Fai una donazione

Questo sito è autofinanziato. L'aumento dei costi ci costringe a chiedere un piccolo aiuto ai lettori. CHI NON HA O NON VUOLE USARE UNA CARTA DI CREDITO può comunque cliccare su "donate" e nella pagina successiva è presente (in alto) l'IBAN per un bonifico diretto________________________________

Amount
Print Friendly, PDF & Email

ilchimicoscettico

Il simulacro della scienza e l'autoritarismo

di Il Chimico Scettico

Screenshot 2025 09 20 at 18 35 05 Social Media Share Preview Link Preview Online.png

7 anni fa un'istanza puramente politica (poi ideologica) finiva nel corpus legislativo della Repubblica Italiana mascherata da "scienza": era il D.L n. 73 7 giugno 2017, altresì noto come Decreto Lorenzin. Il simulacro della scienza faceva il suo ingresso nella politica italiana del nuovo millennio.

Il decreto erain parte l'esito di un processo iniziato tre anni prima, un processo che nasceva nella geopolitica, come ebbe a scrivere su Quotidiano Sanità Ivan Cavicchi. Infatti nel settembre 2014, durante un summit alla Casa Bianca con la partecipazione di Barack Obama e i rappresentanti di 40 paesi, l'Italia – rappresentata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dal Presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Sergio Pecorelli – sottocrisse l'impegno a guidare per i successivi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali globali nell'ambito del Global Health Security Agenda (GHSA). Questa iniziativa internazionale mirava a rafforzare la sicurezza sanitaria mondiale, con un focus specifico sulle immunizzazioni per prevenire epidemie di malattie infettive, come il morbillo, attraverso piani di implementazione, comunicazione e monitoraggio.

Questa istanza geopolitica convergeva con le strategie nazionali del PD di Matteo Renzi ("I vaccini saranno la loro Banca Etruria!", parlando dei Cinque Stelle). E la convergenza ebbe immediate ricadute: un nuovo piano vaccinale nazionale che fotocopiava il Calendario per la Vita elaborato da alcune società mediche che vivevano di finanziamenti delle industrie farmaceutiche, tra cui SIMIT - che avrebbe dato prova di sé nel marzo 2020, quando stilò una linea guida sui farmaci per COVID all'80% infondata e fallimentare, basata su clorochina e antiretrovirali, di cui poi ha provato a cancellare le tracce (recuperata tramite Wayback Machine). Le "somiglianze" tra piano vaccinale e Calendario per la Vita fecero discutere, ma nel 2015 alle richieste di trasparenza fu risposto con minacce di querela e ostracismo.

Riguardo al DL Lorenzin parlo di simulacro perché i presupposti scientifici non esistevano. Approvato sull'onda dell'"emergenza" di una ondata di morbillo che certo non fu la "peggiore del dopoguerra", come ebbe a dire Walter Ricciardi (maggiori erano stati i casi nel 2011), venne fatto intendere che la situazione era correlata al calo delle coperture pediatriche del vaccino MPR, che negli anni erano scese all'84%. Un falso, dato che il serbatoio dei suscettibili al morbillo era costituito principalmente da giovani adulti.

Qualche anno dopo il copione venne replicato con il green pass e il green pass rafforzato "all'italiana". Le decisioni della Corte Costituzionale relative al Green Pass si fondavano sul teorema "I vaccini frenano la diffusione del virus". Un teorema non dimostrato (gli studi a supporto della tesi erano statisticamente inconsistenti) Nonostante questo la Corte giudicò il green pass legittimo e giustificato dall'interesse collettivo..

Era di nuovo un'istanza politica che grazie al simulacro della scienza finiva prima nelle leggi dello Stato e poi nella giurisprudenza. E la recente sentenza del TAR del Lazio certifica nuovamente questo fatto (occorre dire che però le sentenze della Cassazione mostrano orientamenti perlopiù differenti).

Questi episodi, DL Lorenzin e green pass, per metodo non hanno precedenti nelle leggi e nella giusrisprudenza italiane se non uno: le Leggi Razziali del 1938. Anche lì ci fu un'istanza politica, anche lì ci fu chi formulò la "fondatezza scientifica": il Manifesto della Razza fu firmato da diversi accademici e costituì le fondamenta delle Leggi Razziali (ringrazio Barbara Raggi per il controllo storico dei precedenti).

Il fatto che negli ultimi dieci anni siano stati ripresi metodi che furono propri di una stagione autoritaria e totalitaria dello stato italiano dovrebbe far pensare, e si iscrive nel quadro che Carlo Galli definisce l'ultimo atto della democrazia.

Pin It

Comments

Search Reset
1
marcorso
Wednesday, 01 October 2025 11:38
ESATTAMENTE LO STESSA COSA,LEGGI RAZZIALI E PATENTINO GREEN PASS SI EQUIVALGONO,C'E' ANCHE CHI SI E' PRESO LA BRIGA DI ANALIZZARE I NUMERI DEI DOCENTI UNIVERSITARI CHE RIFIUTARONO LE LEGI RAZZIALI ALLORA E QUELLI CHE RIFIUTARONO,POCHISSIMI ANNI FA,(ANCHE SE PER ALCUNI E' PASSATA UNA ERA GEOLOGICA)IL GREEN PASS PER LE UNIVERSITA(IN APERTA E CONCLAMATISSIMA VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE E DEL BUON SENSO)E INDOVINATE?IL NUMERO,IN LINEA SI MASSIMA,CON LE DOVUTE PROPORZIONI,SI EQUIVALEVA!!!STRANO VERO?CERTE COSE COME IL CONFORMISMO,LA INDIFFERENZA,IL LECCACULISMO E LA TREMENDA IGNORANZA,NON CAMBIANO,SEMBREREBBE...
Like Like like 2 Reply | Reply with quote | Quote

Add comment

Submit