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espresso

Manifesto della stupidità bianca

Paolo Ercolani

La favola dell’uomo nero è diffusa un po’ in tutto il mondo.

E non è priva di implicazioni assai significative. Di solito la si utilizza nei confronti dei bambini indisciplinati, specie quelli che non vogliono dormire. Con lo scopo di suscitare in loro il sentimento più atavico e potente: la paura.

Quella stessa paura che uno dei suoi studiosi più profondi, Thomas Hobbes, definiva come il mezzo più efficace per affermare l’”obbedienza”, unica “virtù di un suddito”.

Una favola molto simile viene utilizzata nei confronti degli adulti, anche in questo caso con l’intento di produrre in loro il sonno (della ragione) e l’obbedienza verso le teorie più strampalate e pericolose.

Accade anche in questi giorni, in seguito al terribile episodio dello stupro di gruppo commesso da quattro ragazzi neri in quel di Rimini. A speculare su questo episodio è stata la compagine di estrema destra chiamata “Forza nuova”, che in realtà di nuovo non possiede neppure la grafica, visto che ha ben visto di riprodurre il manifesto razzista che era stato utilizzato dal regime fascista negli anni più sciagurati del nostro paese.

Il manifesto ritrae un uomo nero, nel senso di “negro”, che assale una donna bianca e bionda per violentarla. Inequivocabile la scritta: “Difendila dai nuovi invasori. Potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia!”. Inequivocabile anche il bersaglio: l’immigrato.

Quel manifesto non stava in piedi già ai tempi del fascismo, figuriamoci oggi. È sufficiente conoscere un po’ di Storia per saperlo. Per sapere che gli “uomini neri” (nel senso della favola) eravamo noi. Noi, in realtà, eravamo gli invasori. Anche noi italiani che, per esempio, in Abissinia (Etiopia) avevamo commesso negli anni Trenta del Novecento stupri di massa, uccisioni e violenze di ogni genere, fino alla vera e propria infamia dell’utilizzo di armi chimiche. Nefandezze simili le avevamo compiute in Libia circa un ventennio prima.

È fin troppo agevole ricordare le infamie che tutti i grandi paesi occidentali hanno commesso in Africa (e non solo) durante i secoli del colonialismo e poi dell’imperialismo. Talmente agevole che ci si può rifare anche al terribile caso di Rimini per rendersene conto: il quarto stupratore, quello più grande (20 anni) e considerato più pericoloso, proviene dal Congo. Ebbene, la filosofa Hannah Arendt ci ricorda che gli abitanti di questo stato passarono dai circa 40 milioni del 1890 agli 8 milioni del 1911 in seguito alle violenze compiute dai paesi dell’Occidente conquistatore (“The Origins of Totalitarianism”, Harcourt, Brace & World Inc., New York 1951, p. 185). Superfluo precisare che casi del genere ne potremmo trovare a volontà.

Con questo si vuole forse dire che i cittadini occidentali di oggi portano quelle colpe sulle spalle, e ancor di più che i neri che provengono da quei paesi sono giustificati nei loro atti di violenza?! Solo dei pazzi potrebbero affermare ciò, e non è il nostro caso.

Però, fra i pazzi e i fanatici esaltatori della razza bianca e possibilmente nazionale (sempre la Storia dovrebbe servire a rammentarci cosa produsse il mix di razzismo e nazionalismo nel Novecento…), vorremmo scorgere nel mezzo degli uomini di buon senso.

Quelli che non fanno alcuna fatica a comprendere che la violenza non è una questione che riguarda il colore della pelle. Non è che se io, uomo bianco e italiano, vado in vacanza all’estero (magari divenendo per questo un po’ meno italiano…), e lì inizio pure ad abbronzarmi su una spiaggia marina, vengo gradualmente e inesorabilmente posseduto da istinti di violenza, di stupro e di aggressività varia.

Se la Storia ci ha insegnato qualcosa, questo qualcosa dovrebbe avere a che fare col fatto che uomini e donne (nonché gli animali) possiedono tutti l’istinto di sopraffazione verso il più debole, e che fenomeni come la violenza, la ruberia e gli atti contro la legge in genere, vengono prodotti da condizioni esistenziali, sociali ed economiche che nulla hanno a che fare con il colore della pelle o il paese di provenienza e di nascita.

Che nella nostra epoca, spesso, possa essere un immigrato a compiere ruberie o stupri, ciò ha a che fare con le condizioni esistenziali, economiche e sociali in cui versano queste persone che provengono da paesi martoriati. Martoriati anche da un dominio occidentale che non ha certo smesso di avvenire ai nostri giorni.

Se si rivela sciocco e pericoloso il buonismo dell’accoglienza per tutti e a tutti i costi (proprio di una certa sinistra e di un certo cattolicesimo), di sicuro si rivela falso, ipocrita e criminale il neo-fascismo di chi specula sulle nostre paure, facendoci credere che cacciando via tutti gli “uomini neri” (e non accogliendo più immigrati) le nostre società diventerebbero delle isole di benessere e concordia.

Occorre comprendere che l’alto numero di immigrati che versano in condizioni di disagio esistenziale e sociale (cosa che li rende obiettivamente pericolosi), è l’altra faccia della medaglia di un Occidente che, come avveniva ai tempi del fascismo, vede troppi suoi cittadini ripiombati nello spettro della povertà, della disoccupazione, di periferie in cui regnano il disagio e la paura.

Un’economia che bada al profitto senza curarsi dell’essere umano, e soprattutto una politica (specie della Sinistra) incapace di governare e limitare lo strapotere finanziario, nonché di rappresentare e difendere le categorie sociali più deboli, sono all’origine di questo disastro anche culturale in cui rispuntano fuori manifesti deliranti e inaccettabili.

Tutte le persone adulte, che non vogliono essere costrette a dormire tramite favole idiote come quelle dell’uomo nero, è bene che si rendano conto di quanto sta accadendo in questa nostra epoca infausta e sciagurata.

Perché l’alternativa è quella di arrendersi all’invisibile ma pericolosissimo manifesto della stupidità, che ormai campeggia sulle pareti delle nostre menti e dei nostri cuori.

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Comments

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Friday, 08 September 2017 09:45
certo, giusto, dal punto di vista intellettuale è giusto. Ma come insegna il vecchio Freud, e come scriveva il malefico Nietzsche, turbando non poco gli ideali della nostra adolescenza, l' essere umano è un animale predatorio e l' istinto controlla ancora la maggior parte dei nostri comportamenti.u7 I Greci, inventori della democrazia, chiamavano barbari quelli che non parlavano la loro stessa lingua, e dunque non ne condividevano la cultura. I Greci non erano certo cristiani; sapevano bene che la guerra era una realtà; che quasi sempre si è costretti a reagire a ad attaccare per primi per non soccombere; che la libertà non è una bella parola ma il frutto di una lotta spesso all' ultimo sangue; che quelli che chiamavano barbari non erano buoni nel senso che noi diamo alla parola dopo secoli di cristianesimo ipocrita. Spesso non lo erano. Che la democrazia, e i valori connessi con la parola democrazia, era soprattutto un fatto di prevalenza culturale ed economica e che c' era bisogno della manodopera di migliaia di schiavi ( i barbari, per l' appunto) per reggere una democrazia. I Greci non erano cristiani, certo, questo lo sapeva bene Nietzsche, lui che li aveva studiati a fondo ...Lui che, figlio di un pastore, fu fuorviato dai Greci...Nemmeno liberali erano...Come uscire da questa impasse senza essere travolti dai senso di colpa della morale cristiana? Mi viene in mente Brecht, il suo dramma Teste tonde e teste a punta, e qui cito Klaus Volker, Vita di Bertolt Brecht : "L' importanza sempre maggiore che un uomo come Hitler andava assumendo nel 1932, indusse Brecht a fare del personaggio di Angeler più una marionetta dei capitalisti e mostrare come punto centrale del dramma la funzione di un' ideologia della razza come manovra che distoglie dalla lotta di classe. I governanti individuano la soluzione del problema nel conferimento del potere all' ideologo della razza Angelas il quale non divide la popolazione in poveri e ricchi, ma in teste tonde e in teste a punta, eccetera.". Ma la pulsione a difendere il territorio dagli stranieri, resta, su questa lavorano i potenti, chi comanda e controlla i media; e lo fanno in modo viscidamento adialettico, costringendoci ad oscillare fra i due estremi schizoidi dell' odio e il razzismo più viscerale e dell' ipocrsia cattolica, il buonismo ipocrita che le elite e i preti impongono al popolo impoverito e quasi senza più diritti....E' chiaro che alla fine prevale l' odio; che probabilmente è più forte dell' odio di classe, che invece richiede una sorta di autocoscienza, mentre il primo è più liberatorio: la festa dell' odio.... A me sembra che sta cosa dei "profughi" sia il "penitenziagite" della super-ricca oligarchia nostrana che controlla i media, l' obolo per la sua vita dissipata di troppi agi che fa pagare al popolo italiano in miseria. E anche le fisime di un papa che sta in mezzo a un Vaticano troppo ricco e si spurga parlando a vanvera di carità (degli altri, però). E' fastidiosa anche questa retorica dissennata sull' accoglienza, sembra un modo per ammansire del tutto la gente, disarmarla, per prepararla al capovolgimento politco in cui perderà del tutto la propria sovranità. . Non siamo in un paese socialista, internazionalista. Siamo nell' Italia nata dalla controrivoluzione culturale di Berlusconi e Renzi, nell' era selvaggia del neoliberismo che segna la fine dei diritti e delle democrazie egualitarie, l' era dello schiavismo come metodo di produzione economica, in un paese in cui la disoccupazione cresce e il costo della vita è alle stelle. E' il popolo, spesso il popolo minuto a pagare di più per mantenere una minoranza al potere: i politici che occupano il parlamento per conto dell' oligarchia, i ricchi che li mettono lì e la chiesa. Perché dovrebbe avere pietà di altri ancora più poveri? dove sta scritto? La compassione, come la religione e la sessualità, è un fatto privato, individuale O un fatto etico, ma l' etica dipende dall' economia, non la condiziona, questo ce lo insegna Marx, mi pare...... La maggioranza della gente tutti questi immigrati che affluiscono qui in maniera esponenziale non li vuole, sono oggettivamente troppi, è una realtà. Ma siete mai stati tra la gente a parlare, a chiedere cosa pensano dell' immigrazione incontrollata? Tutte le nostre illusioni, tutti i nostri ideali umanitari fasulli scompaiono a sentire i discorsi della gente... è guerra di poveri contro poveri; miserabili contro altri miserabili; e la festa della minoranza di troppo ricchi nei loro fortini difesi da eserciti privati, che toglieranno anche gli ultimi diritti e le ultime difese sindacali. Il problema è economico e politico, non etico e morale. Purtroppo i media sono saldi nelle mani di una minoranza di super-ricchi...Si è chiusa la scatola nera del sistema neoliberismo che sovverte anche i vecchi termini destra-sinistra; da qui in poi si gioca con le parole, siamo nella post-democrazia. Sti liberali ti ammansiscono periodicamente con la solita solfa dei diritti: sono tutti contro il razzismo, per i diritti dei gay eccetera, ma guai parlare di lotta di classe e di giustizia sociale, eguaglianza, guai metter in dubbio il feticismo della proprietà privata, il feticismo della merce, Oro visibile Dio, la religione del 21° secolo. Perché la gente dovrebbe avere pietà di chi ha di meno se si stanno mangiando l' anima per avere un po' di più di quello che il potere ha destinato per loro; per restare a galla e non soccombere del tutto alla povertà e alla miseria? Perché dovrebbero farlo in un periodo storico in cui le democrazie egualitarie e il socialismo si oppongono ormai al senso comune, alla forza di gravità della storia, sono,diventate e vengono percepite come uno scandalo, una tremenda eresia, da spazzare via anche col sangue e le bombe, come nelle Crociate (pensiamo al Veneziela, e non solo... e così tornano ad essere percepite, pensiamo a cosa sta accadendo in Brasile.... Da migliaia di anni la regola è stata che una minoranza di potenti (benedetti dai sacerdoti e Preti) armati fino ai denti governasse e sottomettesse le masse, anche con i miiti, le favole, le feste e gli spettacoli; le religioni, l' uso della forza e la paura; la legge del più forte in poche parole. Bisognava organizzarsi e lottare su scala mondiale per i diirtti conquistati per la prima volta in millenni, e invece li abbiamo dati per scontati. Ci siamo scordati, non solo del grande Marx, ma anche dell'arcigno Hobbes,del maligno Nietzsche e dei loro moniti: homo homini lupus, e abbiamo creduto alle leggende dei Preti neri e rossi , del voliamoci bene eccetera... Adesso sarà dura. Una cosa è certa, fascismo e chiesa cattolica sono sempre alleati.
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