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GEAB Report n. 35


europe2020 Crisi sistemica globale: il mondo esce da una cornice di riferimento vecchia di sessant'anni

Il surrealismo finanziario che è stato il cuore dei trend dei mercati azionari, degli indicatori finanziari e dei commenti politici negli utlimi due mesi è a tutti gli effetti il canto del cigno della cornice di riferimento all’interno della quale il mondo ha vissuto dal 1945.

Già nel gennaio 2007, la 11esima edizione del GEAB Report descriveva che la svolta dell’anno 2006/2007 era avvolta in una “nebbia statistica” tipica dell’ingresso in recessione, create per sollevare dubbi tra i i passeggeri che il Titanic stesse realmente affondando.

Oggi il nostro team ritiene che la fine della primavera del 2009 sia caratterizzata dalla definitiva uscita del mondo dalla cornice di riferimento usata per sessant’anni dai protagonisti globali economici, finanziari e politici per prendere le loro decisioni, in particolare la versione semplificata [della cornice di riferimento, NDFC] usata massicciamente dalla caduta del blocco comunista del 1989 (quando la cornice di riferimento divenne esclusivamente centrata sugli USA).

In termini pratici, questo significa che gli indicatori che tutti sono abituati ad usare per le decisioni di investimento, redditività, ubicazione, partnership, etc... sono diventati obsoleti e che è ora necessario trovare altri indicatori rilevanti per evitare di prendere decisioni disastrose.

Questo processo di obsolescenza è cresciuto drasticamente negli ultimi mesi sotto la pressione di due tendenze:

- primo, i tentativi disperati di recuperare il sistema finanziario, in particolare i sistemi americano e britannico, hanno di fatto “rotto gli strumenti di navigazione”, come risultato di tutte le manipolazioni escogitate dalle stesse istituzioni finanziarie e governi e banche centrali coinvolte. Tra questi indicatori scatenati da, e scatenanti, il panico, i mercati azionari sono l’esempio perfetto, come vedremo più avanti in questo numero del GEAB Report.

Nel frattempo, i due grafici sotto illustrano brillantemente quanto questi tentativi disperati abbiano mancato di prevenire che la classifica mondiale delle banche vivesse un enorme scossone (per lo più, è dal 2007 che è scaturita la fine del dominio angloamericano di questa classifica).

Grafico pre 2007, le principali istituzioni finanziarie mondiali per capitalizzazione di mercato


Grafico post 2007, le principali istituzioni finanziarie mondiali per capitalizzazione di mercato


- secondo, l’astronomica quantità di liquido iniettata in un anno nel sistema finanziario globale, in particolare nel sistema finanziario americano, ha portato tutti i player finanziari e politici ad una totale assenza di contatto con la realtà. Effettivamente, a questo livello, sembrano tutti soffrire della sindrome della narcosi da nitrogeno del sub – che si dirige verso ulteriori profondità anzichè verso la superficie. La narcosi da nitrogeno finanziario ha gli stessi effetti della sua controparte acquatica.

Indicatori distrutti o sovvertiti, perdita di senso dell’orientamento dei dirigenti finanziari e politici, ecco i due fattori-chiave che accelerano l’uscita del sistema internazionale dalla cornice di riferimento degli ultimi decenni.

Naturalmente, è tipico di ogni crisi sistemica, e facile da individuare, che nel sistema internazionale che conosciamo, un crescente numero di eventi e di trend hanno iniziato a spingerci fuori da questa cornice secolare, dimostrando quanto la crisi sia unica nella storia moderna.

Il solo modo di misurare la grandezza dei cambiamenti in corso è di andare indietro di molti secoli. Esamiare i dati statistici raccolti nelle ultime decadi rende possibile solo vedere i dettagli di questa crisi globale sistemica, non ci dà una visione globale.

Ecco qui tre esempi che ci mostrano che viviamo in un momento di cambiamento che capita solo una volta ogni due o tre secoli:

  • 1. Nel 2009, il tasso ufficiale d’interesse della Banca d’Inghilterra ha raggiunto il suo livello più basso (0,5%) dalla creazione di questa veneranda istituzione. (ne abbiamo parlato in questo articolo, NDFC)
  • 2. Nel 2008, la Caisse des Depots et Consignations, il braccio finanziario del governo francese dal 1816 sotto tutti i successivi regimi francesi (reame, impero, repubblica...), ha registrato la prima perdita annuale della sua storia (in 193 anni).
  • 3. In Aprile 2009, la Cina è diventata il primo partner commmerciale del Brasile, un evento che ha sempre annunciato radicali cambiamenti nella leadership globale. Questa è solo la seconda volta che questo è avvenuto da quando UK ha messo fine a 3 secoli di egemonia portoghese 200 anni fa. Puoi gli USA hanno soppiantato UK come il principale partner all’inizio degli anni 30.


Non vale la pena analizzare i numerosi trend specificatamente americani che spingono fuori dall’attuale sistema di riferimento rispetto al secolo passato: perdita del valore del dollaro, deficit pubblico, debito pubblico cumulato, deficit commerciale cumulato, crollo del mercato della casa, perdita delle istituzioni finanziarie...

Ma naturalmente, in una nazione al cuore della crisi sistemica globale, esempi di questo genere sono numerosi e sono stati già ampiamente discussi in vari numeri del GEAB dal 2006.

In effetti, è il numero di nazioni ed aree coinvolte che è sintomatico del fatto che il mondo sta uscendo dall’attuale cornice di riferimento. Se ci fosse stata una sola nazione o un solo settore colpito, sarebbe stato semplicemente un segno che quella nazione / settore stava passando un momento insolito; ma oggi molte nazioni, al cuore del sistema internazionale, ed una moltitudine di settori economici e finanziari sono tutti colpiti simultaneamente da questo spostamento da una strada vecchia di secoli.


Dunque, per concludere questa prospettiva storica, vogliamo enfatizzare che l’uscita dal sistema di riferimento secolare è graficamente visibile nella forma di una curva che semplicemente esce dalla cornice che ha consentito di rappresentare i trend e i valori per secoli.

Questa uscita sta accelerando, colpendo sempre più settori e nazioni, aumentando la perdita di significato degli indicatori usati quotidianamente o mensilmente dai mercati azionari, governi, o fonti ufficiali di statistiche, ed accelerando la comprensione globale che “i soliti indicatori” non possono più darci nessun suggerimento, e neanche rappresentare gli sviluppi del mondo attuale.

Il mondo arriverà all’estate del 2009 senza nessun riferimento attendibile a disposizione.

Naturalmente, chiunque è libero di pensare che una variazione mensile di pochi punti di un particolare indicatore economico o finanziario, a sua volta ampiamente determinato dagli interventi multipli delle autorità pubbliche e delle banche, ha molto più significato nell’evoluzione della crisi di quelli che stanno uscendo dalla cornice di riferimento secolare.

Tutti sono anche liberi di credere che quelli che non hanno saputo anticipare nè la crisi nè la sua intensità sono ora in una posizione in cui possono sapere la precisa data in cui (la crisi, NDFC) finirà.

Il nostro team suggerisce loro di andare a vedere (o rivedere) il film Matrix e pensare alle conseguenze di manipolare gli strumenti e gli indicatori di percezione di un dato ambiente. In effetti, come esamineremo in dettaglio nel report speciale estivo, i prossimi mesi potranno essere intitolati “La Crisi Reloaded”.

In questo 35esimo numero del Geab, vogliamo esprimere il nostro suggerimento su quali indicatori, in questo periodo di transizione tra due sistemi di riferimento, siano in grado di offrire informazioni consistenti sull’evoluzione della crisi e dell’ambiente economico e finanziario.

Gli altri due temi principali in questo numero di Maggio 2009 sono, primo, il programmato fallimento dei due principali piani di stimolo all’economia: specificatamente i piani americano e cinese, e, secondo, l’appello del Regno Unito al FMI per assistenza finanziaria entro la fine dell’estate 2009.

In termini di raccomandazioni, in questo numero il nostro team anticipa l’evoluzione del più grande mercato mondiale del real estate e dei buoni del tesoro.

Il programmato fallimento dei piani economici di stimolo all’economia di USA e Cina: “la barriera della capacità di assorbimento”.

Nonostante i budget notevoli, i due più grandi piani di stimolo all’economia – quelli attivati da USA e Cina – sono destinati a fallire, o nella migliore delle ipotesi ad attenuare leggermente le conseguenze peggiori della attuale crisi.

Al di là delle differenti caratteristiche dei due piani e delle due economie, LEAP/Europe2020 anticipa che, nei prossimi mesi, tutte le loro implementazioni fronteggeranno un ostacolo insormontabile nel breve periodo, la [cosiddetta, NDFC] “barriera della capacità di assorbimento”.

Questo è un vincolo con il quale l’Unione Europea è particolarmente familiare, dal momento che lo ha fronteggiato a lungo negli ultimi 20 anni, come risultato dell’aumento dei fondi strutturali e dei vari allargamenti.

[...]

L’esperienza europea ha dimostrato che effettivamente ci vuole tempo per spendere in modo efficace centinaia di migliaia di Euro [...]. Ma nel caso americano e cinese, è precisamente il tempo cio’ che manca, il che assicura che i piani di stimolo all’economia diventeranno due trappole, ben note agli Stati membri dell’UE, ovvero spreco e corruzione da una parte e fondi inutilizzati dall’altra.

In entrambi i casi, l’impatto sulla crescita sarà zero o addirittura negativo.

[...]

I leader europei [..] hanno scoperto all'inizio degli anni 90 l'esistenza di questa barriera, collegata alla capacita' di una nazione di assorbire aiuti allocati al suo sviluppo economico. Nei due casi considerati, USA e Cina, è questo aspetto che riteniamo sia rilevante.

Le quantità di budget coperti dai piani di USA e Cina è circa tre volte più grande dei fondi europei che raggiungono la barriera della capacità di assorbimento.

[...]

In termini di profilazione economica, possiamo considerare che la diversità delle situazioni e delle strutture economiche delle nazioni europee forniscono un esempio consistente per il confronto con la diversità delle situazioni americana e cinese.

Come nell'Unione Europea, questi due enti politici hanno province o stati molto grandi, il cui PIL pro capite varia notevolmente, la popolazione ed il peso economico sono rispettivamente molto differenti e le infrastrutture amministrative, tecnologiche ed economiche sono altrettanto differenti.

Possiamo evidenziare due principali differenze, comunque, che sono rilevanti in termini di aiuti pubblici. Parlando generalmente, negli USA l'infrastruttura amministrativa è piuttosto limitata, mentre in Cina la pubblica amministrazione a tutti i livelli è piuttosto ben sviluppata. Gli stati europei sono generalmente a metà strada tra questi due estremi.

Esiste ampia letteratura in Europa sulla questione della capacità di assorbimenti dei finanziamenti europei.

[...]

Per un decennio, la UE ha gradualmente messo in opera meccanismi di suporto per rinforzare la capacità amministrativa delle varie autorità pubbliche coinvolte nell'impiego dei fondi europei per aumentare l'efficienza degli aiuti europei, ed assicurare che effettivamente siano di beneficio alla nazione coinvolta ed alla sua economia.

Questo si ottiene con l'addestramento dei leader politici [...]

E' anche necessario predisporre sessioni di addestramento per i burocrati per insegnare loro come gestire i piani di sviluppo dele infrastrutture, il supporto all''impiego, alle piccole e medie imprese, educazione, nuove tecnologie...tutto questo richiede tempo, molto tempo.

[...]

Senza adeguata preparazione, gli obiettivi di queste politiche (di stimolo, NDFC) sono condannate, senza eccezione, a infrangersi contro la barriera della capacità di assorbimento.

[...]

Per concludere, LEAP/Europe2020 ritiene che [...] gli enormi volumi coinvolti nei due programmi per stimolare l'economia cinese ed americana, uniti ad una politica proattiva ai risultati urgenti, risulteranno essenzialmente in una tremendo spreco di fondi pubblici combinato con crescente difficoltà ad assicurare il corretto uso delle quantità allocate.

Il secondo aspetto potrebbe anche aumentare la pressione politica per spendere il denaro con ogni mezzo entro la fine del 2009 anzichè dover concludere che il fallimento dei piani di stimolo è dovuto a grandi quantità di fondi non impiegati.

Naturalmente, questo sarà fatto a spese della efficienza economica del denaro speso.

Per tutte queste ragioni, il nostro team stima che questi due piani avranno un impatto marginale sulla evoluzione dela crisi in USA e Cina. Temporanemente e marginalmente contribuiranno a rallentare la disoccupazione crescente.

Fino all'autunno del 2009 almeno, contribuiranno a rallentare il passo del declino economico in queste due nazioni. Ma in fin dei contri, la risultante sarà un significativo aumento del debito pubblico USA [a questo riguardo segnaliamo un nostro recente articolo sul sommesso annuncio di default degli USA da parte di Barack Obama ed una traduzione di un GEAB report precedente sul tema inevitabile default degli usa], e in una forte riduzione delle riserve finanziarie cinesi.

Nel settore della politica economica e dello sviluppo economico, il tempo non si puo' comprare.

Ed in una crisi sistemica, il tempo è proprio il fattore determinante.

Regno Unito: appuntamento con il FMI alla fine dell’estate 2009

Trentatre’ anni fa, tra Marzo e Dicembre 1976, il mondo fronteggio’ le conseguenze della crisi petrolifera e la Gran Bretagna fu costretta ad appellarsi al FMI per ottenere sostegno finanziario (3,9 miliardi di dollari, il più grande prestito mai garantito allora da questa istituzione). Secondo LEAP/Europe2020, UK sta per rinnovare il suo appello al FMI entro la fine dell’estate 2009.

Le evoluzioni rispettivamente dell’economia britannica, del Pound, e del centro finanziario di Londra stanno convergendo verso una massiccia crisi per quel momento, e stanno spingendo i leader della nazione a trovare soluzioni esterne con carattere di urgenza.

Uno scenario simile all’Islanda, o un remake del 1976, è in corso in UK.

La differenza con il 1976 è che il “grande fratello degli USA” è caduto lui stesso in un processo di insolvenza generalizzata, che la guerra fredda è finita, che la crisi che oggi il mondo si trova davanti è ancora più pericolosa della crisi petrolifera degli anni 70, che il Pound è diventata una valuta secondaria tra quelle di riferimento, e che non si troverà altro petrolio nel Mare del Nord a meno di un miracolo.

La crisi anticipata colpirà quindi dolorosamente l’intera popolazione britannica, che finora ha visto solo l’inizio del crollo sociale ed economico in arrivo.

Per evitare di fare default sul debito, la Banca d’Inghilterra non ha altra scelta che aumentare il passo del “quantitative easing”, in altre parole l’acquisto da parte sua dei buoni del tesoro inglesi (Gilt) per finanziare il debito pubblico crescente.

[...]

Se l’economia non avrà un rimbalzo e se, al contrario, la crisi peggiorerà nei prossimi mesi, la Banca d’Inghilterra sarà davanti ad una missione impossibile per Ottobre 2009: evitare il crollo del Pound, evitare un brusco rialzo dei tassi d’interesse inglesi, e sostenere il piano di stimolo all’economia [...].

Entro il prossimo luglio arriveranno sul mercato del lavoro le prime ondate di massiccia disoccupazione senza più diritto ai sussidi all’occupazione e gli studenti appena diplomati.

Nel frattempo, la Banca d’Inghilterra avra’ annunciato un nuovo aumento di acquisti di Gilt, spingendo il Pound verso il cambio 1:1 con l’Euro. [...] lo stato delle istituzioni finanziarie inglesi continuerà a peggiorare, colpito dai fallimenti aziendali, che faranno innalzare il tasso di disoccupazione [...] . Le banche saranno costrette a chiedere nuovi aiuti pubblici, il che indurrà la terza ondata della crisi finanziaria in UK, in un momento in cui non sarà possibile per il governo aumentare ulteriormente il debito pubblico già elevatissimo.

In termini economici, monetari e finanziari, l’estate del 2009 sarà un periodo particolarmente difficile della storia moderna del Regno Unito, con il FMI in fondo alla strada.



Suggerimenti e raccomandazioni


Proprietà: quando comprare, e dove?

Dovunque le proprietà immobiliari commerciali (hotel, centri commerciali, uffici) si stanno indebolendo, come anticipato dal LEAP un anno fa. Le proprietà residenziali continuano a scendere [...].

Secondo il LEAP questo mercato deve essere evitato in ogni modo, ovunque!


Obbligazioni, titoli di stato: quali scegliere?

Insistiamo sul fatto che è urgente uscire da buoni del tesoro americani, Gilt, e generalmente da tutti i titoli di stato emessi da governi altamente indebitati coinvolti nelle azioni di quantitative easing o “stampare carta [moneta, NDFC]”.

Vi ricordiamo che il T-Bond a 30 anni ha perso il 20% del suo valore in 6 mesi.

Al contrario, quando uno stato non è iperindebitato e non è coinvolto nell’attività di creare moneta, queste sono obbligazioni interessanti, specialmente quando sono protette dall’inflazione, dal momento che sappiamo che l’inflazione è dietro l’angolo all’inizio dell’estate.

(per approfondire il legame tra iperindebitamento, titoli di stato e inflazione potete andare a questo nostro post dedicato, NDFC)

Nel caso delle obbligazioni, assicuratevi che l’azienda abbia buoni flussi di cassa e non debiti.

Evitate in tutti i modi quelle che non hanno entrambe queste caratteristiche.

Negli USA, attenzione! Guardate cosa sta succedendo a Chrysler e GM: i piccoli azionisti vengono derubati dal governo in cambio dei piani di aiuto.


GEAB 35 - parte 1 - Uscita dalla cornice di riferimento
GEAB 35 - parte 2 - Barriera della capacità di assorbimento
GEAB 35 - parte 3 - UK a fine estate 2009

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