragedie globali, che di solito si consumano le tragicommedie italiane. Anch’esse, alle volte, assumono risvolti drammatici (pensiamo alla stagione dello stragismo di Stato durante la guerra fredda), ma il più della volte forme ed esiti delle vicende italiane, si collocano nel campo del grottesco. Come per una vocazione nazionale, o una misteriosa inerzia che spinge in quella direzione. In questo senso, la foto di gruppo sul palco della lobby israelita romana, quello su cui l’intero ceto politico italiano, il 12 maggio, si è arrampicato scompostamente, quasi sgomitando, sotto l’egida della gloriosa bandiera israeliana, è anche una foto d’epoca, a suo modo. Potrebbe finire nei libri di scuola del futuro – di una scuola finalmente matura, formativa e consapevole – nel capitolo sulla crisi italiana di inizio secolo; la didascalia direbbe: questa era la classe dirigente italiana di allora, quelli che governavano insieme e insieme corsero in aiuto del più forte, dell’oppressore, dell’invasore, sorridendo e stringendosi tra loro. Gli studenti del futuro (più attrezzati di quelli odierni) si stupiranno: ma come? Si schierarono tutti dalla parte dell’invasore?

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ilpungolorosso

Contro l’islamofobia

di Pungolo Rosso

Un libro, in arabo, di Pietro Basso e Fabio Perocco

Con la nuova sollevazione palestinese, puntuale e “inevitabile”, è arrivata un’altra velenosa razione di arabofobia e di islamofobia, promossa e guidata dalla formidabile macchina della propaganda israeliana.

Questa macchina, come ha osservato Moni Ovadia, ha la capacità di trasformare l’occupante, il colonizzatore, il demolitore di case, lo stato che organizza la pulizia etnica ai danni dei palestinesi, in vittima delle popolazioni che opprime con ogni mezzo da più di 70 anni.

La realtà è semplicemente rovesciata.

Questa operazione, poi, trasforma lo scontro sociale in atto, che è insieme nazionale e di classe, in una contesa tra il solo stato democratico e la sola società democratica del Medio Oriente, rappresentante lì della superiore civiltà democratica (e “giudaico-cristiana”), da un lato, e il “terrorismo” e la “inciviltà” araba e islamica che ne minaccierebbe l’esistenza, dall’altro.

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comuneinfo

Ricatti virali

di Ass. Anteco*

La pandemia sempre più spesso, in modi differenti, diventa una clava da utilizzare contro lavoratori e lavoratrici, a cominciare da quelli dello spettacolo e della cultura. Uno degli ultimi casi, come ricorda l’Associazione Nazionale Teatri Consapevoli, riguarda un professore d’orchestra di Parma, licenziato per il rifiuto di sottoporsi a continui tamponi anti-Covid

Siamo professori d’orchestra, artisti di coro, danzatori, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, della cultura. Intendiamo esprimere il nostro sostegno al Professore d’orchestra della Fondazione “Arturo Toscanini” di Parma, licenziato a seguito del rifiuto di sottoporsi a continui tamponi anti-Covid.

Riteniamo si tratti di un licenziamento irricevibile, dopo trent’otto anni di servizio svolto sempre in modo impeccabile. È una decisione definitiva, dicono i vertici della Fondazione che gestisce l’orchestra, tuttavia i sindacati risulta abbiano dichiarato:

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sinistra

L’origine storica dell’identità palestinese

di Eros Barone

Se vi è oggi un dovere politico, storico e morale a cui i militanti antimperialisti e i sinceri democratici non possono sottrarsi, non vi è dubbio che è quello di intervenire per demistificare una rappresentazione della questione palestinese, quale è quella ìnsita nell’isterico ‘battage’ filosionista dei ‘mass media’, la quale tende, mutuando dalla propaganda imperialistica del sionismo il tono, i contenuti e gli stilemi, ad espungere dalla storia e dalla politica internazionale non solo l’identità, ma addirittura l’esistenza stessa di un popolo palestinese e della sua lotta per affermare il diritto all’autodeterminazione nazionale.

Occorre riconoscere, tuttavia, che capire ciò che sta accadendo in Palestina non è facile, anche perché il sistema dei ‘mass media’, largamente asservito alla voce del padrone, che in questo caso è quella dello Stato di Israele, non aiuta ad orientare su questo terreno ciò che resta di un’opinione pubblica qualificabile come progressista.

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codicerosso

Dall’India alla Palestina, da Fedez a Luana: la sinistra è volata via

di coltrane59

Ci sono alcune storie particolari che hanno fatto breccia nel panorama attuale dei media e dei social, con prese di posizioni precise, chiare o di facciata da parte di partiti politici, operatori culturali e singoli cittadini.

Dalla storia di Luana, giovane operaia morta stritolata in un orditoio di Prato, alla telefonata di Fedez con i dirigenti di Rai 3 e il suo discorso sul palco del 1 maggio a Roma, dalle manifestazioni alle discussioni infinite sul Covid, sul complotto che ci sta dietro, sul numero dei contagi in India, con tanto di foto spettacolari su roghi e morti, ai vaccini, prenotazioni, Big Pharma e brevetti, fino ad arrivare alle notizie pilotate e confezionate sugli scontri in Palestina, dove a chiamarli scontri si rischia davvero di toccare il fondo del ridicolo del giornalismo e della scrittura. Ma cosa possiamo fare davanti a questa produzione interminabile di notizie pilotate e organizzate in un insieme economico, sociale e culturale ormai incontrollabile?

In tutto questo dove siamo noi? Dove sono la rabbia, la memoria, i sogni, la politica, il progetto di cambiare le regole del gioco? Dove è volata la sinistra?

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contropiano2

Sanità, non andrà tutto bene; ecco perché il 21 maggio sarà sciopero

di USB P.I. Sanità

Se sbagliare è umano, perseverare nell’errore è sicuramente diabolico e chi, ottimisticamente, pensava che la pandemia avrebbe portato a individuare la tutela della salute e la spesa sanitaria come prezioso investimento e non come una spesa da abbattere, rimarrà deluso.

Nessun cambio di passo né di visione anzi, quello che si profila, è un brusco ritorno alla gestione e al finanziamento del SSN pre-pandemia.

Il DEF del mese scorso certifica infatti che nel triennio 2022-2024 la spesa sanitaria dovrà essere portata al 6,3% del PIL, con una riduzione di un punto rispetto a quella attuale, confermando la previsione di spesa fatta nel 2019 e questo, di fatto, va a significare che le maggiori spese per il personale sanitario, comunque in gran parte precario, per l’aumento dei posti letto di terapia intensiva e per la diagnostica legata al Covid, sostenute per affrontare la pandemia non saranno consolidate e l’Italia tornerà ad avere una spesa sanitaria inferiore alla media UE e drammaticamente inferiore a quella di nazioni avanzate quali, a esempio, Francia e Germania.

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carlobertani

Tutto come prima

di Carlo Bertani

La vicenda del Ponte sullo Stretto di Messina è qualcosa di rocambolesco ed assurdo sotto tutti i punti di vista: come saprete, il Ministero dei Trasporti ha finalmente consegnato la relazione “pacata e realistica” come aveva preannunciato Enrico Giovannini, Ministro dei Trasporti che oggi si chiama “Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”. Tutto deve cambiare a cominciare dai nomi e – come avrete ben capito – tutto lì si fermerà lì. Enrico Giovannini ha svolto moltissimi incarichi per le principali istituzioni internazionali, dalla Banca Mondiale all’OCSE, ed è stato molto ascoltato sia da Nicolas Sarkozy che da Giorgio Napolitano. Ottime presentazioni, come no.

La recentissima relazione del Ministero dovrebbe essere chiamata “Inno alla Gioia” ed inserita fra i parti migliori che l’Umanità abbia mai generato, al pari del capolavoro di Friedrich Schiller/Ludwig van Beethoven che è diventato inno dell’Unione Europea. Cos’hanno detto?

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sinistra

Mercenari, mercanti e militanti nel Sahel

di Mauro Armanino

Niamey, 25 aprile, la liberazione. Si trovano dappertutto e forse sono la maggioranza. I mercenari compongono e infiltrano praticamente tutti gli ambiti della società. Sono coloro che lavorano, agiscono e combattono solo in cambio di una remunerazione. Li troviamo nelle piccole, medie o grandi agenzie umanitarie e, visto come vanno le cose nel Sahel e dintorni, hanno davanti a loro un un futuro assicurato. Li scopriamo nel mondo della politica intesa come interessata amministrazione dell’esistente. Si rivelano in modo comico e indecente nelle periodiche e nevralgiche competizioni elettorali. Si scambiano gli schieramenti e le ‘maglie’ esattamente come in ambito sportivo odierno. Persino nello sport, che di una società è uno degli specchi fedeli, il mercenariato è non solo accettato ma anche imposto per contratto bilaterale. In ambito educativo i mercenari costituiscono l’assoluta garanzia di continuità di un sistema che alla fine non cerca altro che di riprodurre se stesso. Nell’orbita religiosa, considerata come una delle espressioni dell’assoluto divino, questa categoria di persone trova il proprio spazio di manovra e di rilevanza.

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linterferenza

Irrazionalismo reazionario

di Giulio Maria Bonali

Due profonde ragioni mi spingono a criticare con molta pignoleria questo scritto di Lorenzo Merlo apparso su Sinistrainrete.

Esse sono l’ amore per (quella che ritengo essere, ovviamente) la verità e la forte convinzione che l’ irrazionalismo, anche a prescindere dalle intenzioni di chi lo abbraccia, é un atteggiamento ideologico almeno in qualche misura sempre inevitabilmente reazionario (anche se più o meno fortemente -ma spesso terribilmente!- a seconda delle sue numerose varanti e “sfumature”).

“Assolutismo razionalistico” é una contraddizione in termini (poco o niente male per chi sia irrazionalista, inaccettabile per chi sia razionalista; e inteso in quanto “materialistico ed economico delle culture del mondo” non credo abbia molto senso: esistono materialismi e concezioni economiche più o meno razionalistici e altri più o meno irrazionalistici e concezioni economiche e culture del mondo idem). Anche solo etimologicamente “ratio” significa “rapporto”, relazione, il contrario di “assolutezza”.

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petiteplaisance

Cronache dal mondo libero

di Fernanda Mazzoli

Non passa giorno senza che la macchina mediatica non si scagli contro i nemici della democrazia, non si indigni contro le violazioni dei diritti umani perpetrate al di fuori dei giardini fioriti dell’U.E.

Per loro fortuna, noi viviamo nella migliore delle democrazie possibili e pertanto i professionisti dell’antifascismo e del rispetto dei valori costituzionali possono dormire sonni tranquilli per quanto riguarda le faccende interne e concentrare, così, al meglio le forze per denunciare violenze, arbitri ed illegalità che affliggono chi non vive in questo nostro mondo libero.

Sempre per loro e nostra fortuna, capita che da noi, se qualcuno mal consigliato protesta contro un qualche provvedimento adottato per salvaguardare il bene pubblico, non finisca ammanettato in una cella angusta e puzzolente, ma si ritrovi comodamente assistito nel reparto psichiatrico di un attrezzato ospedale di una ridente città di provincia.

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manifesto

L’Europa terreno di manovra di strategie Usa-Nato

di Manlio Dinucci

La mobilità terrestre delle persone nell’Unione europea è stata paralizzata nel 2020 dai lockdown, principalmente in seguito al blocco del turismo. Lo stesso è avvenuto nella mobilità aerea: secondo uno studio del Parlamento Europeo (marzo 2021), essa ha subìto una perdita netta di 56 miliardi di euro e di 191.000 posti di lavoro diretti, più oltre un milione nell’indotto. La ripresa, nel 2021, si annuncia molto problematica. Solo un settore, in controtendenza, ha fortemente accresciuto la propria mobilità: quello militare.

In questo momento, in Europa, circa 28.000 militari stanno passando con carrarmati e aerei da un paese all’altro: sono impegnati nella Defender-Europe 21 (Difensore dell’Europa 2021), la grande esercitazione non della Nato ma dell’Esercito Usa in Europa, cui partecipano 25 alleati e partner europei. L’Italia vi partecipa non solo con le proprie forze armate, ma quale paese ospite. Sta per iniziare, contemporaneamente, l’esercitazione Nato Steadfast Defender (Difensore Risoluto), che mobilita oltre 9.000 militari statunitensi ed europei, compresi quelli italiani.

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sinistra

L'Heidegger di Preve

di Salvatore Bravo

 

Interpretazione adattiva

L’interpretazione di Heidegger di Costanzo Preve decostruisce l’uso antimetafisico e “la trasmissione” adattiva al capitalismo assoluto del filosofo di Meßkirch. Heidegger è decodificato e presentato dalle Accademie e dal circo mediatico, come l’autore del requiem alla metafisica, pertanto non resta che il nichilismo e il trionfo degli enti. La critica di Heidegger alla società inautentica del capitale si arena nello svelamento, nella verità che resta inattingibile ((ἀλήθεια), quindi sono gli enti a regnare. L’inautentico non è trascendibile, al presente non vi è alternativa, è negata la temporalità politico -progettuale per devenire gestione economico-amministrativa dell’eterno presente. Heidegger da critico del trionfo della tecnica e della categoria della quantità nel suo imperio e dominio assoluto è trasformato in filosofo organico al potere.

Costanzo Preve interpreta Heidegger, invece, quale filosofo che legge la storia della metafisica capovolgendo la ricostruzione hegeliana: per Hegel la storia della metafisica è il progressivo svelamento della verità nella storia, per Heidegger vi è il progressivo rivelarsi della metafisica come abbandono dell’Essere e della verità.

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econopoly

Liberismo xenofobo: la dottrina delle nuove alleanze politiche è priva di basi scientifiche

di Emiliano Brancaccio, Andrea Califano, Fabiana De Cristofaro

Post di Emiliano Brancaccio, docente di politica economica presso l’Università del Sannio, Andrea Califano, ricercatore presso l’Università di Milano. Fabiana De Cristofaro, ricercatrice presso il Ministero dell’Economia

Tutti riconoscono che una crisi della globalizzazione è in atto, ma quasi nessuno nota che questa crisi è marcatamente asimmetrica. Le restrizioni alla libertà di movimento internazionale, attuate in questi anni da moltissimi paesi, hanno infatti riguardato le merci e soprattutto le persone mentre non hanno quasi mai toccato gli spostamenti di capitali.

Con il nuovo secolo, soprattutto dopo lo scoppio della grande recessione del 2008, sempre più voci si sono unite al medesimo grido d’allarme: un’emergenza migratoria è in atto. Nel vasto arcipelago delle destre nazionaliste, il monito si tinge spesso di espliciti connotati razzisti. Ma in generale, il convincimento che il fenomeno sia di enorme portata e dalle conseguenze economiche negative, sembra ormai largamente diffuso in quasi tutto lo spettro politico dei paesi occidentali, anche tra partiti di orientamento moderato e liberale.

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comidad

L'alibi degli investimenti per deprimere i salari

di comidad

Un segretario della UIL può permettersi delle piccole deroghe dal politicamente corretto che per un segretario della CGIL sarebbero assolutamente impensabili, dato che i media non gliela farebbero mai passare liscia. Il segretario della UIL, Pierpaolo Bombardieri, ha così potuto dare pubblicamente voce a ciò che molti pensano da tanto tempo, e cioè che il tema dei diritti civili è diventato un comodo diversivo per distrarre dalla questione dei diritti del lavoro.

Si tratta di un problema reale, ma comunque sopravvalutato per quanto riguarda i suoi effetti sull’opinione pubblica. Non è difficile capire che la discriminazione nei confronti del genere femminile si applica alle donne povere e non a Christine Lagarde o ad Ursula von Der Leyen. Analogamente, è ovvio che la condizione omosessuale è drammatica solo se riferita ai ceti popolari e non ai ceti più alti. Queste considerazioni di buon senso non si applicano soltanto alla questione dei diritti di genere o di orientamento sessuale.

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ilsimplicissimus

L’inquisizione in rete cambia strategia

di ilsimplicissimus

La censura sulla rete cambia strategia. Probabilmente minacce, cancellazioni temporanee o definitive di account, demonetizzazioni rischiano di ottenere alla lunga l’effetto opposto, ovvero di focalizzare l’attenzione proprio sui temi e sulle tesi che Big Tech vuole cancellare, ma ancor più fanno crescere la tendenza a rivolgersi ad altri social, ad altri tipi di aggregazioni nel solo timore di poter essere presi di mira. Per questo la santa inquisizione di Google, Facebook, Twitter potrebbe non essere un’ottima idea tanto più che un domani potrebbe succedere l’inaudito, ovvero che un Paese rivendichi la propria sovranità legislativa anche su queste faccende e cominci a difendere i propri cittadini dagli abusi di social fin troppo vicini – anche ad un esame superficiale - ai servizi di Washington. Già ha cominciato la Russia ad aprire un indagine contro You tube per abuso di posizione dominante sulla base del fatto che ”la pubblicazione e la diffusione di contenuti video in Russia possa essere regolata da leggi di altri paesi non è corretto”.

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manifesto

Un silenzio complice dell’orrore

di Tommaso Di Francesco

Palestina. Ora occorrerebbe una vera mobilitazione democratica, consapevole del precipizio rappresentato da un’altra guerra in Medio Oriente e nel già mortale Mediterraneo, perché la crisi di Gerusalemme è il cuore della crisi internazionale

Siamo sull’orlo di un baratro. Scene da buio della specie, con linciaggi da una parte e dall’altra, assalto a sinagoghe e moschee, vanno condannate e fermate.

Non è questo odio tra i popoli che serve anche e soprattutto alla parte infinitamente più debole, quella palestinese, come dimostra la sproporzione delle vittime. Questo odio ci ripugna e probabilmente chiama in causa le tre religioni monoteiste che sul Medio Oriente qualche responsabilità nel conflitto ce l’hanno.

Ora occorrerebbe invece una vera mobilitazione democratica, consapevole del precipizio rappresentato da un’altra guerra in Medio Oriente e nel già mortale Mediterraneo, perché la crisi di Gerusalemme è il cuore della crisi internazionale.

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lantidiplomatico

Non è ignoranza, è servilismo. Ed è molto più grave

di Agata Iacono

Da Matteo Salvini ad Enrico Letta, da Antonio Tajani a Maria Elena Boschi, da Giovanni Toti a Virginia Raggi, insieme al presidente dell'aula capitolina Marcello De Vito, da Andrea Cioffi a Carlo Calenda.

Tutti insieme appassionatamente alla manifestazione organizzata ieri al Ghetto di Roma per "portare solidarietà al popolo israeliano sotto attacco e per il diritto di Israele di esistere".

Tutti insieme col governo Draghi, tutti insieme con l'Europa e con la NATO.

Neppure una parola sui bambini uccisi dalle bombe di Israele, sui veri e propri pogrom contro gli arabi dagli estremisti in queste ore.

E’ ignoranza? E’ solo cieca obbedienza alle fake news del mainstream che fanno apparire vittima il carnefice?

Schierarsi con il più forte, con il potere paga e se sei un politicante da strapazzo che non sa nulla di politica internazionale è fin troppo semplice e comodo farlo.

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jacobin

Uno stato di apartheid

di Seraj Assi

Non ci sono «scontri» tra israeliani e palestinesi: è la brutale realtà di una potenza occupante contro un popolo privato dei diritti umani. Come chiedono gli esponenti della sinistra Usa, Israele deve porre fine all'occupazione

È stata una settimana brutale per i palestinesi a Gerusalemme. Mentre i coloni israeliani intransigenti preparavano una parata provocatoria nel quartiere musulmano della città vecchia, le forze di sicurezza israeliane hanno puntato le armi contro pacifici manifestanti e fedeli palestinesi che eseguivano preghiere del Ramadan alla moschea di Aqsa, ferendo centinaia di persone in un’altra repressione feroce. I video che circolano sui social network negli ultimi giorni hanno mostrato agenti di polizia israeliani che lanciano granate assordanti e sparano proiettili di gomma contro i palestinesi all’interno della moschea, attaccano i fedeli palestinesi con bombe lacrimogene e picchiano ferocemente un palestinese all’interno del complesso della moschea. Lunedì, gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso venti palestinesi, tra cui dieci bambini.

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cumpanis

La Cina popolare. Origini e percorsi del socialismo con caratteristiche cinesi

Recensione di Marco Pondrelli

Un importante libro di Diego Angelo Bertozzi. Editore "L'AntiDiplomatico"

Il libro di Bertozzi è un contributo importante che, giustamente, Vladimiro Giacché nella prefazione definisce ‘pregevole’ e ‘indispensabile’ [pag. 4], nonostante la pubblicistica sulla Cina sia migliorata rispetto a qualche anno fa, pur continuando ad essere pubblicati testi di scarso valore scientifico o palesemente e aprioristicamente anticinesi.

Questo testo ha il merito di riassumere in una forma molto chiara e discorsiva oltre 100 anni di storia cinese, partendo dall’intervento occidentale (in primis britannico). Non si può capire la Cina contemporanea senza prendere coscienza delle terribili umiliazioni e dei terribili massacri che questo paese ha subìto. Quella che negli anni ’30 dell’Ottocento era una potenza di rango mondiale, circa 100 anni dopo era divenuta “un’economia in rovina, se si pensa che nel momento del suo apice (1936-37) l’intera capacità produttiva industriale del Paese era meno di un ottavo di quella della Russia del 1917 e circa un cinquantesimo di quella delle nazioni più avanzate” [pag. 93].

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tempofertile

Circa l’intervista di Magris a Marco Rizzo: “La sinistra che non c’è”

di Alessandro Visalli

Il 28 marzo su un supplemento del “Corriere della Sera”, una delle grandi firme del quotidiano nazionale, Claudio Magris ha intervistato il segretario generale del PC, Marco Rizzo. Ne possiamo riprendere il testo da questo link, sul sito di “Cumpanis”.

L’intervista è breve, ma non per questo semplice o banale. Rizzo, senza cogliere la provocazione nel preambolo, in cui lo scrittore ed intervistatore ascrive se stesso alle fila della “sinistra democratica” (lasciando implicitamente scegliere il suo interlocutore tra essere non ‘democratico’ o non ‘di sinistra’), afferma con vigore che sta accadendo qualcosa di essenziale nella società contemporanea: i suoi valori sono tutti “sottosopra”. L’incipit è dunque focalizzato su quella dimensione che una scolastica marxista fuori tempo chiamerebbe ‘sovrastrutturali’. Dimensione tuttavia appropriata per chi di fatto non ha le condizioni per una “guerra di movimento”, ma deve (non si sceglie che lotta combattere) stare sulla “guerra di posizione”[1].

Quali valori sono dunque “sottosopra”? Intanto l’immagine delle relazioni sociali e produttive e la percezione di sé come soggetti che ne deriva: “i lavoratori sono privati della consapevolezza della propria importanza e della propria forza e ritorcono contro se stessi la colpa del loro fallimento”.

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controanalisi

La noia della rete

di Francesco Erspamer

All’inizio mi sembrava diverso: accedere al world wide web, come lo si chiamava usando peraltro una metafora falsa, fuorviante (tutta la terminologia informatica lo è e per questo si preferiscono gli anglicismi), almeno era un’avventura. La mediocrità grafica e la lentezza della connessione erano compensate dall’impressione di poter raggiungere persone, istituzioni e imprese che esistevano nella realtà ma altrove, e che altrimenti sarebbero restate al di fuori della mia esperienza. A essere virtuale, insomma, era solo la comunicazione.

Poi la realtà esterna è diventata irrilevante: ormai, per buona parte degli utenti, reale è ciò che vedono sullo schermo e gli basta. Come per i drogati di pornografia, che non se ne servono quale surrogato o supporto per concreti rapporti ma in sostituzione e a preferenza di quelli. Contestualmente l’internet è diventato esclusivamente un giro d’affari, anzi l’affare degli affari, monopolizzato da poche multinazionali (le più ricche del mondo e tutte americane), nonché una palestra di avidità e arrivismo per i vincenti e di paranoie e complottismi per i perdenti.

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mateblog

Report, la Cina e parenti serpenti

di Stefano G. Azzarà

In un mondo in cui ciascuno di noi rinuncia volontariamente alla privacy e cede la propria vita più intima agli Stati Uniti nel momento stesso in cui acquista un cellulare e una sim, il servizietto di Report sui pericoli della sorveglianza e dello spionaggio cinese andato in onda ieri è stato una vera e propria imboscata. Che replica imboscate analoghe da parte della RAI e che si inserisce perfettamente nella strategia di Biden e Blinken e nel revival dell'universalismo imperiale dirittumanista.

È impossibile che la sinistra italiana media se ne renda conto, tanto più che le era stato prima dato in pasto il facile e succulento boccone di Renzi.

Tuttavia, nella trasmissione è stata pronunciata una frase poco notata ma estremamente inquietante, secondo la quale i cinesi all'estero sono tutti spie potenziali, che è al limite della legge Reale Mancino.

È il ragionamento fallace che ha portato allo sviluppo dell universo concentrazionario, il cui meccanismo logico viene riproposto proprio quando si vorrebbero denunciare presunte violenze nello Xinjiang.

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ilsimplicissimus

Finiremo sotto i ponti

di Anna Lombroso

A pensare a quante anime belle hanno preparato inconsapevolmente questo evento proclamando la improrogabile necessità di costruire ponti per collegare anziché reticolati e muri per dividere, c’è davvero da rammaricarsi per l’ennesimo conferma che la guerra di classe di chi ha e vuole sempre di più contro chi è stato tanto sfruttato da non avere più nulla e ciononostante deve essere ancor più dissanguato e raggirato, è stata vinta anche sotto il profilo ideale e “morale”.

E difatti è questo l’alto contenuto etico attribuito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto: simbolo della ripartenza, motore di sviluppo e volano di occupazione, secondo l’irrinunciabile slang padronal-corruttivo, viene descritto come l’atto concreto in grado di garantire pari opportunità per le aree più remote e discriminate del Paese, penalizzate in qualità di propaggini africane, da una distanza anche metaforica dalle occasioni di crescita che sono offerte all’Italia dall’appartenenza alla superiore, bionda e pingue, civiltà occidentale.

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sinistra

Un’avventura ambigua nel Sahel

di Mauro Armanino

Niamey, 11 aprile 2021. Sono passati dieci anni dal mio arrivo a Niamey. Dall’aprile del 2011 all’aprile del 2021, con lo stesso sole di allora, fedele a se stesso. Oggi, domenica, si registra una massima di 43 gradi in complicità con la stagione che, in questo mese, raggiunge di solito il picco del calore. Tanto per non perdere usi e costumi ormai consolidati, sono riprese le interruzioni mirate e intempestive nell’erogazione di energia elettrica in città. Una porzione di vita che facilita e invita ad un primo sguardo retrospettivo del presente transito in questo spazio chiamato Sahel, nome di probabile origine araba che significa ‘riva, sponda’. Una riva presume un mare, un fiume, un lago o comunque un corso d’acqua qualunque. C’è un mare, in effetti, che giustifica il nome ma è di sabbia, di pietre e soprattutto di rocce, chiamato Sahara.

Arrivare da straniero da qualche parte, seppure invitato da qualcuno, significa anzitutto scoprirsi come un richiedente asilo tra gli altri. Volti, paesaggi, testo e contesto cospirano per domandare aiuto e tornare per qualche tempo ciò che si vorrebbe dimenticare sempre, fragili, vulnerabili e mendicanti.

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decrescitafelice

COVID-19. Veramente vogliamo vaccinare i minori?

di Danilo Tomasetta

Da un po’ di tempo sento parlare in vari canali televisivi di una prossima campagna vaccinale anti covid riservata ai minori. Altrettanto leggo su molti quotidiani e siti web di informazione.

Ad esempio il sito QuiFinanza ci fa sapere che “ l’azienda americana Pfizer ha presentato all’Agenzia europea del farmaco Ema la richiesta di via libera alla somministrazione del vaccino anti-Covid Comirnaty* negli adolescenti dai 12 ai 15 anni d’età….Il colosso Usa e il suo partner tedesco chiedono all’Ema una modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata (Cma) rilasciata per il vaccino in Unione europea, così da poterne estendere l’impiego anche nei 12-15enni. Se l’Ema approvasse, la Cma modificata sarà valida in tutti i 27 Stati membri dell’Ue, spiegano Pfizer e BioNTech”. (QuiFinanza – 30 aprile 2021)

Ma c’è di piu. La rubrica “Focus salute” del quotidiano “Il Messaggero” scrive in data 28 aprile 2021 “Negli Stati Uniti Pfizer e Moderna sperimentano il vaccino anti Covid-19 sui bambini a partire dai 6 mesi di vita.

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gliasini

La marcia inarrestabile della controriforma scolastica

di Mauro Boarelli

Due nuove tegole si stanno per abbattere sul disastrato sistema di istruzione pubblica. La prima è un cascame della riforma renziana nota con il nome di “buona scuola” e si chiama Curriculum dello studente. Si tratta di un documento che dovrà essere compilato attraverso una piattaforma digitale prima dell’esame conclusivo delle scuole superiori. La commissione dovrà tenerne conto nella valutazione, poi il documento verrà allegato al diploma.

È articolato in tre parti. Dopo la sezione dedicata al percorso di istruzione (che prevede anche un campo per segnalare l’eventuale inserimento nell’albo nazionale delle “eccellenze”, una delle parole-chiave della neolingua scolastica), si passa a quella dedicata alle lingue e all’informatica, dove ciò che importa non sono le conoscenze, ma le certificazioni rilasciate da enti autorizzati: una ragazza autodidatta che se la cava a meraviglia con i computer o un ragazzo che conosce perfettamente una lingua straniera perché figlio di immigrati o perché vive in una famiglia bilingue, saranno costretti a lasciare quello spazio in bianco.

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petiteplaisance

Liberarsi del dominio e non delle identità di genere

di Salvatore Bravo

La libertà non è la pratica del nulla, ma la tensione tra le identità, il cui fine è conoscersi per donarsi

L’indifferenziato

L’indifferenziato è la nuova frontiera del capitalismo assoluto, normare ed omogeneizzare sono strumenti con cui l’economicismo trasforma il diritto al riconoscimento delle differenze in “indifferenza programmata”. Il capitalismo assoluto deve governare le differenze, le deve evirare dei loro contenuti per strumentalizzarle. Dietro la cortina di ferro dell’esaltazione delle differenze difese da una pluralità di statuti giuridici si cela la paura del diverso. Ogni diversità autentica è una prospettiva sul mondo, reca in potenza la possibilità di favorire il materializzarsi pubblico delle contraddizioni del sistema. Esse indicano un altro modo di vivere, denunciano con la loro esistenza che il presente non è tutto, ma è il configurarsi di un periodo storico nel quale la vita è offesa dalla crematistica, dalla disintegrazione di ogni identità comune. Il capitalismo assoluto ha ribaltato l’essere in nulla per eternizzarsi, per neutralizzare ogni prassi. Il capitalismo assoluto ha organizzato un nuovo totalitarismo, si usano le parole dell’emancipazione e il piacere congiunto al desiderio di onnipotenza per ipostatizzare il presente.

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pensieriprov

Storie di ordinaria disinformazione

di Sandro Arcais

Noi siamo quello di cui ci cibiamo e non ci cibiamo. Così è per il corpo così è per la mente. Come non possiamo vivere senza immettere nel nostro organismo gli elementi nutritivi necessari, così non possiamo vivere senza immettere nella nostra mente quelle informazioni che ci sono necessarie per orientarci nella realtà in cui viviamo e dare senso alle nostre azioni. Infine, come per il cibo, così per l’informazione, siamo sempre più dipendenti da sistemi privati multilivello di produzione per la soddisfazione dei nostri bisogni vitali. E’ per questo che è molto importante controllare, valutare e verificare sia la qualità del cibo e delle informazioni che ingurgitiamo, sia la qualità e credibilità di chi quel cibo e quelle informazioni le produce. Perché, se consumare cibo di scarsa qualità o poco o nulla diversificato (provate a cibarvi sempre e solo di carne o pane o melanzane), a lungo andare ha degli effetti negativi sulla nostra salute fisica, altrettanto negativi saranno per la nostra mente gli effetti di una informazione falsa, sbilanciata in termini quantitativi, confezionata più per convincere che per informare, lacunosa o persino assente.